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Sanità. Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti emiliano-romagnoli. Venturi e Caselli: "Abbiamo usato il principio di massima precauzione, in attesa degli esami di laboratorio. La catena dei controlli funziona, ma serve l'impegno anche dei produttori e delle loro associazioni"

Oggi gli assessori regionali hanno incontrato i produttori di Assoavi e Unaitalia. "La Regione da sempre impegnata a garantire produzioni sane"

Bologna – Blocco della commercializzazione a scopo cautelativo per alcuni allevamenti avicoli dell'Emilia-Romagna dai quali provengono -oltre che da due allevamenti in altre regioni- le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali che gli esperti giudicano molto al di sotto della soglia di tossicità.

La decisione, in attesa dell'esito degli esami di laboratorio, è stata presa dalla Regione Emilia-Romagna dopo una segnalazione, nell'ambito del Piano nazionale di controllo predisposto dal ministero della Salute.

Nel corso della mattinata di oggi gli assessori regionali alle Politiche per la salute Sergio Venturi e all'agricoltura Simona Caselli hanno annunciato il provvedimento in occasione di un incontro con Assoavi e Unaitalia, due delle principali associazioni di produttori del settore.

"E' un'iniziativa che abbiamo adottato mettendo in atto il principio di massima precauzione- spiegano Venturi e Caselli- a tutela della salute pubblica, ma anche di una filiera che rappresenta in Emilia-Romagna una punta di eccellenza. Siamo di fronte a un importante settore produttivo che nella nostra regione è da sempre sottoposto a controlli rigorosi dalla fase produttiva a quella di commercializzazione. Il provvedimento adottato oggi garantirà nell'immediato che tutte le produzioni sospette siano ritirate o non immesse nel mercato, in attesa nei prossimi giorni degli accertamenti laboratoristici da parte della sede di Brescia dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna".

"Alle Associazioni dei produttori -aggiungono gli assessori- abbiamo detto una cosa chiara: la Regione da anni è impegnata a garantire produzione sane, che tutelino la salute delle persone in primo luogo, nonchè la qualità dei prodotti. C'è la catena dei controlli delle autorità sanitarie, che anche in questo caso ha dimostrato di funzionare bene e che nei prossimi giorni proseguirà e, anzi, verrà estesa a tutti gli allevamenti".

"Consideriamo positivamente - concludono Venturi e Caselli - la volontà delle Associazioni di dotarsi di rigidi protocolli di autocontrollo da applicare a tutti gli associati, al fine di controllare capillarmente tutta la filiera produttiva. Noi, come Regione, saremo inflessibili nell'esigere comportamenti corretti, perché non si scherza e non si fa profitto sulla salute dei consumatori. Qualora emergessero o si evidenziassero problemi, oltre a segnalarlo agli organi competenti, deve essere immediatamente bloccata la commercializzazione dei prodotti sospetti, in attesa degli accertamenti".

Il provvedimento che è stato assunto oggi si inserisce in un più generale impegno dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute per controllare l'eventuale presenza di produzioni non regolari, dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi su lotti di prodotto provenienti da Germania, Belgio e Olanda.

Il fipronil e il campionamento

E' un antiparassitario vietato dal 2014 sulle produzioni vegetali, attualmente autorizzato solo quale antiparassitario per gli animali domestici.

Il piano di campionamenti è in fase di avanzata realizzazione sul territorio emiliano-romagnolo.

Da subito il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, mettendo in campo una serie di campionamenti aggiuntivi ed assicurando nel contempo la massima collaborazione al Ministero della salute ed ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità.

Dal 14 agosto ne sono stati già effettuati 53 su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all'uovo e carne di gallina e gli esiti sui primi quattro, effettuati a Bologna, sono negativi. /PF

Venerdì, 18 Agosto 2017 15:20

1990, Parma abbraccia Charlie Alpha

Parma abbraccia Charlie Alpha, un equipaggio di soccorso sempre pronto ad alzarsi in volo. La commemorazione di colleghi e autorità in ricordo di Claudio Marchini, Annamaria Giorgio, Corrado Dondi e Angelo Maffei.

Parma 18/08/2017 - Un intero equipaggio perse la vita durante la missione di soccorso con il volo Charlie Alpha: la tragedia è stata ricordata questa mattina, come ogni anno, presso il cippo in via Casati Confalonieri, con la commemorazione delle vittime – il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei – da parte dei colleghi e delle autorità presenti.
L'incidente avvenne alle 8.20 del 18 agosto 1990 quando l'elicottero EHCA Charlie Alpha precipitò sul monte Ventasso, a causa della nebbia fitta, dopo essersi alzato in volo dalla base dell'Ospedale Maggiore di Parma per soccorrere un ferito nell'Appennino reggiano.

A commemorare i colleghi scomparsi in missione di soccorso, le principali autorità cittadine, tra le quali tutti i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato che partecipano alla rete di emergenza-urgenza territoriale e i famigliari dell'equipaggio scomparso. "Nel ricordo delle vittime – ha sottolineato il direttore sanitario dell'Ospedale Antonio Balestrino – non arretreremo nel nostro impegno di portare aiuto alle persone che hanno bisogno, grazie al volontariato e alla comunità civile che ci circonda". Il saluto a tutti i colleghi che operano oggi al sistema di soccorso è arrivato anche dal direttore amministrativo dell'Azienda Usl di Parma Marco Chiari che ha messo in luce "la forza tangibile dei valori di riferimento".

Attivo a Parma da 29 anni con il suo primo intervento il 19 luglio 1988 a Varsi, oggi il soccorso con elicottero dei servizi d'emergenza 118 è esteso a tutto il Paese grazie all'utilizzo di elicotteri attrezzati per le emergenze sanitarie che consentono interventi in tempi rapidi e tempestività dell'ospedalizzazione con la possibilità di scegliere il luogo di cura più idoneo a seconda della patologia.
L'attività prevalente dell'elicottero, gestito dalla Centrale operativa 118 Emilia Ovest, è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell'evento, ma ugualmente importante è l'attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma centro di riferimento regionale – secondo il modello Hub & Spoke – per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, Clinica Chirurgica e trapianti d'organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.

Pronti, via. Decollo in 3 minuti
Nel corso del 2016 gli interventi "dall'alto" sono stati 854 (304 a Parma, 294 a Reggio Emilia e 232 a Piacenza e 24 su altre province), con un andamento in lieve crescita rispetto al 2015 e al 2014, quando l'elisoccorso si levò in volo rispettivamente 826 e 808 volte. Analizzando i dati per luogo di intervento, si rileva che nel 2016, l'elicottero è intervenuto con maggior frequenza sulle strade (46,72%) e nelle abitazioni private (34,78%).

Analizzando i dati per codice di gravità, nel 2016 sono state soccorse e ospedalizzate 384 persone con codice 3 (paziente con immediate minacce alla sopravvivenza), mentre nel 9% circa dei casi non si è reso necessario il ricovero del paziente. Quest'ultimo dato indica una sovrastima della Centrale Operativa 118 al momento della chiamata di soccorso, giustificato dalla necessità di intercettare tutti i casi più gravi.
I mesi di maggiore attività dell'elisoccorso sono solitamente quelli tra maggio e settembre. L'elicottero può alzarsi in volo in condizioni metereologiche che consentano una visibilità pari a 1 chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale. Dal momento della richiesta di soccorso, l'elicottero è pronto per decollare entro tre minuti dall'attivazione. Questo lasso di tempo è incomprimibile in quanto legato a procedure aeronautiche, mentre il tempo medio di volo sulle tre province di competenza è di circa 12/13 minuti, fino a un massimo di 20 minuti per le zone più lontane delle tre province.
Al servizio diurno, dal 1° giugno di quest'anno è stato aggiunto il volo notturno che opera a partire dalla base di Bologna. Si tratta di un periodo sperimentale volto a ottimizzare un servizio compreso in una fascia oraria prima scoperta.

L'equipaggio dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest è composto da un medico anestesista-rianimatore (proveniente a turno dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), due infermieri dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui uno con compiti di coordinamento della missione e gestione della sicurezza in volo e uno con funzione in prevalenza assistenziale.

Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e si avvale di 4 mezzi, di cui 3 dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L'elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa.

Nel caso dell'elisoccorso di Parma si registra un progressivo aumento degli interventi verso le zone di confine della bassa Lombardia, fino a raggiungere, nei primi 7 mesi di quest'anno, i 14 voli.

Centrale operativa 118 Emilia Ovest
La Centrale Operativa 118 Emilia Ovest dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma gestisce tutte le chiamate di soccorso sanitario per le province di Parma, Piacenza e Reggio.
All'unificazione della Centrale operativa Emilia Ovest, realizzata alla fine del 2014, si è arrivati grazie a investimenti tecnologici e percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie di tutte le province interessate. Grazie, infatti, ad ambienti di lavoro dotati di strumentazione tecnologiche all'avanguardia, in grado di supportare l'operatore nella precisa localizzazione dell'evento e nelle comunicazione con i mezzi di soccorso, è possibile garantire un livello di sicurezza sempre più elevato con l'ottimizzazione di tutte le attività di chiamata, ottenendo una rapida attivazione dei mezzi di soccorso. La concentrazione delle chiamate di emergenza in un unico punto permette inoltre di ridurre i tempi di attesa prima della risposta di un operatore, attualmente la media è di 5 secondi, pari a due-tre squilli di telefono: entro i 20 secondi vengono risposte il 99,8% delle chiamate.

L'unificazione delle Centrali 118 provinciali in tre sole aree centrali di area vasta è stata prevista e disegnata dalla programmazione del Servizio sanitario regionale: oltre alla centrale Emilia ovest (Piacenza, Parma e Reggio Emilia) sono attive in regione le centrali uniche Emilia est (con sede all'ospedale Maggiore di Bologna, per i territori di Bologna, Imola, Modena, e Ferrara) e la centrale della Romagna (con sede a Ravenna, per le province di Ravenna, Forli, Cesena e Rimini).

Pubblicato in Cronaca Parma

"Alcune trousse di trucchi per bambine contengono piombo, arsenico, nichel Cromo sostanze potenzialmente tossiche anche a basse concentrazioni". I cosmetici anche se giocattoli, avrebbero dunque tra i loro componenti dei veri e propri veleni (dal 1978 è proibito usare il piombo come additivo nelle vernici).

E' quanto riporta il portale del Ministero della salute.

A richiamare l'attenzione sul pericolo è l'allerta per contaminazione di "rischio grave" che è stata lanciata con un provvedimento di non ammissione all'importazione adottato dall'USMAF-SASN Campania e Sardegna U.T di Napoli in data 24/7/20017 nota Prot. 2017 -35933, dopo le analisi eseguite dall'ARPA Piemonte.

Il servizio di di sicurezza del Ministero della salute sul suo sito, ha pertanto disposto il divieto di ammissione nel commercio delle "Trousse confezioni trucco per bambine, Beauty Set" prodotte in Cina dalla ditta YONG SHNEG JIA PLASTIC CHEMICAL CO., LTD XINLIAO VILLAGE INDUSTRIAL ZONE, LIANXIA TOWN, SEDE CHENGHAI DISTRICT SHANTOU CITY GUAGDONG PROVINCE, CHINA ed importate in Italia da Importatore: GENERAL TRADE S.P.A.. – VIA GIUSEPPE CASSANO KM 2.200, SNC – 74015 MARTINA FRANCA.

Il problema, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", con la presenza di metalli pesanti nei prodotti per labbra e per il viso è che questi vengono di solito ingeriti o assorbiti in una certa quantità, quando vengono indossati o maneggiati soprattutto dai bambini anche per gioco. L'avviso di richiamo, è stato pubblicato dal dicastero sul nuovo portale dedicato agli allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Giovedì, 17 Agosto 2017 09:31

Il mojito in spiaggia? Un "nido di batteri".

Il mojito in spiaggia un "nido di batteri". A lanciare il sasso nello stagno delle infuocate estati balneari un'inchiesta di El Pais su quelli venduti da ambulanti irregolari

E' uno dei cocktail alcolici più in auge da anni a questa parte, forse il numero "1" tra quelli venduti in spiaggia. Si tratta del mojito: il mix d'origine cubana composto nelle sue tante varianti da rum, zucchero di canna, succo di limetta, foglie di mentastro verde (hierba buena a Cuba), acqua gassata e tanto ghiaccio frantumato.

E proprio per la sua diffusione amplissima in ogni località del globo, e l'esplosione del consumo che raggiunge picchi massimi in estate ed in particolare sulle spiagge, che da qualche tempo si assiste al fenomeno di più o meno improvvisati venditori di cocktail che con banchetti quasi in riva al mare o con dei chioschietti sulle strade delle migliori località balneari fanno concorrenza spietata ai gestori di bar e locali "regolari" dove i prezzi sono diventati impraticabili per i più, in special modo per la platea dei giovani, e variano da un minimo di 8 euro sino ad arrivare a 20 a bicchiere, salvo le promozioni speciali di megamoijto presentati in secchielli da 1, 2 e fino a 5 litri con un'infinità di cannucce per sorbirlo.

Un'inchiesta pubblicata in data odierna da El Pais, uno dei principali quotidiani spagnoli, lancia quasi un'allerta ai consumatori: i mojito venduti sulle affollatissime spiagge dell'estate spagnola da venditori ambulanti irregolari sono un vero e proprio "nido di batteri".

Il quotidiano ha fatto analizzare mojitos, panini e sangria comprati sulla spiaggia della Barceloneta, a Barcellona. Il risultato è senza appello. Nelle bevande sono stati trovati batteri fecali E.Coli in proporzioni "molto più alte di quelle consentite". Nel mojito è stato rilevato un valore di 720 coliformi, 72 volte superiore a quello autorizzato. Nel panino con formaggio e prosciutto il valore era di 1.000 contro un valore di 6 mila coliformi contro il massimo consentito di mille.

Un'indagine che dovrebbe invitare a riflettere il pubblico delle spiagge italiane, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dove il fenomeno della vendita ambulante di alcolici, seppur ancora non troppo diffuso, risulta essere in crescita nelle località balneari più gettonate dai giovani, che pur di risparmiare qualcosa sono disposti a mettere da parte le esigenze igieniche. Al di là degli appelli a non consumare alcol, specie tra i ragazzi che non smetteremo mai di lanciare, non ci resta, quindi, che auspicare maggiori controlli da parte delle autorità sanitarie per effettuare le opportune verifiche sugli ambulanti di cocktail e di vivande.

Oncologia medica, terminati i lavori di adeguamento. I pazienti tornano al 7° piano della Torre
Dopo le due settimane previste, la degenza torna nella sede originaria. Grazie alla collaborazione del personale nessuna variazione nell'assistenza

E' iniziato e terminato nel pomeriggio del 16 agosto il trasloco per riportare al 7° piano della Torre delle Medicine i 16 posti letto di degenza ordinaria dell'Oncologia medica, che erano stati momentaneamente trasferiti al 6° piano della stessa Torre.

Lo spostamento si era reso necessario per effettuare lavori di adeguamento all'interno del reparto tra cui il rifacimento del controsoffitto con installazione di materiali antisismici e la sostituzione delle rubinetterie dei servizi igienici. Lavori che sono terminati nelle due settimane previste.

L'attività assistenziale non ha subìto alcuna variazione anche grazie alla collaborazione e alla dedizione di tutto il personale addetto all'assistenza del reparto, a cui va il ringraziamento della direzione aziendale.

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

C'è un nuovo superfrutto sulle tavole di agosto. E ce l'abbiamo sulle tavole tutte le stagioni estive, ma che dopo aver appreso il contenuto, cercheremo di procacciarcela anche nelle stagioni più fredde. Si tratta dell'anguria, da molti considerata il frutto dell'estate per eccellenza. Fresca, dissetante e soprattutto composta in massima parte di acqua, l'anguria è in effetti uno dei migliori frutti da consumare quando l'afa è insopportabile.

L'anguria è formata dal 90% di acqua, il suo apporto calorico è bassissimo: grazie alle sue potenti proprietà antiossidanti è considerato un elisir di lunga vita, anche se a molte persone basta e avanza il suo sapore inconfondibile, dolce e succoso al contempo, capace di rinfrescare tutto il corpo in pochi morsi. Ma le proprietà benefiche dell'anguria non finiscono certo qui.

Il cocomero, grazie al licopene, è antitumorale, nonché disintossicante e diuretico, e quindi ottimo per ripulire reni e fegato. Perfetta per le gambe gonfie, l'ipertensione e la ritenzione idrica, l'anguria, infine grazie alla citrullina, riesce a mantenere elastiche le arterie, prevenendo così le malattie cardiovascolari. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che si occupa anche di tutela della salute, l'anguria ci offre l'opportunità di un'importante soluzione naturale in grado di prevenire la proliferazione delle cellule cancerogene anche se un'alimentazione sana e una vita regolare sono le migliori condizioni per ridurle in maniera significativa.

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Mercoledì, 02 Agosto 2017 08:52

Pesticida nelle uova.

Pesticida vietato nelle uova di aziende avicole. Ritirate perchè contenevano tracce di Fipronil

Il board olandese per la sicurezza alimentare NVWA ha chiuso 180 aziende agricole di pollame nei Paesi Bassi dopo che tracce di un pesticida vietato sono state trovate nelle uova. Da allora, qualche preoccupazione è emersa in Germania per le uova provenienti da Belgio e Paesi Bassi. Lo stato del Nord Reno - Westfalia ne ha ritirato così dalla vendita quasi 1 milione dopo aver scoperto, in un'azienda di imballaggio e di distribuzione, la presenza dell'insetticida in alcune uova.

Anche il dipartimento dell'agricoltura della Bassa Sassonia ha trovato tracce di Fipronil nelle uova prodotte da diverse aziende e ordinato il richiamo immediato di 1,3 milioni di uova. Fipronil è usato come insetticida, in particolare per uccidere le pulci delle galline, ed è classificato come un "moderatamente pericoloso" da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità. Secondo gli esperti, la contaminazione è stata provocata da un'azienda olandese, la Chickfriend, situata a Barneveld, che produce antiparassitari nel Gelderland e che ha utilizzato il pesticida per trattare i parassiti.

Il Fipronil, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è un pesticida che viene spesso utilizzato per il controllo delle termiti, esche scarafaggi e prodotti per il controllo delle pulci per gli animali domestici.
Test di laboratorio hanno rivelato che gli animali che sono stati esposti a Fipronil soffrivano di comportamenti aggressivi e danni ai reni, e ha avuto un drastico cambiamento della funzione della ghiandola tiroidea.

Secondo il Journal of Toxicology i cani che sono stati trattati con il Fipronil per uso topico hanno un rischio maggiore di sviluppare cancro alla vescica. Uno studio di cani domestici che sono stati trattati con trattamenti topici delle pulci una o due volte l'anno ha dimostrato che hanno avuto un incremento del 60 per cento del rischio di cancro alla vescica.( Journal of the American Veterinary Association).

Teniamo a rassicurare che i prodotti in questione non sono commercializzati in altri Paesi né tantomeno in Italia.

(Lecce 1 agosto 2017)

Cosa sono, come si prevengono e l'importanza della diagnosi precoce. Incontro di educazione sanitaria organizzato da Ausl, Comune di Collecchio e medicina di gruppo San Riccardo Pampuri.

Il melanoma e i principali tumori della pelle sono l'argomento al centro del prossimo incontro di educazione sanitaria organizzato dall'AUSL insieme al Comune di Collecchio e alla medicina di gruppo San Riccardo Pampuri.
Martedì 27 giugno a partire dalle 18 a spiegare cosa sono, come si prevengono e l'importanza della diagnosi precoce è Emilio Sani, dermatologo e medico di famiglia della medicina di gruppo San Riccardo Pampuri.
L'appuntamento, come di consueto, è alla sede dell'Assistenza Volontaria di via Fratelli Rosselli 1 a Collecchio.
Saranno presenti anche il sindaco Paolo Bianchi, il direttore del Distretto Sud-Est Stefano Lucertini, la responsabile del Dipartimento Cure Primarie del Distretto Sud-Est Monica Pini ed i medici della medicina di gruppo Pampuri.
L'ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare.

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(Fonte: Usl Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

L'endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce il 10% della popolazione femminile provocando dolore, paura e smarrimento. L'A.P.E Onlus nasce con lo scopo di sostenere e consigliare tutte quelle donne che soffrono per questa patologia. Giovedì 8 giugno, a Salsomaggiore Terme, convegno gratuito e aperto a tutti per parlare con medici ed esperti.

Parma 08 Giugno 2017 -

Quando scopri di avere l’endometriosi ti senti sola, smarrita, con l’autostima sottozero, pensi di essere una donna “difettosa”, a metà e hai paura, perché forse non potrai avere figli. La tua vita cambia radicalmente e irapporti sociali, quelli di coppia e il lavoro sono messi a dura prova. Di questa malattia infiammatoria cronica, che colpisce il 10% della popolazione femminile, non si conoscono ancora le cause, né esiste una cura risolutiva. L’unico modo per combattere è informare. Incontri di sostegno, conferenze pubbliche, cene sociali, formazione nelle scuole, tavoli informativi sono tra le iniziative proposte in tutta Italia dai gruppi di volontarie dell’ A.P.E. Onlus (Associazione Progetto Endometriosi), un gruppo di donne affette da endometriosi, che si basa sul reciproco sostegno, conforto e aiuto, impegnata in un’importante campagna di sensibilizzazione per informare e aiutare le donne ad affrontare una malattia dolorosa e invalidante.

L’endometriosi lavora in silenzio e può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi, provoca dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali, colon irritabile.

 L’8 giugno, alle ore 20.30, presso le Terme Berzieri, nell’omonima piazza a Salsomaggiore Terme (Pr),il Gruppo di Parma di A.P.E. Onlus, in collaborazione con il Consorzio Terme di Salsomaggiore e con il Patrocinio del Comune, ha organizzato una conferenza pubblica, dal titolo “Endometriosi: stili di vita e acque termali”. Interverrà in apertura il Sindaco di Salsomaggiore Terme, Dott. Filippo Fritelli e la vicepresidente Jessica Fiorini, per presentare l’associazione e le sue attività. I relatori saranno il Dr.Carlo Alboni, Dirigente Medico Reparto di Ginecologia e Ostetricia Azienda Ospedaliera-Universitaria Policlinico di Modena e Responsabile dell’ambulatorio endometriosi e dolore pelvico cronico, che spiegherà cos’è l’endometriosi, quali sono i sintomi, come arrivare alla diagnosi, approfondendo gli aspetti legati al dolore, elemento che purtroppo spesso caratterizza la malattia; il Dr. Massimo Gualerzi, Cardiologo e Direttore Sanitario di Terme di Salsomaggiore, che tratterà di come un corretto stile di vita possa aiutare a contrastare l’infiammazione che una malattia come l’endometriosi provoca, parlerà inoltre di alimentazione e delle proprietà antinfiammatorie delle acque salsobromoiodiche delle Terme di Salsomaggiore. Da molti anni, infatti, le Terme hanno a disposizione cure ginecologiche e questa conferenza sarà l’occasione per spiegare in cosa consistono e che benefici portano. Una serata dedicata anche a tutti coloro che vogliono ricevere informazioni utili a prendersi cura della propria salute.

La partecipazione alla conferenza è aperta a tutti e gratuita. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Pubblicato in Salute e Benessere Parma
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