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Vongole - Grazie all'impegno della Regione avviato l'iter di modifica della taglia minima

Bologna 23 luglio 2015 - L'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli risponde al consigliere della Lega Nord Alan Fabbri.

"Mentre la Lega ancora non prende iniziative concrete, nè qui nè al Parlamento UE, noi stiamo lavorando da tempo con il Governo e la commissione pesca UE per la modifica della taglia minima delle vongole. Cosi' l'assessore all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli risponde al consigliere regionale della Lega Nord Alan Fabbri. "

La nostra proposta presentata a gennaio alla Commissione pesca del Parlamento europeo, ha consentito di avviare l'iter per la modifica della taglia minima nella regolamentazione comunitaria. La vice presidente della Commissione pesca On. Renata Briano ci ha riferito nei giorni scorsi che, d'intesa con il Governo, la modifica della taglia verrà inserita nel testo della 'legge Mediterranea' di prossima discussione a Bruxelles. Questo importante aggiornamento è stato comunicato alle associazioni regionali della pesca presenti al 'Tavolo blu' di lunedì scorso a Bologna che hanno espresso la loro condivisione. Ora ci aspetteremmo che la Lega collaborasse a questo percorso che rappresenta la possibilità piu' rapida e concreta di soluzione definitiva del problema."
(Fonte Regione Emilia Romagna 23 luglio 2015)

Siglato ieri l'impegno a collaborare di istituzioni locali, università, parti sociali datoriali e sindacali, forum del terzo settore. A disposizione nel prossimo quinquennio 15 miliardi di euro per favorire la creazione di circa 120 mila posti di lavoro e portare la disoccupazione al 4,5% dimezzandola. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali" -

Bologna, 21 luglio 2015 –

L'Emilia-Romagna si candida ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi e tenendo alta l'attenzione sulla legalità. E' l'obiettivo al centro del Patto per il Lavoro, sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-Romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L'impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale.


"Ci siamo dati l'obiettivo di dimezzare la disoccupazione da qui al 2020, e passare dall'8,9 al 4,5% – ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa – Significa creare circa 120 mila nuovi posti di lavoro in Emilia-Romagna, attraverso investimenti pubblici e investimenti privati. Avevamo promesso di arrivare alla firma di questo accordo entro l'estate e abbiamo vinto la scommessa. Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali. L'occupazione e il lavoro sono gli obiettivi verso cui la Regione ha scelto di orientare le proprie politiche e il Patto è l'atto di responsabilità collettiva di una comunità che individua insieme la cornice d'azione per un cambiamento strategico".


"Vogliamo essere una comunità che produce valore aggiunto, vogliamo essere fortemente innovativi e dinamici e solo un territorio nel suo insieme può vincere questa sfida. La Regione farà di tutto per favorire questo processo, mettendo a disposizione 15 miliardi per mettere in movimento il sistema e spingere i privati ad investire e rendere più competitive le nostre imprese – ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Proporsi di creare lavoro oggi vuol dire impegnare tutta la società in un percorso di sviluppo 'Smart, inclusive e sustainable', come indicato dal Programma Europa 2020 e ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nella precedente legislatura".

Il Patto


Il testo parte dall'analisi del contesto economico e ricorda che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale e di mercato. Dal 2000 il contesto competitivo ha raggiunto un'estensione globale che ha generato una complessa riorganizzazione dei cicli produttivi e un crescente bisogno di competenze. Un cambiamento profondo e strutturale che ha causato una netta divaricazione tra le imprese ed i territori che sono stati in grado di inserirsi con capacità di innovazione nel contesto globale e la vasta area del Paese che invece è rimasta ai margini. Il rischio è l'aumento di povertà ed esclusione sociale, la disoccupazione giovanile e la precarietà professionale. 
Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale condividono le linee di azione con cui ognuno si impegna a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Emilia-Romagna.
Punto di partenza di tale documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino sull'aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un'ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. 
Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. 


La crescita si basa poi sulla capacità di stimolare investimenti in grado digenerare nuova occupazione.
Fondamentale l'azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all'intero assetto istituzionale presente nell'ambito regionale, oltre che l'avvio e il consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull'integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei, con un sistema di welfare cheriduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale.


Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. 
Persone e lavoro, con la creazione di un'Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire ER dual Education. 
Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l'autorganizzazione sociale.
 Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l'internazionalizzazione, l'attivazione della Legge regionale 14/2014, l'innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze;
Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per "una regione senza amianto" - un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l'edilizia scolastica.
Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell'economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati.
 Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l'efficientamento organizzativo.

Le risorse


La Regione Emilia-Romagna nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro.
Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi. Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi Europei gestiti attraverso i Programmi Operativi Regionali del FESR, FEASR e FSE e del Fondo Garanzia giovani (YEI) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro.
A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell'area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento.

I primi interventi


La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio.
Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l'emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell'edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive.
Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell'ambito di Garanzia Giovani.
L'Assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto.
Entro l'estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità./BM

Patto per il lavoro er rid

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Interrogazione alla Giunta di Galeazzo Bignami (Fi) per chiedere di fare chiarezza sul caso: "Perché non è stato considerato infortunio sul lavoro?" -

Modena, 16 luglio 2015 -

Il caso di due vigili del fuoco del comando di Parma, impegnati il 31 gennaio 2014 nell'emergenza alluvione in provincia di Modena, ai quali, a seguito di un ricovero ospedaliero dovuto a un malore causato dal pranzo approntato dalla Protezione civile locale, è stato richiesto, dall'Azienda ospedaliero universitaria di Modena, il pagamento del ticket, è stato portato all'attenzione della Giunta regionale, tramite un'interrogazione, da Galeazzo Bignami (Fi).

Ai due vigili del fuoco, evidenzia il consigliere, "uno dimesso dal policlinico di Modena nella medesima giornata, l'altro uscito il giorno seguente firmando apposito richiesta, sarebbe pervenuta la richiesta del pagamento del ticket sanitario, paria a 81,46 euro, per l'accesso al pronto soccorso". Il Comando dei Vigili del fuoco di Parma, sottolinea il capogruppo Fi, "dato che i due vigili si trovavano in missione, avrebbe richiesto la cancellazione dei ticket, ottenendo in risposta che la richiesta riguardava il pagamento del ticket del solo vigile ricoverato, dato che, sulla base delle norme regionali, il periodo di osservazione era stato superiore alle sei ore".

Bignami, pertanto, chiede alla Giunta regionale "se intenda fare chiarezza sul caso, fornendo spiegazioni sul motivo per cui l'accaduto non sia stato considerato 'infortunio sul lavoro', rientrando in tal modo nella casistica che la Regione esenta dal pagamento di ticket". Domanda, inoltre, "se non ritenga di fare chiarezza in merito a chi competa la tutela dei servitori dello Stato, come i vigili del fuoco, o di altre forze di sicurezza nei contesti operativi d'emergenza e se intenda avviare una seria riflessione sul piano normativo che consenta di valutare l'eventuale estensione della copertura assicurativa Inail anche al personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco".

(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(lg)

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Chiusura dei grandi campi, si va verso altre soluzioni abitative. La vicepresidente Gualmini: "Ci siamo adeguati a normative europee già esistenti. Per noi fondamentali legalità e responsabilizzazione". -

Bologna, 15 luglio 2015 -

Nuove soluzioni abitative per arrivare alla chiusura, "senza se e senza ma", dei grandi campi nomadi "dove è più facile che si concentrino conflitti, tensioni sociali, condizioni igieniche non tollerabili". Quella dell'abitare è senza dubbio una delle voci principali del progetto di legge sull'inclusione sociale di Rom e Sinti, approvato oggi dall'Assemblea legislativa. "Si è concluso finalmente l'iter di questo progetto di legge per noi molto importante – ha commentato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore alle Politiche di Welfare – , che ha abrogato una norma del 1988, ormai ampiamente superata". La nuova legge "recepisce delle norme internazionali, sia le raccomandazioni dell'Onu su Rom e Sinti, sia la Strategia europea sull'inclusione sociale di queste comunità. Quindi – sottolinea Gualmini – ci siamo adeguati a normative già esistenti. E' un aspetto che mi preme chiarire, per sgombrare il campo da equivoci e pregiudizi".

Le comunità Rom e Sinti rappresentano attualmente lo 0,06% della popolazione complessiva dell'Emilia-Romagna, e sono perlopiù cittadini italiani. Quattro i grandi temi considerati dalla legge: lavoro, scuola e istruzione, salute, abitare. Per quanto riguarda l'abitare, vengono indicate alternative ai grandi campi, "a rischio di ghettizzazione – ha ribadito la vicepresidente – e che quindi vanno assolutamente chiusi": da un lato aree molto piccole, pubbliche e private, a carattere familiare, "dove ci sia un padre di famiglia che paga le proprie utenze, come succede per tutti i cittadini, in un'ottica di piena legalità e responsabilità".

Altre alternative sono gli alloggi sul mercato, oppure gli alloggi popolari, "laddove ci siano i requisiti, validi per tutti i cittadini, per accedere alle graduatorie". Grande attenzione va al tema della scuola e della formazione, canale privilegiato per l'inclusione: la Regione favorisce, coerentemente con la normativa in materia, parità di accesso all'educazione, all'istruzione scolastica e universitaria, alla formazione professionale. Dal punto di vista della salute, la Regione garantisce l'accesso alle prestazioni sanitarie e l'assistenza a Rom e Sinti in conformità con quanto previsto dalla normativa in vigore, anche attraverso équipe multiprofessionali della rete territoriale dei servizi.

"L'iter di questa legge è stato lungo e complesso -prosegue Elisabetta Gualmini- ma mi preme sottolineare come si sia concluso con il contributo di tutti, minoranze comprese, che voglio ringraziare per l'apporto, in alcuni casi migliorativo, che hanno saputo esprimere. Questa legge costituisce una scommessa, conclude la vicepresidente, sono assolutamente consapevole che non sarà tutto facile né immediato ma controlleremo seriamente che vengano raggiunti risultati efficaci". /CV

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Giornata di incontri tra la struttura tecnica del Commissario e i professionisti per facilitare l'accesso ai contributi per le imprese. -

Modena, 14 luglio 2015 –

Oggi a Novi di Modena (Mo) è in corso di svolgimento il terzo "Liquidation Day", giornata di incontri dedicata a facilitare l'accesso ai contributi alle imprese danneggiate dal sisma del 2012.
 Dalle 10,30 e fino alle ore 17 tecnici della struttura commissariale, dopo una breve introduzione su temi generali, incontrano i professionisti nella sala Arci Taverna di Novi, su cinque punti di ascolto contemporanei per una quarantina di incontri prenotati su appuntamento.
I "Liquidation Day" sono organizzati da Struttura tecnica Commissariale, Regione Emilia-Romagna, Anci Emilia-Romagna e Comuni dell'area colpita dal sisma, in collaborazione con Ordini e Collegi professionali presenti al "Tavolo tecnico della ricostruzione post-sisma 2012".

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Sport - Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha consegnato un riconoscimento alla società di basket vicecampione d'Italia. -

Bologna, 2 luglio 2015 -

Una straordinaria stagione e un risultato sportivo che vanno al di là dell'esito di una finale che ha unito gli atleti di entrambe le squadre nello scrivere una bellissima pagina di sport. Sono le motivazioni principali che hanno spinto il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a consegnare un riconoscimento alla Pallacanestro Reggiana, reduce da una tiratissima competizione in sette gare contro Sassari per il titolo tricolore, decisa solo negli ultimi secondi.

Ieri a Bologna, nella sede della Regione, il presidente Bonaccini ha ricevuto una larga delegazione della società comprendente tra gli altri l'amministratore delegato Alessandro Dalla Salda, la vicepresidente Maria Licia Ferrarini, il direttore sportivo Alessandro Frosini e gli atleti Federico Mussini, Ojars Silins e Vitalis Chikoko, oltre a Pietro Bernardelli, presidente del main sponsor "Grissin Bon".
 Erano inoltre presenti il sottosegretario della Giunta regionale, Andrea Rossi, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e il presidente della Provincia di Reggio, Giammaria Manghi.

"Questo è un piccolo riconoscimento inusuale – ha commentato il presidente Bonaccini – perché non si premia la conquista di un titolo ma una straordinaria stagione sportiva condotta all'insegna del fair play, che ha accomunato tifosi di tutta l'Emilia-Romagna. Alla società e agli atleti vanno i più sinceri complimenti per questa cavalcata conclusasi a un passo dall'obiettivo e un grande in bocca al lupo per il futuro".
 Un riconoscimento accolto con "grandissimo piacere" dalla vicepresidente Ferrarini, che ha assicurato: "Ci riproveremo, insistendo su quelle che sono le nostre caratteristiche, puntando su una squadra fortemente italiana e sul nostro vivaio che ci dà così tante soddisfazioni".
 Il sindaco di Reggio, Vecchi, ha quindi posto l'accento sulla "credibilità del gruppo dirigente, lo stile negli investimenti: tutto ciò ha permesso di vivere una vicenda sportiva in crescendo, in un mondo dove non sempre lo sport professionistico offre messaggi così positivi".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Venerdì, 26 Giugno 2015 16:41

Deliziando fa tappa a Parma

Workshop dedicato a 38 aziende alimentari con 15 operatori da Europa, Canada e Vietnam. Educational tour nelle realtà produttive del territorio. -

Parma, 26 giugno 2015 -

Nuovo appuntamento del programma di Deliziando – il progetto congiunto di promozione delle eccellenze regionali sui mercati esteri della Direzione Generale Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e di Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con il sistema camerale regionale.
Lunedì 29 giugno nel padiglione 4 delle Fiere di Parma avrà luogo una intera giornata di workshop a cui parteciperanno 38 aziende del settore "food" emiliano-romagnole: dalla pasta, ai condimenti, ai salumi, al Parmigiano Reggiano, alle farine, all'aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio.

Saranno 15 i buyer provenienti da Europa (Danimarca, Germania, Olanda, Finlandia, Regno Unito), Canada e Vietnam per gli incontri d'affari con le imprese regionali. Sono previsti oltre 200 business meeting.
Duplice l'obiettivo dell'evento: promuovere la domanda dei prodotti emiliano-romagnoli a qualità regolamentata e favorirne l'affermazione commerciale stabile nei mercati obiettivo di "Deliziando".
Fiere di Parma co-finanzia l'evento e organizza, congiuntamente con il sistema camerale regionale, la partecipazione degli operatori esteri selezionati.

E' prevista una degustazione guidata dei prodotti e vini regionali certificati, finanziata e gestita dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Emilia-Romagna in partnership e collaborazione con i Consorzi di tutela e Valorizzazione e l'Enoteca Regionale.
Il giorno successivo, 30 giugno, i buyer esteri effettueranno un educational tour nelle realtà produttive del territorio per approfondire la conoscenza delle eccellenze sia enogastronomiche che turistico culturali. La visita degli operatori esteri si concluderà con una visita a Expo 2015, cofinanziata e gestita da Fiere Parma.

Questo ricco programma vedrà anche il coinvolgimento di aziende del settore vitivinicolo e agroindustriale, a cura di Enoteca Regionale, Promec – azienda speciale della Camera di commercio di Modena - e Fiere di Parma, nell'ambito dei propri programmi annuali di attività, nello spirito di collaborazione che è tratto comune del progetto "Deliziando".

(Fonte: ufficio stampa Regione ER - Unioncamere ER)

 

Casellli: il nostro Programma tra i primi a partire in Italia e in Europa

Bologna - La Commissione europea ha approvato formalmente il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna, dopo il via libera tecnico arrivato l'8 maggio. "Una notizia che aspettavamo, dopo essere stata la prima Regione italiana a ricevere la 'comfort letter' della Direzione agricoltura Ue – ha commentato l'assessore regionale all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli - è la conferma che il nostro Psr è tra i primi a partire in Italia e in Europa, insieme a quelli di Paesi come la Germania, il Regno Unito e la Spagna. Il riconoscimento del buon lavoro svolto dai Servizi della Regione per la competitività, l'innovazione, la sostenibilità, lo sviluppo del territorio rurale emiliano-romagnolo."

Il via libera, arrivato dopo l'approvazione del Quadro finanziario pluriennale della Ue, riguarda anche altri 23 Programmi, tra regionali e nazionali. Per quanto riguarda l'Italia hanno ricevuto l'ok anche quelli della Provincia autonoma di Bolzano, delle Regioni Toscana e Veneto e della Rete rurale nazionale.
A questo punto dei 118 Programmi di sviluppo rurale europei ne restano ancora da approvare 67, circa la metà di quelli presentati.
(Fonte Regione Emilia Romagna 26 maggio 2015)

Maltempo e prezzi condizionano l'annata agraria, ma il valore della produzione agricola resta sopra i 4 miliardi. Si consolida l' export: 5,5 miliardi. Bonaccini: "Una delle filiere strategiche per creare nuova occupazione. Opereremo mettendo al centro qualità, innovazione, giovani". Caselli: "Le quantità hanno tenuto, ma resta il tema della volatilità dei prezzi. Serve più integrazione. Utilizzeremo le risorse del nuovo Psr anche in questa direzione". -

Bologna, 26 maggio 2015 -

Un'annata segnata dall'eccezionale maltempo, dal crollo generalizzato dei prezzi all'origine e dalle conseguenze dell'embargo russo, ma nella quale l'agricoltura emiliano-romagnola ha comunque tenuto, attestandosi sui 4,094 miliardi di produzione lorda vendibile, un valore che è in linea con l'andamento degli ultimi cinque anni. Bene anche l'export di prodotti agroalimentari che nel 2014, con un risultato di 5,5 miliardi di euro, consolida il buon andamento del 2013. Il comparto agroalimentare emiliano-romagnolo ha un valore di 25 miliardi di euro (stima su dati Federalimentare) e dà lavoro a 130 mila persone (65 mila in agricoltura e 68 mila nell'industria alimentare).

"Crediamo che l'agricoltura, l'agroalimentare, l'agroindustria abbiano grandi potenzialità e siano una delle filiere strategiche per creare nuovo lavoro - ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha concluso a Bologna i lavori di presentazione del Rapporto 2014 sul Sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna promosso da Regione e Unioncamere - metà dei 2,5 miliardi di euro che potranno arrivare in Emilia-Romagna nei prossimi sei anni, grazie alla programmazione dei Fondi europei, fanno riferimenti al Programma di Sviluppo Rurale, valorizzando ricerca ed innovazione, qualità, giovani, tutela del territorio, a partire dal favorire i territori più fragili, quali la montagna. È' stata una grande soddisfazione avere ricevuto, prima Regione europea, il via libera da Bruxelles al nuovo Psr. Ora lavoreremo per tradurre questo importante risultato in fatti concreti."

"Nonostante il maltempo le quantità hanno tenuto – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli –pesa l'instabilità dei prezzi che condiziona molto questo settore e si ripercuote sul reddito degli agricoltori. Questo aspetto deve essere oggetto di un'iniziativa politica forte, ma anche di un impegno da parte del mondo agricolo a superare quella frammentazione che ancora caratterizza diversi settori. Con il nuovo Psr sono in arrivo 1,2 miliardi. Puntiamo su filiere, organizzazione, qualità e programmazione. Insieme alla sburocratizzazione, un tema su cui questa Regione è già impegnata come dimostra il lavoro compiuto con il Registro unico dei controlli".
In ripresa il credito agrario con un valore di 5,63 miliardi di euro (+1,1%) e il superamento della stretta creditizia. In leggero aumento l'occupazione agricola, con un +2,2% per quella femminile.

L'export agroalimentare

L'Emilia-Romagna ha chiuso il 2014 con un valore dell'export agroalimentare di 5,5 miliardi di euro, confermando le buone perfomances del 2013. Tra le principali destinazioni si confermano Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Per il terzo anno consecutivo si attenua il saldo negativo della bilancia commerciale, che nel 2014 è sceso a – 163 milioni di euro. Sul podio delle esportazioni emiliano-romagnole ci sono i salumi e le carni trasformate (1 miliardo 199 milioni di euro), i formaggi e i prodotti lattiero caseari (609 milioni di euro), la frutta e gli ortaggi lavorati (500 milioni). Sopra i 400 milioni di euro si collocano anche le esportazioni di frutta fresca, vino e derivati dei cereali. "Il primato dell'Emilia-Romagna nell'export di prodotti agroalimentari di qualità, pari al 16 per cento della quota nazionale, è una leva decisiva – ha spiegato il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani, che ha ricordato in particolare il progetto in collaborazione con la Regione Deliziando, "uno strumento che mette al centro il cibo come brand e supporta le imprese per consolidarne la presenza nei Paesi emergenti, la cui espansione economica determina una crescente richiesta."

Il valore della produzione agricola nei diversi settori

L'andamento meteo ha pesantemente condizionato la produzione agricola nel corso dell'annata appena trascorsa. Al di là delle ripetute emergenze che hanno coinvolto un po' tutto il territorio regionale (dall'alluvione di gennaio nel Modenese in poi), il 2014, a causa del susseguirsi di ripetute perturbazioni atlantiche, è stato caratterizzato da un inverno particolarmente mite e piovoso e da un'estate anch'essa piovosa e più fresca della norma.
Contemporaneamente, il sovrapporsi delle produzioni a livello europeo (caso eclatante la frutta), l'andamento negativo delle principali commodities, insieme agli effetti dell'embargo russo, hanno portato a una generale flessione dei prezzi. Un mix che ha portato a una Plv in calo del 5,9% rispetto al 2013, ma comunque sempre sopra la soglia dei 4 miliardi di euro. Percentuali analoghe di flessione del valore della produzione agricola si sono verificate a livello nazionale.

Secondo i dati del Rapporto 2014, tra i settori in controtendenza, per quanto riguarda l'andamento della Plv, quello delle colture industriali, quali la barbabietola da zucchero, la soia e il girasole, che ha messo a segno un +38%. Bene in particolare la barbabietola (Plv in crescita del 45%). Buoni i risultati anche per il pomodoro da industria (+20%).
Per quanto riguarda i cereali la riduzione della Plv si è complessivamente fermata al -1%, a fronte di un andamento a luci e ombre. Male sono andati in particolare il grano tenero (-15%), il mais (-6%). Bene invece il frumento duro (+60%).
Il comparto della frutta ha chiuso il 2014 con un -10% di Plv. Qui ha pesato in particolare il diffuso calo dei prezzi dovuto alle sovrapposizioni produttive e allo stop delle importazioni russe. Nonostante un aumento della produzione e dei volumi, le pere hanno chiuso con un -23%, le pesche con un -24%. Bene l'actinidia con +45%.
Il settore degli ortaggi (-8%), ha registrato un forte calo in particolare per le patate (-30%). Con il segno più le zucchine (35%), gli asparagi (49%), i piselli (41%).
Segno meno anche per gli allevamenti: -7%. Nel dettaglio: carni bovine (-4%), suine (-6%), pollame (-9%), latte (-7,6%).
In flessione la redditività delle aziende. I dati provvisori (elaborati sulla base di un campione di 145 imprese agricole) danno un calo dei ricavi dell'8,1% non sufficientemente compensato dalla riduzione dei costi intermedi (-2,6%).

In allegato scaricabile: l'andamento della Plv per provincia

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Difesa del suolo - Il presidente Bonaccini e l'assessore Gazzolo a Roma dal ministro Galletti: "Abbiamo chiesto al ministro oltre 100 milioni di nuove risorse per realizzare interventi prioritari contro il dissesto idrogeologico"

Bologna - Oltre 100 milioni di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico, che si aggiungono ai 100 milioni già disponibili tra risorse regionali, nazionali ed europee.

Li hanno chiesti oggi a Roma al ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo.
"Si è trattato di un incontro positivo - commenta Gazzolo-. Al ministro abbiamo segnalato le priorità d'intervento per gli anni 2015 e 2016, assicurando la cantierabilità immediata delle opere, e chiesto la disponibilità di oltre 100 milioni di risorse. Si tratta di fondi importanti, che si aggiungono a quelli già disponibili per interventi strutturali e di messa in sicurezza del territorio, una delle priorità del nostro mandato. Il ministro - conclude Gazzolo - ha assicurato che entro il mese di giugno sarà definito il quadro degli interventi da realizzare, secondo le priorità che abbiamo segnalato".

(Fonte Regione Emilia Romagna/EC)

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