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Lo spazio è animato da Cna e Confartigianato Emilia-Romagna. Costi: "Il bilancio a Expo è più che positivo e caratterizzato dalla presenza di tutti i territori emiliano romagnoli, di tante imprese, consorzi e associazioni di categoria nonché con l'abbinamento con le tante eccellenze del territorio dell'Emilia-Romagna" -

Parma, 2 ottobre 2015 –

Una serie di incontri con le imprese artigianali emiliano-romagnole, e i loro rappresentanti, presenti a Expo Milano 2015 nella Piazzetta ER, animata fino a oggi da Cna e Confartigianato Emilia-Romagna.
È questo quanto fatto nella giornata di ieri a Milano dall'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi che ha partecipato - con il presidente regionale di Cna Paolo Govoni e il presidente regionale di Confartigianato Marco Granelli - ad un talk show sul progetto "Food Stories". L'iniziativa - promossa da Cna e Confartigianato dell'Emilia-Romagna – offre ai visitatori dell'Esposizione Universale storie delle produzioni tipiche e degli artigiani che ne sono protagonisti, le cui imprese appartengono ad alcune tra le più importanti filiere alimentari dell'Emilia-Romagna (salumi, paste ripiene, formaggi, pani e dolci).

«Le nostre realtà produttive, associative e istituzionali stanno ottenendo straordinari risultati. Siamo molto soddisfatti. Sta proseguendo – ha sottolineato l'assessore regionale Costi – il successo della Settimana di protagonismo. Il bilancio a Expo è più che positivo e caratterizzato dalla presenza di tutti i territori emiliano romagnoli, di tante imprese, consorzi e associazioni di categoria nonché con l'abbinamento con le tante eccellenze dell'Emilia-Romagna».

Il progetto "Food Stories" - promosso da Cna e Confartigianato dell'Emilia-Romagna e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna – è stato realizzato in collaborazione con il Master Comet (Cultura Organizzazione Marketing dell'Enogastronomia Territoriale e del Prodotto Tipico) dell'Università di Parma e l'Accademia della Cucina.

Expo - Costi in PiazzettaER con Cna e Confartigianato 2 rid

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Tariffazione puntuale, incentivi all'efficienza e disincentivi all'uso delle discariche, transito verso una "economia circolare". Gli obiettivi: differenziata al 73%, riduzione del 25% della produzione pro-capite, riciclaggio al 70%. Il presidente Bonaccini: "Una Legge che ci consolida come regione tra le più avanzate in Europa. Nel 2020 chiuderemo gran parte delle discariche e cominceremo a spegnere qualche inceneritore". Per l'assessore Gazzolo "si apre a una nuova visione nella gestione dei rifiuti, che diventeranno realmente risorsa. Ora subito il Piano regionale"-

Parma, 1 ottobre 2015 –

Una nuova visione nella gestione dei rifiuti per promuovere il riciclaggio e la prevenzione e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. Uno strumento operativo per arrivare entro cinque anni, come stabilito, anche tramite tariffazione puntuale e incentivi ai Comuni virtuosi, agli obiettivi prefissati di una raccolta differenziata al 73%, alla riduzione del 25% della produzione pro-capite dei rifiuti urbani, al riciclaggio al 70%, al contenimento delle discariche, autosufficienza regionale. 
Entra nel vivo la nuova gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna, con l'approvazione di una Legge con cui si segna un'ulteriore importante tappa del percorso svolto in questi ultimi anni, che ha portato come risultato finale a un progetto coerente con gli obiettivi comunitari.

La Regione Emilia-Romagna vuole transitare da un modello economico lineare basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, senza alcuna prospettiva legata al riuso o a ripristino delle stesse, a una "economia circolare" in cui non vi siano prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Economia circolare significa inoltre bloccare le risorse sul territorio a favore dell'occupazione, dello sviluppo economico e della sostenibilità locale. E per far ciò individua strumenti quali la tariffazione puntuale, attraverso cui si paga per quanto si conferisce, e mette in campo incentivi rivolti ai Comuni che inviano meno rifiuti allo smaltimento e premialità per le imprese. 
Il passaggio ad un'economia circolare è al centro dell'agenda per l'efficienza delle risorse stabilita nell'ambito della "strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva".

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini: "Questa Legge è per noi un impegno concreto, un contributo tra i più avanzati del Paese in quest'ambito che proviene da una regione, la nostra, tra le pochissime in Italia a non essere mai andata in emergenza rifiuti grazie a politiche serie. Ora, il nostro futuro parla di superamento della maggior parte delle discariche nel 2020, come chiede l'Unione europea, di politiche che permettano di raggiungere risultati inediti in termini di qualità della vita e dell'ambiente. Virtuosità che nel 2020 ci porteranno anche a cominciare a spegnere qualche inceneritore".


"Grazie a questa Legge, costruita con un ruolo determinante della società regionale e di Consigli comunali e provinciali – ha commentato l'assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo -, l'attenzione si sposta sulla parte a monte del filiera del rifiuto e non quella terminale, affrontando i temi del contrasto allo spreco, della riduzione del rifiuto, della raccolta e dell'industrializzazione del riciclo, del passaggio a un'economia circolare in cui il rifiuto diventa realmente risorsa. La Giunta, inoltre, metterà risorse proprie per fare in modo che il Fondo a sostegno delle gestioni virtuose sia non inferiore ai 10 milioni di euro. Ora subito il Piano regionale, dove andremo a recepire e tradurre nella pratica gli obiettivi di questa Legge".

Gli strumenti: tariffazione puntuale

Un importante strumento per raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di riciclaggio è la tariffazione puntuale, ovvero sistemi attraverso i quali si paga per quanto si conferisce. Tariffa puntuale significa equità contributiva, in quanto si pagherà in relazione all'effettivo servizio erogato e non in base ai metri quadri o al numero dei componenti della famiglia, e responsabilizzazione dei cittadini attraverso l'applicazione del principio «chi inquina paga».
 La legge rinvia a specifiche linee guida che dovranno essere adottate da parte dell'Agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) , al fine dell'applicazione della tariffazione puntuale nel territorio regionale, con priorità per le utenze non domestiche

Premi all'efficienza e disincentivi all'uso delle discariche


La legge prevede la costituzione presso l'Atersir di un fondo a sostegno delle gestioni meritorie, relativamente agli utenti dei comuni che abbiano raggiunto una determinata quantità pro capite di produzione di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio, e a sostegno della trasformazione del servizio con modelli innovativi di raccolta tesi a incrementare i rifiuti da destinare a riciclaggio nonché per la realizzazione dei centri comunali per il riuso.
 Uno dei criteri di efficienza, in base al quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio. Di fatto sono virtuosi il cittadino e il Comune che invia complessivamente meno rifiuti a smaltimento. Questo parametro viene assunto come riferimento per la ripartizione del fondo incentivante previsto nel progetto di legge. 
La Legge, inoltre, disincentiva l'uso della discarica e l'incenerimento senza recupero di energia. Sono quindi rivisti in aumento gli importi dell'ecotassa per lo smaltimento. La revisione sarà graduale, con un primo step al 2017 e uno successivo al 2020.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Su proposta della presidente Saliera, momento di raccoglimento in Aula per Luigi Albertelli, Luigi Agnelli e Filippo Agnelli, che risulta ancora disperso. -

Parma, 29 settembre 2015 -

In apertura dei lavori, l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha ricordato questa mattina con un minuto di silenzio Luigi Albertelli e Luigi Agnelli, vittime dell'alluvione che ha colpito le province di Piacenza e Parma la notte del 13 settembre scorso, e Filippo Agnelli, che ad oggi risulta ancora disperso dopo l'evento calamitoso.
È stata la presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, a chiedere all'Aula un momento di raccoglimento per le vittime.

(fonte: ufficio stampa Regione ER)

Nella giornata conclusiva del momento Emilia-Romagna all'Esposizione Universale il presidente della Regione e i primi cittadini emiliano-romagnoli hanno affrontato insieme le sfide dei prossimi mesi. -

Parma, 25 settembre 2015 –

«Insieme potremo davvero continuare ad essere uno dei territori più avanzati d'Europa e del mondo. E lo abbiamo dimostrato anche qui ad Expo, dove possiamo dire che il bilancio è più che positivo. Lo abbiamo dimostrato con la presenza di tutti i territori emiliano romagnoli, di tante imprese, consorzi e associazioni di categoria nonché con l'abbinamento con le tante eccellenze del territorio, ad iniziare dalla Ferrari che è esposta davanti allo spazio dell'Emilia-Romagna». Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini concludendo l'incontro con i sindaci dei Comuni emiliano-romagnoli nella Sala della terra del Parco della biodiversità.

Al meeting "La sfida dell'Emilia-Romagna oltre Expo", organizzato in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, sono intervenuti l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il presidente dell'Anci emiliano romagnolo Daniele Manca, il sottosegretario Andrea Rossi e l'assessore al Turismo Andrea Corsini.
La partecipazione dell'Emilia-Romagna all'Esposizione Universale ha puntato su attività di co-progettazione e sulla condivisione di azioni e iniziative con enti locali e territori, nella convinzione che soltanto lavorando insieme sia possibile costruire uno sviluppo di qualità, sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Facendo tesoro di questa esperienza, nell'incontro con i Sindaci si è discusso di come affrontare gli impegni dei prossimi mesi: dall'attuazione dei programmi comunitari alla realizzazione degli stati generali della green economy, dalle riforme istituzionali all'agenda digitale. «Il dopo Expo l'Emilia-Romagna lo terrà vivo anche con World Food Research Innovation Forum: abbiamo già deciso che si svolgerà una due giorni alla Fiera di Parma, il 9 e 10 maggio 2016, in occasione di Cibus» ha aggiunto il presidente Bonaccini.

Tracciando un bilancio dell'Emilia-Romagna ad Expo, l'assessore regionale Palma Costi ha evidenziato che «ai temi di Expo possiamo dare risposte grazie alla nostra agricoltura, industria, più in generale al manifatturiero, formazione e turismo. Grandi tradizioni coniugate a ricerca e a innovazione. Expo ci ha permesso di ragionare su chi siamo e dove andiamo. Bisogna continuare a capire come continuare questo grande viaggio nel mondo. Il mondo ha una forte domanda nei confronti dei nostri prodotti».

Il presidente dell'Anci Emilia-Romagna Daniele Manca cha sottolineato che «dopo Expo quello che resta ai Comuni, e che ritornerà nelle nostre comunità, è una grande opportunità per costruire nuovo lavoro, nuova crescita economica e anche di essere orgogliosi di appartenete ad una regione che se fa sistema ed è competitiva in Italia ma anche nella dimensione europea e mondiale. I nostri territori nel lavorare insieme - lungo la via Emilia, nella dimensione dell'acqua, dell'ambiente, delle straordinarie potenzialità del mare - possono offrire anche al Paese un grande punto di riferimento per ripartire, per crescere, per costruire lavoro ed opportunità».

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

La prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016 durante Cibus. Il presidente Bonaccini firma la Carta di Milano: "Vogliamo mettere a disposizione del Paese e dell'Europa l'esperienza dell'Emilia-Romagna". -

Parma, 24 settembre 2015 –

Il World Food Research Innovation Forum non terminerà con Expo, ma la prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016, a Cibus. Lo ha annunciato ieri il presidente della Regione Stefano Bonaccini, alla presenza del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, durante le conclusioni del convegno internazionale sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare, che ha portato all'auditorium del Padiglione Italia esperti internazionali, ricercatori, industria e policy maker.


"Vogliamo mettere con umiltà, ma anche consapevoli delle nostre eccellenze, a disposizione del Paese e dell'Europa, l'esperienza dell'Emilia-Romagna con il suo modello unico di sviluppo, per attrarre competenze da tutto il mondo e provare a costruire risposte e delineare una grande strategia globale per affrontare la sfida del pianeta entro il 2030".
 "Abbiamo il dovere di andare oltre ad Expo e raccogliere le eredità del Forum. – ha sottolineato il ministro Martina – L'Emilia-Romagna è stata a tutti gli effetti protagonista all'esposizione universale, e non poteva che essere così, vista l'esperienza enorme del suo modello agricolo che intreccia tradizione, innovazione e tecnologia. Expo sta contribuendo a rendere sempre più cruciale questo intreccio".


In mattinata, ieri, il presidente Bonaccini ha siglato la Carta di Milano, alla presenza di Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale di Padiglione Italia. 
Nella sua dedica il presidente ha espresso apprezzamento per l'esposizione universale di Milano: "Un momento straordinario per il nostro Paese di presentarsi al mondo capace di stupire".
"L'Emilia-Romagna ha dimostrato un grande protagonismo - ha detto la presidente Bracco - il Forum mondiale lascerà un grande segno. Quanto emerge è ciò di cui sono convinta, abbiamo nelle nostre mani e nelle nostre menti il modo per sconfiggere la fame. Ora è la politica che deve fare la sua parte e garantire al pianeta un futuro di pace".

Foto Firma Bonaccini rid

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Promosso dalla Regione-Emilia Romagna proseguirà con un evento biennale il confronto e la ricerca sui temi globali della sicurezza alimentare e della nutrizione sanciti dalla Carta di Milano. La due giorni aperta dal presidente Bonaccini. -

Parma, 23 settembre 2015 -

E' partita ieri a Expo 2015 la prima giornata del World Food Research and Innovation Forum i cui lavori sono stati aperti dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Per due giorni a confronto una trentina di studiosi ed esperti internazionali provenienti da diversi paesi (Italia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Canada, Stati Uniti, Nigeria, Caraibi) per proseguire il percorso con cui la Regione Emilia-Romagna si prende carico dell'eredità scientifica dell'Expo sulle sfide mondiali del futuro dell'alimentazione. Una prosecuzione ideale e concreta dell'Esposizione Universale milanese e dei principi sanciti dalla Carta di Milano, un'iniziativa di lunga durata in grado di promuovere il dialogo e la condivisione di ricerche, risultati e saperi sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, intesa in termini di safety e security, per favorire l'attuazione di politiche integrate per lo sviluppo e la cooperazione globali e regionali.

Il World Food Innovation and Research Forum riunisce un'ampia gamma di istituzioni, rappresentanti del mondo della ricerca, dell'industria e della società civile con l'intento specifico di collaborare al raggiungimento degli obiettivi comuni di sicurezza alimentare e nutrizionale sostenibile per nutrire il pianeta e al contempo preservare e ripristinare la biodiversità, prestando particolare attenzione al connubio cibo, acqua, energia. L'obiettivo è ritrovarsi per un forum biennale, inframmezzato da un evento strategico negli anni dispari e tutto sarà condiviso attraverso una piattaforma web.

«Qualcuno – afferma Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna - si sarà chiesto perché proprio la nostra regione. In questi anni l'Unione Europea ha finanziato ben 88 progetti per un totale di 26 milioni di euro in ambito agricoltura, pesca, prodotti alimentari e biotecnologie che da soli rappresentano il 17% del totale nazionale. Un contributo fondamentale all'innovazione in questi ambiti è fornito dalla nostra piattaforma agroalimentare della Rete Alta Tecnologia, un insieme di centri di ricerca pubblici e accademici coordinati da Aster, il consorzio della Regione Emilia Romagna per l'innovazione e la ricerca industriale. La piattaforma offre un supporto qualificato per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, la caratterizzazione e la selezione delle materie prime, la progettazione e la validazione di macchine e impianti per la produzione e il confezionamento degli alimenti».

Rendere più sicuri i cibi su larga scala e allungarne la vita allo scaffale, creare varietà colturali più resistenti alle malattie, controllare in tempo e in maniera meno invasiva possibile la qualità degli alimenti, riutilizzare gli scarti dell'industria agroalimentare, puntare a un'agricoltura di precisione e più sostenibile riducendo l'utilizzo delle risorse idriche e dei fertilizzanti. Sono solo alcuni dei progetti concreti e innovativi che riguardano i temi della sicurezza alimentare e ai quali ha partecipato attivamente la Regione Emilia-Romagna.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Inviata al presidente del Consiglio e alla Protezione civile una prima stima delle spese urgenti che ammonta a 88,7 milioni di euro. -

Bologna, 23 settembre 2015 -

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio una richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale per il territorio delle province di Piacenza e Parma, colpite il 13 e 14 settembre scorsi da eccezionali avversità atmosferiche.

La richiesta, formulata d'intesa con i presidenti delle Province e sentiti i Prefetti, riguarda l'assegnazione di adeguati mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza i necessari interventi e ripristinare le normali condizioni di vita nelle province interessate.

Il presidente Bonaccini ha presentato una prima stima delle spese urgenti - sulla base della ricognizione fatta dall'Agenzia regionale di Protezione civile col supporto degli Enti locali - che ammonta a 88.736.000 euro per la prima assistenza alla popolazione, il ripristino dei servizi essenziali e per interventi di somma urgenza (sulla viabilità e strutture strategiche), nonché per interventi urgenti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei fiumi, in particolare in corrispondenza dei centri abitati, dei ponti e delle strade danneggiati.

Riguardo al concorso finanziario urgente della Regione, vanno segnalati inoltre un milione e 500 mila euro per interventi già avviati dai servizi tecnici di bacino e circa un milione di euro di assegnazioni urgenti agli enti locali (nell'ambito dei 5 milioni di euro che la Giunta regionale ha già messo a disposizione dei territori colpiti dall'evento).

Nella lettera di richiesta, Bonaccini ha ripercorso le principali criticità verificatesi durante i giorni più difficili dell'emergenza per la popolazione e le infrastrutture pubbliche e private. Il bilancio accertato è di due vittime e di un disperso. Sono rimaste isolate oltre 80 frazioni a causa dell'interruzione viaria e sono state sfollate oltre 100 persone. Si sono inoltre verificati allagamenti diffusi nei centri urbani dei fondovalle e nella città di Piacenza e, in alcuni casi fra cui i comuni di Farini e Ferriere, alcune abitazioni sono state interamente distrutte mentre risultano fortemente danneggiate la sede del Comune di Farini e la caserma dei Carabinieri. Si è registrata anche una diffusa interruzione dei servizi essenziali (elettricità, gas, acqua: oltre 4000 utenze disalimentate) e ancora in parte in fase di ripristino. Inoltre sono state interrotte strade comunali per oltre 200 km e strade provinciali per circa 340 km.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Martedì, 22 Settembre 2015 10:19

Expo: il turismo dell'Emilia-Romagna in primo piano

A Expo l'assessore al turismo, Andrea Corsini, e i campioni sportivi Giuliano Razzoli e Rachele Barbieri in rappresentanza del comprensorio montano che va dal Cimone al Corno alle scale.

Bologna, 22 settembre 2015 -

Fari puntati sul turismo emiliano romagnolo nella quarta giornata della settimana di protagonismo della Regione ad Expo. Lo spazio Emilia-Romagna e la piazzetta, a pochi metri da palazzo Italia, hanno messo in mostra le eccellenze dell'Appennino Bolognese e Modenese dove è ormai prossimo l'avvio della nuova stagione invernale.
A fare gli onori di casa l'assessore al turismo Andrea Corsini che ha ricevuto due testimoni d'eccezione della montagna emiliana, il campione olimpico di sci, Giuliano Razzoli e la campionessa europea di ciclismo Rachele Barbieri.

"Stiamo chiudendo una stagione estiva molto positiva che ha registrato un trend di crescita medio del 5%, con punte del 15% in Appennino. – ha detto l'Assessore Corsini - Il nostro obiettivo è quello di un'ulteriore crescita in tutti i comparti, non solo la costa ma le città d'arte, le terme e naturalmente la montagna. Ecco perché giudichiamo un punto di partenza la nostra presenza ad Expo, dove abbiamo investito sul protagonismo di tanti territori e abbiamo incontrato operatori, giornalisti e buyers. Siamo qui per raccontare al mondo le nostre eccellenze e un tipo di turismo esperienziale."

Razzoli in piazzetta rid

Il pubblico in piazzetta ha potuto conoscere le diversificate offerte turistiche del più importante comprensorio montano della Regione e compiere un viaggio virtuale in montagna - grazie a speciali occhiali tridimensionali - passando da un veloce corsa giù dai tornanti appenninici ad una ripida discesa in snowboard da una pista innevata. Ad intrattenere i visitatori di Expo anche le gioiose esibizioni del Gruppo Folkloristico Storico di Barigazzo (Mo).

Tra le diverse personalità presenti in piazzetta ieri Flavio Roda, presidente della Federazione italiana sport invernali, Luciano Magnani presidente del Collegio Nazionale dei Maestri di Sci italiani (Amsi); Alessandro Tebaldi presidente Valli del Cimone; Giuliano Grani presidente diel Consorzio stazione invernale Cimone e Antonio Grani presidente Ottolupi srl, società di gestione del Corno alle scale.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Lunedì, 21 Settembre 2015 16:38

Inaugurate le nuove piscine di Carpi

Bonaccini: "C'è un legame stretto tra sani stili di vita e salute". La Regione al lavoro su una nuova legge sullo sport. Impiantistica sportiva in primo piano. -

Modena, 21 settembre 2015 –

Dopo la visita del premier Renzi dei giorni scorsi, accompagnato da Gregorio Paltrinieri, cittadino di Carpi e medaglia d'oro sui 1500 stile libero ai recenti campionati del mondo, ieri l' inaugurazione ufficiale delle nuove piscine.
"Questo nuovo impianto di Carpi – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che già aveva accompagnato nei giorni scorsi la visita del presidente del Consiglio, e ieri presente alla inaugurazione ufficiale – è uno straordinario contributo non solo alla pratica del nuoto agonistico, ma anche alla pratica natatoria di base".

"Come Regione – ha aggiunto il presidente – stiamo lavorando alla nuova legge sullo sport, che dedicherà particolare attenzione all'impiantistica sportiva, così come alla diretta correlazione tra sani stili di vita e salute"
"In questa prospettiva – ha concluso Bonaccini – è evidente che campioni autentici come Gregorio Paltrinieri hanno uno straordinario ruolo di traino e di promozione della pratica sportiva: per questo siamo impegnati assieme agli enti locali, al Coni, agli enti di promozione sportiva e all'associazionismo diffuso, a far sì che nelle nostre comunità siano sempre più frequenti le occasioni per praticare sport ed attività motoria."

(Fonte: ufficio stampa ER)

La richiesta inoltrata sulla base del Regolamento dell'Assemblea legislativa e dello Statuto della Regione: "Troppe contraddizioni e troppe verità, evidenziare i limiti dell'attività poste in essere per non ripetere errori in futuro". -

Piacenza, 21 settembre 2015 -

Tommaso Foti (Fdi-An) ha presentato all'Assemblea legislativa la richiesta di istituzione di una commissione speciale d'inchiesta, ai sensi dell'articolo 60, comma l, del Regolamento interno e dell'articolo 40, comma l, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, "in ordine alle cause che hanno determinato, in provincia di Piacenza, in occasione degli eventi alluvionali del 13 e 14 settembre, una gravissima situazione, aggravata dai ritardi nelle comunicazioni e negli interventi da parte dei diversi livelli istituzionali".

Gli eventi alluvionali "che hanno messo in ginocchio" una vasta area della provincia di Piacenza, in particolare la Val Nure e la Val Trebbia, "hanno dimostrato- scrive Foti nella richiesta- che non sempre le comunicazioni e il conseguente coordinamento degli interventi di soccorso alle popolazioni sono stati impeccabili. E' qui il caso di richiamare alla memoria, giusto per fare un esempio, quanto accaduto a Roncaglia, frazione del comune di Piacenza, allagata per l'esondazione del torrente Nure, diverse ore dopo dalle eccezionali precipitazioni che lo avevano gonfiato a dismisura - i cui abitanti non sono stati avvisati da alcuno del pericolo che correvano. Cio'- prosegue il consigliere- ha causato gravissimi danni alle cose e fortunatamente e per pura casualità nessun danno alle persone".

E ancora: "Troppe contraddizioni e troppe verità" si leggono sui rilasci d'acqua dalle dighe di Boschi e del Brugneto, con la prima risulta essere stata sicuramente "alleggerita" dell'acqua contenuta, "ma senza che vi sia una versione univoca sull'effettiva quantità rilasciata e in quali tempi". Poi la strada provinciale 654R di Val Nure (ex statale), "che è stata letteralmente mangiata per un lungo tratto, in una zona del tutto pianeggiante e in cui la larghezza del letto del torrente Nure è notevole", quando "risulterebbe da anni essere stato segnalato alle competenti autorità sia la presenza - lungo l'area interessata dal crollo della strada provinciale - di una isola al centro del predetto torrente, decisamente superiore al livello del letto dello stesso, sia la presenza in località Missano di una frana attiva da anni e tale rimasta". Il risultato è che "due persone sono morte ed una risulta dispersa (solo perché il corpo non è stato recuperato) proprio a causa del crollo del predetto tratto della strada provinciale summenzionata".

Devono poi aggiungersi, scrive Foti, "le denunce di diversi sindaci delle zone colpite che sostengono di avere ricevuto - un paio d'ore dopo l'inizio dell'ondata di piena - fax e messaggi telefonici dall'Agenzia regionale di Protezione civile in orari in cui nei Municipi non era presente il personale, l'erogazione della luce elettrica risultava sospesa, i collegamenti telefonici gravemente compromessi e, quindi, non funzionanti". Appare, dunque, "doveroso - senza alcun spirito persecutorio o di rivalsa politica nei confronti di chicchessia - sottolinea il consigliere - accertare cosa non abbia funzionato durante quelle drammatiche ore e se via siano state sottovalutazioni di alcune situazioni che, dimenticate da anni, possono avere concorso ad aggravare i danni".
"Accertare i fatti, evidenziare i limiti delle attività poste in essere, può servire senza dubbio- conclude Foti- ad evitare in futuro il ripetersi di situazioni e/o di errori che, in situazioni d'emergenza, assumono enorme rilevanza per la tutela della vita delle persone e per la salvaguardia delle infrastrutture, sia civili, sia pubbliche".

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa )
(cc)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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