Genova - Sono state posizionate e sono entrate in attività le centraline di controllo dell'aria per la zona Ovest di Ponte Morandi.
Le centraline si trovano in punti precisi individuati a nord e sud del cantiere e lavorano per il costante monitoraggio della qualità dell'aria, con un'attenzione specifica su parametri particolarmente importanti per la salute dei cittadini.
Nel concreto si tratta di rilevare l'eventuale presenza di polveri sottili, PM10 e controllare il livello del rumore derivante dal cantiere. A nord è stata posizionata anche la stazione meteo.
Le stazioni di controllo sono già attive e monitorano su base settimanale. I primi dati verranno restituiti e resi noti a metà della prossima settimana sul sito del Commissario per la Ricostruzione (www.commissario.ricostruzione.genova.it ).
Per quanto riguarda il lato Est del cantiere del Ponte sul Polcevera (dove ancora non sono in corso demolizioni, ma solo opere propedeutiche) sono intanto stati definiti i punti di monitoraggio. L' Ati – Associazione temporanea di Imprese che si occupa della demolizione di Ponte Morandi – nella prossima settimana installerà anche da questo lato le stazioni di monitoraggio che potranno dare il via alla raccolta dei dati.
Genova – Un tavolo tecnico con tutti gli enti preposti coinvolti. Un protocollo di intesa (sottoscritto da Regione Liguria, Comune di Genova, Arpal e Asl) che rafforza il lavoro di tavolo e semplifica lo scambio di informazioni tra gli enti. Linee guida per le lavorazioni in cantiere. Una sezione dedicata sul sito internet del Commissario per la Ricostruzione. E, non ultima, la creazione di due Osservatori per il coinvolgimento diretto dei cittadini.
Sono queste le azioni messe in atto dalla Struttura Commissariale per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera per l'ambito "ambiente e salute". Temi importanti, strettamente legati alla vita del cantiere di Ponte Morandi su cui l'amministrazione e gli enti coinvolti stanno lavorando dal primo momento, con grande attenzione.
IL TAVOLO PER L'EMERGENZA
Nei giorni immediatamente successivi al crollo di Ponte Morandi è istituito immediatamente un tavolo di lavoro con il supporto degli Enti delegati, nella fattispecie ARPAL e Asl 3 Genovese, al fine di porre in essere in tempi brevi una serie di iniziative necessarie a tutela della incolumità pubblica ed in particolare nei confronti dei residenti degli quartieri coinvolti.
Si è data così immediata attuazione all'art. 11 dell' OCDPC n.539 del 20 agosto 2018 ("Disposizioni in materia di raccolta e trasporto del materiale derivante dal crollo del ponte e da demolizioni"). Nei primi giorni di settembre il tavolo di lavoro ha avviato le prime verifiche adottando provvedimenti volti alla tutela della salute pubblica.
IL PROTOCOLLO DI INTESA
Successivamente, anche per rafforzare ulteriormente le intese già intercorse, è stato approvato un protocollo di intesa tra Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera dell'autostrada A10, il Commissario Delegato per l'Emergenza, il Comune di Genova, l'Assessorato alla Sanità e l'Assessorato all'Ambiente e Tutela del Territorio della Regione Liguria, l'Agenzia Regionale per l'Ambiente ARPAL e ASL 3 Genovese.
Tale protocollo è volto, tra le altre cose, a definire le necessarie forme di comunicazione e collaborazione per conseguire la migliore efficienza ed integrazione delle attività di tutti gli enti interessati, in modo da assicurare la massima celerità nelle adozioni dei rispettivi atti di competenza con riguardo sia al controllo delle attività delle imprese incaricate dei lavori sia alla primaria tutela della salute della popolazione residente nell'ambito cittadino.
La struttura commissariale e tutti gli enti preposti al controllo sono perfettamente consapevoli che soprattutto nella fase di demolizione sarà necessario affrontare tematiche relative alla tutela dell'ambiente (suolo, rumore, aria, rifiuti): su questi temi gli enti preposti stanno lavorando per sviluppare una sinergia attraverso un gruppo di lavoro, composto da Struttura Commissariale, Regione Liguria, Comune di Genova, Asl3, Arpal e Rina.
IL LAVORO IN CANTIERE
RINA Consulting, in qualità direttore dei lavori del cantiere sul Polcevera, ha predisposto di concerto con la Struttura Commissariale le "Linee guida per la Gestione Ambientale del cantiere" che includono anche, tra le altre: gestione e controllo ambientale, gestione rifiuti, protezione del sottosuolo, tutela della qualità dell'aria, linee Guida per il rumore e le vibrazioni, la gestione delle sostanze pericolose e le linee guida per la gestione della biodiversità, del paesaggio e dell'architettura.
Le linee guida costituiscono la base per gli Appaltatori per lo sviluppo dei relativi Sistemi di Gestione e Controllo Ambientale del cantiere.
Inoltre, l'ATI di Demolizione sta predisponendo la Relazione Ambientale e il Piano di Monitoraggio Ambientale in accordo alle indicazioni di RINA e della Struttura Commissariale.
La consortile PerGenova, incaricata della ricostruzione, sta elaborando la Relazione Ambientale dell'intervento la cui consegna è prevista entro i primi giorni di febbraio.
AMBIENTE&SALUTE: LA SEZIONE DEDICATA SUL SITO
Il sito della Struttura commissariale (www.commissario.ricostruzione.genova.it) ospita una sezione dedicata ad Ambiente&Salute.
Una parte dedicata, creata ad hoc, in cui i cittadini potranno trovare le informazioni su ogni forma di tutela che verrà adottata a salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente, mentre il cantiere avanzerà e si trasformerà giorno per giorno.
Sarà possibile inoltre iscriversi alla Newsletter, a cadenza periodica, per restare aggiornati sulle principali notizie e ricevere informazioni di servizio.
L' OSSERVATORIO
Per non perdere mai il contatto con le esigenze del territorio e dei cittadini, è in fase di formalizzazione un Osservatorio a cui parteciperanno i Municipi interessati (Valpolcevera, Centro Ovest e Medio Ponente) e i componenti della Struttura Commissariale in modo da creare un filo diretto di quesiti/domande/osservazioni tra la popolazione e gli enti preposti alla gestione e al controllo.
Seguiranno anche incontri pubblici, in via di calendarizzazione, di cui si troverà riscontro sempre sul sito, nell'agenda dell'Osservatorio.
Contestualmente, il Comune di Genova, si è impegnato a creare un secondo osservatorio, dedicato alla tematiche relative a canterizzazione e viabilità, di cui si occuperà direttamente la struttura comunale.
Il Commissario Ricostruzione Ponte Polcevera comunica che, nel cantiere lato est per la demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi, nell'area occupata dalla massicciata ferroviaria, si sta intervenendo con una serie di attività preventive a salvaguardia della salute e dell'ambiente che vengono eseguite per bloccare l'emissione di qualsiasi sostanza che vi possa essere eventualmente contenuta.
Genova 27 gennaio 2019 - Nel cantiere lato est per la demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi, nell'area occupata dalla massicciata ferroviaria, si sta intervenendo con una serie di attività preventive a salvaguardia della salute e dell'ambiente che vengono eseguite per bloccare l'emissione di qualsiasi sostanza che vi possa essere eventualmente contenuta.
Le aree in questione vengono cosparse di sostanze colorate – incapsulanti a base vinilica, assolutamente innocui – che hanno il solo scopo di preparare il fondo dell'area di cantiere e proteggere il substrato di proprietà RFI, Rete Ferroviaria Italiana.
Come da comunicazione preventivamente inviata alla Asl, l' area colorata con la sostanza blu è conseguenza di un lavoro già eseguito da RFI al di fuori dell'area presa in consegna dall'ATI (Associazione temporanea di imprese che oggi gestisce i cantieri per la demolizione del Morandi).
ATI, con le stesse modalità previste dal Protocollo e comunicate all'Asl, sta utilizzando sull'area di propria competenza l' incapsulante colorato di rosso.
Le sostanze sono colorate solo per consentire l'immediata individuazione delle parti trattate da quelle non trattate.
Al di sopra dello strato colorato sarà steso, inoltre, un telo in tessuto-non tessuto ed uno strato di tout venant (un sottofondo di pietrisco) per consentire il transito in sicurezza dei mezzi operativi che si muoveranno in questa area.
La Struttura Commissariale – in condivisione con RFI, proprietaria delle aree – specifica che tutte le lavorazioni che sono in corso sono basate su protocolli impostati e condivisi con la Asl di competenza.
Genova – Il Commissario per la ricostruzione del Viadotto sul Polcevera, Marco Bucci, e il Prefetto di Genova, Fiamma Spena hanno firmato il protocollo di intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale.
Il protocollo fissa tutta una serie di procedure atte rafforzare la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e di ogni iniziativa illecita in relazione alle imprese soggette a controllo antimafia con l' intento, inoltre, di garantire l'identificazione di chiunque acceda al cantiere e ai sub - cantieri dell'Opera.
Il documento prevede anche la creazione di una Banca dati degli esecutori costituita ad hoc, che consenta il monitoraggio:
a) nella fase di esecuzione dei lavori, degli operatori economici impegnati nell'Opera, compresi i parasubordinati e i titolari delle "Partite IVA senza dipendenti" e dei soggetti che comunque alle aree di cantiere;
b) dei flussi finanziari connessi alla realizzazione delle opere;
c) delle condizioni di sicurezza dei cantieri e del rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori impiegati;
d) dei dati relativi alla forza lavoro presente in cantiere, con la specifica, per ciascuna unità, della qualifica professionale;
e) dei dati relativi alla somministrazione di manodopera, in qualsiasi modo organizzata ed eseguita.
Il protocollo nasce dall'esigenza di dare – pur nella azione in deroga del Commissario – la massima attenzione tema legalità, pur nella necessità di fare tutto velocemente.
Sottoscrivendo il contratto per la demolizione e la ricostruzione del Viadotto Polcevera, infatti, le aziende e i soggetti economici coinvolti si impegnano nei confronti del Prefetto e del Commissario al rispetto dei dettami del Protocollo.
Procedono senza sosta le azioni preliminari alla demolizione dei due tronconi dell'ex Ponte Morandi di Genova. In queste ore sono in corso le prove di carico sul troncone ovest del Ponte (lato Ponente) con l'ausilio di appositi carrelli radiocomandati.
(Video e foto da Commissario per la Ricostruzione)
Vittoria sorprendente dei crociati che conquistano tre punti con i goal di Rigoni, Siligardi e Ceravolo nel primo tempo. Una prestazione di carattere che proietta la squadra in zona Europa League.
di Luca Gabrielli Parma 7 ottobre 2018 - Il Parma non smette di stupire e continua a fare punti su punti in questo inizio di campionato. Con quella di ieri sono già quattro le vittorie nelle prime otto giornate condite da prestazioni convincenti sotto il punto di vista del carattere. Ciò che stupisce infatti è la concentrazione e l'approccio con cui i giocatori, di volta in volta, affrontano l'avversario di turno, che sia una big o una diretta concorrente per la salvezza. Contro il Genoa e con le assenze pesanti di Inglese e Gervinho era facile pronosticare i crociati come la vittima sacrificale di turno e invece si torna a casa con tre punti fondamentali prima della sosta nazionali che arriva proprio al momento giusto. D'Aversa in queste due settimane potrà recuperare dall'infermeria tantissimi giocatori indisponibili come i due attaccanti titolari sopracitati, quel Grassi che i tifosi ancora non hanno visto giocare con continuità e i vari Dimarco, Scozzarella e Dezi. Nel frattempo i punti in classifica sono tredici e i ducali sono nella parte sinistra della classifica in piena zona Europa League. Certo gli obiettivi sono ben altri ma nel frattempo non si può non stupirsi di questo Parma che in questo momento è la reale sorpresa della Serie A, dopo il fallimento e le tre promozioni consecutive negli ultimi tre anni. Alla ripresa del campionato arriverà al Tardini una Lazio in ripresa nelle ultime giornate con quel Ciro Immobile che dovrà essere marcato stretto da Bruno Alves e compagni.
L'ex Rigoni suona la carica e trascina la squadra alla vittoria
Pronti via e il capocannoniere polacco Piatek non perde il vizietto e di testa batte un incolpevole Sepe al 6'. Sembra l'inizio di una giornata terribile per i crociati e invece Luca Rigoni, ex di turno, pareggia immediatamente i conti al 16' sugli sviluppi di un calcio d'angolo con un tocco ravvicinato. L'ex centrocampista genoano non esulta dopo i tre anni passati in Liguria ma dà ai compagni la scossa giusta per reagire. Il Genoa sfiora il nuovo vantaggio colpendo un palo sempre con Piatek ma è Siligardi al 24' a inventarsi un tiro a giro di sinistro imparapibile per Radu, gettando nello sconforto i tifosi genoani. Passano altri quattro minuti e i crociati incredibilmente si portano sul tre a uno con un colpo di testa perfetto di Ceravolo imbeccato da un cross dalla sinistra di Barillà. I ducali riescono ad arrivare all'intervallo con un doppio vantaggio sorprendente dopo 45' di grande calcio. Nella ripresa il copione non cambia con i padroni di casa che fanno la partita cercando di recuperare i due goal di svantaggio e il Parma pronto a colpire con delle ripartenze efficaci. I cambi di Ballardini non portano i risultati sperati e i ragazzi di D'Aversa tornano a casa con tre punti d'oro per la salvezza è un ruolino di marci di tutto rispetto.
GENOVA: AUTOSTRADE PER L'ITALIA, GIA' EROGATI CONTRIBUTI A 65 ARTIGIANI E COMMERCIANTI DELLA ZONA ARANCIONE
Roma, 21 settembre 2018 – Autostrade per l'Italia rende noto che sono iniziate ieri le attività di erogazione dei primi contributi da parte della società a commercianti e artigiani che operano nella Zona Arancione, a monte del ponte Morandi, che hanno subito una riduzione di attività importante, a causa della chiusura della viabilità ordinaria della Val Polcevera determinata dal crollo della pila 9 del viadotto.
In sole 36 ore - grazie al lavoro di un team dedicato di Autostrade per l'Italia che ha analizzato ogni richiesta pervenuta - sono state soddisfatte 65 richieste di contributi economici.
Le attività di raccolta e analisi delle richieste, che possono essere presentate da artigiani e commercianti interessati presso il Punto di contatto allestito da Autostrade per l'Italia nei locali della scuola Caffaro, proseguiranno per tutta la giornata di oggi e riprenderanno la prossima settimana.
Roma, 2 settembre 2018 - In relazione alla ricostruzione contenuta oggi nell'articolo pubblicato dal Corriere della Sera dal titolo "Il manager di Autostrade al Governo: sicurezza a rischio, già in ritardo", Autostrade per l'Italia chiarisce che è corretto affermare che il progetto di "retrofitting" sia stato approvato dal Consiglio d'Amministrazione della società, in quanto la spesa prevista superava i poteri delegati ai managers (circa 5 milioni di euro).
E' invece necessario chiarire che non è compito né facoltà del Consiglio d'Amministrazione fare una valutazione tecnica dei progetti né stabilire l'urgenza o la somma urgenza (ai sensi del Decreto Legislativo n. 50 del 2016).
Questa valutazione è un obbligo infatti dei responsabili tecnici qualificati come Committenti, che in tali casi non necessitano di autorizzazione da parte del Consiglio d'Amministrazione e per le fattispecie di urgenza e di somma urgenza non hanno alcun limite di spesa. In aggiunta, il Direttore di Tronco ha facoltà e obbligo di assumere in piena autonomia i provvedimenti sulla circolazione conseguenti ad eventuali situazioni di urgenza o somma urgenza.
Mai negli ultimi 18 anni, dunque, il Consiglio d'Amministrazione di Autostrade per l'Italia ha discusso o valutato l'urgenza o la somma urgenza di progetti, attivando i provvedimenti conseguenti: non ne avrebbe né il titolo né la competenza. Sono stati sempre e soltanto i Direttori di Tronco ad avvalersi di tali procedure (circa 50 ogni anno attivate dalle 9 Direzioni di Tronco della rete di Autostrade per l'Italia).
Per quanto riguarda infine il tema dei solleciti fatti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dalla Direzione Maintenance ed Investimenti Esercizio nella qualità di Committente dell'opera, che non aveva i connotati dell'urgenza o della somma urgenza, si ricorda che questo tipo di interlocuzioni con il Ministero è purtroppo una prassi necessaria per contenere i tempi di approvazione dei progetti che comunque – nonostante i solleciti – superano abbondantemente quelli previsti.
Nel solo 2018 si registrano infatti in media 100 giorni di ritardo, che si sommano ai 90 previsti per l'approvazione dei progetti di questa natura dalla Convenzione. Sempre nel solo 2018, sono state sollecitate dai vari committenti della società approvazioni, autorizzazioni e adempimenti da parte del Ministero per circa 70 progetti.
Editoriale: - L'Italia bombardata dall'incuria. Trent'anni di saccheggi - Casting aperti - AAA cercasi "Volto dell'emilia bella! - Buon Ferragosto! Qualche giorno di pausa anche per noi per scongiurare la sindrome da "August Blues". - Trovato il glifosato in molte famose marche di cereali. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 33 19 agosto 2018
1.1 editoriale
L'Italia bombardata dall'incuria. Trent'anni di saccheggi
2.1 turismo emilia Casting aperti - AAA cercasi "Volto dell'emilia bella!"
2.2 Bacino del PO Nota osservatorio adbpo: stato idrologico del distretto
3.1 ferragosto 2018 Buon Ferragosto! Qualche giorno di pausa anche per noi per scongiurare la sindrome da "August Blues".
3.2 febbre west nile Interrogazione su infezione da West Nile
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA, inspiegabilmente al ribasso.
5.1 sicurezza alimentare Trovato il glifosato in molte famose marche di cereali.
6.1promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners
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Vent'anni per ricostruire, 20 per godere dei risultati e trenta per distruggere. Questa la storia economica dal dopoguerra a oggi. L'Italia Discount del mondo dal 1992 quando l'IRI iniziò a essere smembrata ridisegnando la mappa del capitalismo nazionale.
di Lamberto Colla Parma 19 agosto 2018 -
L'immagine del viadotto genovese accartocciato in mezzo a Genova e la luce tra le due campate di ciò che rimane dell'opera di Morandi rimarrà impressa come le Torri Gemelle lo furono per il mondo intero.
I Genovesi ricorderanno, per tutto il resto della propria esistenza cosa stessero facendo e dove fossero nel momento in cui appresero della notizia infausta, forse attesa ma mai realmente immaginata.
Un'opera così imponente, importante per la viabilità cittadina ma anche nazionale, così infelicemente collocata sopra la testa di mezza Genova, non era immaginabile che potesse crollare per vetustà o altra ragione che non fosse straordinaria.
Invece parrebbe proprio così.
Dal progetto azzardato alla incapacità di decifrare realisticamente i segnali che la struttura stava trasmettendo e infine alla incapacità, generalizzata, dei nostri politici, locali e nazionali, di prendersi responsabilità decisionali e impostare una "Visione" futuribile della nostra bell'Italia e dei suoi Borghi, ecco che rischiamo di restare tutti sepolti come a Pompei, ma non a causa del Vesuvio bensì di noi stessi.
Poco più di 70 anni sono trascorsi dalla seconda guerra mondiale e ancora non ne usciamo.
L'Italia del dopoguerra, nel ventennio '50-'60 ha visto, nella volontà di rialzarsi, il miglior momento sociale, economico e d'intrapresa. In vent'anni il piccolo paese, culla del mediterraneo, torna a primeggiare al mondo, per tecnologie, design, e capacità organizzative.
I due decenni successivi, salvo le due parentesi oscure del terrorismo, di sinistra e destra, e l'austerity dei primi anni '70, l'Italia si è rilassata, ha cominciato a godere delle proprie opere, i redditi hanno iniziato distribuirsi e, forse anche grazie ai moti del '68, lo studio è diventato un obiettivo per molti e l'emancipazione, non solo femminile, ha iniziato a espandersi a macchia d'olio, conquistando, anno dopo anno, traguardi di civiltà impensabili sino a pochi anni prima.
Il seguente decennio, forse il più "moderno", ha consacrato la spensieratezza, la televisione privata si consolida e anzi inizia la scalata alla leadership RAI. La pubblicità entra sempre più invasivamente nelle case degli italiani, ma soprattutto comincia a entrare la finanza che, dalle banche passa ai conti correnti, l'indice della Borsa entra nelle pagine dei telegiornali e la pagina finanziaria nei quotidiani anche locali.
La nuova era della caccia all'oro. Molti comuni cittadini si improvvisano "finanzieri" e la chimera di guadagnare senza muovere paglia dilaga e prepara le vasi per la prima crisi post '29.
Arrivano perciò gli anni '90 e con essi l'inizio della fine, il trentennio ancora in corso che ha visto l'Italia diventare il "DISCOUNT" d'Europa con la complicità di diversi attori politici e "FantaUniversitari".
Una prima botta ai portafogli privati arriva con la crisi finanziaria del 1987. Era il 18 ottobre "Black Monday" e la borsa americana e poi tutte le altre a seguire, segnò il 23% di perdite.
Nel '92 la Lira, insieme alla pesetas e alla sterlina vennero svalutate e in quegli anni, si iniziò a lavorare e approvare il Trattato di Maastricht (7/2/1992) e da quell'anno iniziò, oltre al processo "Mani Pulite" , la privatizzazione incontrollata delle imprese statali, in particolare la disgregazione dell'IRI (oltre 500.000 dipendenti) che quando le varie aziende passarono ai privati invece di aumentare, i posti di lavoro diminuirono.
Così, nel giro di pochissimi anni, con i governi Prodi e D'Alema, l'IRI venne cancellata e i vari asset "regalati" al nuovo capitalismo italiano. Tutto per arrivare pronti al 1 gennaio 2002, L'Unione Monetaria e l'EURO.
Ecco quello che accadde dal 1993 al 2000 (a fianco il valore in miliardi di lire delle aziende privatizzate):
1993 Italgel, Cirio-Bertolli-De Rica, Siv 2.753
1994 Comit, Imi, Ina, Sme, Nuovo Pignone, Acciai Speciali Terni 12.704
1995 Eni, Italtel, Ilva Laminati piani, Enichem, Augusta 13.462
1996 Dalmine Italimpianti, Nuova Tirrenia, Mac, Monte Fibre 18.000
1997 Telecom Italia, Banca di Roma, Seat, Aeroporti di Roma 40.000
1998 Bnl + altre tranche 25.000
1999 Enel, Autostrade, Medio Credito Centrale 47.100
2000 Dismissione Iri 19.000
... ed ora, dopo avere arricchito i soliti e pochi, attendiamo il crollo del prossimo ponte. Tra l'Emilia e la Lombardia in tre si sono già candidati da almeno un anno.
(per restare sempre informati sugli editoriali)