L’episodio in una scuola di Castelnovo Monti, sull’Appennino reggiano. Protagonista un 14 enne che avrebbe minacciato prima su Instagram, poi anche di persona, un coetaneo che gli aveva chiesto di smetterla di importunare la sorella. Il cyberbullo è stato denunciato al Tribunale dei Minori di Bologna
Ancora senza esiti invece le ricerche del nipote dell’uomo, Felix Suciu, 31 anni, che si è tuffato nel fiume per soccorrere lo zio. Ma entrambi sono stati risucchiati dalle correnti. Avevano deciso di immergersi per rinfrescarsi, nonostante il divieto di balneazione. I due uomini risiedevano a Sorbolo, nel parmense
Un giovane originario della Nuova Guinea, dopo essere stato derubato della sua bicicletta, ha dato in escandescenze e l’intervento delle Forze dell’Ordine è stato necessario per ricondurlo alla calma. Durante il tragitto verso la caserma, però, lo straniero ha pensato bene di nascondere alcune dosi di droga sotto al sedile dell’auto dei militari
Il minorenne guidava una vettura sottoposta anche a fermo amministrativo intestata a un pregiudicato e ha dato vita a un inseguimento rocambolesco. Auto sequestrata e segnalazione al Tribunale dei Minori di Bologna.
Comprensorio ceramico - Botte in famiglia: i Carabinieri denunciano un operaio 60enne dopo l’ennesima violenza alla compagna
Reggio Emilia, 3 maggio 2014 ----
Quattro costole rotte, più il metacarpo e contusioni varie: è questo il bilancio dell’ultimo episodio violento. I Carabinieri di Castellarano hanno denunciato il compagno–padrone per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
In passato era già stato condannato e arrestato per aver usato violenza contro la sua compagna, ma per l’operaio 60enne residente nel comprensorio ceramico reggiano quella condotta era diventata quasi la routine. Lo dimostra l’ultimo episodio, accaduto stamattina, che lo ha visto pestare a pugni la donna 58enne fino a procurarle la rottura di 4 costole e del metacarpo, oltre a varie contusioni.
Dopo l’intervento del personale sanitario del 118 e il ricovero in ospedale, la donna è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni. E questa volta l’uomo deve essersi reso conto della gravità del gesto compiuto, perché subito dopo si è dato alla fuga. I Carabinieri di Castellarano lo hanno così denunciato alla procura del Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
Ivan Rocchi
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Luzzara-Non ricambia il suo amore e lui le sfascia la macchina: 40enne di Boretto denunciato dai Carabinieri
Danneggiamento aggravato l’accusa mossa ad un reggiano dai Carabinieri di Gualtieri
Luzzara (RE) 16 Marzo 2014 ----
Era follemente innamorato della collega, tanto da perdere il lume della ragione per il mancato ricambio della donna, che aveva la sola colpa di volergli bene semplicemente come amico. Con l’accusa di danneggiamento aggravato i carabinieri di Gualtieri hanno denunciato un 40enne operaio di Boretto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.
L’altra notte l’uomo si è presentato sotto casa della collega, suonando con insistenza al campanello per farla uscire, ignaro che la donna in quel momento non fosse a casa. I vicini della donna hanno quindi richiesto l’intervento dei Carabinieri, che una volta giunti sul posto hanno riportato alla ragione l’uomo, spiegandogli che la donna non rispondeva perché semplicemente non c’era. A questo punto l’uomo sembrava convinto e si è allontanato dall’abitazione della collega, ma probabilmente non abbastanza troppo lontano.
Poco dopo la mezzanotte infatti, quando la donna era già rincasata, i carabinieri sono dovuti intervenire nuovamente. Alcuni passanti avevano fermato lo stesso 40enne, che questa volta aveva preso a calci la macchina della ragazza. Una volta constatata l’ammaccatura di varie parti della carrozzeria e raccolta la denuncia, l’uomo è stato condotto in caserma dai carabinieri di Gualtieri, che hanno curato l’intervento. Il 40enne è stato quindi denunciato per il reato di danneggiamento.
Ivan Rocchi
In tre denunciati dai Carabinieri
Reggio Emilia 01 Marzo 2014 ----
Paga la droga con soldi falsi e il padre lo accompagna a regolare i conti con il pusher: una denuncia per spaccio, una per spendita di soldi falsi e una per favoreggiamento
Aveva pagato la droga con 50 euro falsi e per evitare ritorsioni il padre lo aveva accompagnato a regolare i conti con lo spacciatore. Ma all’incontro, avvenuto in un parcheggio di un supermercato di Rio Saliceto, c’era anche una pattuglia dei carabinieri di Campagnola Emilia, che ha fatto luce sulla strana vicenda.
Lo studente 20enne di Correggio aveva acquistato stupefacente dal pusher, un barista 30enne di Rio Saliceto, pagandolo con una banconota falsa. Le rimostranze dello spacciatore avevano quindi innescato l’intervento del padre, che preoccupato per il figlio aveva deciso di accompagnarlo all’incontro per saldare il debito.
I carabinieri di Campagnola Emilia si trovavano in servizio di pattuglia, quando passando vicino al parcheggio hanno notato un insolito assembramento. Mentre si avvicinavano al gruppetto per identificare i presenti, il padre del ragazzo ha stracciato una banconota da 50 euro. Il gesto ha insospettito i militari, che hanno condotto tutti in caserma.
Per i tre è quindi scattata la denuncia alla Procura reggiana. Lo studente 20enne e il padre 50enne sono stati denunciati rispettivamente per spendita di banconote false e favoreggiamento. I carabinieri nel corso della perquisizione hanno sequestrato al barista 30enne una decina di grammi di marijuana, la cui detenzione è stata ricondotta ai fini di spaccio.
Ivan Rocchi
E’ proprio il caso di dire “galeotte le foto”. Incastrato il ladro 28enne e la moglie 24enne per ricettazione.
di IR - San Polo d’Enza, 10 febbraio 2014 -- --
La tecnologia cloud o ‘a nuvola’ permette di immagazzinare dati digitali – documenti, musica, film, foto – su server lontani anche migliaia di chilometri, per poi poterli recuperare da qualunque computer o smartphone attraverso una semplice chiave di accesso. Ma a volte può servire anche per altri scopi, anche per catturare un ladro. Come è successo a una 65enne di San Polo d’Enza, che nel novembre scorso si era vista rubare la borsetta con all’interno il suo iPhone 5s. Ma l’autore del furto, un 28enne residente a Bologna, non si era accorto che le foto che scattava con il cellulare venivano di volta in volta pubblicate sul profilo iCloud della legittima proprietaria.
Il furto era avvenuto a Rubiera, mentre la donna stava aspettando che il nipotino finisse l’attività sportiva per riportarlo a casa. La vittima era appena uscita dalla macchina, allontanandosi meno di un metro: a quel punto il ladro, che per diversi minuti aveva atteso in ginocchio il momento opportuno accanto allo sportello anteriore, ha aperto la portiera e ha preso la borsa Luis Vuitton della donna. Oltre all’iPhone appena acquistato, la donna aveva con sé anche un borsellino Prada e alcuni effetti personali, per un valore complessivo di circa 4000 euro. Una volta afferrato il bottino, l’uomo si è poi allontanato a piedi, come se niente fosse successo. La vittima però lo aveva già scoperto, ha iniziato a urlare, ma il ladro si è dileguato a bordo di un’auto.
Così la 65enne ha denunciato il furto ai carabinieri di San Polo, che immediatamente richiedevano l’acquisizione dei tabulati telefonici. In attesa delle indagini tecniche sul nuovo telefono della vittima, però, tramite il servizio iCloud iniziavano a giungere delle foto di un uomo e una donna fatte dal telefono rubato. Grazie alla scarsa preparazione tecnologica del ladro, la vittima ha così potuto riconoscere l’autore del furto e i Carabinieri hanno potuto identificare anche l’utilizzatore del telefono rubato, ovvero la moglie. Dopo la perquisizione presso l'abitazione della coppia, è stato alla fine possibile restituire l’iPhone alla derubata, ancora incredula per averlo potuto recuperare. L’uomo è stato denunciato alla procura reggiana per furto aggravato, mentre la moglie 24enne dovrà rispondere dell’accusa di ricettazione.
Da un po’ di tempo una banda di malviventi sta imperversando a Reggio e provincia. In realtà il gruppo ha razziato i garage di tutta l’Emilia-Romagna, alla ricerca di macchine di lusso, costose biciclette, attrezzi da lavoro e prodotti per la casa.
di IR - Castelnovo di Sotto 5 febbraio 2014 -
L'altra notte due uomini, probabilmente componenti della banda, hanno preso di mira un plesso condominiale di piazza XXV Aprile, a Cadelbosco Sopra. Ma la trasferta nel reggiano non è andata a buon fine per i ladri - il lituano Mantas Jakstys, 24enne residente in Lituania e l’ucraino Dmytrov Uzbekov, 33enne residente proprio a Cadelbosco Sopra - che alla fine sono stati arrestati dai Carabinieri con l'accusa di tentato furto aggravato in concorso.
Verso le 4 di mattina alcuni residenti avevano notato che i due malviventi si aggiravano con il volto coperto sciarpe intorno all’area condominiale che conduce ai garage, così hanno chiamato subito il 112. Una volta giunti sul posto, i carabinieri hanno posizionato la vettura di traverso rispetto alla rampa che conduce ai garage, bloccando l’uscita. I due malviventi hanno sentito l’arrivo dei carabinieri e hanno provato a risalire la rampa, ma si sono imbattuti negli uomini dell’Arma, che li hanno bloccati.
“Ci siamo persi”. E’ stata questa la giustificazione dei due giovani alla vista dei carabinieri, una scusa che tuttavia è stata smentita dai fatti: la ricognizione dei luoghi ha consentito infatti di appurare che i due stavano compiendo il raid furtivo. Alla luce di quanto accertato e considerata la flagranza di reato, i due sono stati arrestati. Questa mattina sono comparsi davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere di quanto a loro contestato. Fervono ora le indagini per appurare se i due, come si sospetta, appartengano al più nutrito popolo della banda dei garage.
Nonostante il trambusto nessuno pensò di chiamare le forze dell’ordine. L’identificazione avvenuta grazie alle telecamere del sistema di sorveglianza del comune.
di IR -
Boretto (RE) 03 febbraio 2014 ----
Per oltre 10 minuti avevano preso a calci e pugni un distributore automatico di sigarette riuscendo alla fine a far cadere il raccoglitore del denaro contenente circa 1.000 euro. E una volta ottenuto il bottino, si erano dileguati senza lasciare tracce. Ma dopo due settimane di indagini, i carabinieri della stazione di Boretto hanno denunciato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia due 22enni e un 34enne, tutti residenti nel comune della Bassa reggiana.
In aiuto alle indagini è intervenuto il sistema di videosorveglianza del comune, che visionato dai carabinieri ha rivelato l'identità dei ladri. Gli uomini dell’Arma li hanno riconosciuti, accertando che i tre avevano compiuto il furto tra le 00.36 e le 00.50 del 16 gennaio scorso. Inchiodati al muro dalle risultanze investigative dei carabinieri, i tre hanno ammesso le rispettive responsabilità mostrandosi pentiti e disponibili a risarcire il danno cagionato al tabaccaio. Era stato quest'ultimo che al mattino si era accorto del furto, denunciando l'accaduto ai carabinieri del paese.
Le stesse telecamere hanno però rivelato anche un'altra amara verità: nonostante il trambusto fatto dai tre e nonostante l'allarme sonoro che si era attivato fin dal primo calcio, nessuno dei residenti – né le persone che affollavano un vicino locale – hanno pensato di chiamare le forze dell’ordine, lasciando che i tre ragazzi agissero in tutta tranquillità.