Continuando con le nostra proposte dedicate al benessere, ecco per voi una appetitosissima e salutare ricetta di Ilaria Bertinelli, assolutamente da non perdere. Enjoy!
Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri
Le polpettine di soia sono un'idea perfetta per chi desidera accontentare il gusto con un piatto leggero soprattutto dopo un periodo di impegnative mangiate come quelle delle feste natalizie appena concluse.
Per vari motivi questa ricetta è molto versatile, per esempio può essere preparata in anticipo, si può consumare come finger food e in qualsiasi portata ed è ideale per chi ha problemi di glutine (scegliendo un pangrattato senza glutine, identificato dai due asterischi), chi è intollerante al lattosio, per gli amici vegetariani e vegani: mettono davvero d'accordo tutti quanti!
Potete servire le polpettine accompagnate da un bel pinzimonio oppure semplicemente da salse o paté di verdure trattandole come un cracker: un veloce tuffo in una salsina e il boccone sarà semplicemente divino! Buon appetitoso weekend!
Ingredienti
150 g soia gialla secca (da tenere in ammollo per 12 ore)
70 g cipolla
50 g olio extra vergine di oliva
40 g pangrattato**
40 g sedano
40 g carota
1 uovo
10 g prezzemolo
1 spicchio d'aglio
- 1 foglia d'alloro
- q.b. sale e pepe, salsa per accompagnare
PREPARAZIONE
Scolare la soia lasciata in ammollo, lavarla, metterla in un tegame coperta di acqua con la foglia d'alloro e cuocerla per circa 90 minuti.
Nel frattempo, spuntare la carota e pelarla; pulire il sedano e privarlo dei filamenti; sbucciare le cipolle e tritare il tutto grossolanamente.
In un tegame con 2 cucchiai d'olio, fare appassire le verdure senza lasciarle colorire.
Una volta cotta la soia, passarla al passaverdura, aggiungere gli ortaggi appassiti, il restante prezzemolo tritato, il pangrattato, un uovo, un pizzico di sale e pepe e amalgamare bene.
Con questo composto, formare delle polpettine rotonde e leggermente appiattite.
In una padella antiaderente, scaldare 3 cucchiai d'olio e farvi soffriggere le polpettine per qualche minuto rigirandole in modo che dorino leggermente.
Servirle accompagnate da verdure fresche oppure da salse o paté di verdure come finger food.
L'Abbinamento Vino
Le polpettine di soia con il sedano, le carote presentano una tendenza dolce, una buona sapidità e grazie al sedano e all'alloro anche una grande aromaticità.
Ottimo un PIGATO DELLA RIVIERA LIGURE che dona un ottimo equilibrio tra freschezza e morbidezza, una buona struttura e persistenza aromatica con un gradevolissimo finale di mandorla, dal colore da giallo paglierino scarico a giallo paglierino con riflessi tendenti al dorato e odore ampio, fruttato, fragrante, persistente, con netti sentori di pesca matura e miele, fiori freschi di campo e salvia, lievi sentori di muschio e resine boschive.
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La ricetta di un dolce dalla facile preparazione ma gustoso da mangiare in compagnia durante le feste come valida alternativa al classico Pandoro e Panettone.
Di Ilaria Bertinelli
La festa più attesa dell'anno è ormai alle porte e il tempo a disposizione per cucinare è sicuramente più limitato perché iniziano le visite di amici e parenti per scambiarsi gli auguri, nonché gli eventi aziendali per trarre le conclusioni sull'anno trascorso e programmare le strategie per quello avvenire.
Nonostante ciò, sentiamo il desiderio di preparare qualcosa che anche visivamente ci ricordi che è un periodo speciale da trascorrere con le persone care.
Beh, questo Tronchetto di Natale è la nostra soluzione: in 30 minuti avremo a disposizione un dolce saporito, sicuramente più leggero rispetto ai tradizionali Pandoro e Panettone e, soprattutto, capace di rallegrare la nostra tavola come un canto di Natale.
INGREDIENTI per 6 persone:
PREPARAZIONE
Allora Buon Natale a tutti con l'augurio che porti gioia, pace e tanta serenità!
CREDITS : - cucina.buttalapasta.it – fantasiadicucina.it – myprotein.it – pianetadonna.it – macrolibrarsi.it – tantasalute.it – tuttasalute.net – cioccolatomania.it – unadonna.it – pourfemme.it – donnamoderna.it –
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Carlo Vanni & Eliselle firmano per I Quaderni del Loggione un volume che abbina la storia di Maria Luigia di Parma a ricette di cucina. L'intervista agli autori.
Di Manuela Fiorini
Modena, 3 dicembre 2016
Un libro che si legge tutto d'un fiato, grazie alla grafica accattivante, caratteristica della collana "I Quaderni del Loggione" (Damster Edizioni), che coniuga contenuti di qualità a ricette storiche o della tradizione. Si intitola "Le delizie della duchessa – Maria Luigia a tavola" il nuovo titolo monografico firmato dalla coppia di scrittori Carlo Vanni & Eliselle che ripercorre in maniera ironica, ma storicamente puntuale, le diverse fasi della vita di Maria Luigia di Parma, di cui quest'anno ricorrono i 200 anni del "trasferimento" dalla natia Vienna all'Emilia.
Ma chi era la Duchessa, tanto amata dai parmensi, quanto mal vista dai francesi?
Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo Loreta, conosciuta più semplicemente come Maria Luisa d'Austria o Maria Luigia di Parma, ha vissuto praticamente tre vite. Alla corte austriaca, dove era nata il 12 dicembre 1791, poi come Imperatrice dei Francesi, in quanto moglie di Napoleone Bonaparte per suggellare la Pace di Vienna. Dopo la sconfitta del consorte nella battaglia di Wagram, tuttavia, si rifiuta di seguirlo in esilio all'isola d'Elba e se ne torna con il figlio alla corte di Vienna. Con la disfatta del Bonaparte a Waterloo rimane fedele alla famiglia di origine, che la ricompensa concedendole dopo il Congresso di Vienna, il Ducato di Parma e Piacenza. Maria Luisa si trasferisce in Italia il 20 aprile 1816, insieme al suo nuovo compagno, il generale Adam Neippeg, dal quale avrà poi i figli Albertina (nel 1817) e Guglielmo (nel 1819). In Emilia si fa chiamare Maria Luigia e qui rimarrà per il resto della sua vita, molto amata dai parmensi, per i quali era semplicemente "La Duchessa".
Dopo questa necessaria digressione per introdurre il personaggio, passiamo ora la parola agli autori
Un libro che coniuga la figura storica di Maria Luigia a ricette di cucina. Come nasce questo binomio?
"Stavamo presentando il precedente libro, "Cucino ergo sum", preso il Festival Gola Gola, a Parma, e nel parlare delle bellezze della città con una delle organizzatrici il discorso è caduto sulla sua storia, e quindi su Maria Luigia. Da lì al corto circuito il passo è stato breve. In precedenza erano già stati scritti alcuni libri con lo stesso argomento, perché la ricchissima cucina parmigiana invoglia; noi abbiamo lavorato molto sia sulla ricerca storica che sull'argomento della storia del cibo, arricchendo il più possibile le due idee assieme. Il risultato è stata una biografia piuttosto completa, nel contesto di un bello spaccato del periodo storico di riferimento, e una raccolta di ricette indicizzate ai vari periodi della vita di Maria Luigia...a seconda delle cucine che all'epoca frequentava".
Maria Luigia ha vissuto tre vite: alla corte austriaca, dove è nata, in Francia come moglie di Napoleone e infine a Parma, dove concluse i suoi giorni amata dai parmensi. Nella sua vita ebbe quindi modo di assaggiare altrettante tradizioni culinarie. Teneva "separate" le ricette (i suoi cuochi, più che altro) o da questo melting pot è scaturita qualche ricetta "fusion"?
"I suoi cuochi sì, li teneva separati, li frequentava in tempi diversi l'uno dall'altro, sennò si ingelosivano. Ah, forse non era questa la domanda! No, diciamo che la sua idea di cucina era ben precisa e tendeva sempre a ricadere in due grandi scuole, quella austriaca e quella francese. Più che altro, a seconda dell'evento si serviva in tavola l'una o l'altra; ad esempio, per quasi tutte le evenienze pubbliche comandava l'etichetta francese, o quanto di più simile fosse possibile, mentre se venivano in visita dignitari austriaci, specie papà, si tornava a pretzel, vino del Reno e crauti. E non facciamo tanto per dire. Un'altra cosa che determinò quale cucina fosse servita furono i soldi: quando chi teneva i cordoni della borsa era austriaco, anche a tavola si respirava quella certa aria di sobrietà. Melting pot se ce ne furono, furono pochi e sporadici; in particolare, la cucina italiana non tenne particolarmente banco. Molte delle ricette oggi intitolate a lei sono omaggi tanto affettuosi quanto tardivi".
Quali sono state le vostre fonti per risalire ai piatti che finivano sulla tavola della duchessa?
"Siamo partiti dalle note trovate nei libri di Goldoni e di Spinosa per riallacciarci ai libri di ricette nei quali viene omaggiata, in particolare i libri della Sichel e di Battei. Poi, indispensabile per le tantissime notizie, estremamente precise, è stato il libro di Zannoni che si rivela sempre storico impareggiabile; a questo abbiamo aggiunto un bel po' di ricerca storica, come dicevamo, per capire prima ancora delle ricette quali fossero gli influssi delle culture che si era trovata ad attraversare durante il lungo viaggio che fu la sua vita. Quindi, testi di storia, ma anche di antropologia culturale, e di storia del cibo, per non dire dei vecchissimi manuali di cucina dell'epoca che sono una vera miniera d'oro. Poi, alcune cose tratte dal sito Gastrolabio, costate molta fatica in termini di ricerca e che non ci è sembrato vero di poter utilizzare qui".
La storia di Maria Luigia è conosciuta ancora troppo poco. Poteva soccombere agli eventi (o perdere la testa, come Maria Antonietta di cui era parente), invece ha saputo ritagliarsi una propria dimensione, rompendo gli schemi, avendo anche figli illegittimi con un uomo non imposto per motivi politici o dinastici. Voi che, per scrivere questa storia avete dovuto documentarvi su di lei, che idea vi siete fatti su questo personaggio?
"Maria Luigia è un personaggio estremamente controverso che la Storia non è ben riuscita a inquadrare, nel senso che non sono riusciti ad impossessarsene come icona: da qualsiasi lato la si guardi, non ce n'è mai abbastanza per trasformarla in una paladina di qualcosa o nell'anima nera di qualcos'altro. Forse il più grosso dispetto che le è stato fatto è stato quello di volerla leggere alla luce della moderna idea di femminilità: chi la dipinge come donna in carriera, nel bene e nel male, chi invece come madre fallita, o come governante timida o al contrario come donna emancipata. La risposta che ci siamo dati noi è che era forse meglio considerarla come persona prima che come donna; chiunque, di qualsiasi sesso, si fosse trovato senza capacità incredibili in una tempesta di eventi come quella cui fu sottoposta non avrebbe fatto altro che la figura della comparsa. Per questo lei non riesce ad essere né eroina, per le sue molte debolezze, o supposte tali, né figura tragica; è una donna che parte con un percorso ben preciso da compiere e strada facendo si ritrova veramente ad essere maltrattata. L'educazione ricevuta, forse anche qualche debolezza organica, o ereditaria, l'enormità delle altre figure in campo la mettono in grave condizione di svantaggio, sin dall'inizio. Tutto sommato crediamo che non abbia fatto la pessima figura che molti dicono e conoscendola da vicino abbiamo preso ad apprezzarla, se non addirittura a sviluppare una certa simpatia nei suoi confronti".
La storia di Maria Luigia è narrata con uno stile a tratti leggero e ironico, con richiami alla modernità. Un modo per fare conoscere la storia della duchessa divertendosi?
"Certamente sì! Molte delle situazioni che incontrerete nel libro, per quanto drammatiche e serissime, viste con un certo distacco e raccontate davanti a una bottiglia di vino avrebbero alla fine fatto ridere anche i diretti interessati, figuriamoci noi che siamo al sicuro dagli eventi. E infatti, ci siamo divertiti molto. Ed è lì che nasce la simpatia verso i personaggi delle vicende: a volte sono insopportabili, tirannici, boriosi, manipolatori; altre volte si scorgono le loro immense debolezze. Umani, insomma, e in quanto tali soggetti ai capricci della sorte; l'unico modo per colmare lo svantaggio nei confronti del Destino è ridere, ridere sempre".
Avete avuto modo di "sperimentare" alcune delle ricette della Duchessa? Se sì, quale vi è piaciuta di più e perché?
"Ne abbiamo provata più di una, e ne abbiamo tralasciate molte che per il palato moderno sarebbero orribili, mentre all'epoca venivano considerate irresistibili leccornie. Se volete provare anche voi senza correre rischi inutili, pollo alla Marengo per la cucina napoleonica (altro praticamente non c'è), Sachertorte, risotto alle violette, baccalà alla certosina. Molti piatti sono poi pezzi forti della cucina emiliana e parmigiana in particolare, e sono arcinoti. Attenzione a non seguire troppo le orme della Duchessa perché era estremamente golosa di dolci!"
Un pregio e un difetto di Maria Luigia (non ditemi che non sapeva cucinare!)
"Un pregio fondamentale, la bontà d'animo. Se non l'avessero trascinata per mezza Europa avrebbe potuto essere una delle regnanti più dolci e generose di tutti i tempi, e anche così in tal senso è riuscita senz'altro a distinguersi. Difetto altrettanto fondamentale, e insopprimibile, una grande debolezza psicologica che la portò a cercare di rifuggire ogni difficoltà se appena possibile, a mettersi in mano a personaggi cui affibbiare le responsabilità, a obbedire prontamente all'autorità paterna. Le rare volte in cui si ribellò fu per il terrore sopraffacente che uno stato di cose a lei favorevole potesse essergli strappato di mano. E anche le cose vergognose di cui è spesso accusata nei rapporti con gli altri, disinteresse, fuga, possono senza dubbio venir lette alla luce di questa sua grandissima carenza, cui non poteva far fronte in alcun modo. Ma a dire il vero era stata praticamente costruita così, e in Casa Asburgo non aveva del resto molti esempi particolarmente edificanti di decisionalità e forza d'animo".
SCHEDA LIBRO
Carlo Vanni & Eliselle
Le delizie della Duchessa – Maria Luigia a tavola
I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni
Pag 196 – 9 euro
In vendita su: www.damster.it e www.loggione.it e nei principali bookstore
Le ricette di Ilaria Bertinelli hanno esattamente il pregio di "essere buone" e "fare bene". Lasciamoci dunque tentare da un consiglio goloso, sfizioso, facile e soprattutto di stagione. Buon appetito con le Zucchette e indovinate un po'..... quale è l'ingrediente principale?
Di Ilaria Bertinelli
Nei mesi di settembre e ottobre, abbiamo a disposizione due verdure che nella parte restante dell'anno invece maturano in tempi diversi, ossia zucca e melanzana.
Queste palline, che ho voluto chiamare Zucchette per la presenza della zucca, sono preparate con uno pseudocereale che viene spesso dimenticato, il miglio, ma la cui dolcezza si sposa perfettamente con l'altrettanto delicata zucca. Per il ripieno ho pensato ad un humus di melanzana, che, ad essere sincera, è uno dei miei preferiti, ma se il tempo scarseggia, potrete divertirvi con qualsiasi ripieno semplicemente guardando quel che avete in frigorifero: un pezzetto di formaggio che fonda farà un gran figurone!
Ho deciso di cuocere le Zucchette al forno perché siano più leggere, ma friggerle alla maniera degli arancini siciliani sarà sempre un'esperienza di sapore straordinaria.
INGREDIENTI:
430 g acqua
300 g zucca pulita
300 g melanzana
200 g miglio
80 g pangrattato**
50 g Parmigiano Reggiano
50 g pecorino semi stagionato
- 1 uovo intero
- q.b. olio extra vergine, prezzemolo, sale e pepe
PREPARAZIONE
Sciacquare bene il miglio e metterlo a cuocere in un pentolino con l'acqua e un pizzico di sale. Lascialo cuocere per circa 15 minuti, fino a quando l'acqua sarà stata completamente assorbita. Lasciarlo raffreddare e sgranarlo bene con una forchetta.
Nel frattempo, cuocere in forno la melanzana e la zucca. Per la melanzana, tagliare la melanzana a metà nel senso della lunghezza, incidere la polpa di ciascuna metà in modo da formare una sorta di griglia e irrorare la superficie con un filo d'olio extra vergine di oliva. Adagiare le melanzane su una teglia ricoperata di carta forno con il lato tagliato verso il basso e cuocerla in forno ventilato preriscaldato a 180°C per 40 minuti.
Tagliare la zucca a pezzi e metterla anch'essa in forno a 180°C per circa 20 minuti ricoperta con carta forno oppure stagnola. Una volta cotta, schiacciarla bene con una forchetta e lasciarla raffreddare.
Con un cucchiaio, staccare dalla buccia la polpa di melanzane e metterla in un frullatore, ridurla in purea, poi aggiungere il pecorino e aggiustare di sale e pepe.
Mescolare la zucca con il miglio e condirlo con l'uovo, il parmigiano, un cucchiaio di prezzemolo tritato e aggiustare di sale e pepe.
Ora mettere un cucchiaino di miglio condito sul palmo della mano, stenderlo e adagiare nel centro un cucchiaino di crema di melanzane, quindi richiudere il miglio in modo da formare una pallina.
Passare le palline di miglio nel pangrattato e adagiarle su una teglia ricoperta di carta forno; irrorare leggermente le palline con un filo d'olio e cuocerle in forno preriscaldato a 200°C per 15 minuti.
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Torna l'accoppiata Food&Wine o meglio le sfiziose e stuzzicanti ricette di ILARIA BERTINELLI accompagnate dalla proposta vino della sommelier CECILIA NOVEMBRI. Una proposta semplice e leggera che riuscirà ad appagare il palato di tutti grazie alla versatilità degli ingredienti e alla loro freschezza.
di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri (sommelier)
La Ricetta
Ormai la stagione dei "pomi d'oro" sta finendo; nell'orto le foglie delle piante di pomodoro iniziano ad ingiallire, ma rimangono ancora gli ultimi frutti da raccogliere.
Generalmente, questi ultimi frutti non sono saporiti e dolci come quelli della stagione piena, ma risultano leggermente più acidi.
Come fare per non buttarli e gustarli al meglio?
La mia proposta è quella di gratinarli in maniera molto semplice.
In questo modo, non solo potrete consumare i pomodorini come piatto a se stante, ma si potranno utilizzare per decorare cheesecake salati oppure per condire un buon piatto di pasta.
Allora, buoni pomodorini a tutti!
INGREDIENTI
600 g pomodorini
q.b. pangrattato, olio extra vergine, prezzemolo, sale e pepe
PREPARAZIONE
L'Abbinamento Vino
Sono i sapori mediterranei che caratterizzano questo piatto a base di verdure che ricordano le serate estive.
La presenza del prezzemolo e la spolverata di pepe richiede un vino di una certa "importanza" che però mantenga sempre una freschezza che è necessaria per questa preparazione.
L'Aglianico del Vulture Rosato è ciò che rende perfetto il matrimonio con il vino: colore rosa vivo, cristallino, intenso e fine con sentori di ribes, lamponi, rosa rossa e una delicata speziatura.
Al palato è fresco ed equilibrato, con un ingresso morbido sostenuto da un'ottima sapidità, una notevole persistenza accompagnata da continui rimandi fruttati e floreali.
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La ricetta proposta da ILARIA BERTINELLI vi permetterà di dare ampio spazio alla vostra manualità in cucina, mettere a frutto la fantasia in un mix di ingredienti e colori, ma soprattutto di stupire chi con voi avrà il piacere di gustare un piatto molto appetitoso, ma anche assai goloso! Un occhio speciale nella ricetta anche per chi dovrà fare attenzione al glutine.
Di Ilaria Bertinelli
Se volete stupire e coccolare occhi e pancia, basta davvero poco: aggiungere un cucchiaio di cacao a farina e uova in modo da ottenere la classica pasta all'uovo, ma di colore marrone. Al colore della terra e della natura per eccellenza, il marrone appunto, possiamo aggiungere i colori caldi e freddi delle verdure che ci regala l'estate e il quadro è davvero completo.
Oltre a venire incontro a tante esigenze alimentari visto che può essere fatta con e senza glutine, è priva di lattosio (ricordiamo che il parmigiano non contiene lattosio) e di frutta a guscio, grazie alla sua bellezza e alla sua bontà questa pasta riuscirà a convincere anche i bambini a consumare tante verdure diverse.
Una nota pratica: nel caso in cui prepariate i tagliolini usando farina senza glutine, a seconda del tipo di farina che userete, potrebbe essere necessario aggiungere un uovo in più!
INGREDIENTI:
PER LA SFOGLIA
300 gr farina per sfoglia senza glutine** oppure di grano tenero 00
3 uova intere
30 gr acqua
10 gr olio
1 cucchiaio raso di cacao amaro
q.b. sale
PER IL RIPIENO
200 gr zucchine piccole
120 gr carote
100 gr melanzana
50 gr peperone rosso
50 gr peperone giallo
50 gr porro
2 fiori di zucca
q.b. Parmigiano Reggiano grattugiato, olio extra vergine di oliva, sale e pepe
PREPARAZIONE
Iniziare a preparare i tagliolini: tagliare la sfoglia a fette, appiattirle con il matterello, poi tirare delle strisce di qualche millimetro di spessore con la sfogliatrice (io ho una macchina di marca Imperia e le ho tirate al quart'ultimo foro), lunghe circa 30 cm e larghe circa 10 cm con la sfogliatrice.
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Un piatto ed un abbinamento vino adatti alla calda stagione estiva. Può essere un antipasto, ma anche un valido piatto unico considerate le proprietà nutrizionali della "Quinoa". Un valido aiuto per un piatto fresco, leggero e senza glutine!
Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri
La Ricetta
Una splendida alternativa al buonissimo cous cous (che però contiene glutine ed è quindi bandito a casa nostra) è la quinoa.
Pseudocereale originario della regione andina in Sud America, la quinoa presenta proprietà nutrizionali straordinarie in quanto contiene tutti gli aminoacidi essenziali, fatto davvero raro tra i vegetali.
Pensate un po' che grazie all'alto contenuto di proteine, nella civiltà Incas questo seme era riservato solo ai re in quanto dava vigore e forza fisica, privilegio che questi non erano disposti a condividere con i loro sudditi.
La quinoa è di recente scoperta nel nostro paese, ma si è presto conquistata palati e attenzione. L'insalata che vi propongo è ideale per
tutta la famiglia, ma anche per gli ospiti, come fresca e sana apertura del pasto visto che stimolerà il nostro appetito con un apporto di
nutrienti di tutto rispetto, ma senza appesantirci. Se poi ve ne dovesse avanzare un po', non dimenticate di portarla in ufficio per il pranzo
del giorno dopo!
Ingredienti 300 g pomodorini
200 g quinoa
2 zucchine
2 carote
½ porro
- 2 fiori di zucca
- q.b. olio extra vergine di oliva, basilico, menta e sale
PREPARAZIONE
Sciacquare bene la quinoa e metterla a cuocere in un pentolino con acqua e un pizzico di sale.
Lasciala cuocere per circa 15 minuti, fino a quando i chicchi si saranno aperti.
Scolare la quinoa e lasciarla raffreddare, quindi metterla in una terrina.
Nel frattempo, tagliare a julienne le zucchine e le carote, affettare sottilmente il porro e a pezzi i fiori di zucca.
Mettere un filo d'olio nel wok e farvi saltare le verdure aggiustando di sale. Quando le verdure saranno morbide, lasciarle intiepidire, poi aggiungerle alla quinoa.
Tagliare i pomodorini a metà, mescolarli alla quinoa, aggiungere basilico e menta tritati, aggiustare di sale e girare il tutto in modo che gli ingredienti si amalgamino.
L'Abbinamento Vino
L'insalata di quinoa con le verdure è una ricetta semplice e estremamente versatile, richiede quindi un vino che abbia caratteristiche simili: versatilità e semplicità allo stesso tempo!
Nella cultura popolare la parola arneis identifica una persona estroversa, ribelle, originale e sicuramente simpatica, anche queste sono tutte caratteristiche che si ritrovano sia nel piatto che nel vino ROERO ARNEIS.
Un vero gioiellino dell'enologia piemontese, inteso e ricco di aromi, dal colore brillante, solare, luminoso con tonalità giallo paglierino scarico e riflessi verdolini, il profumo è pieno ed intenso, composito e delicato, si avvertono sentori floreali e fruttati al tempo stesso che ricordano ginestra, camomilla, pesca ed albicocca, al gusto è secco, fresco e armonico, persistente con splendido retrogusto leggermente ammandorlato.
Eccellente come aperitivo, si accompagna perfettamente ad antipasti e primi piatti leggeri a base di verdura, ottimo anche con piatti a base di pesce o carni bianche, tutti preparati che fanno pensare a felici cene estive!
CREDITS: -vivailvino.it – healthpositiveinfo.com – greenme.it – gustissimo.it – sostenitori.info – inran.it – tantasalute.it – agrodolce.it – marcarini.it
Con l'arrivo di un nuovo weekend FLASHON MAG vi propone una novità assoluta tra le sue Rubriche.
La proposta di cucina di ILARIA BERTINELLI, oggi con una nuova ricetta golosissima e adatta anche a chi ha problemi col glutine, è abbinata alla selezione di un ottimo vino scelto per voi dalla nostra giornalista-sommelier CECILIA NOVEMBRI.
Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri
La Ricetta
Quando le farfalle iniziano a colorare i nostri giardini, è giunta l'ora di vedere nei nostri piatti un formato di pasta che ha sempre portato la primavera e l'estate nei miei piatti.
Un'altra verdura che, nonostante la lunga disponibilità, porta il sole nel piatto è la zucchina, tanto più se il giallo del sole ce lo regala lo zafferano: quindi quale migliore combinazione per prepararci alla bella stagione!
Inoltre, se deciderete di preparare la pasta all'uovo in casa, ricordatevi di coinvolgere i vostri ragazzi nella realizzazione delle farfalle: si divertiranno sicuramente di più che a giocare con plastilina o altre paste modellabili acquistate in negozio!
In alternativa, acquistate la vostra pasta preferita in negozio, ma al momento non esistono farfalle senza glutine già pronte: magari a breve troveremo la sorpresa sugli scaffali!
Questa ricetta generalmente contiene glutine, quindi troverete indicate le farine per realizzare la pasta all'uovo senza glutine contraddistinte da un doppio asterisco **, mentre alla fine della ricetta troverete le indicazioni per realizzarla con farina tradizionale.
48,7 g CHO per 100 g di farfalle crude senza condimento
Ingredienti per 6 persone
500 g pasta all'uovo** fresca (300 g farina Preparato senza glutine Dallagiovanna speciale per pasta fresca**, 3 uova, 30 g acqua, 10 g olio extra vergine di oliva)
3-4 zucchine
150 g latte parzialmente scremato (pari a 1 bicchiere colmo)
20 g maizena*
30 g burro
30 g scalogni
2 bustine di zafferano
q.b. sale e pepe
q.b. olio extra vergine di oliva
q.b. burro
q.b. Parmigiano Reggiano grattugiato
PREPARAZIONE
L'Abbinamento Vino
Pasta, latte, burro, scalogno, parmigiano e poi zafferano.
Le sensazioni gustative da prendere in considerazione in questo piatto sono sicuramente la tendenza dolce della pasta, l'aromaticità e lo speziato dello zafferano, con la conseguente persistenza gusto-olfattiva.
Il vino in perfetto abbinamento è certamente un bianco che dovrà avere una buona acidità e intensità, con note vegetali che possano ricordare le zucchine. Perfetto un SAUVIGNON BLANC, uno tra i vini più diffusi al mondo, infinite sono infatti le interpretazioni di questo nobile vitigno che si pensa sia nato nella Loira, anche se alcune teorie lo vogliono originario di Bordeaux.
Ai profumi vegetali si affiancano ricordi di mughetto e bergamotto e frutta come lime, mandarino, mela verde, banana, melone e pompelmo.
Al gusto presenta una buona mineralità, freschezza e aromaticità, note verdi di erbe aromatiche (salvia, timo, maggiorana), agrumi, cenni di mandorla.
Quelli affinati in legno sviluppano rotondità e i profumi sono maturi e virano verso la buccia caramellata di agrumi, la frutta secca, la mela cotta e i fichi.
La gran diffusione di questo vino consente un'ampia scelta: il suo habitat naturale sono la Loira, specialmente vicino a Sancerre e Pouilly-sur-Loire e Bordeaux.
In Italia il Sauvignon Blanc trova un'eccellente produzione sulle marne e arenarie delle colline del Collio Goriziano e dei Colli Orientali del Friuli, rendendo il Friuli una meta obbligata per ogni amante dei vini bianchi!
CREDITS: -angoris.com – italianwineshop.it – telegraph.co.uk – huffingtonpost.it – naturaequa.com – gustissimo.it – quicosenza.it – cookaround.com – mangiabruzzo.com – cibook.it – principeibleo.it -
Reinventare un ingrediente come l’avocado per realizzare una salsa particolare: Maiocado, la deliziosa maionese vegana che si sono inventati Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, i due protagonisti di Gnam Box.
Di Chiara Marando -
Sabato, 11 Giugno 2016 – (foto tratte dal sito GnamBox)
Parliamo di cucina degli esperimenti, quella dove diventa puro divertimento mixare i vari ingredienti e dare corpo a preparazioni nuove e inaspettate con sapori altrettanto curiosi e piacevoli. Si chiama creare e nasce dalla passione per tutto ciò che è food e scoperta.
Perché, alla fine, la cucina è un’arte, una piccola poesia di profumi, gusti ed armonie di colori. Non ci sono limiti agli abbinamenti, si va per tentativi.
Come nel caso della Maiocado, la deliziosa maionese vegana che si sono inventati Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, i due protagonisti di Gnam Box, il noto blog che detta legge nel mondo del food.
Come si può capire dal nome, l’ingrediente principe è l’avocado, frutto prezioso e perfetto alleato in cucina per la sua versatilità. Ma non solo, è ricco di vitamina A e E, Omega 3 ed ha la proprietà di controllare la glicemia. E quando si parla di versatilità significa che risulta ideale per arricchire piatti freddi e insalate, ma anche per salse e bevande.y
Stefano e Riccardo ne hanno tratto ispirazione e sono riusciti a rielaborarlo in una ricetta estremamente golosa che può dare quel tocco in più a carne, pesce e crostini, il tutto in veste completamente vegana.
Unico accorgimento da tenere bene a mente è la maturazione del frutto perché, come fanno notare i due ragazzi : “Bisogna aspettare che l'avocado raggiunga la giusta maturazione per essere al meglio del suo sapore”.
La Maiocado non è solo buona e originale, è anche facile da fare perché, a differenza della maionese tradizionale, non “impazzisce” ed è leggera, quindi azzera i sensi di colpa di chi sta attento alla linea e non vuole esagerare con i grassi.
Insomma, una delizia da provare subito e da servire durante il prossimo aperitivo tra amici come salsa, ad esempio per cracker integrali o ai cereali, sandwich e tartine.
Ecco la ricetta!
Ingredienti
1 avocado maturo
50 ml olio evo
1 limone
1 cucchiaio di sciroppo d'acero
erba cipollina
coriandolo
tabasco
sale e pepe
Preparazione
Unite tutti gli ingredienti e frullateli fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiustate di sale, pepe, limone e tabasco a piacere (1 limone e 10 gocce di tabasco è il consiglio di Stefano e Riccardo).
Se lo desiderate, potete variare il sapore anche aggiungendo erbe aromatiche.
L’idea è quella di servire la Maiocado come antipasto con pane o craker di semi, ma anche come salsa per crudité di verdure oppure per sandwich e burger.
Mousse di cannellini e tonno: un'idea originale ottima sia come stuzzichino che come seconda portata. Semplice e dalla veloce preparazione è gustosa e priva di glutine.
Di Ilaria Bertinelli
Ospiti all'ultimo momento o semplicemente arrivo a casa all'ultimo minuto, ecco un'idea per evitare di ricorrere ai soliti rimedi.
Uno stuzzichino, ma anche un secondo quando il primo ha svolto il ruolo del protagonista, i cannellini e il tonno sono una coppia inedita che ci regalerà momenti di piacere per il palato, ma anche per la nostra salute.
I legumi sono ricchi di carboidrati, proteine e fibre in una combinazione che rappresenta un'ottima formula per tenere d'occhio l'aumento della glicemia nel sangue proprio grazie alle fibre che rallentano l'assorbimento degli altri nutrienti contribuendo al nostro benessere.
Non vi resta che provare. Questa ricetta è naturalmente priva di glutine.
6 g CHO per 100 g
INGREDIENTI per 6 persone
230 g cannellini in scatola
180 g tonno sott'olio
30 g cipolla
15 g olio extra vergine di oliva
q.b. acqua, sale, rosmarino o timo
PREPARAZIONE
Mettere qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva in una padella antiaderente
Fare soffriggere la cipolla, quindi aggiungere i cannellini e un rametto di rosmarino
Lasciare cuocere per circa 15 minuti
Mettere i cannellini in un frullatore, togliere il rametto di rosmarino, aggiungere alcuni cucchiai di acqua, aggiustare di sale e frullare in modo da ottenere una crema
Servire la crema di cannellini con tonno sott'olio sgocciolato e qualche ago di rosmarino come decorazione.
CREDITS: -brighteating.com – ristonews.com – lifegate.it – ricette.donnamoderna.com - ilsalottoculinario.it – foodindustria.it
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