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Importante operazione antidroga effettuata nella notte scorsa dalla Guardia di Finanza di Parma.

Nel corso del controllo economico del territorio, seguendo i movimenti di alcuni consumatori, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza hanno scoperto, in un quartiere residenziale di Parma, un garage trasformato in vera e propria serra adibita alla coltivazione di marijuana.

Il locale, le cui finestre erano state oscurate con pannelli in cartone, era perfettamente attrezzato per produrre e confezionare lo stupefacente; in particolare, era dotato di numerose lampade sospese ad infrarosso, collegate a timer, utilizzate per illuminare e creare il giusto tepore e far crescere le piante in un ambiente adatto, oltre che di attrezzature costose e sofisticate, ventilatori, condizionatori, deumidificatori, sacchi di terriccio, concime liquido nonché un sistema di irrigazione.

I finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 80 piante di marijuana in infiorescenza, tutte con un'altezza compresa tra gli 80 ed i 120 cm, coltivate all'interno di strutture appositamente microclimatizzate. Oltre a ciò, circa 250 grammi di sostanza già essiccata, pronta per lo spaccio.

Una persona, colta in flagranza, è stata tratta in arresto e posta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Si tratta di un giovane di 26 anni, parmigiano, presso la cui abitazione sono stati rinvenuti ulteriori 3 grammi di marijuana e due piantine di mezzo metro circa. Denunciata a piede libero, alla Procura della Repubblica di Parma, la proprietaria dell'appartamento, sua convivente.

Il valore dello stupefacente sequestrato, al dettaglio, ammonta complessivamente a circa 80.000 euro.

L'operazione realizzata conferma che la Guardia di Finanza, oltre ad assolvere lo specifico mandato Istituzionale quale organo di Polizia Economica Finanziaria, mantiene sempre alta l'attenzione per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in città e nei paesi della provincia.

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Mercoledì, 11 Ottobre 2017 15:35

Spaccio, al parco Pertini droga occultata tra le siepi

Si è conclusa nella serata di ieri un'importante attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti condotta dalla Squadra Mobile di Modena, con l'ausilio di un'unità cinofila, in pieno centro cittadino presso il parco Pertini.

L'attività ha avuto un esito positivo con l'arresto di un tunisino A.O. di 33 anni trovato in possesso di 26 grammi di cocaina, 3 telefoni cellulari e 900,00 euro in contanti, probabile provento di spaccio.
Scovati dall'unità cinofila una serie di depositi di stupefacente, occultati tra le siepi, dove gli spacciatori nascondono la droga già suddivisa in dosi. Sono circa 200 i grammi tra hashish e marjuana rinvenuti in piccoli involucri e pronti per essere ceduti agli assuntori.

Sempre la Squadra Mobile, Sezione Catturandi, ha tratto in arresto un marocchino cl. 93 colpito da ordine di esecuzione pena per 11 mesi e 2 gg di reclusione emesso dalla Procura della Repubblica di Rimini poiché responsabile di furti.

Nell'ambito delle attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti un equipaggio Volante, nella mattinata di ieri ha denunciato, in stato di libertà un marocchino A.R. di 32 anni non in regola con le norme sul soggiorno rintracciato in via Vecchione e trovato in possesso di 19.40 grammi di hashish.

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Rapina alla stazione di Parma: dopo i primi due arresti preso anche il terzo rapinatore che si era reso irreperibile.

Parma, 10 ottobre 2017

La rapina si è consumata la sera del 1 aprile nei pressi della Stazione ferroviaria, verso le 2,00 di notte. La vittima stava accedendo al vano scala del parcheggio sotterraneo, quando è stato avvicinato da tre giovani, due dei quali a lui noti. Dopo alcuni minuti di chiacchere, uno di loro ha estratto un coltello a serramanico, puntandoglielo alla gola.
Sempre sotto la minaccia del coltello i malviventi gli hanno sfilato la giacca e preso il denaro nelle tasche di circa 80,00 euro. La vittima è stata poi costretta a rimanere sul posto mentre un componente del terzetto si allontanava per andare ad acquistare dello stupefacente coi soldi rapinati e a rimanere per circa un'ora mentre i tre assumevano la droga, fino a che non è riuscito a fuggire.

Dalla descrizione i tre individui erano due soggetti africani con la carnagione nera di anni 25/30 circa e un soggetto marocchino di circa 33 anni; tutti e tre vestiti di scuro e si esprimevano bene nella lingua italiana.

Gli investigatori della Sezione Antirapine, grazie alla notevole conoscenza dei "frequentatori" della stazione ferroviaria, sono riusciti subito a dare un nome a due dei tre rapinatori poiché più volte indagati. Tramite le registrazioni fornite dalla Polizia Ferroviaria, gli agenti hanno inoltre accertato la dinamica dei fatti esposti dalla vittima scoprendo le generalità di tutti e tre malviventi: C.M.C di 20 anni, K.H. di 33 anni e K.R.T.H di 17 anni.

Stante la molteplicità dei gravi indizi raccolti veniva trasmessa una informativa sia alla Procura della Repubblica di Parma che al Tribunale per i Minorenni di Bologna con la quale venivano indagati per i reati di Rapina aggravata in concorso, porto abusivo di oggetto atto ad offendere e sequestro di persona.

In considerazione della gravità dei reati commessi, tenuto conto del fatto che tutti e tre gli indagati erano pluripregiudicati, nullafacenti e senza fissa dimora, le A.G. interessate hanno emesso nei confronti degli indagati una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Alla fine del mese di maggio scorso, gli investigatori della Sezione Antirapine sono riusciti a rintracciare e arrestate prima K.H. e dopo qualche giorno K.R.T.H. C.M.C., invece si era reso irreperibile rientrando nel suo paese d'origine ossia la Costa d'avorio. A quel punto, negli archivi delle Forze di Polizia, è stata inserita una nota di ricerca finalizzata al suo arresto, qualora fosse incappato in un qualsiasi posto di controllo.

Mercoledì scorso,  durante il controllo dei passeggeri atterrati all'aeroporto di Milano Malpensa proveniente da Tunisi, i poliziotti si sono trovati in mano il passaporto di C.M.C., ricercato per la rapina commessa a Parma.
Gli investigatori della Sezione Antirapine di Parma avvertiti dai colleghi di Milano, hanno subito trasmesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico ed è stato arrestato ed associato al carcere di Busto Arsizio dove si ritrova tuttora ristretto.

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Durante la trascorsa notte le volanti della Municipale sono intervenute per due sopralluoghi di furto avvenuti nella zona di via La Spezia.

Alle ore 03.30, il titolare del bar "CARIBU'" ha ricevuto la segnalazione di allarme furto sul suo telefono cellulare e ha avvisato le forze dell'ordine. Dal soprallugo è emerso che il ladro si è introdotto tramite la porta antipanico posta sul retro del locale e, una volta all'interno ha racimolato il contenuto del fondo cassa, di soli 40 euro.

Alle ore 05.00 un altro equipaggio di Polizia è stato inviato in via Silvio Pellico presso il panificio Castagnoli, per un secondo sopralluogo di furto. Sul posto gli agenti, alla presenza del proprietario, hanno accertaro che i ladri si sono introdotti nell'esercizio commerciale dopo aver danneggiato la porta scorrevole d'ingresso, infrangendo il vetro. Il bottino: circa 500 euro di fondo cassa.

 

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Il pubblico ministero della procura di Modena, Katia Marino, ha chiesto una condanna a 17 anni di carcere (Il rito abbreviato consente uno sconto di un terzo della pena) nei confronti di Armando Canò, il 50enne reo confesso che nel giugno del 2016 uccise l'ex convivente, Bernardetta Fella.

Modena 9 ottobre 2017 - Era fine giugno dello scorso anno, quando i residenti di una palazzina chiamarono i Vigili del Fuoco, preoccupati per l'odore proveniente dalla cantina di "Betta" (così era soprannominata Bernadetta Fella), che viveva all'ultimo piano dell'edificio di via Nazionale per Carpi 101 nel quartiere Madonnina.

Una volta forzata la porta della cantina, però i pompieri si sono trovati davanti a una scena degna di un film horror: il cadavere della donna, ormai in avanzato stato di decomposizione, era stato messo dentro a un frigorifero.

In breve tempo i sospetti caddero sull'ex convivente che infatti, poche ore dopo, venne fermato nell'abitazione di un conoscente e messo alle strette infine ammise il delitto.

Nella prossima udienza, fissata per il 6 novembre, il giudice Andrea Romito leggerà la sentenza.

La difesa di Armando Canò, nella persona dell'avvocata Francesca Pecorari, contesta l'omicidio volontario mentre ritiene si tratti invece di un delitto preterintenzionale.

 

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Durante i controlli anticontraffazione in un negozio gestito da turchi in viale Gramsci è emerso che gli alimenti in vendita erano privi delle indicazioni obbligatorie per la commercializzazione. Multati i gestori per 3100 euro.

MODENA - Non solo controlli anti spaccio in viale Gramsci, la via alle spalle della stazione ferroviaria di Modena nota per essere ormai diventata un avamposto della piccola criminalità, ma anche blitz mirati alla salvaguardia della sicurezza alimentare. Nel corso di un controllo eseguito dagli uomini della Polizia Municipale sono stati sequestrati ben 471 confezioni di generi alimentati di vario tipo, tra cui dolci, riso, caramelle e fecola di patate.
Gli alimenti sequestrati erano posti in vendita sugli scaffali di un esercizio gestito da cittadini di origine turca ed erano privi delle indicazioni obbligatorie per la commercializzazione.
La legge prevede infatti che tutti i prodotti messi in vendita debbano essere accompagnati da indicazioni anche in lingua italiana, sulle istruzioni e precauzioni d'uso, oltre alle indicazioni sul produttore e importatore, sulla presenza di materiali o sostanze nocive per la salute, eventuali precauzioni e destinazioni d'uso, qualora utili per la sicurezza del prodotto. Oltre al sequestro della merce, i gestori sono stati sanzionati per un importo pari a 3100 euro.

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Il Questore adotta 3 DASPO nei confronti di ultras del Modena F.C. protagonisti delle iniziative di protesta del primo ottobre.

A seguito delle verifiche effettuate dalla DIGOS sono stati adottati dal Questore i primi tre provvedimenti amministrativi del di divieto di accesso dai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive per la durata di un anno.
I fatti si riferiscono a quanto accaduto il pomeriggio del primo ottobre quando in occasione dell'incontro di calcio Modena Mestre, peraltro non disputatosi per altri motivi, un consistente gruppo di ultras si rese protagonista di una iniziativa di protesta, con lanci di petardi e fumogeni, che occupò per alcune ore la via Monte Kosica bloccandone la circolazione stradale.
I provvedimenti, emessi in via d'urgenza atteso il perdurare delle condizioni di criticità all'origine della manifestazione, hanno colpito due modenesi e un tifoso residente a Vignola.
Ai due modenesi viene contestata la condotta di cui sopra nonché l'accensione di fumogeni mentre al tifoso di Vignola la condotta con volto travisato.
Continuano gli accertamenti della Digos, sui filmati effettuati dalla Polizia Scientifica il primo ottobre scorso, finalizzati ad accertare ulteriori responsabili dei gravi fatti accaduti.

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Giovedì, 05 Ottobre 2017 14:34

Modena, arrestato il ladro dei supermercati

Un 43 enne di nazionalità georgiana con precedenti è stato fermato all'Ipermercato I Portali con due borse piene di merce sottratta. Processato per direttissima è stato portato nel carcere di Sant'Anna.

MODENA – Era già agli arresti domiciliari, ma gli era stato consentito di uscire di casa in determinati orari della giornata per accompagnare i figli a scuola e per cercarsi un lavoro. Peccato che un georgiano di 43 anni abbia invece utilizzato quel tempo per dedicarsi ai furti nei supermercati.

Erano le 18 di martedì 3 ottobre, infatti, quando l'uomo si è recato all'Ipermercato I Portali di Modena dove ha sottratto dagli scaffali articoli di profumeria e accessori per bicicletta, nascondendoli poi in un borsello che aveva a tracolla opportunamente foderato con fogli di alluminio per eludere i controlli elettronici antitaccheggio. Tuttavia, il suo atteggiamento e l'uscita riservata a chi non ha fatto acquisti ha attirato l'attenzione di una guardia giurata dell'esercizio che ha fermato l'uomo per un controllo. Dal borsello sono quindi spuntati un rasoio, delle confezioni di lamette, un termometro e una borsa da bicicletta, mentre da una seconda sacca che l'uomo aveva con sé sono comparsi articoli di abbigliamento sottratti a un altro esercizio della stessa galleria per un valore complessivo di poco più di 100 euro.

È partita così la segnalazione alla Polizia Municipale. L'uomo è stato quindi accompagnato al Comando di Via Galilei e fotosegnalato. Sebbene sprovvisto di documenti, l'uomo, con precedenti specifici, è stato identificato e indagato, oltre che per furto, anche per inosservanza alle norme sull'immigrazione.

Questa mattina è stato processato per direttissima e condotto al carcere di Sant'Anna, dove dovrà scontare una pena di un anno e quattro mesi oltre che pagare 200 euro di ammenda.

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Il 33 enne nigeriano, in attesa di avere risposta alla sua richiesta di status di rifugiato, lo scorso 30 settembre a Carpi ha palpeggiato due donne in diversi momenti della giornata. Identificato grazie alle telecamere di sorveglianza.

CARPI (MO) – Forse pensava che palpeggiare una commessa del supermercato Conad di via Carlo Marx a Carpi fosse uno "scherzo" divertente. Almeno a giudicare dal fatto che, davanti alle grida della malcapitata non solo è scappato ridendo, ma è tornato addirittura nel pomeriggio, per riservare lo stesso trattamento a una sua collega.
I fatti risalgono allo scorso 30 settembre, ma il responsabile, un nigeriano di 33 anni che in agosto aveva presentato istanza per ottenere lo status di rifugiato, è stato fermato dai Carabinieri in seguito alla denuncia presentata dal presidente della società a cui fa capo il supermarket. I fatti sono poi stati confermati dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che hanno consentito di identificare l'uomo, che, nel frattempo, si era reso irreperibile.
Ieri, il nigeriano è stato fermato dagli uomini dell'Arma con l'accusa di violenza sessuale, ma non potrà essere espulso dal territorio italiano in attesa che la commissione ministeriale si pronunci riguardo la sua richiesta di asilo. Oltre al danno, la beffa.

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Presso la caserma "Generale Sante Laria" di Parma, si è svolta oggi la cerimonia di avvicendamento tra il Colonnello Salvatore Russo ed il Colonnello Gianluca De Benedictis, nella carica di Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Parma.
L'evento è stato preceduto, nella prima mattinata, dalla deposizione di una corona di alloro al monumento dei caduti del Corpo presso il cimitero della "Villetta", alla presenza di una delegazione della Sezione di Parma dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia.
Il Comandante Regionale dell'Emilia Romagna, Generale di Divisione Giuseppe Gerli, che ha presenziato alla cerimonia unitamente ad una rappresentanza di militari e di appartenenti alla Sezione di Parma dell'A.N.F.I., ha rivolto i più sentiti ringraziamenti per la preziosa opera prestata dal Colonnello Salvatore Russo, al quale ha espresso inoltre l'augurio di "buon lavoro" nella nuova sede di servizio di Brescia, dove assumerà l'incarico di Comandante Provinciale.
Il nuovo Comandante Provinciale di Parma, Colonnello Gianluca De Benedictis, sposato con tre figli, è laureato in Giurisprudenza ed ha conseguito il master in Diritto tributario dell'Impresa presso l'Università "L. Bocconi". Nel corso della sua carriera, ha prestato servizio in incarichi operativi presso le sedi di Milano, Roma, Civitavecchia (RM) e L'Aquila. Da ultimo, per circa tre anni, è stato Comandante del I Gruppo della Guardia di Finanza di Venezia.

Pubblicato in Cronaca Parma
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