Conclusi in questi giorni i lavori di asfaltatura sulle strade provinciali del Comune di Medesano. Investimento di 150 mila euro. Gli amministratori di Medesano ringraziano.
Parma, 3 agosto 2018
"Possiamo annunciare con soddisfazione la conclusione in questi giorni dei lavori di asfaltatura sulle strade provinciali del Comune di Medesano – dichiara il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli - lavori che hanno comportato un investimento complessivo di circa 150 mila euro."
Le strade sistemate sono: la Sp357 tra via Emilia e Ramiola, Sp 64 di Varano Marchesi, e Sp 54 delle Terme, all'interno del Comune di Medesano.
"I lavori di asfaltatura attuati dalla Provincia e condivisi con la nostra amministrazione comunale hanno messo in sicurezza e migliorato il manto stradale di tre arterie importanti che interessano e attraversano il territorio medesanese – afferma il Sindaco di Medesano Riccardo Ghidini - Sono state investite risorse piuttosto considerevoli al fine di migliorare la qualità delle nostre strade e vogliamo ringraziare gli Amministratori e i tecnici della Provincia per la disponibilità dimostrata, per aver condiviso obiettivi comuni e aver investito denaro pubblico sulle strade medesanesi."
Soddisfatto anche l'Assessore ai Lavori Pubblici di Medesano Alessandro Barbieri: "Soprattutto la SP 357, la strada più trafficata, necessitava di un restyling in diversi tratti in quanto ogni giorno viene percorsa da oltre 10.000 veicoli, tra auto e mezzi pesanti" ricorda.
"Abbiamo già discusso con la Provincia dei prossimi interventi da mettere in campo per proseguire gli interventi che in questi ultimi due anni hanno interessato le nostre strade – conclude il Vice sindaco Michele Giovanelli - Il dialogo sempre aperto con i tecnici e gli amministratori provinciali ci permette di far fronte ai bisogni e alle esigenze di cui il nostro territorio necessita, pur sapendo che il lavoro da fare è ancora tanto."
Fonte: Provincia di Parma
Le proiezioni rese note dall'Ufficio Statistica della Provincia delineano uno scenario demografico preoccupante. Bianchi:"Amministratori locali e imprenditori comincino subito a pensare alle conseguenze e ai possibili correttivi. L'immigrazione finora è stata una risorsa, ma non si prevede che continui nella stessa misura."
Parma, 31 luglio 2018 –
Possono destare preoccupazione su più fronti le proiezioni demografiche da qui al 2035 rese note dall'Ufficio Statistica della Provincia nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamattina a Palazzo Giordani.
"Gli scenari demografici prospettati ci parlano di un territorio con una popolazione sempre più vecchia e per questo meno produttiva, meno propensa all'innovazione, più costosa in termini di sanità e servizi sociali – spiega il Delegato provinciale alla Statistica Paolo Bianchi – Sarebbe bene che gli amministratori locali, ma anche gli imprenditori considerassero con attenzione questi dati, che sono dati affidabili, e cominciassero a pensare alle conseguenze e ai possibili correttivi. L'immigrazione finora è stata una risorsa, ma non si prevede che continui nella stessa misura."
L'ANDAMENTO DEMOGRAFICO
Dopo un periodo di quasi 15 anni in cui la popolazione della provincia di Parma è passata dai 397 mila abitanti del 2000 agli oltre 447 mila del 2013, con un aumento complessivo di 50 mila residenti, dal 2014 siamo entrati in una fase di crescita molto modesta, che ha portato la popolazione al 1° gennaio 2018 a circa 450 mila persone.
Ma quanti residenti avrà la provincia di Parma nel 2035?
Poco più di 460 mila, circa 11.000 residenti in più rispetto al 1.1.2018, secondo le proiezioni del Servizio Statistica Regionale, cioè una crescita poco significativa, il 2,4% in più in 17 anni.
Però cambierà, e in modo importante, il rapporto tra le generazioni, con conseguenze rilevanti.
E potranno essere solo gli immigrati, sia stranieri sia da altre regioni italiane, a compensare la perdita di popolazione dovuta al saldo naturale fortemente negativo.
Azzerando i flussi migratori in ingresso per tutto il periodo considerato, infatti, la popolazione diminuirà del 20%, pari a circa 90 mila residenti in meno nel 2035 rispetto al 2018.
Un tale calo di popolazione avrebbe tante conseguenze, ad esempio un crollo del mercato immobiliare e dei settori connessi, a partire dall'edilizia.
Il contributo delle nascite, che è cresciuto a partire dalla seconda metà degli anni novanta fino a raggiungere il massimo nel 2010 con quasi 4.200 nati, è previsto in diminuzione fino al 2026 (circa 3.300 nascite) per poi invertire la tendenza e tornare a salire leggermente, ma comunque sempre con un numero inferiore ai 3.500 nati l'anno.
Tra le cause di questo declino pesa la prevista drastica diminuzione delle donne in età feconda: al 2035 avremo circa 3.400 "potenziali madri" in meno rispetto al 2018.
Si consideri che gli attuali 50-60enni appartengono a generazioni di oltre 5mila nati, mentre gli attuali 30enni a generazioni di appena 2,5mila nati.
Per tornare al picco di nascite del 2010 senza variazioni di fecondità individuale bisognerebbe raddoppiare i flussi migratori del periodo 2010-2015.
Questo calo avrà conseguenze imminenti sul numero di bambini e ragazzi che frequenteranno gli asili nido, le scuole materne e le scuole elementari, e in seguito anche sulle scuole medie e superiori, con possibili diminuzioni di occupazione nel settore.
L'INVECCHIAMENTO DEL MERCATO DEL LAVORO
La popolazione nella classe di età 15-39 anni è costantemente diminuita nell'ultimo decennio, ed è attesa ancora in calo nei prossimi anni. Solo nel 2027 tornerà a superare le 120 mila persone.
Sulla consistenza numerica di questa fascia di popolazione pesa la denatalità che ha caratterizzato il nostro paese negli anni ottanta. Con il naturale scorrere della popolazione sulla scala delle età, le generazioni poco numerose dei 15-39enni andranno a sostituire gli attuali 40-64enni, generazioni molto più consistenti e finora costantemente in aumento, determinandone una diminuzione, attesa a partire all'incirca dal 2025.
Il 2023 sarà l'anno di svolta, in quell'anno avremo la punta massima dell'invecchiamento della popolazione nelle età lavorative, con gravi conseguenze sulla capacità di rispondere alle esigenze di innovazione del sistema produttivo.
La popolazione attiva nel suo complesso calerà (-5.534 persone al 2035 nella fascia di età 15-64 rispetto ad oggi), ma sarà una diminuzione percentualmente piuttosto modesta (-1,9%), che limiterà l'attrazione di immigrati, anche considerando i recuperi di produttività dovuti all'automazione.
LA CRESCITA DEGLI ANZIANI
Continuerà invece a crescere costantemente e significativamente la popolazione anziana (65 anni e oltre), che nel 2035 in provincia di Parma rappresenteranno il 27,3% del totale della popolazione, quasi 126 mila individui.
Si stima che i 75enni e oltre supereranno i 60.200 residenti. E gli 85 anni e oltre passeranno dagli attuali 17.983 a oltre 20.000 nel 2035, con un aumento del 12%.
L'invecchiamento della popolazione avrà pesanti riflessi sulla spesa sanitaria e assistenziale, ma anche sul livello del PIL. Infatti vari studi (ad esempio della Bce e dell'Harward Business School) che analizzano il rapporto tra invecchiamento della popolazione e declino del PIL ipotizzano che le società vecchie perdano lo spirito d'intraprendenza, scegliendo la sicurezza piuttosto che il rischio e l'innovatività. Quindi, se non governato, l'invecchiamento porterebbe inevitabilmente ad una società stagnante, caratterizzata da scarsa inventiva, e in definitiva poco capace di produrre ricchezza.
Tuttavia, i policy makers e gli imprenditori possono articolare delle strategie per contrastare questa tendenza, in particolare investendo sulla formazione e l'innovazione tecnologica, che può diventare una grande opportunità.
Si prevede per il prossimo futuro che l'aspettativa di vita alla nascita continuerà ad aumentare, ma con ritmi notevolmente più bassi rispetto al passato. Infatti dal 2001 al 2016 si è avuto un aumento dell'aspettativa di vita alla nascita di misura eccezionale, oltre 4 anni per gli uomini, e 2,6 anni per le donne, che ha portato al livello attuale di 80,95 anni per i primi e di 85,44 per le seconde.
Nell'arco dei prossimi 15 anni, invece, si ipotizzano aumenti di 2 anni per gli uomini e di 1,7 anni per le donne, quindi con un'ulteriore diminuzione della differenza tra maschi e femmine, ma con quasi il dimezzamento dei ritmi di incremento del quindicennio scorso .
In sintesi, queste proiezioni ci dicono che le generazioni anziane non verranno completamente sostituite da quelle giovani e che l'effetto dei comportamenti demografici del passato incide profondamente su quanto ci dobbiamo aspettare nel futuro.
Gli scenari demografici pongono quindi molti interrogativi sull'organizzazione della società nel suo complesso e sulla possibilità di sostenere lo sviluppo da parte di una popolazione invecchiata.
Tutti i dati nel dettaglio su http://www.statistica.parma.it
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Provincia di Parma - Ufficio stampa
Serpagli: "Entro la fine dell'anno metteremo in sicurezza tutte le principali arterie di comunicazione, con un investimento di 6 milioni di euro."
Parma, 19 luglio 2018 –
La Provincia di Parma rende noto che in questi giorni si è conclusa la sistemazione della Sp 308 di Fondovalle Taro, con interventi di risagomatura e rifacimento della pavimentazione stradale, che hanno comportato una spesa complessiva di circa 100 mila euro.
Nei prossimi giorni si procederà con la pulizia delle banchine e lo sfalcio della vegetazione, infine i lavori verranno completati con la segnaletica orizzontale.
"E' un intervento fondamentale per tutta la Val Taro che va a sistemare diversi tratti ammalorati su un'arteria ad alta densità di traffico sia leggero che pesante, unica via di collegamento con la città – spiega il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli – La Provincia sta portando avanti una programmazione che entro le fine dell'anno vedrà un investimento complessivo di 6 milioni di euro, con lavori che non copriranno tutti i tratti segnati dal tempo e dal traffico, ma almeno andranno a mettere in sicurezza le principali arterie di comunicazione. E' una soddisfazione – afferma ancora Serpagli - dopo tante lamentele, ricevere dalla cittadinanza mail e telefonate di ringraziamento. La mia gratitudine va ai tecnici e agli operatori stradali che stanno in questi giorni facendo un lavoro straordinario per garantire che tutti gli interventi vengano svolti nel migliore dei modi e in sicurezza.
Provincia di Parma - Ufficio stampa
Senso unico alternato con semaforo sulla SP 73 a Casaltone - Dal 27 al 29 giugno, per lavori di ripristino della scarpata in corrispondenza del Cavo Botte.
Parma, 27 giugno 2018 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che viene istituito il senso unico alternato regolamentato da impianto semaforico sulla strada provinciale 73 di Casaltone al km.2+900 a parte dalle 7 del 27 giugno fino alle 18 del 29 giugno 2018, e comunque fino a fine lavori.
La misura si è resa necessaria per permettere di eseguire il ripristino della scarpata a lato della SP.73 di Casaltone al km.2+900 lato sinistro, in corrispondenza dell'immissione del Cavo Botte di Casaltone nel Cavo Gambalone Diversivo in Comune di Sorbolo.
Il cedimento della scarpata era infatti in progressivo peggioramento.
L'intervento verrà eseguito dal Consorzio di Bonifica con propri mezzi.
L'esecuzione di tali lavori rende necessario l'istituzione di senso unico alternato per la sicurezza degli utenti della strada
L'ordinanza avrà validità dall'installazione in loco dei segnali.
Conclusa la sistemazione della Sp 12 a Fidenza. I lavori eseguiti nell'arco di un mese a causa del maltempo, 74 mila euro di spesa.
Parma, 14 giugno 2018 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che si sono conclusi martedì scorso i lavori di somma urgenza per il consolidamento della carreggiata stradale eseguiti lungo la SP.12 di Soragna a tratti compresi tra lo svincolo di Fidenza al sottopasso TAV.
Si è trattato di interventi di fresatura, con successiva asfaltatura, è stata inoltre ripristinata la segnaletica orizzontale.
I lavori, la cui urgenza era stata segnalata anche dal Comune di Fidenza, hanno comportato un investimento di 74 mila euro da parte della Provincia di Parma. Affidati alla ditta SIP Spa, si sono prolungati a causa del maltempo: iniziati il 16 maggio si sono conclusi il 12 giugno.
"Siamo intervenuti con un provvedimento di somma urgenza vista l'alta percorribilità e visibilità di quel tratto, che è una specie di biglietto da visita per chi arriva nel Parmense da nord ovest" spiega Gianpaolo Serpagli, Delegato alla Viabilità della Provincia di Parma.
Apprezzamento per il lavoro svolto dal Sindaco di Fidenza Andrea Massari:" Ringraziamo la Provincia per l'intervento tempestivo che ha ripristinato la sicurezza e il decoro della strada."
Messo in sicurezza il ponte di Remolà sulla Sp 21 di Bardi - Borgotaro
Il maltempo invernale aveva causato il cedimento di un muro. I lavori, eseguiti con somma urgenza, hanno comportato per la Provincia una spesa di 40 mila euro. Serpagli: "Abbiamo salvaguardato il transito su una strada importante per i pendolari".
Parma, 15 giugno 2018 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità comunica che sono terminati i lavori per la messa in sicurezza del Ponte in località Remolà, sulla strada provinciale 21 Borgo Val di Taro – Bardi.
Il ponte era stato danneggiato nel dicembre scorso dalle abbondanti precipitazioni e i tecnici provinciali, dopo un sopralluogo, avevano stabilito la necessità di un intervento di somma urgenza. Si era infatti aggravato il cedimento del muro d'ala lato valle in sinistra idraulica del manufatto, e la situazione era tale da compromettere la sicurezza della viabilità.
Indispensabile quindi l'intervento immediato per il consolidamento dei paramenti murari, per evitare nuovi danni al ponte e scongiurare i pericoli per gli utenti della strada.
I lavori, eseguiti dalla ditta Molinari per un importo complessivo di 40 mila euro, hanno comportato la sistemazione del paramento murario del ponte, l'inserimento di altre due catene, oltre alle due già esistenti, e poi anche la regimazione delle acque del rio e la pavimentazione del tratto stradale.
"Questo intervento salvaguarda il transito della SP21, una strada importante soprattutto per i tanti pendolari che la percorrono – spiega il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli – purtroppo lo scorso inverno il clima particolarmente piovoso ha provocato molti danni ai nostri manufatti, che ora cerchiamo di riparare."
Siamo 450 mila nel Parmense, in costante calo le nascite. La Provincia – Ufficio Statistica ha reso noti i dati al 1° gennaio 2018. Sono 62 mila gli stranieri (13,8%), in leggera crescita. Parma capoluogo è il 2° Comune più popoloso in Regione dopo Bologna. Bianchi: "Dati preziosi, di cui tenere conto nella programmazione di svariati servizi comunali e provinciali."
Parma, 30 maggio 2018 – La popolazione del Parmense ha fatto registrare nell'ultimo anno un aumento di 1.651 individui (+0,37%), arrivando a sfiorare la soglia delle 450.000 persone al 1° gennaio 2018.
Lo ha reso noto oggi la Provincia nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Delegato provinciale alla Statistica Paolo Bianchi e Monica Cavalli dell'Ufficio Statistica.
"I dati ci confermano la tendenza in atto negli ultimi 4 anni: il ritmo di crescita è modesto, il saldo naturale negativo (nascite – decessi) non viene compensato dal saldo migratorio, che è fortemente diminuito, probabilmente per il perdurare della crisi economica – spiega Monica Cavalli - Ormai da 8 anni le nascite diminuiscono nella nostra provincia, ed è sicuro che questa dinamica è destinata a proseguire, visto che la quantità di donne in età riproduttiva continuerà a calare in futuro per molti anni. Infatti le numerose baby boomers nate negli anni '60 sono ormai uscite dall'età feconda, e le donne nate negli anni successivi sono numericamente molto inferiori. Quindi, anche ipotizzando un valore costante del numero medio di figli per donna, si avrà comunque una costante diminuzione delle nascite."
"Si tratta di dati importanti, di cui noi amministratori dovremo tenere conto nella programmazione di svariati servizi comunali e provinciali – afferma il Delegato provinciale alla Statistica Paolo Bianchi – Questa è la funzione preziosa della Statistica: darci gli strumenti e le conoscenze necessarie per orientare la nostra azione amministrativa. "
A livello regionale l'aumento della popolazione è ancora più lento (0,08%) e a livello nazionale addirittura la popolazione cala di quasi 100 mila residenti (-0,16%) rispetto al 2017 (stime ISTAT), dopo anni di crescita rilevante dall'inizio degli anni 2000 fino al 2013.
Fino a novembre 2017 il Parmense presentava un saldo naturale negativo di 1.433 persone.
Prosegue la diminuzione delle nascite, in calo del -3,9% rispetto all'anno precedente (-143 bambini).
In effetti, il saldo naturale nella nostra provincia è negativo da molti anni (l'ultimo valore positivo risale al 1972). Mentre fino al 2012 questa diminuzione veniva ampiamente compensata da una immigrazione molto sostenuta, negli ultimi anni la crisi economica ha fatto diminuire i flussi in ingresso e aumentare quelli in uscita, anche di cittadini italiani; basti pensare che il numero degli emigrati italiani, a livello nazionale, è più che triplicato, passando da 36mila del 2007 a 115mila del 2016.
I DATI COMUNALI
A livello territoriale, l'aumento che si riscontra a livello provinciale è quasi completamente spiegato dall'aumento del comune di Parma, che è ormai, in modo piuttosto netto, il 2° comune più popoloso della Regione, dopo Bologna, con circa 10.000 abitanti in più di Modena.
L'area extra capoluogo nel suo complesso presenta al 1° gennaio 2018 una popolazione quasi uguale a quella dell'anno precedente, con una crescita di sole 32 persone.
La popolazione complessiva diminuisce, nell'ultimo anno, in 24 comuni su 45.
I decrementi maggiori si registrano nei centri della fascia montana, come da vari anni a questa parte: Valmozzola (-3,6%), Tornolo (-2,8%), Monchio (-2,4%).
Ma quest'anno vediamo anche calare, alcuni comuni di pianura. Le diminuzioni maggiori a Felino (-1%), Busseto e Mezzani (-0,9%), Roccabianca (-0,8%).
Inaspettatamente gli aumenti percentuali più significativi si registrano in area montana: a Palanzano (+1,8%), seguito da Calestano (+1,3%), e Terenzo (+0,8%).
Gli altri comuni in crescita sono soprattutto il Capoluogo, che da solo fa rilevare un aumento di 1.619 residenti (+0,8%) e quelli della sua cintura: Montechiarugolo (+1%), Sorbolo (+0,9%), Colorno (+0,8%).
GLI STRANIERI
La popolazione straniera al 1° gennaio 2018 ammonta a 61.921 persone, il 13,8% del totale, con un aumento rispetto all'anno precedente di 1.369 persone, pari al +2,3%. Ormai da alcuni anni si registrano percentuali modeste di crescita degli stranieri, molto inferiori a quelle che si erano rilevate a partire dal 1995 per circa 15 anni, con punte, in alcuni anni, del 20% annuo di aumento.
E' l'aumento degli stranieri a spiegare la maggior parte della crescita della popolazione complessiva a livello provinciale.
Va inoltre considerato anche che una quantità ormai notevole di stranieri acquisisce la cittadinanza italiana, anche a causa del raggiungimento del 18° anno di età da parte di quote sempre più ampie di persone nate in Italia da genitori stranieri. Nel complesso in provincia di Parma siamo passati dalle 1.021 acquisizioni nel 2012 alle 2.416 nel 2016 (ultimo dato ISTAT disponibile).
Le più alte percentuali di crescita di popolazione straniera si verificano nei comuni montani o dell'alta collina (in ordine decrescente Palanzano, Varsi, Calestano, Albareto, Bardi), tutti con aumenti superiori al 10% nell'ultimo anno.
In valore assoluto si tratta di crescite modeste, che però in realtà demograficamente in difficoltà possono rappresentare un sostegno significativo.
Esempio emblematico è Palanzano, il comune a più elevata percentuale di crescita della provincia, dove abbiamo un aumento della popolazione complessiva di 20 persone, di cui 18 sono stranieri.
In 16 comuni su 45 si rileva, invece, nell'ultimo anno una diminuzione degli stranieri.
La più alta incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si registra nei comuni di Langhirano (20,7%), Calestano (20,1%) e Colorno (17,4%), che anche nel 2017 erano ai primi 3 posti.
Anche alcuni comuni di montagna e di alta collina raggiungono percentuali di presenza straniera piuttosto alte, a differenza della generalità di queste zone altimetriche: ad esempio, Tizzano Val Parma (12,5%), Palanzano (10,8%), Neviano degli Arduini (10,6%) e Berceto (10,4%).
Tra le cittadinanze più numerose, al primo posto troviamo i Rumeni (in crescita rispetto al 2017, +6,4%), seguiti a breve distanza dai Moldavi, diminuiti, invece, del -3,1% e dagli Albanesi (-0,9%).
Tra le altre principali nazionalità che fanno rilevare dei cali notiamo i Marocchini (-1,7%).
In crescita, invece, si collocano, oltre ai già citati Rumeni, gli stranieri provenienti dalla Nigeria +13,1%, dal Pakistan +10,2% e dalla Cina +6,9%.
Gli stranieri raggiungono, nella fascia di età 30-34 anni una percentuale del 28,3% rispetto alla popolazione complessiva. Nella fascia 0-4 i bambini stranieri sono ormai oltre 1 su 4: 25,2%.
Nella popolazione straniera cominciano ad avere qualche consistenza anche le persone con 65 anni e oltre: abbiamo in quella fascia d'età 2.541 stranieri, nel 1997 erano solamente 114.
LE FASCE DI ETÀ SCOLARI
Tornando alla popolazione complessiva, per quel che riguarda le fasce di età scolari, crescono nell'ultimo anno:
- quella collegata alla scuola primaria, età 6-10 (111 unità, +0,5%)
- quella della scuola media, età 11-13 (313 residenti in più, +2,7%)
- quella della scuola superiore, età 14-18 (337 persone, +1,8%).
Calano, invece, le prime fasce d'età scolari, la 0-2 (asili nido) e la 3-5 (scuola dell'infanzia), rispettivamente del -2,3% e del -0,9%.
Queste diminuzioni sono la conseguenza diretta del calo delle nascite che, come si diceva, perdura ormai da alcuni anni. E', inoltre, abbastanza prevedibile che, con il passar degli anni, questo calo si trasferirà anche alle fasce d'età scolari successive.
GLI ANZIANI
Gli anziani da 75 anni in avanti continuano ad aumentare, e raggiungono il numero di 56.315. Tuttavia, il ritmo di incremento negli ultimi 4 anni è in diminuzione, e nell'ultimo anno si registra una crescita solo del +0,2%.
Cresce, invece, in modo più consistente la fascia degli 80 anni e oltre, ormai definiti "grandi anziani", che nella nostra provincia arriva a rappresentare il 7,7% della popolazione complessiva, raggiungendo il numero di 34.572 (+1,2%), un aumento in linea con gli ultimi 4 anni.
Calano, invece, per il quarto anno consecutivo, gli ultracentenari, che scendono a 152 al 1° gennaio 2017, con un calo di 36 persone.
Infine, una curiosità: la persona più anziana della provincia ha 108 anni, risiede a Parma ed è un uomo.
Seguono altre 3 donne di 107 anni, 1 ancora a Parma, le altre 2 a Collecchio e Montechiarugolo.
Nella foto: Bianchi e Cavalli
(In allegato le slide complete)
Ieri mattina presso la Provincia di Parma si è svolta la prima seduta della Conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto definitivo di messa in sicurezza del ponte. Obiettivo: riapertura a doppio senso, fino a 44 tonnellate. Richiesta un'integrazione dall'Unione Terre Verdiane. La seduta conclusiva convocata per l'8 giugno. Entro fine anno l'inizio dei lavori, conclusione prevista entro giugno 2019.
Parma, 12 maggio 2018 – Nella mattinata di ieri, presso la sede della Provincia di Parma, si è svolta la prima seduta della Conferenza dei servizi necessaria per acquisire i pareri, le autorizzazioni e i nullaosta necessari all'approvazione del progetto definitivo ed esecutivo dell'intervento di messa in sicurezza del Ponte "Giuseppe Verdi" sul Po, lungo la strada provinciale n. 10 in località Ragazzola, nei Comuni di Polesine – Zibello nel Parmense e di San Daniele Po nel Cremonese.
"I lavori, per un importo di 2,1 milioni di euro finanziati da Provincia di Parma e Regione Emilia – Romagna, si aggiungono a quelli già realizzati dalla Provincia di Cremona per 1,8 milioni di euro, finanziati dalla Regione Lombardia - spiega il dirigente del Servizio Viabilità della Provincia di Parma dott. Gabriele Annoni - Serviranno per riaprire il ponte a doppio senso di marcia con limitazione di portata a 44 tonnellate, consentendo cioè il transito anche a bus e camion."
Alla Conferenza dei Servizi erano convocati i rappresentanti delle Province di Parma e Cremona, dei Comuni di Polesine – Zibello, Roccabianca e San Daniele Po, di Aipo, ARPAE, ARPA Lombardia, Ireti, Iren, Lepida, Enser, Emiliambiente, Terna, E-distribuzione, Telecom, Unione Terre verdiane, le Soprintendenze Archeologiche, Azienda Usl di Fidenza e Ats di Cremona.
In quella sede la "Struttura per la riduzione del rischio sismico" dell'Unione Terre Verdiane ha richiesto un'integrazione di documentazione, che ha imposto la riconvocazione della Conferenza stessa. Inoltre ha annunciato di avere richiesto un parere formale alla Regione Emilia Romagna in merito alla loro effettiva competenza ad emettere il parere in questione.
La seduta conclusiva della Conferenza dei servizi è stata quindi fissata per il prossimo 8 giugno.
Se tutto andrà secondo gli auspici, entro fine anno verranno consegnati i lavori alla ditta esecutrice, e la conclusione dell'intervento è prevista per la fine di giugno 2019.
Inoltre, la Provincia di Parma ha ricevuto un ulteriore finanziamento dal Ministero delle Infrastrutture di 6 milioni di euro, per un successivo intervento per il quale è già stata avviata la progettazione. Il termine fissato per l'aggiudicazione dei lavori è di 12 mesi dalla registrazione del decreto, cioè dal 28 aprile 2018. Questo intervento servirà ad aumentare la durata della vita utile del ponte e i lavori saranno eseguiti al di sotto della carreggiata, quindi non richiederanno alcuna chiusura, nemmeno parziale, della circolazione.
SCHEDA - Ponte sul Po Ragazzola – S. Daniele: tutte le tappe
Quel che è stato fatto, quel che resta da fare sul ponte "Giuseppe Verdi" che collega le località di Ragazzola in Comune di Roccabianca (Parma) e Isola Pescaroli in Comune di San Daniele Po (Cremona). Dopo la seduta conclusiva della Conferenza dei servizi, si dovrà acquisire la validazione sulla progettazione e la redazione del bando. La conclusione dei lavori è prevista dopo 6 mesi dalla consegna, se tutto va bene a fine giugno 2019.
CIO' CHE E' STATO FATTO
1. 21/11/2015 – Lavori di somma urgenza per degrado campata 34 con istituzione di senso unico alternato con semaforo - Importo € 40.000 (puntellamento trave, spese tecniche, lavorazioni accessorie, ecc.) - fondi Provincia di Parma.
2. 31/03/2016 - Approvazione progetto esecutivo realizzato dalla Provincia di Cremona (1° lotto) - Il progetto ha previsto il ripristino di parti dell'impalcato, della pavimentazione e dei sistemi di ritenzione, compresa la realizzazione dei giunti strutturali per 1.8 milioni finanziati dalla Regione Lombardia
3. 24/10/2016 - Inizio lavori intervento di messa in sicurezza - 1° lotto
4. 11/11/2016 - Lavori di somma Urgenza per degrado campata 40 con prolungamento del senso unico alternato con semaforo - Importo € 70.450,82 (puntellamento trave, lavorazioni accessorie, ecc.) fondi Provincia di Parma
5. 09/01/2017 – Lavori di somma Urgenza per degrado campata 54 con prolungamento del senso unico alternato con semaforo - Importo € 17.019,00 (puntellamento trave, spese tecniche per studio del degrado del ponte lavorazioni accessorie, ecc.) fondi Provincia di Parma.
6. 01/07/2017 - Fine lavori intervento della Provincia di Cremona
7. 10 luglio 2017 riapertura al traffico del ponte a senso unico alternato
8. 19/10/2017 - Incarico per redazione progetto definitivo/esecutivo di 2,1 milioni di euro per la riapertura del ponte a doppio senso di marcia - Importo € 45.676,80 fondi Provincia di Parma e FSC
9. 11/04/2018 - Consegna progetto esecutivo
10. 11/05/2018 - Conferenza dei Servizi – prima seduta, con richieste di approfondimenti.
CIO' CHE RESTA DA FARE
11. 08/06/2018 - Seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi
12. 31/05/2018 - Validazione e approvazione progetto
Per i passaggi successivi: tempo previsto circa 6 mesi
13. Predisposizione bando di gara
14. Predisposizione piano di monitoraggio post opera e controllo del traffico
15. Approvazione bando di gara e Invio estratto alla GURI
16. Scadenza bando di gara
17. Nomina Commissione di gara
18. Analisi delle offerte presentate
19. Aggiudicazione
20. Contratto
21. Nomina Direzione lavori e Collaudatore dei lavori
22. Deposito progetto presso Comuni
23. Consegna dei lavori
24. Fine lavori - tempo previsto 6 mesi
Inoltre la Provincia di Parma ha ricevuto un ulteriore finanziamento dal MIT (Ministero Infrastrutture) di 6 milioni di euro, per un successivo intervento di cui è già stata avviata la progettazione.
Il termine fissato per l'aggiudicazione dei lavori è di 12 mesi dalla registrazione del decreto, cioè dal 28 aprile 2018.
Questo intervento servirà ad aumentare la durata della vita utile del ponte e i lavori saranno eseguiti al di sotto della carreggiata, quindi non richiederanno alcuna chiusura, nemmeno parziale, della circolazione.
Ponte sul Po: conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi. Acquisiti tutti i pareri e i nullaosta necessari per iniziare la procedura del bando di gara. Soddisfazione dei Presidenti Fritelli e Viola.
Parma, 26 aprile 2018 – Si è chiusa positivamente stamattina a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, la seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi per i lavori di risanamento conservativo del Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore.
L'incontro, che seguiva una precedente riunione del mese scorso, era finalizzato all'acquisizione definitiva dei pareri autorizzazioni e dei nulla osta necessari per l'approvazione del progetto definitivo degli interventi sul ponte da parte dei 19 enti che ne hanno titolo.
Sono state accolte alcune richieste e alcune prescrizioni, dalla verniciatura dei sostegni in golena alle ricerche paleoarcheologiche nel limo alluvionale.
Ora scatta il mese di tempo per la validazione del progetto da parte di un soggetto terzo, che la Provincia di Parma ha già incaricato.
Nel frattempo si procederà anche con l'eventuale bonifica dei residui bellici, e anche in questo caso la Provincia di Parma ha già affidato l'incarico.
Quindi, nel mese di giugno, si può avviare la procedura del bando di appalto, per la quale la Provincia di Parma si è già dotata di un consulente legale.
Soddisfatti dell'incontro di oggi i Presidenti della Provincia di Parma Filippo Fritelli e di Cremona Davide Viola.
"Stiamo procedendo con tutti i passi necessari – afferma Fritelli– Purtroppo il cumulo delle prescrizioni determina i tempi del nostro lavoro. Il ponte restaurato avrà una vita utile di 10 anni, quindi in questi anni ANAS dovrà pensare alla costruzione del ponte nuovo."
Dopo la pubblicazione del bando di gara, che dovrà restare aperto per un mese, si andrà all'aggiudicazione, dopo la quale bisognerà aspettare eventuali ricorsi; al termine, la consegna dei lavori all'impresa vincitrice, presumibilmente in autunno. A questo punto occorreranno circa 7 mesi per la fine dei lavori.
Nella foto: un momento della Conferenza: Scaroni, Botta, Catellani, Annoni
Ponte sul Po Colorno–Casalmaggiore: il 26 aprile Conferenza dei Servizi. La seduta conclusiva alle 10,30 nella sala Ferrari di Palazzo Giordani – sede della Provincia di Parma.
Parma, 19 aprile 2018 – La Provincia di Parma ha convocato per giovedì 26 aprile 2018 alle ore 10,30 la seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi per l'acquisizione definitiva di pareri, autorizzazioni e nulla osta necessari per l'approvazione del progetto definitivo di "SP EX SS 343 "ASOLANA". INTERVENTI LOCALI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO PROVVISIONALE DEL PONTE DI CASALMAGGIORE SUL FIUME PO".
La riunione si svolgerà nella Sala "Ferrari" della sede della Provincia di Parma, a Palazzo Giordani, Viale Martiri della Libertà 15, piano terra.
Dopo la prima seduta della Conferenza dei servizi, il 20 marzo scorso, il 26 marzo L'Agenzia Sicurezza del territorio – Protezione Civile della Regione Emilia Romagna ha richiesto un ulteriore approfondimento in materia antisismica.
L'ing. Scaroni ha redatto e consegnato gli approfondimenti richiesti.
Intanto, la Provincia di Parma:
- ha assegnato l'incarico ad una società per gli approfondimenti in materia paesaggistica ed archeologica richiesti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza,
- ha nominato il Collaudatore dei lavori,
- ha nominato una ditta per la validazione del rischio bellico,
- sta incaricando uno studio legale per il supporto alla procedura di gara.
"La Provincia sta continuando a lavorare per risolvere il grave problema del ponte sul Po – dichiara il Delegato provinciale alla Viabilità e Infrastrutture Gianpaolo Serpagli – la settimana prossima, con la seduta finale della Conferenza dei Servizi si conclude la prima fase. Dovremo poi procedere con l'approvazione del progetto e con il bando di gara."
La scheda aggiornata sul sito della Provincia di Parma:
http://www.provincia.parma.it/notizie/scheda-ponte-sul-po-colorno-casalmaggiore-tutte-le-tappe
Torna alla Reggia di Colorno "Nel segno del giglio". In arrivo 160 espositori per la 25^ edizione della mostra mercato del giardinaggio di qualità, i grandi nomi del settore, ma anche giovani e innovatori vivaisti. Biologico e biodiversità per orti e giardini.
L'orto come giardino e il giardino come orto, parole d'ordine: "biologico" e "biodiversità". Questi i temi della 25esima edizione de "Nel segno del Giglio". La storica mostra – mercato dedicata al giardinaggio di qualità, organizzata e curata da Artour in collaborazione con il Comune di Colorno e la Provincia di Parma, si svolgerà il 20, 21, e 22 aprile 2018 nel parco della Reggia di Colorno. Attesi 160 espositori.
La manifestazione è stata presentata stamattina in Provincia, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato la Consigliera Provinciale con delega al Patrimonio e sindaca del Comune di Colorno Michela Canova, Elisa Migone e Isabella Gemignani di Artour.
"Reggia e Parco, gioielli del Parmense, sono più vivi, curati e meravigliosi che mai, e i visitatori, turisti e parmigiani, potranno cogliere l'occasione della mostra per vedere anche la "Reggia ritrovata" – afferma Michela Canova Consigliera Provinciale con delega al Patrimonio e sindaca del Comune di Colorno – Proprio sabato 2 aprile alle 18 ci sarà infatti una visita speciale organizzata da Antea, agli spazi arredati del piano nobile della residenza ducale dove sono stati ricollocati mobili, oggetti e manufatti artistici riconducibili alla Corte. Il progetto, promosso dal Comune di Colorno in collaborazione con la Provincia di Parma e la cooperativa Antea e grazie a moltissimi mecenati locali, restituisce al pubblico questi ambienti unici."
"Ci saranno i grandi nomi del settore ma anche, per nostra precisa scelta, un nucleo importante di giovani vivaisti che qui si sono voluti misurare con proposte nuove, mai ovvie, e quindi decisamente interessanti e originali - spiega Elisa Migone di Artour, una delle organizzatrici – Nel segno del Giglio punta innanzitutto sulla qualità: abbiamo selezionato con puntiglio gli espositori e faremo giudicare le loro proposte da una Giuria di esperti che assegnerà anche l'ambito Premio intitolato a Ippolito Pizzetti."
"Con la mostra, le proposte e gli approfondimenti vogliamo stimolare l'intereresse per le unicità e la ricchezza che ogni territorio sa ancora offrire – afferma Isabella Gemignani, co - organizzatrice dell'evento – Il giardino innanzitutto, quindi, ma anche l'orto, o meglio l'annullamento dei confini tra le due realtà. I temi del 2018 sono "biologico" e "biodiversità", con un ampio programma dedicato alla creazione e conduzione di orti biologici, così come ai giardini creati con specie del territorio. La biodiversità si esprime anche con la proposta di una ampia e originale scelta di animali da giardino e cortile, tutti esemplari rari, anch'essi "sopravvissuti" all'appiattimento moderno."
Rose, clematidi, peonie saranno, per ovvi motivi stagionali, le regine della manifestazione, proposte dai maggiori produttori italiani del settore.
Ma a far da nuove, vigorose protagoniste saranno anche le graminacee, sempre più al centro dell'attenzione, e della passione, di chi progetta un giardino, grande o piccolo che sia.
Sempre in tema di salvaguarda della biodiversità e delle specie rare, ecco la mostra dedicata alle orchidee spontanee dell'Appennino parmense, censite e fotografate da Franco Izzo, appassionato di fotografia, giardino e natura. Izzo ha anche saputo fissare le immagini della popolazione di farfalle che volano negli ambienti di crescita delle orchidee.
A "Nel segno del Giglio" sarà possibile confrontarsi con gli esperti presenti e trarne indicazioni, consigli, idee: saranno infatti presenti gli Arbonauti, il primo e unico gruppo di arboricoltori e tree climbers della Provincia di Parma. Si tratta di un team tecnico-operativo, specializzato nella completa gestione dell'albero in ogni sua fase di sviluppo, dalla scelta in vivaio e piantagione, fino alla rimozione tramite sistemi di abbattimento controllato per preservare ciò che è al di sotto della pianta, anche nelle situazioni più delicate (siti non accessibili a piattaforme aeree, vicinanza di edifici, manufatti, linee elettriche, alberi pericolanti, ecc.).
E poi laboratori per i più piccoli, per farli divertire imparando, consentendo così ai loro genitori di godersi la visita; anche quest'anno ci sarà un'edizione straordinaria dell'Antico Mercato Contadino ove saranno presenti oltre 30 produttori locali e la domenica in Via Mazzini i commercianti organizzeranno un punto ristoro dove rilassarsi, pranzare o sorseggiare qualcosa di fresco.
Nelle tre giornate de "Nel segno del Giglio", infine, verranno dibattuti diversi temi riconducibili al filone guida della biodiversità. Si va dall'approfondimento sul come creare e gestire un orto biologico, al tema dell'orto come giardino e del giardino come orto, ai "nuovi giardini naturali", con erbe spontanee e bassa manutenzione, belli in ogni stagione, al tema affascinante dei fiori eduli, partendo da una importante ricerca condotta dall'Università di Torino.
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