Dalla Lombardia all'Adriatico, il fiume Po diventa navigabile grazie alla Conca di Isola Serafini (PC). Un sogno che è diventato realtà dalle enormi potenzialità economiche non solo per le frazioni rivierasche. Il turismo e la logistica delle merci saranno i due settori che ne gioveranno per primi.
di LGC Parma 3 maggio 2018 - L'inaugurazione della Conca di Isola Serafini, che ha comportato l'investimento di ingegneria idraulica più importante d'Italia (47 milioni di euro nei 6 anni di lavoro), nonostante la valenza internazionale, per la quale è stata chiamata Interconsul Parma a realizzare il servizio di interpretariato, non ha avuto il risalto mediatico che una tale opera avrebbe meritato.
Una infrastruttura che torna a riunire, almeno simbolicamente, le due regioni che negli ultimi mesi sono state "separate" dai macroscopici danni riportati dai principali ponti stradali. Quello di Casalmaggiore-Colorno, totalmente inibito al traffico veicolare, quello di Roccabianca a traffico alternato così come quello di Viadana. Un'inaugurazione quindi che va oltre la straordinarietà dell'opera realizzata poiché torna a rinnovare le speranze per una rapida soluzione sei problemi viari che gran danno hanno già arrecato alle attività economiche dei villaggi adagiati sulle due sponde.
Di Cosa si tratta?
La nuova conca di navigazione è stata realizzata per superare lo sbarramento artificiale della centrale idroelettrica Enel di Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina (Pc). L'opera, finanziata con 47 milioni di euro (di cui 6,8 milioni, il 20%, messi a disposizione dall'Unione europea), è stata tenuta ufficialmente a battesimo lo scorso 23 marzo con il primo passaggio della motonave attrezzata 'Stradivari', una delle poche che ancora trasportano turisti sulla grande via d'acqua del fiume Po.
La nuova conca, intitolata a Pier Luigi Filippi, cooperatore e amministratore pubblico di lunga esperienza scomparso nel 2016, è una infrastruttura dalle ricadute sulla mobilità e i trasporti, alternativi alla gomma, il turismo e gli aspetti naturalistico-ambientali (adiacente al grande bacino artificiale è stato realizzato un impianto di risalita dei pesci).
L'opera è stata costruita perché la precedente conca, risalente al 1962, lo stesso anno della nascita della centrale Enel che sbarra il corso del Po, non era più utilizzabile da circa un ventennio a causa dell'abbassamento dell'alveo del fiume.
Dimensioni e caratteristiche del progetto
La nuova conca di navigazione è l'unica in funzione sul Po e permette di superare un dislivello variabile tra i 4 e i 13 metri, in funzione delle portate del fiume. È costituta da una vasca di cemento armato lunga 115 metri e larga 12,5 e dotata di porte vinciane.
Per dimensioni e caratteristiche può consentire il transito anche di navi di grandi dimensioni secondo la vigente classificazione europea (fino a 110 metri di lunghezza, 11,5 di larghezza, pescaggio a pieno carico di 2,5 metri e portata fino a 2.000 tonnellate, equivalente a 50 autotreni).
Altri interventi realizzati
Oltre alla conca sono stati sistemati i collegamenti viari circostanti, compresa la realizzazione di una pista ciclabile e di un viadotto che collega l'Isola Serafini al territorio del Comune di Monticelli d'Ongina. Adiacente al grande bacino artificiale sorge poi l'impianto di risalita dei pesci costruito grazie ad una tranche di 2,4 milioni di euro della dotazione finanziaria complessiva, in aggiunta a una somma di pari importo messa a disposizione da Bruxelles. Inaugurato un anno fa, l'impianto consente alla fauna ittica di superare lo sbarramento di Isola Serafini, ripristinando così le rotte di migrazione di specie pregiate rare come lo storione obice tra il mare Adriatico e affluenti occidentali del Po, fino al lago Lugano. Un corridoio ecologico di straordinaria importanza sotto profilo ambientale.
"Un'opera di alto valore strategico- ha sottolineato il presidente Stefano Bonaccini-, un ulteriore tassello per promuovere l'economia dei territori rivieraschi dell'Emilia-Romagna lungo il Po, oltre che asse fondamentale per accrescere sia l'attrattività sia le possibilità di crescita di tutta la nostra regione, per una scelta di sviluppo sostenibile. L'incremento del traffico mercantile sul Po potrà infatti dare un contributo importante alla riduzione del trasporto su gomma e quindi al miglioramento della circolazione e della qualità dell'aria, obiettivo prioritario di questa Giunta. La Conca- ha proseguito- potrà poi dare impulso al turismo fluviale, un settore con grandi potenzialità, grazie ai numerosi itinerari artistici, culturali ed enogastronomici che l'Emilia-Romagna può vantare e con i percorsi ciclabili e pedonali esistenti e in via di progettazione a ridosso delle rive del fiume. Ricordo che lo scorso anno la nostra regione ha raggiunto quasi 57 milioni di presenze turistiche grazie anche alla forte spinta delle Città d'arte (+10,5% sul 2016) e delle località fuori dai circuiti tradizionali (+16,3%) e che il turismo rappresenta ormai circa il 12% del Pil regionale. Numeri- ha chiuso il presidente della Regione- che potranno aumentare ancora proprio con la diversificazione dell'offerta legata a un'opera come quella di Conca Serafini".
Ponte sul Po: conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi. Acquisiti tutti i pareri e i nullaosta necessari per iniziare la procedura del bando di gara. Soddisfazione dei Presidenti Fritelli e Viola.
Parma, 26 aprile 2018 – Si è chiusa positivamente stamattina a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, la seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi per i lavori di risanamento conservativo del Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore.
L'incontro, che seguiva una precedente riunione del mese scorso, era finalizzato all'acquisizione definitiva dei pareri autorizzazioni e dei nulla osta necessari per l'approvazione del progetto definitivo degli interventi sul ponte da parte dei 19 enti che ne hanno titolo.
Sono state accolte alcune richieste e alcune prescrizioni, dalla verniciatura dei sostegni in golena alle ricerche paleoarcheologiche nel limo alluvionale.
Ora scatta il mese di tempo per la validazione del progetto da parte di un soggetto terzo, che la Provincia di Parma ha già incaricato.
Nel frattempo si procederà anche con l'eventuale bonifica dei residui bellici, e anche in questo caso la Provincia di Parma ha già affidato l'incarico.
Quindi, nel mese di giugno, si può avviare la procedura del bando di appalto, per la quale la Provincia di Parma si è già dotata di un consulente legale.
Soddisfatti dell'incontro di oggi i Presidenti della Provincia di Parma Filippo Fritelli e di Cremona Davide Viola.
"Stiamo procedendo con tutti i passi necessari – afferma Fritelli– Purtroppo il cumulo delle prescrizioni determina i tempi del nostro lavoro. Il ponte restaurato avrà una vita utile di 10 anni, quindi in questi anni ANAS dovrà pensare alla costruzione del ponte nuovo."
Dopo la pubblicazione del bando di gara, che dovrà restare aperto per un mese, si andrà all'aggiudicazione, dopo la quale bisognerà aspettare eventuali ricorsi; al termine, la consegna dei lavori all'impresa vincitrice, presumibilmente in autunno. A questo punto occorreranno circa 7 mesi per la fine dei lavori.
Nella foto: un momento della Conferenza: Scaroni, Botta, Catellani, Annoni
Il percorso operativo per la Candidatura di #PoGrande a MaB Unesco è giunto al rush finale. Una pianificazione congiunta durata due anni, in cui l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha operato in sinergia con Legambiente, l'Università degli Studi di Parma e i Comuni promotori della Candidatura.
Con il Patrocinio del Collegio Europeo, #PoGrande intende incontrare stampa, studiosi, amministratori, stakeholders e abitanti del Grande Fiume GIOVEDI' 11 APRILE alle ORE 11:00 presso la SEDE DELL'UNIONE PARMENSE DEGLI INDUSTRIALI (Strada al Ponte Caprazzucca, 6 - PARMA) al workshop
"RISERVA MAB UNESCO DI POGRANDE" per scoprire il percorso finale di Candidatura e i relativi dettagli tecnici del progetto.
Intervengono all'incontro:
- Cesare Azzali, Presidente del Collegio Europeo di Parma;
- Lorenzo Frattini, Presidente Legambiente Emilia-Romagna;
- Meuccio Berselli, Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po;
- I Sindaci dei Comuni promotori della Candidatura.
(Allegata locandina in pdf)
il Bacino idrografico del Fiume Po rappresenta un valore straordinario e strategico per l'Italia. In quest'area geografica e produttiva sono insediate oltre 20 milioni di persone in grado di generare il 40% del PIL nazionale e la componente del comparto Agricoltura è eccezionalmente rilevante con un 35%. La risorsa idrica, il governo della stessa e l'armonizzazione dei possibili squilibri territoriali diventano quindi fondamentali per mantenere ed incentivare lo sviluppo produttivo alla base del Made in Italy.
Per queste ragioni il Viceministro delle Politiche Agricole e Forestali Andrea Olivero e il Segretario Generale del neonato distretto idrografico Meuccio Berselli interverranno GIOVEDI' 15 FEBBRAIO alle ORE 11:30 presso la sede dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (via Garibaldi, 75 - PARMA) per illustrare le funzioni dei nuovi Distretti a sostegno del mondo agricolo nell'area del Bacino del Po.
A Parma incontro molto partecipato su deflusso ecologico ed eventuali deroghe, gruppi tematici per velocizzare le attività e strumenti di analisi comuni per effettuare le proiezioni utili a tutti i portatori di interesse dell'intero bacino del Po
Parma, 8 Febbraio 2018 – L'importanza della conoscenza approfondita del territorio e la capacità di raggiungere obiettivi di comune utilità, concertando le esigenze delle singole aree del paese coinvolte.
L'Osservatorio dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha iniziato, proprio nei giorni scorsi, l'attività 2018 riunendo nella sede di Parma i portatori d'interesse del nuovo esteso comprensorio che – grazie alla legge 221 del 2015 – oggi può contare su confini marcatamente più estesi che includono anche la Romagna, parte della regione Marche e alcune aree della Regione Veneto.
Una delle ragioni della reunion è stata quella di definire le modalità per integrare rapidamente i nuovi soggetti coinvolti individuando un regolamento adeguato per la convocazione degli incontri.
Regole comuni e condivise per portare a breve alla formazione di gruppi territoriali in grado di snellire ulteriormente le procedure e rendere così più sostenibile l'impegno richiesto a ciascuno dei portatori d'interesse del Bacino.
Altro tema rilevante – oggetto dell'incontro – è stato quello del deflusso ecologico e delle eventuali deroghe: occorrerà infatti individuare al più presto utili indicatori meteo-climatici che possano servire agli Osservatori stessi nella definizione delle condizioni di severità che consentiranno le deroghe ai deflussi ecologici. Tema rilevante che interessa tutti gli Osservatori dei distretti del paese.
Gli esperti intervenuti hanno esposto la loro esperienza diretta evidenziando al contempo la possibilità di collaborare fattivamente con il Joint Research Centre della Commissione Europea presso Ispra (CO), ufficio tecnico della Commissione Europea che ha il compito di implementare e gestire il sistema EDO (European Drought Observatory) che utilizza le rilevazioni satellitari e i dati forniti dagli Stati Membri o da reti di osservazione della Commissione Europea stessa.
Successivamente sono stati illustrati ed approfonditi alcuni strumenti di gestione che serviranno a determinare gli scenari di impatto e gli scenari di misura di contrasto e mitigazione delle possibili emergenze.
Il dibattito è proseguito poi tra i vari partners al fine di raggiungere l'acquisizione di una banca dati sempre più aggiornata a servizio degli utilizzi legati all'idropotabile, poiché per la prima volta c'è stato bisogno reale anche di un monitoraggio sugli usi civili. ISTAT ha manifestato l'impegno ad avviare il lavoro con Utilitalia finalizzato ad acquisire i dati relativi, secondo le indicazioni dei distretti, in modo da ottimizzare al meglio il database a disposizione.
All'Osservatorio di Distretto del Po han presenziato anche esponenti del Ministero dell'Ambiente (Elio Carlo, Jacopo Armini) e, come anticipato sopra, di ISTAT (Stefano Tersigni) per presentare l'importante progetto "Creiamo PA": finanziato nell'ambito del PON Governance, che prevede incontri bilaterali tra le Autorità di Bacino distrettuali, alla presenza di funzionari e tecnici specialistici del Ministero dell'Ambiente e dei suoi Enti Tecnici Strumentali, al fine di uno scambio proficuo di conoscenze e buona pratiche, attraverso attività di formazione reciproche tra Dirigenti e funzionari, e dello sviluppo di strumenti tecnologici condivisi per l'acquisizione, la gestione e lo scambio dei dati strategici per la gestione della risorsa idrica e la pianificazione distrettuale.
La full immersion dell'Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto Idrografico del Fiume PO è stata introdotta dal neo Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli e concertata in seduta dall'Ingegner Alessio Picarelli dell'Ufficio Tecnico Adbpo.
"In tempi di non emergenza e nella realtà odierna con i cambiamenti climatici sono numerosi gli incontri di questa natura del nostro Osservatorio – ha ribadito Meuccio Berselli – e sono fondamentali per acquisire e condividere tutte quelle conoscenze idrografiche - che nella realtà odierna rappresentano i cosiddetti big data: dati utili essenziali e aggiornati per effettuare in seconda battuta le proiezioni degli scenari futuri del bacino a beneficio di chi ci lavora e opera quotidianamente".
Ad allerta cessata, l'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo risponde al consigliere Fabio Rainieri (Lega Nord) sulla gestione della piena del Fiume Po.
Bologna, 30 novembre 2016
Dalle ore 18 di ieri, martedì 29 novembre sono rientrate le fasi di allarme e di preallarme per i Comuni rivieraschi del fiume Po localizzati nelle province di Parma (Colorno, Mezzani, Polesine, Zibello, Roccabianca, Sissa Trecasali e Sorbolo) e di Reggio Emilia (Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara), come stabilito dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile considerata l'evoluzione della piena e i livelli idrometrici, monitorati da AIPO e dal Centro Funzionale Arpae Servizio Idro Meteo Clima.
"Un grande lavoro svolto all'insegna della prevenzione, per assicurare la massima sicurezza dei cittadini: ringrazio i tecnici e i volontari dell'intero sistema di protezione civile, dell'Agenzia regionale, del Centro Funzionale Arpa Simc e di Aipo che, insieme alle Prefetture, ai Sindaci e agli operatori degli enti locali hanno saputo agire in modo strettamente integrato per affrontare l'emergenza della piena del Po". Ad allerta ormai cessata, l'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo interviene sull'attività messa in atto a partire dallo scorso venerdì rispondendo alle dichiarazioni del consigliere regionale Fabio Rainieri.
"Non è stato fatto nessun allarmismo: per affrontare simili eventi serve la necessaria preparazione e mettere in atto quanto previsto dai piani di protezione civile: è fondamentale per evitare danni o perdite di vite umane", afferma. "Prevenzione, in caso di piena, significa mettere in campo uno stretto coordinamento tra tutti i soggetti preposti, come si è verificato in ogni provincia attraverso i Centri di coordinamento soccorsi attivati dalle Prefetture. Prevenzione significa ridurre al massimo possibile l'esposizione al rischio compreso, se necessario, il progressivo sgombero delle aree golenali. Prevenzione significa garantire le migliori condizioni di accesso e intervento per le eventuali operazioni di messa in sicurezza delle arginature, a tutela della pubblica incolumità. Prevenzione significa assicurare il necessario e costante presidio del territorio e garantire lo svolgimento di manifestazioni nelle aree vicine al fiume solo quando i modelli previsionali escludono pericoli per persone o cose".
"Questi sono stati i criteri che hanno guidato la gestione dell'emergenza e sono fermamente convinta della loro validità", conclude Gazzolo. "La prevenzione e la sicurezza sono state le nostre priorità e Aipo ha giocato un ruolo importante per assicurarle, operando con grande sinergia insieme all'intero sistema di protezione civile".
I funzionari di Aipo hanno confermato che a Boretto dopo il picco di ieri continua la fase di decrescita, anche abbastanza rapida, che dovrebbe riportare nel pomeriggio di oggi il livello sotto i 5,50 metri.
Reggio Emilia, 29 novembre 2016
Dopo il picco di 6,33 metri toccato ieri mattina a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, il grande fiume è in fase di decrescita.
Nel tardo pomeriggio di ieri, 28 novembre, al Cup della Provincia si è tenuta la riunione del Centro di coordinamento soccorsi attivato dal prefetto di Reggio Emilia Raffaele Ruberto per fronteggiare il passaggio della piena del Po in territorio reggiano, in relazione al quale l'Agenzia regionale di Protezione civile ha dichiarato la fase di allarme per i cinque comuni reggiani di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla e Luzzara.
I funzionari di Aipo hanno confermato che a Boretto dopo il picco continua la fase di decrescita, anche abbastanza rapida, che dovrebbe riportare nel pomeriggio di oggi il livello sotto i 5,50 metri. Restano in ogni caso attivi vigilanza e presidio del territorio, grazie anche al contributo dei volontari delle associazioni di Protezione civile. "Anche oggi sono stati una settantina i volontari impegnati e 1.080 i sacchetti di sabbia predisposti", ha riferito il presidente del Coordinamento provinciale Volmer Bonini.
E' previsto per lunedì mattina il transito in territorio reggiano del colmo della piena del Po originata dall'ondata di maltempo che si è abbattuta nelle scorse ore sul Piemonte.
Reggio Emilia 26 novembre 2016 - E' quanto emerso in base alle stime di Aipo questa mattina in Prefettura, dove si è già messa in moto l'ormai rodata macchina del sistema di Protezione civile che coinvolge istituzioni e forze dell'ordine.
"Anche in questa occasione la Provincia di Reggio Emilia darà il proprio supporto al prefetto e ai sindaci nel fronteggiare ogni eventuale emergenza e proprio nel nostro Centro unificato provinciale di Protezione civile in via del Chionso domani mattina verrà allestita l'Unità di crisi", spiega il presidente Giammaria Manghi sottolineando come "questa piena, in base alle stime di Aipo, non dovrebbe essere paragonabile a quella del 2014 e tanto più a quella del 2000".
Il livello di colmo previsto all'idrometro di Boretto per lunedì mattina è infatti compreso tra i 7,50 e gli 8,20 metri. "Come Provincia siamo già attivati per predisporre l'eventuale chiusura a tutti i mezzi del ponte tra Boretto e Viadana e della strada arginale (Sp 62R e Sp 2) da Brescello a Luzzara al raggiungimento dei 7,50 metri", aggiunge il presidente Manghi.
Con l'eventuale chiusura del ponte e della strada arginale, i collegamenti tra il Reggiano e il Mantovano saranno comunque garantiti attraverso il ponte di Guastalla-Dosolo sulla Sp 35, quelli tra il Reggiano e il Parmense attraverso il ponte sull'Enza a Sorbolo. Si ricorda che il ponte Guastalla-Dosolo è raggiungibile dalla Variante Cispadana (uscita di San Giacomo) percorrendo via Sacco e Vanzetti: la stessa Cispadana garantirà anche i collegamenti tra tutti i cinque comuni rivieraschi.
Per info in tempo reale sulla piena del Po e sulla viabilità è possibile consultare il profilo Twitter @ProvinciadiRE della Provincia di Reggio Emilia.
Il Po riserva Unesco, il Comune di Piacenza - partner dell'iniziativa - a Guastalla per la settima edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po che ha visto tour operator internazionali a caccia di proposte di vacanze a ritmo slow lungo il Grande Fiume.
Piacenza, 4 ottobre 2016
Per quattro giorni Guastalla e le Terre del Po hanno ospitato tour operator internazionali a caccia di proposte di vacanze a ritmo slow lungo il Grande Fiume, da inserire nei propri cataloghi e nei propri portali turistici per la settima edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po, che ha visto per la prima volta il Comune di Piacenza partner dell'iniziativa. Ben 26 gli operatori commerciali da tutta Europa che, dal 29 settembre al 2 ottobre sono giunti a Guastalla.
Sabato 1 ottobre presso il Teatro Comunale "R. Ruggeri" del Comune reggiano, le rappresentanze di oltre 50 Comuni del territorio compreso tra le province di Piacenza e Mantova, passando per quelle di Cremona, Parma e Reggio Emilia, hanno presentato il progetto per la candidatura dell'area denominata Po Grande a "Riserva Uomo e Biosfera Mab (man and biosphere) Unesco". Oltre all'assessore alla Cultura e Turismo Albasi (Pc), sono intervenuti i sindaci di Guastalla e Colorno (Pr), Camilla Verona e Michela Canova, la presidente Apt Regione Emilia Romagna, Liviana Zanetti, la direttrice generale Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Morena Diazzi, Francesco Puma per l'Autorità di bacino, Pierluigi Viaroli del dipartimento di Bioscienze dell'Università di Parma e Lorenzo Frattini quale rappresentante regionale di Lega Ambiente.
Nel corso della tavola rotonda, i diversi relatori hanno approfondito in particolare il tema della tutela del Po e delle sue terre, obiettivo primario non solo per il futuro di queste aree ma per l'intera pianura e il mare Adriatico, naturale prosecuzione del fiume. L'assessore Tiziana Albasi, dopo aver sottolineato che "questo evento si contestualizza nelle azioni di valorizzazione del Grande Fiume che in questi anni l'assessore all'Ambiente Giorgio Cisini ha sviluppato con sinergie e accordi di programma dei paesi rivieraschi lungo l'asse piacentino, pensiamo ad esempio a "Pedalando un Po"", ha dichiarato: "Riuscire a leggere il fiume nel suo complesso al di là delle divisioni amministrative, garantendo unità di progettazione e gestione ai suoi ecosistemi, alle sue vie di trasporto, fluviali e ciclabili, alle sue opportunità turistiche e agroalimentari è un passaggio indispensabile per la tutela di cui necessita. In questo senso l'esperienza delle aree Mab, riserve della biosfera riconosciute dall'Unesco e valorizzate a livello internazionale, può essere un utile strumento per percorrere questa unità di approccio. Dichiarare il territorio Po Grande Riserva Mab Unesco significa preservare e controllare quell'equilibrio che nei secoli si è creato fra uomo e ambiente e poter sviluppare in futuro nuove azioni di valorizzazione e fruizione".
L'assessore Albasi ha concluso ribadendo "l'importanza di comunicare sempre più l'idea di territorio come brand, valorizzando la biodiversità e l'eccellenza del Fiume ma con tutte le sue caratteristiche storiche, ambientali, enogastronomiche, turistiche e culturali che contraddistinguono i singoli ambienti".
Sorpresi e multati dei pescatori di frodo sabato scorso da Polizia provinciale e Corpo forestale. Fritelli: "Avviato un progetto di collaborazione con la Regione e la Provincia di Piacenza, le associazioni dei pescatori e ambientaliste."
Parma - Nei giorni scorsi la Polizia provinciale, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha messo a segno un primo importante risultato sul fronte del contrasto al bracconaggio ittico nel Po.
Sabato scorso un pescatore sportivo ha effettuato una segnalazione alla stazione del Corpo Forestale di Colorno e gli agenti della polizia provinciale insieme agli agenti del Corpo Forestale, dopo un appostamento notturno nella zona rivierasca del Po, hanno sorpreso un gruppo di pescatori di frodo in attività.
Polizia provinciale e Corpo forestale, nel corso dell'operazione, hanno elevato cinque verbali amministrativi per pesca senza licenza ed uso di attrezzi vietati, e hanno sequestrato una rete professionale (un "tramaglio") e altre attrezzature da pesca.
"Il problema del bracconaggio ittico, un tempo marginale, sta diventando sempre di più una delle nuove emergenze che caratterizzano il nostro contesto rurale, soprattutto all'ambito fluviale del Po – spiega il Presidente della Provincia Filippo Fritelli ¬ - Solo pochi anni fa le violazioni in materia di pesca risultavano essere il frutto delle bravate di qualche pescatore sprovvisto di autorizzazione Oggi assistiamo invece ad una vera e propria "invasione" da parte di gruppi organizzati di cittadini provenienti principalmente dall'Est Europa, che effettuano autentiche razzie di pesce d'acqua dolce in modo massiccio ed indiscriminato."
Gli strumenti utilizzati sono del tutto illegali e vanno dagli elettro - storditori a reti di grandi dimensioni che sono in grado di sconvolgere l'intero ecosistema del fiume.
La Polizia provinciale è attiva dalle prime manifestazioni del fenomeno ma, visto l'intensificarsi delle azioni di tali soggetti, quest'anno ha messo in campo ulteriori energie che hanno portato ad organizzare servizi notturni, anche in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e le altre forze di polizia.
"Ma intendiamo fare di più: abbiamo chiesto alla Regione Emilia-Romagna di avviare un progetto di collaborazione con la Provincia di Parma per sostenere le attività di contrasto al fenomeno – afferma il Presidente Fritelli - Il progetto, che è stato positivamente valutato dal Presidente della Giunta regionale e che coinvolge anche la Provincia di Piacenza, prevede di sostenere, con mezzi ed attrezzature adeguate, l'incremento delle attività della Polizia provinciale, rafforzando anche i rapporti con le associazioni dei pescatori e ambientaliste."
(Fonte Provincia di Parma 7 settembre 2016)
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