Parma 26 novembre 2019 - In attesa del colmo di piena del PO. Dalle immagini (registrate alle ore 10,00) si può essere ottimisti. Il colmo di piena del Po è transitato dal cremonese intorno alle 8,00 e normalmente occorrono circa tre ore per raggiungere le sponde parmensi.
La situazione sembra sotto controllo e al momento non si segnalano ulteriori allarmi.
Come si può evincere dalle immagini scattate a Torricella di Sissa alle ore 10,00, ci sono ancora discreti margini per contenere il maggior flusso che giungerà a ridosso del mezzogiorno.
In allegato il bollettino di allerta n° 113 diramato dalla regione Emilia Romagna.
Parma 25 novembre 2019 - Già nel pomeriggio di ieri era scattata, nel piacentino, l'Allerta meteo di codice rosso per criticità idraulica e idrogeologica. L’avviso alla cittadinanza: non avvicinarsi a Po, Nure e Trebbia
L'Ufficio di Protezione Civile del Comune di Piacenza, in seguito all’allerta n.112 emessa dall’Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile oggi, domenica 24 novembre, con inizio di validità alle ore 00.00 di lunedì 25 e fine validità prevista per le ore 00.00 di martedì 6 – di codice rosso per criticità idraulica dovuta alla piena del Po e idrogeologica – ha proceduto all’attivazione del Centro operativo comunale in largo Anguissola 1.
L’Ufficio di Protezione Civile raccomanda alla cittadinanza di non avvicinarsi al fiume Po e ai corsi d'acqua Trebbia e Nure, ricordando che le informazioni riguardo le misure di autoprotezione da adottare in caso di rischi ed emergenze (incluso il rischio di alluvione) sono indicate anche sul sito del Comune di Piacenza, sezione di Protezione Civile - cosa fare in caso di emergenza.
Il Centro operativo comunale opererà in forma ridotta al fine di assicurare, nell’ambito territoriale Piacenza, la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione, qualora si rendessero necessari in relazione all’evento di cui all’allerta meteo. La situazione è monitorata costantemente.
Il colmo di piena del "Grande fiume" è previsto, per la zona parmense, per la prossima notte.
In allegato il bollettino di allerta n°112
A seguito della riunione odierna in Prefettura e della conferma, da parte di Aipo, che potrà verificarsi una piena importante del fiume Po con livelli che, nel corso della giornata di lunedì, potrebbero superare gli 8 metri, già dalla mezzanotte di oggi la Polizia Locale procederà alla chiusura precauzionale di via Nino Bixio. Nelle prime ore di domani, domenica 24, è probabile il raggiungimento della quota di 6 metri e per la mattinata di lunedì 25 potrebbe verificarsi la necessità di chiudere i varchi arginali di via Bixio.
Si seguono con costante attenzione i livelli del torrente Nure – che alle 18 di oggi aveva raggiunto la soglia 2 a Pontenure – e del Trebbia, con un monitoraggio continuo da parte di tutti i soggetti interessati.
In attesa della piena del Po, il cui passaggio è previsto nel territorio parmense questa notte, i tecnici del Consorzio della Bonifica Parmense sono al lavoro per chiudere le paratoie degli impianti idrovori sull’asta del fiume Po: un’azione a tutela e protezione di tutti i territori sottesi della Bassa parmense attraverso il controllo del livello dei canali. Grazie a questo intervento delle squadre consortili – una trentina di tecnici che opereranno full-time h24 – quando la piena transiterà nella Bassa il rigurgito del Grande Fiume non si estenderà ai canali, evitando il potenziale allagamento dei comprensori nel territorio da Polesine Parmense a Colorno.
Entro la giornata di domani è prevista la chiusura di cinquanta paratoie: quelle che si trovano ad un livello più basso sono già state chiuse. Le altre verranno chiuse, man mano che il livello del Po aumenterà. Il primo sensore di livello è quello di Ongina è a quota 32 metri s.l.m., in aumento. A causa delle forti precipitazioni registrate in questi giorni sull’Italia nord-occidentale la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, in stretto raccordo con Arpa Emilia-Romagna ed AIPo infatti ha diramato un’allerta meteo Gialla per Rischio idraulico sulla macroarea, corrispondente alla Pianura e bassa collina emiliana occidentale tra le province di Parma e di Piacenza. Nel corso della giornata di domani, mercoledì 23 ottobre, il transito della piena nel Piacentino potrà arrivare a lambire la soglia 2, corrispondente al Codice colore Arancione.
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La ricognizione anti-dissesto fatta nei mesi scorsi dall’Autorità Distrettuale del Po con gli enti territoriali del comprensorio ha trovato straordinaria approvazione ministeriale già dopo i primi giorni d’ insediamento del nuovo Governo prontamente intervenuto
Parma, 6 Settembre 2019 –
Dopo le diverse Conferenze dei Servizi locali e grazie alla generale e capillare ricognizione pianificata e realizzata dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po nei mesi scorsi, in stretta collaborazione con gli enti territoriali locali Regioni, Province, Comuni, Commissari per le emergenze e Commissari Straordinari dell’intero comprensorio il Ministero dell’Ambiente – proprio all’indomani della conferma del nuovo esecutivo – ha approvato e soprattutto finanziato per firma del Ministro Sergio Costa l’insieme dei progetti strategici presentati dal Distretto del Po. All’interno dei confini del Distretto del Fiume Po sono una sessantina i progetti finanziati per un totale di oltre 94 milioni di euro: Lombardia 22, Veneto 5, Marche 1, Liguria 1, Piemonte 21, Emilia Romagna 10 (scopri i dettagli e i valori economici dei progetti nel pdf allegato).
Essenziale per mitigare il progressivo fenomeno del dissesto idrogeologico la complessità di interventi di varia natura riguarda azioni mirate, estremamente concrete ed utili per gli equilibri socio-ambientali e di sviluppo del territorio come, per esempio: la messa in sicurezza, la tutela ambientale, la sistemazione idraulica, il consolidamento dei versanti e arginali, le ricostruzioni delle scarpate, il rafforzamento delle sommità montane, la riduzione delle filtrazioni, l’incremento del corretto deflusso delle acque, l’adeguamento delle difese spondali, i drenaggi, la realizzazione di nuove chiaviche, l’attenuazione dei fenomeni alluvionali, il completamento delle opere di mitigazione del rischio caduta massi, ecc.
Particolarmente soddisfatto dell’andamento della fase di approvazione il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli: “Dopo il Piano Invasi, questa approvazione rapida di ingenti e fondamentali interventi antidissesto dimostra che gli antidoti alle ripercussioni dovute ai mutamenti climatici sono una priorità da trattare come emergenza. Il lavoro fatto con Regioni, Province Comuni e promosso oggi dal Ministero è stato ottimo”.
2,5 milioni di euro sulla ricerca finalizzata all’azione nelle aree più fragili: una azione mai attuata prima d’ora. Una task force tecnica-operativa, frutto di una convenzione siglata oggi tra Autorità di Distretto e Agenzia Interregionale per il Fiume Po, consentirà di pianificare un’azione mirata grazie ai big data sempre più all’avanguardia. Berselli (AdbPo) e Mille (AIPo): “Un’intesa tra i due enti più efficace per un’azione in grado di rispondere alle criticità in tempi adeguati alle emergenze climatiche in atto”.
Parma, 7 Agosto 2019 –
Il Grande Fiume osservato speciale e stavolta non per le portate di risorsa idrica sufficienti a sostenere le attività del territorio dal Monviso al Delta viste le alte e perduranti temperature del periodo estivo, ma per la costituzione di una innovativa task force operativa che avrà il compito essenziale di individuare e prevenire le ripercussioni sul territorio causate dai mutamenti climatici in atto lungo tutta l’asta del più grande importante corso d’acqua italiano.
L’intesa “Argini Sicuri”, siglata stamane a Parma tra Autorità Distrettuale del Fiume Po (Ministero dell’Ambiente) e AIPo (Agenzia Interregionale per il Fiume Po – Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) mette sotto la lente tecnica dei rispettivi staff una straordinaria e potenziata azione di raccolta di dati utili con monitoraggi avanzati che consentiranno di intervenire in tempo utile sulla base di una scala precisa di priorità ambientali e di sicurezza idraulica. Le sponde arginali lungo l’asta del fiume, inserite spesso in contesti socio-produttivi densamente abitati necessitano di una attenzione rinnovata e soprattutto di un altrettanto aggiornato e utile impegno nella fase di manutenzione e corretta prevenzione. E in quest’ottica la convenzione di collaborazione fattiva tra i due enti sarà fondamentale per agire con tempistiche più agili in relazione alle criticità riscontrate.
L’Autorità di Distretto – che ha come competenza specifica la pianificazione generale delle opere, in armonia con le normative europee e nazionali – contribuirà, in modo rilevante in stretta e costante sinergia con AIPo a migliorare e soprattutto attualizzare tutte le conoscenze oggi disponibili. Grazie alle nuove tecnologie sarà dunque possibile proiettare la maggior parte dei potenziali scenari sul sistema arginale ottimizzandone le performance, verificare le stime e le tempistiche di portata, calcolare l’efficienza complessiva del sistema golenale per la laminazione delle piene in fase alluvionale e misurare il livello di incidenza dei sedimenti presenti e depositati in alveo.
“Su queste, ma anche su altre tematiche di estremo rilievo per il territorio e per le operose comunità che abitano nel Distretto – hanno commentato nel corso della conferenza stampa il Segretario Generale dell’Autorità di Distretto Meuccio Berselli e il Direttore di AIPo Luigi Mille – le parole-chiave dell’intesa sono dunque l’agire in modo concertato, omogeneo e ancora più sincronizzato ed efficace rispetto al passato: modalità di intervento congiunte, coordinate e complementari per realizzare in tempi adeguati rilievi, monitoraggi, opere infrastrutturali e costanti controlli di sorveglianza”.
Una convenzione solida che presenta come denominatore comune il principio della capacità dei territori di essere resilienti. “Si tratta di un’azione concertata che non ha precedenti nel recente passato – hanno proseguito i due dirigenti all’unisono – negli ultimi 15 anni i fondi disponibili per la conoscenza del distretto idrografico e le conseguenti misure finalizzate alla capacità di adattamento viste le emergenze sempre più frequenti sono state scarse; oggi disporre di 2,5 milioni di euro per studiare al fine di agire dimostra anche una rinnovata volontà di puntare sull’innovazione, sulle nuove tecnologie e soprattutto darsi una scala di priorità dettata dall’intervenire nelle aree più fragili”.
Ed in conclusione: “Senza ricerca tecnico-scientifica aggiornata e con metodi avanzati – hanno chiosato Berselli e Mille – non c’è soluzione programmatica idonea, risoluzione delle criticità e rilancio dello sviluppo con salvaguardia ambientale e della biodiversità. E in questo ambizioso percorso comune avremo al fianco anche le migliori risorse delle Università presenti nel Distretto del Po che ci affiancheranno, un valore aggiunto straordinario di cui daremo periodicamente conto alle nostre comunità”.
Con l’insediamento dell’Assemblea dei Sindaci inizia da Piacenza il primo fondamentale passo volto a valorizzare i 250 km di un territorio unico. Berselli: “Obiettivi chiari per un’azione efficace”. Guidesi:“ Adesso tocca al territorio cogliere un’opportunità straordinaria”.
PIACENZA –
La neonata Riserva MaB Unesco, denominata PoGrande, è un vero e proprio appuntamento con la Storia da non mancare, un’opportunità ricca di contenuti e valori territoriali, ambientali, economici e sociali da cogliere e soprattutto realizzare con l’impegno di tutti i soggetti che al Salone Gotico di Piazza Cavalli a Piacenza hanno preso parte all’avvio dell’anno zero dell’ambizioso progetto Man and Biosphere.
L’incontro, aperto con il saluto di benvenuto del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, ha visto dapprima una sessione istituzionale introdotta dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, l’ente che ha raccolto le istanze degli 85 comuni che fanno parte di PoGrande e ha presentato e ottenuto con successo la candidatura alla commissione internazionale di Unesco di Parigi solo poche settimane fa. “Realizzare subito un incontro operativo – ha esordito Berselli – è un segno tangibile di volontà e di impegno corale dei partner di PoGrande, partener che ringrazio e che contribuiranno in maniera fondamentale a dare contenuti solidi a questo straordinario contenitore rappresentato dal Mab. L’impegno di tutti segue il monito comune rappresentato dalla sostenibilità del nostro territorio, una sostenibilità nuova che unisca le peculiarità delle diverse aree, cementando una prospettiva unica di biodiversità, miglioramento dei servizi e delle attività economiche legate ad una innovativa idea del fiume più fruibile, troppo spesso sottovalutato e talvolta mal utilizzato in questi 250 km che si distendono in tre regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”.
Nel corso della mattinata le parole d’ordine più ricorrenti sono state quelle che hanno posto l’accento sull’identità di queste zone e sulle modalità progettuali per poter rendere attrattivo e funzionale PoGrande attraverso uno sviluppo più sostenibile e armonico, turismo slow, valorizzazione dei paesaggi e dello straordinario patrimonio colturale e agroalimentare che da lustro all’economia e alle professioni. Stimolato dall’intervento del giornalista RAI Antonio Boschi - che ha moderato gli interventi dei relatori – Meuccio Berselli ha posto l’accento sul “forte sostegno che Ministero Ambiente e Governo e Regioni hanno dato all’iniziativa e che, guardando ai modelli di tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua europei questo tratto di Po ha tutte le carte in regola già dai prossimi mesi per darsi obiettivi chiari e raggiungibili per migliorare la qualità della vita delle comunità insediate e per i sempre più numerosi turisti che oggi in modo non coeso raggiungono PoGrande per apprezzarne le peculiarità uniche”. Essenziale, oltre all’attività delle amministrazioni comunali rappresentate nell’occasione dall’Assessore di Guastalla (RE) Ivano Pavesi, è stata l’azione svolta dai partner in questi quattro anni di lavoro sulla candidatura che si sommano all’Autorità Distrettuale del Fiume Po: Legambiente, rappresentata in sala dal responsabile nazionale delle aree protette Antonio Nicoletti e Università degli Studi di Parma intervenuta per bocca del professor Pier Luigi Viaroli del Dipartimento Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale. Intervento conclusivo, di concreta esortazione alla fase progettuale, è stato quello del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Guido Guidesi, uomo di Po, particolarmente interessato alla vita e alle vicende del Grande Fiume e all’occasione imperdibile rappresentata da PoGrande: “La giornata di oggi – ha commentato Guidesi – è un punto di partenza. Tutti coloro che si sono occupati di Po in questi hanno formulato singole proposte progettuali interessanti sia dal punto di vista della auspicabile riqualificazione ambientale sia da quello di un possibile volano per un turismo non occasionale che da quello legato all’indotto economico produttivo. PoGrande vuole essere una leva di sviluppo e non di divieto. Il potenziale c’è e ora serve mettere in campo una pianificazione ordinata, ma fattiva che sia di stimolo per noi e per le nuove generazioni”. Subito dopo la sessione istituzionale si è tenuta la sessione tecnica con l’insediamento dell’Assemblea plenaria dei sindaci della neonata area Mab Unesco.
Riunitosi oggi nella sede del Distretto l'Osservatorio, visti i dati idrologici complessivi in peggioramento ed in considerazione delle scarse precipitazioni previste per i prossimi giorni ha emesso un nuovo bollettino per il comprensorio dalla Valle d'Aosta alle Marche.
PARMA, 5 Luglio 2019 -
L'Osservatorio sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero Ambiente, convocato nei giorni scorsi dal Segretario Generale Meuccio Berselli, si è riunito stamane nella sede dell'ente chiamando a raccolta tutti i portatori d'interesse del comprensorio dalla Val d'Aosta alle Marche. Al centro dell'approfondimento degli addetti ai lavori c'è stato l'esame analitico di tutti i dati tecnico-scientifici raccolti nelle ultime ore nei vari bacini e sottobacini del territorio.
Ciò che è emerso, condiviso da istituzioni regionali e partners presenti, è il peggioramento del generale contesto delle portate idrologiche dei corsi d'acqua nell'ultimo periodo, nonostante in alcune aree siano cadute precipitazioni. Il livello di allerta è quindi passato al colore giallo anche in considerazione delle previsioni metereologiche per la prossima settimana.
Tra gli altri, particolarmente significativi, si evidenziano alcuni dati specifici (dettagli interamente consultabili nel Bollettino in allegato): la portata in località Pontelagoscuro (Ferrara) di 794 metri cubi al secondo, tende a registrare progressive e possibili diminuzioni fino a 300 metri cubi al secondo nelle prossime ore, attestandosi sui valori evidenziati in uno degli anni più siccitosi come il 2007. Al contempo, pur essendo ancora sufficientemente alto il livello dei grandi laghi Alpini (volume di circa 90 % - esempio: lago Maggiore 1,25mt sullo zero idrometrico di Sesto Calende – VA- ) e quello delle dighe per la produzione di energia idroelettrica, si rilevano temperature decisamente sopra la media stagionale del periodo e dunque maggiormente incidenti sui flussi e sul complessivo fabbisogno e prelievo per i diversi utilizzi. Sul Delta del Po questo insieme di fattori potrebbe far aumentare contestualmente il fenomeno dell'intrusione del cuneo salino nelle acque interne fino al 30%. Al termine dell'incontro di oggi il Segretario Generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli ha fissato un'ulteriore riunione dell'Osservatorio sulle crisi idriche tra quindici giorni per la verifica aggiornata dei livelli idrometrici e previsioni.
Per il tratto medio padano del Grande Fiume che unisce ben 85 Comuni il sogno della candidatura coordinata dall’Autorità di Distretto è diventato realtà grazie alla proclamazione avvenuta oggi a Parigi dove il Segretario Generale Meuccio Berselli ha ricevuto il riconoscimento nella sede dell’UNESCO.
Parigi, 19 Giugno 2019 –
A poco più di un anno dalla presentazione pubblica della candidatura a Riserva Biosfera Mab UNESCO del tratto medio padano del Po è arrivato oggi a Parigi – nella prestigiosa sede dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – l’ambito riconoscimento che promuove grazie alla proclamazione ufficiale il progetto italiano coordinato dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po e sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e dal Governo in quest’ultimo decisivo sprint finale verso il traguardo ora raggiunto.
La decisione della promozione a Riserva Mab di PoGrande è arrivata nel corso della trentunesima sessione del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB che si sta svolgendo nella capitale francese dal 17 al 21 Giugno e l’ufficialità è stata comunicata direttamente al Segretario Generale del Distretto Po Meuccio Berselli in rappresentanza dell’ente ministeriale, di tutto lo staff tecnico che ha redatto il dossier posto successivamente all’attenzione e alla vigilanza della Commissione Internazionale e dei qualificati ed imprescindibili partners che hanno contribuito alla realizzazione della proficua intesa territoriale.
Inizialmente infatti i comuni che avevano aderito con entusiasmo la candidatura erano una sessantina ed in soli dodici mesi quell’elenco, già corposo, ha raggiunto 85 amministrazioni locali in possesso delle caratteristiche ambientali più idonee per poter rappresentare a pieno titolo e con autorevolezza PoGrande all’interno della Riserva MaB UNESCO; gli stessi 85 comuni si distribuiscono lungo il tratto medio del Po in 3 regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e 8 province (Cremona, Lodi, Pavia, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Rovigo).
L’iter burocratico del dossier PoGrande ha avuto un sostegno decisivo e fattivo da parte dei compagni di cammino verso l’ottenimento del riconoscimento a partire, tra gli altri, dalle Regioni Lombardia, Veneto Emilia Romagna Legambiente Emilia Romagna, Università degli Studi di Parma, Fondazione Collegio Europeo.
“Da oggi - ha commentato dalla sede UNESCO il Segretario Generale Meuccio Berselli – i territori che abbiamo messo in rete hanno uno strumento di straordinario valore per migliorare il loro ambiente e renderlo attrattivo in forma collettiva a beneficio comune sia di chi abita questi luoghi suggestivi sia per i migliaia di turisti ed interessati che fino ad ora hanno vissuto habitat, paesaggio e ricchezze culturali e produttive in modo disomogeneo. Ringrazio sentitamente il Ministero dell’Ambiente, il Governo, le Regioni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, i comuni e tutti i partner a partire da Legambiente Emilia Romagna, Fondazione Collegio Europeo e Università di Parma e tutti coloro che hanno creduto nell’impresa. Con PoGrande vogliamo infatti unire con una progettualità concreta ciò che il fiume divide, comprensori territoriali confinanti che, pur mantenendo singolari caratteristiche da area ad area, sono inscindibilmente legati da valori comuni connessi all’habitat, alla biodiversità, alla cultura, alle tradizioni ai mestieri e ai rilevanti valori delle produzioni di eccellenza agricola ed industriale”.
Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare", predisposto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia, realizzato in collaborazione con l'Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e AIPO, per quattro mesi ha intercettato rifiuti e plastiche galleggianti sul più grande fiume italiano.
Roma, 26 marzo 2019 - Otto "big bags" pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo sono il risultato della "battuta di pesca" contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.
I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, "Il Po d'AMare", uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Un contributo per rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti in mare.
Per arginare il marine litter è importante agire in primo luogo sui fiumi. Intercettare i rifiuti nei corsi d' acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l'inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche. I rifiuti marini provengono per circa l'80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.
Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l'Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l'estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.
Il progetto pilota, operativo dal 18 luglio al 16 novembre 2018 ha lavorato "a regime" per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, stipati in 8 big bags, di cui 92,6 chilogrammi, il 40%, di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale.
Il progetto "acchiappa rifiuti" ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l'installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce.
I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato poi inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.
Si tratta di una prima sperimentazione di un progetto che proseguirà con nuove iniziative anche nel corso del 2019, ma da cui si possono trarre alcune importanti conclusioni. In primo luogo il sistema di captazione funziona, avendo operato per l'83% del tempo e intercettato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato la sezione delle barriere. In secondo luogo tutta la plastica che è stata intercettata era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così nel ciclo produttivo risparmiando nuova materia prima. Terzo i quantitativi raccolti, anche se derivanti da un unico punto di intercettazione, sono limitati grazie anche a un buon sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in particolare plastici, a terra.
Commenta Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Credo molto nell'importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare. Come sapete siamo ormai prossimi all'arrivo in Consiglio dei Ministri della legge Salvamare, dove è prevista la collaborazione dei pescatori per il recupero della plastica in mare, ma posso assicurarvi che stiamo già lavorando affinché sia possibile raccogliere la plastica anche nelle acque dolci. È un problema che mi sta enormemente a cuore, tutti insieme riusciremo a liberare dalla plastica il mare".
Dichiara il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli - "Sperimentare ed individuare le possibili soluzioni in grado di mitigare, in modo virtuoso attraverso la pratica del riciclo, una criticità così diffusa come il marine litter significa già prendere coscienza del livello del problema e questo in numerose parti del mondo non è fatto scontato. L'impegno che l'Autorità Distrettuale del Fiume Po dedica e dedicherà alla lotta agli inquinanti è massima –e in particolare favorendo il progetto Po d'AMare desidera sensibilizzare e coinvolgere le comunità e tutti i portatori di interesse sul valore stesso dell'acqua e sulla maggiore attenzione che andrebbe dedicata da tutti al fine di preservarne l'utilità e la qualità. Proprio in questa direzione, oltre alle sperimentazioni in corso al Delta, vorremmo avviare altre sperimentazioni mirate in altrettante sezioni del fiume Po "sensibili" che ci potranno fornire ulteriori e decisivi dati ed elementi per pianificare un'azione fattiva concreta".
Dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Il Po é il piu' importante fiume italiano con 141 affluenti e 3200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de "Il Po d'aMare" sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d'acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare. Ad oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C'é ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre piu consapevoli ed informati, è un potente antidoto all'inquinamento di fiumi e mari."
Osserva Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: "Un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l'acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche. Ora per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d'acqua (oltre che nei laghi e nel mare) in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa".
Commenta Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia: "Operations "Il Po d'Amare" è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta: i risultati hanno dimostrato, in primo luogo, che il sistema di barriere, concepito da Castalia per intercettare i rifiuti plastici, funziona appieno. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l'arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d'acqua".
LINK VIDEO https://youtu.be/szyGjMWgl0s
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30-09-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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18-09-2024 Eventi
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28-08-2024 Formazione
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19-08-2024 Salute e Benessere
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05-07-2024 Energie Rinnovabili
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24-06-2024 Salute e Benessere
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19-03-2024 Salute e Benessere
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03-03-2024 Salute e Benessere
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15-02-2024 Turismo
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10-02-2024 Salute e Benessere
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17-12-2023 Salute e Benessere
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11-11-2023 Salute e Benessere
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13-11-2016 Vendita immobili
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13-11-2017 Vendita immobili
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19-07-2016 Vendita immobili
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13-07-2016 Vendita immobili
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20-03-2017 Messaggi Personali
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