Cittadino italiano classe 71 nato a Fidenza residente a Parma, la notte scorsa si era barricato all'interno della propria abitazione, dove era presente la moglie, minacciando di dare fuoco all'appartamento e a tutta la palazzina.
La moglie durante un alterco è riuscita a chiamare il 112. Seppure la linea fosse caduta appena dopo la chiamata, i carabinieri hanno comunque rintracciato la telefonata e sono riusciti a tenerli impegnati al telefono.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione di Parma centro e del reparto operativo del comando provinciale di Parma unitamente al personale dei vigili del fuoco e del 118.
I Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno tratto in arresto un cittadino italiano Nurra Luca Mattia, classe 97 domiciliato in Parma, in relazione ad un traffico illecito di sostanza stupefacente.
In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno preso le mosse da un controllo degli assuntori di sostanza stupefacente gravitanti principalmente in centro nei pressi del Teatro Regio. Tramite le intercettazioni telefoniche, autorizzate dall'A.G., si è risaliti al telefono in uso al Nurra, nonostante non fosse a lui intestato, consentendo così di conoscere il suo esatto domicilio e di documentare i movimenti del predetto.
Il soggetto -già noto per i suoi numerosi precedenti in materia di spaccio- è stato fermato durante un controllo presso il Parco Ducale e trovato in possesso della somma di euro 190,00 in banconote di piccolo taglio. I Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno pertanto dato esecuzione al decreto di perquisizione domiciliare richiesto dai militari operati e disposto dalla Procura della Repubblica il Parma.
Nonostante il tentativo del cittadino sassarese di depistare i militari per sottrarsi alla perquisizione fornendo un indirizzo non corretto, i Carabinieri riuscivano ad individuare l'appartamento, all'interno del quale venivano rinvenuti, oltre alla somma di euro 3.000 in banconote di piccolo taglio (di cui l'indagato non era in grado di giustificare la provenienza non avendo un'occupazione fissa), alcuni barattoli di vetro contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana per un quantitativo pari a 90 grammi, anfetamina per un quantitativo pari a 4,5 grammi ed oppio per un quantitativo pari a 2 grammi, nonché materiale per il confezionamento e la suddivisione delle stesse in dosi.
Si è proceduto pertanto all'arresto del predetto ai sensi dell'art. 73 del DPR.309/90; il soggetto, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altra causa, dovrà scontare 1 anno 4 mesi di pena.
Si tratta dell'ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di sequestro occasionale, ma che ha impegnato la Polizia giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica possibile l'attività di spaccio effettuata nel territorio di Parma.
I Carabinieri del Norm di Parma hanno dato invece esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 22.04.2019 di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino albanese Hasa Alket, classe 98, domiciliato a Parma, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per rapina e furto aggravati.
Il soggetto gravita nel territorio parmense dal 2014, ma solamente a partire dall'ottobre 2018, unitamente ad altri complici connazionali si rendeva responsabile di numerosi furti e rapine aggravati nei confronti di esercizi commerciali. In particolare nonostante si trovasse in regime di favore, in quanto aveva avuto il permesso di allontanarsi da casa per espletare l'attività lavorativa, in orari e giorni prestabiliti, poneva in essere delle condotte in violazione agli obblighi a lui impartiti, non riuscendo a giustificare la sua assenza da casa durante i controlli.
"L'accertata trasgressione costituisce una manifestazione dell'assoluta indifferenza dell'imputato, il quale anche interpellato successivamente non ha inteso fornire nessuna giustificazione" sottolinea il Giudice, condividendo in pieno l'impostazione della Procura di Parma.
I Carabinieri del della Stazione Sorbolo - Mezzani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza del Gip di Parma del 23.04.2019 di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino della Costa D'avorio Guire Blas Dieng Louis Joseph, classe 97 (attualmente in regime di collocamento in comunità presso la Struttura Rems di Sorbolo – Mezzani) per i reati di rapina e furto aggravati.
Il soggetto gravita nel territorio parmense dal 2011; a partire dal 2013, allorquando era minorenne, si rendeva responsabile di atti di estorsione, bullismo e furto con strappo.
Successivamente, divenuto maggiorenne, veniva condannato per numerosi furti, rapine aggravati e reati contro pubblici ufficiali. Nonostante avesse già scontato un periodo in carcere presso la casa circondariale di Modena, il suo comportamento non ha dato sintomi di ravvedimento.
Egli dovrà scontare la pena, già in corso di espiazione di 1 anno e 2 mesi di reclusione in carcere oltre a pagare una multa pari a euro 400,00, come disposto della Procura di Parma.
I carabinieri della compagnia di Fidenza hanno fermato ieri intorno alle 16 circa in Fontanellato durante un normale controllo stradale un soggetto italiano classe 70 residente a Busseto.
Il soggetto censurato mentre era alla guida della propria autovettura trasportava un panetto di hashish del peso complessivo di 100 g.
Arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito per direttissima.
Stanotte alle 3 circa in via Garibaldi si sviluppava un incendio nell' intercapedine tra la vetrina e la saracinesca di un negozio attualmente in fitto dedicato ad articoli per animazione di feste per bambini.
L'intervento immediato dei carabinieri di Parma ha consentito di domare le fiamme, limitandone i danni, poi estinte definitivamente dai Vigili del Fuoco.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che abbiano preso fuoco dei pezzi di legno depositati all'ingresso.
Accertamenti in corso tesi a comprendere esatta dinamica dei fatti.
Grazie all'attività investigativa svolta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Parma unitamente ai carabinieri della stazione di Sissa Trecasali si riusciva a dare esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino marocchino classe 78 in Italia senza fissa dimora, censurato.
Il soggetto unitamente ad altri due era ricercato dal 2018 in quanto condannato dal tribunale di Avezzano per aver spacciato in più occasioni dosi di hashish e cocaina per un totale di circa 400 cessioni dal valore economico complessivo pari a circa 10.000 €.
Si trattava del terzo complice in quanto i primi due rispettivamente marocchino classe 62 e rumeno classe 97 si trovano già agli arresti domiciliari grazie all'attività svolta dalla compagnia di Avezzano lo scorso gennaio 2018.
I tre si erano arroccati all'interno di un casolare abbandonato nella provincia abruzzese, Ove approfittando della bassa vegetazione, nascondevano gli involucri contenenti sostanze stupefacenti.
L'attività di spaccio ben documentata dai colleghi della compagnia di Avezzano nel periodo intercorrente tra l'ottobre 2017 e il maggio 2018, ha consentito di raccogliere inconfutabili prove nei confronti dei tre soggetti resisi responsabili dello spaccio di sostanze stupefacenti portando così all'arresto dei tre correi.
In data odierna la delegazione parmense Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche ha consegnato al Comando Stazione Carabinieri di Parma Centro le bandiere dell'Italia e dell'Unione Europea.
La significativa cerimonia si è svolta all'interno degli uffici del Comandante della Stazione Mar. Ca. Ciulla alla presenza dell'Ufficiale Alessandro Ghidini e una rappresentanza dei soci e dei militari della sede.
L'iniziativa trova fondamento nel "rispetto per il lavoro svolto quotidianamente dai Carabinieri e dal significato profondo che ha per tutti noi il tricolore" ha dichiarato il delegato provinciale.
I carabinieri della compagnia di Parma, nel pomeriggio di ieri, hanno svolto un servizio nelle zone sud della città partendo da Parco ducale e palazzetto Eucherio Sanvitale
In particolare:
⁃ sono state denunciate alla locale procura due cittadini di nazionalità nigeriana e gambiana classe 95/97 entrambi censurati in quanto venivano sorpresi mentre cedevano sostanza stupefacente del tipo hashish a un cittadino italiano classe 97(segnalato alla locale prefettura)
⁃ Inoltre venivano segnalati in qualità di assuntori di sostanza stupefacente un cittadino italiano classe 97, un cittadino pakistano classe 80, un cittadino etiope classe 98, un cittadino russo classe 98 in quanto sorpresi in possesso di modiche quantità di marijuana
⁃ Venivano denunciate Per il reato di furto aggravato in concorso due ragazze moldave minori di anni 18 in quanto tentavano di asportare dal negozio Oviesse di via Mazzini vari oggetti di bigiotteria per un totale di circa 130 € la refurtiva veniva recuperata e restituita all'avente diritto
Durante il servizio inoltre venivano recuperati è sottoposto a sequestro all'interno del parco ducale oltre20 g di cocaina, 50 g di marijuana e 60 g Di hashish Corrispondenti all'incirca a 20/50/60 dosi delle rispettive sostanze
Inoltre venivano controllate oltre 40 persone ed effettuate otto perquisizioni personali
I Carabinieri di Sorbolo sono intervenuti, nel tardo pomeriggio di ieri, per arrestare cittadino italiano classe 61 nato a Reggio Emilia residente a Bolzano in quanto aveva sottratto capi di abbigliamento per un valore di circa 200 € in un negozio di via Mazzini.
Il malvivente, per assicurarsi la fuga, spintonava e malmenava un addetto alla sicurezza che era intervenuto una volta accortosi delle intenzioni dell'uomo. I carabinieri, tempestivamente intervenuti a seguito della allerta disposta dai commessi, riuscivano a trarre in arresto il malvivente e ospitarlo quindi presso le celle di sicurezza, in attesa del rito per direttissima.
Arrestati due cittadini albanesi per furto in abitazione. Denunciato un terzo connazionale per ricettazione
I Carabinieri del NORM di Fidenza e gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Parma hanno eseguito due misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti cittadini albanesi ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di un furto in abitazione compiuto in orario notturno, nel mese di novembre 2018, a Polesine Zibello.
Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, sono partite dall'analisi delle immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza installate presso il Comune di Polesine Zibello grazie a cui è stata individuata l'autovettura utilizzata dagli autori del reato.
Con i successivi servizi di pedinamento e controllo i Carabinieri del NORM di Fidenza hanno individuato gli utilizzatori del mezzo ed avviato attività tecniche nel corso delle quali sono stati acquisiti riscontri dai quali è emersa la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine ai fatti delittuosi ipotizzati. Nei giorni successivi al furto in argomento, nel corso di una perquisizione locale in un'abitazione di Sorbolo, gli investigatori della Sezione Antirapine della Squadra Mobile hanno rinvenuto, occultati all'interno di un borsone, numerosi pezzi di argenteria di sicura provenienza furtiva per cui i cittadini albanesi che si trovavano nell'abitazione sono stati indagati in stato di libertà per il reato di ricettazione.
Nella circostanza, nell'abitazione veniva, altresì, rintracciata una donna (NIKA Ornela cl. 1992, anch'essa albanese), che risultava esser rientrata in Italia con un falso documento dopo esserne stata espulsa e, pertanto, veniva tratta in arresto per reingresso abusivo ed uso di documento falso e, all'esito del giudizio direttissimo, nuovamente espulsa coattivamente dal territorio nazionale.
Nel consueto scambio info-investigativo tra i vari comandi delle Forze dell'Ordine e, in particolare, con la Compagnia Carabinieri di Fidenza, è emerso che l'argenteria sequestrata dall'Antirapina della Squadra Mobile, fosse proprio il provento del furto in abitazione perpetrato il 12 novembre scorso a Polesine-Zibello. Il compendio delle risultanze investigative dei due Uffici investigativi ha consentito alla Procura della Repubblica di Parma di chiedere ed ottenere l'emissione da parte del G.I.P. presso il Tribunale di Parma di una ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di: HASA Ardit cl. 1987 nato in Albania (alias SHKAMBI Ardit) e RYSTEM Sokol cl. 1988 nato in Albania. In considerazione del fatto che HASA Ardit era senza fissa dimora, gli investigatori del NORM di Fidenza e della Squadra Mobile di Parma hanno iniziato a perlustrare le zone notoriamente frequentate da pregiudicati albanesi, riuscendo a rintracciarlo nella tarda mattinata di lunedì scorso, mentre RYSTEM Sokol, nella stessa giornata, è stato rintracciato presso la sua abitazione.
Entrambi, all'esito delle formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Parma.
Al momento del rintraccio, l'HASA era in compagnia di un connazionale, L. G. classe 1989, trovato in possesso di un piccolo crocefisso in oro, di un anello in metallo color argento, per cui è stato indagato
in stato di libertà per ricettazione e, il giorno seguente, espulso con accompagnamento coattivo alla frontiera.
E' sempre molto alto il livello di attenzione delle forze dell'ordine di Parma per contrastare il fenomeno di spaccio e smercio di droga.
Di Lamberto Colla Parma 28 marzo 2019 - E' lo stesso Capo della Procura Alfonso D'Avino a rimarcare come a Parma il livello del fenomeno dello spaccio sia di notevole "Allarme", per la quantità e per diffusione sul territorio cittadino che va oltre le tradizionali e note "zone dello spaccio". Un altro fattore di preoccupazione nasce dalla qualità delle sostanze immesse sul mercato che, pare da intercettazioni, gli spacciatori, pur di fare "cassa" consigliavano di consegnare una "dose meno pura", più tagliata, ogni due.
Ma se è alto il livello d'allarme è altrettanto elevato l'impegno al contrasto e al presidio del territorio.
Proprio questa mattina, come era stato annunciato, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito questa mattina un provvedimento coercitivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo: nove gli indagati coinvolti a cui è stato contestato il reato di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti in continuazione.
Ad uno di essi, il Pubblico Ministero ha altresì contestato il reato di evasione continuata. Complessivamente, cinque sono le ordinanze di custodia cautelare in carcere, due le ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e le restanti due sono ordinanze non custodiali (una relativa al divieto di dimora nella provincia di Parma e l'altra relativa all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).
I Carabinieri hanno eseguito la misura con il supporto delle unità cinofile antidroga, in Parma e provincia, a Milano, a Vicenza e a Riccione.
Allo stato, le persone raggiunte dall'attività esecutiva sono quelle elencate in foglio separato.
L'indagine ha preso le mosse nel gennaio 2018, allorquando i militari di Parma hanno ricevuto la segnalazione di un plico contenente 206 grammi di cocaina sequestrato presso l'aeroporto di Lima in Perù. Lo stupefacente era stato nascosto all'interno di un pacco contenente coperte di lana pregiata e bottoni diretto a PREDA CATALIN Gabriel residente a Salsomaggiore Terme (PR).
Il mittente peruviano (non coinvolto nel provvedimento) indicava anche il recapito telefonico mobile del destinatario.
Gli accertamenti preliminari avviati dai carabinieri di Parma consentivano di verificare che, effettivamente, nel comune di Salsomaggiore Terme risultava censito tale PREDA CATALIN Gabriel, rumeno, disoccupato, gravato – peraltro – da plurimi precedenti giudiziari, alcuni recenti e anche per reati di spaccio. L'utenza telefonica era invece intestata a tale ODORE Luca, originario di Napoli, ma domiciliato a Parma, anch'egli con plurimi precedenti tra i quali lo spaccio di stupefacenti.
I successivi approfondimenti investigativi, sviluppati anche mediante attività tecnica, facevano emergere un rilevante quadro indiziario a carico di PREDA CATALIN e di ODORE che, in concorso con AHUMADA AYALA Juan Carlos, detto "Carlos", colombiano, con numerosi pregiudizi di polizia per reati concernenti gli stupefacenti, residente a Parma, avevano tentato di approvvigionarsi di cocaina direttamente dalle aree di produzione, nella fattispecie il Perù.
Il prosieguo delle attività ha fatto luce quindi su un articolato reticolo dedito allo spaccio di varie tipologie di sostanze stupefacenti nelle piazze di Parma.
In particolare AHUMADA AYALA, in concorso con un connazionale residente a Milano, curava l'approvvigionamento della cocaina diventando il fornitore di riferimento di un gruppo di italiani dediti allo spaccio nel capoluogo (dipendenti di un'impresa di spedizione che però è estranea all'indagine), costituito da ODORE Luca sopra menzionato, AMATO Nicola, incensurato, e RESCIGNO Gennaro.
Tali venditori hanno palesato un forte senso degli affari, tant'è che nel corso di una conversazione telefonica AMATO spiega ad ODORE che bisogna tagliare la cocaina in modo da raddoppiare lo stupefacente, fornendone agli assuntori solo metà di buona qualità.
Approccio pragmatico alle contingenti difficoltà finanziarie evidenziato anche allorquando, per saldare un debito maturato nei confronti del colombiano per una partita di droga, ODORE gli aveva consegnato una bicicletta del valore di 6 mila euro, sottratta da un carico che, come corriere della ditta di spedizioni, avrebbe dovuto consegnare ad una azienda.
L'attività di monitoraggio di ODORE ha consentito di individuare altri due indagati responsabili del medesimo reato – vendita di sostanze stupefacenti – attivi prevalentemente nel settore dell'eroina e dell'hashish, tra cui, in particolare:
- MESSAOUDI Abdelbasset, tunisino, già arrestato dai Carabinieri il 26 febbraio 2018 del Nucleo Investigativo poiché, nel corso di un controllo presso la Stazione ferroviaria di Parma, era stato trovato in possesso di 55 grammi di eroina ed 8 grammi di hashish. Il giorno successivo era stato sottoposto dal Tribunale alla misura degli arresti domiciliari, sostituita, il 19 giugno seguente, con quella del divieto di dimora nel comune di Parma.
Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari per ritenere che il tunisino, in dispregio alle prescrizioni di legge, aveva continuato a svolgere imperterrito l'attività di spaccio durante il periodo di sottoposizione ad entrambe le misure cautelari.
Per tali ragioni, oltre allo specifico delitto di violazione della normativa sugli stupefacenti, a carico dell'indagato viene contestato anche il reato di evasione continuata, in relazione alle attività illecite svolte, al di fuori dell'abitazione, nel periodo in cui era ristretto agli arresti domiciliari.
L'altro indagato, Ghezzi Vincenzo, sarebbe stato in contatto costante con AHUMADA AYALA Juan Carlos, suo fornitore abituale di cocaina, utilizzata poi per lo spaccio al minuto.
Nel corso delle indagini sono emersi indizi per ritenere che, in un periodo ricompreso tra luglio 2017 ed agosto 2018, vi siano state complessivamente oltre un migliaio di cessioni, in prevalenza di eroina, ma anche in numero significativo di cocaina e di hashish.
Con questa operazione, l'ufficio di Procura evidenzia ancora una volta l'impegno profuso nell'attività di coordinamento dei vari organi di Polizia nel contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che, specialmente nel capoluogo, sta assumendo livelli sempre più preoccupanti.
Ciò ha determinato, di converso, un moltiplicarsi delle iniziative investigative finalizzate ad arginare tale attività illecita, per rispondere alla domanda di sicurezza che proviene dalla cittadinanza.
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