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Prosegue senza sosta l'impegno a livello culturale dell'Ugl, sindacato guidato a livello nazionale da Francesco Paolo Capone, ed in ambito locale da Matteo Impagnatiello.

Nella sede provinciale al Direzionale di Via Abbeveratoia 65/A, è stata allestita la mostra di Marco Peracchi, la terza rassegna di un ciclo dedicato agli artisti emergenti del territorio, visitabile negli orari di apertura settimanale della sede stessa.

Dopo il successo delle opere di Fabrizio Pesci e Laura Suarez, ora tocca ad un altro talento parmigiano, autodidatta con esperienza londinese. "Puntiamo molto sulla cultura, anche nell' ottica Parma 2020 Capitale Italiana, perchè è lo specchio della nostra realtà, di cui rappresenta i cambiamenti sociali e le nuove tendenze". Matteo Impagnatiello ha sottolineato l'importante significato di tale scelta, mentre Fabrizio Pesci, Segretario Regionale Creativi UGL, illustre artista nocetano, ha spiegato la filosofia pittorica di Peracchi. "Un approccio molto interessante basato sulla linea del trentennio, che va dagli anni cinquanta agli anni settanta, raffigurata con stili diversi, dalla action painting alla pittura poesia che tende ad un costruttivismo informale avente come fulcro la tela nella doppia funzione di gesto e memoria".

Infatti, Peracchi si considera esponente della "Trip Art", ossia una pittura che riflette un comportamento ribelle e anticonvenzionale, dove il coraggio delle idee e la forte personalità vivono ogni evento con emozione. Nelle sue opere la curiosità dell'introspezione umana porta oscurità e magia a fondersi nella conoscenza.

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E' stata inaugurata sabato, a Palazzo Pigorini di Parma, la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, curata da Paolo Conti e organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune.

All’inaugurazione sono intervenuti l’artista, che, molto emozionato, ha ringraziato il numeroso pubblico convenuto, il curatore, che ha tratteggiato la genesi dell'esposizione, e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra: “la partecipazione calorosa di tante persone all'inaugurazione di questa mostra – ha detto l'Assessore – testimonia l'affetto della città nei confronti dell'artista e del docente Pescaroli: in questa esposizione si riuniscono queste sue due nature e il titolo “Umano Troppo Umano” rappresenta il senso della sua arte, ma anche il suo lascito importante a tante generazioni di ragazzi che hanno frequentato le sue aule”.

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La mostra, che raccoglie con profondità e ricchezza il lungo percorso artistico di Pescaroli, riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Tutte le info per visitare la mostra a questo link 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Sabato 16 febbraio a Palazzo Pigorini di Parma inaugura la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, che riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Parma -

Sabato 16 febbraio, alle ore 17, a Palazzo Pigorini, sarà inaugurata la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, curata da Paolo Conti e organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma.

All’inaugurazione, interverranno l’artista, il curatore e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

La mostra, che raccoglie con profondità e ricchezza il lungo percorso artistico di Pescaroli, riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Eroi mitologici, storie epiche, corpi sinuosi, cavalli e minotauri: sono queste le ispirazioni e le figure di Giuliano Pescaroli che ci vengono incontro nelle stanze di Palazzo Pigorini e raccontano una storia di umanità che parte da lontano. Il lavoro sulle linee e sulle forme, così come la composizione cromatica, dialogano con le figure e i tempi di una classicità che entra in contatto con l’essenzialità del moderno.

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Il curatore descrive Pescaroli come un profondo conoscitore del mito utilizzato spesso, nelle sue opere, come pretesto e metafora per esprimere la sua idea di umanità.
Suggerisce ancora Conti: “La sensualità dei corpi appena abbozzati tra verdi verzure in una visione panica o appisolati in caldi meriggi di controra, sono attimi che descrivono frammenti di vita. I drammi della conflittualità permanente rimbalzano come echi, mischiati alla retorica del mito, rutilanti aggregazioni ritmiche di corpi in movimento. I dinamici tratti esaltano la lotta perenne tra natura-ragione, tra uomo-bestia. Pescaroli esprime nelle sue opere il pathos degli antichi, la leggiadria delle figure rinascimentali in un movimento dinamico pieno di musicalità e ritmo, ottenuto con un fare pittorico, veloce e disinibito.”

 

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta al pubblico fino al 17 marzo 2019 con i seguenti orari:giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 e alle 12 e dalle 15 alle 19.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo a cura di Paolo Conti con un testo critico di Sandro Parmiggiani, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’agenzia di pubblicità “Areaitalia” e l’impresa di pulizie “La Verde.”

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L'ARTISTA PARMIGIANO GIULIANO PESCAROLI

Giuliano Pescaroli nasce a Parma nel 1938, consegue la maturità classica presso il liceo “G.D. Romagnosi” dove si è avvalso del magistero, per la storia dell’arte, di Francesco Arcangeli.

Seguendo la propria naturale inclinazione si è iscritto alla Scuola parmense di Belle Arti “P. Toschi” diplomandosi sotto la guida di Nando Negri e Renato Vernizzi.

Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico di Viadana (MN) e al liceo “G. Ulivi” di Parma.

Ha partecipato a concorsi e mostre conseguendo premi e segnalazioni dalla critica.

Nel 1978, riceve la medaglia d’oro dall’Accademia Italia delle Arti, delle Lettere e delle Scienze; dal 1979 ha sospeso, per scelta, l’esposizione pubblica delle proprie opere.

Durante la carriera di insegnamento non ha mai cessato la propria attività artistica che anche oggi continua in modo costante e proficuo. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private.

La biografia è citata nell’enciclopedia Idaf dell’Arte Moderna.

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Lo scultore e pittore reggiano Mario Pavesi è protagonista della mostra "Intima dimensione" in corso a Parma presso gli uffici di Banca Mediolanum di Strada Garibaldi 12.

Parma -

In oltre quarant'anni di attività, Mario Pavesi ha sperimentato vari percorsi pittorici e scultorei svincolati sempre e comunque dalle logiche del mercato e dalle mode del momento. Le sue opere rappresentano un viaggio introspettivo fortemente legato alla sfera delle emozioni.

Nei quadri in mostra, l'artista si rifà alla teoria del colore di Kandinsky e al rapporto fra i colori e l'inconscio, per mostrare la sua personale visione del concetto di libertà.

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Privilegiando da sempre, in ogni sua opera, gli aspetti legati all'individuo, anche quando i soggetti protagonisti sono gli animali, essi diventano metafora della vita dell'uomo.

Le sculture realizzate da Pavesi vedono l'utilizzo della tecnica a "fusione a cera persa", un antico metodo utilizzato nel 400 a.C., con i quale si sono realizzati anche i Bronzi di Riace. Fra queste, vi è l'opera scultorea che da alcuni giorni domina piazza della Steccata.

La mostra, patrocinata dal Comune di Parma, è aperta gratuitamente al pubblico e visitabile sino al 26 marzo.

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INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Banca Mediolanum
 - Piazza della Steccata, C.so Garibaldi (nei pressi della Pilotta) Parma
Periodo di apertura 
7 Febbraio / 29 Marzo 2019

la mostra è visitabile durante l'orario lavorativo della Banca

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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"CalifArte - Gli artisti dipingono le canzoni di Franco Califano": una collettiva dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano. La mostra è visitabile ad ingresso libero e gratuito fino al 14 febbraio 2019 a Parma, presso Galleria S.Andrea UCAI di Via Cavestro 6.

Parma -

La mostra che intreccia Poesia, Pittura e Musica sbarca a Parma, nel cuore della città ducale, e porta una ventina di artisti con le loro opere ad una esposizione dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano, cantautore e poeta, scomparso nel 2013.

Dopo la prima uscita nazionale alla Galleria Ess&errE al Porto Turistico di Roma nel maggio 2018, CalifArte arriva a Parma, col patrocino del Comune di Parma - Assessorato alla Cultura, per iniziare un autentico tour italiano. I pittori e i performer che si sono impegnati nel rendere in arte visiva quello che Califano ha scritto hanno dato fondo alle loro forze per far leggere in maniera diversa quello che il Califfo ha prodotto: canzoni, monologhi, aforismi.

Dunque ciò che conosciamo dai dischi e dalle esibizioni dal vivo, diventa pittura, scultura e performance, colorando la Galleria S.Andrea.

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Alcuni degli artisti partecipanti: Marco Lodola, apprezzatissimo performer del neo-pop, che ha preparato i suoi perspex luminosi per interpretare "Il Campione" e un' altra canzone del Maestro. Luca Dall'Olio, che coi suoi dipinti onirici ha dato vita a quadri dedicati a "L'ultima spiaggia" e "Da molto lontano", Cinzia Pellin che ha dipinto con la sua grazia i suoi volti femminili impeccabili in "Minuetto" e "Buona fortuna, Annamaria", Giorgio Gost, che gioca in casa, ha coperto di resine trasparenti un vecchio doppio album di Califano e preparato una installazione dei suoi "oggetti salvati per il futuro", Alberto Gallingani, astrattista fiorentino, ha dato corpo pittorico ad una delle più belle canzoni scritte da Califano: "E la chiamano estate"...

Ognuno ha dipinto o realizzato due opere ispirate dai versi del Maestro e ognuno ha lavorato secondo la propria cifra stilistica.

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L'idea di Giorgio Barassi, consulente d'arte e curatore della mostra, di avvicinare le arti in nome di un grande autore italiano è stata accompagnata nella prima uscita romana anche da un concerto dedicato a Califano ed ai suoi successi.

Come già accaduto per la prima uscita a Roma, la Fondazione Califano Trust Onlus sostiene ed incoraggia questa iniziativa e gli eventi ad essa collegati, nel rispetto della linea di intenti che la Fondazione si prefigge: primo tra tutti quello di porre la figura di Califano in un luogo ideale ed alto che gli compete.

 

APPUNTAMENTO SABATO 9 FEBBRAIO

Sabato 9 febbraio, alle 17,30, nei locali della Galleria S.Andrea, alcuni artisti di CalifArte daranno vita ad una estemporanea di pittura creando le loro opere nella Chiesa tardomedievale che accoglie la mostra negli spazi UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani.

Lalla Luciano, Paola Boni ed Elisabetta Manghi, che hanno aderito al progetto CalifArte, daranno vita a nuove opere: un'occasione in più per visitare la mostra ed assistere al momento della creazione artistica.

Il performer parmigiano Giorgio Gost, nella stessa sede, illustrerà la procedura utilizzata per la creazione delle sue "capsule del tempo".

Dalle 17.30, degustazione dell'olio EVO Bio "Otto Ettari" delle Tenute Riposo di Torremasggiore (FG), partner dell'iniziativa.

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INFO SULLA MOSTRA 

Progetto artistico e curatore: Giorgio Barassi
Direzione artistica: Sabrina Tomei
Management: Roberto Sparaci

Orari: da martedi a sabato : 10.00 / 12.00 e 16.00 / 19.00
Domenica: 16.00 / 19.00
Chiuso Lunedi

La mostra è visitabile fino al 14 febbraio. Catalogo in galleria, ingresso libero.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Sabato 9 febbraio, alle ore 18, presso la Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino 2), sarà inaugurata “Vagabondo di sogni”: mostra personale dell’artista e regista parmigiano Francesco Barilli, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma con la sponsorizzazione di Opem. L’inaugurazione vedrà la presenza dell’artista, di Alessandro Canu, curatore dell’allestimento, del progetto grafico e del catalogo, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

Parma -

La mostra espone opere che attraversano fasi diverse dell’attività pittorica di Francesco Barilli, meno note e meno in linea con i modelli cui questo artista ci ha abituati: Barilli torna sul soggetto dell’erranza, di un muoversi tra luoghi diversi che è proprio della sua vita (la Bassa padana, Parma, Roma, l’Africa) e dipinge rimanendo ancorato al sogno, alla visione, al racconto di qualcosa che eccede di continuo la realtà, ma che non può mai rinunciarvi.

 L’esposizione propone al visitatore un allestimento visivo che suddivide le sessanta opere, (prevalentemente acrilici su tela e tecniche miste, ma anche serigrafie e collage) per colore, suggerendo affinità cromatiche o tematiche, in uno spazio definito da un’installazione che rimanda all’atmosfera dei vecchi cinema.

Così si racconta l’artista: “Dipingo perché ho fame di infanzia e di trasgressione. Perché forse sono un minorato: mi mancano 4 dei 5 sensi. Possiedo solo la vista. Per me il mondo è un’immagine. Lavoro solo con le immagini: quelle della gente, quelle della natura e quelle dell’artificio. Lavoro con le foto, con le luci di una realtà che non riconosco se non quando la trasformo, negandola e adorandola, beffandola però senza mai osare fino in fondo. Io rispetto gli schemi fondamentali del reale. Purché non sia anche razionale".

La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

 

FRANCESCO BARILLI

Nato a Parma nel 1943, figlio di una illustre famiglia parmigiana di artisti ed intellettuali (Cecrope, Latino, Milena, Aristide, Renzo, Anna pittori; Bruno musicista e scrittore; Arnaldo, Cecropino letterati; Davide scrittore e giornalista), Francesco Barilli è regista, attore, sceneggiatore cinematografico, ma soprattutto pittore poliedrico e versatile. Ha frequentato a Parma l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi”, ha lavorato con Bernardo Bertolucci nel film “Prima della rivoluzione” con Mauro Bolognini, con Carlos Saura, con Patroni Griffi come sceneggiatore e attore. La sua attività artistica pittorica, che ha sempre affiancato a quella cinematografica, è stata la sua vera passione, ha organizzato più di 35 esposizioni sparse per il mondo, nel 2013 la sua ultima mostra “Sogno o son desto”. I suoi ultimi lavori cinematografici sono “Poltrone rosse”, “Parma e il cinema”, “La storia del Teatro Regio”, “I colori nascosti di Benedetto Antelami” ed il libro “Poltrone rosse e altri racconti”. Tra i suoi film “Il profumo della signora in nero”, “Pensione paura”, “La domenica specialmente” (scritto da Tonino Guerra).

 

Fonte: Comune di Parma 

Oggi parleremo di Mangusta, un cantautore di Parma. Un artista dotato, poliedrico e istrionico che prossimamente vedremo sul palco di "Italia's Got Talent", il programma condotto da Claudio Bisio, Mara Maionchi, Federica Pellegrini e Frank Matano.

Di Nicola Comparato - A Parma e provincia la scena musicale è molto ampia. Molti giovani e meno giovani comunicano il proprio pensiero con la musica. Tra tutti spicca un personaggio in particolare, Filippo Ianni, classe '77, in arte Mangusta.

Mangusta è noto per le sue originali esibizioni, per i suoi video e per i testi delle sue canzoni che rispecchiano un modo di essere e vivere "Trash", anche se questo termine è forse troppo restrittivo considerando la genialità dell' artista.

Infatti Mangusta è un compositore e un cantautore, un vero "ShowMan", un artista completo che tratta tematiche di ogni genere nei suoi brani, che spaziano dal tema politico alla vita di tutti i giorni, e nei quali gli ascoltatori riescono ad identificarsi.

Rap, Trap e Metal sono i generi che questo talentuoso artista è riuscito a fondere, creando un sound innovativo, divertente, originale e per certi versi geniale.
Mangusta non avrebbe bisogno di presentazioni. Musicalmente nasce nei lontani anni 90, militando in svariati progetti musicali tra i quali "RH Positivo", "Eloisa Band", "Sinock", "Arte di Cento" e durante la sua lunga attività ha partecipato ad importanti programmi televisivi, ad esempio "Roxy Bar" con Red Ronnie e "Generazione X" con Ambra Angiolini.

Mangusta e la sua band, formata da Elisa Morelli alla chitarra, Jenny Rovesti al basso e Pietro Albera alla batteria, si esibiranno domenica 17 febbraio allo Spinter Club (ex Arci Titty Twister) di Parma. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

"Sono bidello", "Lei ne va pazza", "Acuti in ciabatte", "Borderline" tra i brani più ascoltati. Lo stile di Mangusta è inimitabile e inconfondibile, ma la sua creatività non si limita solo alla musica. Infatti questo poliedrico artista è creatore di svariate opere d'arte, come quadri e oggetti d'arredamento, interamente fatti a mano.

E' possibile ammirare le sue creazioni visitando la pagina Facebook "Filippo Ianni Arte" al seguente link https://www.facebook.com/Filippo-Ianni-Arte-1459573860845256/ 

Cliccando qui invece potrete accedere alla pagina FB di Mangusta https://www.facebook.com/mangustaverostile/ 

Alleghiamo i link di alcune sue canzoni augurandovi buon ascolto.

1) Sono bidello https://m.youtube.com/watch?v=6XGVMjTnKco 

2) Lei ne va pazza https://m.youtube.com/watch?v=FhLECnjwtpc 

3) Borsine https://m.youtube.com/watch?v=mf2-1NZAnBU 

4) Il cenone di Natale https://m.youtube.com/watch?v=0GRxTCWFpvQ 

5) La tua ragazza https://m.youtube.com/watch?v=LpiUf3ZBnj0 

6) Acuti in ciabatte https://m.youtube.com/watch?v=9r8cXB9_NC0 

 

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Per festeggiare il santo patrono della città, domenica 13 gennaio, ingresso ridotto per tutti gli abitanti di Parma e provincia alla mostra "Dall’Espressionismo alla nuova oggettività. Avanguardie in Germania".

Parma -

Domenica 13 gennaio 2019, in occasione della festa di Sant’Ilario, patrono della città, tutti gli abitanti di Parma e provincia potranno visitare la mostra DALL’ESPRESSIONISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ. Avanguardie in Germania, in corso fino al 24 febbraio, al Palazzo del Governatore, pagando il biglietto ridotto al costo di 6 euro.

L’esposizione, curata da Lorand Hegyi e Gerhard Finckh, organizzata da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt-Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma, propone 40 opere, sviluppatasi in Germania nella prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt-Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell'Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.

DALL’ESPRESSIONISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ. Avanguardie in Germania

Parma, Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi 

Fino al 24 febbraio 2019

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Sabato, 29 Dicembre 2018 08:55

Tutti matti sotto zero con gli Zampanos - Foto

Dopo i grandi successi delle ultime quattro edizioni, ritorna Tutti Matti Sotto Zero, rassegna di circo contemporaneo realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Parma. Proposta originale e molto amata dal pubblico, Tutti Matti sotto Zero da 5 anni raccoglie sotto i tendoni allestiti ogni anno in alcuni dei luoghi più significativi della città (Piazzale della Pilotta, Parco della Cittadella, Spazio Wopa), migliaia di spettatori, grazie a un'offerta artistica di alto livello capace di attrarre un pubblico eterogeneo e sempre più ampio. Una programmazione popolare che porta in città un'atmosfera di festa nel periodo dell'anno dedicato alla famiglia e allo stare insieme.

Zampanos LE PETIT CERCLE BOITEUX DE MON IMAGINAIRE - prima nazionale

La compagnia francese Zampanos porta sotto al tendone più piccolo del mondo un immaginario fatto di minute sculture e bizzarri personaggi: in pista artisti fatti di fil di ferro e di legno, con qualche complice peloso e di piume (Boudu il cane, Irène la gallina e Krakos il topo). Davanti agli spettatori, raccolti nel "piccolo cerchio zoppo" del titolo, si materializza un universo poetico e divertente, popolato da un clown tenero e impacciato, da una donna cannone e da molte altre creature. Circo o marionette, poco importa il genere: tutti saranno conquistati da questo spettacolo, dal suo umorismo delicato e toccante.

(Foto di Francesca Bocchia) 

 

 

 

 

 

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E' prevista entro il 2019 l'apertura del museo archeologico di Noceto, ospitato dalla struttura polifunzionale del Centro Culturale Biagio Pelacani, dove verrà allocata la Vasca Votiva, il reperto dell'Età del Bronzo unanimemente definito dagli esperti "unicum " a livello europeo, rinvenuto in maniera incidentale nel 2004 durante alcune opere di scavo per urbanizzazioni.

A dare la certezza che Noceto finalmente potrà rendere visitabile il suo reperto è la notizia della aggiudicazione dei lavori di adeguamento delle opere murarie, impiantistiche e di rimontaggio della Vasca , avvenuta a seguito di una procedura di gara indetta dal Comune di Noceto e gestita tramite la centrale Unica di Committenza, che si è conclusa con l'affidamento alla ditta S.A.M. Carpenteria srl di Montella (Avellino) per l'importo contrattuale di Euro 310 mila Euro, con un ribasso del 18 per cento sulle somme poste a base d'asta.
L'aggiudicazione si inserisce nel progetto più generale dell'importo complessivo di Euro 770mila Euro, suddiviso in due distinti segmenti: il primo di 570mila Euro gestito dal Comune di Noceto che ricomprende appunto le opere strutturali ed impiantistiche di adeguamento dei locali, ed il secondo di 200mila Euro gestito dal Segretariato Regionale Ministero Beni Culturali relativo alle opere di allestimento museale con riferimento alle teche espositive ed agli arredi.

Particolarmente lunga ed articolata la fase di elaborazione del progetto, che ha previsto la sinergia di Enti diversi legati da uno stretto rapporto di partenariato con il Comune di Noceto, la Soprintendenza Archeologica ed il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dell'Emilia Romagna.

Sta così finalmente per concludersi quel percorso ultradecennale che ha visto il Comune di Noceto con particolare riferimento al sindaco Fabio Fecci, lavorare con determinazione all'obiettivo di rendere visitabile questo eccezionale patrimonio archeologico, diventando così la cabina di regia di un progetto del valore complessivo di oltre 1.700mila Euro basato sulla sinergia di enti e soggetti altamente specializzati – l'Università degli Studi di Milano, la Soprintendenza Archeologica della Regione Emilia Romagna - e soprattutto il motore di quella ricerca di finanziamenti esterni che hanno visto la partecipazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Emilia Romagna e della Fondazione Cariparma, indispensabili per portare alla luce il reperto, restaurarlo, ricomporlo e musealizzarlo.

<< Un progetto che ritengo importantissimo per il nostro Comune >> sottolinea il sindaco Fabio Fecci
<< che puntiamo possa inserire Noceto in una rete turistico – culturale di respiro internazionale. Abbiamo lavorato veramente tanto, impegnandoci nel ricercare ogni strada per ottenere i finanziamenti necessari, che sono arrivati, continuando in maniera sistematica nel monitorare ogni passaggio, incalzando per accelerare i tempi e soffrendo per i ritardi che purtroppo abbiamo dovuto subire. Sono convinto che in qualunque Stato ci sarebbero state "le corse" per aggiudicarsi la paternità di un ritrovamento di questo eccezionale valore, in realtà Noceto è stato nel tempo spesso lasciato solo a combattere una battaglia che comunque, alla fine, è stata vinta >>.

E che sarà un museo veramente molto suggestivo e concepito con criteri d'avanguardia da un team di architetti dalle esperienze maturate in contesti internazionali, già lo anticipano gli elaborati progettuali, basati sull'obiettivo di voler ricreare il fascino dello scavo che dalla terra ha fatto emergere la vasca, che verrà svelata solo alla fine del percorso museale, lungo il quale saranno collocati tutti gli oggetti in essa rinvenuti. Grande cura è stata inoltre posta nella scelta dei materiali e delle strutture espositive, che oltre a mostrare i reperti avranno anche contenuto didascalico, e saranno integrate da un percorso grafico narrativo costituito da testi, immagini, ricostruzioni e fotografie.

Ausili multimediali racconteranno l'Età del Bronzo con riferimento alla sua storia di terramare nei villaggi padani, sullo sfondo audio di suoni particolarmente evocativi per ricreare la voce della natura, per restituire un ambiente dall'impatto emotivo particolarmente forte e capace di emozionare il visitatore e renderlo parte attiva di una scoperta che ha il suo fascino anche nel lasciargli spazio per una personale chiave interpretativa.

Pubblicato in Archeologia Parma
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