Martedì, 15 Aprile 2014 10:02

Scossa Ferrari: Domenicali si dimette.

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Stefano Domenicali lascia la Scuderia dopo tanti anni di servizio -

 

Parma, 15 aprile 2014 - di Matteo Landi --

 

Dopo anni difficili, la squadra di Maranello riponeva molta fiducia in questo 2014: un regolamento tecnico rivoluzionato avrebbe dovuto annullare il vantaggio che Red Bull aveva negli ultimi anni meritatamente costruito, dando, in teoria, un vantaggio alle squadre che si costruiscono tutto da sole: Ferrari e Mercedes. Ipotesi che si sono concretizzate, ad eccezione della possibilità di rivedere ai vertici la squadra di Maranello. Così dopo anni con tante sconfitte e qualche vittoria di tappa, la prospettiva di un ulteriore anno di difficoltà ha generato nei tifosi e all'interno della stessa Ferrari più malumori che speranze. Ci si attendeva cosi nelle ultime ore un segnale da parte della squadra di Maranello, vista anche la rabbia mostrata dal presidente Luca Cordero di Montezemolo due domeniche fa in Bahrain di fronte ad una prestazione delle Rosse estremamente negativa. Il segnale è infatti puntualmente arrivato: Stefano Domenicali, Direttore della Gestione Sportiva, ha rassegnato ieri le dimissioni. Nato a Imola nel 1965, lascia la Ferrari dopo esservi entrato a far parte nel lontano 1991.  Dopo aver avuto ruoli di primo piano nei primi anni 2000, dominati dalla squadra di Maranello, il 1° gennaio 2008, prendendo il posto di Jean Todt, diviene, appunto, Direttore della Gestione Sportiva. Domenicali paga non solo per un inizio di stagione difficile. Ricevere il testimone da uno dei più grandi e vittoriosi manager che la Rossa abbia avuto è stato per l'imolese un compito arduo. Il suo primo anno al vertice portò alla Ferrari un titolo costruttori ma anche una pesante sconfitta fra i piloti con Felipe Massa superato da Lewis Hamilton per un solo punto dopo un controverso gran premio del Brasile. Quello costruttori 2008 è rimasto l'unico titolo vinto dalla gestione Domenicali. Hanno seguito poi mondiali persi per poco da Fernando Alonso alternati a campionati completamente fallimentari. Alla base di questi risultati sportivi vi è stata anche una difficile gestione delle risorse umane, passata per il fallimento del progetto di una Ferrari "tutta italiana" con la ciliegina sulla torta dell'allontanamento del progettista parmigiano Aldo Costa, accusato di "scarsa creatività", capace poi di progettare le attuali vincenti monoposto Mercedes . Sarebbe tuttavia poco generoso rimarcare solo le sconfitte: Stefano Domenicali ha contribuito in modo importante nella sua carriera ai trionfi dell'era Schumacher curando, in particolar modo, i rapporti fra la squadra italiana e le autorità sportive e facendo da vice a Jean Todt in una squadra che aveva al vertice oltre al francese anche il geniale stratega Ross Brawn ed il progettista Rory Byrne. In una compagine del genere era impossibile che Domenicali non riuscisse a carpire i segreti del mestiere. Non si possono quindi ascrivere solo a lui le responsabilità delle ultime sconfitte. La Formula 1 negli ultimi anni è cambiata molto ed i metodi di lavoro vincenti portati avanti dalla Ferrari nei primi anni 2000 oggi non possono più dare gli stessi risultati: il quasi totale divieto di test privati ha impedito negli ultimi anni alla Ferrari di sfruttare la propria pista di Fiorano, i problemi di adattamento della galleria del vento progettata da Renzo Piano e costruita nel lontano 1997 hanno costretto la Ferrari ad utilizzare anche altre strutture per i suoi studi aerodinamici rendendo altalenante il rendimento degli sviluppi apportati sulle monoposto, i motori che dalla fine del 2006 allo scorso anno sono rimasti bloccati per regolamento nel loro sviluppo hanno probabilmente indebolito il reparto propulsori della Scuderia. Il compito dell'ex Direttore della Gestione Sportiva era quindi molto difficile e come spesso accade in queste situazioni a rimetterci è chi comanda. Nel 1999, dopo la squalifica della Ferrari per una presunta irregolarità delle sue vetture che avevano dominato il gran premio di Malesia, Jean Todt rassegnò le dimissioni: Montezemolo le respinse, la Ferrari fece ricorso in appello, lo vinse e negli anni a seguire ebbe una serie incredibile di successi. Ieri il presidente della Ferrari ha accolto le dimissioni di Domenicali cosciente che questo può essere forse l'unico modo per dare una scossa ad una squadra non più abituata a vincere. A prendere il suo posto è Marco Mattiacci, attuale Presidente e CEO di Ferrari North America. I risultati di questa successione non si vedranno a breve, ma la scossa attesa c'è stata.