(Gmajo) – Ad integrazione dell’articolo Stadio Tardini: alla fine pagherà Pantalone?, che noi avevamo chiosato nel nostro precedente approfondimento dal titolo New Tardini, la questione economico-finanziaria Parte Seconda, Osservatorio Stadio Parma ha pubblicato un ulteriore contributo, dal titolo Stadio Tardini: i numeri del PEF che tutti tengono segreti, contenente lo schema sintetico delle voci di ricavo del Piano Economico Finanziario (PEF) depositato in Comune il 12/9/2023 da Krause a corredo del Progetto definitivo tuttora in corso di esame da parte della Conferenza dei servizi decisoria.
Prima di procedere oltre con la nostra analisi – anche perché non so quanti si prenderanno la briga di seguirci fino in fondo, giacché non sarà semplice ricorrere, come facciamo di solito, a simpatici fantasiosi voli pindarici con cui alleggerire la narrazione, visto che abbiamo a che fare con i freddi numeri – prendiamo subito in esame quello che ci pare il dato più significativo per sostenere la nostra tesi, ovvero che il Piano proposto dal club non possa stare in piedi, quello relativo ai cosiddetti “naming rights”, ossia il nome commerciale con cui, da quando sarà pronto in poi, sarà ribattezzato l’Ennio. Ebbene: secondo quanto depositato dal Parma Calcio in Comune il 12 Settembre 2023, per i diritti di intitolazione stadio sono previsti ricavi annui pari a 3.500.000 euro (ridotti a 2.100.000 in Serie B), quando l’Atalanta, per il Gewiss Stadium, ad oggi ne incassa solo 750.000.
Dunque, il Parma neopromosso in A, si certo, con una gloriosa storia alle spalle (negli anni ’90), il blasone e blablabla, a partire dal primo anno della Krause Arena incasserebbe a stagione ben 2.750.000 in più del club orobico (che frequenta regolarmente la Champions League)? Mi viene naturale esclamare: ma in che film? Ecco, appunto basterebbe questo significativo dettaglio per bollare come carta straccia l’intero PEF.
Esistono dei benchmark conosciuti: il Monza per l’U-Power 250.000 euro, l’Udinese per la Dacia Arena incassa 500.000 euro così come la Juventus per l’Allianz Stadium 6,2 milioni di euro all’anno, ma se sei il Parma Calcio, già pensare di introitare più di un milione sei fuori mercato. La sensazione è che l’approccio degli estensori (ossia i vari manager al servizio del visionario imprenditore di successo) sia quello di partire dalla fine (ossia i desiderata del proprietario, che forse crede di aver acquistato a prezzo di saldo il Real Madrid, il Barcellona o il Manchester United) e ricostruire ex post le varie poste, pazienza se anche con numeri inverosimili. Non saprei spiegare differentemente, altrimenti, come tali diritti siano così tanto lievitati dal Preliminare (1.500.000, peraltro già una enormità, essendo il doppio della Dea) al Definitivo (3.500.000) ossia 2.000.000 in più!
Nei giorni scorsi un uomo d’affari di mia conoscenza, argomentava che quelli “dell’ Osservatorio sono contrari ideologicamente al progetto e, quindi, fanno sempre in modo di far arrivare i ragionamenti dove vogliono, ma continuano a sostenere le loro teorie con aria fritta. Infatti, se loro accusano il progetto di sopravvalutare le entrate, quale prova portano a dimostrazione che i ricavi saranno nettamente inferiori? Previsioni ottimistiche di KK e pessimistiche dell’Osservatorio, hanno esattamente la stessa credibilità: anzi, sinceramente darei un minimo di credibilità in più alle previsioni dell’inner circle di KK, magari con un po’ di prudente tara (che non guasta mai).” Penso che l’esempio sui “naming rights”, da solo, possa già bastargli come replica… Potrei, tuttavia aggiungere che sia ragionevolmente abbastanza improbabile introitare il 20% (quantificato in poco meno di un milione) dei ricavi terzi in concessione (4,8 milioni di euro) per food & beverage, ossia ristoranti e bar. Forse a Las Vegas…
Nel passare dal preliminare al definitivo, i ricavi (previsti) sono lievitati da 7.296.000 a 16.211.300, per un incremento del 122,2%. Il PEF del preliminare riguardava uno stadio da 24.738 posti, dal costo di costruzione di 80.526.000 euro più Iva, mentre il definitivo costa 138.448.000 (differenza + 71,9%) per 20.986 posti (-15,2%). Al di là dei già citati 2.000.000 in più, da un progetto all’altro, per i diritti di intitolazione stadio, la voce di maggiore incremento (+ 5.294.300) riguarda la vendita “Premium seating”, ossia 2.315 posti “premium” dal costo di circa 2.287 euro cad, che rendono minore la dotazione (18.671) per i posti normali, poi ripartiti nei vari settori.
Dobbiamo, tuttavia, fare un distinguo su quanto afferma l’Osservatorio a proposito dei ricavi per € 16.211.300 all’anno a favore della società concessionaria dello stadio, quando specificano che sono tutte entrate che non andranno al Parma Calcio 1913: è normale prassi, infatti, che esista una società di scopo, o veicolo, da parte dell’investitore, ma che comunque fa capo, ovviamente allo stesso Krause, diverso sarebbe il caso, se, anziché i nipotini, un domani la società di calcio passasse a terzi, ma fin che i due soggetti di fatto coincidono non è un problema.
In un PEF legato allo sviluppo di uno stadio, c’è una parte propriamente legata alla gestione stadio (o real estate) che ha come voci principali:
- Ricavi da eventi extra-sportivi (concerti, fiere, eventi, etc)
- Ricavi da gestione (affitti) spazi commerciali
- Ricavi da gestione parcheggi pubblici (se presenti)
- Ricavi da spazi pubblicitari fissi (diversi da quelli gestiti direttamente dalla società sportiva in campo.
Ebbene: considerate le superfici commerciali disponibili (dal preliminare al definitivo si è passati da 2.370 mq a 2.962 mq), che non sono poi tante, la forbice dei ricavi può razionalmente oscillare tra 1,5 e i 2,5 milioni/anno complessivi.
Poi ci sono i i ricavi sportivi, che sono legati alla gestione dello stadio da parte della società sportiva per
- abbonamenti
- ticketing
- sky box
- marketing & advertising
- naming rights
che dovrebbero essere inseriti nel PEF ipotizzando un ricavo da affitto annuale riconosciuto dalla società sportiva (il Parma Calcio) alla società stadio: dal preliminare al definitivo questo valore annuo è rimasto invariato, ossia 2.5000.000, ma, nel calcolarlo, ci si dovrebbe prudenzialmente mantenere inferiori ai maggiori ricavi che la società sportiva potrebbe ottenere, con lo stadio nuovo, dalle poste di cui sopra. E il Parma Calcio potrebbe aumentare questi ricavi da stadio tra i prudenti 2 e i molto ottimistici 5 milioni all’anno.
Stando al bilancio chiuso il 31.12.2023, il Parma Calcio, da ticketing nella scorsa stagione in serie B, ha ricavato un totale di 3.500.000 (di cui 1.900.000 biglietti gare di campionato, 1.000.000 di abbonamenti e 600.000 euro di varie), mentre nell’ultima stagione di Serie A pre-covid aveva sfiorato i 5.000.000: sicché, pur tenendo in considerazione un fisiologico aumento considerevole dei prezzi, specie quelli dell’upper class o corporate (Sky box, salottini, etc.) è arduo credere che ci possa essere un incremento superiore al 50%.
Per una questione di bacino d’utenza, a Parma, pur in serie A e con uno stadio nuovo, difficilmente si potranno ricavare più di 7 o 8 milioni di euro. E possiamo allargare il ragionamento anche ai ricavi da advertising e marketing, che, nell’ultima stagione in B, come documentato nel già citato Bilancio al 31.12.2023, sono stati di circa 5 milioni, mentre nell’ultima stagione in serie A circa 7,5 milioni: pensare di arrivare a 10 con lo stadio nuovo è già un obiettivo molto ambizioso (considerata la domanda delle aziende nel bacino d’utenza: poi, se si spera in miracoli sul mercato internazionale è un altro discorso…).
Fatte tutte queste considerazioni, se la società di gestione del nuovo stadio avesse indicato nel PEF la metà dei 16 milioni di ricavi diretti/indiretti aggiuntivi previsti (ossia com’era prima del ritocco), sarebbe già stata molto ottimista. Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".