(Gmajo) – La reazione del tifoso Crociato medio, vedendo su Tuttosport (in realtà poco diffuso in edicola alle nostre latitudini, ma in era digitale le chat propagano a dismisura i contenuti ritenuti di interesse alla propria community) l’odierna intervista di Nicolò Schira a Franco Denari era il classico speriamo ci sia qualche novità sul futuro stadio Tardini, a ben vedere, però, la chiacchierata – piuttosto autoreferenziale, come a volerci mettere su il cappello (ma attenzione agli autogol…) – non aggiunge proprio nulla di nuovo allo scibile sul tema.
In sede di chiosa, subito una correzione: il giornale, nell’occhiello, presenta il proprio interlocutore quale “capo del progetto nuovo stadio di Parma”, tralasciando, però, due lettere fondamentali: “ex”, dal momento che, come StadioTardini.it vi aveva riferito il 7 marzo scorso, in un pezzo dal titolo calembour “Gruppo Krause, No tengo (più Denari), il manager era uscito dall’organizzazione del tycoon americano, pur avendo mantenuto (almeno sino ad aprile) partecipazione e poteri nella “K+ Italia Sviluppo Collecchio”, società che gestisce i progetti real estate di Krause Group legati al club, ossia lo Stadio Tardini e il Centro Sportivo/Direzionale di Collecchio, ossia quelle Grandi Opere sovente strombazzate, da una incessante propaganda, anche se non ancora cominciate.
Ad ammettere di non essere più il deus ex machina della questione, è lo stesso manager che a NI. SC. candidamente dice: “Ho completato il mio lavoro con l’iter del progetto stadio, adesso mi dedico ad aprire una connessione per le imprese italiane sul mercato Usa. Un’altra sfida molto interessante, perché tra gli obiettivi c’è anche la promozione del ‘brand Serie A’ negli States, affiancando le istituzioni politiche e i club di calcio per avere più appeal e investimenti real estate, in un mercato tutto da conquistare”.
Secondo quanto risulta a StadioTardini.it, Franco Denari diventa “consulente serie A North America” e anche nella “task force Abodi per il controllo dei club”: l’odierna vetrina di Tuttosport, credo sia propedeutica proprio a questa duplice nuova investitura: non a caso, leggendo l’infinita lista di grazie pronunziati nel corso della conversazione (una sorta di Catalogo delle navi – in greco antico: νεῶν κατάλογος – nel secondo libro dell’Iliade di Omero, con elencati i contingenti dell’esercito acheo giunti a Troia in nave) fa capolino tra, i politici, Pizzarotti (Federico), Guerra e Bonaccini, anche il Ministro per lo sport ed i giovani del Governo Meloni, il quale avrebbe deciso di avvalersi della utile consulenza dell’ex manager del Gruppo Krause.
Il Catalogo delle Navi di quello che Schira rappresenta come l’anima della riqualificazione dell’impianto calcistico del club ducale (scordandosi sempre il prefisso ex, per la gioia dell’attuale management incaricato della bisogna, che immaginiamo quanto possa aver goduto stamani nello sfogliare la rassegna stampa, al di là del contributo indiretto alla campo largo a mostrare a chi caccia la pila che va tutto bene madama la marchesa, del resto basta andare sui giornali con l’aggettivo inclusivo abbinato o allo stadio Tardini, come in questo caso, o comunque al Parma Calcio che il presidente Krause è soddisfatto), include, un’altra infinità di nomi, ad esempio l’archistar Zoppini, con il quale, poche settimane fa, si era autoritratto in selfie per uno dei mille post da quando è out dal Gruppo Krause, accompagnato da questo testo, tradotto nella sua lingua madre da Google Translate: “Con l’aiuto del super-architetto Alessandro Zoppini abbiamo trascorso innumerevoli giorni e notti per dare vita al nuovo stadio di Parma. Il nostro duro lavoro è stato finalmente ripagato e non potremmo essere più orgogliosi del risultato. E’ incredibile vedere come la dedizione e la perseveranza possano portare a risultati così grandi”.
Come avevo chiosato allora, sinceramente, ad ora, mi sfugge come il duro lavoro sia stato ripagato ed anche non vedo i risultati così grandi arrivati grazie alla dedizione e alla perseveranza. Boh ?!? E lo stesso concetto lo ribadisco oggi, dopo aver letto il taglio basso su Tuttosport, riportando un’altra parte del mio articolo di allora che, evidentemente a suo tempo era sfuggita al pur attento Denari, se reitera la medesima professione di ottimismo per l’attuale stato dell’arte dell’Ennio (giacché è arrivato l’11 giugno e del famoso doppio passaggio politico entro maggio, preannunciato dall’assessore Bosi non vi è neppure la convocazione, forse perché, appunto, la Conferenza di Servizi non è affatto chiusa, al di là delle rassicurazioni del mainstream?): Franco Denari ha lambito il mondo del calcio, ma non tanto da apprendere un concetto fondamentale di questo poco scientifico e molto stregonesco contesto, ossia che la scaramanzia la fa da padrona: e, come affermerebbe uno dei personaggi cult della pedata italiana, ossia il mitico Trap, al secolo Giovanni Trapattoni, non dire “Gatto se non ce l’hai nel sacco”.
E dunque, non essendo il gatto nel sacco, cui prodest sostenere “Vicini a un risultato storico”, quando lo stato dell’arte, come scrive lo stesso Schira, è che “se ci sarà l’accordo su concessione e diritto di superficie con la società, il Comune di Parma darà il via libera per il sì finale”, cosa che è tutt’altro che una passeggiata di salute, specie con la Conferenza di Servizi ancora aperta con le sue prescrizioni tassative? Non porta anche un po’ sfiga continuare a sostenere che quello di “Parma sarà il prossimo stadio in mano a un privato”? Non sarebbe meglio, prima di queste celebrazioni, non dico attendere la classica posa della prima pietra, ma almeno che i famosi sì tecnico-politici siano in effetti arrivati? Così è sempre e solo propaganda.
Come sempre e solo propaganda il voler insistere sull’inclusività (solo perché è una bandiera di KK). Secondo Denari quello di Parma “sarà il primo stadio inclusivo d’Italia e d’Europa. Lo abbiamo progettato affinché siano eliminate le zone ‘ghetto’. “ Ma si, dai: continuiamo con gli slogan, come se non esistessero al mondo altri (nuovi) stadi Disability Friendly, che se StadioTardini.com, temporibus illis, non avesse rotto l’anima, assieme al nostro caro indimenticato Fabio Giarelli, i disabili, ancora oggi, non avrebbero neppure un tetto per proteggersi dalle intemperie (realizzata da Nuovo Inizio, col contributo di Chiesi)…
…così come dobbiamo ai Magnifici 7 l’ultimo (essenziale, ma concreto) restyling del Tardini, coi seggiolini gialli, grazie al quale ancora oggi lo storico impianto può vantare la Licenza Uefa ed ospitare match internazionali (e la Serie A). Perché al di là di (costosi) rendering, fatti da uno “staff di 50 persone, fra progettisti, ingegneri, architetti e manager del settore edilizio e sportivo” (fonte: Schira oggi su Tuttosport) non c’è una benedetta mazza.
Al di là del solito richiamo all’implementazione del fotovoltaico (“Il Tardini sarà ad impatto zero e nascerà una comunità energetica per l’intera cittadinanza. Parma rappresenta un progetto sostenibile ed avanguardista in un’epoca di immobilismo”), mi sento di sottoscrivere l’invito di Denari ai club e alle amministrazioni pubbliche: “devono osare di più, perché è necessario rigenerare e riammodernare le infrastrutture attuali per aprire una nuova era con stadi efficienti, accoglienti e remunerativi. La nuova Legge Stadi va approcciata non come un’imposizione sulle amministrazioni, ma come uno strumento che faciliti il dialogo e lo renda produttivo”.
Ma, caro Denari, con progetti che possano esser fattibili nel contesto che li ospitano: come la mettiamo col fatto che persino all’interno del club, viste le mille complicanze, starebbero ripensando ad un ritorno al progetto a stralci, al posto dell’attuale di demolizione e totale rifacimento (che comporterebbe o l’esodo dei tifosi, quelli che a parole vengono sempre ringraziati, o lo stadio provvisorio, con ulteriori soldi immessi dal Mecenate? Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".