Domenica, 07 Aprile 2024 17:51

Diario Crociato / Indimenticabile viaggio a Bolzano (partita a parte) In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

Di Gabriele Majo Parma, 7 Aprile 2024 - (Gmajo) –

Sicuramente il tifoso Crociato, all’indomani dellandata in bianco a Bolzano di ieri della propria squadra del cuore, non riuscita a sfatare il tabù SudTirol, si starà ponendo una domanda di fondamentale importanza, che supera ogni possibile sopraggiunta preoccupazione per il prossimo futuro (ossia la promozione in serie A), dopo che il Catanzaro del talvolta loquace e talora taciturno Vivarini, dopo aver espugnato il Tardini nel turno precedente, ha poi ceduto in casa al cospetto del terribile Como che così ci ha rosicchiato ben cinque punti in due giornate, assurgendo a vero e proprio spauracchio per chi ha poca fede

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La domanda in questione è: saranno riusciti Il Gallo di Castione e Gabriele Majo ad arrivare in tempo alla partita, o saranno sopraggiunti in ritardo, dopo le abbondanti libagioni a tavola – peraltro in una località distante circa 18 chilometri da Bozen – come in questo scorso di stagione è loro più volte capitato? La risposta è nel video sotto, che testimonia come, questa volta, siamo riusciti a sopraggiungere in tempo per poter documentare l’ingresso squadre in campo ed il cerimoniale d’inizio…


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In realtà mancherebbe il filmato dell’annunzio formazioni, rispetto al format abituale che ci piace offrire a chi ci segue, purtroppo, però, nonostante il calcolo preciso dei tempi da parte dell’organizzatore della trasferta (abbiamo rubato un van con i vetri non oscurati ad Alessandro Borghese), non siamo – anzi non sono, giacché stavolta il Gallo ha liberamente scelto, su tassativo suggerimento del solerte addetto stampa del club ospitante di andare nel settore ospiti, anziché scrannarsi in tribuna stampa – riuscito a superare l’ingorgo al botteghino, laddove i regolarmente iscritti all’ordine dei giornalisti (solo loro, veh, perché, teutonicamente, se non avevi il patentino non potevi accedere nelle aree loro riservate) erano miscelati a tifosi più o meno vip che dovevano mostrare le proprie credenziali per poter introdursi nella zona nobile del piccolo impianto nel cuore dell’Alto Adige.

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E così il succedersi dei nomi pronunziato da una – nel mio immaginario, per lo meno – avvenente speaker bilingue (nel rispetto delle minoranze, come in tutte le zone conquistate dalla nostra Nazione nei precedenti due conflitti bellici), ho potuto ascoltarlo solo dall’esterno, mentre attendevo pazientemente in fila il mio turno, cercando di indovinarne le fattezze: sarà stata una bionda fatale come da stereotipo, oppure un tipo più mediterraneo? Alla fine, in sala stampa mentre attendevo il verbo di tecnici e calciatori abilitati a commentare a caldo il match, mi sono messo d’accordo con me stesso, attribuendo il compito alla signorina ritratta alle mie spalle, dotata di pass all area, anche se non sono stato lì a verificarlo…

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Mi farò perdonare, invece, raccontandovi la particolare intitolazione della maggiore arena scoperta dell’Alto Adige Druso, in quanto è veramente inusuale, specie in questi tempi moderni in cui è in voga il naming come forma di sostentamento, meglio di entrata, per le casse dei club, come in un futuro, sempre piuttosto lontano, sapremo anche noi, quando sarà dato un soprannome commerciale all’Ennio. È intitolato, come ci spiega Wikipedia (sai che fatica star qui a fare ‘ste ricerche, anziché scartabellare la Treccani) a Nerone Claudio Druso, meglio noto come Druso maggiore – fratello minore di Tiberio e padre di Claudio, entrambi divenuti imperatori romani – il quale durante le guerre Retico-Germaniche (attorno al 15 a.C.) fece costruire il primo ponte sopra il fiume Isarco, il Pons Drusi, presso l’area ove poi sorse la città di Bolzano.

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Contenti? No, no, lo so: temete che vi pianti una sola, e non vi spieghi come mai il Gallo ed io siamo entrati prima del 23′ pt: è lo stesso neo eletto presidente del Parma Club Fidenza “Giuliano Baroni” a darci opportuna spiegazione del singolare fenomeno: “Vedi, le altre volte pioveva a dirotto (Cittadella, Comonda), per cui, come consigliato dall’OMS camminavamo sotto le intemperie quasi danzando, per facilitare la digestione, mentre oggi c’è il sole ed una temperatura estiva che favorisce, piuttosto, la pennichella, ecco perché arriveremo in tempo al Drusus-Sportplatz”. Mi sono scordato di chiedergli, durante il viaggio di rientro – durante il quale armeggiavo per impaginare, con strumenti di fortuna, i primi commenti pervenuti dai nostri autori nel caleidoscopio – se l’avvincente match lo abbia tenuto sveglio, o se effettivamente si sia lasciato andare a un sonnellino…

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Del resto il sole era davvero bollente e le portate abbondanti, magari, anzi, abbiamo forse pure un po’ ecceduto, visto che Marchinèt, da solo si è ingurgitato un intero tagliere di speck, un altro di formaggi locali, per fortuna non contaminati da escherichia coli, come tragicamente accaduto in zona in questi giorni, due contorni locali, tra l’altro con fagioli (sempre per restare in tema di quel motivetto che i suoi giannizzeri gli dedicano in ogni dove, persino in pieno centro a Bolzano, tra gli sguardi torvi degli indigeni, ed il saluto di altri ignoti gialloblù che si aggiungono al coro)…

2v.jpeg2v https://youtu.be/hBpU0QmZrXg

… oltre a polenta, condita con rafano (piccante) – del resto come lo stinco che “Pupo” (vedi sotto) ha spolpato a tempo di record, pur non avendolo ordinato, né prenotato, ma lo stesso servito dagli addetti del Viktor’s Imbiss, il self service selezionato dall’organizzazione, e sito in località Monte a Vadena, sul percorso ciclabile tra Ora e Termeno, nei pressi del lago di Caldaro, e che si sta avvicinando ai 35 anni di onorato servizio, con ampi spazi anche all’aperto, l’ideale per giornate di tempo sereno, senza alcuna nube, come ieri…

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Tra le portate personali di Marchinetti dimenticavo le braciole, mentre personalmente, al di là di rubargli di soppiatto qualche fetta di prosciutto affumicato e qualche assaggio di cacio, ho optato per una bella cotolettona alla milanese, con patatine, ma data la zona sarebbe stato meglio alla viennese, ma tant’è… Come noto, la versione asburgica, detta anche Wiener Schnitzel, contende a quella meneghina la nascita per prima, tra le differenze principali tra le due varianti, dobbiamo specificare che la viennese è più sottile ed è generalmente di fesa e non di lombata e viene fritta nell’olio e non nel burro.

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Per quanto concerne le libagioni, altrettanto importanti, a lungo si è dibattuto tra i nove, se fosse meglio la birra o il vino: personalmente, non apprezzando il derivato del luppolo, non avevo alcun dubbio nello scegliere la bevanda di Bacco, anche considerata la prossimità del nostro punto di ristoro con il comune di Termeno, sulla Strada del Vino, che, tradotto in crucco è Tramin, da cui, appunto, Traminer, ossia il vino aromatico che inebria soprattutto le donne, ma molto apprezzato anche dagli uomini…

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 Dunque, abbiamo spiegato le origini di Traminer, vino assai diffuso anche in Alsazia e in Friuli Venezia Giulia, ma in Alto Adige, o se preferite nel Sud Tirolo, è tipico il Gewürztraminerche è ricavato da un’uva bianca di alta qualità. Gerwürz significa spezia in tedesco, anche se quest’uva, dalla buccia rosa, tende a produrre vini esoticamente profumati piuttosto che ricchi di spezie. Ne abbiamo assaggiate quattro bottiglie, anche se Maurizio Marchinetti si è dichiarato pienamente soddisfatto solo dopo l’ultima…

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Prima di far ritrovare quiete agli altri astanti del Viktor’s Imbiss, c’è stato anche il taglio della torta (con la mitica coltellina di Baroni) per uno dei vari compleanni di Marchinèt…

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…realizzata da Ivana Paterlini, detta “la pasticciona”, nonché signora di Massimo Dattaro, un amore nato 20 anni fa al seguito del Parma, e come, sentenzia il Gallo“gli amori che nascono in gialloblù durano di più”.

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Proprio Massimo, per il 75 per 100 del viaggio nostro autista di fiducia, ci avrebbe trasportati in tempo al Druso, giusto per farci gustare l‘indimenticabile prova dei nostri portacolori, anche se restano, nelle nostre menti, indelebili più i momenti di contorno alla partita, l’avvicinamento ed il ritorno, che non la medesima, con qualche ragionevole dubbio che ci spunta (non è che siamo cotti proprio nel momento cruciale?), senza voler indulgere al pessimismo cosmico dei non credenti, cui basta un pareggio (sì, certo, seguente ad una sconfitta) per pensare che tutto (ossia la promozione da tempo scontata) sia perduto

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La non completa soddisfazione dal campo di gioco non ha impedito ai nove fidentini di trovare ulteriori soddisfazioni corporali, fermandosi, prima del ritorno, al “Forsterbrau” in centro a Bolzano, dove sono stati raggiunti dalla chiamata di Pietro Razzini della Gazzetta di Parma, per la seguitissima rubrica di commento dei tifosi, che potrete leggere domani, lunedì, sul giornale…

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Ovviamente non vi posso spoilerare, per rispetto nei confronti del collega, le opinioni raccolte da Lorenzo Solli (sopra) e da papà e figlio Dattaro (Massimo ed Alessandro), anche se sono davvero curioso circa la sintesi che ricaverà dal profluvio di parole raccolte, parimenti condizionate dall’oggetto sociale dell’esercizio che ci stava ospitando e, appunto, dall’insoddisfazione pel risultato. Difficile, come richiesto dal cronista, indicare i migliori in campo, forse più semplice esprimersi sulle scelte di Mister Pecchia, che ancora una volta ha sorpreso i più con l’undici iniziale…

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A proposito di stampa: per la lontana trasferta nell’estremo Nord, gli inviati dai media parmigiani presenti dal vivo erano solo tre, incluso lo scrivente:  ossia Sandro Piovani per la Gazzetta di Parma, con altri che da redazione o da casa, potevano ascoltare e trascrivere le opinioni dei protagonisti, seguendole su 12 Tv Parma, grazie ad Alberto Rugolotto che, come già Marco Balestrazzi al Garilli non si è potuto avvalere di operatori tecnici, rimasti alla base per via della spending review del gruppo sì in crisi, ma depositario dei diritti che ci si aspetterebbe venissero meglio valorizzati, considerato anche l’alto interesse del pubblico.

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Durante la sua radiocronaca in esclusiva su Radio Parma, dall’angusta postazione commentario al Druso, il povero Rugolotto – che raccontava il match attraverso il proprio telefono cellulare con cuffietta-microfono di serie, ma senza pesanti traslatori, mixer, etc., etc. rimasti sotto il banchetto per evidente mancanza di spazio sopra – ha dovuto fronteggiare non poche interruzioni per caduta della linea, mantenendo un invidiabile aplomb (io, in analoghe circostanze, avrei sicuramente scancherato di più).

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Per chiudere il Diario, segnalo anche la presenza in tribuna stampa, non molto lontano da dove si è accomodato il managing director sport Crociato Roel Vaeyens, del telecronista Rai Stefano Bizzotto, noto per aver commentato anche gare della Nazionale maggiore fino a quando, nel 2014, venne rilevato da Alberto Rimedio, anche se, curiosamente, sette anni dopo, nel 2021, lo sostituirà nella telecronaca della finale vinta dagli azzurri ai rigori sull’Inghilterra, a causa della positività al Covid del collega. Gabriele Majo

 

 

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gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".

 

 

 

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