Mercoledì, 14 Aprile 2021 06:27

5 grandi differenze tra basket italiano e americano In evidenza

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Emilia 14 aprile 2021 - Il basket è senza ombra di dubbio uno degli sport più seguiti al mondo, specie in America dove ha un seguito di gran lunga superiore a quello di cui gode il calcio. In Italia, invece, la situazione è molto differente. La pallacanestro non ha mai registrato lo stesso successo nello Stivale, nemmeno dopo l’eco mediatica generata dal ritorno alla Virtus Bologna di Marco Belinelli, l’unico italiano della storia ad aver vinto un titolo NBA.

A prescindere dal numero di appassionati presenti sul territorio nazionale, però, sono ben altri i particolari che differenziano l’uso della palla a spicchi rispetto agli stati a stelle e strisce. Un’osservazione preliminare tenderebbe a individuare nel basket americano una maggiore ricerca della spettacolarità.

In Italia e in generale in Europa, per contro, si è molto più attenti al rispetto rigido delle regole e viene lasciato meno spazio a numeri di prestigio o esercizi di stile. Chissà che questo non dipenda anche dalla grandezza dei campi di gioco: quelli della NBA godono di una lunghezza di una trentina di metri e di una larghezza che si avvicina ai 20, mentre in Italia il parquet si estende per 28 metri in lunghezza e 15 in larghezza. Negli Stati Uniti la linea dei 3 punti si trova a 7,25 metri dal canestro, mentre in Italia a 6,75 metri.

La FIBA, federazione internazionale di basket, che regola la pallacanestro in tutto il mondo, presenta delle divergenze con la singola NBA, che governa lo stesso sport nel solo continente americano. La NBA promuove il gioco d’attacco, altrove si preferisce rimanere sulla difensiva. Alcune regole del basket sono addirittura diverse rispetto a quelle della lega statunitense, a partire dalla durata delle partite, divise sempre in 4 quarti: in America ogni quarto è di 12 minuti, in Italia di 10. In America i giocatori in campo possono chiedere un time-out breve di 20 secondi, oltre a quello di un minuto, l’unico presente in Italia dove può essere chiamato però soltanto dall’allenatore. Una terza differenza riguarda le palle contese: in America è presente la regola della palla a due, mentre in Italia si procede sulla base del “possesso alternato”.

Un altro dettaglio da non trascurare risiede nei falli. Nella NBA sono ammessi fino a 6 falli per singolo giocatore, in Italia il massimo di infrazioni accettate è invece di 5, dopodiché si viene espulsi. Infine, c’è da considerare una regola presente solo nel basket americano, cioè quella dei 3 secondi: se un giocatore che sta difendendo rimane in area per più di 3 secondi si vedrà fischiare contro un fallo tecnico. Basta questo per capire perché le partite della NBA sembrano molto più concitate rispetto a quelle italiane.

Il divertimento ha la priorità in America. Il basket non rappresenta solo uno sport, ma anche un vero e proprio show di intrattenimento che affonda le radici nella cultura popolare. D’altro canto, fino a 20 anni fa in America non poteva essere praticata nemmeno la difesa a zona. Il livello dei giocatori americani risulta chiaramente su un altro piano rispetto a tutti gli amanti della pallacanestro sparsi nel resto del mondo. Anche per questo motivo, nella sua storia, la nazionale degli Stati Uniti non ha potuto sempre godere delle stelle della NBA.

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