Al "San Paolo" i neroverdi passano in vantaggio col rigore di Falcinelli, ma poi Callejon e la doppietta del Pipita fanno gioire il Napoli.
di Andrea Melli - Probabilmente troppo forte questo troppo Napoli, troppo debordante Gonzalo Higuian per provare a contenerlo anche in qualche momento. Eppure, il Sassuolo del "San Paolo" è stato tutt'altro che arrendevole, è stato tutto tranne che vittima sacrificale. Anzi, ha immediatamente sgasato, ammutolendo il pubblico partenopeo.
La trasformazione, dopo appena 200 secondi dall'avvio, dagli undici metri di Falcinelli è stata una doccia ghiacciata in una notte di passione tutta a tinta unita, quella azzurra. Un sussurro, il rigore dell'attaccante umbro, però rimasto tale: non sono bastate convinzione, tenuta di campo da grande squadra, e tenuta mentale di chi sa che sta compiendo un percorso ad una velocità supersonica. Pensi al Sassuolo e immediatamente, oltre alle innovative idee di Eusebio Di Francesco, lo associ alle infinite disponibilità economiche di Giorgio Squinzi. Vero, ci mancherebbe. Senza gli investimenti di Mister Mapei la A sarebbe rimasta una chimera, ma senza investimenti da squadra che vuole puntare in Europa League, l'Europa diverrà montagna difficile da scalare. Ieri contro la prima della classe, in campo, Falcinelli, Pellegrini e Politano al primo anno di A, Duncan che ha esperienza limitata e che ha ritrovato il campo solo nell'ultimo periodo, Ariaudo che era alla seconda presenza stagionale. Fattori che sommati alle assenze di Cannavaro, Berardi e a gara in corso di Missiroli, ne spiegano il risultato finale.