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Riusciremo a difenderci senza essere puniti? Ecco cosa pensano i parmigiani della proposta di legge di iniziativa popolare che prevede l'aumento della pena per chi si introduce nel domicilio, la difesa come si vuole nella propria abitazione, la non possibilità di essere denunciati per eccesso di legittima difesa e che non sia mai previsto un risarcimento del danno per il ladro.

Di Alexa Kuhne

Parma, 8 aprile 2016

Può capitare che l'aggressore si trasformi in vittima e che la propria casa diventi il luogo più insicuro e pericoloso.
Le situazioni di questo tipo, in realtà, sono sempre più frequenti nel nostro Paese.
Paura e allarme sociale sono tangibili e i cittadini si sentono disarmati e deboli di fronte alla possibilità di essere derubati, feriti o uccisi in casa propria. O di essere considerati dalla legge come gli aggressori nel caso in cui si difendano da un rapinatore. Insomma, succede che, oltre al danno, si debba subire la beffa.
Perché la legge esiste ed è quella della legittima difesa, prevista dall'articolo 52 del codice penale, solo che andrebbe revisionata e correttamente divulgata, visto che fino a ora sembra tutelare chi, con atti di banditismo, tenta rapine con conseguenze, il più delle volte, tragiche.
Modificando questa legge i cittadini, fatte le loro valutazioni, prenderanno le precauzioni opportune e forse potrà mettersi in moto un sistema di prevenzione sociale che terrà la criminalità fuori dalle nostre case.
E' quello che sostiene Italia dei valori che sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione che prevede la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare le norme sulla legittima difesa.

L'impulso è partito alla fine di febbraio da Padova dove, recentemente, il tabaccaio Franco Birolo è stato condannato a 2 anni e 8 mesi e a un risarcimento di 325 mila euro per aver ucciso un ladro tre anni fa e ha raggiunto molti Comuni italiani.
Sostanzialmente si chiedono tre cose: un aumento della pena da due a sei anni per chi si introduce nel domicilio, che all'interno della propria casa o del proprio negozio, ciascuno debba essere libero di difendere se stesso, i propri cari e i propri beni come vuole, senza incorrere nel rischio di essere denunciati per eccesso di legittima difesa e che non sia mai previsto un risarcimento del danno per il ladro o per la sua famiglia.
La raccolta firme è effettuata attraverso banchetti in tutte le piazze italiane, ma l'Idv ha trasmesso a ogni sindaco il modulo necessario affinché sia resa possibile anche nelle sedi comunali.
La necessità di rispondere più efficacemente alla crescente domanda di sicurezza proviene, in particolare, da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: un territorio in cui il fenomeno dei furti in abitazione è sempre più preoccupante.
I promotori della campagna di sensibilizzazione chiedono la rimozione della fattispecie normativa che permette all'aggressore di trasformarsi in vittima: al ladro che s'introduce in casa nostra, infatti, è attualmente consentito chiedere in certi casi il risarcimento del danno.
Questo ampliamento legislativo della tutela, secondo i sostenitori, costituirebbe un forte deterrente verso la categoria di criminali dediti a furti e rapine nei luoghi di privata dimora, i quali così sapranno di non poter più beneficiare di scappatoie giuridiche e di non poter più volgere a proprio profitto norme quale la risarcibilità del danno. Chi si introdurrà nei privati domicili saprà, dunque, di pagare più severamente e di non potersi trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento di danni. Per le stesse ragioni chi difende l'incolumità o i beni propri o altrui all'interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa.

Esasperati e impauriti, anche i parmigiani sono quasi tutti concordi nell'affermare che sia giusto difendersi in casa propria, anche sparando.

"Sono situazioni che si dovrebbero vivere e non le auguro a nessuno – dice Mario, 45 anni, di Parma -. In quei momenti hai poco tempo per pensare o agire, magari gli intimi di andare via e sparano loro a te (perchè di solito sono sempre in 2 o 3)....mors tua vita mea...".
Il rischio di difendersi è anche quello di dover risarcire il rapinatore...

"Questa nuova proposta mi pare sensata e firmerò pure io – conferma Claudio, 50 anni di Mantova, altra città tartassata - perché prevede che non vi sia alcun risarcimento a favore dei delinquenti che si introducono in casa per rubare e malauguratamente si piglino una qualche legnata sul grugno".
Il pericolo, se dovesse essere modificata la legge, è che si corra il rischio di alimentare la cultura dello "sceriffo fai da te" ma i cittadini di Parma non hanno titubanze: "Me ne frego – spiega Giordano - ...se uno viene in casa mia lo ammazzo...anche se la vita devo trascorrerla in galera ....".

E ancora: "Ormai c'è già – ammette Barbara, cremonese di passaggio a Parma -... E sono state proprio certe sentenze ad alimentarla..."
Il nodo della questione è che la dicitura "difesa proporzionata all'offesa" lascia troppi margini di discrezionalità nel giudizio, soprattutto in chi non s'intende di armi e tempi di reazione. Qual è, allora, la proporzionalità? Uno armato di coltello, mazza, cacciavite, piccone, piede di porco è meno pericoloso di chi impugna una pistola?

"Se detieni (legalmente) - continua Claudio – un'arma hai l'obbligo morale di saperla usare, indipendentemente dall'uso che pensi di farne. Ma se ti capita il delinquentone armato, non dico con la pistola, ma con un coltellaccio da cucina devi pur difenderti..."
Il problema sta anche nelle forze dell'ordine, continua Claudio: "I tempi di intervento quali sono? Tu chiami immediatamente e arrivano in tempo? I delinquenti rilasciati da questo governo sono decine di migliaia, la depenalizzazione dei reati è stata pure ampia, entrano migliaia di persone di cui non sai alcunché... penso basti!. La polizia non ha nemmeno i colpi per allenarsi. Sai quanti ne spara un poliziotto di mestiere? 50/60 ogni tre mesi, e ora mi dicono che abbiano ridotto a una 15 di colpi. Con chi si confrontano? Rischiano di trovare il militante jihadista che ha appena fatto un corso intensivo di tre mesi a Rakka e sei mesi in battaglia..."

Anche chi, di principio, come Silvia, insegnante trapiantata a Parma, è contraria alla giustizia 'faidate', ammette di essere stufa...

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Domenica, 03 Aprile 2016 12:08

Spudorati incapaci.

Sembra di tornare alla preistoria ripensando agli annunci del rottamatore. I bei tempi che furono di speranza di un radicale cambiamento della politica si sono infranti solo pochi mesi dopo l'incarico ricevuto dal Presidente Napolitano.

di Lamberto Colla Parma, 03 aprile 2016.
La faccia giovane e da bravo ragazzo aveva sostenuto la sua popolarità anche tra le fila degli oppositori del PD e nei giovani e meno giovani frustrati cittadini aveva infiammato la speranza di un reale cambiamento di rotta e di stile; depressi dall'austerity imposta da Monti e da Letta e soffocati da una crisi che non mollava.

La vendita all'asta su "ebay" di 151 auto Blu, simbolo della politica dei privilegi, fu un tocco da maestro dell'illusionismo e la popolarità andò alle stelle riuscendo a oscurare o a giustificare i tanti piccoli errori di percorso e l'amarezza di non avere un "premier" eletto dal popolo. "Ma se metterà le cose a posto...", era il pensiero diffuso.
E così al Governo Renzi riuscirono manovre e manovrine che a Berlusconi costarono caro senza riuscire nell'intento delle riforme ma solo a accumulare processi.

A Renzi invece sembrava tutto concesso, almeno sino a quando non si toccavano interessi dei soliti noti e ignoti burattinai e soldatini della prima, seconda e dell'attuale "sospesa" repubblica. Intanto, nuove 1.300 auto blu sono state acquistate e vanificando perciò il ricavato dell'asta. L'aeroplanino Presidenziale è stato rinnovato, la Spending Review non si è attuata, le tasse, che se ne dica, sono aumentate, e quel che è peggio, lo stile di fare politica è rimasto immutato con l'aggravante delle finalità esclusivamente personali, della presuntuosa arroganza di impunità, nella disinvolta e spudorata conduzione parlamentare e delle nomine a tutto tondo a favore di amici intimi e parenti.

Così, mentre loro cercano di sistemare i conti dei genitori e dei compagni di vita a noi tocca subire l'arroganza della Agenzia delle Entrate alla quale è stato concesso, a partire dal 30 marzo, di essere in possesso dei saldi bancari e delle giacenze medie. Per contrastare l'evasione fiscale, è la giustificazione, come se chi evade facesse transitare il "nero" dai conti correnti. No, la finalità è sicuramente un'altra e comunque è una palese e intollerabile mina alla privacy.

Mentre s'inaugurava un altro passaggio al completamento del grande fratello elettronico della pubblica amministrazione, il compagno della Ministra Guida si faceva bello con i compagni di merende dei francesi della Total. "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se... è d'accordo anche Mariaelena" dicevano i due piccioncini al telefono. "Rimetterlo dentro alla legge... con l'emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa... ehm... dall'altra parte si muove tutto!" concludeva la telefonata la Ministra innamorata.

Mentre i nuovi "furbetti del quartierino" si fanno i cavoli loro, l'ISTAT annuncia una nuova flessione dell'occupazione, giusto per ricordare a tutti che le sofferenze non sono finite e la strada della ripresa è ancora tutta in salita e, a suon di più o meno 0,1%, la vetta non si raggiungerà mai.

Ormai tutto è da rifare. Il sistema politico - istituzionale di questo Paese è sudicio e putrido a tutti i livelli istituzionali, economici, finanziari e per di più retto da incapaci, spudorati e presuntuosi.

Tutto potevo aspettarmi, ma mai di diventare un nostalgico fan della "prima repubblica" e di venire tradito proprio dai giovani.

Tu quoque, Brute, fili mi!

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Spudorati incapaci. Crisi del latte. Piani produttivi per il Parmigiano Reggiano. Confcooperative migliora i ricavi e mantiene l'occupazione. Allerta sicurezza alimentare, ma è una bufala. Cereali, la Cina fa paura.

SOMMARIO Anno 15 - n° 13 03 aprile 2016 - (In allegato il file scaricabile - pdf)

1.1 editoriale
Spudorati incapaci.
3.1 cereali
Cereali. La Cina spaventa i mercati.
4.1 Lattiero Caseario
Latte, il momento più difficile del comparto.
5.1 crisi latte Crisi lattiero caseario: la proposta di Cooperative Italiane.
5.2 emil banca 2015 Emil Banca: positivo il bilancio d'esercizio 2015
6.1 export parmigiano Export Parmigiano Reggiano: +13,2% e boom in USA (+34%) nel 2015
6.2 piani produttivi Parmigiano Reggiano. Cia di Reggio: sui piani produttivi si poteva fare di più
7.2 confcooperative ER Confcooperative Emilia Romagna: aumenta il fatturato, stabili i soci e gli occupati
8.1 allerta sicurezza alimentare
Allarme Escherichia Coli in Europa. Una bufala!
9.1 promozioni "vino" e partners

 

Una Pasqua ben poco serena. Cereali, tra alti, bassi e alti ancora in attesa di USDA. E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna. Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia. cereali, mais e soia- tendenze.

SOMMARIOAnno 15 - n° 12 27 marzo 2016
1 .1 editoriale Pasqua ben poco serena.
2.1 buona pasqua! Gli Auguri di una Serena Pasqua a tutti i nostri affezionati lettori.
3.1 cereali Cereali. Tra alti e bassi in attesa dell'USDA del 31 marzo
4.1 Lattiero Caseario Latte sempre più in rosso.
5.1 cereali tendenze Ismea, tendenze e dinamiche recenti dei cereali
5.2 mais soia tendenze Ismea, mais, soia. Tendenze e dinamiche recenti
6.1 Novità Parmigiane E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna.
6.2 biologico italiano Valfrutta, lancia la nuova alinea di legumi italiano Bio
7.2 mucca pazza Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia
8.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
9.1 Cereali Cereali. Balzo in avanti dei prezzi in attesa dell'USDA.
10.1 pomodoro Pomodoro da industria. Export record per 1,5 miliardi.
11.1 promozioni "vino" e partners

(in allegato il file completo scaricabile - pdf)

cibus 12 27mar16 COP

Domenica, 27 Marzo 2016 10:55

Pasqua ben poco serena.

Sarebbe necessario un miracolo per riportare la luce, non quella dei neo illuminati, in tutte le aree del mondo; dal medio oriente all'Asia, dal Sud America all'Africa.

di Lamberto Colla Parma, 27 marzo 2016.
300 famiglie trascorreranno una Pasqua ben poco serena. Gli ultimi attentati di Bruxelles hanno dimostrato la fragilità del mondo occidentale e quanto sia vulnerabile di fronte alla minaccia terroristica. Una questione nota con la quale dovremo convivere ma rimane sconcertante la facilità con la quale il "nemico" riesce a piazzare le sue mine nei luoghi considerati ad altissima sensibilità, come l'aeroporto internazionale della capitale belga.

E chissà quale tributo di vittime sarebbe stato se, come pare dalle testimonianze del tassista che accompagnò due degli attentatori, invece di una autovettura fosse arrivato, come dai terroristi era stato richiesto, un pulmino in grado di caricare tutto l'arsenale bellico predisposto per l'attentato e ritrovato invece ancora nella loro abitazione.
Organizzati, capaci e determinati i terroristi islamisti sembra che in Belgio abbiano una capacità di movimento e mimetizzazione elevatissima.

E allora il dubbio che i servizi segreti non abbiano funzionato per nulla diventa una certezza. Il terrorista più ricercato dopo l'assalto di Parigi del 23 novembre scorso era saldamente nascosto in casa sua e aveva orchestrato i nuovi attentati, previsti per il giorno di pasquetta, insieme all'artificiere del gruppo d'assalto parigino.

Solo dopo la cattura di Salah Abdeslam la cellula jiahdista decide di anticipare l'"ORA X" dopo avere appreso dai giornali (altro madornale errore della polizia investigativa) che il terrorista ricercato N° 1 aveva deciso di collaborare.

Una sequenza di errori da fare rabbrividire che dovrebbero essere ben analizzati, non solo in casa belga ma da tutti i servizi di sicurezza occidentali, per cercare di arginare le deficienze del sistema di sicurezza e prevenzione del Paese, volenti o nolenti, simbolo dell'UE.

Oggi però non è il momento delle polemiche ma della commiserazione.

E' Il momento di rivolgere un pensiero delicato e affettuoso a quelle famiglie investite dalla brutalità del terrorismo pur sapendo che non saranno le ultime.

Ben coscienti invece che la Pace non si raggiungerà in breve perché un simile livello di destabilizzazione mondiale non si era mai visto.

E' un mondo in fiamme, dove l'odio ha preso il sopravvento e porta la rabbia a crescere in progressione geometrica. Tutti contro tutti.

Sarebbe necessario un miracolo per riportare la luce, non quella dei neo illuminati, in tutte le aree del mondo; dal Medio Oriente all'Asia, dal Sud America all'Africa.

Buona Pasqua!

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Non ci interpellano per "regalare" il mare alla Francia, non ci interpellano per decidere la composizione del Parlamento, non ci interpellano per eleggere la Commissione Europea lasciandoci in balia di UEmanoidi ma chiedono il parere popolare per una semplice clausola di rinnovo. Un bel MA VAFFA ci starebbe proprio bene.

di Lamberto Colla Parma, 20 marzo 2016.
Nulla! E' quanto il referendum sulle trivellazioni marine potrà decidere. Al cittadino perciò sarà concesso di decidere per il nulla ma almeno avrà la sensazione di contare ancora qualcosa, di vivere in un Paese democratico. Mentre invece viviamo in un Paese a democrazia sospesa. Governati dagli UEmanoidi NON ELETTI di Bruxelles e Strasburgo e da un premier anch'egli NON eletto che si permetterebbe di autorizzare l'arretramento delle acque territoriali italiane a favore dei francesi senza interpellare nessuno, come non interpellerà nessuno in merito alle concessioni balneari ovvero la decadenza anticipata al 2017 e la apertura alla gara di tutti i paesi europei, veniamo chiamati a decidere "sulla durata di un contratto".

Per la prima volta, forse per dimostrare l'importanza delle inutili e costose Regioni, il referendum abrogativo a cui siamo chiamati a esprimerci il 17 aprile è stato autorizzato su richiesta delle Regioni invece della tradizionale raccolta di firme popolari, al quale peraltro è stato assegnato un acronimo, NO-TRIV, discutibile (richiama le violenze NO-TAV) e fuorviante.

Infatti non si dovrà decidere sulla concessione delle trivellazioni e perciò sulla salvaguardia delle coste marine o dell'ecosistema, bensì soltanto su una specifica, chiamiamola per semplicità, "clausola contrattuale".

Nel referendum Infatti, si chiede agli italiani se vogliono abrogare la parte di una legge che permette a chi ha ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa di rinnovare la concessione fino all'esaurimento del giacimento.

Il quesito del referendum, letteralmente, recita:
"Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?"

Un argomento ghiotto e inutile che i media nazionali hanno già iniziato a propinarci quotidianamente, elevandolo così a importanza vitale, distraendo l'opinione pubblica dai veri problemi che si chiamano: lavoro, tasse e disoccupazione.

Un bel "Ma VAFFA" ci starebbe proprio bene.

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Pietro Adrasto Ferraguti: "Il suo erede Parma lo sta ancora aspettando. "Era della generazione che ha apportato" (Walter Le Moli). Andrea Zanlari: "Elvio aveva un sogno, sapeva sognare con molta intensità e era attento ai fatti delle persone". Carmelo Panico, "Con oggi si chiude definitivamente e formalmente l'esperienza politica di Civiltà Parmigiana."

di Lamberto Colla Parma 13 marzo 2016 - (galleria immagini allgata) - 
Più che un convegno un mosaico di testimonianze nel tentativo di comporre la complessità di un uomo e di un politico che ha servito, ininterrottamente per 35 anni, la sua città.

"Oggi (sabato 12 marzo ndr) è un giorno particolare - introduce Carmelo Panico, amico , collaboratore politico di Elvio Ubaldi e moderatore in rappresentanza del Comitato Organizzatore - siamo insieme per ricordare soprattutto un amico e un uomo."

In molti hanno voluto essere presenti nella Sala Aurea messa a disposizione dalla Camera di Commercio per la presentazione del libro "Elvio Ubaldi una città in testa", scritto dal giornalista Gian Luca Zurlini, voluto dagli amici di sempre e autorizzato dai familiari.

libro Locandina

Molti hanno voluto portare la loro diretta testimonianza, amici e oppositori politici, come ad esempio il Senatore Giorgio Pagliari, assente per ragioni familiari, che però ha chiesto che si leggesse il suo pensiero, "Elvio è stato un sindaco vero e quindi importante per Parma. Certamente alcune mie scelte hanno visto la mia ferma opposizione ma questo non può essere di ostacolo a riconoscere che l'impronta di Elvio è stata forte, tra le più forti del dopoguerra".

"Non poteva esserci riflessione - prosegue Panico - nel convegno senza questo libro e non poteva esserci questo libro senza riflessione. L'una sostiene l'altra."

Carmelo-Panico Gianluca-Zurlini

Quindi, dopo l'intervento di Gianluca Zurlini che ha raccontato della complessità nel ricostruire la storia politica, iniziata negli anni '70 e mai interrotta, di Elvio Ubaldi e realizzarne una sintesi, uno dopo l'altro si sono succeduti sul palco Andrea Zanlari, Luigi Prati, Andrea Gambetta, Oriano Tini, Walter Le Moli, Pietro Adrasto Ferraguti, Enver Bardulla, Marco Capra e Enzo Petrolini. Ognuno con aneddoti e testimonianze della vita politica, amministrativa e di vita privata dell'uomo che, è stato da tutti riconosciuto, ha sempre agito strategicamente, con elevate doti manageriali, intelligente, colto ed elegante e con una spiccata capacità di persuasione. Come quella volta che si dovette sgomberare il campo nomadi di Marano, "le ruspe, ha raccontato Oriano Tini , ex dirigente comunale, entrarono solo per la costruzione della cassa di espansione" della cui utilità ci si è definitivamente accorti solo pochi mesi fa.

Gruppo amici scrittore

"Non è un convegno politico - sottolinea Panico - ma è un convegno per consegnare alla storia la figura di un amico, la figura di un sindaco, la figura di Elvio che ha speso la sua vita politica per migliorare la qualità di questa città. Questo convegno è per consegnare alla storia un movimento politico, "Civiltà Parmigiana" che ha dato corpo e sostanza alle idee di Elvio Ubaldi. Non è un convegno politico ma per consegnare alla storia la fine di un'epoca. Con oggi si chiude formalmente e definitivamente l'esperienza politica di Civiltà Parmigiana. Naturalmente questo convegno non vuole esse nè esaustivo nè completamente definitivo anzi il primo passo per andare a analizzare la figura di quest'uomo e di quello che ha fatto per la sua città. Altri momenti ci saranno".

Infine, prima di lasciare spazio al giornalista della Gazzetta di Parma Gabriele Balestrazzi al quale è stato demandato il compito di intervistare su quei formidabili anni 1998-2007 gli ex assessori Maria Teresa Guarnieri, Arturo Balestrieri, Daniele Galvani, Roberto Lisi, Stefano Spagnoli, Carmelo Panico ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti di quei "Capitani Coraggiosi", estensori del manifesto "Parma io ci sto" che inclusero, "distorcendo la realtà", anche Elvio Ubaldi tra i tre Sindaci che determinarono il declino di Parma.

"Allora mi permetto di fare una critica - conclude Panico - e chiedo dove eravate in tutti questi anni, Capitani coraggiosi. Se volete rappresentare il nuovo fatelo, ma nel rispetto e nel dovere della memoria. Io vi auguro buon lavoro Capitani Coraggiosi ma non è questo il modo di approcciarsi alla realtà".

Famiglia ubaldi

(Foto di Francesca Bocchia)

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Si apre uno spiraglio e subito viene richiuso. Sembra proprio che le norme che funzionano non debbano avere vita lunga. L'incremento dell'occupazione non è l'effetto diretto dell'incremento del PIL registrato nel 2015.

di Lamberto Colla Parma, 13 marzo 2016.
Dopo sette anni il tasso di disoccupazione inverte la tendenza. L'anno scorso la stima dei disoccupati è calata "in maniera significativa", di 203mila unità (-6,3%), soprattutto nella seconda metà dell'anno. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso invece al 40,3%, giù di 2,4 punti percentuali, registrando la prima diminuzione annua dal 2007. Per la fascia tra i 25 e i 34 anni il tasso di disoccupazione è al 17,8%, 0,8 punti in meno sul 2014.

A rilevarlo è l'ISTAT spiegando che è la prima diminuzione dopo sette anni e che con un +0,8%, corrispondente a una media di 186.000 unità, il tasso di occupazione è salito al 56,3% corrispondenti a 22.465.000 lavoratori contro una disoccupazione ridotta a 3.033.000 unità.
Vero che ancora il divario tra Nord e Sud rimane elevato e che comunque nel complesso si tratta di piccoli valori ma comunque apprezzabili perché vanno a incidere positivamente sulle famiglie e quindi sul tasso di fiducia e sui consumi domestici.

L'apprezzabilità di questo risultato sta nel fatto che è stato raggiunto proprio nel corso dell'anno in cui, seppure sensibilmente inferiore le stime, anche il PIL dell'Italia si è mosso in zona positiva (+0,8%).
Verrebbe perciò spontaneo accostare la leggera ripresa economica registrata nel 2015 con la crescita dell'occupazione.

Invece così non è.

Infatti a ben osservare la tempistica dei picchi di assunzione questi denotano che siano stati concentrati, almeno in larghissima parte, nell'ultimo bimestre dell'anno (82,2% addirittura in dicembre 2015), ovvero in prossimità della decadenza dei benefici fiscali non riconfermati pienamente con la legge di stabilità approvata lo scorso novembre.
Dal primo gennaio 2016, l'incentivo è infatti stato ridotto al 40% dei contributi a carico del datore, il tetto massimo di sgravio è sceso a 3.250 euro annui (contro gli 8.060€), mentre l'operatività della decontribuzione è stata ridotta a soli 2 anni (invece di tre).

Ecco quindi la corsa all'assunzione a conferma della necessità, da parte delle imprese, di assumere in un quadro organico e stabile i propri lavoratori e collaboratori ma nella chiara e esplicita difficoltà a sostenere un costo del lavoro e delle imposizioni fiscali così alto. Tant'è che, appena uno spiraglio si è prospettato, la finestra si è spalancata.

E per non prendersi una polmonite il Governo ha deciso di richiudere subito la porta.

Avrebbe dovuto essere un segnale forte per convincersi che la strada unica per fare ripartire il paese è quella del taglio delle tasse ma così non è stato.

Purtroppo, ancora una volta, nonostante il chiaro, limpido e forte segnale fatto registrare dalla nostra micro piccola e media industria non è stato sufficiente a fare procrastinare in toto le misure sul lavoro del 2015 e tantomeno a far prendere il coraggio di applicare un taglio significativo alla pressione fiscale diretta e indiretta, magari andando nella direzione della FLAT TAX che in altri Paesi, a partire dalla Russia di Putin, ha così ben funzionato.

Peccato che, le rare volte che c'azzeccano, se ne pentono immediatamente; proprio non vogliono bene ai loro sudditi questi nostro moderni monarchi neo liberisti.

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Il convegno "Elvio Ubaldi una città in testa" organizzato da Civiltà Parmigiana si terrà sabato 12 marzo presso la Camera di Commercio di Parma, ad ingresso libero. Di seguito il programma. 

programma convegno civilta parmigiana

Domenica, 06 Marzo 2016 12:23

Sempre meglio di niente...

Finalmente il dato è ufficiale. L' Italia è in crescita e il PIL del 2015 ha registrato il segno positivo. Un +0,8%, ben al di sotto della media UE (+1,4%), ma pur sempre in crescita. Chi si accontenta gode, recita il detto popolare più diffuso in casi di immobilismo.

di Lamberto Colla Parma, 06 marzo 2016.
Condivido che sia necessario cospargere l'Italia di ottimismo sfruttando ogni occasione positiva e il dato di crescita del Paese non poteva non essere cavalcato. Un dato addirittura migliore delle stime di fine anno quando, passata l'illusione di traguardare una crescita superiore all''1% d'inizio anno, venne stimato un +0,7% .

Quindi ancora meglio.
Un risultato indubbiamente migliore dei governi dei "Professori", tutto "loden" e austerity, che fecero registrare un bel -2,3% e -1, 9% (Monti e Letta rispettivamente).

Certamente la congiuntura sfavorevole ha contribuito, e non poco, sul risultato del PIL. la crisi delle Borse, dei Paesi emergenti, la caduta dei prezzi del petrolio e l'embargo russo sono stati fattori indubbiamente limitanti la crescita complessiva. Ma chi si accontenta gode, è il motto che giustifica i propri insuccessi. Chi si accontenta gode lo dice uno che nella vita ha saputo solo raccogliere ciò che gli è caduto dal cielo, che non si è spinto mai oltre il proprio naso, che non ha realizzato i sui sogni e forse nemmeno ci ha provato. Chi si accontenta gode è la filosofia dei finti soddisfatti, degli infelici camuffati, dei depressi sorridenti e dei falliti pseudo ignari.

Questa è la condizione che, chi sta ai vertici dello Stato e dell'UE, gradirebbe fosse diffusa nei cittadini. E allora forza a spingere sulle illusioni, sulle speranze che "tra breve la crisi passerà e l'Italia è pronta a ripartire".

Balle e fandonie, perché la crisi non può passare in quanto non vi è crisi. Dopo otto anni di guerra finanziaria lo stato di crisi è diventato uno status, è la normalità, e dalle macerie occorre ricostruire ma, prima di tutto, è indispensabile che tutti si faccia un passo indietro.
Invece, il passo indietro viene fatto fare solo alla popolazione più o meno attiva (lavoratori, pensionati e ex risparmiatori), attraverso frequenti ma piccoli salassi, stordita dall'oblio e dalle speranze, incantata dai magici illusionisti al Governo capaci di fare vedere anche quello che non c'é, come ad esempio la riduzione delle tasse.

Il Ministro Padoan, a sottolineatura positiva del dato di crescita, ha esaltato il fatto che la pressione fiscale è scesa al 43,3% del Pil e promette "Nuovi tagli alle tasse se compatibili con i conti". Ecco questa è l'ultima illusione del magico Ministro. In cuor suo, infatti, già sa che verso la fine dell'anno, salvo un vero e proprio miracolo, dovrà dar seguito all'aumento dell'aliquota IVA e inventarsi qualche altra diavoleria per far quadrare i conti.

E non potrà che esser così perché, quello che ben poco è stato sottolineato dai rappresentanti del Governo e dai più autorevoli divulgatori (TV e Giornali), sono due elementi ben poco rassicuranti che hanno accompagnato questo dato di crescita minimalista:
1. il debito pubblico è aumentato di oltre 30 miliardi (33 miliari e 800 milioni). Interessante è leggere chi è stato meno virtuoso e addirittura più spendaccione (L'amministrazione centrale dello Stato!);
2. le entrate tributarie del 2015 sono aumentate del 6,4% a fronte di una crescita del solo 0,8%.

A fine 2014, svelano i dati comunicati da Bankitalia, il debito ammontava a 2.136 miliardi (132,4 per cento del Pil), mentre alla fine di novembre era sopra 2.200 miliardi.
La "ripartizione per sottosettori", sottolinea la nota di Palazzo Koch, vede un comportamento virtuoso delle amministrazioni locali, mentre nel cuore dello Stato cresce l'indebitamento: "Il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, a 92,3; il debito degli Enti di previdenza si è ridotto di 0,1 miliardi".

Insomma il Governo ancora una volta non si è smentito predicando bene e poi razzolando male. Impone rigore ai cittadini e alle istituzioni a loro più prossime (Comuni), architetta quindi norme in grado di ottenere il risultato che di fatto viene perseguito (aumento delle imposte e riduzione dei servizi) ma quando si tratta di toccare il portafoglio alla "Galassia Romana", dalle indennità dei parlamentari alla spending review il risultato non solo non si consegue al contrario si ottiene un inasprimento dei costi.
Per concludere, lo Stato arraffone è riuscito nella titanica impresa di incrementare di ben il 6,4% le entrate a fronte di un miserrimo +0,8% di PIL.

E' e sarà sempre più difficile, perseverando su questa strada, essere ottimisti di fronte a questi dati ai quali dobbiamo aggiungere i furti bancari perpetrati grazie al Bail-In e alle novità introdotte sui mutui ipotecari: 18 insoluti e la casa passerà di proprietà della banca che potrà venderla a qualsiasi prezzo pur di fare cassa lasciando legalmente i proprietari a ripararsi sotto i ponti.
Ma dove andremo a finire?

Bankitalia-via Nazionale Palazzo Koch-Foto-Lalupa


(Foto di Palazzo Kock: Di Lalupa - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1384251)

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Pubblicato in Politica Emilia
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