Secondo la denuncia della ragazza, di nazionalità marocchina, l’autore della violenza sarebbe un connazionale di 19 anni che avrebbe abusato di lei ne presso un cantiere di via Divisione Aqui. Il racconto è al vaglio degli inquirenti.
Modena –
Sequestrata e costretta a subire un rapporto sessuale da parte di un connazionale. Una 26 enne marocchina, senza fissa dimora, ha denunciato alla Polizia la violenza sessuale che sarebbe avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorsi, in un container del cantiere del cohousing in via Divisione Aqui, in stato di abbandono da tempo e recentemente bonificato.
Secondo il racconto della giovane, un connazionale di 19 anni, anch’egli senza fissa dimora e di sua conoscenza, dal momento che entrambi frequentavano il cantiere per passarvi la notte, l’avrebbe prima minacciata con un cutter, poi l’avrebbe trascinata all’interno del container e, dopo averla rinchiusa, l’avrebbe costretta a subire un abuso sessuale.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura, sta attualmente verificando la veridicità del racconto della giovane e sta cercando di rintracciare il presunto colpevole.
La Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà due cittadini italiani, padre e figlio, per il reato di produzione e detenzione illecite di sostanze stupefacenti o psicotrope.
I due, in un appezzamento di terra, delimitato da un telo oscurante verde, all’interno di un cortile condominiale in zona Madonnina a Modena, avevano coltivato diverse piantine di cannabis. Al momento del controllo vi erano 7 arbusti e 14 fori sul terreno, riconducibili ad altrettante piante, con tutta probabilità estirpate da pochi giorni.
Una volta appurato che tale area verde era di proprietà esclusiva dei due, padre e figlio, gli agenti hanno approfondito gli accertamenti. In una stanza, all’interno dell’abitazione, i due avevano creato una struttura di bastoni sorretti da cavalletti di legno per l’essicazione dove erano attaccati 117 rami di cannabis con relativa inflorescenza, per un peso complessivo di circa 16 kg.
Piantine, rami e una busta contenente 172 semi di canapa sativa kompolti sono stati sottoposti a sequestro.
La pagina Facebook "Il bello di essere del San Leonardo" in collaborazione con alcuni residenti del quartiere Montanara, ha pensato di produrre dei cartelli da affiggere nei punti caldi dove vengono abbandonati rifiuti di ogni tipo, specialmente nelle vicinanze delle campane del vetro.
"Abbiamo cercato di inserire anche lingue straniere compresa quella araba (sperando che il traduttore abbia fatto giusto). Nei prossimi giorni per chi volesse aiutarci nella piccola iniziativa saranno disponibili presso AL GIORNALAR di Via Trieste. La speranza è che possa in qualche modo contribuire a ridurre l'abbandono di rifiuti spesso ingombranti. Ci piacerebbe che la nostra iniziativa si spingesse anche in tutti gli altri quartieri di Parma. Qualcuno ci ha detto chiaramente MA TANTO NON SERVE A NIENTE! Noi ci crediamo invece, per noi non serve a niente il non far nulla! Almeno potremo sempre dire: NOI CI ABBIAMO PROVATO" fanno sapere.
TRATTORATA - con raduno dalle ore 8:00 dei trattori in Piazzale Atleti Azzurri d’Italia al parcheggio del Mapei La partenza dei trattori verso la Circonvallazione è prevista per le ore 9:45 con percorrenza della marcia a passo d’uomo.
BICICLETTATA - In concomitanza con il corteo dei mezzi agricoli è prevista una biciclettata che prevede un ritrovo alle ore 10:00 in Piazza Martiri del 7 Luglio. Le biciclette percorreranno le vie del centro storico con bandiere e volantini e faranno un saluto simbolico al passaggio dei trattori a Porta S.Stefano e Porta S.Pietro, arrivo alle 11-11:30 con ritorno al Gazebo.
Da ottobre a dicembre saranno in vendita gli addobbi natalizi confezionati dall’associazione La Doppia Elica di Parma, che dal 2017 è al fianco delle donne.
Sono oltre 200 le volontarie impegnate solo su Parma, con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla natura e la diffusione delle mutazioni genetiche connesse con l'aumentato rischio di carcinoma mammario ed ovarico e sulla necessità di intervenire precocemente nella ricerca, nella prevenzione e nel trattamento delle persone portatrici.
Grazie a numerose iniziative quali attività culturali, incontri con specialisti, corsi e momenti di informazione assistono le malate e i loro familiari. Un supporto che si rivolge anche alle donne con rischio eredo-familiare accompagnandole nell'iter diagnostico e terapeutico.
“La Doppia Elica” sarà presente all’Open Day che si terrà Sabato 19 ottobre all’Ospedale Maggiore di Parma. Una giornata di incontri, scoperte e conoscenze per osservare da vicino il lavoro sul campo e nei laboratori, in cui verrà presentato il nuovo Centro oncologico nel plastico realizzato in mattoncini LEGO dall’artista Riccardo Zangelmi.
Per l’occasione, l’associazione offrirà ai presenti un laboratorio di uncinetto per partecipare alla creazione degli addobbi natalizi, il cui ricavato sarà devoluto a favore del nuovo centro oncologico cittadino.
A Febbraio vi sarà inoltre una mostra fotografica che racconta il viaggio nella malattia di tante donne coraggiose con tutte le emozioni che comporta.
Foto a cura di Francesca Bocchia
Personale della Squadra Mobile e del Nucleo Problematiche del Territorio della locale Polizia Municipale ha effettuato un controllo presso un edificio abbandonato di Modena in via Bianchi Ferrari, segnalato anche dai residenti per un continuo “via vai” di persone non autorizzate ad accedervi.
La recinzione del cantiere era in parte divelta, ma la vetrata di ingresso dell’immobile era chiusa dall’interno. Gli agenti sono entrati nello stabile attraverso la rampa dei garage sotterranei. Al primo piano hanno trovato una coppia di filippini e al secondo altri tre uomini della stessa nazionalità, che sono stati accompagnati in Questura per accertamenti. Tutti e cinque sono stati denunciati in stato di libertà per occupazione abusiva di immobile e per inosservanza delle norme sugli stranieri in quanto irregolari sul territorio italiano.
Al piano terra dello stabile sono state rinvenute 11 biciclette, presumibile oggetto di furto, che saranno custodite per 30 giorni presso il Comando della Polizia Municipale di Modena in via Galilei n. 165, successivamente presso l’Ufficio oggetti smarriti-rinvenuti del Comune in via del Murazzo n. 117.
Per qualsiasi informazioni è possibile contattare i numeri telefonici 059/20314 e 059/2033247 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Si allegano foto delle biciclette recuperate.
Operazione in corso da parte di 200 Carabinieri, con l’impiego di unità cinofile ed elicotteri. Disarticolata associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’esecuzione di 18 misure cautelari e numerose perquisizioni, che hanno interessato non soltanto il territorio nazionale nelle province di Bologna, Rimini, Ferrara, Ravenna, Modena, Vercelli, Terni e Matera, ma anche Spagna (Barcellona) ed Albania (Valona).
Sequestrati oltre 130 kg di stupefacente. Le indagini, sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno fatto emergere l’operatività di una radicata associazione criminale, costituita da soggetti di etnia italiana, albanese e nordafricana, operativa nella movimentazione di ingenti quantitativi di marijuana e hashish sull’asse Spagna – Italia, destinati alle piazze di spaccio bolognesi. Sono stati contestati anche i reati di estorsione, nonché detenzione e porto abusivo di armi.
Domenica scorsa un giovane è andato a confessarsi in una parrocchia nella periferia di Piacenza e pentito di essere uno spacciatore ha deciso di ravvedersi. Dopo la confessione, pentendosi dei propri traffici illeciti ha lasciato in chiesa un chilo e mezzo circa di marijuana.
Il parroco ha quindi chiamato la Polizia di Stato e ha consegnato lo stupefacente che avrebbe potuto fruttare oltre 20 mila euro.
All'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna il primo trapianto al mondo di vertebre umane. Ad effettuare l'intervento su un paziente colpito da tumore osseo maligno, l'équipe di Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo dello Ior. La straordinaria operazione illustrata oggi alla stampa in Regione.
Bologna -
Quattro vertebre conservate nella Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico dell'Emilia-Romagna sono state utilizzate per sostituire la parte di colonna vertebrale rimossa. È la prima volta al mondo ed è stato possibile all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Una parte di colonna vertebrale è stata sostituita da quattro vertebre umane. L’intervento è stato eseguito lo scorso 6 settembre su un paziente di 77 anni colpito da cordoma, forma maligna di tumore osseo. A guidare l’equipe, il direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli, Alessandro Gasbarrini.
È stato lo stesso medico ad illustrare oggi alla stampa, in Regione, i dettagli di questa operazione ad altissima complessità. Assieme a lui il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, Mario Cavalli, e Dante Dallari, direttore della Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico della Regione Emilia-Romagna che ha sede al Rizzoli e ha fornito le vertebre umane trapiantate al paziente. Una realtà d’eccellenza, prima nata in Italia e la più importante per numero di tessuti conservati e distribuiti: oltre il 50% del tessuto da donatore utilizzato in Italia arriva da qui.
Ed è proprio grazie a tale disponibilità e alle competenze cliniche e specialistiche dell’ospedale felsineo che tra le diverse possibili è stata scelta questa procedura, adottata dopo la rimozione delle vertebre malate, la cosiddetta ‘vertebrectomia’, trattamento obbligato in casi come questo.
Modena scala la classifica del Sole 24 Ore delle “città meno sicure”. Rispetto al 2018, crescono gli omicidi, i furti in abitazione e gli scippi. Calano invece i furti di auto, lo spaccio e il consumo di droga, l’usura, le truffe e le frodi informatiche. Ma, in generale, siamo messi peggio.
MODENA –
Modena è la sedicesima città meno sicura d’Italia. Lo ha stabilito Il Sole 24 Ore nella sua classifica annuale basata sulle denunce registrate e il totale dei delitti commessi in ogni provincia. Un “salto” poco lusinghiero di una posizione nella classifica generale: nel 2018 la città della Ghirlandina si era piazzata al 17° posto.
E se spesso si sente dire, o commentare sui social, che il peggioramento della sicurezza “è solo percezione”, dati alla mano non sembra essere proprio così. Ma vediamo i dettagli che hanno portato a questa poco lusinghiera “scalata”.
Il dato che emerge con maggiore evidenza è l’aumento degli omicidi volontari, che ha fatto “volare” Modena dal 90° posto del 2018 al 20° del 2019. Peggiorano anche i furti in abitazione, che portano la città e la sua provincia dal13° posto del 2018 al 4° del 2019. Male anche gli scippi, che con 31,6 denunce per 100 mila abitanti, scalano la classifica fino a raggiungere la 13° posizione a fronte della 92° occupata lo scorso anno.
Tuttavia, se la situazione generale risulta peggiorata, alcuni reati risultano in calo. Come i furti di autovetture, che fanno scendere Modena dal 3° posto al 60° nella classifica italiana. In calo anche il traffico e consumo di stupefacenti, con un salto, in positivo, della posizione dal 9° al 68° posto. In leggero calo anche i reati come usura, truffe e frodi informatiche.
Questa la “fotografia” ufficiale. Rimane poi la “zona grigia” dei reati non denunciati per la scarsa fiducia nella giustizia o per lo scoraggiamento di fronte alla difficoltà o impossibilità, vera o percepita, di riavere quanto sottratto