Di Andrea Caldart (Quotidianoweb.it) Cagliari, 26 novembre 2024 - È quanto emerge dagli studi di un team di ricercatori dell'Università di Baltimora, che hanno scoperto proprietà inattese nel muco prodotto da questi molluschi.
La ricerca, condotta da due studentesse esperte di biomolecole e ingegneria biomedica, ha individuato una proteina chiave nella bava delle lumache, chiamata epiframmina.
Questa sostanza, già nota per il suo effetto benefico sulla pelle grazie alle sue proprietà idratanti e rigenerative, potrebbe avere un impatto ancora più significativo nel campo medico.
Durante gli esperimenti, le ricercatrici hanno introdotto muco grezzo all'interno di cellule tumorali coltivate in laboratorio. I risultati preliminari sono stati sorprendenti: la crescita delle cellule cancerose è rallentata in modo evidente.
Il professor Michael Green, a capo del progetto, ha spiegato:
"Sapevamo che la bava delle lumache aveva proprietà straordinarie per il benessere della pelle, ma non ci aspettavamo di trovarci di fronte a un potenziale inibitore naturale della crescita tumorale. L'epiframmina sembra interferire con i meccanismi che permettono alle cellule tumorali di moltiplicarsi rapidamente."
Questo risultato apre nuove prospettive nel trattamento del cancro. Gli scienziati stanno ora lavorando per isolare e sintetizzare la proteina, con l'obiettivo di sviluppare farmaci innovativi che possano sfruttare al massimo le sue proprietà.
La bava delle lumache non è una novità nel settore della salute. Da tempo viene utilizzata nei cosmetici per le sue proprietà idratanti, cicatrizzanti e antiossidanti. Ma questa nuova scoperta amplia notevolmente il suo campo di applicazione.
Gli studi sull'epiframmina sono ancora nelle fasi iniziali, e sarà necessario del tempo prima che si possano condurre test clinici sull’uomo. Tuttavia, l'entusiasmo della comunità scientifica è palpabile: questa scoperta potrebbe rappresentare un passo avanti significativo nella lotta contro il cancro, specialmente per quei tumori che attualmente resistono ai trattamenti convenzionali.
Nonostante i risultati promettenti, ci sono ancora molte domande senza risposta. Quali tipi di tumore rispondono meglio a questa proteina? Quali saranno gli effetti collaterali su larga scala? E come tradurre questa scoperta in trattamenti pratici ed economicamente accessibili?
Gli scienziati dell'Università di Baltimora continuano a lavorare senza sosta per trovare le risposte, sostenuti da un crescente interesse della comunità biomedica e da finanziamenti che potrebbero accelerare il percorso di ricerca.
La natura continua a sorprenderci, offrendoci soluzioni innovative per sfide antiche. La bava delle lumache, da semplice rimedio naturale, potrebbe presto trasformarsi in una risorsa fondamentale per la medicina moderna.
Se gli studi confermeranno il suo potenziale, questa scoperta potrebbe aprire una nuova era nella lotta contro i tumori, restituendo speranza a milioni di persone in tutto il mondo.