Di Ingrid Busonera (Quotidianoweb.it) Roma, 1 novembre 2024 - Si chiama Operazione Legami di Sangue, l’iniziativa del Comitato “Di Sana E Robusta Costituzione” volta a tutelare coloro che hanno deciso di non inocularsi il vaccino covid19, ma che necessitano di trasfusioni di sangue, attraverso trasfusioni dedicate provenienti da donatori non vaccinati.
L’operazione consiste nel diritto del rifiuto di una trasfusione di sangue proveniente da donatore vaccinato per scegliere il proprio donatore, compatibilmente con il proprio gruppo sanguigno. “La priorità -si legge nella locandina dell’iniziativa-, è proteggere la purezza del nostro sangue, prezioso per l’umanità. 100 legami di sangue: una lista di 100 donatori disponibili in caso di necessità, è il primo obiettivo, il primo mattoncino della nostra banca del sangue”.
Perché chiedere sangue non vaccinato?
L’iniziativa riguarda tutti, perché chiunque potrebbe ritrovarsi nella condizione di avere bisogno di una trasfusione, incorrendo nel rischio di peggiorare la propria condizione di salute con sangue non puro.
Quali rischi si corrono utilizzando sangue proveniente da donatori che hanno scelto di aderire alla campagna vaccinale covid-19?
Diversi studi hanno dimostrato come l’utilizzo di sangue proveniente da parte di vaccinati, contaminato da proteina Spike, sia pericoloso per il ricevente. Attraverso questo, infatti, si esporrebbe il ricevente ai numerosi effetti collaterali cui stiamo assistendo a causa delle vaccinazioni anti covid19.
Alcuni effetti collaterali dei vaccini covid19
Tra gli effetti collaterali più frequenti menzionati anche nei bugiardini presenti nel sito dell’Aifa, ricordiamo
- Miocardite
- Pericardite
- Eventi trombotici
- Disturbi neurologici
- Sindrome di Guillane Barrè
- parestesie
- Shock anafilattico
- Paralisi facciale
Il timore che questi possano manifestarsi anche in pazienti che ricevono trasfusioni di sangue, da parte di donatori potenzialmente “contaminati” perché sottoposti a inoculazione, è sempre più forte.
Presidio a Milano, via le trattative per il diritto di scelta
Il 23 ottobre a Milano, è stato indetto un presidio presso l’Istituto Oncologico Europeo atto a difendere la libertà di scelta del sangue da ricevere per una paziente che di lì a poco, si sarebbe dovuta sottoporre ad un importante intervento chirurgico.
Raffaele Varvara, presidente del Comitato promotore l’iniziativa, infermiere e attivista, durante il presidio ha spiegato ai presenti, quanto sia importante la libertà di scelta, come già avviene in altre situazioni, ad esempio per motivi religiosi o etici, di poter rifiutare o scegliere il sangue che si riceverà, invitando eventuali donatori Avis con i requisiti richiesti, a candidarsi nella lista del Comitato. La paziente per cui è stato indetto il presidio, dopo una “trattativa” ha ottenuto il diritto di poter ricevere il sangue donato dalla sorella non vaccinata, primo importante traguardo in questo fronte.
Donatore non vaccinato anche a L’Aquila
Dopo l’azione di Milano, anche in Abbruzzo, grazie all’appello effettuato durante lo stesso, un’altra paziente ha richiesto e ottenuto di ricevere il sangue donato da una donna non vaccinata iscritta alla lista Legami di Sangue. Questo è stato possibile attraverso il dissenso informato e il patto di alleanza terapeutica tra la paziente e l’equipe, tramite il Comitato.
Importante interfacciarsi direttamente con le equipe ospedaliere al fine di informare su questa possibilità, esplicando diritti e rischi, e ottenere un risultato a macchia di leopardo che consenta di scegliere per la propria salute.
Attraverso la lista, il Comitato mette in contatto donatori e riceventi e permette, a chi ha resistito al ricatto, di ricevere “sangue puro”.
Chi vuole aderire all’iniziativa e iscriversi alla lista dei donatori non vaccinati, al fine di ampliare la possibilità di supporto a chi necessità sangue trasfusionale, può semplicemente farlo attraverso il sito del Comitato: www.disanaerobustacostituzione.it.
Coloro che hanno in programma interventi chirurgici dove si presuppone la necessità di sottoporsi a delle trasfusioni, possono rivolgersi al Comitato per ricevere le informazioni atte a tutelare la propria scelta, e la ricerca di un donatore compatibile.