Sabato, 05 Ottobre 2024 05:03

Tommaso Buglioni, tatuatore artista ed agonista sportivo costretto a cambiare vita dalla terza dose di vaccino in poi In evidenza

Scritto da Ingrid Busonera

Di Ingrid Busonera (Quotidianoweb.it) Roma, 4 ottobre 2024 - Tra i disturbi denunciati con più frequenza dai danneggiati da vaccino, ci sono: pericardite, stanchezza e spossatezza cronica, disturbi del sonno, (insonnia cronica) ansia, depressione, tachicardia, dolori reumatici e nebbia mentale.

La storia che raccontiamo sfortunatamente è già vista e rivista in decine di danneggiati che cercano disperatamente di farsi credere e di farsi ascoltare da chi ancora non crede a danni del vaccino covid-19.

Purtroppo, sono numerosi gli artisti e gli atleti che, per non vedersi sfumare un sogno, per continuare ad esercitare il proprio mestiere o semplicemente per “buonsenso civico” e perché “si doveva fare”, si sono sottoposti ad inoculazione sperimentale, subendo gravissimi danni.

Qualcuno sicuramente si ricorderà Claudio Rais, nuotatore professionista che, a seguito dei gravissimi danni insorti dopo le vaccinazioni, non trovando medici che potessero inquadrare la situazione e avviarlo ad un percorso diagnostico e terapeutico che permettesse il recupero, ha preso una decisione estrema.

Il tatuatore marchigiano di cui QuitidianoWeb raccoglie oggi la testimonianza, quattro records italiani ed uno internazionale di apnea, campione italiano propaganda di tuffi, ricorda con amarezza la vita prima del “maledetto siero”, come lo definisce in un post sui social.

Tommaso Buglioni, ci racconta l’inferno iniziato dopo la terza dose di vaccino mRNA, ma già dalla seconda dose percepiva che c’erano cose che iniziavano a non andare.

Pur continuando ad allenarsi, ma con frequenze minori, dopo un anno, a maggio 2023 ha dovuto smettere con l’agonismo, in piena preparazione per il campionato italiano di apnea profonda che si sarebbe tenuto a Riva del Garda a settembre, come del resto anche il campionato italiano estivo tuffi che era in previsione per luglio a Riccione.

Anche la carriera professionale ha risentito tantissimo con danni economici e solo recentemente con molta difficoltà ha ricominciato a prendere ritmo, seppur con estreme limitazioni.

Solo grazie al conforto a 360° da parte della moglie campionessa di pallavolo, ha potuto sopportare gli immensi disagi.

Tommaso ci vuoi raccontare cosa ti è successo?

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Dopo la seconda dose, progressivamente ho percepito grande stanchezza, il sonno non era più regolare ed al mattino facevo fatica a carburare bene, io che sono stato sempre molto attivo nel partire da casa ed andare a correre sul monte Conero dove abitiamo.

La stanchezza e svogliatezza si percepiva attraverso anche apatia ed insofferenza nell’affrontare gli allenamenti e rivolgendomi ai miei colleghi sportivi mi veniva accusata una situazione di sovrallenamento. Qualcuno mi sussurrò che questo fenomeno era condiviso a seguito della vaccinazione. Io non feci caso a quelle voci ed andai avanti, ma rallentando allenamenti ed anche il lavoro.

Dopo la terza vaccinazione, un mese dopo circa, percepisco il mio battito cardiaco più intenso (sono bradicardico) ed a volte irregolare. Sono costantemente monitorato dai miei cardiologi, anche perché reduce da un problema all’aorta, ma sano perfettamente idoneo all’agonismo.

A seguito di questo fenomeno, il sonno viene metodicamente interrotto, alcune notti addirittura trascorse in bianco. Ad aggiungersi e come giusta conseguenza, stanchezza cronica, debolezza, incapacità alla concentrazione e quindi difficoltà enormi con il lavoro che mi permette di mantenere una famiglia con due bimbe piccole.

A febbraio gli episodi di insonnia si cronicizzano e mi rivolgo a marzo, tornato da un viaggio, al mio cardiologo che con l’ecocardiogramma mi diagnostica una PERICARDITE in fase di risoluzione.

Per quanto riguarda la mia insonnia cronica, mi consiglia di rivolgermi ad un neurologo, il quale, in aprile visitato nel suo ambulatorio, mi consiglia l’uso di benzodiazepine ed ansiolitici. Inizia il mio viaggio verso l’inferno.

Sebbene dormissi dalle tre/cinque ore, con una qualità insufficiente, la mancanza di riposo si sfoga in forti attacchi di ansia, dolori reumatici, depressione e di conseguenza aumento di farmaci, io che nella mia vita mi sono sempre guardato dall’abusare della chimica. Per questo motivo ho cercato rifugio attraverso integratori naturali, con scarsi risultati ma utili almeno ad alleggerire il carico di farmaci. Ho chiesto aiuto a psicoterapeuti, osteopatia, ma senza risultati. Neanche l’ipnosi mi ha dato giovamento perché il motivo non era di carattere psicologico, ma di cosa era stato introdotto nel mio organismo, scardinando il mio equilibrio.

Decisi di staccare la spina, mi concessi un periodo lungo di riposo, cercando di “resettare” tutto, dal lavoro agli allenamenti.

Me ne andai con la famiglia a vivere di fronte al mare e unito alla forza del sole, con una alimentazione disintossicante, ho iniziato a sentire i primi giovamenti. Dapprima con melatonina e passiflora, passeggiate e nuotate, ho iniziato dopo quasi tre anni a non prendere più benzodiazepine, il cuore a regolarizzarsi, ma sempre con ritmi a volte irregolari. Ho paura che mi possa succedere qualcosa al cuore e mia moglie anche, avendo perso poi sua madre ammalata di tumore al seno.

Lavoro ancora poco, so che devo riorganizzare assolutamente la mia vita in base alla mia situazione di salute.

Hai pensato di procedere legalmente?

Avendo una certificazione che attesta una Pericardite in via di guarigione, post vaccino, sto cercando di informarmi su come procedere ed entro quali tempistiche per il riconoscimento della legge 210/91, ma attualmente la documentazione che ho è in Italia ed io ora sono all’estero e sinceramente sono molto sfiduciato e scettico nell’avere un riconoscimento al danno ricevuto. Sono convinto che questa è una lotta contro un sistema troppo forte, troppo potente e troppo ostile alla gente normale.

Ringraziamo Tommaso per aver condiviso la sua testimonianza con i lettori di QuotidianoWeb e facciamo tanti auguri non solo di una risoluzione delle problematiche, ma anche di riuscire ad ottenere esiti favorevoli e positivi per quanto riguarda la richiesta di indennizzo.

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