Di Ingrid Busonera Roma, 18 agosto 2024 - La storia che Valentina ha raccontato al Quotidiano Web è purtroppo, comune, a tante storie che si ripetono dal periodo post pandemico. Tutti i danneggiati da vaccino covid-19, hanno ricevuto come risposta “ansia” ai molteplici disturbi insorti dopo le inoculazioni. Oggi non c’è dubbio, nessuno aveva l’ansia.
Valentina ha scritto un libro per raccontare il suo dramma.
Valentina ha deciso di scrivere un libro per ripercorrere il suo percorso, e far conoscere a tutti la sua battaglia quotidiana dopo le diagnosi di danneggiata da vaccino. “Avendo già una patologia autoimmune (ipotiroidismo) ero molto preoccupata e non mi sono sottoposta alle vaccinazioni a cuor leggero. Lavoravo, allenavo a pallacanestro, facevo mercatini creativi, guidavo e andavo in bicicletta. Svolgevo una vita normale e temevo di subire qualche complicazione o problema. Tuttavia, il mio medico di base mi ha fatto cedere, tranquillizzandomi e convincendomi che non sarebbe successo niente di pericoloso. Già dopo un’ora dalla prima dose, il 6 giugno 2021, Pfizer FC1526 sono iniziati i problemi, formicolio, insensibilità alle gambe, bruciore, che mi hanno poi costretta in carrozzina.”
Nonostante le problematiche insorte, Valentina ascolta il suo medico, e il 13 luglio esegue la seconda dose Pfizer FF0688. Ai sintomi iniziali si aggiunge la perdita di sensibilità della gamba destra, l’unica spiegazione che viene data a Valentina è “ansia”, e le viene dato il benestare per la terza dose.
Dopo la terza dose, l’uso delle stampelle.
Valentina si fidava del suo medico. L’11 gennaio 2022, a causa del peggioramento dei sintomi iniziali, e di quelli che nel tempo si erano aggiunti (sensazione di spilli, dolore urente, freddo, fitte, scosse elettriche, crampi, stanchezza cronica) smette di lavorare, guidare, andare in bicicletta, ed incomincia ad utilizzare le stampelle.
“All’improvviso il mio piede destro cedeva e mi son trovata costretta ad usare il supporto delle stampelle, il medico non mi rispondeva, attraverso un nuovo medico ho effettuato l’elettromiografia dove è emerso un problema al nervo del
polpaccio, e numerose visite specialistiche per capire cosa mi stesse succedendo.
Mentre invio richiesta di invalidità civile, un ortopedico mi prescrive un tutore
per il piede a mie spese, e si manifestano altri nuovi disturbi, secchezza dell’occhio e nasale. A questo e ne aggiungono altri:
- Problemi di memoria
- Confusione mentale
- Linguaggio non fluido
- Vescica neurologica
e capisco che forse devo indagare per un’altra patologia, che mi verrà poi confermata attraverso la biopsia. La neuropatia delle piccole fibre, in forma grave.”
Com’è la sua qualità di vita oggi?
A causa delle problematiche di deambulazione, della debolezza al polso e della forte stanchezza cronica, non sono autonoma neanche nelle azioni del quotidiano
e nelle faccende domestiche. Non riesco a lavarmi da sola, non riesco a cucinare, non riesco ad andare a fare la spesa. Ho bisogno di aiuto in tutto e per tutto. Fortunatamente ho mio figlio e un caro amico che mi stanno vicini e mi supportano, ma da tre anni, la mia vita è rovinata.”
La battaglia con le istituzioni.
Nonostante il riconoscimento della 104 per grave invalidità, e la perdita della capacità di camminare in autonomia, davanti alla Commissione competente per il riconoscimento del danno da vaccino, Valentina viene respinta.
“La visita davanti alla Commissione è stata molto deludente, nonostante avessi prodotto la documentazione attestante le gravi patologie, mi è stato detto che la documentazione prodotta, diceva tutto e niente. Anzi hanno contestato il fatto che utilizzi una sedia a rotelle ma abbia ancora la patente civile. La relazione che mi hanno poi inviato, ad esito della visita effettuata, sosteneva che io sono in BUONA SALUTE. Non so di cosa abbiano bisogno per riconoscere la grave situazione di salute in cui verso da dopo le vaccinazioni. Adesso sono in attesa di nuova relazione.”