Oggi vive in un’altalena di disturbi e sintomi che hanno notevolmente peggiorato la sua condizione, a causa dell’insorgenza della neuropatia delle piccole fibre.
Diletta si racconta a QuotidianoWeb e fa da portavoce a tutti i colleghi dell’Ordine degli Psicologi che per non rinunciare al lavoro, si sono dovuti piegare all’obbligo vaccinale.
Diletta ci racconta come è iniziato tutto?
“L’8 gennaio 2022, visto l’obbligo vaccinale che includeva anche l’Ordine degli Psicologi e obbligava a sottoporsi al richiamo anche coloro che avevano ancora green-pass in corso di validità (D.L. 172/2021) con pena la sospensione del diritto di svolgere la propria professione sanitaria, mi presentai all’ appuntamento per la terza dose. Nonostante le mie richieste di essere vaccinata in ambiente protetto, in quanto soggetto allergico e nonostante i numerosi tentativi di spiegare la precedente reazione allergica (lingua edematosa) avuta dopo la seconda inoculazione (Pfizer ET3620), venni sottoposta in modo frettoloso alla vaccinazione senza attivare nessuna precauzione. Immediatamente ricordo di aver avvertito prurito in tutto il corpo, ma per i sanitari presenti era solo “ansia” e mi liquidarono velocemente. Ad attendermi fuori, c’era mia madre, medico di base in pensione, preoccupata per il trattamento, con una fiala di cortisone pronta in caso di necessità.”
Brividi, pizzicotti e bruciore, inizia il calvario
Poche ore dopo la dose (Moderna 000004), per la psicologa trentaquattrenne, inizia un vero e proprio calvario.
“Una volta arrivata a casa, incominciai a sentirmi peggio e si manifestarono sintomi strani. Brividi di freddo, innalzamento della temperatura, gonfiore alle mani tanto che mi veniva difficile mantenere gli oggetti, dolore generalizzato e parestesie. Avvertivo la puntura di spilli e aghi lungo il corpo. Sintomi mai avuti in precedenza che mi spaventarono, tanto da spingermi a rivolgermi al pronto soccorso, ma purtroppo non venni creduta e mi vennero consigliati farmaci antipsicotici, che rifiutai di prendere. Mi trattarono come paziente con sintomi di “ansia”.”
Oltre il danno la beffa
Dopo un ricovero in nefrologia Diletta è una paziente trapiantata renale per escludere che i vaccini avessero danneggiato ulteriormente il rene, dove già era seguita per le sue problematiche, Diletta inizia a fare visite specialistiche per capire l’origine dei suoi disturbi neurologici, venendo trattata da malata immaginaria, con ostilità e frasi di scherno.
“Proseguì con altre visite neurologiche e feci anche un’elettromiografia da cui non risultò alcun problema, venni trattata molto male, con urla, e frasi sarcastiche dove mi salutavano prendendomi in giro, facendo riferimenti alle vaccinazioni. Intanto ai miei disturbi, si aggiungevano altri sintomi:
Astenia
Allodinia
Scosse elettriche
Nebbia e confusione mentale
Disorientamento
Disturbi cognitivi
Vertigini
Disturbi nella deambulazione
“La mia pelle era diventato tanto fragile che mi ritrovavo graffi, tagli e arrossamenti, la mia coscia sinistra aveva perso sensibilità e faticavo talvolta a guidare, perché le gambe non rispondevano ai comandi. Anche le azioni più semplici come la doccia erano diventate fonte di forte stress per l’affaticamento e i dolori. “
Passa poco tempo, e sorge il sospetto di neuropatia delle piccole fibre, e Diletta viene sottoposta in un centro specializzato, alla biopsia della cute.
Dopo un breve periodo, finalmente, ha la risposta: positiva alla neuropatia delle piccole fibre, una polineuropatia periferica che interessa le piccole fibre nervose e si diagnostica attraverso la biopsia della cute.
Oggi, a distanza di due anni, Diletta non ha ripreso le sue funzioni normali e vive le giornate in attesa di un futuro incerto, senza il riconoscimento dell’invalidità e senza terapie valide compatibili con i suoi trattamenti.
Oggi non resta che sperare che le Commissioni Mediche Militari imputate per il riconoscimento del danno da vaccino legge 210/92 aggiornino le tabelle e incomincino a prendere in considerazione le numerose patologie scatenate a seguito delle vaccinazioni anti covid-19, tra cui appunto la neuropatia delle piccole fibre (npf).