Di Andrea Caldart Cagliari, 27 marzo 2024 (Quotidianoweb.it) - L’epoca Covid ci ha “abituato” ad una disconnessione dalla realtà dove la televisione, come mezzo di comunicazione di massa, ha fortemente plasmato le nostre conoscienze, i nostri valori e persino i nostri comportamenti, attraverso una focalizzazione eccessiva degli aspetti sensazionalistici, sulla competizione per il consenso politico di una “scienza collettiva” fatta di valori superficiali o distorti.
Una “tachipirina e vigile attesa” che ha alimentato un sensazionalismo eccessivo sull'apparenza, sul narcisismo e sull'egoismo, a discapito dei valori più autentici come l'empatia, la solidarietà, il rispetto reciproco e il sacrosanto diritto alle cure che purtroppo, ha colpito anche il Signor Giuseppe Bettinsoli.
Dialogando con la moglie la Signora Laura Giuli ci racconta il suo pensiero di disperazione: “un dolore che non passa più, proprio come morire ogni volta che si vive il ricordo, che fa molto male”.
È un vuoto assordante, ma la vita deve continuare ad andare avanti e aggiunge: “morire è per tutti....per la mano di Dio....non per la mano dell’uomo”.
Distrutta e con le lacrime agli occhi, ci racconta che il Sig. Giuseppe viene ricoverato per scompenso cardiaco all’Ospedale di Gardone Val Trompia dal 10 al 17 giugno 2021, ma era anche affetto da diverse patologie tra le quali, importanti complicanze vascolari agli arti inferiori, soprattutto al piede sinistro.
Alla dimissione non è stata data nessuna terapia antibiotica, ma dalla documentazione tecnica e fotografica contenuta nella perizia curata dalla Dottoressa Barbara Balanzoni, è inequivocabile una gangrena umida al piede con infezione in atto e necrosi del secondo dito.
Il trattamento che ha subito il Sig. Giuseppe ci porta a pensare che lui come essere umano, non avrebbe dato più contributo al profitto economico, lasciandolo così morire dalle conseguenze di una gangrena umida e infezione batterica al piede sinistro.
La storia del Signor Giuseppe fa emergere il totale abbandono al suo destino che ha vissuto come paziente dove neanche il medico di base si è preoccupato di verificare le sue condizioni cliniche.
Ma anche il rifiuto del trasporto in ambulanza del 24 giugno 2021 con motivazione legittima da parte della Signora Laura Giuli, non solo provoca una sensazione di sdegno, ma ci trasmette quella cultura malata di individualismo che ha totalmente perso quel senso del servizio, del bene comune in favore dell’interesse di chi soffre ed è malato.
Dottoressa Balanzoni la storia del Sig. Giuseppe ha dell’inumano in tutto il suo svolgimento, ma nel momento in cui dei sanitari di fronte alle condizioni in cui si trovava rifiutano persino il suo trasporto in ambulanza, non potrebbe essere che possa emergere l’omissione di soccorso?
Capita molto di frequente che le ambulanze una volta giunte al domicilio lascino un paziente a casa senza nemmeno scrivere una relazione che permetta di ricostruire l'accaduto.altre volte, parlo in generale, i sanitari addirittura fanno firmare i familiari senza specificare che quella firma attesta che sono i familiari stessi a voler tenere il paziente a casa.ogni caso è a sé e va valutato dall'autorità giudiziaria. Molto spesso la autorità giudiziaria non fa le indagini.
Leggendo la sua perizia emerge tutta la disumanità che oggi purtroppo aleggia nella sanità, ma fortunatamente non dappertutto, però anche leggere che il medico di base parrebbe essersi disinteressato e aver lasciato il suo paziente andare verso il suo triste destino, come può fare oggi un cittadino a ricostruire quel rapporto fiduciario paziente-medico?
il rapporto fiduciario non credo sia ricostruibile. Da un lato lo scudo penale ha lasciato i medici liberi di disinteressarsi di qualsivoglia paziente, dall'altro il livello dei medici di base si è drammaticamente appiattito. Inoltre anche gli aspetti etici sono andati dispersi. Di fatto il medico di base che trascura il proprio paziente ritiene di non correre alcun rischio. D'altra parte quella dei medici di base è una vere propria lobby con coperture politiche storicamente molto forti. Di fatto il cittadino è solo. Non saprei che consigliare anche perché abbiamo visto che dal COVID in poi tantissimi medici hanno ricusato i propri pazienti non appena hanno annusato problemi. Io stessa sono stata ricusata da quel medico che conoscevo dai tempi del liceo che dopo avermi esonerata il 3 aprile 21 dal vaccino non ha mai confermato né ritrattato quella esenzione determinando, proprio grazie a quel gesto, la mia epurazione dall'ospedale di Alba. A oggi deve ancora rispondere per questa sua condotta
Parlando di giustizia per il Signor Giuseppe invece, Dottoressa Balanzoni, l’era Covid ci ha dimostrato un problema con il difetto dell’indipendenza e imparzialità dei giudici, soprattutto nelle corti superiori, basti pensare al consulente di Draghi che era incompatibile quale giudice della Consulta, cosa possono aspettarsi la Signora Laura Giuli e i familiari della vittima?
La famiglia del signor Bettinsoli deve avere l'intima convinzione di volere dare giustizia al proprio familiare. Molte decisioni prese in sanità hanno avuto matrice politica, e quando la medicina segue ordini politici è inevitabile che non possa seguire principi scientifici ma, anzi, li neghi. Per tale ragione sarebbe sufficiente che la magistratura bresciana facesse indagini serie perché, inevitabilmente, arriverebbe alla conclusione che, nel caso del signor Bettinsoli, ci sono molte cose che non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Ovviamente l'avvocato e il consulente tecnico della famiglia devono essere affiatati, saper lavorare in team, e portare avanti le ragioni scientifiche e legali che possano arrivare alla verità. Almeno a quella processuale.
Dovrebbe essere l’epoca in cui la tecnologia intelligente aiuta a migliorare la vita delle persone, ed invece stanno scomparendo le persone intelligenti, mentre aumentano quelle la cui bassa moralità e considerazione del prossimo, portano la società verso un degrado umano, smarrendo l’interesse collettivo frutto della colonizzazione trans-umanista delle loro menti.