Giovedì, 21 Marzo 2024 06:09

Intolleranza all'istamina: conoscerla e gestirla In evidenza

Scritto da Ingrid Busonera

Di Ingrid Busonera Roma, 20 marzo 2024 (Quotidianoweb.it)  - Sempre più spesso ci confrontiamo con una problematica allergologica di non semplice diagnosi e gestione, che determina una serie di sintomi ambigui simili-allergici che riducono la qualità della vita del paziente interessato.

La dottoressa Giulia Di Colo, immunologa e allergologa presso il reparto UnIRAR guidato dal professor Lorenzo Dagna, dell’ospedale IRCSS San Raffaele, ci spiega cosa è l’intolleranza all’istamina e i consigli per tenere sotto controllo questo disturbo sempre più frequente, spiegandoci la differenza tra allergia e intolleranza.

L’intolleranza all’istamina viene diagnosticata dall’allergologo attraverso l’anamnesi clinica, la raccolta dei disturbi e la valutazione del valore del DAO, enzima che metabolizza l’istamina.

Quando l’enzima citato non funziona correttamente, non potendo degradare l’istamina in eccesso, si manifestano i sintomi dell’intolleranza. Non sempre è facile la diagnosi poiché prima si devono escludere altre patologie con sintomatologie simili.

Dottoressa che differenza c’è tra l’allergia e l’intolleranza?

Bisogna fare una distinzione tra allergia e intolleranza.

  • nel caso dell’allergia, introducendo una determinata sostanza l’organismo ha una reazione immunitaria, che dipende dalla produzione di IgE e dall’attivazione di meccanismi che danno luogo ai sintomi allergici, ed in questo caso si deve escludere l’alimento (o la sostanza) a cui si è allergici perché si può andare incontro a gravi conseguenze, tra cui lo shock anafilattico
  • nel caso dell’intolleranza, che non determina il coinvolgimento del sistema immunitario ma è causata dalla carenza di un enzima in grado di processare una determinata sostanza, non è necessario escluderlo totalmente, ma evitare un sovra accumulo nell’organismo

Cosa è l’intolleranza all’istamina?

Per quanto riguarda l’istamina, è una intolleranza ed è caratterizzata dal deficit di un enzima che prende il nome di diamminossidasi o Dao. I pazienti che presentano una riduzione di questo enzima tendono ad accumulare istamina, e questa, entrando in circolo nell’organismo, da luogo a dei sintomi tipicamente allergici ma non solo, e correlabili all’intolleranza. Per la diagnosi è possibile valutarne il valore con un semplice prelievo di sangue.

Che sintomi può dare l’accumulo di istamina?

Alla nostra attenzione arrivano pazienti che non sempre hanno manifestazioni tipiche come ad esempio orticaria, rash, prurito, rinite allergica, lacrimazione oculare ma principalmente sintomi gastrointestinali. Tra questi i più frequenti dell’intolleranza all’istamina sono

  • Meteorismo
  • Alternanza di stipsi e diarrea
  • Problemi della digestione
  • Costipazione
  • Gonfiore addominale

Altro sintomo molto frequente e spesso sottovalutato ma importante per la diagnosi, è la cefalea, soprattutto se ha insorgenza dopo i pasti, spesso accompagnata da senso di stordimento o confusione.

Esiste una terapia per l’intolleranza all’istamina?

Nel caso dell’intolleranza all’istamina non esiste una vera terapia. Piuttosto si istruisce il paziente a conoscere gli alimenti istamino-liberatori o più ricchi di istamina, consigliando di evitare l’accumulo di determinati cibi ricchi di istamina nello stesso pasto, o nella stessa giornata.

In alcuni casi prescriviamo un integratore che si assume in determinati momenti della giornata e dalla mia esperienza, ho potuto evincere che migliora sostanzialmente la vita del paziente riducendo drasticamente i disturbi caratteristici.

Alcuni tra gli alimenti più ricchi di istamina:

  • Pomodori, crauti, spinaci
  • Conserve
  • Ketchup e salsa di soia
  • Pesce in scatola: sardine, tonno, sgombro, acciughe
  • Pesce affumicato: aringhe, salmone
  • Formaggi fermentati stagionati
  • Crostacei e frutti di mare
  • Salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella
  • Alcolici, vino, birra
  • Aceto di vino
  • Lievito

Alimenti chiamati istamino liberatori

  • Cioccolato, cacao
  • Fragola, banana, ananas, papaya, agrumi, kiwi, lampone, pera, avocado
  • Molluschi, crostacei
  • Noci, nocciole, mandorle, anacardi
  • Albume d’uovo
  • Carne di maiale
  • caffè

Alimenti consentiti:

  • Carne e pollame freschi o surgelati
  • Pesci freschi o surgelati come merluzzo o trota
  • Formaggi freschi come ricotta, latticini, latte, yogurt, panna
  • Formaggi stagionati come grana padano dop
  • Mele, pesche, albicocche, melone, cachi
  • Lattuga, cicoria, carote, cavolfiore, zucchine, cetrioli, broccoli
  • Olio EVO
  • Cereali preferibilmente integrali

Ringraziamo la dottoressa Giulia Di Colo per questo contributo.