Un primo risultato l’ha ottenuto con l’opinione pubblica, che si è mossa e ha fatto conoscere l’assurdo silenzio che c’era attorno a questo fenomeno.
Ma non è l’unico risultato perché oggi si è riunito il tavolo tecnico, proprio in Regione Abruzzo, ed è stato fatto un piccolo ma significativo passo, per fare chiarezza su questa triste realtà.
Davanti alla battaglia per la verità del Comitato #difesaminori giungeva una prima risposta che lasciava sgomenti, perché arrivava dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Abruzzo Maria Concetta Falivene, la quale ha “diluito” la gravità della questione con dichiarazioni pubbliche che hanno lasciato intendere che le cause dell’innalzamento delle morti nella fascia 0 -14 anni, fossero da ricercare in altri fattori quali l’uso di alcool, droghe e tabacchi o in altre malattie infantili.
Dichiarazioni che davvero stridono con la realtà dei fatti dove, l’incidenza dei bambini che improvvisamente non ci sono più, aumenta giornalmente in modo esponenziale.
Forse si dovrebbe tenere in considerazione che è giunto il momento che tutti gli italiani vengano a conoscenza dei reali dati sul numero di soggetti e la relativa età media dei decessi, e soprattutto perché l’Italia è l’unico Paese a non aver ancora inviato questi dati a Euromomo.
EuroMOMO è l'attività europea di monitoraggio della mortalità, che mira a rilevare e misurare le morti in eccesso legate all'influenza stagionale, alle pandemie e ad altre minacce per la salute pubblica.
La forza di Nico Liberati è arrivata anche in Sardegna dove, un nutrito gruppo di avvocati e medici, si stanno adoperando per preparare un’istanza d’accesso civico e un’informativa da inviare ai capi delle Procure italiane, per segnalare questo aumento di mortalità infantile.
Sarebbe interessante anche capire perché in EuroMomo non siano più disponibili i dati relativi all’eccesso di mortalità del 2023 per le fasce di età dai 45 anni in su; anche questo dovrebbe essere materia di informativa all’autorità giudiziaria.
Il tavolo tecnico abruzzese ha visto l’apertura dei lavori da parte dell’assessore regionale alla salute Nicoletta Veri, come ci conferma Nico Liberati, impegnando da subito la regione Abruzzo a rendere operativo nel minor tempo possibile il monitoraggio dei ragazzi in fascia 0 - 14 anni.
Anche il direttore generale della sanità abruzzese, Claudio D’Amario era presente ed ha lanciato l’ipotesi di trucks mobili che andando a domicilio, possano effettuare più velocemente lo screening.
L’aspetto scientifico è stato affrontato dal prof. Giovanni Frajese che ha dichiarato: “in realtà chiaramente c’è la connessione degli effetti tra il tessuto miocardico il possibile effetto della proteina Spike, il possibile effetto del Virus stesso nelle sue varianti che potrebbe comunque aver influito nel tempo a creare questo danno. La cosa complessa è capire perché nonostante l’arrivo della Omicron o di tante altre varianti che adesso si sono susseguite con minor impatto e minor danno, in realtà la problematica non stia diminuendo o non stia rallentando. Il mio è un semplicemente appello da padre e da uomo di chiedere alle istituzioni di darci una mano a capire esattamente cosa stia succedendo”.
L’incontro si chiude con la vittoria nata dalla pacifica protesta di Nico Liberati per il Comitato #difesaminori ottenendo che, nel prossimo incontro di settembre, vi sarà una relazione sintetica e concreta che darà origine alla sfida della sorveglianza attiva in fascia 0 - 14 anni.
Il grande valore che ha trasmesso Nico Liberati, con il supporto del Comitato #difesaminori, è quello di rimanere tutti umani, di fronte a un qualcosa che umano non è.
Link Utili:
https://www.facebook.com/messenger_media/?attachment_id=876207467259764&message_id=mid.%24cAAAAAuqhwECQC70KeWJ2ndvkf91L&thread_id=100016585801806