Di Luca Fusaro (*) 1 settembre 2021 - Il monitoraggio, nella settimana 25-31 agosto, rileva una leggera diminuzione dei nuovi casi (-0,3%). Gli ospedalizzati aumentano del 5,6%: +5,4% di pazienti ricoverati in area medica, +7,9% nelle terapie intensive. L’occupazione dei posti letto è del 7,3% in area medica e del 6% in terapia intensiva. Continuano a salire i decessi (+6,1%). Vaccini: il 79,8% degli over 12 (n. 42.609.377) e l’88% degli over 50 (n. 24.016.555) ha ricevuto almeno una dose.
Il trend dei nuovi casi è in discesa: 45.134 i contagi segnalati (-0,3%).
Aumentano gli attualmente positivi da 135.325 a 137.925 (+1,9%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 137.925 (-75,9%).
Il 96,5% dei casi attivi è in isolamento domiciliare (n. 133.129), il 3,1% ricoverato con sintomi (n. 4.252), lo 0,4% in terapia intensiva (n. 544).
Sale il numero degli ospedalizzati da 4.540 a 4.796 (+5,6%). Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 4.796 (-85,5%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 4.252 (-85,5%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 544 (-85,5%). L’88,7% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, l’11,3% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 133.129 (-75,4%).
Il numero di decessi settimanali cresce per la 6ᵃ settimana consecutiva e si attesta a 366 (+6,1%), in media circa 52 al giorno.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- nuovi casi settimanali: da 45.251 a 134 (-0,3%);
- casi attualmente positivi: da 135.325 a 137.925 (+1,9%);
- ospedalizzati: da 4.540 a 4.796 (+5,6%);
- persone in isolamento domiciliare: da 130.785 a 133.129 (+1,8%);
- decessi: da 345 a 366 (+6,1%);
- ricoveri in terapia intensiva: da 504 a 544 (+7,9%);
- pazienti ricoverati con sintomi: da 4.036 a 4.252 (+5,4%).
La media mobile settimanale dei nuovi casi si sta progressivamente appiattendo (plateau) e si attesta a 6.453.
Sul fronte ospedaliero si conferma un incremento percentuale dei ricoveri: +5,4% in area medica e +7,9% in terapia intensiva. In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti COVID in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio ai 4.252 del 31 agosto e quello delle terapie intensive dal minimo di 151 del 14 luglio ai 544 del 31 agosto. Il numero di ospedalizzati è passato dal minimo di 1.242 del 15 luglio a 4.796 del 31 agosto. Gli ospedalizzati erano 1.382 il 31 agosto 2020 quindi l’aumento è stato di 3.414 (+247%). Lo scorso anno si ebbe il picco di ricoverati il 23 novembre con 38.507.
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti rimane stabile a 76.
I posti letto occupati in area medica sono il 7,3% (4.252 su 57.964), in terapia intensiva il 6% (544 su 9.055).
In Valle d’Aosta non c’è nessun ricoverato col Covid-19. Le regioni con un’incidenza settimanale inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti sono: Abruzzo, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e la Provincia Autonoma di Trento.
La Sicilia ha un’occupazione dei posti letto in area medica del 22,5%, la Calabria del 16,8%, la Sardegna del 15%. Superano il 10% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva la Sicilia con il 13,5% e la Sardegna con il 13,2%. Dopo la Sicilia, quindi, la Sardegna si appresta a diventare zona gialla e rischia anche la Calabria che con l’8,9% in t.i. si avvicina alla soglia del 10%.
Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
Testing
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- numero di persone testate per settimana: da 350.567 a 799 (+8,9%);
- tamponi settimanali: da 1.451.954 a 664.768 (+14.7%).
Dal 27 agosto sono ripresi i conteggi dei tamponi e dei casi testati nel Lazio dopo l’attacco hacker al CED regionale, quindi il totale è sottostimato (non sono presenti quelli del 25 e 26 agosto), mentre il tasso di positività risulta sovrastimato.
Tasso di positività
Il tasso di positività è un indicatore della diffusione di una epidemia. Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche quelli di controllo effettuati per accertare la guarigione di un soggetto positivo. Vediamo l’andamento di entrambi nelle ultime due settimane.
In Italia il tasso di positività calcolato sui tamponi scende da 3,1% a 2,7%, quello sui casi testati si riduce da 12,9% a 11,8%.
Nella settimana 25-31 agosto i contagi calano da 45.251 a 45.134 (-0,3%) e questo nonostante l’aumento dell’attività di testing (+8,9% casi testati e +14,7% tamponi); ciò è dovuto ad una riduzione della circolazione del virus come dimostra il tasso di positività sceso da 3,1% a 2,7% quello calcolato sui tamponi e da 12,9% a 11,8% quello sui casi testati.
Vaccini
Nota metodologica: nel calcolo delle percentuali dei vaccinati utilizzo come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni che secondo i dati provvisori dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.385.343.
Al 1° settembre (aggiornamento ore 06:12), l’8,9% della popolazione over 12 è in attesa della 2ᵃ dose (n. 4.727.125), il 71% ha completato il ciclo vaccinale (n. 37.882.252), il 20,2% non ha ricevuto alcuna dose (n. 10.775.966), il 79,8% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 42.609.377).
Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 93,7% (4.183.962 su 4.463.055).
Gli over 50 che hanno completato il ciclo vaccinale sono 22.985.069 su 27.305.138 (84,2%), 24.016.555 hanno ricevuto almeno una dose (88%), 1.031.486 sono in attesa della 2ᵃ dose (3,8%), 3.288.583 non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (12%).
Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.
Gli over 50 che hanno completato il ciclo vaccinale sono così suddivisi: 93,7% degli over 80 (n. 4.183.962), 89% della fascia 70-79 (n. 5.298.860), 84,3% della fascia 60-69 (n. 6.262.871), 76,6% della fascia 50-59 anni (n. 7.239.376).
(*) Autore analisi-
Dott. Luca Fusaro, nato il 20/12/1982 a Cosenza, ha conseguito una laurea triennale in Economia e una laurea magistrale in Economia Applicata presso l'Università della Calabria. Dottore commercialista e Analista di dati, da inizio pandemia collabora con varie redazioni giornalistiche in merito al Covid-19 attraverso l'elaborazione di dati e l'analisi grafica.
per eventuali contatti diretti: mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).