Al via UniCredit Start Lab 2018, quinta edizione del programma di accelerazione promosso da UniCredit per supportare startup e PMI innovative. Candidature entro il 9 aprile
Parma, 16 marzo 2018 – Oltre 3.400 i progetti imprenditoriali italiani analizzati fino a oggi, circa 200 realtà imprenditoriali nazionali supportate, oltre 450 aziende coinvolte in incontri one2one con le startup, 21 i progetti di open innovation decollati. Ecco alcuni dei numeri di UniCredit Start Lab che ha appena aperto le candidature per la sua quinta edizione, confermandosi come una delle iniziative di supporto a startup e pmi innovative italiane di maggiore impatto, anche per il numero di organizzazioni coinvolte: oltre 350 realtà tra incubatori, acceleratori, parchi scientifici e tecnologici, investitori, corporation.
Per l'area di Parma, lavorando ancora una volta in stretta sinergia con l'Università, l'istituto di credito ha illustrato i dettagli dell'edizione 2018 di UniCredit Start Lab presso il Centro Santa Elisabetta dell'Università di Parma ai ricercatori dei numerosi spinoff accademici dell'Ateneo. L'obiettivo è stato proporre loro di partecipare al percorso Start Lab come supporto e "palestra" per le idee imprenditoriali alla base degli spinoff, strettamente collegate alla ricerca scientifica, per affinarle e potenziarle in una logica di mercato.
Dopo i saluti del Professor Roberto Fornari, Pro Rettore per la Ricerca dell'Università di Parma, ad illustrare i contenuti della call sono stati Paolo Guzzardi, Area Manager Retail Parma UniCredit; Leonardo Gregianin, Territorial Development & Relations Region Centro Nord UniCredit; Paolo Rossi, Area Manager Corporate Parma e Piacenza UniCredit. Tra i relatori anche Giacomo Bizzarri, CEO di Mash, startup di Ancona che nella scorsa edizione ha ottenuto una menzione speciale da parte della commissione Innovative Made in Italy.
Anche quest'anno, il nuovo bando UniCredit Start Lab si rivolge a realtà ad alto contenuto tecnologico e innovativo, in particolare a startup costituite da non più di cinque anni, a PMI innovative e a persone fisiche che vorranno presentare la propria idea imprenditoriale e trasformarla in azienda nel breve termine.
Fino al 9 aprile 2018 è possibile candidarsi al programma, attraverso il sito internet www.unicreditstartlab.eu accedendo alla sezione "Entra in Start Lab".
Le migliori proposte avranno accesso alla Startup Academy (percorso di training manageriale avanzato), ad attività di mentorship, alla possibilità di effettuare incontri con imprenditori e investitori a fini commerciali o di investimento; e ad un premio in denaro da € 10.000 per il 1°classificato di ognuno dei 4 settori di interesse del programma che sono: Innovative Made in Italy (aziende ad alto potenziale in settori chiave dell'imprenditoria italiana come agrifood, moda, design, nanotecnologie, robotica, meccanica e turismo); Digital (aziende e idee imprenditoriali relative a sistemi cloud, hardware, app mobile, internet of things, servizi e piattaforme B2B e fintech); Clean Tech (per piani i impresa relativi a soluzioni per l'efficienza energetica, energie rinnovabili, mobilità sostenibile e trattamento dei rifiuti); Life Science (progetti in tema di biotecnologie e farmaceutica, medical device, digital health care e tecnologie assistive).
Nella foto, da sinistra: Roberto Fornari, Pro Rettore per la Ricerca dell'Università di Parma; Paolo Rossi, Area Manager Corporate Parma e Piacenza UniCredit; il Professore Augusto Ninni, direttore laboratorio Leigia – Università di Parma Dipartimento Scienze economiche e aziendali; Giacomo Bizzarri, CEO di Mash; Leonardo Gregianin, Territorial Development & Relations Region Centro Nord UniCredit; Paolo Guzzardi, Area Manager Retail Parma UniCredit.
Continua fino all'8 marzo la raccolta di progetti candidati. Alle migliori idee un percorso di alta formazione, la partecipazione a una vetrina internazionale e, soprattutto, la possibilità di confrontarsi con potenziali investitori specializzati.
Cremona, 19 febbraio 2018 - È ancora possibile partecipare a InnovUp, la prima call dedicata alle start-up che portano innovazione nel settore agroalimentare. Dopo il lancio ufficiale, InnovUp – promosso dall'Associazione Industriali di Cremona con Crit – Polo per l'Innovazione Digitale – è stato presentato di recente a platee specializzate di possibili startupper in alcune università e nel corso di eventi.
La raccolta di possibili progetti da selezionare proseguirà fino all'8 marzo sul sito www.innovup.it , dopodiché InnovUp entrerà nella sua seconda fase. Dopo averle individuate, un team di imprenditori, i cui marchi sono riconosciuti a livello nazionale, si metterà al lavoro per far crescere le più interessanti startup italiane già esistenti o in via di realizzazione.
Due le fasi previste: la prima ("Ide-up") consiste nell'analisi dell'idea e nella destrutturazione della stessa per rilevare eventuali limiti; la seconda ("Found-up") si prenderà cura dell'evoluzione dell'idea con eventuali Business Case.
InnovUp vuole favorire il concreto sviluppo di idee imprenditoriali innovative in ambito agroalimentare, settore trainante dell'economia del territorio della pianura padana in grado di esprimere aziende e prodotti di eccellenza. Per mantenere un posizionamento strategico e sostenibile nel lungo periodo, il settore agrifood deve investire in innovazione, sfruttando il contributo che le nuove tecnologie possono fornire per migliorare la competitività, attraverso la gestione integrata della filiera, e il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale.
Al bando possono essere presentate idee e progetti orientati ad affrontare le sfide del settore agroalimentare attraverso innovazioni tecnologiche legate all'agricoltura intelligente, alla tracciabilità, alla gestione smart della logistica, alla trasparenza dei dati, all'innovazione dei processi produttivi e gestionali e alla tutela della sostenibilità ambientale. La partecipazione è gratuita e possono partecipare sia start-up già costituite sia gli autori di idee innovative non ancora concretizzate in attività di impresa.
INNOV-UP
Grazie al programma della Regione, dal 16 al 20 ottobre 8 imprese super innovative potranno accedere ai servizi di business match in California.
L'assessore regionale Costi: "Dopo le startup, una nuova opportunità per le imprese emiliano-romagnole nel luogo in cui si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali"
Bologna – C'è chi realizza droni a uso professionale e chi produce ozono per l'agricoltura e la medicina. Ma anche produttori di sistemi per il controllo a distanza di impianti o per la marcatura e codifica nel packaging, nonché soluzioni tecnologiche per il trasferimento automatico delle informazioni tra macchine senza l'intervento umano o super stampanti.
Sono alcuni dei settori produttivi in cui operano otto piccole e medie imprese, tecnologiche e innovative, dell'Emilia-Romagna che partiranno, lunedì 16 ottobre, alla volta della Silicon Valley. Il modello è quello già rodato dalla Regione, col supporto di Aster, con le due edizioni nel 2015 e 2016, in cui le startup emiliano-romagnole erano state inviate oltre oceano.
Negli Stati Uniti andranno Pmi della provincia di Ravenna (3 imprese), di Modena (2 imprese), di Bologna, Ferrara e di Piacenza. Le otto aziende, selezionate grazie al bando "Business match program in Silicon Valley", staranno in California fino al 20 ottobre, per partecipare a un programma intensivo che include formazione, incontri con investitori, incontri b2b e presentazioni a venture capitalist e investitori corporate, ma anche con l'opportunità di incontrare possibili partners o buyers.
Nel dettaglio le imprese selezionate sono:
- Met di San Lazzaro di Savena (Bo) che si occupa di apparecchiature generatrici di ozono per applicazione nel settore agroalimentare e medicale;
- Italdron di Ravenna che produce droni professionali;
- Xeo4 di Piacenza che opera nel campo della comunication M2M (machine to machine) e realizza soluzioni per il telecontrollo e monitoraggio di impianti remoti;
- Innetec di Ravenna impegnata nella gestione stampa, scansione e monitoraggio dei flussi documentali;
- Glassup di Modena impegnata nella realtà aumentata e smart glass;
- Complanet di Ravenna che opera nel campo della comunication M2M (Machine to machine) tra smart object e sensori;
- Topjet di Fiorano Modenese (Mo) attiva nelle soluzioni industriali di marcatura e codifica;
- weAR di Ferrara che si occupa di realtà aumentata e di soluzioni di location intelligence.
"A oggi sono 43 le startup emiliano-romagnole che hanno potuto confrontarsi e formarsi in California. Forti di questa esperienza positiva abbiamo deciso di ampliare le opportunità in Silicon Valley anche alle piccole e medie imprese del nostro territorio. Questo- ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- per offrire la possibilità di diventare più competitivi e attrarre forme di collaborazione commerciale, produttive e di ricerca a livello internazionale. La Silicon Valley è il centro nevralgico dell'ecosistema mondiale di startup e innovazione dove si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali".
La Regione, a partire dal 2015, ha avviato attività di internazionalizzazione del sistema produttivo, formativo e innovativo attraverso un'attività diretta in assenza di presidi nazionali, affidando ad Aster la gestione di tutti i progetti concentrati prevalentemente sulle startup hi-tech e sugli incubatori.
Quest'anno ha previsto di ampliare le attività per coinvolgere via via tutto il sistema innovativo regionale, a partire dalle imprese maggiormente innovative col programma "Business match per Pmi in Silicon Valley", con l'obiettivo di creare per le Pmi opportunità di affari preparandole alla globalizzazione ma anche contribuire a diffondere il modello del Silicon Valley mindset in Emilia-Romagna.
La punta di diamante del "Mais in Italy" . Arrivano le APP che monitorano semina, irrigazione e protezione per semplificare il lavoro dell'agricoltore! Novità nel futuro del mondo agroalimentare: mais migliore per qualità e quantità, in grado di competere con gli elevati standard europei.
Milano 9 Maggio 2017 – Dopo ben 4 anni di ricerca e sperimentazione è arrivato Combi Mais 4.0, l'innovativo protocollo messo a punto da Mario Vigo, Presidente di Innovagri, iniziato nel 2014 in previsione di EXPO 2015 che ha approvato e patrocinato il progetto.
IL MADE IN ITALY PARTE DAL MAIS, DI QUALITA'
Si parla tanto di Made in Italy e di "riscossa dell'agroalimentare italiano"; e non è affatto ovvio ricordare che carne, latte e formaggi più sani si ottengono con la qualità dei mangimi a base di mais di cui si nutrono suini e bovini.
Questo è un passaggio importantissimo della filiera alimentare, di cui Combi Mais rappresenta il primo anello, garantendo la massima salubrità al consumatore finale, grazie alla produzione di granella sana e sicura e attraverso una metodologia sostenibile.
L'attento e continuo monitoraggio lungo tutte le fasi produttive infatti, mantiene sotto controllo le micotossine che possono svilupparsi sul mais.
Combi Mais risponde perfettamente alle nuove sfide della maiscoltura italiana, ed è per questo che aderisce al progetto "Mais in Italy" che Syngenta ha recentemente lanciato con l'obiettivo di sensibilizzare i produttori italiani su temi importanti quali la gestione delle micotossine, l'uso responsabile degli agrofarmaci, l'uso efficiente dell'acqua.
LE APP CHE SEMPLIFICANO IL LAVORO AGRICOLO
L'agricoltura entra nell'era digitale e Combi Mais rappresenta una vera e propria evoluzione, che applica tecnologie di ultima generazione per ottimizzare i processi di produzione; validi strumenti per supportare l'agricoltura italiana contemporanea e renderla competitiva: purtroppo il 2016 ha segnato il record negativo nella produzione di mais, registrando ben il 50% di mais importato dall'estero!
Il nuovissimo protocollo prevede diverse innovazioni proprio all'insegna di una precisione tecnologica quasi "chirurgica", con il contributo sempre più innovativo da parte dei partner del progetto:
Ampio ricorso all'innovazione digitale: sia Netafim (leader mondiale nei sistemi per l'irrigazione) che Syngenta mettono a disposizione dell'imprenditore agricolo due DSS (Decision Support System – uManage™ per Netafim e OptiMais per Syngenta), ossia piattaforme digitali che utilizzano informazioni provenienti da sensori, satelliti e banche dati, per indicare momenti di interventi irrigui e/o di protezione per pianificare azioni in grado di salvaguardare il potenziale produttivo.
Grazie all'installazione di sensori e centraline di ultima generazione vengono monitorate la disponibilità idrica del terreno e l'umidità, al fine di irrigare quando serve con le quantità giuste, ottimizzando le risorse idriche.
Un apporto nutrizionale ancora più mirato per mettere la genetica nelle migliori condizioni di performance sia fisiologica che produttiva. Tutto questo è possibile grazie alla nutrizione con i concimi organo-minerali ad elevata efficienza Unimer, FLEXIFERT distribuito in presemina con spandiconcime Kuhn idoneo al precision farming e SUPER AZOTEK N32.
Trattamento "antistress" e biostimolante della coltura grazie al prodotto SINERGON 2000, oltre al trattamento Cifo di nutrizione in fertirrigazione
Trattrice "green" DEUTZ-FAHR 6185 TTV con cambio a variazione continua, per risparmiare carburante e con netta riduzione sulle emissioni CO2 nell'atmosfera grazie anche ad un motore di nuova generazione
"Quella di orientare la produzione alimentare a rigorosi criteri di sostenibilità è ormai un'esigenza assolutamente imprescindibile." - afferma Giorgio Donegani, direttore scientifico della Fondazione Italiana per l'Educazione Alimentare – "D'altra parte, e dispiace doverlo constatare, la parola "sostenibilità" è spesso utilizzata in modo improprio da chi voglia assegnare al proprio operare una credibilità che non merita. La sostenibilità è infatti una condizione complessa che si declina su tre assi fondamentali: quello della sostenibilità ambientale, economica e sociale. La sostenibilità non si può reggere se non si dà attenzione a tutti gli elementi che la definiscono." – continua Donegani – "piace constatare come questo progetto si fondi sull'impiego delle tecnologie più avanzate, utilizzate proprio per preservare e rendere praticabili nel futuro i valori profondi della migliore tradizione agronomica italiana".
Durante il Convegno del 9 maggio che si è tenuto in una "piazza" molto particolare, nel cuore della tradizionale attività di commercio dei cereali, presso l'Associazione Granaria di Milano, Mario Vigo presenta gli step del progetto, i risultati raggiunti e gli obiettivi per il futuro; confermato l'ambizioso obiettivo di ottenere 20 tonnellate di granella di mais a ettaro, per 30 ettari di coltivazione nell'Azienda Agricola FOLLI.
Segnaliamo inoltre che il coordinamento di tutti gli step delle attività è stato affidato alla sapiente regia del prestigioso Istituto di Agronomia dell'Università di Torino, guidato dal Professor Amedeo Reyneri; mentre i partner sono Syngenta, una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale, che ha selezionato l'ibrido SY BRABUS per la produzione della granella ed i prodotti per la protezione della coltura, Netafim, leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni per l'irrigazione a goccia e la micro-irrigazione, Unimer, leader italiano nella produzione di fertilizzanti solidi a valenza ambientale per la nutrizione organo-minerale, CIFO per la nutrizione localizzata alla semina, fertirrigazione e biostimolante fogliare, Kuhn, per la fornitura delle macchine per lavorazione del terreno semplificate, semina di precisione e concimazione con logiche di precision farming, DEUTZ-FAHR, per la fornitura della trattrice.
Con Water Lab il Consorzio di Bonifica porta la tecnologia avanzata sui droni per il monitoraggio del territorio e il risparmio di acqua in agricoltura. Il progetto – all'interno di Urban Hub - sarà utile anche per la mappatura dei fronti franosi sull'Appennino.
Piacenza - Guardare al domani con i piedi ben piantati per terra oggi. Il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha lanciato proprio in questi giorni un'altra sfida assai importante nel panorama delle attività tecnico scientifiche legate alle applicazioni tecnologicamente avanzate da impiegare nel comparto dell'agricoltura. Dopo aver dato organicità e aver reso fruibile e di utilità pubblica nel proprio comprensorio il sistema informatico intelligente Irrinet-Irriframe ( la piattaforma ideata nei laboratori del CER ) volta a migliorare le performances sul risparmio idrico delle singole imprese agricole e aver contribuito ad estendere ed ottimizzare il sistema Web Gis uniformando in uno sguardo di insieme al comparto il proprio big data consortile (unendo in unica piattaforma dati storici, statistiche e elementi catastali) il Consorzio ha lanciato la sfida anche all'interno del progetto tutto Made in Piacenza Urban Hub. L'ente di strada Val Nure, dopo la presentazione dei propri intenti creativi in occasione dell'inaugurazione ufficiale di Urban Ub nei mesi scorsi , ha reso subito concreta la prima fase del progetto che offrirà una opportunità concreta ad start up con idee vincenti.
"Il Consorzio – ha spiegato Chiara Gemmati Responsabile della Bonifica di Piacenza di Water Lab – ha effettuato la gara di appalto che di fatto da il via alla parte di vera e propria realizzazione di un sistema aeromobile a pilotaggio remoto: un drone che possieda funzioni mirate per il monitoraggio, la mappatura, la raccolta e l'elaborazione di alcuni dati utili per le analisi del terreno e delle colture". La componentistica accessoria e i contenitori per circuiti di bordo del drone dovranno avere il requisito – non di secondo piano di essere realizzato all'interno di Urban Hub utilizzando l'attrezzatura presente nell'area Maker Room.
"Agricoltura di precisione e analisi accurata del ciclo dell'acqua, rilievi topografici di dettaglio con immagini ad alta risoluzione, telemetria, zoom infrarossi con dati statistici su uso del suolo , grado fenologico delle molteplici colture presenti e tenore dell'umidità del terreno – queste – sottolinea il consulente tecnico-scientifico del Consorzio di Bonifica di Piacenza , il piacentino Gian Francesco Tiramani socio fondatore di Fiapr – sono alcune applicazioni rilevantissime che il mondo dell'agricoltura sta imparando progressivamente a conoscere e che nei prossimi anni troveranno largo impiego nella fase di acquisizione dei dati necessari alla pianificazione e programmazione oculata delle colture".
Il progetto di Water Lab è cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna proprio attraverso Urban Hub "Industrie Creative Innovative Piacenza".
" Siamo veramente soddisfatti di poter essere di aiuto al comparto agricolo non solo portando l'acqua quando e dove serve ai nostri prodotti più tipici – ha chiosato il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani – ma anche con la ricerca e l'innovazione tecnologica; in più – e credetemi per me è una cosa veramente rilevantissima perché l'ho presa a cuore – il drone avrà un impiego di evidenza nel monitoraggio e mappatura dei fronti di frana che sul nostro Appennino mettono in grave difficoltà le nostre imprese agricole rimaste eroicamente a presidiare una terra ricca di valori umani ed economici che altrimenti sarebbe dimenticata". La realizzazione del sistema aeromobile di pilotaggio remoto dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del prossimo anno.
Innovazione. La Regione seleziona 10 idee da inviare nella Silicon Valley. Per il quarto anno un gruppo di aspiranti imprenditori verrà sostenuto in un percorso formativo nel più importante ecosistema mondiale dell'innovazione. Scadenza per le candidature il 30 ottobre
Bologna - Lezioni e workshop su investimenti, aspetti finanziari, perfezionamento del proprio business plan e attività di networking con venture capitalist, business angel e imprenditori. E ancora visite a incubatori, acceleratori, università e centri di ricerca: è quanto prevede la quarta edizione del Silicon Valley Mindset Program, il programma con cui la Regione Emilia-Romagna insieme ad Aster, consorzio regionale per l'innovazione e la ricerca industriale, consentirà a 10 aspiranti imprenditori con un'idea innovativa d'impresa di partecipare gratuitamente a due settimane di formazione intensiva nella Silicon Valley (5-16 dicembre).
Il bando per le candidature è pubblicato sul sito http://www.emiliaromagnastartup.it/innovative-creative/articoli/2016/10/silicon-valley-mindset-program-10-percorsi-gratuiti-silicon
Scadenza delle candidature il 30 ottobre.
Requisiti essenziali sono l'aver compiuto almeno 21 anni entro il 5 dicembre 2016 e avere la residenza o il domicilio in Emilia-Romagna.
I candidati dovranno allegare alla domanda di selezione il proprio curriculum vitae e una presentazione dettagliata dell'idea d'impresa, indicando anche l'eventuale stato di avanzamento del progetto. E' richiesta anche la preparazione di un video della durata massima di 5 minuti, in lingua inglese, in cui gli aspiranti imprenditori presentano se stessi e la propria idea di impresa. Il video andrà poi caricato su YouTube, Vimeo (o altre piattaforme simili) e il link inserito nel modulo di candidatura.
Grazie alla collaborazione tra Aster, Regione Emilia-Romagna e il partner tecnico Us Mac, i 10 aspiranti imprenditori avranno la possibilità di conoscere dall'interno il mercato americano e incontrare imprenditori e investitori, acquisendo così la mentalità della Silicon Valley. Le lezioni teoriche approfondiranno temi di grande interesse per una startup: come raccogliere investimenti, gestire le finanze, costruire collaborazioni sul mercato americano, sviluppare il pitch perfetto (ossia la breve presentazione del progetto d'impresa).
A completare il programma di formazione ci saranno visite a incubatori, venture capital, business angel, grandi aziende, università e centri di ricerca della Silicon Valley.
(Fonte Regione Emilia Romagna 18/10/2016)
Dieci aspiranti imprenditori con un'idea innovativa d'impresa potranno partecipare gratuitamente a due settimane di formazione intensiva nella Silicon Valley, il più importante ecosistema mondiale dell'innovazione. Scadenza per le candidature il 30 ottobre.
Bologna, 23 ottobre 2016 -
Una grossa opportunità promossa per il quarto anno dalla Regione Emilia Romagna, che selezionerà dieci giovani da mandare nel più importante ecosistema mondiale dell'innovazione: la Silicon Valley. Lezioni e workshop su investimenti, aspetti finanziari, perfezionamento del proprio business plan e attività di networking con venture capitalist, business angel e imprenditori. E ancora visite a incubatori, acceleratori, università e centri di ricerca: è quanto prevede la quarta edizione del Silicon Valley Mindset Program, il programma con cui la Regione Emilia-Romagna insieme ad Aster, consorzio regionale per l'innovazione e la ricerca industriale, consentirà agli aspiranti imprenditori con un'idea innovativa d'impresa di partecipare gratuitamente a due settimane di formazione intensiva, dal 5 al 16 dicembre.
I candidati dovranno allegare alla domanda di selezione il proprio curriculum vitae e una presentazione dettagliata dell'idea d'impresa, indicando anche l'eventuale stato di avanzamento del progetto, entro il 30 ottobre. E' richiesta anche la preparazione di un video della durata massima di 5 minuti, in lingua inglese, in cui gli aspiranti imprenditori presentano se stessi e la propria idea di impresa, che andrà caricato su YouTube, Vimeo (o altre piattaforme simili) e il link inserito nel modulo di candidatura.
Requisiti essenziali sono l'aver compiuto almeno 21 anni entro il 5 dicembre 2016 e avere la residenza o il domicilio in Emilia-Romagna.
Grazie alla collaborazione tra Aster, Regione Emilia-Romagna e il partner tecnico Us Mac, i 10 aspiranti imprenditori avranno la possibilità di conoscere dall'interno il mercato americano e incontrare imprenditori e investitori, acquisendo così la mentalità della Silicon Valley. Le lezioni teoriche approfondiranno temi di grande interesse per una startup: come raccogliere investimenti, gestire le finanze, costruire collaborazioni sul mercato americano, sviluppare il pitch perfetto (ossia la breve presentazione del progetto d'impresa). A completare il programma di formazione ci saranno visite a incubatori, venture capital, business angel, grandi aziende, università e centri di ricerca della Silicon Valley.
Il bando per le candidature è pubblicato sul sito www.emiliaromagnastartup.it/innovative-creative/articoli/2016/10/silicon-valley-mindset-program-10-percorsi-gratuiti-silicon.
Ottimismo e visione sul futuro per trovare idee e opportunità professionali: seminario gratuito "Centodieci è Progresso" di Mediolanum Corporate University (MCU). L'appuntamento è per giovedì 11 febbraio alle ore 11.00 presso l'Istituto Sacro Cuore.
Modena, 10 febbraio 2016
Cambiamento e innovazione, sviluppo e tecnologia, futuro ed economia: il progresso inarrestabile condiziona in modo nuovo l'approccio al mondo del lavoro.
Si rendono sempre più necessarie una nuova visione e una nuova conoscenza delle dinamiche della società attuale, dei suoi nuovi linguaggi, della sua espansione. Elementi di costruzione di questo percorso nascono dalla conoscenza delle potenzialità del proprio territorio, dei nuovi movimenti del mercato, delle possibilità di collegarsi a realtà più ampie e di creare reti d'azione attraverso le nuove tecnologie.
Questi i temi del seminario gratuito "Centodieci è Progresso" di Mediolanum Corporate University (MCU) che vedrà l'istituto educativo di Banca Mediolanum a Modena per diffondere la cultura dell'innovazione e una visione positiva sul futuro, rivolgendosi a imprenditori, professionisti in cerca di occupazione e studenti delle scuole superiori.
L'appuntamento è per giovedì 11 febbraio alle ore 11.00 presso l'Istituto Sacro Cuore.
"Superare la crisi è possibile. Sempre. La questione è capire come e con chi. Anche nei periodi di maggiori difficoltà restano le persone quelle che fanno la differenza. Bisogna creare una rete virtuosa fatta di fiducia in se stessi, buone idee, competenze specifiche, e conoscenza delle nuove tecnologie - dichiara Oscar Di Montigny, Direttore Marketing, Comunicazione e Innovazione di Banca Mediolanum - Per dare il via al rilancio bisogna lasciarsi alle spalle i modi tradizionali di trovare e creare lavoro. Pensare un'azienda o una professione nel futuro non può prescindere da idee innovative, dall'agire concreto basato sullo studio, sull'acquisizione di specializzazioni e sull'ispirazione a modelli d'eccellenza.
(Fonte: Ufficio Stampa Banca Mediolanum)
Il 70% della capacità di super calcolo nazionale si svolge in centri di ricerca in regione. Il presidente Bonaccini: "Tra i nostri obiettivi di mandato fare di Bologna e dell'Emilia-Romagna un grande hub europeo della ricerca".
Bologna, 9 febbraio 2016
La Regione Emilia-Romagna sta investendo molto in ricerca e trasferimento tecnologico nei principali settori dell'innovazione che sostengono lo sviluppo locale sostenibile e l'occupazione. Bigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. Molte istituzioni di livello mondiale nel supercalcolo e bigdata si trovano nel territorio regionale, e la Regione ha avviato da tempo una ricognizione delle potenzialità esistenti. Se ne è parlato ieri a Bologna, all'iniziativa "Emilia Romagna Bigdata Community - Una piattaforma per l'innovazione, lo sviluppo e la competitività regionale".
"La Regione si è data come obiettivo di mandato di fare di Bologna e dell'Emilia-Romagna un grande Hub europeo della ricerca – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini - Le università, i centri di ricerca, gli enti pubblici di ricerca, il CINECA, il Rizzoli, che con CNR e università sono la frontiera più avanzata dell'innovazione, la nostra rete Alta Tecnologia, le molte imprese che operano come fornitori dei laboratori più avanzati, costituiscono un insieme che ha titolo ad essere riconosciuto come grande infrastruttura, e noi ci candidiamo ad essere l'istituzione che mette a sistema tutte queste eccellenze".
"Il 70% della capacità nazionale di super calcolo è in Emilia-Romagna. Adesso dobbiamo passare dalla quantità al valore, realizzare una politica industriale utile al riposizionamento del Paese che passi attraverso il sistema della ricerca – ha spiegato l'assessore alla Ricerca e all'Università Patrizio Bianchi – In questa regione sono occupati in questo settore 1.800 ricercatori, 230 ricercatori stranieri, tra il 2013 e il 2015 sono stati realizzato 60 percorsi di alta formazione. Non c'è ambito della ricerca e dell'innovazione per cui non sia fondamentale la capacità di gestire grandi quantità di dati. La nostra intenzione adesso è valorizzare specializzazioni e complementarietà maturate da tutti i centri di ricerca che lavorano nell'ambito del super calcolo e del big data e creare un sistema aggregato più competitivo anche a livello europeo. Nei prossimi giorni lanceremo il Piano Alte competenze".
La tradizionale attenzione verso l'innovazione in Emilia-Romagna deriva principalmente da un sistema diffuso, dinamico e interdisciplinare di ricerca (4 università pubbliche, infrastrutture e servizi di ricerca di primo livello e sedi territoriali dei principali centri di ricerca nazionali) ben integrato nel sistema industriale locale, composto principalmente da piccole e medie imprese.
La Regione Emilia-Romagna ha predisposto un piano regionale per le infrastrutture di ricerca e innovazione.
"L'attività ha previsto una ricognizione delle infrastrutture esistenti a livello regionale, che abbiamo realizzato con il supporto di Aster – ha detto l'assessore alle Attività produttive Palma Costi - Da tale ricognizione è stato possibile ottenere una situazione aggiornata sull'esistenza in regione di strutture di ricerca e innovazione che presentano le potenzialità scientifiche, tecnologiche ed organizzative adatte per utilizzate per incrementare le capacità competitive delle imprese, in coerenza con quanto previsto dalla Strategia di Specializzazione Intelligente regionale. Supercalcolo e big data, materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi e genomica, medicina rigenerativa e biobanche sono state identificate come le tematiche di rilevanza strategica per la regione, e per sostenerle abbiamo destinato 7 milioni di euroBigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. L'importanza del poter contare su capacità di gestione ed interpretazione di grandi quantità di dati crescerà esponenzialmente nel prossimo futuro, si richiederà una grande capacità di calcolo in termini di prestazioni e di memoria disponibile. Le possibili applicazioni spaziano da aree di ricerca (ad es. La fisica delle particelle, l'esplorazione spaziale, ecc ..) a domini applicativi (ad es. l'analisi finanziaria, la salute, il monitoraggio ambientale e simulazioni geofisiche, la gestione del patrimonio culturale, l'agricoltura di precisione, la multimedialità e l'analisi di immagini e video, ecc).
L'impatto dei bigdata sulla strategia di specializzazione intelligente regionale potrebbe essere notevole, con applicazioni nelle aree di specializzazione che vanno dai sistemi regionali di alta intensità di conoscenza (salute e il campo del benessere e industrie culturali e creative), ai sistemi di produzione consolidata.
L'obiettivo della Regione è dunque realizzare una grande infrastruttura di ricerca di dimensione europea in linea con Horizon 2020, e quindi anche come riferimento attrattivo per nuovi investimenti in ricerca, anche da parte di imprese. Il programma europeo Horizon 2020, che ha un budget di quasi 80 miliardi di euro dal 2014 al 2020, ha come primo pilastro l'obiettivo generale di "Eccellenza scientifica", cioè elevare il livello di eccellenza della base scientifica europea e garantire una produzione costante di ricerca a livello mondiale per assicurare la competitività dell'Europa a lungo termine. Eccellenza scientifica si articola in quattro programmi, tra cui "Infrastrutture di Ricerca" che intende garantire che l'Europa disponga di infrastrutture di ricerca di livello mondiale accessibili a tutti i ricercatori in Europa e in altri paesi. /BM
(Fonte: ufficio stampa ER)
Il sindaco Luca Vecchi ha presentato ieri il progetto definitivo per la riqualificazione dei capannoni 17 e 18, di piazzale Europa e viale Ramazzini. I lavori dovrebbero partire nel 2015, e interesseranno anche la viabilità e i trasporti pubblici della zona. Nel frattempo prosegue la bonifica dell'area dismessa.
Reggio Emilia, 31 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Ieri mattina in Comune è stato presentato il progetto definitivo degli interventi di riqualificazione dei capannoni 17 e 18 nell'area ex Reggiane. Gli edifici rinnovati affiancheranno il Tecnopolo (ex capannone 19), andando a formare il nucleo del Parco dell'innovazione, conoscenza e creatività, nell'ambito del Progetto Area nord di Reggio Emilia. Nel luglio 2014 è stato sottoscritto un Atto di accordo tra Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili spa. L'accordo prevede la riqualificazione di una superficie territoriale di circa 102.820 metri quadrati, suddivisa in quattro ambiti: piazzale Europa, braccio storico di viale Ramazzini (interno alle ex officine meccaniche), Capannoni 17 e 18.
"Questo nuovo passaggio per la realizzazione del Parco dell'innovazione – ha detto il sindaco Luca Vecchi - è importante per la ricerca, l'economia e la qualità urbana. Ma esso riguarda solo una porzione dell'area Reggiane, che è ben più ampia e che merita una piena e completa rigenerazione. Credo sia quindi giusto – ha rilanciato il primo cittadino - sollecitare l'interesse del mondo economico della città a un'operazione di questo rilievo per l'economia e la comunità".
Il progetto di riqualificazione dei capannoni 17 e 18 prevede il recupero e la valorizzazione delle strutture industriali esistenti, come testimonianza della memoria storica del luogo, oltre alla collocazione al loro interno di centri di ricerca, start-up e spin-off d'impresa, nuove realtà produttive provenienti dal territorio provinciale e dall'Area vasta. Ma anche attività legate al terziario avanzato, alla cultura e ai servizi. I fabbricati verranno restaurati in modo conservativo, mediante il recupero e il consolidamento dei paramenti murari e delle strutture di copertura, in acciaio e in calcestruzzo. Verranno inseriti pannelli fotovoltaici con una produzione sufficiente ad eliminare i costi di gestione di illuminazione delle parti comuni. Il progetto prevede anche la realizzazione di giardini interni.
Ma con questo nuovo intervento si prospetta una vera e propria rivoluzione nell'area, almeno nelle intenzioni dell'amministrazione comunale. Piazzale Europa diventerà la porta di accesso al Parco dell'innovazione e collegherà il quartiere di Santa Croce con il centro della città. Il parcheggio sarà riorganizzato su un'area più estesa, per favorire un aumento del verde e dei percorsi ciclabili e pedonali, mantenendo lo stesso numero di posti auto.
E' prevista una zona di rispetto a nord dell'area, lungo il perimetro di Centro Malaguzzi e sede Cepam, per collocare la sede della tramvia che potrebbe in futuro collegare il Centro storico, l'area Reggiane e raggiungere la stazione Mediopadana AV. Sarà riaperto anche il tratto storico di viale Ramazzini, che collegherà direttamente piazzale Europa con via dell'Aeronautica e la tangenziale Nord, attraversando l'area delle Reggiane.
L'investimento complessivo per le opere è stimato in circa 28 milioni di euro e si realizza grazie a una partnership tra pubblico e privato, sotto la guida e il controllo dell'amministrazione comunale. Le risorse pubbliche consistono in più di 13 milioni di euro: 10,9 sono finanziati dal piano nazionale Città del governo, e altri 2,5 milioni dalla Regione. In qualità di prossimo proprietario di parte delle aree interessate, Iren Rinnovabili rappresenterà invece il maggiore investitore privato. All'azienda multiservizi si unirà un pool di aziende con vocazione alla ricerca e all'innovazione. Iren Rinnovabili avrà la propria sede nel capannone 18 insieme ad alcune start-up.
Conclusi i lavori della Conferenza dei servizi, alla quale partecipano gli enti preposti a esprimere pareri tecnici sull'intervento, si procederà alla fase esecutiva e all'avvio dei lavori, previsto nel 2015. Sono stati avviati intanto, e proseguiranno per tutto il 2014 e nel 2015, i lavori di pulizia, rimozione dell'amianto e bonifica dell'area industriale dismessa, in base a un accordo fra Iren Rinnovabili e Fantuzzi Immobiliare.
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