Dopo l’accordo con il Gruppo Alibaba per lo sviluppo dell’E-Commerce B2B in tutto il mondo, da oggi è operativo il nuovo strumento UniCredit Easy Commerce, realizzato in collaborazione con Google, per lo sviluppo di soluzioni E-Commerce B2C per le PMI e le Micro imprese italiane
Milano 29 settembre 2020 - UniCredit annuncia oggi che Mirko Bianchi, attualmente co-CFO del Gruppo, è stato nominato CEO del Group Wealth Management & Private Banking con il compito di proseguire lo sviluppo di successo nei mercati primari del Gruppo.
La delusione di CNA per l’inadeguatezza dei provvedimenti previsti, macchinosi e insufficienti.
Modena, 9 aprile 2020. Così non va, semplicemente non va. È molto critico il giudizio della CNA sul pacchetto di misure per il credito contenuto del decreto liquidità pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. Il testo non soddisfa l’urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima liquidità necessaria a far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti.
Senza liquidità non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori mettendo in crisi famiglie e altre imprese
L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia, infatti, non assicura neanche per gli importi inferiori a 25mila euro la concessione di credito bancario, lasciando, di fatto, la valutazione del merito di credito, della durata e delle condizioni applicabili in mano alle banche.
Non è sicuro neanche che gli imprenditori possano ottenere credito aggiuntivo. Il Decreto, infatti, prevede che il debitore possa consentire alla banca di non aumentare l’esposizione, ed essendo in posizione di oggettiva debolezza, potrebbe cedere alla richiesta della banca di sostituire posizioni in essere con crediti totalmente garantiti dallo stato.
“Di fatto – commenta Alberto Papotti, segretario provinciale di CNA Modena – si rischia di escludere da provvedimento proprio le imprese che ne hanno più bisogno, una logica che purtroppo non ci è nuova”.
CNA è profondamente delusa anche della dimensione dell’intervento; lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato ad incrementare la dotazione del Fondo, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi, una cifra che è pari appena all’1% del fatturato di tutte le imprese che potrebbero richiedere questo tipo di prestiti.
Del tutto comprensibile, quindi, la rabbia e lo sconcerto di chi confidava veramente di poter avere mezzi finanziari sufficienti per non essere costretto a chiudere.
È importante sottolineare anche l’importanza di una sburocratizzazione della concessione di questi prestiti: in questo momento, cosi drammaticamente difficile, il fattore tempo è decisivo, i provvedimenti hanno l’obbligo di essere veloci ed efficaci: serve un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito senza burocrazia, senza procedure valutative, a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e 10 anni per la restituzione.
“Invitiamo il Governo e il Parlamento a correggere immediatamente il provvedimento per mettere in condizioni artigiani, imprenditori, autonomi e professionisti di affrontare con un minimo di serenità il futuro”.
Sardex, la Community dell’economia reale, consente accesso gratuito a credito e opportunità commerciali del Circuito per supportare le PMI durante la crisi Coronavirus - #IostoinSardex
Sardex, la community delle PMI Italiane, con oltre 10.000 aderenti e 600.000 transazioni nel solo 2019, lancia l'iniziativa #IostoinSardex: sarà possibile l'accesso al Circuito immediato e senza costi per tre mesi, ottenendo da subito liquidità aggiuntiva e la possibilità di incontrare nuovi clienti e fornitori. Inoltre, piani di rientro congelati per tre mesi e l’abbonamento gratuito per i dipendenti dei neo iscritti. L’AD Marco De Guzzis: “Un contributo concreto, per sostenere da subito le PMI del Paese”.
Milano, 3 aprile 2020 - Fare rete, accedere velocemente al credito e senza interessi, risparmiare preziosa liquidità euro e trovare nuovi clienti. Questi i capisaldi per aziende sane e in crescita, gli anticorpi fondamentali che il Circuito Sardex mette a disposizione di migliaia di imprese aderenti in tutta Italia. E la ricetta cardine della moneta complementare più diffusa del Paese, ora è pronta a rafforzarsi per fronteggiare la crisi Coronavirus.
Nata a sostegno delle PMI e in prima linea anche in questo momento di contrazione economica, Sardex mette a disposizione strumenti e risorse e lo fa con l’iniziativa #IostoinSardex:
In via straordinaria, i nuovi iscritti potranno accedere al Circuito gratuitamente iniziando da subito a scambiare beni e servizi nella rete e a godere di una linea di credito senza interessi, versando la quota di partecipazione solo fra tre mesi con dilazioni agevolate. Potranno, in forma del tutto gratuita, iscrivere alla rete i propri dipendenti, estendendo anche a loro i vantaggi della moneta complementare, e infine, potranno scegliere di attivare la linea di credito aggiuntiva Sardex - Efficio +, con tempi di rientro a tre mesi dall’attivazione: a fronte di una richiesta di crediti, i nuovi iscritti, così come le imprese già aderenti, inizieranno a pagare le rate, senza interessi, dopo 90 giorni dall’attivazione.
Un’opportunità per continuare ad investire grazie ad un cuscinetto temporale che nelle prossime settimane potrebbe giocare un ruolo importante: nella ripresa delle attività di migliaia di imprese, e nell’avvio di investimenti aziendali e progetti personali, circolo virtuoso che rimette in moto l’economia del Paese.
“Siamo da sempre dalla parte delle piccole e medie imprese - ha dichiarato Marco De Guzzis, Amministratore Delegato di Sardex - e abbiamo già generato oltre mezzo miliardo di business aggiuntivo per le 10 mila aziende nella nostra rete, con oltre 600 mila operazioni in crediti sardex solo nell’ultimo anno. Con #IostoinSardex vogliamo consentire alle imprese di tutta Italia di accedere a credito e ricavi aggiuntivi che possano dare un contributo positivo nell’affrontare la crisi attuale. Supereremo questo momento di difficoltà, ma ora è fondamentale dare un sostegno fattivo a tutte quelle realtà aziendali e associative che hanno bisogno di superare la contingenza riducendo i danni.”
Sardex oggi è presente in tutta Italia e oltre al territorio sardo, il network è in forte crescita e in consolidamento in Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte.
Le aziende interessate all’iniziativa #IostoinSardex e a partecipare alla rete di credito commerciale possono fare domanda di iscrizione su: www.sardex.net
Il Circuito Sardex consente ad imprese, liberi professionisti e associazioni di scambiare beni e servizi su una piattaforma innovativa grazie ad un conto digitale dove un sardex è uguale ad un euro. Supportati dalla forza della rete, i partecipanti attraggono nuovi clienti e trovano nuovi fornitori che fanno parte del network e sono interessati ad allargare il proprio giro d’affari.
Ad oggi oltre 10 mila aziende in tutta Italia hanno messo a disposizione 200 milioni annui di beni e servizi da scambiare in moneta complementare dentro il Circuito e migliaia di dipendenti di aziende iscritte ricevono parte della propria retribuzione in crediti sardex.
Nel Circuito gli aderenti hanno accesso a credito aggiuntivo senza pagare interessi, riducendo la necessità di disponibilità in euro senza rinunciare ad investire nella propria attività, far crescere progetti personali, far fronte alla liquidità di cassa e promuoversi in una rete di imprese dove collaborazione e fiducia del singolo si trasformano in ricavi e benefici per tutti.
Sardex: la community dell’economia reale.
Per ulteriori informazioni: www.sardex.net // Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
di Redazione Parma 27 marzo 2020 - In Italia, così come nel resto del mondo, l'educazione finanziaria ha un posto sempre più centrale. Impossibile pensare di poter gestire le proprie finanze, i propri risparmi e gli investimenti senza sapere cosa fare e senza avere un minimo di conoscenza di quelle che sono le leggi dell'economia. Sì, perché per avere pieno possesso di quelli che sono i mezzi a propria disposizione è importante conoscere anche come farli fruttare nel migliore dei modi possibili.
Ecco, quindi, che si deve cercare di indirizzare ogni singolo soggetto verso l'apprendimento delle migliori tecniche di gestione e di investimento delle risorse finanziarie a propria disposizione. Il mondo cambia repentinamente e con esso anche le esigenze. Cambiano le condizioni economiche, cambia il tessuto sociale e ognuno di noi deve adeguarsi al cambiamento e reagire di conseguenza. Importante, quindi, imparare a padroneggiare la tecnologia che è diventata sempre più fondamentale nella gestione della propria situazione finanziaria. Competenze tecnologiche e competenze in ambito finanziario viaggiano, quindi, sullo stesso binario.
Ma qual è, al momento, la situazione in Italia? Purtroppo nel corso degli anni si è notato come nel nostro Paese l'apprendimento di queste specifiche competenze va a rilento. Se si fa un paragone con quello che accade in altri Stati dell'Unione Europea, si nota che in alcuni di questi c'è una consapevolezza maggiore. Si dovrebbe partire dalle pubbliche amministrazioni e arrivare fino al singolo cittadino: una rivoluzione digitale e finanziaria che potrebbe portare a dei risultati inaspettati.
Tuttavia, il singolo cittadino interessato ha la possibilità di acquisire un'educazione finanziaria anche da "autodidatta", grazie all'aiuto di risorse editoriali, portali ed esperti del settore in grado di chiarire le idee e indicare nuove strategie per risparmiare e investire.
Un vero e proprio punto di riferimento è il portale Affari Miei. Secondo l'anima del sito Davide Marciano, opinioni su quello che sono diventati il mondo finanziario, gli investimenti e tutto quello che gira attorno all'argomento sono necessarie per riuscire a capire come muoversi. Si tratta di consigli che vengono dati alla luce di un obiettivo semplice ma fondamentale: imparare a gestire le proprie finanze, così da non avere problemi economici.
Si potrà e si dovrà imparare come fare a risparmiare, quali sono le spese che è possibile tagliare e in che misura, quali sono gli investimenti migliori da prendere in considerazione e così via. Solo in questo modo si avrà la consapevolezza giusta per far fruttare al meglio le proprie possibilità, costruendone anche di nuove.
di redazione Parma 26 marzo 2020 - La finanza green coinvolge sempre più banche e investitori, così come confermato anche dall’ultima analisi di The Innovation Group, società di servizi di consulenza e di ricerca di mercato, che prende in considerazione i trend relativi ai mercati offrendoci un quadro più chiaro della situazione e delle prospettive future.
Ad oggi, l’interesse per tutto ciò che è green sembra crescere anche nel settore finanziario, anche se i numeri sono ancora ridotti rispetto a quelli degli investimenti tradizionali. Basta prendere in considerazione il comparto dei green bond che, seppur in crescita con un aumento del 45% nel 2019 rispetto all'anno precedente, risulta comunque poca cosa rispetto ai bond tradizionali. Certo, il paragone deve essere preso con le pinze, più che altro perché ci troviamo di fronte a un ambito nuovissimo che ancora non coinvolge appieno la totalità degli investitori, anche se ha dati e potenziale di crescita assai elevato.
In Italia il mercato dei green bond ha un discreto successo. Secondo il Sole 24 Ore, a novembre 2019 risultavano emessi green bond per un valore di 5,4 miliardi di euro, collocando il nostro Paese al sesto posto in Europa per le emissioni di titoli verdi dopo Francia, Germania, Olanda, Svezia e Spagna.
Secondo l'analisi di The Innovation Group, nello scenario attuale le banche e gli investitori puntano su aziende capaci di dimostrare la sostenibilità del proprio operato, caratterizzate da un social impact investing, ovvero un impatto sociale positivo. In tale frangente, meno interessanti divengono le realtà poco virtuose, mentre vengono escluse del tutto le situazioni catalogate come a zero impatto sociale, come il comparto della produzione di armi e di tabacco.
Nell'ottica di un'economia e una finanza sostenibili, alcune aziende come la banca ING, si sono dirette verso un cambio radicale dei modelli tradizionali. Nello specifico, ING si dimostra come una delle banche più attente all'eco-sostenibilità, promuovendo attivamente iniziative e ricerche di settore.
Sul campo, la banca olandese si è impegnata nel definire specifici obiettivi aziendali volti ad arginare e contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici. Uno di questi è il cosiddetto “Progetto Terra”, che prevede la cessione di finanziamenti solo a quelle aziende che si impegnano a sostenere un impatto sociale positivo, eliminando progressivamente i finanziamenti alle centrali termoelettriche a carbone entro il 2025.
Ancora, ING ha deciso di stanziare ben 100 milioni di euro per le scaleup, ovvero quelle startup ad alto tasso di innovazione che hanno già penetrato il mercato, ma puntano ad un'espansione più ampia ed hanno bisogno di maggiori capitali. Lo ha già fatto con l'olandese Black Bear Carbon, che ricicla pneumatici usati per ottenere il nero di carbone; e con la Milgro, una società di consulenza che aiuta i propri clienti ad avere una maggiore attenzione e cura della gestione delle risorse, a partire dagli sprechi d'acqua
Milano, 10 marzo 2020 - UniCredit Private Banking, la struttura del Gruppo UniCredit dedicata alla gestione personalizzata dei patrimoni più importanti e Amundi, il primo asset manager europeo per masse gestite e tra i primi dieci a livello mondiale , sono lieti di annunciare la chiusura della prima finestra di sottoscrizione del fondo Amundi Eltif Leveraged Loans Europe (Amundi ELLE), gestito da Amundi.
Gli ELTIF (fondi di investimento europei a lungo termine) sono veicoli di investimento di nuova generazione, soggetti a una precisa regolamentazione , che consentono agli investitori privati di accedere ad asset class tradizionalmente riservate alla sola clientela istituzionale.
Gli ELTIF sono una nuova categoria di FIA (fondi di investimento alternativi) istituita dall’UE che, al fine di sostenere la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva delle piccole e medie imprese europee, richiedono all’investitore un impegno di lungo termine in cambio di un rendimento potenziale interessante.
Il fondo investe prevalentemente in leveraged loans, ossia prestiti sindacati erogati da un pool di banche o altre istituzioni, a un'unica impresa debitrice. Servono per finanziarie acquisizioni, rifinanziare il debito esistente, supportare l’espansione del business e per altre esigenze aziendali. Sono prestiti senior e si posizionano quindi al primo posto nella struttura del capitale e generalmente sono garantiti da asset reali o azioni di proprietà dell’azienda.
Il gestore di Amundi Elle mira a costruire un portafoglio composto da circa 50-60 titoli, selezionati sia nel mercato primario che secondario, ben diversificati a livello di contraenti, settori e Paesi.
La selezione e la gestione dei titoli punta a riconoscere ai sottoscrittori che manterranno l’investimento per tutta la durata rendimenti interessanti aggiustati per il rischio.
Il Comparto può essere sottoscritto durante periodi predefiniti, il prossimo periodo di sottoscrizione partirà il 17 marzo e si chiuderà il 14 aprile 2020.
“In un contesto come quello attuale caratterizzato da forte volatilità, tassi bassi e da una inflazione contenuta – sottolinea Renato Miraglia (a sinistra), Responsabile UniCredit Private Banking Italy -, è necessario ampliare la propria offerta per poter creare occasioni di rendimento anche per quei clienti che sono meno orientati a investire in modo più continuo. Pensiamo che una quota del patrimonio debba essere investita strutturalmente in strumenti non liquidi e con il contributo di Manuela d’Onofrio, Responsabile Global Investment Strategy UniCredit, e di tutta la direzione Investimenti della Banca, stiamo costruendo una gamma di soluzioni che soddisfino queste caratteristiche e che permettano di investire ad esempio in strumenti come i leverage loans che storicamente risentono meno dell’andamento dei mercati”.
“Amundi ha una lunga e consolidata esperienza in materia di gestione di asset alternativi - afferma Paolo Proli, Head of Retail Distribution di Amundi SGR -. Grazie alla normativa europea sugli ELTIF abbiamo ora a disposizione un veicolo che ci consente di offrire questa expertise agli investitori privati e di permettere loro di accedere ad un’asset class, i leveraged loans europei, adatta al contesto economico attuale e in precedenza ad esclusivo appannaggio della clientela istituzionale”.
Capita prima o poi che tutti gli investitori, siano essi principianti o esperti, si domandino quali siano attualmente le migliori forme di investimento.
Ebbene, secondo le informazioni più recenti, la gamma delle possibilità che si offre ad un potenziale risparmiatore è piuttosto vasta ed eterogenea.
Con l’intento di fornire spunti ai trader meno esperti, abbiamo selezionato alcuni suggerimenti pratici a partire da un breve sguardo sugli ETF, ossia fondi negoziati in Borsa il cui funzionamento è molto simile a quello dei fondi comuni di investimento, con la differenza che possono essere negoziati su mercati regolamentati e che hanno una gestione passiva: seguono dunque un indice o un paniere di beni o di titoli, e adottano un approccio all'investimento appunto passivo, replicandone l’andamento.
Tendono inoltre ad avere commissioni più basse rispetto ai fondi comuni d'investimento, e possono essere acquistati a partire da poche centinaia di euro. Il portafoglio di potenziali ETF sottoscrivibili è talmente vasto che non sarà difficile trovare qualcosa che fa per voi, in particolare orientando l’attenzione verso un prodotto che per profilo rischio / rendimento sia congeniale a ciò che desiderate.
Se invece siete alla ricerca di un maggiore dinamismo, il prodotto che potrebbe fare maggiormente al caso vostro sono i contratti per differenza, o CFD, particolari strumenti derivati che replicano l’andamento di un asset a cui si riferiscono (il c.d. sottostante), permettendovi di entrare sul mercato in ogni direzionalità (potete investire e ottenere profitti sia quando il prezzo del titolo cui si riferisce il CFD sale, sia quando scende) e con maggiore potenza d’azione (con un uso accorto della leva finanziaria potrete infatti amplificare i potenziali profitti).
Ad esempio come investire 4.000 euro? Nel caso preferiate delegare parzialmente ad altri la gestione dei vostri soldi, c'è una buona notizia per voi: potete farlo senza alzarvi dal divano grazie ai robo-advisor, particolari servizi che gestiscono i vostri investimenti per conto vostro utilizzando algoritmi informatici.
Per via delle spese contenute, e di una personalizzazione sempre più affinata, vengono ritenuti sempre più convenienti rispetto ai gestori “umani”: un robo-advisor costa tipicamente dallo 0,25% allo 0,50% del saldo del proprio conto destinato all’investimento, e molti di questi consulenti algoritmici permettono di aprire un conto di investimento a partire da poche centinaia di euro.
Si può dire, specialmente per i principianti, che si tratta di un ottimo modo per iniziare a investire, considerato che spesso richiedono pochissimi soldi e fanno la maggior parte del lavoro per voi. Ciò non vi esonera dal tenere gli occhi sempre ben aperti sull’andamento dei propri investimenti (d’altronde, è pur sempre il vostro denaro!), ma che potrete sempre contare su un’assistenza qualificata.
È evidente che le opportunità di investimento disponibili sul mercato sono ben più numerose dei sintetici spunti appena presentati: provate a dare uno sguardo a quel che fanno i migliori broker online e aprite con loro un conto demo. In questo modo riuscirete ad allenarvi a dovere, senza alcun rischio e pericolo (utilizzerete il plafond di denaro virtuale dell’operatore) prima di iniziare a investire il vostro capitale reale!
L'Emilia Romagna sorpassa la Lombardia sui pagamenti. In allegato è scaricabile lo Studio pagamenti Q4 - 2019.
I principali risultati della ricerca evidenziano un sorpasso di misura dell'Emilia-Romagna sulla Lombardia per numero di imprese più puntuali. Ancora grandi difficoltà al Sud per rispettare le scadenze.
Sebbene negli ultimi dieci anni le aziende italiane che pagano clienti e fornitori con più di 30 giorni di ritardo siano quasi raddoppiate (+90,9% dal 2010 a oggi), nel 2019 il loro numero è diminuito dell’8,2% rispetto al 2018. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti 2019 di CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information. Le imprese che pagano entro 30 giorni sono aumentate del 3,2%, mentre quelle puntuali sono diminuite del 2,2%.
L’analisi di CRIBIS, aggiornata al quarto trimestre 2019, rileva che in Italia a dicembre 2019 oltre un terzo delle imprese (34,7%) effettua i pagamenti nei termini previsti, un dato leggermente inferiore rispetto al 2018 (35,5%), mentre oltre la metà (54,8%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (53,1% nel 2018) e il 10,5% con oltre un mese di ritardo (11,4% nel 2018).
Il trend del 2019, rispetto all’anno precedente, è sostanzialmente positivo anche se al Sud e nelle Isole le imprese incontrano maggiori difficoltà, con solo il 21,8% di pagamenti regolari. Il Nord Est, con il 42,4%, si conferma invece l’area geografica più affidabile. La Sicilia, con il 17,3%, occupa l’ultima posizione del ranking regionale dei pagamenti puntuali, preceduta dalla Calabria (18,2%. L’Emilia-Romagna, invece, conquista la prima posizione per numero di imprese puntuali (43,6%), sorpassando di poco la Lombardia (43,5%) e il Veneto (42,3%).
Prosegue la strategia del Gruppo focalizzata nella gestione dei grandi patrimoni. Renato Miraglia è il nuovo Responsabile del Private Banking Italy di UniCredit.
Nel Gruppo dal 2012, dal 2013 Renato Miraglia è a capo della struttura Investment Products & Advisory Italy del Gruppo. Incarico che continuerà a mantenere.
Grazie alla sua consolidata esperienza professionale, Renato Miraglia contribuirà a rafforzare il posizionamento in Italia di UniCredit Private Banking, struttura dedicata alla gestione personalizzata di importanti patrimoni, specializzata nell'offrire un modello evoluto di consulenza, attraverso una rete composta da circa 800 Private Banker che operano nelle 170 Filiali Private Banking di UniCredit, con presenza capillare su tutto il territorio nazionale.
Con l’obiettivo di potenziare le attività della divisione nell’ambito della clientela di fascia alta, nel nuovo ruolo, Renato Miraglia riporterà ai Co-Ceo Commercial Banking Italy, Andrea Casini e Remo Taricani; e a Marco Bizzozero, Ceo Group Wealth Management.
“Auguriamo a Renato il migliore successo nel suo nuovo ruolo - dichiarano Andrea a Casini e Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy -, certi che la sua competenza e la sua profonda conoscenza del business costituiscano un grande valore per affrontare al meglio le sfide del prossimo piano industriale, Team 23”.
La nomina di Miraglia conferma l’attenzione di UniCredit nella gestione dei grandi patrimoni che si caratterizza per l’alto livello di servizio dedicato, attraverso l’attività del Private Banking Italy e del segmento Wealth Management che, sul perimetro Italia, è affidata a Stefano Vecchi.
Biografia di Renato Miraglia
Torinese, classe 1974, è laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Torino. Entra in UniCredit nel 2012 come Head of Products, Fund Selection and Strategic Marketing della divisione Private Banking di UniCredit. Dal 2013 ricopre il ruolo di responsabile Investments Products and Advisory per l’Italia, curando lo sviluppo delle soluzioni di investimento, gestendo i servizi di amministrato e coordinando il processo di consulenza sugli investimenti, definendo anche la customer experience, per i diversi target di clientela del Commercial Banking Italy.
Ha maturato una consistente esperienza nell’Asset Management, iniziata come portfolio manager e analista quantitativo in Eurizon Capital e continuata in Pioneer Investments in qualità di responsabile dello sviluppo prodotti.
Da dicembre 2019, è anche il responsabile del Private Banking Italy di UniCredit, focalizzato nella gestione dei grandi patrimoni.
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