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Sono stati necessari mesi di indagini, accertamenti ed una successiva verifica fiscale condotta dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia per individuare una società con sede in Poviglio (RE), utilizzata per ottenere indebiti rimborsi IVA ed evadere sistematicamente le imposte.

Dopo i primi approfondimenti la situazione contabile della società è apparsa subito molto grave agli investigatori della Guardia di Finanza: costi iscritti in bilancio in assenza di idonea documentazione; ingenti crediti IVA ottenuti senza aver svolto alcuna attività economica presso la sede dichiarata; omissioni contabili e fiscali che qualificano la società come "evasore totale", avendo omesso di presentare la dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2016; coinvolgimento della società stessa e del suo amministratore in complesse indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Cosenza, sono solo alcune delle evidenze oggetto di indagine.

Peraltro la società aveva repentinamente cambiato l'attività svolta: circa un anno fa aveva abbandonato il settore dell'edilizia per passare al commercio all'ingrosso di prodotti non alimentari, una differenza di categoria economica troppo evidente per non destare sospetti. Le indagini del Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Reggio Emilia, coordinate dalla Procura della Repubblica della stessa città, sono state condotte anche mediante consultazione di banche dati, coordinamento con altri Reparti del Corpo e con l'Agenzia delle Entrate ed hanno permesso di individuare ingenti costi indebitamente dedotti e basi imponibili sottratte a tassazione per importo complessivo di oltre 135 milioni di euro, nonché circa 32 milioni di euro di maggiore IVA dovuta.

Il responsabile, un 67enne avente origini e residenza in provincia di Cosenza, già noto alla Guardia di Finanza reggiana perché emerso in pregresse indagini in materia fallimentare, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia per reati tributari.

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L'annuncio è stato dato su Facebook dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini che si è complimentato con la Polizia di Stato. L'uomo domenica sera aveva aggredito, picchiato selvaggiamente e violentato una ragazza reggiana di 24 anni. Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi: "Ci costituiremo parte civile".

REGGIO EMILIA –

Meno di 24 ore per catturare e assicurare alla giustizia l'autore di un delitto brutale e vigliacco, perpetuato ai danni di una ragazza reggiana di 24 anni che domenica sera, attorno alle 20.30, stava passeggiando nei dintorni del campo da baseball di via Petit Bon, nella prima periferia reggiana, in un quartiere residenziale considerato tranquillo.
A sorprenderla alle spalle e a trascinarla in un cespuglio per attutirne le urla disperate, picchiandola e usandole violenza è un cittadino ucraino di 26 anni, richiedente asilo politico.

Ad annunciare la sua cattura è stato il Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che su Facebook si è complimentato per l'ottimo lavoro svolto dalla Polizia di Stato. "Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia", ha scritto il Ministro, "arrestato un richiedente asilo ucraino di 26 anni. Complimenti alla Polizia di Stato. Per la sinistra la nostra linea sarebbe "troppo dura". Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi".

E mentre la giovane, che dopo la violenza subita ha trovato il coraggio di tornare a casa e di raccontare ai familiari quanto le era accaduto, è stata affidata alle cure dei sanitari del Santa Maria Nuova, che hanno fatto scattare per lei il protocollo per le vittime di abuso, tra cui il supporto psicologico, le parole di indignazione e la richiesta di fermezza nei confronti dell'uomo che le ha rovinato la vita sono giunte da più parti.

"Desidero complimentarmi con le forze di polizia per la grandissima professionalità dimostrata nella brillante operazione che ha portato nell'arco di sole 24 ore all'individuazione e alla cattura del responsabile del caso di violenza sessuale avvenuto in città nei giorni scorsi", ha scritto in una nota il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.

"Contestualmente, ha aggiunto, "nel ribadire i sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla vittima, il Comune di Reggio Emilia nell'auspicare la massima severità di giudizio verso questa condotta odiosa ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare l'opportunità di costituirsi parte civile. Non di meno riteniamo che, qualora sussistessero i presupposti di legge, il soggetto in questione dovrebbe essere espulso con effetto immediato dal nostro Paese."

Affida il suo pensiero a Facebook anche la senatrice reggiana del PD Vanna Iori: "Dalle ultime notizie di stampa, pare che le Forze dell'Ordine abbiano consegnato alla giustizia la bestia responsabile di questo crimine. Nessuno stupro deve rimanere impunito: le donne devono essere tutelate contro ogni forma di violenza e sostenute nel corso de processo attraverso la gratuità dell'assistenza legale".

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Si è allontanata il 10 luglio, zona Montechino di Gropparello, in provincia di Piacenza. Ha alle spalle una storia di sofferenze e finalmente aveva trovato una famiglia. L'appello della sua "mamma" umana per ritrovarla.

GROPPARELLO (PC) –

Alyssa ha il manto biondo, le orecchie lunghe e due occhi dolci che, se potessero parlare, chissà quante ne potrebbero raccontare. Alyssa è la segugina di Daniela Gatti, la persona che finalmente le aveva dato l'amore e il calore di una famiglia dopo molti anni trascorsi in canile dopo un sequestro. E che ora su Facebook lancia un appello per trovare la sua "nonnina", che si è allontanata da Zona Montechino di Gropparello, nel piacentino.

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La "mamma" di Alyssa offre una ricompensa di 10.000 euro a chiunque le riporti a casa la sua "bimba", garantendo comunque l'anonimato a chi la ritroverà. Nessuna ipotesi è, purtroppo, esclusa. C'è anche una ricompensa di 2000 euro per chi la ritrovasse anche morta, ma riconoscibile.

Condividiamo l'appello, nella speranza che Alyssa torni presto a casa. Proprio ieri abbiamo raccontato la storia del Labrador rubato a Medicina e ritrovato dopo sette mesi. Un segnale di speranza per tutti coloro che smarriscono un amico a quattro zampe.

I contatti della signora Daniela sono 335/6878667 e 0523/1613072

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Foto di Alyssa, tratte dalla pagina Fb di Daniela Gatti

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L'uomo, dall'età apparente di circa 55 anni, rasato, con maglietta rossa e cappellino, si è accasciato a metà del percorso. Con sé non aveva né documenti né cellulare né chiavi dell'auto. Era un amatore e non indossava nemmeno la pettorina con il numero d'iscrizione. L'appello dei Carabinieri di Frassinoro per risalire alla sua identità.

FRASSINORO (MO) –

Circa 55 anni, rasato, maglietta rossa e cappellino. I Carabinieri di Frassinoro hanno rilanciato anche sui siti di Modenacorre e Reggiocorre la foto dell'uomo che ieri, attorno alle 10.30 è deceduto, colpito da un infarto fulminante, mentre partecipava da podista amatoriale alla "Cotta", gara storica della provincia, giunta alla sua 29° edizione, che si snoda per 9 km sull'Appennino, tra salite, discese e crinali e inserita come 5° tappa del circuito Parco del Frignano e 8° del Campionato Provinciale Uisp di corsa di montagna.

L'uomo non aveva con sé né documenti, né cellulare, né chiavi della macchina e non indossava nemmeno il pettorale con il numero, che avrebbe consentito di risalire alla sua identità attraverso l'iscrizione. Alla corsa, infatti, hanno partecipato quasi 500 podisti "ufficiali", ma è aperta anche ai tanti amatori, che non sono però tenuti a registrarsi.

Dopo il raduno alle ore 8 in piazza del Castello e la partenza alle 9.30, a circa metà del percorso l'uomo, che era nelle ultime fila, ha accusato un malore e si è accasciato al suolo mentre stava percorrendo il tratto del Monte Spalanco, appena sopra al paese. Gli altri podisti hanno chiamato subito i soccorsi, e hanno intentato, nell'attesa dell'arrivo del personale medico, le prime disperate manovre di soccorso e rianimazione. Il medico di assistenza alla corsa è arrivato immediatamente a bordo di un fuoristrada, pochi istanti dopo sono giunti in elicottero del 118 di Pavullo anche un altro medico e un infermiere, ma per lo sfortunato podista non c'è stato nulla da fare. Ai sanitari non è rimasto altro che constatarne il decesso.

La salma è stata portata nel reparto di Medicina Legale del Policlinico di Modena in attesa dell'identificazione. Fino alla tarda serata di ieri, infatti, nessuno aveva segnalato la mancanza dell'uomo da casa, e non è stato nemmeno possibile risalire a un'eventuale auto abbandonata, poiché il paese era "invaso" dai turisti accorsi per la Festa Matildica.

Questa mattina pare ci siano state le prime segnalazioni, ma si attende ancora quella definitiva per risalire alle generalità del deceduto.

Chi avesse notizie, può contattare i Carabinieri oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Lunedì, 23 Luglio 2018 13:58

Blitz "incastra" gli spacciatori dei VIP

Si tratta di due tunisini di 34 e 38 anni, in regola con il permesso di soggiorno e domiciliati a Cavezzo. Sequestrati 25 grammi tra cocaina e hashish, 4500 euro in contanti e materiale per confezionare le dosi.

CARPI (MO) – Imprenditori, modelle, calciatori non professionisti e persino un ex concorrente emiliano di un reality show. Erano nel "portafoglio clienti" di due pusher tunisini di 34 e 38 anni con un giro di affari tra Carpi e la Bassa modenese, che sono stati fermati e tratti in arresto dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Carpi e dai colleghi di Cavezzo e San Prospero proprio mentre erano intenti a smerciare le dosi.
I due, regolari sul territorio, da settimane erano sospettati di gestire una proficua attività di spaccio di cocaina nella zona. I due sono quindi stati fermati mentre consegnavano a domicilio, a Carpi, cinque dosi di cocaina, nascoste in bocca.
Immediata la perquisizione nelle abitazioni dei due tunisini, domiciliati a Cavezzo, che ne ha confermato l'attività criminale. Sono infatti stati rinvenuti altri 30 grammi di cocaina, 5 di hashish, bilancini di precisione, materiale per tagliare e confezionare gli stupefacenti, tre telefoni cellulari e 4500 euro in contanti.
I due sono stati portati nel carcere di Sant'Anna, in attesa del pronunciamento dell'autorità giudiziaria.

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Venerdì, 20 Luglio 2018 15:26

Diagnosticato un caso di Dengue

L'Azienda USL di Reggio Emilia informa che è stato diagnosticato un caso di Dengue in una persona residente a Guastalla, recentemente rientrata da un viaggio in area in cui è endemica questa malattia. Le attuali condizioni di salute sono buone.

La febbre di Dengue è una malattia virale trasmessa attraverso la puntura di zanzara e caratterizzata da febbre alta, forti dolori articolari e muscolari, dolore retrorbitario e rash cutaneo.

Sono stati attivati immediatamente, in collaborazione con il Comune di Guastalla, i protocolli del caso che contemplano l'effettuazione, in un'area corrispondente ai luoghi di permanenza del caso segnalato, di una serie ripetuta di disinfestazioni contro la zanzara tigre, sia in area pubblica sia privata, con modalità "porta a porta", per abbattere la popolazione di zanzare presenti nell'area dove la persona ha soggiornato al rientro dal viaggio.
Si ricorda che la zanzara è l'unico vettore di questa patologia: la febbre di Dengue, infatti, non si trasmette direttamente da uomo a uomo ma solamente attraverso la puntura di una zanzara infetta.

Ogni anno, visto il grande numero di viaggiatori in aree in cui la malattia è diffusa, si registrano alcuni casi in Italia e anche nella nostra regione, in persone al rientro da viaggi all'estero.
Non vi è, al momento, nessun altro caso sospetto e non sussiste alcun allarme sanitario.

Per maggiori informazioni sugli interventi messi in atto dalla Regione Emilia-Romagna per la protezione nei confronti delle zanzare invasive: www.zanzaratigreonline.it 

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E' stato fermato a Milano, a meno di trenta ore dei fatti, il colpevole dello stupro avvenuto a Piacenza, nella notte fra mercoledì e giovedì. Vittima una barista di nazionalità cinese, che trovandosi da sola, in prossimità dell'orario di chiusura del locale è stata legata, imbavagliata e abusata per ore.

L'uomo, romeno di 34 anni, pregiudicato che stava scontando una condanna per altri reati, era ai domiciliari e usufruiva del permesso di uscire per lavorare durante il giorno. E' stato identificato e arrestato dai Carabinieri di Piacenza mente si trovava a piedi in zona Forlanini, forse in procinto di prendere un treno. Le accuse a suo carico sono di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e anche evasione.

La povera vittima, una donna cinese di 40 anni, era riuscita a fuggire in un attimo di distrazione urlando e destando l'attenzione dei vicini. Ricoverata in ospedale sito shock, è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni.

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Personale del Commissariato di P.S. di Carpi,  a seguito di una serie di furti perpetrati su autovetture in sosta nella zona est della città, ha avviato un'attività d'indagine che, sulla scorta di riscontri oggettivi, ha portato a focalizzare l'attenzione degli investigatori sul campo nomadi sito in via Tresinaro Sinistra a Correggio.

Nelle prime ore della mattinata di ieri, su delega della Autorità Giudiziaria, gli agenti del Commissariato di P.S., unitamente al Reparto Prevenzione Crimine e alla Squadra Mobile di Reggio Emilia, coordinati sul posto dal Vice Questore dott.ssa Laura Amato, hanno proceduto alla perquisizione dell'intero campo nomadi.

La vasta area, dove risiedono 95 nomadi stanziali di origine Sinti è stata minuziosamente passata al setaccio alla ricerca del materiale rubato.

Sono state identificate complessivamente 45 persone, di cui la metà con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio; una risulta sottoposta agli arresti domiciliari.

I risultati dell'attività sono al vaglio degli inquirenti.

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La Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza del reato di estorsione aggravata un cittadino italiano, di anni 49, originario della provincia di Napoli, titolare di una agenzia investigativa privata a Modena.

Il detective era stato ingaggiato dalla vittima, un consulente fiscale di Sassuolo, al fine di avviare una attività investigativa difensiva.
L'arrestato aveva preteso un compenso di 30mila euro per essere riuscito ad acquisire alcune informazioni riservate relative al suo cliente - di cui aveva dato prova mostrandogli un documento riportante le date dei controlli a cui era stato sottoposto negli anni dalle Forze di Polizia, le denunce sporte e la vicenda giudiziaria che lo riguardava – fornitegli, a suo dire, da alcune amicizie tra le Forze dell'Ordine e in altri apparati dello Stato, che lo avevano anche aiutato a distruggere le intercettazioni telefoniche con valore probatorio che lo avrebbero incastrato.

Incalzato da pressanti richieste, il consulente fiscale aveva consegnato immediatamente 10.000 euro, con la promessa che avrebbe saldato il conto nei giorni successivi in ragione delle pesanti minacce ricevute.

La vittima a questo punto ha deciso di rivolgersi alla Polizia ed immediatamente sono partite le indagini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Sassuolo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena. All'ennesima richiesta di denaro pervenuta a mezzo "Telegram" con messaggi minatori a cancellazione automatica a tempo, le parti hanno concordato un altro incontro per la consegna di ulteriori 4000 euro.

Attraverso un servizio di appostamento con l'utilizzo di apparati tecnici di intercettazione e di video riprese, gli agenti hanno potuto incastrare l'estorsore nel momento in cui riceveva la somma pattuita per poi nasconderla all'interno della propria biancheria intima.

Nel corso dell'attività investigativa, è emerso il concorso in estorsione da parte di un esponente delle Forze dell'Ordine, che avrebbe fornito informazioni riservate attraverso l'accesso abusivo a sistemi informatici, motivi per i quali è stato deferito all'Autorità Giudiziaria.

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La Guardia di Finanza di Piacenza, nel contesto dei servizi predisposti al fine di rafforzare il dispositivo di sicurezza e di controllo del territorio durante il periodo estivo, ha effettuato, sabato notte, interventi a tappeto a presidio delle strade e finalizzato al contrasto di fenomeni illegali, focalizzati soprattutto nei principali locali e centri di aggregazione giovanile.

I CONTROLLI

I controlli, svolti da pattuglie automontate in uniforme e in abiti civili, effettuati anche con l'ausilio delle unità cinofile, hanno interessato complessivamente oltre 40 veicoli e circa 60 persone, ed hanno permesso di rilevare la presenza di diversi tipi di sostanze stupefacenti occultati in scomparti delle autovetture. L'attività si è conclusa con il sequestro di gr. 3 di hashish, gr. 2,5 di marijuana, gr. 0,5 di eroina, gr. 0,2 di cocaina, tre spinelli, la relativa denuncia dei 5 soggetti in possesso delle sostanze stupefacenti e il ritiro di una patente di guida. I cinque soggetti, tutti di nazionalità straniera ma domiciliati in Italia, sono stati segnalati alla locale Prefettura per la detenzione di sostanza stupefacente in violazione dell'art. 75 DPR. 309/90. Tale intervento, si inquadra nell'ambito del progetto "Estate sicura" che prevede un rafforzamento dei vari dispositivi messi in campo dalle diverse Forze di Polizia per garantire una maggior sicurezza del territorio durante la stazione estiva.

La Guardia di Finanza continuerà pertanto a sostenere il piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico-finanziario per prevenire e contrastare, anche nei periodi estivi, fenomeni di illegalità diffusa a tutela degli operatori economici onesti e al contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
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