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Temporale e vento forte ieri pomeriggio a Parma e provincia. Le precipitazioni che si sono abbattute sulla città sono state un evento eccezionale. Il vento è aumentato da 7 km a 54 km/h in meno di un'ora. L'intensità è stata acuita dalla pioggia molta intensa.

L'incidente più grave si è verificato verso le 16. Un grosso ramo ha ferito una signora che stava transitando in bicicletta al Parco Ducale, poco prima che venisse chiuso. Si tratta di una signora anziana che è stata subito soccorsa dal 118 e trasportata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore.

Al fine di verificare opportunamente tutte le alberature questa mattina il Giardino Pubblico resterà chiuso per le verifiche agronomiche del caso.

Da ieri pomerggio sono in corso i sopralluoghi da parte dei tecnici dell'ufficio del Verde Pubblico (che sovrintende ai 40.000 alberi che compongono il patrimonio arboreo del Comune di Parma) che hanno verificato la caduta di un grosso ramo sulla recinzione di una casa privata in Viale Mentana. La porzione di alberatura è stata messa in sicurezza e la pianta verrà rimossa.

In via Sidoli sono cadute ramaglie di piccole dimensioni, senza danni. In Stradello Gronchi è caduto un pioppo, dall'adiacente area ex militare, messo subito in sicurezza. In via Pontasso è caduto un albero da una villa privata che ha colpito un'auto fortunatamente senza danni alle persone.

Il Comune di Parma vuole anche precisare che la manutenzione del verde pubblico di Parma avviene con costanza ed è stata fatta da poco tempo la rimonda del secco e tutti gli alberi sono soggetti ad uno screening costante.

Pubblicato in Cronaca Parma

Tragico incidente nella tarda mattina di oggi sul raccordo A1-A14 all'altezza di Bologna. Due persone sono rimaste ferite e una purtroppo è deceduta. Autostrade per l'Italia comunica che lo scontro ha coinvolto tre mezzi pesanti di cui una cisterna che, oltre ad occupare l'intera carreggiata, ha urtato lo spartitraffico con la Tangenziale di Bologna. Sono prontamente intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i soccorsi sanitari e meccanici oltre al personale della Direzione del 3° Tronco di Bologna.

Sul Raccordo di Casalecchio è stato chiuso il tratto tra l'uscita di Bologna Casalecchio ed il bivio con l'A14 in direzione di Ancona.
Per gli utenti che dall'A1 sono diretti sulla A14 si consiglia di uscire a Bologna Casalecchio per poi prendere la Tangenziale di Bologna, e rientrare in A14 a Bologna Arcoveggio.

Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità saranno diramati tramite: i collegamenti "My Way" in onda sul canale 501 Sky Meteo24 e su Sky TG24 (canali 100 e 500 di Sky e canale 50 del Digitale Terrestre); sulla App My Way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; su Sky TG24 HD; sul sito www.autostrade.it; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21, attivo 24 ore su 24.

12 giugno 2018 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Nella mattina di oggi, nell'Aula Convegni del Complesso Universitario San Geminiano di Modena, si è svolto il corso di formazione "La violenza di genere. Profili sostanziali, processuali e modalità operative", iniziativa che ha come promotori la Questura di Modena e l'Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione sulla Legalità e contro le Mafie e con il Comune di Modena.

L'evento, preceduto dai saluti introduttivi pronunciati dal Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Luigi Foffani, e del Questore di Modena dott. Filippo Santarelli, è dedicato alla violenza di genere, analizzata da un punto di vista sostanziale, attraverso i contributi del dott. Francesco Diamanti, assegnista di Ricerca dell'Università Ferrara e professore a contratto Unimore, processuale, su cui si è soffermato l'avv. Guido Sola, Presidente della Camera penale di Modena, e operativo, seguito dalla dott.ssa Maria Laura Barbera, Primo Dirigente Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena.

Con il termine "violenza di genere" si intende ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica, subita in particolare dalle donne, incluse le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà che avvenga nella vita pubblica o privata. La violenza di genere è intesa come una forma di squilibrio relazionale, dove il desiderio di controllo e possesso si articola nell'esercizio di potere finalizzato al dominio di un'altra persona.

Questo è il terzo appuntamento, frutto della collaborazione fra la Polizia di Stato e il Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore, riguardante tematiche di diritto penale e di polizia, di grande attualità e interesse pratico per tutte le forze dell'ordine e per la Polizia Municipale.

Il seminario si è svolto nell'attuazione delle direttive contenute nel "Patto per Modena Sicura" che prevede forme di aggiornamento integrato tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale, finalizzate ai diversi aspetti di prevenzione e gestione dei fenomeni che minacciano la sicurezza urbana.

Nel primo semestre 2018, la Squadra Volante di Modena, ha attivato per ben 86 volte il noto protocollo "EVA", acronimo di Esame Violenze Agite, che codifica in linee guida le "best practices" per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere. La Polizia Anticrimine inoltre ha emesso un totale di 18 ammonimenti per violenza domestica e per stalking.

Si ricorda che è attivo il numero rosa 1522, servizio gratuito di pubblica utilità della rete nazionale antiviolenza, attivo 24 h su 24, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari opportunità, che si occupa della tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica, attraverso una rete di case-rifugio, criteri di valutazione del rischio e individuazione delle misure di protezione da violenza domestica e stalking. Della raccolta e monitoraggio dei dati si occupa l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), organismo interforze Polizia-Carabinieri, incardinato presso la Direzione Centrale Polizia Criminale.

Pubblicato in Cronaca Modena
Lunedì, 11 Giugno 2018 17:15

Parma: senza luce diverse zone della città

Danneggiato un cavo di media tensione durante lavori di scavo in via Einstein. Scattano le protezioni alla cabina primaria di via toscana.

Parma, 11 giugno 2018 -

Questo pomeriggio, verso le 14,45, una ditta che stava effettuando lavori di scavo in Via Einstein ha urtato un cavo di media tensione nel sottosuolo. Il cavo distribuisce l'elettricità alla zona ad una tensione di 15.000 Volt, ed è connesso direttamente alla cabina di trasformazione primaria di Via Toscana, che a sua volta preleva l'elettricità dalla rete ad alta tensione (132.000 Volt) di TERNA per distribuirla a buona parte del centro città e nella zona est.

Il danneggiamento del cavo in Via Einstein ha fatto scattare immediatamente le protezioni sulla linea di media tensione ed anche alla cabina primaria di Via Toscana. Pertanto buona parte del centro cittadino e della zona est (zone del centro, Vie San Paolo, Rasori, Casa Bianca, La Grola, San Lazzaro, Portilia, Toscana, Milazzo, Stadio Tardini, Caprazzucca, Lungoparma, Barilla Center per citarne solo alcune) sono rimaste senza elettricità.

Subito coordinate dal centro di telecontrollo aziendale, sono accorse le squadre di pronto intervento che hanno cominciato a risolvere l'interruzione, dapprima ripristinando l'erogazione dalla cabina primaria di Via Toscana, e poi andando a ricollegare le cabine di media tensione. Alle ore 15,10 circa, gran parte delle zone interessate dalla interruzione era stato rialimentato, con l'esclusione di Via Einstein, Via Galimberti, Via Zarotto, Via Battei e zone limitrofe, dove la mancanza di elettricità si protraeva fin verso alle 16.

Iren ringrazia i cittadini per la collaborazione e si scusa per gli involontari disagi.

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La cagnolina è stata aggredita in strada mentre era al guinzaglio di un 87enne cardiopatico, all'ospedale per lo choc. La Polizia municipale ha identificato il fuggitivo: denunciato e animali sequestrati. 

11 giugno 2018

Due Rottweiler di grossa taglia senza guinzaglio e museruola hanno aggredito e ucciso in strada una cagnolina, una Bichon maltese, mentre era al guinzaglio del padrone, un 87enne che, cardiopatico, è stato ricoverato al Policlinico per lo choc. Il padrone dei due Rottweiler, invece, si è allontanato con i cani. La Polizia municipale lo ha identificato alcune ore dopo, incrociando le testimonianze raccolte, vecchie segnalazioni e indizi ricavati dai Social, per poi denunciarlo: si tratta di un 32enne di Serramazzoni, D.C. le iniziali. In accordo con il magistrato, i due cani sono stati sequestrati e sono in custodia al Canile comunale.

È successo nel tardo pomeriggio di sabato 9 giugno in via San Giovanni Bosco a Modena. L'anziano, di origine rumena, residente da tempo nel quartiere, stava rientrando da una passeggiata nel parchetto vicino alla chiesa con la cagnolina al guinzaglio quando intorno alle 18.15 è stato raggiunto dai due Rottweiler di colore nero e marrone, liberi e seguiti a pochi metri di distanza da chi pareva essere il loro padrone. I due cani hanno aggredito la cagnolina, azzannandola a più riprese, con l'anziano che ha cercato di sottrarla alla loro furia tirandola con il guinzaglio. Per lo sforzo si è anche procurato delle ferite alla mano (la prognosi è di dieci giorni).

Ai due animali sono bastati pochi minuti per lasciare la bestiola senza vita sull'asfalto. A quel punto il loro padrone è intervenuto prendendoli per il manico da conduzione che portavano sulla pettorina scura e si è allontanato di buon passo in direzione di via Divisione Acqui, senza particolari parole di scuse e limitandosi a rassicurare l'anziano e le persone che nel frattempo stavano accorrendo con un laconico: "Porto a casa i cani e torno subito".

L'anziano è stato soccorso dal 118, mentre la Polizia municipale, giunta sul posto pochi minuti dopo l'aggressione, ha iniziato a raccogliere testimonianze ed elementi per risalire all'identità della persona scappata. All'identificazione si è arrivati in tarda serata recuperando una vecchia segnalazione riferita a due Rottweiler su di un furgone, proprio in quella zona della città. Il furgone apparteneva a una persona di Serramazzoni le cui immagini postate sui Social per gli operatori della Polizia municipale hanno rappresentato ben più di un indizio: foto di lui corrispondenti alla descrizione dei testimoni e anche diverse dedicate a due Rottweiler del tutto simili a quelli che avevano ucciso la cagnolina.

Non solo, mentre il 32enne risiede a Serramazzoni, la madre abita proprio nella zona di via Divisione Acqui, a due passi da dove si sono svolti i fatti. Coordinandosi con il magistrato di turno, la Polizia municipale è quindi andata a casa della madre dove ha trovato sia i due cani, poi affidati al Canile, sia il giovane, che è stato accompagnato al Comando dove è stata formalizzata la denuncia per l'uccisione dell'animale e per le lesioni colpose.

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Notti insonni a causa del piccolo rapace, una specie protetta, che emette un particolare canto monosillabico. Il 'gufetto' è alla ricerca di una compagna.

Modena, 11 giugno 2018

È un piccolo rapace della lunghezza di una ventina di centimetri, difficile da avvistare durante il giorno. Ma nelle ore notturne sono in parecchi a sentirlo, stando alle telefonate giunte alla Polizia municipale di Modena.

Alcuni modenesi, residenti in zone diverse della città, stanno passando notti insonni disturbati da quello che sembra il suono continuato di una strana sirena, come di "una sonda" e qualcuno ha anche chiesto l'intervento della Polizia municipale. L'ispettore in servizio notturno, per altro residente in una zona collinare, non ci ha messo molto a riconoscere il caratteristico canto che l'Assiolo emette soprattutto nelle stagione primaverile ed estiva per richiamare un'eventuale compagna. Il verso emesso ininterrottamente per ore è quasi sempre monosillabico e assomiglia a un "djü" o "chiù", come sanno bene gli estimatori di Giovanni Pascoli che lo ricorda nella sua "L'assiuolo" in Myricae.

L'attività di canto dell'Assiolo comincia poco dopo il tramonto e finisce all'alba, proprio come lamentano i cittadini che hanno segnalato la presenza dell'incessante rumore; al sorgere del sole, il "gufetto", tanto attivo di notte quando caccia insetti e topolini, solitamente scompare nella cavità di un albero.

 

Comune di Modena

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Rapporto AlmaLaurea: il 74,6% dei laureati triennali e il 76,4% dei laureati magistrali biennali occupati a un anno dal titolo; l'89,7% dei magistrali biennali a cinque anni. Stipendi più alti della media italiana.

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato oggi il XX Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati al Convegno Mutamenti strutturali, laureati e posti di lavoro.

Le indagini hanno coinvolto i laureati di 74 università delle 75 ad oggi aderenti al Consorzio (la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia ha aderito al Consorzio successivamente all'avvio delle indagini). Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di oltre 276 mila laureati nel 2017: in particolare, 157 mila laureati di primo livello, 81 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 36 mila laureati a ciclo unico; il Rapporto di AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale ha analizzato oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Il presente documento riguarda i laureati dell'Università di Parma; il confronto con i relativi dati nazionali è riportato nelle tabelle di sintesi in allegato.

IL PROFILO DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DI PARMA

I laureati nel 2017 dell'Università di Parma coinvolti nel XX Rapporto sul Profilo dei laureati sono 4.580. Si tratta di 2.377 di primo livello, 1.533 magistrali biennali e 653 a ciclo unico; i restanti sono laureati in altri corsi pre-riforma.
Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l'analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e dei laureati magistrali biennali, ma si rimanda alle tabelle di sintesi per i dati sui laureati magistrali a ciclo unico.

Cittadinanza, provenienza e background formativo: il 45,9% dei laureati proviene da fuori regione
La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 4,6%: il 5,2% tra i triennali e il 3,6% tra i magistrali biennali.
Il 45,9% dei laureati proviene da fuori regione; in particolare è il 41,1% tra i triennali e il 51,7% tra i magistrali biennali.
È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 63,9% dei laureati: è il 58,6% per il primo livello e il 63,8% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 21,4% dei laureati: è il 25,3% per il primo livello e il 21,4% per i magistrali biennali. Residuale la quota dei laureati con diploma professionale.

Età, regolarità e voto di laurea: 26 anni l'età media alla laurea, voto medio 101,3
L'età media alla laurea è 26,0 anni per il complesso dei laureati, nello specifico di 24,8 anni per i laureati di primo livello e di 27,3 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell'iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.
Il 50,5% dei laureati termina l'università in corso: in particolare è il 50,6% tra i triennali e il 60,1% tra i magistrali biennali.
Il voto medio di laurea è 101,3 su 110: 98,2 per i laureati di primo livello e 105,8 per i magistrali biennali.

Tirocini curriculari, studio all'estero e lavoro durante gli studi: tirocini riconosciuti per il 67,1% dei laureati
Il 67,1% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 70,1% tra i laureati di primo livello e il 68,9% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 79,6% considerando anche coloro che l'hanno svolto solo nel triennio).
Ha compiuto un'esperienza di studio all'estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 10,1% dei laureati: il 6,0% per i triennali e il 13,3% per magistrali biennali (quota che sale al 17,1% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).
Il 64,9% dei laureati ha svolto un'attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 67,5% tra i laureati di primo livello e il 65,5% tra i magistrali biennali.

La soddisfazione per l'esperienza universitaria: l'88,8% dei laureati soddisfatto
Per analizzare la soddisfazione per l'esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l'opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.
L'86,9% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l'83,1% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall'Ateneo, l'80,0% dei laureati considera le aule adeguate. Più in generale, l'88,8% dei laureati si dichiara soddisfatto dell'esperienza universitaria nel suo complesso.
E quanti si iscriverebbero di nuovo all'Università? Il 67,9% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 7,6% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI DELL'UNIVERSITÀ DI PARMA

L'Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 8.615 laureati dell'Università di Parma. I dati si concentrano sull'analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2016 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2012 e intervistati dopo cinque anni.
Data la natura dei laureati magistrali a ciclo unico, caratterizzati da un'elevata prosecuzione degli studi con formazione propedeutica all'avvio delle carriere libero professionali (ad esempio praticantati, specializzazioni), per esigenze di sintesi non si riporta in questa sede l'analisi delle loro performance occupazionali.

Lavoro, i laureati triennali a un anno dalla laurea: tasso di occupazione 74,6% (media italiana 71.1%)
L'Indagine ha coinvolto 2.348 laureati triennali del 2016 contattati dopo un anno dal titolo (nel 2017).
Il 57,4% dei laureati di primo livello, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire il percorso formativo iscrivendosi ad un corso di secondo livello (marginale la quota di chi si iscrive ad un corso triennale). Dopo un anno il 56,7% risulta ancora iscritto. Per un'analisi più puntuale, pertanto, vengono di seguito fotografate le performance occupazionali dei laureati di primo livello che, dopo la conquista del titolo, hanno scelto di non proseguire gli studi universitari e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro.

Isolando quindi i laureati triennali dell'Università di Parma che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti a un corso di laurea (41,2%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo.

A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall'Istat, tutti coloro che sono impegnati in un'attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 74,6%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 16,5%.
Tra gli occupati, il 25,9% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 16,1% ha invece cambiato lavoro; il 58,0% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.
Il 25,7% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 44,3% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 9,4% svolge un'attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.).
Il lavoro part-time coinvolge il 31,6% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.156 euro mensili netti.
Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato? Si è presa in esame l'efficacia del titolo, che combina la richiesta della laurea per l'esercizio del lavoro svolto e l'utilizzo, nel lavoro, delle competenze apprese all'università. Sono il 59,1% gli occupati che considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono. Più nel dettaglio, il 49,0% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all'università.

Lavoro, i laureati magistrali biennali a uno e cinque anni dalla laurea
I laureati magistrali biennali del 2016 contattati dopo un anno dal titolo sono 1.473, quelli del 2012 contattati a cinque anni sono 1.524.

A un anno: tasso di occupazione 76.4% (media italiana 73.9%)
Tra i laureati magistrali biennali del 2016 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati quanti sono impegnati in un'attività retribuita, di lavoro o di formazione) è pari al 76,4%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 15,3%.
Il 24,3% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 17,1% ha invece cambiato lavoro; il 58,6% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.
Il 21,9% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 40,2% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 7,4% svolge un'attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.).
Il lavoro part-time coinvolge il 20,1% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.202 euro mensili netti.
Il 48,7% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; inoltre, il 41,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi.

A cinque anni: tasso di occupazione 89.7% (media italiana 87.3%)
Il tasso di occupazione dei laureati magistrali biennali del 2012, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari all'89,7%. Il tasso di disoccupazione è pari al 5,6%.
Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 54,4%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 16,0%. Svolge un lavoro autonomo il 21,6%.
Il lavoro part-time coinvolge il 13,9% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.457 euro mensili netti. Il 52,3% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo; il 40,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all'università.
Ma dove vanno a lavorare? L'83,5% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 12,1% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (3,6%). L'ambito dei servizi assorbe il 60,2%, mentre l'industria accoglie il 36,7% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell'agricoltura.

Fonte: Università degli Studi di Parma

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Operazione "Alto Impatto". Tre cittadini stranieri arrestati dalla Polizia di Stato. Detenevano mezzo chilo di shaboo.

Nell'ambito dell'operazione "Alto Impatto" mirata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei parchi cittadini di Modena, personale della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, dopo una lunga e attenta attività di osservazione e pedinamento, avvenuto anche sui mezzi di trasporto pubblico, ha tratto in arresto due fratelli nigeriani per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo "shaboo" per un peso complessivo pari a 482 grammi e 5 grammi di marijuana.

I due cittadini nigeriani, residenti entrambi in Spagna, in possesso di permesso di soggiorno spagnolo, ma di fatto domiciliati in città, alla discesa dall'autobus sono stati bloccati dagli agenti che a seguito della perquisizione personale estesa al domicilio ha rinvenuto oltre al notevole quantitativo di sostanza stupefacente anche diversi telefoni cellulari, materiale per il preconfezionamento, bilancini di precisione e un ingente somma di denaro.

Sempre nell'ambito di questi controlli è stato individuato e arrestato un cittadino filippino, residente a Modena con regolare permesso di soggiorno, sorpreso nel tentativo di spacciare una dose di sostanza stupefacente ad alcuni avventori giunti sul posto a bordo di un taxi. La successiva perquisizione effettuata all'interno di un garage a lui in uso, ha portato al rinvenimento e sequestro sempre di "shaboo" per un peso pari a 16,3 grammi.
Al termine degli accertamenti di rito i tre sono stati associati presso la locale Casa Circondariale.

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Questa mattina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Parma per XXIV Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio.

Durante il suo breve intervento, alla cerimonia di inaugurazione, tenutosi presso l'Auditorium Paganini, ha elogiato il contributo dato dall'ACRI - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa - alla stabilità finanziaria, prezioso per il risparmio degli italiani e dell'intero Paese. A conclusione ha poi promesso di tornare nella nostra città in occasione di Parma 2020, Capitale italiana della Cultura.

Ad accogliere il capo dello Stato, erano presenti il sindaco Federico Pizzarotti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti. La visita del è durata circa un'ora e mezza e ha dato il via alla due giorni del Congresso.

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Pubblicato in Cronaca Parma

È bastata una piccola distrazione della nonna, che era andata a prenderlo al nido, perché la portiera si chiudesse con le chiavi dentro all'auto. Tempestivo l'intervento degli agenti, che hanno liberato il piccolo rompendo il finestrino.

Modena –

La sua mente deve essere andata subito ai tristi fatti di cronaca, mentre il peggiore degli incubi si materializzava davanti ai suoi occhi: il suo nipotino di due anni chiuso in auto, sotto il sole cocente, mentre, all'interno dell'abitacolo, la temperatura continuava a salire.

Erano le 13 di ieri quando una nonna di 62 anni si è recata, come di consueto, al nido comunale di via Loschi per prendere il nipotino di due. Ha poi sistemato il piccolo sul sedile posteriore, assicurandolo all'apposito seggiolino con le cinture, come prevede la legge. La donna ha fatto poi per mettersi alla guida, ma in quel momento, si è accorta che il bimbo si era divincolato, liberandosi dal seggiolino. Si è quindi spostata dalla sua parte per rimetterlo a posto. Ma proprio qui è entrata in gioco la fatalità: la portiera del lato del guidatore si è chiusa prima che la donna raggiungesse quella posteriore per sistemare il bambino, mentre le chiavi erano rimaste sul cruscotto.

Il bimbo si è quindi trovato imprigionato nell'abitacolo, sotto il sole cocente e ha cominciato ad agitarsi. La nonna ha immediatamente chiamato aiuto e ha allertato la Polizia che ha girato la richiesta di soccorso a una Volante, subito intervenuta. Gli agenti hanno rotto un finestrino e liberato il piccolo, che era accaldato e spaventato. Lo hanno poi portato all'interno dell'asilo, dove è stato reidratato e calmato.

Sul posto è arrivata successivamente anche un'ambulanza che ha trasportato il bimbo, accompagnato dalla nonna, all'ospedale per verificare le sue condizioni di salute dopo il grande spavento.

Pubblicato in Cronaca Modena
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