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Si tratta di Franco Aversa, luminare delle staminali.  L’indagine, condotta dai Nas e dalla Procura di Parma, ha portato all’emissione di misure cautelari interdittive a carico di altri 9 indagati tra medici universitari e rappresentanti del settore farmaceutico. Sequestrati anche 335 mila euro.

 

PARMA –

Franco Aversa, direttore della Struttura Complessa di Ematologia e Centro Trapianti del Midollo Osseo e professore universitari di Malattie del Sangue presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parmaè stato arrestato questa mattina in seguito alle indagini condotte nell’ambito dell’operazione “Conquibus”.

Condotte dai Nas di Parma, le indagini hanno coinvolto oltre 200 Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi provinciali di sette regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Lazio) e hanno portato all’emissione complessiva di 11 misure cautelari a carico di dirigenti medici, universitari e rappresentanti del settore farmaceutico. Nelle attività illecite sono coinvolte anche 7 aziende, mentre le persone indagate sono 36

I reati contestati sono corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, comparaggio farmaceutico, abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa aggravata.

Oltre ad Aversa è stata arrestata anche l’imprenditrice perugina Paola Gagliardini, che faceva da tramite tra i medici e le case farmaceutiche, mentre per altre nove persone sono state emesse misure cautelari interdittive. L’operazione ha portato anche a un sequestro di beni per 335 mila euro, frutto degli illeciti.

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Franco Aversa, Direttore struttura complessa Ematologia e Centro trapianti midollo osseo

Un’altra tegola, insomma, si abbatte sulla sanità parmigiana, dove Franco Aversa era conosciuto e stimato come professionista e docente. Classe 1949, è nato a Frosinone, dopo la laurea in medicina si è specializzato in Medicina Interna ed Ematologica Clinica e di Laboratorio. Negli anni Ottanta, ha prestato la sua opera all’estero, presso il dipartimento di Pediatria del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, e ha collaborato con il dipartimento di biofisica del Weizmann Institute of Science di Tel Aviv e insegnato Ematologia e oncologia presso la Balamand University in Libano. Dal 1986 ha ricoperto incarichi presso la Clinica Medica I dell’Università di Perugia e poi nella neonata sezione di Ematologia.

Alla fine degli anni Novanta, è stato pioniere nell’applicazione di tecniche innovative, come il trapianto di cellule staminali tra soggetti non compatibili, che gli sono valsi prestigiosi riconoscimenti internazionali. 

 

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Mercoledì, 03 Ottobre 2018 13:49

Ponte Romano: inaugurazione il 7 Ottobre

Sopralluogo al Ponte romano. Quasi pronta “la grande scommessa” di Aemilia 187 a.C. che verrà inaugurata il 7 ottobre alle 16.30.

Parma -

Si stanno per concludere i lavori del sottopasso del Ponte Romano, che sarà inaugurato domenica 7 Ottobre alle 16,30 aprendo la Settimana di promozione della cultura dell’Emilia-Romagna che celebra l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

Schiusi i cancelli del nuovo spazio socioculturale di Aemilia 187 a.C., è evidente un progetto, costruito intorno al reperto del Ponte, in sinergia con Università di Parma, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Parma e Piacenza e il Complesso Museale della Pilotta. E’ stato, infatti, realizzato un percorso museale all’aperto, dove i reperti ritrovati durante i lavori di Piazza Ghiaia si affiancheranno all’attività di ParmaUniverCity Info Point, uno spazio universitario a servizio della città per incontri e iniziative.

“Saranno gli studenti universitari i veri protagonisti di questo sito archeologico, che il progetto ha saputo valorizzare e che è stato per troppo tempo dimenticato. Grazie a loro e alle attività del nostro Ateneo potrà riprendere vita questo luogo che è da sempre nel cuore dei parmigiani: questa è la scommessa che lancerà l’inaugurazione, ormai prossima” ha spiegato Michele Alinovi. “L’obiettivo guida del progetto è stata la rivitalizzazione di questo luogo abbandonato, rendendolo uno spazio espositivo fortemente attrattivo ed inconsueto, luogo di dibattiti e confronti dedicato ai giovani, fortemente permeabile a precorsi ciclabili e pedonali - con la creazione di un lungo collegamento ciclo pedonale tra Stazione, nuova Piazza della Pilotta, Piazza Ghiaia, San Quirino e complesso Universitario – e la vivificazione della “piccola Ghiaia” con l’allargamento del mercato cittadino anche su Via Romagnosi, consentirà di ampliare l’offerta culturale e di socializzazione di questo Crocevia della via Emilia, che farà del Ponte Romano uno snodo importante del centro città, uno dei sette Distretti Socio-culturali disseminati al suo interno ed inseriti nella strategia del dossier di Parma Capitale della Cultura 2020” ha proseguito Michele Alinovi mostrando gli interventi, i nuovi spazi e i nuovi percorsi possibili, durante la visita.

 “Crediamo che vi saranno indubbie ricadute positive sull’area circostante, anche per il piccolo commercio e l’indotto turistico, con l’ambizione di contribuire all’eliminazione del degrado e dell’abbandono che a tratti si palesano anche nelle parti più centrali della nostra città.

Il percorso è stato lungo e non senza difficoltà, ma siamo arrivati al traguardo e per questo risultato vorrei esprimere la mia gratitudine ai funzionari dei Lavori Pubblici e di Parma Infrastrutture, ai progettisti, alla Direzione Lavori, alle ditte appaltatrici, alle Sovrintendenze, al Polo Museale della Pilotta e all’Università.

 

Le foto in anteprima realizzate lo scorso dicembre, ph. Francesca Bocchia  

 

 

 
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Ruba più di 1200 euro di vestiti al centro commerciale: la Polizia di Stato arresta un cittadino rumeno. 

Modena -

Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino rumeno di 22 anni, incensurato, per furto aggravato perpetrato all’interno di un negozio di abbigliamento presente all’interno del Centro Commerciale “Grandemilia” di via Emilia Ovest.

Il 22enne è stato notato dalle commesse del negozio mentre si affrettava a guadagnare l’uscita del centro commerciale, portando al seguito un grosso borsone stracolmo di merce. Le dipendenti, una volta all’esterno dello stabile, hanno perso le tracce del ragazzo ma si sono imbattute in due agenti della Squadra Volante, in transito nei parcheggi antistanti, ai quali hanno chiesto aiuto.

Gli operatori di Polizia hanno individuato il giovane poco dopo, mentre spavaldamente era tornato in negozio per rifare il carico di merce, utilizzando il suo borsone modificato artigianalmente per inibire il corretto funzionamento dei sensori d’allarme.

La merce, sette giacche ed una felpa, del valore complessivo di 1.289,00 €, non danneggiata e quindi rivendibile, è stata riconsegnata alle dipendenti.

Il rumeno è stato trattenuto all’interno delle celle di sicurezza della Questura, in attesa del processo con rito direttissimo fissato per oggi. 

 

 

 

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Giovane allontanato dalla REMS di Mezzani ha telefonato agli operatori sanitari. Ora riprende il suo percorso di cura e riabilitazione nei servizi dell’AUSL.

Era fuggito nella tarda mattina di ieri, scavalcando la recinzione. “Venite a prendermi”. E’ finita così questa mattina, con una telefonata agli operatori della REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), il breve allontanamento del giovane che ieri era uscito senza autorizzazione dalla struttura di Mezzani dell’AUSL di Parma

Il venticinquenne, ex tossicodipendente, stamani si trovava in una struttura sanitaria della città e da lì ha chiesto di poter tornare alla REMS, dove risiede per piccoli reati contro il patrimonio.

Il paziente ora riprende il suo percorso di cura e di riabilitazione nei servizi sanitari. 

 

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Martedì, 02 Ottobre 2018 14:33

Festa dei nonni al centro diurno Parma Centro

Festa dei nonni al Centro Diurno per anziani Parma Centro. Ospiti della giornata, dedicata all'importante ruolo dei nonni nelle famiglie, tanti bimbi accompagnati dalle Tagesmutter dell'Associazione Un Villaggio per Crescere.  Palline colorate, favole lette ad alta voce e lo sgambettare allegro dei piccoli ha creato un clima di allegria per gli ospiti del Centro di Piazzale Allende. 

Ospiti dai capelli d'argento che, grazie agli operatori della Cooperativa Società Dolce, trascorrono insieme diverse ore della giornata con attività e laboratori di stimolazione cognitiva per il mantenimento delle capacità residue. Un merenda insieme, piccoli e grandissimi, ha suggellato la complicità che si è creata tra le generazioni presenti nel salone delle feste. 

Nel pomeriggio onore alla memoria e alla cultura popolare che gli anziani possono tramandare con la presentazione del volume-diario della brillante 94enne Maria Pangrazio. Il Centro ha raccolto il vissuto di questa signora lucidissima che legge, dipinge e racconta. Maria nata a Postumia Grotte nel 1925 (cittadina oggi istriana) ha riassunto l'epopea della sua famiglia divisa dalla Guerra e il dramma dell'esodo che l'ha portata a Parma. 

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L’aspetto, il colore e anche il sapore sono identici al classico hamburger di manzo, ma è composto al 100% da proteine vegetali. Ideato da una start up americana, è stato portato in Italia dalla catena bolognese Weldone. A Modena si può gustare in due versioni nello store di Piazza Matteotti.

MODENA –

Gli hamburger vegetali sono da tempo una realtà sulle nostre tavole. Di soia, di farina di ceci, di tofu…si possono trovare con facilità al supermercato e sono un compromesso per chi ha deciso, per ragioni etiche o di salute, di diventare vegetariano o vegano. Il sapore, tuttavia, è ben lontano dal classico hamburger di carne. 

Ora, però, arriva “Beyond meat”, un hamburger di “fake meat”, cioè di “non carne”, ma che ha la consistenza, il profumo, il colore e, soprattutto, il sapore del classico hamburger di manzo. È prodotto per il 100% da proteine vegetali estratte dai piselli, mentre il succo di barbabietola gli conferisce il tipico colore della carne. Per quanto riguarda i valori nutrizionali, ha un altissimo apporto di proteine vegetali, è ricco di ferro, è privo di glutine e di colesterolo. E, naturalmente, non contiene ormoni, antibiotici, OGM. 

A idearlo è stata una start up americana, la “Beyond Meat”, appunto, fondata nel 2009, che ha portato in tutto il mondo alimenti al 100% vegetali, prodotti in maniera sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e con grande risparmio di risorse. 

L’hamburger di “non carne”, insomma, non fa bene solo alla salute, ma anche all’ambiente. Rispetto a un analogo prodotto di carne, infatti, è stato calcolato un risparmio del 95% di terra utilizzata, del 75% di acqua e un abbattimento di gas serra dell’87%. Senza contare il benessere generale degli animali, da tempo sotto esame a causa degli allevamenti intensivi. 

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Ma dove possiamo gustare l’hamburger di “non carne”? In Italia è stato portato dalla catena bolognese di hamburgerie “gourmet” Welldone (www.welldoneburger.com per la lista completa dei locali) che in Emilia Romagna ha punti vendita a Bologna, San Lazzaro di Savena, Reggio Emilia, Forlì e Modena.

Modena, nello store di Piazza Matteotti, si può gustare l’hamburger di “non carne” in due sfiziose versioni: il Beyond Classic, composto da due fette di pan brioche, hamburger vegetale, julienne di cipolla ross,a, pomodoro, insalata e salsa rosa, e “Welldone”, una versione gourmet con pan brioche, burger vegetale sfumato con birra chiara e salsa Worchester, cipolle caramellate, rucola, senape e formaggio Pienza Nero. 

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Martedì, 02 Ottobre 2018 09:52

Walter Antonini nuovo presidente di Anmic Parma

IX Congresso provinciale della sezione di Parma dell'Anmic. Lo storico presidente Alberto Mutti lascia dopo 36 anni per favorire il rinnovamento dell’associazione. Antonini, 58 anni, ex assessore provinciale allo sport, ha puntato su un gruppo consigliare con tanti giovani per un’associazione forte, aperta e capace di difendere le persone con disabilità. Il vicepresidente è Umberto Guidoni.

Parma –

L’assemblea del IX Congresso provinciale della sezione di Parma dell’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), la più grande associazione di tutela delle persone con disabilità, ha eletto Walter Antonini nuovo presidente. 58 anni, vicepresidente Anmic dal 2014, ex assessore provinciale allo Sport, Antonini è nel mondo del volontariato dagli inizi degli anni Ottanta e in Anmic da circa vent’anni. Il suo vicepresidente sarà Umberto Guidoni, mentre il nuovo consiglio provinciale è formato da numerosi giovani entranti, che vanno ad aggiungersi ad alcuni consiglieri confermati.

L’elezione è avvenuta sabato mattina all’hotel Villa Ducale, in un’occasione molto particolare, perché ha visto i saluti dello storico presidente di Anmic Parma, Alberto Mutti, che lascia la guida della sezione locale dopo 36 anni. Mutti continua però ad essere vicepresidente nazionale dell’associazione, ente morale dello Stato, fondata nel 1956.

Al Congresso, presieduto dal presidente nazionale di Anmic, Nazaro Pagano (che ha fatto il punto sui temi più importanti riguardanti la disabilità in Italia), sono intervenuti anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti; la senatrice Maria Gabriella Saponara; la consigliera regionale Barbara LoriMassimo Fabi, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria; Elena Saccenti, direttrice generale dell’Ausl, Emilia Caronna, delegata del Rettore per gli studenti disabili e fasce deboli.

Mutti, salutato da un lunghissimo applauso, dopo aver ricordato le battaglie che hanno portato a delle riforme di dignità in favore delle persone con disabilità, si è augurato che non venga abbassata la guardia. In particolare, per la città ha proposto l’inserimento di un esame universitario specifico sulle barriere architettoniche nei corsi di ingegneria e architettura e una progettualità sinergica tra Comune e Anmic per Parma 2020, “perché la cultura è di tutti e per tutti”, ha detto. Infine, Mutti ha sottolineato che lascia un’associazione “forte, in prima linea, leale, credibile, capace di risolvere i problemi e consapevole dei tanti problemi ancora da risolvere”.

Ha chiuso i lavori congressuali il nuovo presidente Walter Antonini, che ha consegnato a Mutti, a nome di tutta la sezione, una targa celebrativa che richiama all’“altissimo contenuto morale delle sue azioni”, alle “battaglie portate avanti e vinte”, “alla difesa sempre disinteressata dei disabili”, e all’“amore, l’irreprensibilità, la lungimiranza e il coraggio”.

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In particolare, Walter Antonini ha affrontato temi ed obiettivi. Scuola e lavoro al centro: “Nella scuola auspico l’eliminazione di quei residui spazi di esclusione chiamati ‘aulette’ e ‘laboratori’, mentre sul fronte lavorativo mi auguro più sostegno al mondo cooperativo per gli inserimenti e magari meno risorse ai centri di formazione”. L’Anmic dei prossimi anni, invece, “la vedo ancora forte, aperta e concreta, votata a fare rete con altre realtà del territorio che si occupano di persone quotidianamente discriminate. Pur essendo l’associazione più grande, faccio un appello a tutte le persone con disabilità di Parma e provincia (circa 20 mila), affinché diano ancora più forza all’associazione, per aumentare i già tanti servizi a disposizione. Vogliamo essere più forti, per tutelare di più e meglio”.

Tante le progettualità a cui Anmic ha già dato pieno sostegno e collaborazione, in particolare quella in relazione all’ausilioteca dell’Ospedale Maggiore e alla palestra paralimpica di Bazzano.

Il nuovo consiglio provinciale Anmic è composto da: Walter Antonini (presidente), Umberto Guidoni (vicepresidente), Gianni De Blasi, Gabriele Carpena, Armando Cavalli (confermato), Manuel Ferrari (confermato), Fabrizio Guazzi (confermato), Francesco Ilardo, Laura Lentini, Cinzia Mainardi, Tiziana Marenzoni (confermata), Rita Maria Merusi, Luana Nigri, Maria Teresa Rinaldi (confermata), Luca Viglioli.

 

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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Lunedì, 01 Ottobre 2018 14:49

Imbratta il Battistero di Parma: 18enne nei guai

Identificato e denunciato poco dopo il diciottenne che ha imbrattato il Battistero, grazie alla collaborazione della video sorveglianza e di una cittadina. 

 

Parma -

Sabato sera intorno alle 22.30 circa al Comando della Polizia Municipale è stata segnalata la presenza di alcuni giovani in prossimità del Battistero intenti a sviluppare fiamme con l'uso di bomboletta spray

Un pattuglia si è recata sul posto per le verifiche e ha trovato, abbandonata, la bomboletta utilizzata ma non vi era traccia degli autori.

Una cittadina, presente in piazza Duomo, ha segnalato agli agenti di aver visto un ragazzo, accompagnato da altri tre, imbrattare il muro a lato sud del Battistero con un pennarello.

Accertata dagli agenti la presenza di una scritta lunga 30 cm sul monumento storico, insieme alla cittadina hanno iniziato a perlustrare le vie limitrofe alla ricerca del gruppetto di giovani.

Nel frattempo in Centrale sono state visitate le immagini della video sorveglianza ed è stata fornita agli agenti sul posto la descrizione dell'autore: altezza, tipologia degli abiti indossati e segni particolari per facilitarne l'identificazione.

Gli agenti hanno continuato a stazionare nelle vie limitrofe, fino a quando un gruppetto di ragazzi si è presentato sui gradini del Battistero e uno dei ragazzi corrispondeva descrizione fornita dalla video sorveglianza, descrizione confermata successivamente anche dalla cittadina che aveva segnalato l'imbrattamento.

Gli agenti della PM hanno così fermato il giovane, un diciottenne di origine moldava, che portato davanti alla scritta ha confermato di esserne l'autore. E' stato quindi denunciato per il reato art 639 c. p.

 

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Gli incidenti in via Indipendenza e tra via Emilia e viale Italia. Ad avere la peggio i due giovanissimi in sella alle loro due ruote, che sono stati entrambi medicati e hanno riportato ferite non gravi.

MODENA –

Fine settimana “nero” per i ciclisti. Due sono state infatti le persone investite, per fortuna con conseguenza non gravi, mentre si trovavano in sella alla loro “due ruote”. In entrambi i casi, tuttavia, gli investitori non solo hanno dimostrato scarso senso civico e umano, ma la loro condotta ha portato a denunce, supermulte e al sequestro amministrativo del mezzo.

Il primo episodio si è verificato venerdì 28 settembre, attorno alle 20.50, in via Indipendenza, all’incrocio con via Bazzini, dove una ragazza di 17 anni è stata urtata da una Citroen C2 che viaggiava verso viale Caduti sul Lavoro. 

Sul luogo sono intervenuti il 118, che ha portato la giovane a Baggiovara, e la Polizia Municipale, che dopo i rilievi di rito, ha rilevato che l’auto, guidata da un 32 enne modenese residente in città, non era né assicurata né revisionata. È scattato quindi il sequestro amministrativo del mezzo ed è stata elevata una sanzione di 849 per la mancanza della copertura assicurativa e una di 169 euro per omessa revisione. 

Il secondo incidente si è invece verificato sabato 29 settembre, poco prima delle 6 del mattino, tra via Emilia e viale Italia, dove un ciclista 21 enne, che si stava recando al lavoro, è stato urtato da un’auto che proveniva da via Emilia Ovest e stava svoltando in viale Italia. 

Il giovane è stato urtato a una gamba ed è finito sul cofano dell’auto, una Kia, ferendosi a un gomito. A questo punto, secondo il racconto del ferito, il conducente e il passeggero si sarebbero fermati, avrebbero spostato la biciletta, ma poi si sarebbero rifiutati di chiamare il 118, risalendo in macchina per poi dileguarsi.

Il giovane, tuttavia, è riuscito ad annotare la targa dell’auto, e ha poi chiamato da solo i soccorsi. Al Pronto Soccorso, dove è stato medicato per ferite non gravi, è stato raggiunto dagli agenti della Polizia Municipale, ai quali ha fornito la targa dell’auto. Gli operatori sono quindi risaliti al veicolo, che presentava danni e tracce compatibili con l’incidente. Per la persona che era alla guida, un 79enne originario della provincia, ma residente a Modena, è quindi scattata la denuncia per omissione di soccorso, in base all’articolo 189 del Codice della Strada.

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L’episodio venerdì sera attorno alle 20, in via Carteria, a Modena. L’evento era stato organizzato per animare una zona spesso teatro di spaccio e degrado. Il musicista aggredito presenterà denuncia contro il residente.

MODENA –

Avevano organizzato un concerto, con tanto di autorizzazioni da parte del Comune, per vivacizzare una zona, quella di via Carteria, spesso teatro di spaccio e degrado, ma l’evento è saltato perché la band è stata aggredita da un residente, che non gradiva “il fracasso”.

L’episodio si è verificato venerdì sera, nei pressi dell’incrocio tra via Carteria e via Sant’Eufemia, dove si trovano gli esercizi promotori dell’iniziativa, la Caffetteria Latteria 21 e la Birreria Slanzi. Attorno alle 20, la band ha iniziato a fare il soundcheck, quando un residente della zona, un uomo dell’Est Europa, ha fatto irruzione gridando “Qui stasera non si suona”.

L’uomo è poi passato dalle parole ai fatti, impossessandosi dell’asta del microfono e spaccandola sulla schiena del cantante. Non pago, gli avrebbe anche gettato addosso una delle casse. A questo punto, gli altri membri del complesso sono intervenuti e sono volate botte e insulti. Solo l’arrivo dei vigili è riuscito a sedare gli animi. 

Nel frattempo, dalla finestra, un altro residente si è messo a imprecare, manifestando la sua volontà a non volere confusione sotto casa sua. A questo punto, visto come sono andate le cose, alla band non è rimasto che “fare fagotto” e andarsene, mandando a monte il concerto. Il musicista aggredito si è fatto refertare in ospedale e presenterà denuncia contro l’aggressore.

Rimane lo sconcerto per quanto accaduto, non solo da parte dei giovani musicisti, ma anche degli organizzatori che hanno visto fallire un’iniziativa che avevano organizzato per attirare gente in zona e vivacizzarla, dopo che questa estate, approfittando della chiusura per ferie dei diversi esercizi, si era insediato un giro di spaccio con tanto di rissa tra pusher, che aveva mandato all’ospedale due cittadini stranieri, feriti da pugni e bottigliate.

Viene da pensare, ma speriamo non sia così, che i residenti preferiscano il degrado alla musica.

Pubblicato in Cronaca Modena
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