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I Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l'ordine di carcerazione emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Modena del coordinatore delle attività illecite. L'ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell'INPS di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. -

Modena, 19 gennaio 2016

Ad ottobre 2015 i Carabinieri della Stazione di Concordia sulla Secchia avevano dato esecuzione all'ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di 6 persone residenti nella "bassa" accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa all'Inps per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini condotte avevano fatto emergere una intensa trasmissione di email inerenti a documenti per le assunzioni fittizie tra alcuni dei complici ed un "commercialista" che a sua volta li inviava poi all'INPS. Le attività investigative hanno finalmente fornito il riscontro finale, attraverso l'individuazione anche di quest'ultimo uomo che nella fase preliminare delle indagini non era ancora stato identificato: si tratta di C.G. 36enne di Villa Literno (CE), ragioniere già pregiudicato per truffa. Ieri mattina i Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l'ordine di carcerazione emesso a suo carico dal GIP del Tribunale di Modena Dott.ssa Eleonora DE MARCO, su richiesta del Pubblico Ministero, dott. Marco Imperato, che ha coordinato le indagini condotte dall'Arma dei Carabinieri.

Dalle indagini condotte è emerso che C.G, di professione ragioniere è la vera mente dell'organizzazione nonché il coordinatore delle attività illecite. Lui aveva studiato bene il sistema per truffare l'INPS, e lo aveva proposto ad un pregiudicato di origine campana residente a Cavezzo, il 50enne C.R., il quale insieme ad altri 3 complici (tra cui il proprio figlio) aveva individuato persone compiacenti in stato di bisogno provocato da contingenti ed attuali difficoltà economiche, da far assumere fittiziamente da due piccole cooperative senza mai effettivamente prestare lavoro e, dopo un certo periodo di tempo, essere licenziati allo scopo di percepire indebitamente il sussidio di disoccupazione, che sarebbe stato poi equamente spartito per metà al finto lavoratore e l'altra metà agli organizzatori. Il sussidio percepito indebitamente variava in base ai periodi di assunzione - da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1.000 - e l'ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell'INPS di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. I periodi oggetto di indagine sono variabili poiché le posizioni sono state aperte e chiuse in momenti diversi (il sussidio di disoccupazione dura circa 8 mesi) benché l'intervallo temporale esaminato inizia a luglio 2014 e termina a luglio 2015. Le assunzioni fittizie venivano fatte attraverso due cooperative, una di Ferrara che si occupa di lavori in muratura e pulizie, e l'altra di Mantova che opera sia nel settore delle serre agricole sia nel montaggio di prefabbricati. Nel periodo oggetto d'indagine ben 74 persone, quasi tutti italiani e residenti nelle Province di Modena e Mantova hanno fornito la propria disponibilità a truffare l'INPS, benché di fatto solo in 28 hanno effettivamente percepito i contribuiti, poiché le attività investigative condotte hanno permesso ai Carabinieri di segnalare all'INPS le irregolarità e bloccare sul nascere le altre erogazioni, che senza l'intervento dell'Arma sarebbero ammontate a qualche milione di euro.
Quando ad ottobre era stata conclusa la prima fase di indagini la medesima magistratura modenese aveva emesso 4 misure di arresti domiciliari a carico degli organizzatori delle truffe (C.R. del '66, C.D. del '94; M.C. del '67 e B.S. del '64) e due sottoposizioni all'obbligo di dimora a carico di titolari delle due cooperative.

Dagli accertamenti presso l'INPS era poi emerso che dalla stessa casella postale pervenivano anche documentazioni di altri 30 soggetti risultati assunti e poi licenziati da una cooperativa di Bologna e pertanto destinatari di sussidio di disoccupazione. Tuttavia, i riscontri investigativi hanno permesso di accertare che in questo caso le persone in questione erano totalmente ignare dei fatti, tanto che i sussidi venivano versati su carte di credito postali riconducibili a 16 individui compiacenti, tutti residenti in Campania e pertanto deferiti in stato di libertà per ricettazione. Sostanzialmente erano stati abusivamente adoperati i dati di persone ignare per falsificare le assunzioni e riscuotere i sussidi.

Con l'individuazione e l'arresto della mente dell'organizzazione si è chiuso il cerchio. Durante la mattinata, oltre all'abitazione del "ragioniere" sono state perquisite anche le abitazioni di due altri personaggi compiacenti di Casal di Principe che hanno fornito un supporto secondario, nel corso delle quali sono stati sequestrati documenti cartacei e informatici utili.

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Martedì, 19 Gennaio 2016 10:42

Parma - Spaccata nella notte alla Media World

I malviventi sono riusciti ad infrangere l'ingresso del centro commerciale Euro Torri per poi sfondare la saracinesca della Media World utilizzando una Bmw scura come ariete: ingenti i danni. L'allarme ha messo in fuga i malviventi. Sono in corso le indagini. -

Parma, 19 gennaio 2016

Una Bmw scura ha sfondato la saracinesca del punto vendita Media World all'interno del Centro Commerciale Euro Torri. E' successo nella notte appena trascorsa. Dalle prime informazioni, sembra che i ladri abbiano sfondato l'ingresso principale per poi arrivare a quello del centro di elettronica usando come testa di ariete l'auto, per poi fuggire una volta scattato l'allarme, a bordo di un secondo veicolo. Ingenti i danni. Ancora non si conoscono i dettagli e l'entità del furto. Sull'episodio indagano le Forze dell'ordine. Sono già in atto i lavori per ripristinare gli ingressi.

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Un grave episodio di violenza che si è scoperto essere l'ennesimo di una lunga serie di soprusi subiti dalla donna, da parte del compagno, alcolista e tossicodipendente. A dare l'allarme i vicini di casa, allarmati dalle urla. L'uomo è stato arresto per i reati di maltrattamenti, lesioni personali, minacce gravi, furto aggravato e violenza privata ed attualmente è ristretto in carcere. -

Parma, 18 gennaio 2016

Giovedì scorso i condomini dello stabile di Via Genova, allarmati dalle urla, verso le 20:30 hanno avvisato le Forze dell'Ordine e una volante della Questura di Parma è intervenuta per l'ennesima lite tra due conviventi: la pattuglia ha potuto solo constatare che nessuno dei due presentava lesioni o manifestava l'intenzione di procedere. Dopo solo un paio d'ore però, alle 22.30 circa, la stessa pattuglia è dovuta tornare sul posto, stavolta su richiesta della donna che riferiva di essere stata percossa.
L'uomo, di anni 32 di origini campane, e la donna, di anni 40 di origini russe, sono persone già note alle Forze dell'Ordine per lo stato di disagio e le continue liti tra loro, spesso anche con minacce e violenze nei confronti di altri condomini.

L'uomo, ubriaco, all'arrivo della pattuglia si trovava in strada e ha subito cercato di dileguarsi, ma è stato prontamente bloccato. La donna ha confessato che al culmine della lite, è stata più volte percossa e minacciata di morte dall'uomo, che l'aveva anche stretta al collo con le mani. Egli, mentre lei era in linea col 113, le aveva strappato di mano il telefono, distruggendolo in terra, e si era allontanato di casa portando con sé il denaro della vittima - denaro che infatti è stato trovato in tasca dell'uomo.

Le dichiarazioni rese dalla donna, formalizzate in denuncia, sono state riscontrate nelle dichiarazioni dei condomini, che hanno riferito di strazianti urla della donna provenire dall'interno dell'abitazione.
In sede di denuncia, inoltre, la donna ha riferito di continue violenze e vessazioni subite ad opera dell'uomo, alcolista e tossicodipendente, fin dall'inizio della loro relazione, che l'avrebbero turbata psicologicamente ponendola in uno stato di prevaricante assoggettamento.
In virtù di quanto accertato direttamente e di quanto esposto dalla donna, che nel frattempo era stata accompagnata in ospedale e medicata, l'uomo è stato tratto in arresto per i reati di maltrattamenti, lesioni personali, minacce gravi, furto aggravato e violenza privata ed attualmente è ristretto in carcere.

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Lunedì, 18 Gennaio 2016 17:02

Sub parmigiano disperso nel Lago di Garda

Continuano le ricerche di Pietro Simeone, il 34enne sub parmigiano che da sabato risulta disperso in seguito ad una immersione nel Lago di Garda. Ritrovate la sua auto, la plancia per gli attrezzi e la boa di aggancio

Parma, 18 Gennaio 2016 -                  

E’ da sabato che non si hanno più notizie di Pietro Simeone, il sub 34enne di Parma, che risulta ancora disperso in seguito ad una immersione nel Lago di Garda, vicino a Padenghe, sulla costa bresciana. Si teme sia stato colto da un malore ma ancora non ci sono ipotesi accreditate su quanto sia realmente accaduto.

Gli aggiornamenti dei sommozzatori della Guardia costiera informano che è stata rinvenuta la plancia su cui teneva issati gli attrezzi e la boa che doveva servirgli come aggancio. Ma più il tempo passa e più la preoccupazione di familiari ed amici continua a crescere, anche visto l’abbassamento delle temperature che in queste ore si è fatto più sostenuto.

Sub esperto, appassionato di pesca e grande amante degli sport, Pietro è conosciuto ed apprezzato da tutto il mondo sportivo parmigiano, una realtà che in questi momenti di snervante attesa conserva la speranza  di un suo ritorno a casa.

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Ha rubato diversa merce dagli scaffali all'Esselunga di via Emilia Ovest e una volta scoperto ha aggredito l'addetto alla sicurezza che cercava di bloccarlo: arrestato dalla Polizia di Stato per rapina impropria e condannato a 10 mesi di reclusione. -

Parma, 18 gennaio 2015

E' successo venerdì mattina, verso mezzogiorno. Una volante della Questura di Parma è intervenuta presso il supermercato Esselunga di Via Emilia Ovest, dove un uomo era stato scoperto a rubare.

L'uomo una volta messe nel carrello alcune confezioni di salmone e di salumi, certo di non essere visto, le ha nascoste nella tasca interna del giubbotto e nella cintura dei pantaloni. Dopodiché ha prelevato altra merce dagli scaffali, una parte nascondendola nella tasca interna del giubbotto, una parte pagandola regolarmente in cassa. Una volta oltrepassate le casse, è stato però fermato dagli addetti alla vigilanza che si erano accorti del furto. Si è scatenata in lui una reazione aggressiva: spintoni e minacce, sino all'arrivo della Polizia.

Mentre da un lato la merce sottratta, per un valore di € 60,22 è stata restituita agli addetti del supermercato, l'uomo, completamente sprovvisto di documenti, è stato condotto in Questura e, una volta sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici, identificato per M.T. cittadino moldavo di 56 anni incensurato e regolarmente residente a Parma: al termine degli accertamenti sulla sua identità è stato tratto in arresto per il reato di rapina impropria. Processato con rito direttissimo, è stato giudicato colpevole e condannato alla pena di mesi 10 e giorni 20 di reclusione ed € 180,00 di multa, con sospensione condizionale della pena, ed immediatamente rimesso in libertà.

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Lunedì, 18 Gennaio 2016 15:28

Parma, 51enne denunciato per procurato allarme

Violenta lite fra coniugi in via Magnanini: temendo una concreta situazione di pericolo sul posto sono intervenute Forze dell'Ordine, 118 e Vigili del Fuoco ma era un falso allarme. Il 51enne residente a Parma da cui era partita la chiamata è stato denunciato per procurato allarme. -

Parma, 18 gennaio 2016

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Parma hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria un 51enne, residente a Parma, per procurato allarme all'autorità.
 Alcuni giorni fa, i militari sono intervenuti in via Magnanini a seguito della segnalazione di violenta lite tra marito e moglie. La pattuglia, giunta sul posto, trovava anche i militi del 118 che avevano ricevuto una richiesta di soccorso per una persona ferita a seguito di lite.
Sia i Carabinieri che il personale 118 hanno ripetutamente citofonato all'interessato, sia dall'esterno del condominio che dalla porta di ingresso dell'appartamento, senza ricevere alcuna risposta. Temendo una concreta situazione di pericolo per l'incolumità della persona è stato richiesto l'intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco per accedere all'interno dell'appartamento. All'arrivo degli stessi, prima che venisse forzata la porta d'ingesso, il proprietario di casa ha aperto mostrandosi sorpreso per l'intervento delle forze dell'ordine e di soccorso.
La recita non è tuttavia bastata a chiudere la vicenda poiché i militari hanno deciso di approfondire lo stesso la situazione, viste le forze sottratte al resto della comunità per quell'intervento, verificando che l'utenza da cui era pervenuta la richiesta di soccorso e di intervento dei Carabinieri era quella in uso al 51enne che è quindi stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per procurato allarme.

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Forzavano le auto in sosta ma sono stati visti da un passante che ha avvisato il 112. Bloccati dai Carabinieri in possesso di un grimaldello e di due borse da donne, di cui non sapevano giustificare la provenienza: arrestati due reggiani per furto. -

Parma, 18 gennaio 2016

Grazie alla segnalazione di un passante, sono stati colti sul fatto. L'uomo, insospettito dal comportamento di due uomini visti avvicinarsi alle auto in sosta in via Vittorio Emanuele scrutando all'interno, ha contattato il 112. I Carabinieri della Stazione di Sala Baganza, unitamente a quelli di Collecchio, nella mattinata di ieri hanno quindi arrestato due persone di Reggio Emilia, rispettivamente di 40 e 35 anni, per furto aggravato a bordo di auto.
La pattuglia della locale Stazione appena giunta sul posto ha sorpreso i due mentre stavano rovistando all'interno di due borse da donna di cui non sapevano giustificare il possesso. Da un veloce controllo di documenti ancora contenuti nelle stesse i militari hanno accertato che le proprietarie erano due persone residenti in provincia di Mantova e Cremona che si trovano a Sala Baganza per una gara podistica.
I successivi accertamenti, svolti con l'ausilio dei colleghi di Collecchio giunti nel frattempo sulla posto, hanno consentito di chiarire che le borse erano state sottratte all'interno delle auto lasciate in sosta sulle quali venivano inoltre riscontrati anche evidenti segni di forzatura delle serrature. 
I due, trovati anche in possesso di grimaldello, sono stati quindi tratti in arresto per furto e trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa del processo che sarà celebrato nella giornata odierna.

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La Questura di Parma informa che presso l'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono conservate due biciclette, entrambe sequestrate gli ultimi giorni del 2015. Si tratta di due city bike da donna, una marca Grossi ed una marca Leri: quest'ultima, in particolare, era parcheggiata in data 27/12/2015 all'angolo tra via Garibaldi e Via Melloni, è ancora chiusa con un lucchetto alla ruota posteriore ed è stata sequestrata poiché un cittadino straniero la stava forzando per asportarla.

Si allegano le foto delle due biciclette.
I legittimi proprietari, che potranno contattare quest'Ufficio, muniti della relativa denuncia, al n. tel. 0521/219546 per chiederne la restituzione.

287 15 bici recuperata 2

 

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Parcheggiatori abusivi che infastidiscono chi si reca al Policlinico. Nel parcheggio di via del Pozzo sono stati fermati due rumeni e sanzionati per settecento euro. Altri due individui si sono dileguati alla vista degli agenti. I controlli dei Vigili di quartiere della Zona 3 continueranno nei prossimi giorni. -

Modena, 15 gennaio 2016

Persone che infastidiscono i passanti anche con atteggiamenti minacciosi: questo quanto segnalato alla Municipale da alcuni cittadini. Questa mattina, i Vigili hanno messo in atto controlli nel quartiere della zona 3, concentrando l'attenzione sui parcheggi utilizzati da chi si reca al Policlinico.

Due questuanti sono stati fermati, identificati e sanzionati perché svolgevano l'attività abusiva di parcheggiatori nel parcheggio di via del Pozzo davanti all'area dell'ex vivaio. Si tratta di due rumeni, B.C. e L.M. che sono stati sanzionati entrambi con 700 euro di multa. Del gruppo di parcheggiatori abusivi facevano parte anche altri due individui che si sono dileguati alla vista degli agenti. I controlli dei Vigili di Quartiere nei parcheggi di via del Pozzo e di via Marzabotto e nelle aree circostanti proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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I Carabinieri del comando provinciale di Modena e la Guardia di Finanza di Cremona hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare e un sequestro preventivo di società di capitale, intestate a prestanome, dislocate tra Emilia Romagna, Veneto e Calabria. -

Di Manuela Fiorini

Modena, 15 gennaio 2016

Seconda tranche di arresti e sequestri cautelari per l'operazione contro la 'Ndrangheta denominata Aemilia, che dal gennaio dello scorso anno ha portato all'arresto di 117 persone, al rinvio a giudizio, con il processo abbreviato in corso, di 224 e al sequestro di beni e società di quasi 500 milioni di euro.
Grazie a un'operazione condotta tra Emilia Romagna, Veneto e Calabria i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena e i Finanzieri della Guardia di Finanza di Cremona hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, cinque delle quali già in carcere, e un decreto di sequestro preventivo, emessi dal Gip del Tribunale di Bologna su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Gli arresti e i sequestri sono il frutto della prosecuzione dell'attività investigativa dell'inchiesta madre, che ha individuato e smantellato una "filiale" della 'Ndrangheta che operava autonomamente in Emilia con capacità imprenditoriale e di infiltrazione nel territorio. Le indagini condotte su tre imprenditori di origine calabrese, già in carcere e attualmente imputati nel processo Aemilia, ha consentito di accertare che gli indagati avevano tentato di distrarre i loro patrimoni illeciti, tra cui beni mobili e immobili, mezzi e quote societarie, intestandoli a prestanome. Beni per un valore di 20 milioni di euro, tra cui alcune società con sede a Parma, Verona, Vicenza e Crotone e un agriturismo nel crotonese, gestito da F.G, padre di G.G, attualmente recluso in regime di 41 bis. Sono finiti nei guai anche alcuni professionisti compiacenti, tra cui il commercialista crotonese D.A.C, già in carcere dallo scorso anno e raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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