Il tema della sostenibilità è un argomento dominante e una responsabilità per il futuro del pianeta e quello delle generazioni a venire. Tutti possono fare la differenza, a partire dal posto di lavoro, dall'amministrazione alla logistica.
La globalizzazione ha aperto i confini alle imprese in grado, oggi, di acquistare beni e servizi da differenti fornitori situati in diverse aree del pianeta. Questo comporta un'attenzione ancora maggiore per l'ambiente e un maggiore impegno nella sostenibilità sociale e ambientale della catena di fornitura.
In campo logistico le attività con forte impatto ambientale sono numerose e riguardano:
- controllo delle emissioni dei mezzi;
- gestione attenta e riciclo dei rifiuti;
- organizzazione efficiente dei magazzini;
- materiali di packaging innovativi;
- processi produttivi virtuosi.
Il settore dei trasporti è uno dei più delicati in materia: l'importanza della riduzione delle emissioni nocive, l'ottimizzazione dello spazio di carico e un efficiente servizio al cliente sono i punti cardine di un piano logistico efficace.
Cosa tener presente nella realizzazione di un piano logistico
Nella definizione della strategia riguardante la logistica si può agire lungo percorsi precisi a favore di mezzi di trasporto più virtuoso: scegliere motori più efficienti, servirsi di fonti energetiche pulite e dotarsi di nuove tecnologie per per la riduzione di emissioni nocive e dei consumi. Le aziende possono anche dotarsi di sistemi di monitoraggio per ottimizzare l'uso di carburante e controllare i consumi.
Il fattore umano non è da sottovalutare, infatti la formazione dei dipendenti conducenti dei mezzi sui trasporti e sui consumi può favorire una guida più efficace e un risparmio sugli sprechi.
Un altro fattore rilevante è la saturazione degli automezzi. Calcolare la capacità di carico dei mezzi è un elemento con un alto impatto sui costi, colmare la loro capacità di carico è fondamentale poiché, un mezzo "insaturo" genera un costo per unità di peso trasportato maggiore.
Logistica sostenibile una scelta
Scegliere di essere un'azienda sostenibile impone di ripensare radicalmente le modalità di lavoro, di produzione e distribuzione dei beni e servizi prodotti. Agire in modo sostenibile utilizzando meglio le risorse aiuta a eliminare gli sprechi e ridurre i costi operativi. Tali scelte, oltre ad essere responsabili, attirano l'attenzione degli investitori sempre alla ricerca di aziende virtuose e lungimiranti che fanno della trasparenza un valore.
Coopservice si impegna nella riduzione del carburante
Coopservice è un'azienda che opera nel mondo dei servizi integrati, con una presenza capillare su tutto il territorio italiano dovuta alla natura di tali servizi svolti maggiormente presso gli immobili e le strutture dei clienti (ospedali, industrie, uffici, aeroporti, stazioni ferroviarie, enti pubblici... ). Per l'erogazione dei servizi si avvale principalmente del trasporto su gomma, sia che si tratti del trasporto di materiali e merci dai propri magazzini, lavanderie industriali, del trasporto dei rifiuti verso gli impianti di smaltimento (per conoscere tutti i servizi visita il sito www.coopservice.it ).
Proprio per l'importanza che la distribuzione detiene nel funzionamento dell'organizzazione, la questione ambientale è tra le priorità di Coopservice. La policy del Gruppo prevede un impegno costante volto alla riduzione dei consumi di carburante e della relativa immissione in atmosfera di GHG (GreenHouse Gas-gas effetto serra) sotto forma di CO2 tramite l'ottimizzazione dei modelli logistici di distribuzione finalizzati a trovare il miglior compromesso tra la puntualità e la qualità del servizio al cliente, la minimizzazione delle tratte e dei viaggi quotidiani, la razionalizzazione dei percorsi legati al servizio di vigilanza nei limiti delle disposizioni di security che devono garantire l'efficacia dell'effetto deterrenza.
(Di Coopservice 27 Maggio 2019)
Facciamo chiarezza: che tipologia di impresa è una cooperativa? Quali sono i vantaggi? I risultati della rilevazione Euricse-ImpACT sull'anno 2017 ci presentano un quadro importante per l'economia italiana e per la società.
Cooperativa: la definizione
L'articolo 45 della Costituzione la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La normativa è chiara, la cooperativa, dunque, è un'impresa in forma di società, nella quale il fine e il fondamento dell'agire economico è il soddisfacimento dei bisogni della persona (il socio).
Come funziona una cooperativa?
A differenza delle società di persone e di capitali, il cui fine ultimo è la realizzazione del lucro e la divisione degli utili patrimoniali, le società cooperative hanno invece uno scopo mutualistico. Cioè assicurano ai soci il lavoro, o beni di consumo, o servizi, a condizioni migliori di quelle che otterrebbero dal libero mercato.
Le differenze tra le società cooperative e gli altri tipi di impresa che la normativa italiana permette di avviare, riguardano diversi ambiti, da quello economico a quello sociale.
Ad esempio, nelle società cooperative ogni socio ha diritto a un voto (una testa, un voto), indipendentemente dal valore della propria quota di capitale sociale, mentre nelle società per azioni i voti sono attribuiti in proporzione al numero di azioni (con diritto di voto) possedute da ogni socio.
Un altro principio fondante riguarda la partecipazione dei soci cooperatori al capitale sociale, che può essere rappresentata da quote (se si adotta la struttura di s.r.l.) o azioni (se viene adottata la struttura di società per azioni come nel caso di Coopservice): si tratta del cosiddetto principio della porta aperta.
La cooperativa si basa, inoltre, sul principio di parità tra i soci (democrazia economica), che implica la necessità di un giudizio motivato sui motivi di ammissione o sul diniego di ammissione nei confronti di nuovi soci.
Quali sono i vantaggi
Alla base della cooperativa c'è dunque la comune volontà di tutelare i propri interessi di lavoratori. Questi sono i principali vantaggi:
- scambio mutualistico: i soci sono imprenditori della cooperativa stessa, diventando così protagonisti della vita sociale dell'azienda in cui si lavora;
- partecipazione sociale: essere soci di una cooperativa significa condividere i bisogni e unire le forze per raggiungere un fine comune. Per questo, tutti i soci hanno pari diritti e doveri, e devono avere le stesse possibilità di esercitarli;
- opportunità sociali: un lavoratore diventa socio della cooperativa acquistando quote di capitale sociale. Questo significa investire nell'impresa, sostenerne l'attività e condividerne motivazioni e finalità. In cambio il socio riceve diverse opportunità e vantaggi esclusivi;
- welfare aziendale: i soci godono di un insieme di benefit e opportunità non monetari volti a sostenere il reddito e migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie.
Coopservice: la mutualità come valore
Coopservice continua a sviluppare politiche sociali in grado di assicurare vantaggi e opportunità concrete ai soci lavoratori che investono nella cooperativa e ne condividono valori e obiettivi.
Il presidente di Coopservice, Roberto Olivi afferma: "La nostra sfida è mantenere e rafforzare la nostra fisionomia di cooperativa a vasta base sociale e contribuire a contrastare quei fenomeni di uso illegale della forma cooperativa e quelle degenerazioni che sono emerse in tempi recenti."
Questo intervento mostra perfettamente l'importanza della mutualità prevalente, ossia il primato dei soci lavoratori nella cooperativa, che consente alla cooperativa di rientrare, a tutti gli effetti, nello status di cooperativa con le regole ed i benefici conseguenti.
(Di Coopservice 30 Maggio 2019)
Con il termine "welfare aziendale" si intende l'insieme di iniziative promosse dall'organizzazione con l'intento di fornire benefit ai propri dipendenti, al fine di migliorare le condizioni di vita per se stessi e per le proprie famiglie.
I sistemi di welfare aziendale sono applicati principalmente nei Paesi del nord Europa (Svezia, Finlandia, Germania) ma negli ultimi anni stanno vivendo una stagione straordinaria anche in Italia. Il sostegno al reddito privato, nel nostro Paese, si è diffuso solo recentemente, grazie ai vantaggi fiscali regolati dagli articoli 51 e 100 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Nonostante le poche esperienze documentate, il welfare aziendale si presenta come uno strumento polivalente vantaggioso sia per l'impresa, sia per il dipendente.
Welfare aziendale: i vantaggi per i dipendenti
Le iniziative a sostegno del reddito per i dipendenti apportano vantaggi all'impresa, poiché capaci di aumentare i benefici economici e la soddisfazione dei lavoratori che, come ormai noto, genera uno slancio positivo per la produttività e rafforza il senso di appartenenza.
I benefit previsti dai sistemi di welfare aziendale, cosiddetti flexible benefits, possono essere definiti contrattualmente oppure privatamente dal datore di lavoro, non sono monetari e si sommano allo stipendio. Tra quelli più noti troviamo gli abbonamenti per i mezzi di trasporto, i corsi di formazione, i buoni acquisto, ma anche le polizze sanitarie, i rimborsi per le spese scolastiche o gli abbonamenti per cinema e teatro.
Il vantaggio che i dipendenti ottengono è sia economico, sia legato alla soddisfazione personale. Attraverso queste politiche i lavoratori godono di servizi di sostegno al reddito altrimenti assenti, aumentano il proprio potere d'acquisto e migliorano il benessere personale e familiare. Ricerche a riguardo, evidenziano come tutto ciò favorisca la soddisfazione professionale e relativo miglioramento della vita in azienda e personale nel contesto familiare.
Secondo una indagine condotta da IPSOS nel 2017, in merito alla natura dei benefits, risulta che il 59% degli intervistati apprezza molto i benefici rivolti a tutta la famiglia: contributi per tasse o libri scolastici, rette degli asili nido, baby sitter e campi estivi, ma anche servizi per la cura degli anziani.
Le leggi di stabilità del 2016 e del 2017 hanno determinato alcune novità a favore dello sviluppo del welfare aziendale:
- introduzione della tassazione agevolata del 10% sui premi di produttività fino ad un massimo di 3.000 euro;
- aumentato del tetto massimo di reddito per poter beneficiare della tassazione agevolata (80.000 euro);
- estensione ad numero maggiore di "strumenti" di welfare aziendale gli sgravi fiscali relativi al versamento dell'IRPEF ;
- dal 2018 i benefits riguardano anche l'acquisto o il rimborso degli abbonamenti per il trasporto pubblico.
Welfare aziendale: i vantaggi per l'impresa
Nonostante ci siano i presupposti per far decollare il welfare aziendale, gli episodi in Italia sono ancora limitati e riguardano maggiormente le grandi imprese situate al nord e al centro dello Stivale. Per favorire la diffusione del sistema privato di sostegno al reddito, sono sempre più frequenti bandi regionali e piani nazionali di sostegno alla sperimentazione di pratiche di welfare.
È importante sapere che le aziende che decidono di attuare sistemi di Welfare godono di vantaggi fiscali, secondo Giulia Mallone – "le ricerche economiche calcolano che il misuratore di impegno del lavoratore (employee engagement index) aumenti del 30% quando il welfare viene introdotto e del 15% quando un servizio già esistente viene migliorato. Le misure di welfare erogate nel rispetto del quadro normativo vigente consentono la completa deducibilità dei costi per l'azienda e non concorrono alla formazione di reddito di lavoro per il dipendente. Anche grazie a questo trattamento fiscale di favore (per quanto meno vantaggioso di come calcolato nel resto d'Europa) il welfare aziendale consente di raggiungere tre obiettivi gestionali:
- l'aumento della retribuzione reale dei lavoratori, senza corrispettivo aggravio del costo del lavoro per unità di prodotto;
- il miglioramento del clima aziendale, del benessere dei lavoratori e del loro potere d'acquisto, con effetti diretti sulla riduzione dell'assenteismo, dei costi di inefficienza e con un innalzamento dell'orgoglio di appartenenza;
- l'ottimizzazione dell'impatto fiscale e contributivo del compenso non monetario sia per i lavoratori che per l'impresa.
Welfare aziendale nel DNA di Coopservice
In Italia i "flexible benefits" sono ancora poco diffusi. Lo testimonia il Rapporto Welfare Index PMI 2017, che ha evidenziato come solo il 5,8% delle PMI li utilizzi, ma per Coopservice il welfare è da sempre nel DNA dell'azienda.
Offrire benefit non monetari volti a sostenere il reddito e migliorare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie è un impegno concreto; soci e i dipendenti possono accedere ad iniziative dedicate in base al loro status.
In particolare, i soci beneficiano di opportunità sociali come la rivalutazione e la remunerazione della quota sociale, il prestito sociale e il ristorno (istituto giuridico attraverso il quale si realizza la mutualità), oltre a godere di prestazioni aggiuntive di sanità integrativa e previdenza.
Altre iniziative sociali, alcune estese solo a determinate condizioni anche ai dipendenti, offrono un supporto ed un sostegno economico alle famiglie:
- borse di studio per i figli studenti meritevoli;
- convenzioni per centri estivi per bambini e ragazzi;
- viaggi e vacanze a condizioni vantaggiose;
- sconti e convenzioni riservate per l'acquisto di beni e servizi;
- concorsi a premi per esaltare i talenti artistici e le abilità personali.
Dal 2017 è stato costituito un Fondo di solidarietà riservato ai soci e alle loro famiglie con l'obiettivo di fornire un aiuto concreto in caso di forti difficoltà come gravi malattie, lutti, spese mediche non coperte da fondi sanitari, assistenza ai familiari ricoverati, acquisto di presidi sanitari.
Di Coopservice 27 Maggio 2019
Di Coopservice - Alcune informazioni utili per una maggiore chiarezza sul tema dei rifiuti speciali.
Si definiscono rifiuti tutte le sostanze o gli oggetti derivanti dalle attività umane o dai cicli naturali di cui il proprietario decida di disfarsi.
Si distinguono i rifiuti in base alla provenienza:
- I rifiuti urbani sono quelli che provengono dalle abitazioni civili, e vengono gestiti dalla Pubblica Amministrazione;
- I rifiuti speciali sono invece quelli che provengono dalle attività produttive delle industrie e delle aziende, e vengono gestiti da aziende autorizzate allo smaltimento.
Ancora diverso è il caso dei rifiuti pericolosi, ossia quelli che contengono una concentrazione elevata di sostanze inquinanti, e per questo motivo devono essere trattati prima di essere smaltiti.
Per lo smaltimento dei rifiuti speciali, le aziende devono attenersi a precise normative per non incorrere in sanzioni e per ridurre al minimo il loro impatto ambientale.
Il registro di carico e scarico per i rifiuti speciali
Le aziende hanno l'obbligo di annotare su un apposito registro le caratteristiche e la quantità di rifiuti prodotti entro 10 giorni lavorativi dalla produzione, per la comunicazione annuale al Catasto.
Se però la produzione annua di rifiuti non supera le 10 tonnellate per quelli non pericolosi e le 2 tonnellate per quelli pericolosi l'azienda si può rivolgere alle organizzazioni di categoria per la compilazione dei registri con cadenza mensile.
Sono obbligati a compilare il registro anche i produttori di rifiuti esonerati dal MUD (Modello Unico Dichiarazione Ambientale), ossia:
- Gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo inferiore a 8.000€;
- Le aziende che raccolgono e trasportano i rifiuti non pericolosi;
- Le aziende con meno di 10 dipendenti.
Anche in questi casi quindi, sebbene si sia esonerati dalla compilazione del MUD non lo si è da quella del registro di carico e scarico.
Lo smaltimento dei rifiuti speciali
L'accumulo di rifiuti presso il luogo in cui sono stati prodotti è chiamato deposito temporaneo, e deve seguire norme specifiche, in particolare per quanto riguarda la conservazione dei rifiuti pericolosi, affinché non mettano a rischio la salute delle persone.
L'area di deposito dei rifiuti deve infatti essere appositamente segnalata, con anche l'indicazione della pericolosità dei rifiuti in essa contenuti, avendo cura di imballare e dividere nel modo corretto tutte le categorie di rifiuti.
Prima di tutto, ogni tipo di rifiuto deve essere classificato, per poterne definire la pericolosità, e l'analisi dovrà essere ripetuta nel caso in cui ci siano variazioni della composizione o per dimostrare la persistenza della non pericolosità.
Lo smaltimento dei rifiuti speciali può avvenire in due modalità:
Avviare i rifiuti al recupero o allo smaltimento ogni 3 mesi, indipendentemente dalla quantità accumulata;
Avviare i rifiuti al recupero o allo smaltimento entro un anno dalla produzione, se in quantità inferiore di 20 metri cubi se non pericolosi e di 10 metri cubi se pericolosi.
L'impegno ecologico di Coopservice.
Nel corso degli anni Coopservice ha sviluppato un approccio green per ridurre al minimo l'impatto ambientale delle sue attività.
Seguendo le direttive europee e internazionali riguardanti gli aspetti ambientali l'azienda ha definito un percorso finalizzato all'erogazione di un servizio sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Lo scopo principale di Coopservice è quello di una graduale riduzione degli sprechi, ottimizzando le risorse impiegate tramite una gestione integrata di tutti gli aspetti del servizio.
È in questo modo che l'azienda si impegna al raggiungimento di alcuni obiettivi fondamentali:
- Efficienza e risparmio nell'uso delle risorse, in particolar modo dell'energia, e di conseguenza una notevole riduzione delle emissioni di CO2;
- Riduzione dell'uso di sostanze pericolose;
- Riduzione in termini quantitativi dei rifiuti prodotti.
Per questo motivo Coopservice utilizza la Certificazione EPD (Environmental Product Declaration), uno strumento innovativo di trasparenza che permette al cliente di essere pienamente informato per quanto riguarda le performance ambientali dei prodotti e dei servizi forniti, come ad esempio i consumi ridotti di materie prime, l'assenza di sostanze pericolose, il risparmio di acqua ed energia.
(Reggio Emilia 17 Maggio 2019)
La decisione del Cda al termine dell'assemblea dei soci di Modena. Presentato il nuovo logo della cooperativa leader nei servizi integrati di facility.
Reggio Emilia, 1 luglio 2019 – Roberto Olivi è stato confermato presidente di Coopservice per i prossimi tre anni. Lo ha stabilito il consiglio d'amministrazione della cooperativa, che si è riunito al termine dell'Assemblea dei Delegati di sabato 29 giugno, a Modena.
Olivi, 58 anni, è presidente di Coopservice dal 2010. Laureato in economia all'Università di Modena, è entrato in Coopservice sin dalla sua nascita, nel 1991. All'interno della cooperativa ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali: responsabile area Igiene e Sanificazione; direttore della divisione Sicurezza; Direttore Generale. Olivi è anche presidente di Servizi Italia, membro del Consiglio Territoriale Centro Nord di Unicredit e della direzione nazionale di Legacoop.
L'assemblea dei delegati ha provveduto al rinnovo parziale del Cda. Oltre a Olivi sono stati confermati: Marco Cozzolino, Andrea Di Gennaro e Gavino Satta. Tre i nuovi ingressi: Antonio Paglialonga, Luca Baracchi, Lucia Chiatti. Il Cda della cooperativa è composto in maggioranza da donne.
Nel corso dell'assemblea dei soci è stato presentato il nuovo logo della cooperativa, che richiama i valori strategici di Coopservice: la centralità delle persone e l'identità cooperativa, la propensione all'innovazione, la sostenibilità ambientale e sociale.
Il Gruppo Coopservice, che comprende anche Servizi Italia, quotata in Borsa, ha chiuso il 2018 con un fatturato di 933 milioni di euro (+8,2%) e 22.214 occupati (+6,9%).
Un 2018 positivo per Coopservice: fatturato a 933 milioni di euro (+8,2%). Una nuova organizzazione più efficiente per fornire servizi integrati di facility
Il bilancio del gruppo che ha incrementato l'occupazione del 6,9%, a 22.214 addetti I dati della capogruppo: 502 milioni di valore della produzione e 15.103 dipendenti. Sviluppo sostenibile e formazione: -5% emissioni di CO2, nasce Coopservice Academy.
Il presidente Olivi: Risultati positivi che rafforzano la cooperativa e l'impegno verso i soci, ma dobbiamo continuare ad innovare per consolidarci in Italia e all'estero
Reggio Emilia, 28 giugno 2019 - Crescita del fatturato e dell'occupazione e conclusione del processo di riorganizzazione aziendale che porterà Coopservice a diventare un operatore leader nel mercato dei servizi integrati di facility, grazie all'adozione di un modello agile che consente il superamento dell'organizzazione per linee di servizio. Sono stati questi i temi al centro delle 8 assemblee territoriali dei soci di Coopservice (842 soci partecipanti, portatori di oltre mille deleghe per un totale di circa 2.000 voti) convocate per l'approvazione del bilancio della cooperativa e del gruppo.
Il Gruppo Coopservice ha chiuso il 2018 con un incremento significativo dei ricavi: 933 milioni di euro, +8,2% rispetto al 2017. Gli occupati sono 22.214, in crescita del 6,9% rispetto all'anno precedente. L'EBITDA è stato di 96,6 milioni di euro e il risultato netto di pertinenza del Gruppo di 2,3 milioni di euro. Il patrimonio di gruppo ammonta a 126,9 milioni.
Tra le principali società controllate sono particolarmente positivi i dati di Archimede Spa, che in due anni ha quasi raddoppiato il fatturato e ha chiuso il 2018 con 83 milioni di ricavi (+18%). In linea con le previsioni di budget gli andamenti di Gesta Spa e Servizi Italia Spa, quotata in Borsa.
Positivo l'andamento della capogruppo: il valore della produzione di Coopservice è stato di 502 milioni di euro (+5,7%), con un EBITDA a 22,1 milioni (+8,8%) e un risultato ante imposte di 4,9 milioni di euro (+2,2%). Gli occupati sono passati da 14.575 a 15.103, con una crescita del 3,6%.
"Ai soci presentiamo un bilancio positivo e una cooperativa solida: risultati non scontati perché raggiunti in condizioni di mercato difficili ma che sono una conferma della nostra capacità di crescere anche in momenti di congiuntura non positiva. I dati sono in linea con gli obiettivi fissati nel piano industriale 2018-2020, che prevede il raggiungimento del miliardo di fatturato nel 2020, anche attraverso operazioni di crescita per linee esterne - commenta Roberto Olivi, presidente di Coopservice - Cresciamo ma non smettiamo di porci nuovi obiettivi per essere sempre allineati ai trend di mercato. Nel 2019, con l'integrazione di Gesta Spa in Coopservice, andrà a conclusione il processo di riorganizzazione interno che ci consentirà di essere più incisivi nel mercato dell'energy & facility management, grazie ad una offerta integrata e completa di servizi. Continueremo a investire in innovazione e a sostenere lo sviluppo delle nostre controllate all'estero, un ambito di crescita che è strategico: vediamo già buoni risultati, come l'importante gara di servizi di vigilanza che recentemente ci siamo aggiudicati in Spagna".
Il positivo andamento economico ha consentito l'assegnazione ai soci di un ristorno di 800 mila euro, in aggiunta ai 428 mila euro di rivalutazione e remunerazione delle quote sociali. A questi benefici per i soci si aggiungono quelli non monetari, che rientrano nei pacchetti di welfare aziendale sia per i soci che per i dipendenti: previdenza e sanità integrativa, un Fondo di Solidarietà con una dotazione di 220 mila euro, destinato a sostenere con un aiuto concreto i soci e le loro famiglie che vivono momenti di particolare difficoltà, borse di studio per gli studenti meritevoli figli di soci, appartamenti vacanza convenzionati.
Coopservice, nel corso dell'assemblea di bilancio, presenterà agli stakeholder la seconda edizione del report integrato che ai dati finanziari affianca indicatori relativi alla responsabilità sociale d'impresa e alla sostenibilità. Nel report è misurato sia l'impatto delle attività di Coopservice rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu, sia alcune perfomance ambientali della cooperativa che, nel 2018, ha ridotto del 5% le proprie emissioni di CO2 grazie a scelte innovative nei processi produttivi e all'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale.
"Sostenibilità, persone, innovazione: sono i tre pilastri della nostra strategia, sintetizzata nella nuova identità visiva che presenteremo ai soci, a partire dal restyling del logo della cooperativa - aggiunge il presidente Olivi - Pur restando saldamente ancorati ai nostri valori e alla nostra storia, il rinnovamento dell'identità visiva di Coopservice nasce dalla necessità di comunicare la nostra autorevolezza e la nostra reputazione con un linguaggio fresco, moderno e dinamico. Questo cambiamento si inserisce in una strategia di comunicazione più ampia che avrà il proprio fulcro nella App Coopservice Community e in Think Magazine, il nostro nuovo webmagazine in cui racconteremo i nostri progetti e non solo".
I soci di Coopservice sono 5.598, in maggioranza donne e per il 15% di cittadinanza non italiana. Anche i dipendenti e i componenti del Cda sono in maggioranza donne. Nell'ambito delle proprie politiche di Diversity & Inclusion, Coopservice ha sostenuto progetti di promozione e supporto dell'occupazione femminile e di associazioni contro la violenza sulle donne. Nel 2018 si è registrato un aumento del 278% del numero di dipendenti che hanno usufruito del congedo di paternità.
Nel 2018 sono state erogate oltre 57.000 ore di formazione professionale, con il coinvolgimento di circa 10.000 addetti. È stato varato anche il progetto Coopservice Academy, un vero e proprio master aziendale che si prefigge l'obiettivo di sviluppare i talenti e le capacità di leadership e formare così i manager del futuro.
I numeri di Coopservice
Alcuni numeri delle attività svolte nel 2018: 506.000 allarmi gestiti (1 al minuto); 10 milioni di km percorsi dalle pattuglie di vigilanza; 60 milioni di confezioni di farmaci movimentati (115 confezioni al minuto); 45.000 punti luce di illuminazione pubblica gestiti; 29 sedi e filiali; 10 centrali operative della vigilanza; 18 magazzini di logistica; 6 magazzini di logistica sanitaria.
L'approvazione finale del bilancio avverrà il 29 giugno, nel corso dell'Assemblea Generale dei soci, in programma a Modena. Interverranno il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli e il presidente di Legacoop Produzione & Servizi, Carlo Zini.
Coopservice sull'inchiesta della Procura di Cosenza - Totale estraneità ai fatti.
Reggio Emilia, 6 febbraio 2019 – Coopservice, in relazione alle notizie sull'inchiesta della Procura di Cosenza sui contratti di appalto all'Ospedale Annunziata, e a seguito della diffusione di notizie lesive, false e gravemente diffamatorie, si vede costretta a inviare le seguenti precisazioni e rettifiche, a tutela della propria reputazione, dell'attività economica d'impresa e del lavoro di migliaia di soci e dipendenti.
All'Ospedale Annunziata, Coopservice effettua esclusivamente il servizio di pulizia, che è stato erogato come da contratto e determine dell'Ente Appaltante.
La cooperativa ribadisce di non aver mai subito sequestri e che nessuna persona riferibile a Coopservice ha mai ricevuto informazioni di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Cosenza.
In relazione ad altre notizie circolate su Coopservice, vere e proprie fake news o notizie riciclate fatte circolare artatamente per puro fine di speculazione politica, la cooperativa intende chiarire due punti:
1. Le vicende della Procura di Locri e della Prefettura di Reggio Calabria, riportate in alcuni articoli e attribuite erroneamente alla nostra cooperativa, rappresentano un maldestro errore giornalistico probabilmente generato da un'omonimia ma anche da una grave mancanza di controllo delle fonti. La vicenda infatti si riferisce al Gruppo Coopservice Gestioni Società Cooperativa di Locri, di cui il sig. Lorenzo Delfino è legale rappresentante. Questa società è totalmente estranea al nostro gruppo, come facilmente verificabile con un minimo di scrupolo e di etica professionale.
2. Le vicende relative all'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia si riferiscono a situazioni da tempo risolte e che possono essere ricondotte alla normale dialettica tra azienda, lavoratori e organizzazioni sindacali, ma che in nessun modo possono essere collegate al servizio all'Ospedale di Cosenza.
Coopservice diffida dall'accostare il proprio nome a vicende cui è estranea e si riserva la possibilità di intraprendere ogni ulteriore azione a tutela della cooperativa e del lavoro degli oltre 15.000 soci e dipendenti, cui è destinato oltre il 70% del valore prodotto dalla cooperativa, a testimonianza del reale impegno mutualistico e di tutela e valorizzazione del lavoro.
Il Gruppo ha acquisito il controllo della Security & Training, società di servizi di sicurezza, consulenza e formazione specializzata e certificata in ambito aeroportuale e portuale. Più qualità ai servizi: Coopservice tra i primi in Europa ad ottenere la certificazione UNI EN16082 "Airport Security Service Certificate". I numeri della Linea Sicurezza: 2.200 guardie giurate, 10 centrali operative, 36.000 allarmi collegati
Reggio Emilia, 10 dicembre 2018 - Coopservice, uno dei principali player italiani nella fornitura di Servizi Integrati di Facility, rafforza la propria posizione nel settore della security acquisendo il 51% di Security & Training, società di consulenza e di formazione professionale in materia di sicurezza che svolge servizi di security con personale specializzato e certificato.
Per Coopservice, l'obiettivo dell'operazione è qualificare ulteriormente la propria offerta di servizi di Security in un settore strategico, quello dei trasporti, estremamente delicato e nel quale Coopservice può vantare un'esperienza pluriennale e consolidata nei servizi di sicurezza sussidiaria per importanti infrastrutture aeroportuali e portuali come l'Aeroporto di Olbia Costa Smeralda e i Porti di Olbia, Genova e Savona.
"Il comparto sicurezza è strategico per Coopservice - dichiara il presidente, Roberto Olivi - Continueremo ad investire per cogliere due obiettivi principali: fare innovazione continua per allargare l'operatività a nuovi settori strategici e integrare sempre più le attività di security e servizi fiduciari nelle soluzioni di facility, sempre più richieste dal mercato e dalla clientela che ha bisogno di poter contare su un unico referente per la gestione di tutti i servizi infrastrutturali".
Security & Training, attiva dal 2004, ha ereditato l'organizzazione, il corpo docenti, il know-how della Security Training Project Srl ed è autorizzata e riconosciuta dal Ministero dell'Interno come centro di formazione per i corsi di sicurezza sussidiaria portuale, ferroviaria e dei trasporti terrestri in concessione, da ENAC per l'erogazione dei corsi per tutte le categorie di personale aeroportuale e dalla Capitaneria di Porto.
"Entrare a far parte di un primario Gruppo come Coopservice, con un'esperienza di oltre quarant'anni nel settore della vigilanza privata ed una presenza capillare sul territorio italiano ci permette di estendere il nostro raggio d'azione e di offrire la nostra competenza altamente specialistica a nuovi mercati", ha dichiarato Luigi Cola, amministratore delegato di Security & Training.
La struttura organizzativa e didattica può contare su numerose sedi formative, alcune delle quali attrezzate con strumentazioni RX e Metal Detector per la formazione sui controlli di sicurezza, in diverse città italiane: Roma, Pomezia, Savona, Genova, La Spezia, Mantova, Parma, Cavriago, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì, Firenze, Prato, Chieti, Sassari, Olbia, Cagliari, Oristano.
L'impegno di Coopservice per dare sempre maggiore qualità al proprio comparto della sicurezza è dimostrato anche dal conseguimento, tra i primi Istituti di Vigilanza in Europa ad ottenerla, della certificazione dei propri servizi di sicurezza in ambito aeroportuale secondo la norma europea UNI EN16082:2011 "Servizi di security aeroportuale e dell'aviazione civile".
La norma, voluta da gestori aeroportuali e operatori del comparto, ha l'obiettivo di rispondere alla richiesta di qualificare l'affidabilità dei fornitori in un settore sensibile e strategico quale quello della sicurezza aeroportuale.
Coopservice (862 milioni di fatturato di gruppo nel 2017 e 20.788 dipendenti) opera nel comparto sicurezza con più di 2.200 guardie giurate, 900 operatori tecnici della sicurezza, 10 centrali operative di cui 2 certificate, oltre 36.000 impianti d'allarme collegati e più di 500 mezzi tra portavalori e veicoli operativi, erogando direttamente servizi di vigilanza in 28 province in 7 regioni e in tutta Italia grazie al network di istituti convenzionati.
26 settembre 2018 - CPL Concordia Soc. Coop. e Coopservice Soc.Coop.p.A. hanno concluso la fase di analisi e studio, condotta con la collaborazione di primari consulenti ed esperti, relativa all'ipotesi di costituzione di una nuova società a partecipazione paritetica nel settore dell'Energy & Facility Management.
Il progetto di una Newco è un obiettivo ambizioso, con una complessità tale da richiedere una serie di condizioni specifiche che, allo stato attuale, non si sono verificate.
CPL Concordia e Coopservice hanno pertanto deciso congiuntamente di non proseguire oltre nel progetto e di continuare ad operare autonomamente nel mercato del Facility Management attuando nuove e differenti strategie di crescita e sviluppo.
Collegare l'impianto di allarme antintrusione alla centrale operativa di un istituto di vigilanza privata non è più prerogativa delle aziende o delle attività commerciali.
L'evoluzione della tecnologia e la progressiva riduzione dei costi sia dei sistemi di sicurezza sia dei servizi di vigilanza consente a tutti, anche al privato, di avvalersi del servizio di pronto intervento con guardie giurate in caso di allarme. Un aumento notevole del livello di sicurezza e protezione a fronte di costi davvero contenuti.
Cosa accade quando scatta un sistema di allarme? I moderni impianti sono in grado di inviare un messaggio al nostro smartphone per avvisarci del tentativo di intrusione. I sistemi più innovativi riescono addirittura ad inviare immagini o filmati della scena in tempo reale.
Ma cosa possiamo fare per impedire che i malintenzionati portino a termine la loro azione, soprattutto se siamo lontani da casa? Come possiamo proteggere noi stessi e la nostra famiglia senza correre alcun rischio per la nostra salute e incolumità?
La soluzione è affidarsi all'intervento di professionisti della sicurezza. L'Istituto di Vigilanza Coopservice può inviare sul posto una pattuglia con a bordo una guardia giurata armata esperta, formata e addestrata per contrastare adeguatamente l'emergenza.
L'impianto di allarme può essere facilmente collegato alla Centrale Operativa dell'Istituto di Vigilanza Coopservice attraverso una SIM installata nella centralina. Il segnale di allarme viene così inviato immediatamente alla Centrale Operativa senza richiedere costi telefonici o di connessione aggiuntivi. L'operatore di centrale che riceve la segnalazione attiva il protocollo di sicurezza che, normalmente, prevede un contatto telefonico diretto con il proprietario o altri referenti per verificare l'effettività dell'allarme.
In caso di conferma o di assenza di risposta, la centrale invia la pattuglia più vicina all'abitazione per effettuare scrupolosi controlli ed accertarsi che non ci siano intrusi all'esterno o segni di effrazione che segnalino tentativi di intrusione o di furto. In questo caso, è la stessa guardia che richiede alla centrale operativa l'intervento delle forze dell'ordine, restando a protezione dell'abitazione fino al ripristino delle normali condizioni di sicurezza. E tutto questo avviene informando in tempo reale il proprietario di ciò che sta accadendo.
L'Istituto di Vigilanza privata Coopservice vanta oltre 40 anni di esperienza nella sicurezza ed è presente sull'intero territorio nazionale con 21 sedi operative, più di 2.000 guardie giurate, 10 centrali operative tecnologicamente all'avanguardia e oltre 400 automezzi operativi.
Per maggiori informazioni sui servizi di sicurezza di Coopservice, visitate il sito www.coopservice.it .
Per maggiori informazioni sui servizi di sicurezza e vigilanza di Coopservice, visitate il sito www.coopservice.it .
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