A seguito di un rocambolesco inseguimento per le vie di Modena, personale della Sezione Polizia Stradale di Modena ha denunciato in stato di libertà una nomade di etnia ROM, A.M. di anni 20, domiciliata nel modenese, per violazioni alle norme sull'immigrazione clandestina.
La donna è stata fermata dopo un rocambolesco inseguimento per le vie di Modena.
La nomade, infatti, si trovava a bordo di un'autovettura Alfa Romeo 147, alla cui guida vi era un uomo, allo stato sconosciuto in quanto datosi alla fuga, che aveva provocato una serie d'incidenti stradali nel centro cittadino.
Dopo aver provocato un incidente stradale in via Canaletto, l'uomo si era data alla fuga, inseguito per le strade di Modena dal veicolo di una delle parti coinvolte che, nel frattempo, tramite 113, aveva fatto intervenire una pattuglia della Polizia stradale e del locale UPGSP.
Durante la fuga, il conducente, per sottrarsi all'inseguimento, non aveva esitato a tamponare o urtare quanti si trovassero ad ostacolarlo.
Gli agenti sono riusciti a rintracciare il veicolo al Parco Novi Sad e a bloccare la nomade, mentre il conducente ha continuato la fuga a piedi, facendo perdere le proprie tracce.
Gli accertamenti sull'autovettura Alfa Romeo hanno evidenziato l'assenza di copertura assicurativa e per tale motivo è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Sono tuttora in corso indagini al fine di identificare il conducente.
Nella mattinata di ieri, nella Parrocchia "San Giovanni Evangelista", alla presenza delle più alte cariche militari e civili, si sono svolte le celebrazioni di San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato.
Al termine della funzione religiosa, il Questore di Modena, Paolo Fassari, dopo aver espresso il suo sentito ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato per l'impegno profuso nonostante le grandi difficoltà quotidiane, ha incentrato il suo discorso sul tema dell'integrazione e dell'accoglienza, quale mezzo indispensabile per ridurre il crimine e l'illegalità.
Sono stati propri i giovani studenti delle scuole primarie "A. Gramsci" e "C. Collodi", che dopo aver discusso in classe con gli insegnanti, hanno formulato e letto ai presenti i loro pensieri sul tema dell'integrazione e sul loro modo di vivere il rapporto con gli altri: "Uguali e diversi, ma unici", questo in sintesi inloro messaggio di fraternità.
A tutti gli studenti presenti è stato donato il "Mio diario della Polizia di Stato".
Anche i Boy Scout del gruppo "Modena 4°", presenti alla ricorrenza con una delegazione, hanno riproposto il tema dell'accoglienza questa volta attraverso le immagini, disegni e fotografie, espressione dei principi di fratellanza e cittadinanza mondiale. Una foto particolarmente significativa ritrae tre giovanissimi scout in altrettanti momenti di preghiera appartenenti religioni differenti.
Alle tre classi impegnate nel progetto "San Michele Arcangelo 2017", sono stati regalati tre "tablet" wi-fi, quale supporto nella attività didattica.
Quest'anno il premio per la legalità (un manufatto in cristallo raffigurante in modo tridimensionale il nostro Santo protettore) è stato consegnato dal Prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, al Dirigente Scolastico Regionale Ambito Territoriale di Modena, Silvia Menabue, per la costante e fattiva collaborazione tra scuola modenese e Polizia di Stato nel condividere e affermare i principi di legalità e al Dirigente dell'Istituto Comprensivo n.10 per il progetto "San Michele Arcangelo 2017".
Lo stesso premio è stato consegnato dal sindaco Muzzarelli al gruppo Scout "Modena 4°", per l'importante opera di integrazione svolta all'interno del quartiere Crocett
a.
Presente una pattuglia ippomontata della Polizia di Stato nell'area della parrocchia e nel vicino Parco XXII aprile.
DISCORSO DEL QUESTORE Paolo FASSARI
Ringrazio le Autorità presenti – prime tra tutte il sig. Prefetto, il Sindaco, il sig. Presidente del Tribunale, sig. Procuratore della Repubblica, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Sassuolo e Carpi, il neo comandante dell'Accademia Militare, i comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Polizia di Stato e delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di
Stato e degli impiegati dell'Amministrazione civile dell'Interno. Saluto i parenti delle vittime del dovere.
Sentimenti di gratitudine porgo al Comune di Modena che ha patrocinato l'iniziativa e a Monsignor Giacomo Gazzetti, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Modena e Nonantola che ha celebrato questa funzione. Salutiamo con affetto monsignor Erio Castellucci, impegnato fuori regione. Grazie a Don Dino che ci ha ospitato nella sua parrocchia.
Mi sia consentito rivolgere un sentito ringraziamento per il sostegno fornito a questo momento alla Banca Popolare Emilia Romagna qui presente con il presidente Luigi ODORICI, sensibile anche in questa circostanza ai temi della legalità quale presupposto necessario per lo sviluppo imprenditoriale.
Nella ricorrenza del nostro Santo protettore esprimo alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato di questa provincia la mia più profonda gratitudine per l'impegno quotidiano, malgrado le difficoltà cui ci imbattiamo quotidianamente. Abbiamo quest'anno pensato di festeggiare San Michele Arcangelo, non come in passato in Duomo, ma in una parrocchia ed in particolare in questo quartiere dove la Polizia di Stato ha percepito il disagio relazionale vissuto da alcuni abitanti ed ha profuso, così come le altre forze di polizia statali e locali, uno sforzo notevolissimo per contrastare fenomeni delinquenziali e dare seguito alle richieste di intervento rivolte a tutti gli attori coinvolti nel mantenimento della pubblica sicurezza.
La preghiera rivolta al nostro arcangelo che non ha esitato ad usare la spada per uccidere Satana, è quella di dare forza alla rettitudine delle menti e ai nostri voleri per affermare l'onestà, salvaguardare la pace e quindi debellare la paura.
La paura sarà il tema cruciale dei prossimi dieci anni, pietra angolare della vita democratica, fondamento del contratto sociale dello stato moderno, l'antitodo della sopraffazione.
C'è chi usa i dati per alimentare la paura ingigantendo i pericoli puntando su rilevazioni che dicono che gli stranieri (non i profughi) delinquono molto più dei nativi. I media dedicano una spazio sproporzionato rispetto agli altri paesi ai fatti di cronaca nera. Le rilevazioni demoscopiche mostrano che il pubblico sovrastima la presenza di stranieri e della percentuale di immigrati.
C'è chi li usa per contestare la paura specie verso gli immigrati ritenendo che la gente sopravvaluta i pericoli a fronte delle menzogne propagate dall'opposta ideologia.
San Michele Arcangelo ha sconfitto i nemici della verità perché – come recita la preghiera - i nemici della verità sono anche i nemici della giustizia.
Il Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Gabrielli ha recentemente affermato: la sicurezza è un patrimonio comune che tutti dobbiamo costruire e non può essere argomento con cui si vincono campagne elettorali.
Quando operiamo sul territorio, siamo ben consci che il senso d'insicurezza è una percezione che un racconto obiettivo sui dati non riesce a sopprimere. Chi ha paura di subire un furto non si sentirà rassicurato neanche se gli dimostrassero, dati alla mano, che i numeri di quel reato stiano diminuendo, perché pensa che siano comunque troppi. Chi pensa che ci siano troppi immigrati perché li vede spacciare sotto la sua abitazione o bighellonare per strada, non si tranquillizza se gli diciamo che in Italia sono solo l'8% della popolazione.
Ma anche se i reati improvvisamente si dimezzassero non muterebbe il sentire della gente, che non è fatto solo di paura ma anche di indignazione, non solo per il timore di essere vittima di un crimine, ma anche per un impianto sanzionatorio avvertito come assai blando, per la sensazione di essere abbandonati e senza difesa (si pensi alle donne perseguitate da mariti o fidanzati violenti).
Oggi la Polizia di Stato di Modena festeggia il suo Santo Patrono – che nella preghiera invochiamo affinchè alimenti lo "spirito di umana fraternità" - rinnova innanzi la cittadinanza e gli abitanti di questo quartiere il suo impegno nel contrasto all'illegalità, non perché ritiene che ciò solo basti a dissolvere le tenebre della paura né perché non vi sia motivo per avere paura. Ma perché, oltre a fare la propria parte accanto a tutti gli enti preposti alla garanzia della sicurezza, vorremmo tendere la nostra mano e quella degli abitanti del quartiere a persone meno fortunate che, se ne avessero la possibilità, preferirebbero non vendere stupefacenti o prostituirsi. Vorremmo che la gente non ci veda come momento di repressione ma baluardo di legalità ed opportunità perché le vittime di sopraffazione vivano senza timori una diversa condizione.
La paura non è una colpa. Di fronte a questo sentimento l'unica cosa che può attenuare la paura non è andare dai cittadini e convincerli che si stanno sbagliando, ma riconoscere il loro diritto ad averla e dimostrare con i fatti che tutti noi stiano facendo di tutto per spegnerla, stando vicino ed ascoltandoli per liberarli da essa. I populisti che trasformano la paura in terrore vanificano gli sforzi delle forze di polizia più dell'esiguità degli organici. Se continueremo a pensare che per risolvere i problemi di un quartiere basta accrescere il numero degli arresti o militarizzarlo, sappiate che l'unico effetto che produrremmo è quello di fare spostare altrove chi vive di espedienti e si ubriaca per strada, forse perché qualcuno di essi perché non ha affetti e riferimenti familiari con cui condividere la sua vita o perché la sua cultura non sente riprovevoli comportamenti che nel nostro vivere quotidiano qualifichiamo ineducati e generatori d'insicurezza.
Aprirsi all'accoglienza senza se.. e senza ma... costituisce in primo luogo il dovere di chi ricopre cariche istituzionali...
Oggi nel 2017 quando nessun regolamento può vietare di tenere cani in uno stabile condominiale, spiace sentire dire.. sono arrivati all'improvviso....noi non siamo razzisti però sa.. abbiamo bambini... come se chiunque arrivasse fosse per ciò solo pericoloso e criminale.
Quando sento chiedere di sottoporre a continui controlli sempre lo stesso esercizio, osservo: ma se dei balordi imbrattano i muri con vernice è loro che dobbiamo sanzionare o dissuadere, non chiudere i negozi che vendono la vernice... Le istituzioni applicano le leggi e non fanno giustizia sommaria. Ai refrattari all'integrazione bisogna fare capire che non ci sono alternative. Ci sono etnie che non otterranno mai lo status di rifugiato destinati a restare illegalmente. Per coloro che si sottrarranno ai rimpatri, non resta che l'integrazione per salvaguardarci da criminalità e terrorismo. Integrazione non vuol dire tollerare reati, ma l'esatto contrario.
Vivere nell'illegalità porta a commettere reati, diventa terreno di reclutamento per le organizzazioni criminali ma anche per il terrorismo di matrice religiosa. L'adesione alla propaganda jihadista, molte volte, prima ancora che una causa di pericolo per noi è un effetto di una mancata integrazione sociale; l'aspetto religioso diventa quasi un corollario di situazioni di marginalità e disagio che non trovano altre risposta e diventano espressione di sfida e ribellione.
Oggi gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono chiamati sistematicamente ad intervenire quando l'emergenza è in atto, subiscono le amplificazioni mediatiche di chi innanzi ad un problema di soluzione non facile ed origine estranea alle nostre competenze, ci chiede comunque di fare sempre più controlli e arresti, come se ciò fosse la panacea per risolvere una complessità. Eliminare i fattori di marginalizzazione ed esclusione sociale, avviare alla formazione linguistica ed all'istruzione, favorire il dialogo interreligioso, l'accesso all'assistenza sanitaria, ad un alloggio, ai ricongiungimenti familiari sono tutti obiettivi che ridurrebbero fortemente il numero dei soggetti proclivi a delinquere.
Noi non minimizzano la paura della gente, ma siamo consci che gli sforzi fatti anche in questo quartiere insieme alla polizia municipale di Modena, costituiscono solo la tessera di un mosaico in un quadro di sinergie istituzionali e non.
Come avete visto hanno partecipato all'offertorio, come lo scorso anno, nostri fratelli perfettamente integrati. Ci uniamo alla loro preghiera perché possano avere tra noi una vita migliore.
Vorrei a tal proposito che chi fa informazione pubblicizzasse anche lo sforzo quotidiano del gruppo volontari Crocetta che, oltre a fare doposcuola ai bambini del quartiere, hanno attivato corsi di alfabetizzazione per i genitori dei bambini stranieri che non parlano italiano. Grazie anche a voi.
E siccome crediamo che il nostro futuro sta nelle mani dei giovani, oggi ne abbiamo qui alcuni, che vivono o frequentano questo quartiere.
I ragazzi della 5 A e 5b della scuola primaria Gramsci e quelli della 4B della scuola primaria "Collodi" – quando hanno saputo di questa giornata - hanno parlato e ragionato con gli insegnanti ed hanno spontaneamente composto delle frasi e delle riflessioni su come vivono il loro rapporto con gli stranieri... Sentiamo alcuni di essi....
Vogliamo oggi ringraziare queste classi donando loro un tablet che sarà sicuramente utile per crescere sulla scia di questi principi. A tutti i ragazzi daremo una copia de "Il mio diario" della Polizia di Stato.
Consegnamo ora il premi per la legalità San Michele Arcangelo 2017.
Anche quest'anno la nostra scelta è stata quella di esaltare chi concorre fattivamente alla cultura della sicurezza.
Si tratta manufatti in cristallo che raffigurano in modo tridimensionale il nostro Santo protettore e che oggi intendiamo consegnare a testimonianza dell'apporto conferito in questa giornata.
Sono felice di ringraziare donando al dirigente ufficio scolastico regionale ambito territoriale di Modena Dott.ssa Silvia MENABUE ed alla dirigente scolastico dell'10° istituto comprensivo prof.ssa Maria Teresa COLLARO donando loro il premio per la legalità San Michele Arcangelo 2017
E' il momento di ringraziare per la loro preziosa opera di integrazione nel quartiere il gruppo scout Modena 4°, che oggi ha voluto affiggere all'ingresso della Chiesa alcuni disegni e fotografie inedite in linea con i principi di fratellanza e cittadinanza mondiale. Vi invito a guardarle. Sono belle ed espressive dei momenti di comunità tra giovani appartenenti a diverse nazionalità. Una foto mi ha colpito più delle altre una che ritrae tre scout, ciascuno dei quali assume una posizione espressiva di momenti di preghiera appartenenti a diverse religioni.
Ricordo che l'impegno degli scout e delle associazioni della circoscrizione 2 nel progetto "Vivi il parco XXII Aprile", le feste e gli eventi che realizzano a maggio, uno stand di giochi e spettacoli aperto con lo scopo di rivitalizzare il quartiere a cui partecipano bambini di ogni nazionalità
Sono infine contento di consegnare questo premio ad un capo scout Angela De Nicolo
Ringrazio tutti gli intervenuti
Viva San Michele Arcangelo Viva la Polizia di Stato
La Polizia Stradale di Modena, la notte del 25 settembre, ha individuato un italiano E.V. di 49 anni e A.F. senegalese di 33 anni alla guida di una Range Rover Sport mentre transitavano sull'A1 direzione Milano.
L'auto fermata per un controllo è risultata clonata con utilizzo fraudolento dei dati di un'autovettura rubata in Francia.
Anche i documenti esibiti dai due sono risultati provento di furto presso la Motorizzazione di Caltanissetta nel 2014.
Ad insospettire gli agenti della stradale è stata anche la circostanza che il conduttore, il senegalese, fosse arrivato a Fiumicino con aereo il giorno precedente ed aveva già in un biglietto di ritorno per il 27 settembre.
Entrambi i soggetti sono stati indagati per ricettazione di autoveicolo e di documenti.
L'autovettura è stata sottoposta a sequestro per gli accertamenti finalizzati all'individuazione del legittimo proprietario.
Secondo gli investigatori della Polizia Stradale l'auto era destinata al mercato estero, luogo ove i due si stavano dirigendo.
B. B 22enne albanese, è stato allontanato dal territorio nazionale poiché la sua presenza costituiva una minaccia per la sicurezza dello Stato e avrebbe potuto agevolare organizzazioni o attività terroristiche.
Il Ministro dell'Interno Marco Minniti ha disposto a suo carico il divieto di rientrare in Italia e negli altri paesi dell'area Schengen. Si tratta tecnicamente di un provvedimento di allontanamento previsto dall'art. 20 del Decreto Legislativo 30/2007, trattandosi di figlio di cittadino dell'Unione Europea, in quanto il padre - pur nato in Albania – è cittadino italiano.
L'Ufficio Immigrazione della Questura di Modena ha attivato la procedura che ha portato all'esecuzione del decreto ministeriale. Il provvedimento di immediata attuazione adottato dal Questore di Modena è stato convalidato dalla sezione specializzata Immigrazione e Protezione Internazionale del Tribunale di Bologna.
Scarcerato sabato 23 per avere ultimato di espiare una pena detentiva per evasione dalla Casa Circondariale Sant'Anna, è stato quindi preso in consegna da agenti della DIGOS che si sono imbarcati con lui sul volo che nella serata di sabato è decollato da Bologna alla volta di Tirana, ove è stato affidato alle autorità albanesi.
Durante il periodo di detenzione, il predetto ha palesato una tendenza al radicalismo religioso, ricercando su internet video o documenti di propaganda ideologica ed intraprendendo attività di auto indottrinamento, postando su facebook immagini relative ad uccisioni di musulmani, evidenziando risentimento contro le istituzioni e contro i maltrattamenti dell'Occidente verso il mondo islamico. Durante la detenzione, avvenuta nei vari istituti di detenzione, ha avuto contatti con altri soggetti radicalizzati, manifestando la volontà di porre in essere atti di autolesionismo estremo, inneggiando all'Isis ed aggredendo il personale di polizia penitenziaria.
Benchè in Italia dal 2004 e titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo, gli accertamenti operati dall'intelligence della Polizia di Stato hanno accertato che egli non risultava inserito nel contesto sociale di riferimento, anche in ragione di numerosi precedenti penali per rissa, resistenza, lesioni, porto abusivo d'arma ed evasione.
Anche durante le fasi di esecuzione dell'allontanamento l'albanese ha in più circostanze invocato, mantenendo un atteggiamento di assoluta tranquillità, l'ira di Allah sull'Italia contro gli infedeli.
Nel corso della serata di venerdi, nell'ambito di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, personale della Squadra Mobile ha denunciato in stato di libertà tre cittadini stranieri, di età compresa tra i 22 e i 55 anni, due nigeriani - entrambi richiedenti asilo - e un marocchino con precedenti di Polizia specifici, trovati in possesso rispettivamente di 0,7 grammi di cocaina, 7,6 grammi e 1,2 grammi di marijuana.
I servizi, effettuati con l'impiego di 11 equipaggi della Polizia di Stato, tra i quali anche il Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, e di una unità cinofila di Bologna ha interessato viale Gramsci e le zone limitrofe, con particolare attenzione al parco XXII Aprile.
Proprio all'interno di detta area verde, tra i cespugli, sono stati rinvenuti e sequestrati a carico di ignoti 41,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
Nel corso del servizio sono state identificate 35 persone.
Il Questore di Modena ha vietato per due anni ad un cittadino extracomunitario di accedere nell'esercizio pubblico innanzi al quale era solito spacciare sostanze stupefacenti e di stazionare nella zone adiacenti.
Si tratta per la Divisione Polizia Anticrimine della Questura, diretta dalla Dott.ssa Maria Laura Barbera, del primo caso di applicazione della misura prevista dall'art. 13 del Decreto Legge 20.2.2017 n. 14 (disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città) nei confronti di chi – sussistendo ragioni di sicurezza - è condannato con sentenza definitiva per vendita o cessione di sostanze stupefacenti all'interno o nelle immediate vicinanze di locali o pubblici esercizi.
P. E. 36 anni nigeriano, domiciliato a Parma, è stato arrestato il 3 agosto dello scorso anno dalla Squadra Mobile di Modena per spaccio di eroina e cocaina nelle adiacenze di un negozio etnico di via Crispi la cui attività, come si ricorderà, fu immediatamente sospesa per quindici giorni.
Condannato per tale reato a due anni di reclusione con sentenza divenuta esecutiva lo scorso aprile, P.E. non potrà per un biennio accedere all'interno dell'anzidetto esercizio né stazionare in via Crispi, via Nicolò l'Abate, via Mazzoni, piazza Dante nonché nei locali interni ed esterni della stazione ferroviaria di Modena.
Il destinatario del provvedimento annovera in passato altre due condanne per reati in materia di stupefacenti nel novembre 2012 e luglio 2013.
(In foto la dirigente della Questura di Modena, dottoressa Maria Laura Barbera)
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile, nel corso di due distinte operazioni, ha proceduto all'arresto di tre nigeriani per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso di un mirato servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Gramsci, del Parco XXII aprile e di quelle limitrofe, agenti in servizio presso la Squadra Mobile hanno fermato un cittadino nigeriano O.H., di anni 21, sedicente, clandestino e censurato, gravato da numerosi precedenti di Polizia, che, accortosi della presenza della Polizia, aveva cercato invano di darsi alla fuga a bordo di una bicicletta.
Trovato in possesso di grammi 20,2 di marijuana, O.H. è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti e ivi trattenuto in stato di arresto in attesa del processo con rito direttissimo.
Intorno alle 23.00, una pattuglia della Squadra Volante ha fermato in via Rangoni all'altezza del parco pubblico, una donna J.L., di anni 43 e E.F., di anni 31, entrambi nigeriani e censurati, sopresi a cedere una dose di sostanza stupefacente ad una ragazza.
La perquisizione dei due soggetti, estesa anche all'abitazione, ha dato esito positivo; sono state sequestrate banconote per un totale di euro 1580,00, sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina per un peso complessivo di circa 30 grammi, suddivisa in dose preconfezionate, nonché materiale per il confezionamento della droga.
I due nigeriani sono stati trattenuti presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di Turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
"Commissariato di P.S. di Mirandola arrestato italiano evaso dagli arresti domiciliari".
Sarò processato con rito direttissimo questa mattina M.S. di anni 45 italiano residente a Mirandola che nella giornata di ieri nel corso di un controllo presso il proprio domicilio, dove sta scontando una condanna in regime di detenzione domiciliare, non è stato rintracciato dal personale del Commissariato di P.S. cittadino.
L'uomo che, anche in altre circostanze, non era risultato presente presso l'abitazione è stato intercettato mentre passeggiava per le vie cittadine dove è stato immediatamente fermato e sottoposto in stato di fermo.
"Commissariato di P.S. di Carpi controlli straordinari del territorio".
Si sono svolti nella serata di ieri controlli straordinari del territorio che hanno interessato campi nomadi ed esercizi di raccolta scommesse presenti sul territorio carpigiano.
Le attività coordinate dal Commissariato di P.S. hanno visto la partecipazione anche di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.
Al termine delle attività sono state controllate 60 persone, 28 autoveicoli e contestate 10 violazioni al codice della strada.
Domenica 20 agosto, verso le ore 19.00, personale della Squadra Volante di Modena, coordinato dal Sostituto Procuratore Dottoressa Claudia FERRETTI, traeva in arresto E.R., di anni 47, cittadino tunisino censurato e senza fissa dimora, resosi responsabile di violenza sessuale in danno di una giovane donna italiana.
La vittima, di anni 24, viaggiava a bordo del treno locale "Gigetto" delle ore 18.50, diretto da Sassuolo a Modena.
La donna riferiva agli agenti che, salita sul treno, veniva invitata dallo straniero a sedergli accanto ma, intuitone lo scopo, si allontanava alla ricerca di una carrozza più affollata.
La vittima però è stata raggiunta e bloccata dallo straniero e ripetutamente palpeggiata in diverse parti del corpo.
Sconvolta e in evidente stato di shock, la ragazza riusciva a divincolarsi ed attirare l'attenzione di una viaggiatrice, che immediatamente le prestava soccorso e l'accompagnava presso la carrozza del controllore. Quest'ultimo contattava la Polizia ed arrestava il convoglio sui binari, al fine di evitare la fuga del malfattore prima dell'arrivo della volante.
E.R., sprovvisto di documenti di identità, veniva accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti.
Sottoposto a perquisizione personale lo straniero, nella borsa a tracolla, nascondeva un coltello da cucina di 18,5 cm e 2,3 g. di sostanza stupefacente di tipo hashish.
In considerazione degli elementi raccolti, E.R. veniva arrestato per violenza sessuale in flagranza e denunciato a piede libero per false attestazioni sulla propria identità e detenzione di sostanza stupefacente.
Messo a disposizione dell'A.G., la misura veniva convalidata in data odierna.
Alle ore 21,15 di ieri, 20 agosto 2017, in via Radici in Piano in Sassuolo (MO), veniva segnalata la presenza in terra, in una pozza di sangue, di un cittadino straniero.
Si apprendeva, più tardi, che il soggetto identificato per MOHAMED Hamid, nato in Iraq il 16 dicembre 1979, clandestino, s.f.d e con precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, era giunto cadavere presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di Sassuolo per una ampia ferita da taglio che gli aveva reciso di netto l'arteria giugulare.
Sul posto, il personale della Squadra Mobile e del locale Commissariato di P.S., accertava che il deceduto, in serata, aveva intrattenuto una violenta lite per motivi di gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nel locale della piazza con un soggetto straniero identificato per BOUFES Said, nato in Marocco il 10 febbraio 1976, titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Reggio Emilia, scaduto nel 2014 e con precedenti penali e di Polizia per reati relativi alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso della lite, MOHAMED Hamid, dapprima lanciava delle pesanti offese poi colpiva alla testa BOUFES Said con alcuni sassi trovati in terra procurandogli delle vistose ferite.
Offeso nell'onore e ferito alla testa, dai sassi lanciati contro, BOUFES Said raggiungeva il vicino bar della via e, alla presenza di alcuni connazionali, rompeva contro il muro una bottiglia di birra e con il collo in vetro si avviava alla ricerca di MOHAMED Hamid intenzionato a vendicarsi. Attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere di un locale pubblico situato nella zona teatro dei fatti si focalizzavano i momenti in cui BOUFES Said, raggiunta la via Radici in Piano, colpiva in maniera violenta MOHAMED Hamid con il collo della bottiglia tanto che quest'ultimo, dopo alcuni passi barcollanti, tenendo la mano stretta al collo, si accasciava in terra esamine. Dallo stesso filmato, si aveva modo di osservare che l'autore del gesto, dopo avere sferrato il violento colpo alla gola, fuggiva a piedi uscendo dal campo visivo della telecamera.
La pressante attività di ricerca sul territorio da parte del personale operante consentiva di acquisire notizia che il responsabile del folle gesto probabilmente resosi conto della gravità di quanto accaduto, fosse intenzionato a fuggire dall'Emilia Romagna per raggiungere il fratello che si trova residente in provincia di Cosenza. Su precise indicazioni del personale della Squadra Mobile, venivano presidiate le vicine stazioni dei treni e, proprio all'interno della Stazione Centrale di Modena, il personale di un equipaggio della Squadra Volante, rintracciava BOUFES Said prima che potesse salire sul primo treno utile a lasciare la provincia di Modena. Questi veniva trovato con le ferite in testa ed alla mano destra quest'ultima probabilmente procurata con il fendente sferrato alla vittima con il collo di bottiglia.
In ragione degli elementi raccolti, il P.M. di turno della locale Procura della Repubblica procedeva nella mattinata odierna al fermo di BOUFES Said indiziato del reato di omicidio volontario aggravato da motivi futili. Al termine delle formalità di rito, il fermato veniva associato presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell'A.G.
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15-10-2024 Salute e Benessere
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11-10-2024 Salute e Benessere
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07-10-2024 Salute e Benessere
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30-09-2024 Salute e Benessere
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19-08-2024 Salute e Benessere
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24-06-2024 Salute e Benessere
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19-07-2016 Vendita immobili
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