Il Consiglio approva a maggioranza un documento pro TiBre. La prevista Assemblea dei Sindaci viene invece rinviata a data da destinarsi per consentire i necessari approfondimenti in seguito all'approvazione da parte del Consiglio Provinciale di un ordine del giorno integrato rispetto alla versione originale. All'ordine del giorno di entrambi i consessi un "Documento di indirizzo in merito al sistema infrastrutturale della provincia di Parma" e una "Mozione in merito alla proposta della Regione Emilia-Romagna per il programma infrastrutture strategiche". -
Parma, 16 ottobre 2015 –
Stamattina sarebbero dovuti riunire in seduta monotematica prima il Consiglio Provinciale, poi l'Assemblea dei Sindaci, all'ordine del giorno di entrambi i consessi un "Documento di indirizzo in merito al sistema infrastrutturale della provincia di Parma" e una "Mozione in merito alla proposta della Regione Emilia-Romagna per il programma infrastrutture strategiche".
Il Consiglio si è regolarmente svolto, l'Assemblea è stata rinviata a data da destinarsi per consentire i necessari approfondimenti in seguito all'approvazione da parte del Consiglio Provinciale di un ordine del giorno integrato rispetto alla versione originale.
Il Documento di indirizzo, già discusso nella precedente seduta del Consiglio provinciale, è stato illustrato dal consigliere Censi, che ha insistito sul ruolo strategico della TiBre autostradale e ha espresso un invito al governo di procedere velocemente per approvare il progetto esecutivo del primo tratto.
Nella mozione, presentata dalla consigliera Canova, si concorda con il Governo che vadano privilegiati gli investimenti sulle ferrovie, in coerenza con le linee trasportistiche dell'Unione Europea e si esprime apprezzamento per l'impostazione del Programma regionale delle infrastrutture strategiche e l'Assessore Donini. Per la Pontremolese si chiede alla Regione e al Governo che siano recuperate, già con la legge di stabilità 2016 le risorse a suo tempo stanziate dal governo Prodi (236 milioni + 48 milioni di euro) per il raddoppio della tratta ferroviaria Parma-Vicofertile e per la progettazione definitiva del raddoppio Vicofertile – Fornovo e della galleria di valico (tratto Berceto – Chiesaccia) e si chiede alla Regione Emilia-Romagna di raccordarsi con le Regioni Toscana e Liguria di attivarsi congiuntamente presso il Governo per ottenere una programmazione certa dei finanziamenti necessari per il completamento di questa ferrovia.
Per la Cispadana: si chiede alla Regione di impegnarsi per reperire risorse per il completamento della strada Cispadana e per il potenziamento dell'interscambio ferroviario dell'interporto Cepim. Per la TiBre si chiede al Governo di verificare, nelle more dell'approvazione del progetto esecutivo, se susistono le condizioni per evitare di realizzare il primo lotto del raccordo autostradale Ti-Bre, relativo al tratto Fontevivo-San Quirico e di destinare alla Pontremolese le risorse già stanziate. Vi si chiede inoltre alla Regione di rafforzare il collegamenti tra Fiera, Aeroporto e Stazione Mediopadana dell'Alta velocità. Infine si chiede di intervenire presso Trenitalia di garantire alla stazione di Parma almeno due coppie di treni ad alta velocità.
Conti, iniziando la discussione, ha aderito al Documento di indirizzo, ritenendo il corridoio TiBre foriero di grandi vantaggi per il territorio e il suo tessuto socio - economico. Quindi chiede un no alla Regione, che pone Parma in secondo piano rispetto ad altri territori.
Bianchi sostiene che la contrapposizione tra ferro e ruote è fuorviante perché entrambe le vie sono necessarie e complementari e cita come esempio il trasporto del pomodoro, che difficilmente potrebbe arrivare via ferro a Collecchio (dove si trasforma il 100% del prodotto nazionale. Analoghi i problemi per il latte e per il prosciutto di Langhirano. Inoltre, afferma, il tessuto manifatturiero del Parmense consiglia di proseguire nella modalità intermodale. Sulla Pontremolese ha spiegato che la soppressione dei passaggi a livello (che devono precedere il completamento) ad oggi non sono finanziati da Fs, quindi ha sostenuto che rinunciando alla TiBre il rischio è di non avere per i prossimi 50 ani né validi collegamenti su ferro né su ruote. Le due opere vanno sostenute entrambe, quindi, secondo Bianchi.
A favore della TiBre anche il consigliere Giordani, che segnala con favore che la Provincia abbia oggi un atteggiamento differente di quello a suo tempo tenuto per la stazione Mediopadana.
Secondo Serpagli la Regione ha fatto bene a riaprire la discussione per rimodulare il peso del trasporto su gomma rispetto al trasporto su rotaie, ma ha modificato il Piano Regionale trasporti, facendo uscire dalle sue priorità la TiBre autostradale. Parma invece deve rimarcare il peso del suo territorio con una visione strategica sul futuro. Si dice d'accordo con Bianchi e Censi e sostiene l'approvazione del Documento. Anche gli investimenti sulla Pontremolese, secondo Serpagli, vanno fatti e alla svelta, con il miglioramento di un servizio, che serve soprattutto ai pendolari, e che oggi è molto carente, con la soppressione di un treno al giorno, con preavviso di pochi minuti. Ma il raddoppio della Pontremolese, dal punto di vista ecologico è un intervento è doloroso e molto costoso (due miliardi di euro), ha sostenuto, entrambe le opere vanno inserite nelle opere strategiche regionali.
La domanda che Vescovi ha posto al Consiglio è: vogliamo veramente fare di Parma il luogo delle eccellenze agro-alimentare? L'autostrada aumenterà traffico e polveri sottili, aumentando il carico su questa area, Fontevivo è il Comune con meno terreno fertile della Provincia. Su questa linea, che è vecchia, secondo Vescovi diventeremo perdenti a nel medio periodo. La vera opera prioritaria, su cui concentrare i finanziamenti, ha affermato, sono il raddoppio della Pontremolese e il collegamento con Mantova e Verona. Ha poi rilevato che la valutazione di impatto ambientale andrebbe rifatto risale al 2002 – 2006 e ore il territorio considerato rientra nella Zps. Anche le mitigazioni previste –dice- non sono adeguate: occorre pretendere che le prescrizioni siano tutte rispettate; gli amministratori devono essere guidati da un'idea di comunità, in cui siano centrali salute, benessere, qualità della vita e dell'economia, partendo da dati certi, e confrontandosi con una maggiore complessità.
Per Massari il documento ha un compito politico: bisogna sventare il tentativo – ricorrente – di rendere irrilevante questo territorio e occorre anche sfatare il mito che la ferrovia non abbia impatto ambientale. Va ribadito, anche alle altre Regioni, che il corridoio plurimodale che dai porti del Tirreno porta milioni di container è essenziale, pur ribadendo la centralità del ferro, ma allora bisogna trovare i finanziamenti necessari. Propone poi di emendare il Documento e introdurre tutte le richieste avanzate nella mozione della consigliera Canova, tranne quello di destinare le risorse per la TiBre alla Pontremolese.
Cantoni si dice d'accordo per la modifica del Documento chiesta da Massari. Però precisa che la precedente programmazione aveva un senso, e prevedeva entrambe le opere come prioritarie. Ora la scelta non deve essere tra due alternative che si escludano. Ha anche citato l'esempio della Polonia, che raccoglie il 97% dei finanziamenti UE ed è un Paese in forte crescita, Paese che ha puntato non solo sulle ferrovie, ma anche sul trasporto su gomma.
Giordani fa quindi la sua dichiarazione di voto a favore del Documento di indirizzo, ma solo se ribadisce la priorità della TiBre, se no annuncia la propria astensione.
Censi si pronuncia a favore del Documento emendato come proposto daMassari.
Canova replica che molti dei problemi sollevati da Bianchi potrebbero essere risolti dal completamento della Cispadana, con costi molto inferiori rispetto alla TiBre. Perdere la Mediopadana dell'Alta Velocità è stata grave, ma non è paragonabile al tema della TiBre, il cui completamento è stato già finanziato con l'aumento dei pedaggi, che stiamo pagando tutti, sostiene. Il raddoppio della Pontremolese è invece essenziale per Canova. La scelta non è contro il trasporto su gomma, ma tra un'opera utile e una inutile.
Bellini ritiene che la TiBre vada realizzata, e aggiunge che il primo lotto potrebbe essere agevolmente allacciato con la Cispadana. Sottolinea che le opere di compensazione sono estremamente importanti per portare il traffico fuori da numerosi centri abitati.
Alla fine della discussione si vota sull'emendamento Giordani, che viene respinto, poi sull'emendamento Massari, che viene approvato con 7 voti a favore e 3 contro, infine si vota sul documento così emendato, che viene approvato 7 contrari 2: Canova e Vescovi, astenuto Giordani.
La mozione invece raccoglie solo il voto favorevole dei soli Canova e Vescovi e viene respinta.
Il consigliere regionale Rainieri, che era invitato all'Assemblea dei Sindaci, ha informato che proprio oggi vi è all'odg della Giunta regionale lo stralcio della TiBre dalle opere prioritarie.
(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Un'opera fondamentale per la prevenzione del rischio di alluvioni. Fritelli:"Finalmente si è realizzata un'opera importante che salvaguarda Fontanellato dalle piene, il primo stralcio importante delle opere di difesa della Bassa Ovest". Gazzolo:" l'intero nodo idraulico di Parma riveste un'importanza strategica". -
Parma, 24 ottobre 2015 –
E' stata inaugurata ieri pomeriggio a Fontanellato la cassa di espansione sul cavo Ramazzone.
Il manufatto è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato dalla Provincia di Parma.
Al taglio del nastro davanti al Santuario hanno partecipato l'Assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e il Sindaco di Fontanellato Domenico Altieri.
Soddisfazione del Presidente della Provincia Filippo Fritelli:"Finalmente si è realizzata un'opera importante che salvaguarda Fontanellato dalle piene del Ramazzone, il primo stralcio importante delle opera di difesa della Bassa Ovest."
"Oggi mettiamo un altro importante tassello per la difesa del nostro territorio e delle nostre comunità - ha affermato l'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo - Grazie allo stanziamento da parte della Regione di oltre 1 milione di euro inauguriamo un'opera fondamentale per la prevenzione del rischio di alluvioni, ma non ci fermiamo qui, perché l'intero nodo idraulico di Parma riveste un'importanza strategica. Dal Governo arriveranno 55 milioni di euro per la realizzazione della Cassa del Baganza, che è stata riconosciuta come un intervento prioritario a livello nazionale".
LA STORIA DELLA CASSA
A seguito delle piogge torrenziali e delle alluvioni del 2009 e del giugno 2010, la Regione Emilia Romagna su richiesta della Provincia di Parma, identifica come prioritario l'intervento sul cavo Ramazzone, allo scopo di prevenire ulteriori esondazioni nel capoluogo di Fontanellato con danni a privati, opere pubbliche ed in particolare al Centro per la Riabilitazione Neurologica "Cardinal Ferrari".
Quindi assegna alla Provincia di Parma un milione e cento mila euro per la realizzazione di una cassa d'espansione a Fontanellato, e per il miglioramento dell'attraversamento della ex Strada provinciale 11, sempre a Fontanellato.
L'OPERA
Si è realizzato un invaso di circa 40.000 m3 con impianto di sollevamento per le acque residue,, oltre alla realizzazione di un by-pass allo scopo di rimuovere una strozzatura nell'attraversamento nel capoluogo.
L'invaso è costituito da una briglia selettiva a monte, un invaso laterale con scarico in parte a gravità ed in parte con sollevamento meccanico.
Sono state installate tre pompe (di cui una di riserva).
Le portate naturali con TR=100 anni sono pari a circa 8m3/s, quelle rilasciate sono di circa 2,5 m3/s. Lo scolmatore a valle senza funzionamento in pressione può fare defluire 3 m3/s.
L'attuale conformazione dell'attraversamento nel capoluogo determinava un forte rigurgito, con esondazioni improvvise e pericolose.
L'opera terminata passerà al demanio comunale. Dovrà poi essere redatta una convenzione con la Protezione Civile, allo scopo di potere intervenire con un generatore di corrente nel caso di mancanza di energia elettrica e nell'ipotesi di evento avverso segnalato.
(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Tante le opportunità per le scuole nelle Aree Protette di Parma e Piacenza. Cantoni delegato provinciale ai Parchi: "I Parchi sono anche un'opportunità per la promozione di iniziative turistiche e produttive sostenibili". Maggiali, Presidente dei Parchi del Ducato: "Scommettiamo sulle nuove generazioni per veicolare messaggi di rispetto per la natura e ricomporre la relazione fra persone e ambiente". -
Parma, 21 ottobre 2015 –
Sono davvero tante le proposte per le scuole di ogni ordine e grado contenute nel cartellone "A scuola nei Parchi del Ducato" presentato stamattina al Parma Point da Gianpaolo Cantoni Delegato provinciale ai Parchi, Agostino Maggiali Presidente dei Parchi del Ducato, Sonia Anelli Responsabile del Centro di Educazione alla Sostenibilità dei Parchi.
Tra i temi proposti: biodiversità, conservazione della flora e della fauna, ecologia del fiume e del bosco, storia ed evoluzione dell'agricoltura, cultura e tradizioni locali e loro testimonianze. Per orientare i docenti nella scelta dei pacchetti didattici per arricchire la programmazione scolastica è stato attivato anche quest'anno l'apposito sportello informativo.
I protagonisti sono cinque Parchi Regionali (Cento Laghi, Boschi di Carrega, Taro, Stirone Piacenziano e Trebbia), quattro Riserve (Ghirardi, Monte Prinzera, Torrile Trecasali e Parma Morta) e un Parco provinciale (Monte Fuso) nelle Province di Parma e Piacenza, che saranno sede di laboratori educativi, esperienze, paesaggi emozionali e percorsi di scoperta e conoscenza per bambini e ragazzi; non mancano le uscite sul campo dall'Appennino al Grande Fiume.
"I Parchi oggi devono essere considerati un'opportunità per la promozione di iniziative turistiche e produttive sostenibili, con una visione di futuro attenta e sensibile alla tutela dell'ambiente, ma anche un grande veicolo di conoscenze per grandi e piccini" afferma Gianpaolo Cantoni Delegato provinciale ai Parchi.
"Scommettiamo sulle nuove generazioni per veicolare messaggi di rispetto per la natura e per ricomporre la relazione fra persone e ambiente. Il contatto diretto con le nostre aree protette crea suggestioni e favorisce il legame fra studenti e territorio. I ragazzi, poi, sono uno straordinario strumento di stimolo e riflessione anche per le famiglie e dunque per tutta la comunità." spiega Agostino Maggiali, Presidente dei Parchi del Ducato.
E i dati sulle presenze negli ultimi tre anni confermano una tendenza in crescita: lo scorso anno scolastico sono stati oltre 17 mila gli alunni coinvolti nelle attività di Parchi e Riserve, prevalentemente dei Comuni del territorio. Per alcune aree protette è stato un vero e proprio boom, come il Parco del Taro, i Cento Laghi e Stirone Piacenziano. Materne ed elementari gli ordini di scuole più rappresentate.
Particolare attenzione nella progettazione è stata dedicata alle metodologie didattiche.
"Per i più piccoli sono stati privilegiati il gioco, la fiaba e le esperienze senso percettive – spiega Sonia Anelli, Responsabile del Centro di Educazione alla Sostenibilità dei Parchi - Per elementari e secondarie inferiori puntiamo su laboratori ed esperimenti, mentre per le scuole superiori la progettazione è specifica e condivisa con i docenti. Gli interventi educativi programmati sono il risultato di un percorso partecipato dal personale e dagli esperti incaricati dall'Ente di Gestione".
In questi tempi di crisi, i Parchi del Ducato propongono azioni didattiche a costi contenuti e, per le scuole dei Comuni di parchi e riserve, anche Progetti prioritari gratuiti e Progetti speciali a costi ridotti, ad esaurimento del budget.
Per informazioni:
CEAS Aree Protette Emilia Occidentale
Tel. 0521 802688 e 803017
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Primo incontro in Provincia con l'assessore regionale alla Programmazione Territoriale Raffaele Donini. Poi toccherà alle altre province, per concludersi entro la fine dell'anno. Fritelli: "Un percorso partecipativo molto importante a cui la Provincia di Parma, insieme a tutti gli attori economici, sociali e professionali del territorio, darà il suo contributo". -
Parma, 19 ottobre 2015 –
Una nuova legge urbanistica regionale all'insegna della partecipazione. La proposta che arriva dalla Regione Emilia-Romagna prevede una serie d'incontri nelle province emiliano-romagnolo: il primo si è tenuto a Parma lunedì 19 ottobre, alle 10.30, nella sala Borri della Provincia di Parma. L'incontro, alla presenza dell'assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Programmazione territoriale della Regione, Raffaele Donini, e del presidente della Provincia di Parma, Filippo Fritelli, era finalizzato ad ascoltare le esigenze del territorio per la realizzazione della nuova legge urbanistica regionale, uno strumento di governo territoriale le cui linee future saranno decisive per lo sviluppo dell'intera regione.
"Si tratta di un percorso partecipativo molto importante a cui la Provincia di Parma, insieme a tutti gli attori economici, sociali e professionali del territorio, darà il suo contributo" ha commentato il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli. "Ogni Provincia può fare da collante per raccogliere esigenze, necessità, nuove visioni sul futuro: una strategia che mette a confronto prima per ottenere i migliori risultati".
"Caposaldo della nuova legge sarà una riduzione drastica del consumo di suolo, orientata al saldo zero. Abbiamo realizzato una mappatura su tutto il territorio regionale, ci sarebbero 25mila ettari di possibili nuove costruzioni contenute nei Piani urbanistici: tre volte la città di Bologna" ha affermato l'Assessore regionale Raffaele Donini. "E' evidente che non è possibile, non è sostenibile andare in quella direzione. Sia chiaro, non vogliamo assolutamente pregiudicare il settore edilizio, ma puntare tutti insieme sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana, che rappresentano i pilastri principali della legge: le nostre città, il nostro territorio hanno bisogno di questo".
I cardini su cui è orientata la nuova legge sono lo stop immediato al consumo di suolo, cui deve corrispondere uno sforzo comune e concorde per promuovere e realizzare la rigenerazione e riqualificazione urbana e territoriale; un'adeguata semplificazione degli strumenti urbanistici e delle loro procedure; un deciso orientamento alla perequazione territoriale inteso come volano di un processo di riqualificazione che deve coinvolgere tutto il territorio; uno sforzo comune per generare e stimolare un'alta qualità progettuale delle trasformazioni urbanistico-edilizie.
All'incontro hanno presenziato i sindaci, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, e tutti gli attori che vogliono e possono avere un ruolo nella definizione della nuova legge: gli interventi sono stati quelli del Senatore Giorgio Pagliari, del sindaco di Noceto, Fabio Fecci, del sindaco di Sissa-Trecasali, Nicola Bernardi, del Direttore Dell'Unione Industriali Cesare Azzali, del Presidente dell'Ordine degli architetti di Piacenza, Giuseppe Baracchi, dell'Assessore all'urbanistica del Comune di Parma, Michele Alinovi.
Tocca ad Andrea Censi, Delegato alla Pianificazione territoriale trarre le conclusioni dell'incontro: "La necessità è quella di avere una legge che stimoli il territorio nella ricerca della propria identità e lo porti alla definizione del suo ruolo all'interno dello scenario internazionale. Questo si può attuare attraverso l'implementazione della cosiddetta pianificazione strategica che può interpretare nuovamente il ruolo riformista di questa Regione".
LE TAPPE DEL PERCORSO
Il 16 settembre 2015 è stato avviato il percorso per la formazione della nuova legge urbanistica regionale, con un incontro nella sede della Regione. Invitati erano i rappresentanti delle Province, del sistema delle autonomie locali, del mondo economico-sociale e professionale. In quell'occasione, è stato illustrato l'iter di ascolto, preliminare e propedeutico alla stesura della normativa, che prevede la raccolta dei contributi che ciascuno dei soggetti qualificati indicati vorrà proporre.
L'8 ottobre 2015 si è svolto, sempre in Regione, un seminario sullo stato attuale del consumo di suolo e delle dinamiche che l'hanno generato. Con questa seconda tappa si è voluto porre un'attenzione specifica su uno dei temi portanti della nuova legge, orientata al saldo zero. A quest'incontro, oltre agli stakeholder già citati, sono stati invitati i Comuni.
L'ascolto si è spostato, poi, dal livello regionale a quello locale, in modo da poter cogliere tutte le specificità che il sistema regionale esprime, e affinché la totalità degli "attori" coinvolti possa dare il proprio contributo. Il primo degli incontri è proprio quello del 19 ottobre, nella sede della Provincia di Parma, cui ne seguiranno altri, entro la fine dell'anno, nelle diverse sedi provinciali.
Infine verrà prodotto, all'inizio del 2016, un report complessivo di quanto emerso nella prima fase; report che, in modo ragionato, confluirà poi in una prima ipotesi strutturata dei principi, delle forme e dei modi con cui dovrà essere costruita la nuova legge.
Un secondo "giro di tavolo" dovrà poi dare luogo alla stesura vera e propria della normativa.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Prima nevicata al Passo del Tomarlo e a Prato Spilla. Serpagli: "La Provincia riparte col Piano neve. Cercheremo di garantire la percorribilità delle strade." -
Parma, 16 ottobre 2015 –
E' nevicato al Passo del Tomarlo e a Prato Spilla, e per la Provincia non è una buona notizia: per l'ente di Piazza della Pace la neve porta un impegno economico, di personale e di mezzi.
Lo sa bene il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli: "La Provincia riparte col Piano neve: cercheremo di garantire la percorribilità delle strade, pur con tutte le difficoltà, che purtroppo sono cresciute dall'anno scorso – spiega - L'inverno passato lo sgombro neve è costato 2 milioni e 300 mila euro. La preoccupazione è che, con la situazione ammalorata di molte strade, la neve possa peggiorare ulteriormente la situazione di molte strade di montagna."
IL PIANO NEVE DELLA PROVINCIA
Le attività di sgombero neve e spargimento mezzi disgelanti sulle strade provinciali è realizzato in outsourcing mediante affidamento a 94 ditte esterne con una rilevante flotta di mezzi ed attrezzature: 133 mezzi per lo sgombro neve e 94 mezzi per lo spargimento del sale.
I 1.365 km della rete stradale della Provincia sono stati suddivisi in 116 tronchi di servizio di sgombro neve (lunghezza media km/tronco 11,70) e n. 84 tronchi di servizio spargimento sali ( lunghezza media km/tronco 16,20). I tronchi-sale sono più lunghi dei tronchi-neve per il fatto che la velocità della passata è maggiore per il sale che non per la neve.
52 sono i punti (distribuiti sull'intero reticolo stradale) per lo stoccaggio del sale a disposizione delle ditte che effettuano lo spargimento.
Il rifornimento dei magazzini viene effettuato direttamente dai fornitori abilitati dalla Provincia e le Ditte affidatarie del servizio hanno l'obbligo, in caso di necessità, di provvedere direttamente alla fornitura del sale.
Da contratto, l'attività di sgombero viene svolta quando lo spessore del manto nevoso risulta superiore a 5 centimetri.
Il servizio di sgombro neve viene governato e controllato dal personale del servizio Viabilità, e che durante le fasi acute interviene per la gestione delle emergenze (blocco dei mezzi sulla carreggiata ecc., incidenti ecc.) o con interventi diretti a supporto delle ditte esterne per lo sgombero neve sui passi appenninici mediante l'uso dei 3 mezzi Turboneve di proprietà provinciale.
Per migliorare la gestione del servizio, sono stati installati su ogni mezzo dedicato al servizio di sgombro neve e spargimento sali di dispositivi di localizzazione che utilizzano il sistema satellitare GPS (Global Positioning Sistem) e che permetteranno in tempo reale di rilevare indicazioni necessarie a monitorare la flotta dei mezzi che effettuano il servizio.
L'obbligo di catene a bordo o pneumatici da neve, che il Codice della strada considera equivalenti, è indicato dal segnale blu rotondo raffigurante una gomma che monta le catene.
Nel territorio della Provincia di Parma vige l' ordinanza che rende obbligatorio avere catene a bordo o pneumatici da neve per il periodo compreso tra il 15 novembre ed il 15 aprile di ogni anno, nelle seguenti strade Provinciali:
SP 308R "di Fondovalle Taro",
SP 523R "del Colle di Cento Croci",
SP 19 "del Manubiola",
SP 20 "del Bratello",
SP 104 "Cassio – Selva del Bocchetto",
SP 114 "di Valbona",
SP 3 "di Bedonia e Borgonovo" (Passo del Bocco),
SP 24 "di Tornolo",
SP 359R "di Salsomaggiore e Bardi" nel tratto da Salsomaggiore Terme (Km 11+614) a Bedonia,
SP 665R "Massese" nel tratto da Langhirano ( 23+350) al passo del Lagastrello.
Tuttavia, anche dove non vige l'obbligo la polizia stradale può comunque effettuare controlli per verificare che le condizioni e l'equipaggiamento dell'auto siano in regola con le normative e non vi difetti o irregolarità tali da mettere in pericolo se stessi e gli altri.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Tante le novità. Su 140 corsi, ben 15 sono di nuova istituzione, 20 sono tenuti a Felino e 3 per la prima volta a Calestano, 69 i docenti. Conferenze pubbliche al Liceo Romagnosi con docenti della scuola, per riscoprire i classici. L'11 novembre l'inaugurazione con la prolusione di don Cocconi. -
Parma, 15 ottobre 2015 –
E' stato presentato stamattina in Provincia l'anno accademico 2015-2016 dell'Università popolare di Parma, dal presidente Italo Comelli, con il Delegato provinciale Gianni Guido Bellini, il Preside del Liceo Romagnosi Guido Campanini, la presidente dell'Associazione Allievi del Romagnosi Gabriella Manelli, l'Assessore alla Scuola del Comune di Felino Valeria Fochi.
"L'Università Popolare è un punto di riferimento importante nel panorama culturale di città e provincia – afferma il Delegato provinciale Gianni Guido Bellini - e offre molte opportunità di accrescere le proprie conoscenze a un vasto pubblico."
"L'anno scorso abbiamo avuto quasi 1650 iscritti, cittadini giovani e meno giovani, quasi tutti con un elevato livello di scolarizzazione, desiderosi di arricchire le loro cognizioni nel campo della cultura e dell'arte" dichiara il presidente dell'Università Popolare Italo Comelli.
L'ANNO ACCADEMICO 2015 - 2016
Sono 140 i corsi di quest'anno, di cui 117 a Parma, 20 a Felino e 3, per la prima volta, a Calestano, tenuti da 69 docenti.
A Parma si svolgeranno: 49 corsi di lingue straniere (da livello base a livello avanzato) di inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo, russo, cinese e giapponese; 4 corsi di Storia dell'Arte; 4 corsi su Parma, storia e monumenti;- 10 corsi di storia e filosofia; 7 corsi di letteratura; 9 corsi su psicologia e mitologia; 6 corsi sul benessere fisico e psichico; 13 corsi di informatica; 10 corsi di "sapere del fare" (disegno, fotografia, cucina, patchwork); 4 corsi sull'ambiente.
Quindici i nuovi corsi, tra cui: Storia dell'opera, Storia e cultura armena, La matematica dei dialoghi platonici, Storia del pensiero federalista,Filosofia:la distruzione della ragione, Poesia: la voce delle donne,Letteratura:l'amore in occidente,Filosofia antica,Medicina tradizionale cinese Storia dell'esoterismo, Letteratura inglese e tedesca, Genetica umana, Storia del giardino.
Tra le novità anche le 16 conferenze pubbliche al Liceo Romagnosi, tutte ad ingresso libero, dal titolo "I doni dei classici. Incontri per scoprirli", tenute da docenti ed ex docenti, organizzate dal liceo e dall'Associazione ex allievi, che vanno dall'esplorazione della cultura dell'antica Grecia fino a Sant'Agostino, e si terranno di mercoledì dalle 17 alle 19, in Aula Magna.
Ci sono poi gli itinerari d'arte, guide alle mostre dei prossimi mesi, alcuni della durata di uno, alcune di più giorni e infine le conferenze pubbliche mensili, che sono gratuite.
L'inaugurazione dell'Anno Accademico si terrà mercoledì 11 novembre ore 17, nella Biblioteca monumentale dell'Abbazia di san Giovanni (P.le San Giovanni 1, Parma), con la prolusione di Don Umberto Cocconi, assistente spirituale della Cappella Universitaria di Parma, sul tema "A cinquant'anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II: in dialogo con il mondo".
ISCRIZIONI
I corsi sono a pagamento (quota di iscrizione associativa di 20 euro contributo per i singoli corsi, da 30 a 160 euro, a seconda del tipo e della durata). Ci si iscrive:
- a Parma in borgo San Giuseppe 13 (0521/236537) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.):
in ottobre dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 e il sabato (nel solo mese di ottobre) dalle 9 alle 12.
- a Felino in Comune (Ufficio Cultura, Piazza Miodini 0521/335949) il martedì dalle 9 alle 112,30 e il giovedì dalle 9 alle 12,30.
- a Calestano all'Ufficio Anagrafe del Comune, via Mazzini 10, primo piano, dal lunedì al sabato, ore 9 – 12, tel. 0525 52121.
L'Università Popolare
Fondata nel 1901 da eminenti personalità della cultura, l'Università Popolare ha iniziato la sua attività nel 1902 e continua fino ad oggi, con una sospensione dal 1925 al 1946 ordinata dal Prefetto perché vi era stato commemorato Matteotti.
Organizzava vari corsi di specializzazione professionale e conferenze, ed era sostenuta dal contributo di enti pubblici come Comune e Provincia, istituzioni varie, banche, sindacati, nonché da personalità di rilievo della politica, della cultura e della scuola.
Oggi l'Università Popolare è un'associazione che offre ai propri soci un servizio di crescita culturale svolgendo corsi sui più diversi argomenti e promuovendo attività di educazione permanente degli adulti, mediante corsi di insegnamento teorico e pratico a carattere formativo, informativo, di aggiornamento e qualificazione. Si avvale della collaborazione di insegnanti specializzati e personale qualificato.
ha ricevuto nel 2015 dal Comune di Parma, nell'ambito del Premio Sant'Ilario, l'attestato di Civica Benemerenza "per aver contribuito ad elevare il prestigio della città e a migliorare la vita dei suoi abitanti".
(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Fritelli fa il punto dei suoi primi 12 mesi da Presidente della Provincia di Parma, tra continuità dei servizi e transizione verso il nuovo ente, con un messaggio tranquillizzante ai dipendenti. -
Parma, 9 ottobre 2015 –
A un anno dalle elezioni che lo hanno portato a capo della Provincia di Parma, il Presidente Filippo Fritelli fa il punto di questi primi dodici mesi in Piazza della Pace.
"Abbiamo vissuto questo primo anno di mandato all'insegna della collaborazione con i Sindaci e le amministrazioni comunali, che sono diventati parte integrante di questo Ente. Lavorare insieme, anche al di là delle appartenenze politiche: questa è stata la nostra filosofia – dichiara – In questo periodo abbiamo gestito in continuità tutte le competenze della "vecchia Provincia", innanzitutto la viabilità provinciale, affrontando molteplici emergenze, e completando alcune opere già avviate. Siamo intervenuti sull'edilizia scolastica, utilizzando il "decreto mutui" per le scuole medie superiori e aiutando i Comuni ad accedere, tramite la Regione ai finanziamenti per le scuole elementari e media. Abbiamo garantito il governo di aziende partecipate strategiche per il territorio, come Tep, Smpt, Alma e Cepim, alcune in continuità, altre operando rinnovamenti. Abbiamo fatto la nostra parte, partecipando a numerosi "tavoli di crisi" per varie aziende in difficoltà. Un ringraziamento va a tutti i consiglieri delegati con cui ci siamo divisi il lavoro."
Non sono mancati i problemi: "Abbiamo dovuto affrontare grossi imprevisti, dai tagli alle entrate, alle carenze di risorse finanziarie e ai vincoli del Patto di Stabilità, ora in parte allentati – ricorda - Se per il 2015 siamo riusciti a garantire la continuità dei servizi e del personale, per il 2016 ci sono significative preoccupazioni. Il Governo deve tornare indietro su questa politica di tagli alle Province, e garantirci le risorse necessarie anche per il 2016. L'anno prossimo abbiamo bisogno di 7 milioni di euro solo per pagare gli stipendi dei dipendenti – meno di 200 – che rimarranno in capo a questo Ente per garantire le funzioni fondamentali stabilite dalla Legge di riforma: viabilità, trasporti, pianificazione, edilizia scolastica e pari opportunità."
Ma al personale Fritelli manda un messaggio tranquillizzante: "E' assolutamente comprensibile la preoccupazione dei dipendenti – afferma – Il nostro obiettivo è di lavorare insieme per fare in modo che nessuno perda il lavoro e vengano salvaguardate le professionalità e le competenze sia di quelli che saranno ricollocati in altri enti, sia di quelli che resteranno in Provincia a lavorare sulle funzioni fondamentali anche nel 2016. Forse a questi verrà richiesta una maggiore flessibilità, con disponibilità a cambiare magari sede o settore, ma nessuno perderà il posto di lavoro. Su questo c'è anche l'impegno preciso della Regione Emilia-Romagna."
E sul fronte istituzionale lo sguardo è rivolto al futuro. "Nei prossimi mesi lavoreremo per accompagnare il percorso di riassunzione della titolarità di molti servizi da parte della Regione e di ricollocazione in Regione e nei Comuni del personale che opera sulle funzioni non fondamentali e non – dichiara – La transizione si dovrà attuare entro i primi mesi del 2016. Si arriverà a un ente più "leggero", con competenze limitate, per arrivare poi al traguardo delle "aree vaste", su cui c'è la volontà della Regione, ma ancora molto resta da definire."
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Interessate alcune strade provinciali e il ponte del Rio dei Legni fra Bardi e Salsomaggiore. Soddisfazione per il Delegato alla viabilità Serpagli: "Queste cifre non bastano ma ci consentono di affrontare le situazioni più critiche". -
Parma, 26 settembre 2015 –
La Regione Emilia-Romagna assegna alla Provincia di Parma un nuovo finanziamento per rimediare ai danni causati in Val Ceno dagli eventi atmosferici del 13 e 14 settembre 2015. Lo stanziamento è di 194 mila euro ed è relativo ad interventi sul ponte del Rio dei Legni sulla strada provinciale 359R di Salsomaggiore e Bardi, al ripristino delle condizioni di sicurezza sulla strada provinciale 654R di Val Nure e degli attraversamenti sulla strada provinciale 66 di Compiano.
"Esprimo grande soddisfazione per questo nuovo finanziamento e per la celerità con cui è arrivato" ha commentato Gianpaolo Serpagli, Delegato provinciale alla viabilità. "Si tratta di una cifra che si aggiunge agli 83.000 euro già stanziati e che, se non risolvono del tutto l'emergenza, ci permettono di affrontare le situazioni più critiche".
Gli stanziamenti sono così suddivisi: 80 mila euro destinati al danneggiamento del ponte sulla SP.359R di Salsomaggiore e Bardi; 64 mila euro per il ripristino delle condizioni di sicurezza, con la rimozione di materiali ingombranti, dalla SP. 654R di Val Nure; 50 mila euro destinati al ripristino degli attraversamenti sulla SP 66 di Compiano.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Anas lo annuncia a Provincia e Sindaci, rispondendo positivamente alle loro richieste: lavori per 195 mila euro entro i primi di ottobre e per circa 3 milioni di euro entro l'estate 2016. -
Parma, 25 settembre 2015 –
E' arrivata in questi giorni alla Provincia di Parma e ai Sindaci di Berceto, Calestano, Collecchio, Fornovo e Terenzo la gradita risposta di Anas spa – Compartimento dell'Emilia-Romagna, alla loro richiesta di intervento sulla SS62 della Cisa, in particolare per ovviare alle problematiche di dissesto idrogeologico che la interessano.
Il Compartimento Anas comunica alle amministrazioni locali, di avere finanziato e programmato lavori di ordinaria manutenzione per la riparazione del manto stradale della SS62 per un importo pari a 195 mila euro; si prevede che questi lavori siano conclusi a fine settembre – inizio ottobre 2015.
Inoltre rende noto che ha anche pianificato, nell'ambito del Contratto di programma 2015, un importante intervento di manutenzione straordinaria sulle pavimentazioni, che per la SS 62 è pari a circa 3 milioni di euro e i lavori verranno avviati entro la primavera- estate del 2016.
Circa il tema del dissesto idrogeologico, Anas – Compartimento Emilia-Romagna, in analogia con la documentazione trasmessa da Provincia e Comuni, ha individuato le aree di frana tra il km 56+650 e il km 95+780 da Berceto a Fornovo, ha identificato gli effetti del dissesto sulla strada e ha indicato gli interventi standard necessari alla messa in sicurezza dell'arteria, e ha trasmesso tutto alla Direzione Generale.
Si attende ora il reperimento delle risorse necessarie.
Si è dichiarato soddisfatto della risposta il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli: "Ringraziamo Anas Emilia Romagna per la risposta positiva, così importante per il nostro territorio. E ringraziamo gli on. Romanini e Maestri che ci hanno dato una mano. Va detto anche che il buon coordinamento svolto da Provincia e Comuni, insieme al prezioso lavoro di raccolta ed analisi del dissesto operata dal Servizio Tecnico di Bacino sta dando i suoi frutti – afferma – Intendiamo proseguire su questa via perfezionando il "Patto di fiume" per il Baganza,che prevede interventi coordinati di tutti gli enti."
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Domenica 20 settembre dalle 9 alle 24, nella Piazzetta Emilia-Romagna, la Provincia organizzerà un laboratorio di mini orti in cassetta per tutti. -
Parma, 18 settembre 2015 –
La Provincia di Parma - Ufficio Educazione ambientale del Servizio Ambiente, sarà presente all'Expo domenica 20 settembre dalle 9 alle 24, nella piazzetta Emilia-Romagna.
La Provincia partecipa all'Esposizione Universale Milano 2015 nell'ambito delle attività promosse della rete Infeas (Informazione educazione formazione alla sostenibilità della Regione Emilia-Romagna) di cui l'ufficio Educazione ambientale è referente provinciale.
La piazzetta, infatti, verrà animata durante la giornata da alcuni dei soggetti della rete Infeas tra cui la Provincia di Parma, che si alterneranno offrendo laboratori didattici per famiglie su agricoltura, ambiente alimentazione e sostenibilità.
La Provincia realizzerà un laboratorio di mini-orti: presso lo stand i visitatori potranno partecipare alla costruzione di piccoli orti in cassetta che i partecipanti potranno portare a casa insieme a sementi autoctone del territorio offerte dalla Regione. Il laboratorio è ormai un classico per la Provincia, che lo realizza da tempo anche durante la manifestazione Kuminda di Parma, ed è stato scelto tra una serie di proposte prevenute alla Regione nei mesi scorsi proprio per la stretta attinenza ai temi di Expo 2015.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
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