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Al Festival della legalità, attraverso il racconto della vedova Annalori, ricordato l'avvocato Ambrosoli, che pagò a caro prezzo quella 'occasione unica di fare qualcosa per il Paese' -

 

Reggio Emilia, 4 aprile 2014 -

L’”eroe borghese” Giorgio Ambrosoli, il commissario liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona che pagò con la vita il suo fedele servizio allo Stato,  è stato il protagonista ieri, della mattinata della seconda giornata del Festival della legalità promosso per il quarto anno dalla Provincia di Reggio Emilia. Al cinema Cristallo, gli studenti di Canossa, Chierici e Zanelli hanno rivissuto – attraverso spezzoni del bellissimo film “Un eroe borghese” e soprattutto attraverso le parole della vedova, Annalori Gorla – la vita, il lavoro e il pensiero dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.

Dopo il saluto dell’assessore provinciale all’Istruzione, Ilenia Malavasi, la signora Annalori è stata intervistata da Elia Minari, coordinatore della redazione WebTV Cortocircuito. Ne è uscito, inevitabilmente, un quadro anche molto personale e intimo di Ambrosoli, a partire da quella villa sul lago Maggiore a Ronco di Ghiffa “alla quale Giorgio era legatissimo, perché era la casa dei nonni e dei bisnonni e ha sempre rappresentato il luogo della sua infanzia”.

“In quella villa, durante l’estate, già si parlava della possibilità che la banca di Sindona saltasse e si faceva anche il nome di mio marito per un’équipe di professionisti che se ne sarebbe dovuta occupare – ha ricordato Annalori Gorla Ambrosoli – A questo pensava Giorgio quando da Ronco di Ghiffa partì per Roma, anche perché il suo incarico precedente era stato quello di occuparsi, insieme ad altri due esperti professionisti,  di un altro crac da 300 milioni, mentre quello della banca di Sindona era di ben 250 miliardi di lire. Quando, uscendo dal colloquio in Bankitalia con il governatore Carli e Sarcinelli, capì che sarebbe stato l’unico commissario liquidatore, rimase tra l’orgoglioso e lo smarrito. A questo si riferiva con quel “sono solo” che mi disse telefonandomi da Roma: “Bene”, gli risposi, “così sarai libero di agire come meglio credi”, perché sapevo in quale modo lui intendeva la professione di avvocato civilista, con coscienza, scrupolo, massima dedizione e nessun compromesso”.

“In quelle 24 ore la nostra vita cambiò – ha ricordato ancora Annalori – Quando entrò per la prima volta alla Banca privata , per 48 ore non avemmo sue notizie, tanto si buttò a capofitto in quel difficilissimo incarico. E gli bastò poco per capire che avrebbe “pagato a caro prezzo” quella missione, come mi scrisse cinque mesi dopo: era comunque grato al governatore per avergli offerto “un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese” e mi invitava ad allevare i ragazzi e a crescerli nel rispetto di quei valori nei quali abbiamo creduto: ‘Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa’”.

Fu una indagine ancora più difficile, per questo fedele servitore dello Stato, anche perché arrivò a minare molte sue convinzioni: “Leggendo dopo i suoi diari, Giorgio diceva che stava scoprendo che anche la parte politica in cui si identificava era collusa con la mafia, così come la Chiesa attraverso lo Ior, anche se questo non intaccò la sua fede religiosa, ma semmai sviluppò in lui un certo anticlericalismo”, ha detto ancora Anna Lori. Che agli studenti, oltre all’esempio e ai toccanti pensieri del marito, ha dedicato una frase di don Ciotti: “Dobbiamo fare tutti il nostro dovere, come ha fatto mio marito, e il vostro dovere è oggi quello di studiare: e don Ciotti ci ricorda che è la cultura a dar la sveglia alle coscienze, ecco perché è indispensabile, per contrapporsi alla criminalità organizzata, che voi studiate”.

Anche da Paolo Bertaccini Bonoli, coordinatore del Premio Ambrosoli, è arrivato un consiglio ai ragazzi: “Siete nell’ètà in cui cominciate a fare delle scelte, dovete fare attenzione alle persone che vi circondano, saper scegliere le persone giuste da frequentare per garantire al nostro Paese un contesto sociale solido che continui ad assicurare antidoti e correttivi al male che sempre ci sarà: perché Giorgio Ambrosoli non era comunque solo, aveva i vertici della Banca d’Italia e il maresciallo Novembre al suo fianco. Pur dovendo inevitabilmente fare alcuni compromessi, fateli il meno possibile e ogni giorno compite microscelte che vi consentano di rimanere indipendenti”.

La mattinata si è chiusa con la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”, splendida opera di denuncia civile, anche attraverso le ‘armi’ dell’ironia e della leggerezza, contro la mafia e toccante omaggio alle tante vittime in terra palermitana.

Il programma di oggi

Oggi, venerdì 4 aprile, il Festival della legalità prevede tra l’altro il convegno (ore 10.30, Aula magna dell’Università di Reggio Emilia in viale Allegri 9) su “La simbologia mafiosa tra percezione e rappresentazione” con Giuliana Adamo, docente Trinity College di Dublino, il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, Stefania Pellegrini direttore Master “Gestione e riutilizzo dei beni  confiscati alle mafie. Pio La Torre”, Alma Mater Studiorum dell’Università  di Bologna e Marcello Ravveduto, assegnista di ricerca in Storia contemporanea dell’Università di Salerno.

Al pomeriggio (ore 15, sala del Consiglio provinciale) Si parlerà di “Mafie al nord, ovvero territori violati”, con Antonio Nicaso, il vicepresidente del Gruppo antimafia Pio La Torre Patrick Wild e i giornalisti Cesare Giuzzi del Corriere della Sera e Giuseppe Legato de La Stampa: seguirà (ore 17) la consegna  del Premio speciale Provincia di Reggio Emilia, nell’ambito della decima edizione del Premio Libero Grassi, a giovani talenti del giornalismo d’inchiesta.

Il programma dettagliato del Festival della legalità è consultabile sul sito della provincia www.provincia.re.it oppure sul sito della manifestazione www.noicontrolemafie.it

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Una riflessione sulla scuola come luogo di crescita e formazione civica, il quarto Festival della legalità promosso dalla Provincia di Reggio -

 

Reggio Emilia, 3 aprile 2014 -

“Oggi vogliamo riflettere sulla scuola come luogo di crescita, da sette anni lavoriamo con i nostri studenti sul tema dei diritti e “Noicontrolemafie” è nato proprio per dare voce a queste esperienze”. Con queste parole Ilenia Malavasi, assessore provinciale all’Istruzione, ha aperto ieri mattina i lavori dell’incontro di inaugurazione di “Noicontrolemafie”, la Festa della legalità promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, che fino a sabato 5 aprile propone un fitto calendario di iniziative, dibattiti, laboratori e spettacoli.

Tema del primo incontro, svoltosi nell’Aula magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia,  “La scuola come luogo di crescita e formazione civica”. “Quest’anno sono 10 gli istituti superiori che abbiamo coinvolto in questo importante lavoro sulla legalità”, ha sottolineato l’assessore Malavasi dando il benvenuto a nome della Provincia alla quarta edizione della Festa e ringraziando l’Università per la preziosa collaborazione.

“Questo percorso fatto grazie all’impegno della Provincia – ha aggiunto il professor Dino Giovannini dell’Università di Modena e Reggio Emilia – ci ha permesso di capire che il pensiero mafioso è rigido e dogmatico, la scuole ha invece l’onore di formare e creare le condizioni perché i ragazzi abbiano un livello di motivazione per acquisire più conoscenze possibili, e quindi abbiano la possibilità di scegliere”.

Antonio Nicaso, direttore scientifico della festa, ha poi sottolineato come il tema della formazione nelle scuole sia fondamentale: “Quello di oggi è il convegno più importante, perché si parla di pedagogia, Resistenza, di Costituzione, di giornalismo d’inchiesta. In Italia abbiamo una Carta Costituzionale che riflette la storia del nostro Paese e che per questo va salvaguardata e difesa. Oggi la scuola è il luogo dove costruire la dignità di un uomo, oggi qui parliamo di vecchie e nuove resistenze”.

E proprio sul tema vecchie e nuove resistenze ad aprire il dibattito, condotto dal giornalista della  Gazzetta del Sud e scrittore Arcangelo Badolati, è stata Fiorella Ferrarini, vicepresidente provinciale di quell’Anpi “custode della vicenda storica della Liberazione dell’Italia, oggi impegnata nella difesa e nella piena attuazione della Costituzione e dei suoi pilastri: pace, etica in politica, riconoscimento dei diritti, antifascismo, impegno contro illegalità, violenza e discriminazioni e contro i nuovi fascismi che si stanno riproponendo in occasioni delle prossime europee”.
“Guardare il passato è uno specchio scomodo attraverso il quale riflettere sul nostro futuro”, ha citato in conclusione ricordando il “percorso formativo straordinario che valorizza forme di resistenza non violenta che a Reggio Emilia si sta portando avanti con le scuole”.

Di Costituzione e mafie - due sistemi agli antipodi – ha quindi parlato Donatella Loprieno, costituzionalista dell’Università della Calabria. “La nostra Carta venne scritta all’indomani della liberazione dall’esperienza totalitaria del fascismo e dietro ad ogni suo articolo si capisce perfettamente contro chi e cosa i nostri padri e le nostre madri costituenti stavano scrivendo, ma anche la mafia è totalitaria, prima di uccidere i corpi mira a uccidere l'anima degli individui, privandoli di diritti e doveri fondamentali”. Per questo, secondo Loprieno,  “non si può dividere prima e seconda parte della Costituzione: ben vengano le manutenzioni sulla seconda parte, ma l’attenzione resti comunque alta”.

Elia Minari , coordinatore della redazione WebTV Cortocircuito, ha quindi illustrato questa importante esperienza reggiana di  “giornalismo dal basso e di forma di resistenza creativa”. “E’ stato un percorso faticoso, non solo fisicamente, perché giorno dopo giorno dovevamo mettere in discussione i nostri luoghi comuni sulla città perché ci siamo resi conto che i nostri diritti andavano riaffermati e riconquistati, anche qui a Reggio, anche qui in Emilia-Romagna – ha detto – Abbiamo riflettuto grazie a maestri come Nicaso e Badolati sulla differenza tra notizia e informazione, sulle cause della crisi del giornalismo di inchiesta che fatica a continuare, per i tempi lunghi e i costi che comporta, sul web che ci permette di esigere maggiore trasparenza e abbiamo deciso  di mettere in fila i fatti, di partire da lì, e di farci domande:  sulla vicenda di Francesco Grande Aracri, fratello del boss Nicolino; su un locale tanto frequentato da noi giovani, come l’Italghisa, che fino al 2009 secondo le relazioni della Prefettura sarebbe stato utilizzato come paravento per riciclare denaro sporco e come luogo di smercio di droga e di ritrovo di affiliati alla cosca;  sugli appalti di Iren e sui costi così lievitati della stazione Mediopadana, la più grande opera pubblica degli ultimi 50 anni qui a Reggio Emilia. Abbiamo scoperto  che non possiamo più distinguere tra Nord e Sud, che anche a Reggio Emilia tante interdittive antimafia dimostrano come alcune aziende abbiano aperto le proprie porte alla mafia, e che dunque è indispensabile essere più curiosi e dubbiosi”.

Contro le pedagogie complici del silenzio l’intervento di Giancarlo Costabile, docente dell’Università della Calabria, particolarmente critico contro “certa pedagogia che non ci permette di riconciliarci con la memoria” e soprattutto contro l’immagine stereotipata del Sud frutto di un certo mondo di insegnare. “Ma la Calabria non è solo silenzio e complicità, non nasciamo mafiosi! – ha detto - C’è un risveglio, esiste un Mezzogiorno diverso non inginocchiato alle mafie.  E’ importante far capire e far studiare come siamo stati trattati e come ci hanno ridotto, ma senza piagnistei, per rialzarci:  ma l’università e la pedagogia devono smettere di avere un approccio puramente astratto all’argomento, perché per educare bisogna sporcarsi le mani, scendere nella trincea della vita e combattere: e se tra le mille vittime della mafia ci sono decine di categorie professionali, ma nessun accademico, significa che l’università si limita a racconti astratti e a parole paludate, e che non facciamo paura”.

La mattinata si è chiusa con la presentazione, da parte del professor Stefano Aicardi e degli studenti, dell’importante lavoro  svolto al liceo Matilde di Canossa sul tema della legalità e della memoria. 

Il programma di oggi

Oggi, giovedì 3 aprile, il Festival della legalità ricorderà vittime della mafia come Giorgio Ambrosoli, attraverso la testimonianza della moglie Annalori programmata per domani mattina al cinema cristallo quando verranno proiettate parti di “Un eroe borghese”, il film dedicato proprio al coraggioso commissario liquidatore del Banco Ambrosiano di Sindona, e “La mafia uccide solo d’estate” con una proiezione alle 11.00 riservata alle scuole, ma con una seconda proiezione alle 14 ad ingresso libero, cui farà seguito un dialogo con Ginevra Antona, la giovane che nel film interpreta il ruolo di Flora. 

In mattinata, all'istituto Cervi di Gattatico ci sarà l'incontro su "La memoria come nutrimento della democrazia - Le quattro mafie italiane tra storia e testimonianza". Nel pomeriggio nella sala Grasselli della Camera di Commercio, si parlerà di “Etica, regole e merito nella scuole come nell’impresa”.

Il programma dettagliato del Festival della legalità è consultabile sul sito della provincia www.provincia.re.it oppure sul sito della manifestazione www.noicontrolemafie.it


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Lezione pratica con la stampante 3D e la sensoristica avanzata con l’ausilio di tablet e smartphone -

 

Scandiano, 1 aprile 2014 -

Nell’ambito della Centenaria Fiera di San Giuseppe a Scandiano, si è consolidata l’unione d’intenti tra la CNA Reggio Emilia e l’Istituto Scolastico Gobetti. Grazie alla disponibilità degli imprenditori CNA, l’Ing. Andrea Ferrari dello studio tecnico Af Project e l’Ing. Paolo Bardelli della Mass S.p.A., presso la sala convegni dell’ente fiera si è tenuta una lezione pratica sulle nuove tecnologie per gli studenti delle classi terza e quarta dell’Istituto. 

 

La partecipazione del Gobetti al circuito virtuoso avviato tra la CNA e i poli scolastici è importantissimo, tanto più perché si tratta di un istituto che ha fatto dell’innovazione e delle eccellenze i suoi punti di forza. E proprio in tema di eccellenza e innovazione e dei giovani come risorsa essenziale per il futuro del nostro territorio non poteva mancare l’impegno dell’Associazione provinciale e di due aziende scandianesi che incarnano perfettamente questi elementi.

 

Ha aperto i lavori la Presidente CNA dell’Area Ceramiche Tiziana Elgari, che ha motivato i ragazzi a credere nei propri sogni perché non può esistere crescita e sviluppo senza il contributo dei giovani, e ha auspicato una maggiore integrazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro per far sì che il luogo di formazione per eccellenza possa essere anche il luogo in cui creatività e ingegno sono alimentati per produrre nuove imprese e posti di lavoro. Infatti il settore Manifatturiero è il nucleo dell’ economia e la Regione Emilia Romagna è tra le prime come produzione manifatturiera ed export, ma per mantenere questa posizione ci vogliono risorse, di cui la prima in assoluto è il reperimento di talenti.  

 

Con grande coinvolgimento di tutti i ragazzi presenti, l’Ing. Paolo Bardelli ha spiegato come utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione globali per poter supervisionare e registrare, in qualsiasi parte del mondo, tutti i parametri principali dei processi industriali. Grazie all’ausilio di tablet e smartphone oltre alla supervisione è possibile registrare contemporaneamente tutte le variabili di processo attraverso una sensoristica avanzata. Nello specifico in fiera sono stati mostrati dei sensori che rilevano l’umidità, uno a infrarossi e uno a microonde, e una termocamera collegati a un tablet. Queste nuove tecnologie permettono di verificare la costanza di produzione di ogni singolo manufatto, registrare gli eventi di ogni manufatto e compararli con lo storico aziendale.

 

L’Ing. Andrea Ferrari si è detto “soddisfatto dell’interessamento riscontrato nei ragazzi. I giovani sono sempre molto interessati alle nuove tecnologie, ma spesso la tecnologia è solo vista e pubblicizzata ma si fa fatica a percepirne il meccanismo concreto che c’è alla base. Iniziative come questa sono importanti per dare informazioni pratiche agli studenti e mostrare loro il mondo di opportunità che si nasconde dietro gli artigiani digitali”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Alla IV H, IV S e IV T del Marconi la nona edizione del Premio Colasanti-Lopez. Iniziativa della Provincia di Parma rivolta alle scuole -

 

Parma, 1 aprile 2014 –

L’invito a non essere indifferenti alla violenza contro le donne, a pensare perché accade, a chiedere aiuto quando si verifica, a come la si racconta con le immagini, le parole, i suoni. Sono tante le esortazioni e gli spunti che emergono dai lavori in concorso alla nona edizione del Premio Colasanti Lopez. 

Dieci prodotti giornalistici (articolo di giornale, on line, un servizio tv o radio, uno strumento web) realizzati dalle undici classi partecipanti e presentati ieri mattina nella Chiesa di San Giovanni Battista, trasformata in auditorium per quello che è stato l’atto finale di un lungo percorso compiuto da ragazzi e ragazze insieme ai loro insegnanti e alle tutor: le giornaliste Chiara Cacciani e Laura Giunta con le volontarie del Centro Antiviolenza e dell’Associazione maschile Plurale. 

Ai giovani studenti era stato chiesto di compiere uno sforzo importante: realizzare quel prodotto con un linguaggio utile a sensibilizzare la collettività e creare una nuova cultura. E tutti i lavori presentati questa mattina e giudicati dalla commissione hanno centrato l’obiettivo.

Ad aggiudicarsi il primo premio il “Marconi”: la IV H con un video su di un giornalista televisivo di fronte alla scelta se dare o meno una notizia di una violenza familiare che poi, nel racconto, sfocia in un femminicidio; la IV S con il cortometraggio “Accanto al cuore per essere amata” sul senso della rinascita della vita che può nascere dal buon esempio;  la IV T con un video che a partire dal rep “Non farle del male” , lancia un invito a ribellarsi e unirsi, a tenere comportamenti corretti nei confronti delle donne. 

Secondo premio alla 3° G-Pia dell’Ipsia Levi che ha immaginato di realizzare nel futuro una intervista alla fondatrice dell’associazione Hope in prima fila per anni nelle battaglie, anche vincenti, contro gli stereotipi e la violenza di genere. Il terzo premio va alla 2° A del Tecnico turistico Magnaghi di Salsomaggiore con il servizio tv “Vedo, sento parlo: mai più un 8 marzo di sangue”.

La cronaca questa mattina ci riporta un altro fatto di sangue, un’altra donna uccisa – ha detto ieri l’assessore alle Pari Opportunità Marcella Saccani rivolgendosi agli studenti – Ieri c’è stata la sentenza del processo per quello che è stato riconosciuto come mandante della violenza contro Lucia Annibali, l’avvocata divenuta  simbolo di denuncia e impegno per tante altre donne. Fino a quando la nostra pazienza sarà messa alla prova di quello che giorno dopo giorno è divenuto impronunciabile? – ha continuato Saccani ricordando Michelle Campos uccisa a Parma nel settembre scorso – Con questo premio intitolato a due donne che sono diventate simbolo di una vicenda sconvolgente intendiamo portare l’attenzione sul tema della violenza contro le donne a partire dalle scuole e dai giovani, invitandoli a riflettere per farsi portatori di una nuova cultura”.

Donatella Colasanti e Maria Rosaria Lopez, furono vittime nel 1975 di un episodio di violenza divenuto emblematico e ricordato da tutti come il “Massacro del Circeo”: nel nome di queste due donne la Provincia invita ogni anno le classi delle scuole superiori del territorio a riflettere sul tema, in un’azione di sensibilizzazione che mira anche a prevenire e contrastare fenomeni di violenza. Quest’anno come detto si è lavorato sull’uso delle parole nei mezzi di comunicazione: molti si sono orientati sull’intervista video, realizzate nelle scuole, ma sono stati presentati anche lavori di scrittura e la realizzazione di un dossier e di un blog.

Queste le scuole partecipanti, per 11 classi complessive:  Liceo Marconi di Parma (IV S, IV T; IV H), Liceo Maria Luigia di Parma (III B liceo scientifico), Liceo Romagnosi di Parma (II D), Itis Galilei di San Secondo (IV C e IV B), Istituto Zappa-Fermi di Borgotaro (IV C liceo linguistico), Liceo Paritario Canossa di Fidenza (un gruppo di V), Istituto Ipsia di Parma (III G Pia), Istituto Magnaghi di Salsomaggiore (II A)

I premi in ingressi ai Teatri di Parma sono stati assegnati dalla giuria composta da: Maria Stella Galli, insegnante e vicesindaco del Comune di Collecchio; Isotta Piazza, ricercatrice universitaria, area Italianistica dell’Università degli Studi di Parma; Gabriele Balestrazzi, giornalista, direttore della testata Gazzetta di Parma on line; Cinzia Veroni, giornalista, responsabile dell’ufficio stampa della Provincia di Parma; Fabrizia Dalcò, dipendente dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Parma. 

Alla classe 1ª classificata:  32 posti al Teatro Regio, 15 cards da 6 ingressi al Teatro delle Briciole e 38 “mini abbonamenti” da 2 ingressi al Teatro Due;

Alla classe 2ª classificata:  24 posti al Teatro Regio, 10 cards da 6 ingressi al Teatro delle Briciole e 32 “mini abbonamenti” da 2 ingressi al Teatro Due;

Alla classe 3ª classificata:  16 posti al Teatro Regio, 5 cards da 6 ingressi al Teatro delle Briciole e 28 “mini abbonamenti” da 2 ingressi al Teatro Due.

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Provincia di Parma)

 

Il comunicato della Gilda Insegnanti sul comportamento anomalo dell'ente INVALSI nel Parmense -


Parma, 31 marzo 2014 – 


La Gilda degli Insegnanti ha raccolto varia documentazione, mediante formale accesso agli atti, appurando che persone preposte dall'ente di ricerca Invalsi hanno contattato qualche dirigente scolastico parmense invitandolo esplicitamente ad eludere le competenze del Collegio dei Docenti. In pratica l'Invalsi ha la pretesa che le istituzioni scolastiche di Parma partecipino alle attività che esso propone, in particolare un'attività denominata "Valutazione e Miglioramento", senza che l'organo competente a deliberare, il Collegio dei Docenti, possa decidere in merito. A tal proposito l'On. Ivan Catalano (Gruppo Misto) ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Istruzione, scrive:: "... l'ente di ricerca Invalsi avrebbe suggerito di non sottoporre l'adesione al progetto alla deliberazione del collegio dei docenti; 
l'articolo 6 del DPR 275/99 che disciplina i processi decisionali inerenti all'autonomia didattica ed organizzativa, di ricerca e sperimentazione specifica che le istituzioni scolastiche, nelle loro articolazioni collegiali, curano la ricerca valutativa insieme alla progettazione formativa"- e precisa inoltre- "l'Invalsi, che impropriamente viene percepito quale organismo gerarchicamente superiore da taluni uffici scolastici, ad avviso dell'interrogante ha indotto in un'erronea buonafede alcuni funzionari in merito alla competenza a deliberare da parte del collegio dei docenti". L'On Catalano nell'interrogazione lamenta anche che: "L'ente Invalsi è l'unico organismo pubblico che opera in provincia di Parma senza intrattenere alcun tipo di relazioni sindacali", ed infine chiede "quali iniziative si intendano intraprendere, nei confronti dei preposti dell'Invalsi i quali trasmettendo una comunicazione, ad avviso dell'interrogante impropria, hanno creato turbamento nella serenità delle istituzioni scolastiche ed un poco opportuno inasprimento nelle relazioni tra l'amministrazione scolastica periferica e le rappresentanze sindacali". Salvatore Pizzo coordinatore provinciale della Federazione Gilda Unams, in merito alla questione dice: "L'Invalsi se vuole operare con gli insegnanti di Parma non può pensare di agire senza trattare con le rappresentanze di categoria, si diano una regolata perché gli sponsor politici che hanno, per quanto ci riguarda non ci creano sudditanza psicologica".

 

 

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)

 

Domani – Venerdì 28 Marzo incontro in comune sabato 29 marzo spettacolo al teatro comunale -

 

Modena, 27 marzo 2014 -

In dieci anni ha insegnato canto, musica, danza e teatro a oltre 200 bambini, ragazzi e adulti modenesi. Talentho, la scuola d'arte creata a Modena dalla cooperativa sociale Il Girasole, festeggia il decennale con due eventi. Il primo è in programma domani – venerdì 28 marzo – alle 18.30 in municipio, dove l'esperienza di Talentho viene presentata ad assessori e consiglieri comunali. Il secondo evento, intitolato “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang!”, è una pièce musico-teatrale che va in scena dopodomani – sabato 29 marzo – alle 21 sul palco del teatro Comunale “Luciano Pavarotti”. «La nostra mission è favorire la crescita dei ragazzi rendendoli più consapevoli delle loro qualità, accrescendone le competenze e conoscenze, aiutandoli a compiere scelte responsabili – spiega Antonio Capasso, presidente della cooperativa sociale Il Girasole, che aderisce a Confcooperative Modena ed è specializzata in progetti di carattere educativo e psicologico, laboratori di orientamento al lavoro, supporto allo studio, interventi contro la dispersione scolastica, centri estivi – Adottiamo la metodologia del “learning by doing” (imparare facendo) e “learning by thinking” (imparare pensando). Talentho nasce da una concezione dell'espressività come componente fondamentale dell’esperienza umana in quanto attiva processi di cooperazione e socializzazione, consente di acquisire strumenti di conoscenza e autodeterminazione, valorizza la creatività e partecipazione, sviluppa il senso di appartenenza a una comunità, favorisce l'integrazione tra culture diverse». La scuola d'arte Talentho è convenzionata da dieci anni con gli assessorati comunali alle Politiche giovanili, Istruzione, Politiche sociali e con la Circoscrizione 2; la convenzione permette di offrire una formazione artistica anche a ragazzi appartenenti a famiglie a basso reddito. Dal 2010 Talentho è la filiale modenese di Music Academy Italy, una società che si occupa di didattica musicale e rilascia un diploma in musica contemporanea riconosciuto in tutta l'Unione europea. Attraverso questa partnership, la scuola d'arte Talentho offre percorsi formativi di basso, batteria, pianoforte/tastiera, chitarra, canto e live engineering. I corsi, che si tengono il pomeriggio nella sede della cooperativa Il Girasole (piazza Liberazione 13, Modena) sono rivolti sia ai bambini (6-14 anni) che ai ragazzi e adulti (14-30 anni). 

 

(Fonte: Ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Giovedì 27 marzo, alle ore 16, al Circolo 25 Aprile in via Campagnola, secondo appuntamento per “Nuovi paesaggi educativi”, iniziativa promossa e organizzata da ISECS del Comune di Correggio -

Correggio, 26 marzo 2014 -

 

Giovedì 27 marzo, alle ore 16, al Circolo 25 Aprile in via Campagnola, secondo appuntamento per “Nuovi paesaggi educativi”, iniziativa promossa e organizzata da ISECS del Comune di Correggio che intende approfondire i temi emersi da recenti provvedimenti del Ministero dell’Istruzione relativi alle didattiche più efficaci per affrontare la sempre più articolata complessità presente nelle classi delle scuole italiane: non solo disabilità o difficoltà nei processi di apprendimento della lingua italiana da parte di alunni migranti, ma bisogni emergenti derivanti da particolari condizioni famigliari, disagio sociale, condizioni culturali di partenza, che rendono le classi di oggi un mosaico di situazioni risolvibili non solo tramite le pur indispensabili risorse aggiuntive. 

Relatore dell’incontro, dal titolo “Il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento. Quando adottare una didattica personalizzata”, è Dino Cristanini, saggista, già direttore INVALSI, consulente e formatore su politiche scolastiche e formative, direttore della rivista “Nuovo Gulliver News”.

Le iscrizioni al corso sono chiuse e sono oltre 200 gli insegnanti di scuole di ogni ordine e grado iscritti. La scuola è infatti chiamata a condividere la consapevolezza del consolidarsi di un nuovo contesto sociale, con bisogni e particolarità davanti cui è necessario attrezzarsi culturalmente e individualmente per condividere le migliori strategie per affrontare in modo efficace la situazione. 

Dopo la costituzione di Commissioni zonali su disabilità e accoglienza migranti – che vedono docenti ed enti locali confrontarsi e collaborare nell’ambito di una rete di provvidenze ed opportunità formative –  ISECS intende offrire una proposta formativa d’eccellenza, con relatori esperti del Ministero che ricoprono, o hanno ricoperto, ruoli importanti nell’organigramma ministeriale in materia. 

Per eventuali informazioni: ISECS Correggio, tel. 0522.732.064.

 

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio )

 

 

Questa mattina la presentazione dell'iniziativa con le scuole e Manlio Castagna vicedirettore e Head of Communication & Marketing del Giffoni Film Festival -

 

Piacenza, 26 marzo 2014 -

 

Il progetto “One and different – essere giovani in Europa” inserito nell'iniziativa “Yec – Young european citizen” prende forma. Questa mattina il vicedirettore e Head of Communication & Marketing del Giffoni Film Festival Manlio Castagna ha incontrato i giovanissimi partecipanti al videoconcorso, promosso dalla Provincia di Piacenza in collaborazione con il Giffoni Film Festival, che prevede la realizzazione di micrometraggi della durata massima di 90 secondi sul tema della cittadinanza europea.

L'iniziativa, che fa seguito al concorso del 2012 “La felicità in 90 secondi”, è stata presentata questa mattina in Provincia dall'assessore provinciale alle Politiche giovanili Massimiliano Dosi, che ha consegnato insieme a Castagna una targa di riconoscimento alla classe della scuola di Pecorara vincitrice del My Giffoni 2013.

“One and different – essere giovani in Europa” si inserisce nel programma “Yec- young european citizen” realizzato con Upi e Presidenza del Consiglio dei ministri nell'ambito di Azione Province Giovani. Due le sezioni in concorso: giovani dai 13 ai 30 anni (gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari potranno realizzare e caricare i cortometraggi in modo autonomo con smartphone e tablet) e giovanissimi dai 6 ai 12 anni (frequentanti le scuole primarie e secondarie fino ai 12 anni: potranno realizzare in gruppo o con la propria classe il micrometraggio). I vincitori riceveranno premi e la possibilità di partecipare in qualità di giurati al Giffoni Film Festival. Per informazioni è possibile contattare il numero 0523/795507, scrivere un messaggio all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o collegarsi al sito www.provincia.pc.it - sezione Politiche giovanili. 

Il gruppo Facebook Piacenza con Giffoni e la pagina Facebook Piacenza con Giffoni – Concorso One and Different saranno i mezzi di collegamento principale al concorso: il concorso verrà infatti gestito tramite la pagina Facebook e il sito internet www.giffonifilmfestival.it. I video dovranno essere caricati su YouTube e sull'apposita sezione sul sito del Giffoni. 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)

 

A tu per tu con i nuovi atleti-scienziati dello sport, il popolare calciatore, già Campione del Mondo, svelerà il segreto dei suoi molti successi -

 

Parma, 26 marzo 2014 -

Gennaro Gattuso detto Rino, ma da tutti conosciuti come «Ringhio» per via dell’espressione determinata con cui affrontava gli avversari giocando come centrocampista nel Milan campione d’Europa (2003 e 2007) e nella Nazionale di calcio vittoriosa ai Mondiali di calcio 2006, giovedì 27 marzo terrà a Rimini un incontro con gli studenti in Scienze Motorie dell’Università di Bologna. È stato invitato dal Corso di Laurea Magistrale in MAMS-Management delle Attività motorie e sportive, uno dei due corsi di studio che l’Alma Mater ha attivato nella sede romagnola (altri tre sono attivi nella sede centrale). Abbiamo chiesto al Prof. Paco D’Onofrio, coordinatore della MAMS e docente di Istituzioni e mercato nelle Attività motorie e sportive, di presentarci brevemente le ragioni di questo incontro, che si svolgerà dalle 14:45 alle 17 nell’Aula magna “Federico Fellini” del Palazzo Uni.Rimini (v. Angherà, 22 – Rimini).

 

Cosa si aspettano gli studenti da Gennaro Gattuso?

Indubbiamente la disponibilità mostrata da Rino ad incontrare gli studenti di Scienze Motorie rappresenta una grande occasione per loro e, più in generale, per la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Alma Mater Studiorum. Sarà una grande occasione per confrontarsi sul presente e sul futuro delle professioni sportive  e sulle caratteristiche che deve avere un laureato oggi, per avere successo in un campo in grande sviluppo e che abbisogna di specialisti ben formati su molteplici discipline –come qui, sia a Rimini, sia Bologna, ci sforziamo come Università di fare ogni giorno. L’incontro dovrebbe risultare ancora più interessante, poiché gli studenti potranno intervenire e rivolgere domande a un grande esperto di livello sportivo internazionale, qual è Gennaro Gattuso.

Perché si è scelto di chiamare proprio Gattuso? Che cosa rappresenta e cosa può trasmettere questo sportivo?

Gattuso rappresenta un esempio positivo da seguire per questi ragazzi/studenti, ma anche per tutti noi. Partito “dal basso”, senza l’aiuto di nessuno è stato in grado di raggiungere i successi più alti a livello sportivo nel mondo del calcio. È un ex calciatore che ha vinto tutto con la sua squadra di club, il Milan, e soprattutto con la nostra Nazionale di calcio, nella celebre e mai dimenticata vittoria a Berlino nei Mondiali 2006. 

Parlando di futuro: quali sono le caratteristiche che dovrà avere un laureato in Scienze Motorie per essere un buon professionista?

L’Italia in questi anni ha fatto un eccellente lavoro, creando in una dozzina di anni, a partire dall’esperienza dell’Isef, l’Istituto superiore di Educazione fisica, oltre 80 Corsi di Studio in 33 Università, distribuite sul territorio nazionale. Ora sono migliaia gli studenti che possono orientare la propria vocazione all’atletismo e allo studio del movimento entro i binari di una formazione scientifica a 360°, che va dalle scienze bio-mediche, alle tecniche motorie e sportive, e alle scienze sociali e umane. 

Si tratta invece di capire quale sia l’approccio migliore da avere in un ambiente lavorativo fuori dall’Università; come poter gestire le situazioni difficili, come organizzare il lavoro e le relazioni sociali, come risolvere i problemi posti da risorse vincoli ed opportunità, ecc. Ritengo che un ospite di livello internazionale come Gattuso, che è stato un grande calciatore e ora fa l’allenatore di calcio, potrà farci riflettere ed essere da stimolo per questi ragazzi per capire come affrontare le situazioni della vita in ambito sportivo e non solo. Sarà poi una grande occasione, visti i suoi trascorsi all’estero, per confrontare il modello italiano di calcio con quello realizzato negli altri Paesi; credo che per tale panoramica non esista un ospite migliore di Gennaro Gattuso.  

 

Informazioni sempre aggiornate su attività ed eventi nelle Scienze dello Sport dell’Università di Bologna  si possono trovare nel sito web dello SportComLab dell’“Alma Mater” all’indirizzo: http://www.sportcomlab.it.

Stefano Martelli 

Ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi

presso i CdS in Scienze Motori

Responsabile dello SportComLab dell’Alma Mater 

Per ulteriori informazioni riguardanti l’evento è possibile contattare il Dott. Alberto Basalù:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.';document.getElementById('cloak1bbf3c6d1704f284903ef4e044e75654').innerHTML += ''+addy_text1bbf3c6d1704f284903ef4e044e75654+'<\/a>';

 

 

Le Scienze Motorie all’Università di Bologna “AMS”

Sono quattro i Corsi di studio che formano i nuovi professionisti nel campo delle Scienze dello Sport e dell’Attività fisica, nell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”. Sciolta ex lege 240/2010 la Facoltà di Scienze motorie, la quale nel 1998 aveva raccoltò l’eredità del precedente I.s.e.f. (Istituto superiore di Educazione fisica), al tempo stesso trasformandolo in un vero e proprio percorso formativo universitario, dal 15 ottobre 2012 le funzioni della disciolta Facoltà sono passate alla School in Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie e pure al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, con sede a Rimini. Saranno tali strutture ad assicurare la formazione dei nuovi scienziati del movimento umano nell’Università più antica del mondo. 

L’offerta formativa dell’Alma Mater nel campo delle Scienze Motorie è stata profondamente rinnovata negli ultimi anni, sia negli aspetti organizzativi, sia di contenuto, con l’istituzione di nuovi corsi di studio e con la rimodulazione degli esistenti. 

Nel presente A.A. 2013-2014 al 1° livello degli studi universitari è attivo il nuovo Corso di studio in SAMS-Scienze delle Attività motorie e sportive, che è presente nelle due sedi (Bologna e Rimini); il SAMS è un CdL a numero programmato (220 posti nel capoluogo, 110 nella città romagnola).   

 Al termine del triennio i laureati potranno iscriversi a uno dei tre seguenti Corsi di Laurea Magistrale, con sede a Bologna i primi due, e a Rimini il terzo:

Scienze e Tecniche dell'Attività Motoria Preventiva e Adattata (STAMPA);

Scienze e Tecniche dell'Attività Sportiva (STAS);

Management per le Attività motorie e sportive (MAMS).

 

Le Scienze motorie comprendono un ampio campo di discipline aventi per obiettivo la conoscenza del corpo umano in movimento in tutti i suoi aspetti: dalle basi biologiche della motricità, alle tecniche di allenamento negli sport; dalle attività fisiche praticate a scopo ludico, a quelle mirate al ripristino e al mantenimento della forma e della salute fisica; dal raggiungimento di elevati livelli di prestazione nell'agonismo, al mantenimento o al recupero della motricità sia nei soggetti normali sia in persone anziane ovvero portatrici di handicap. In questo campo sono inoltre incluse tutte quelle conoscenze collaterali necessarie all'educazione alla motricità e all'organizzazione socio-economica delle attività e degli eventi sportivi.

La finalità dei Corsi di studio in Scienze Motorie dell’Alma Mater è quella di acquisire e trasmettere ai giovani conoscenze approfondite nei vari campi delle attività motorie dell'uomo, per far fronte alla sempre maggiore richiesta sociale di competenze professionali in materia di fitness, di wellness e di sport competitivo (a livello professionale o amatoriale). 

L'obiettivo specifico dei suddetti Corsi di studio è quello di preparare atleti, manager, educatori, ricercatori e professionisti di livello universitario, impegnati in attività finalizzate al raggiungimento e al mantenimento delle migliori condizioni di benessere psico-fisico della popolazione nei vari ambienti, così come quello di sostenere e comunicare le attività sportive a livello agonistico e competitivo.

                    

B) Dati statistici sul gradimento dei Corsi di Studio in Scienze Motorie da parte degli studenti

 

Secondo i risultati dell’ultima indagine (2013) condotta dal Censis-la Repubblica sul gradimento dei Corsi di laurea in Italia, i Corsi di studio [CdS] in Scienze motorie dell’Alma Mater sono tra i più apprezzati a livello nazionale. L’87,8% dei laureati a Bologna risulta infatti complessivamente soddisfatto del proprio Corso di studi, contro una media nazionale nei Corsi similari di altre Università dell’85,3%.  Il livello di soddisfazione dichiarato da chi ha frequentato nel 2010 le Scienze Motorie a Bologna è elevato: in media è soddisfatto l’88,$% degli iscritti ai cinque corsi di studio, che nel 1° anno aumentano fino a sfiorare il 92%. 

L’88,6% di chi si è laureato in Scienze Motorie a Bologna risulta complessivamente soddisfatto della qualità dell’insegnamento ricevuta nel Corso di studi scelto, contro una media nazionale nelle Facoltà dello stesso tipo dell’85,3%.  Il livello di soddisfazione dichiarato è elevato: chi ha risposto al questionario Almalaurea (l’80% dei 210 laureati fra CdS triennali e CdS magistrali) dà un giudizio sui Corsi di studio in Scienze Motorie decisamente positivo, sia rispetto a chi si è laureato in altre sedi, sia rispetto ai laureati triennali delle altre Facoltà di Bologna. I punti salienti sono i seguenti.

L’età media dei laureati nei cinque CdS in Scienze Motorie a Bologna è di 25,8 anni rispetto una media generale degli atenei italiani di 27,1 anni. Più di un quarto si è laureato a meno di 23 anni (27,6%,) e altrettanti si sono laureati in un’età compresa tra i 23 e i 24 anni (27,6%); solo l’ultimo quarto si è laureato a più di 27 anni, ma tra questi vi sono numerosi laureati Magistrali (22,4%). In altri termini oltre due laureati su cinque si sono laureati in corso di studi (44,8%) e un altro quinto lo ha fatto entro il 1° anno fuori corso. Quasi uno studente su cinque iscritto a un Corso di Studi in Scienze Motorie presso l’Università di Bologna AMS ha usufruito di borse di studio (19,6%), e il 3,6% ha trascorso periodi di studio all’estero usufruendo di una borsa Erasmus o di un altro programma dell’Unione europea.

Altro dato da mettere in rilievo è la frequenza molto elevata di occasioni professionali già nel corso degli studi universitari in Scienze Motorie: il 93,5% dei laureati presso l’Alma Mater ha lavorato in varie forme e a vario titolo in strutture sportive già nel corso degli studi, contro il 74,5% delle altre sedi.

In questo quadro gli studenti intervistati si dichiarano decisamente soddisfatti del corso di studi frequentato, tanto da considerare favorevolmente l’idea di iscriversi nuovamente all’Università di Bologna AMS nello stesso corso di studi per il 66,1%, e solo nel 4,8% allo stesso corso di studi ma in un’altra Università. Ben 7 laureati su 10 dichiarano poi di voler proseguire gli studi (70,2%), nella maggior parte dei casi iscrivendosi ad uno dei 3 Corsi di laurea Magistrale in Scienze Motorie offerti nelle sedi di Bologna e Rimini (30,4%), ma anche a un’ulteriore laurea triennale (12,5%), a Scuole di specializzazione post-laurea (3%), a Master universitari o a corsi di perfezionamento (8,4%) o ad altre attività di qualificazione professionale (organizzati dal CONI o altri enti) (13,1%).

Inoltre, come emerge dalla XV Indagine sulla condizione occupazionale e formativa dei laureati effettuata dal Consorzio AlmaLaurea (2012), i laureati in Scienze Motorie ad un anno dal conseguimento del titolo di 1° livello risultano occupati per il 40,4%, per l’ulteriore 24,9% al tempo stesso lavorano e studiano essendosi iscritti alla Laurea Magistrale, e per il 19,6% studiano solamente –quindi ad un anno dalla laurea solo il 15% circa è inoccupato o cerca lavoro. Ciò a fronte di una media nazionale rispettivamente del 29,3%, del 15,1%, e del 39,7% [Rapporto 2013: 70, fig. 22].

Per conoscere l’offerta formativa ed ulteriori informazioni sui Corsi di Studio in Scienze Motorie dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum” è possibile visitare il sito internet della Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie, all’indirizzo: http://www.farbiomot.unibo.it/it.

 

 

(Fonte: ufficio stampa Centro Studi e Ricerche sulla comunicazione sportiva)

 

 

 

 

 

Gilda Insegnanti: "Due mesi fa avevamo chiesto gli atti di rito e non sono mai arrivati. Eppure per il bilancio che ha sembra la "scuola di zio Paperone", ben vengano i controlli della Guardia di Finanza" -

Parma, 26 marzo 2014 -

 

La nota stampa della Gildda Isegnanti -

Riteniamo una cosa molto importante il fatto che le Fiamme Gialle stiano eseguendo controlli che riguardano la Scuola Europea di Parma, circa due mesi fa avevamo sollecitato atti che fanno parte delle normali relazioni tra rappresentanze firmatarie del comparto scuola ed amministrazione, quali l'informativa preventiva sull'organizzazione annuale e l'informativa successiva, sui compensi accessori pagati al personale, nell'anno scolastico precedente, con il cosiddetto Fondo d'Istituto. Tutte le altre scuole italiane forniscono normalmente questi dati, senza bisogno di solleciti, ciò avviene in appositi incontri tra amministrazione e sindacati, in quanto obbligatori. L'unica scuola che non solo non ha convocato mai le parti sindacali, ma alla quale abbiamo dovuto mandare un sollecito, tuttora inevaso, è la Scuola europea di Parma la quale ha un bilancio di oltre 12milioni e 400mila euro. Speriamo sia fatta chiarezza anche sulla mancanza che lamentiamo e che riteniamo grave. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams: "Non ci compete addentrarci nel merito dei controlli della Guardia di Finanza, ma è evidente che certi atteggiamenti, se tenuti da un'amministrazione pubblica, significa che sono avallati anche dalla politica che sovraintende l'andamento della pubblica amministrazione, e quando si parla di scuola europea sembrano tutti uniti e felici".

 

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams)

 

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