A seguito del persistere della pozione del Ministero dell'Economia nell'imporre la controfirma dei capi ufficio per le adesioni e le cancellazioni sindacali dei dipendenti statali parmensi, la Gilda degli Insegnanti chiedera' un incontro urgente con i segretari provinciali e regionali di Pd, Nuovo Centro Destra, Scelta Civica e Udc. Nasce il movimento della scheda nulla -
Parma, 26 febbraio 2014 -
Il comunicato della Gilda degli Insegnanti -
A seguito del persistere della posizione inspiegabile da parte del Ministero dell'Economia, per il tramite della Ragioneria Provinciale dello Stato, di voler imporre ai dipendenti statali di Parma e provincia di farsi controfirmare le adesioni e le cancellazioni dal Sindacato dal proprio capo ufficio, la Federazione Gilda Unams (Gilda degli Insegnanti) nel riservarsi di agire nelle competenti sedi giudiziarie, affinchè venga cancellata questa disposizione da dittatura sovietica e/o sudamericana e con la speranza che vengano sanzionate eventuali responsabilità annuncia che chiederà ai vertici provinciali e regionali dei partiti che sostengono il governo un incontro affinchè provvedano ad esercitare le loro funzioni, a quanto pare sembrano aver abdicato il loro ruolo a qualche burocrate, che solo a Parma (!!!) vuole schedare i dipendenti pubblici.
I partiti di governo devono dare le indicazioni politiche e gli uffici adeguarsi, a Parma pare stia avvenendo il contrario addirittura in materia di diritti civili e politici.
Contemporaneamente all'iter giudiziario, se la legalità ed il buon senso non verranno ristabilite, la Gilda annuncia che avvierà un tour di assemblee per invitare gli elettori alla scheda nulla alle prossime amministrative ed europee. Il coordinatore provinciale Salvatore Pizzo, dice chiaramente: "Noi li avvisiamo, poi non ci dicano che interveniamo nel contesto elettorale in maniera scorretta. Chi ha iniziato questa escaletion non siamo certo noi. Se non esistono nella gestione politica della amministrazione statale sul territorio, questi politici candidino direttamente i burocrati che a quanto pare hanno maggiore voce in capitolo, questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso."
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Con la sottoscrizione di questo protocollo le scuole e gli organismi di formazione si prendono quindi l'impegno di comunicare alla Provincia i cosiddetti banchi vuoti, cioè i nominativi di coloro che sono iscritti, ma che non frequentano. Il documento è stato sottoscritto da Provincia, Ufficio scolastico, comuni, direzioni didattiche e enti di formazione. Malavasi: "L'obiettivo è favorire il successo formativo di ogni studente" -
Reggio Emilia, 26 febbraio 2014 -
È stato firmata ieri mattina l'intesa per contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo.
Il documento è stato sottoscritto dalla Provincia di Reggio Emilia, dall'Ufficio scolastico provinciale, da tutti i comuni del territorio, dalle direzioni didattiche delle scuole secondarie di I° e II° grado (medie e superiori) e dagli enti di formazione professionale.
"Dobbiamo individuare insieme le modalità per intercettare gli studenti a rischio – ha spiegato l'assessore provinciale Ilenia Malavasi a un folto pubblico di amministratori e insegnanti – il nostro è un obiettivo ambizioso, favorire il successo formativo di ogni studente. Uno dei temi chiave che dobbiamo affrontare è quello della scuola accogliente, il disagio rappresenta, infatti, una delle motivazioni che possono portare all'abbandono".
Disagio, insuccesso, abbandono, sono queste le 3 parole chiave che costellano il percorso scolastico di chi è a rischio di dispersione. Il momento maggiormente critico è quello del passaggio dalle scuole medie alle superiori. Con la sottoscrizione di questo protocollo le scuole e gli organismi di formazione si prendono quindi l'impegno di comunicare alla Provincia i cosiddetti banchi vuoti, cioè i nominativi di coloro che sono iscritti, ma che non frequentano. Una segnalazione periodica che dovrà poi essere valutata e analizzata da un gruppo di lavoro interistituzionale per progettare interventi di tipo individuale, con l'obiettivo di creare un percorso che porti al conseguimento della qualifica o del diploma.
"Il lavoro che ci apprestiamo a svolgere – ha proseguito l'assessore Malavasi – riguarda l'ampliamento delle opportunità formative, in modo da portare i ragazzi almeno al raggiungimento di una qualifica professionale. Dobbiamo però arrivare anche a una riflessione sui dati che abbiamo a disposizione che non sono esaltanti, e questo anche alla luce degli obiettivi che ci vengono richiesti dall'Europa. Siamo convinti che occorra investire su conoscenza e capitale umano, unico vero motore di una ripresa duratura, e per questo vogliamo dare a tutti pari opportunità per essere competitivi, poi ovviamente dipenderà dalle singole capacità. La dispersione scolastica ha costi altissimi, ogni volta che un ragazzo abbandona il nostro sistema perde un pezzo del proprio investimento".
Secondo Silvia Menabue, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, ci confrontiamo con dati preoccupanti: "Il bilancio è negativo, soprattutto per le fasce più giovani, il rischio che corriamo è quello di ritrovarci con una generazione non in grado di inserirsi nel mondo del lavoro. Il problema non può però essere risolto da un soggetto singolo, occorre lavorare in modo sinergico, insieme, aprendo anche una riflessione con il mondo del lavoro. In molti casi, infatti, è proprio con questo mondo che dobbiamo aprire un confronto per riportare i ragazzi nell'ambito di un percorso scolastico più consono alle loro possibilità".
I numeri
Dal 2008/09, anno in cui sono stati reintrodotti i voti numerici, si è verificato un graduale miglioramento nei risultati scolastici nelle scuole secondarie di I grado (medie). Nell'anno scolastico 2012/13 la percentuale di alunni respinti è stata del 2,7%, con differenze all'interno della tre classi: si va dal 3,2% di respinti nelle prime classi al 2,1% nelle terze classi. Analogo miglioramento si è registrato tra gli alunni con cittadinanza non italiana, i cui risultati rimangono comunque più critici.
Anche se diminuisce leggermente nel corso degli ultimi cinque anni, la differenza tra i risultati scolastici dei maschi e delle femmine rimane evidente. Nell'anno scolastico 2012/13 la percentuale di insuccesso femminile si attesta all'1,9%, mentre quella maschile è del 3,5%. Similmente, tra gli alunni stranieri le percentuali sono rispettivamente del 4,6% e dell'8,1%.
Nella scuola secondaria di II grado migliora il dato complessivo degli alunni respinti, mentre nell'ultimo anno scolastico aumentano gli alunni sospesi e ritirati. Il biennio si conferma lo snodo critico del percorso scolastico: negli ultimi cinque anni la percentuale di alunni respinti non scende sotto il 18,5% per gli studenti italiani e il 32% per gli studenti stranieri.
In raffronto ai dati MIUR più recenti, che però includono solo i primi quattro anni di corso, la provincia di Reggio Emilia ottiene dei risultati leggermente inferiori a quelli regionali (12,1% di respinti) e nazionali (11,8%).
Nella scuola secondaria di II grado è ancora più evidente lo scarto fra i risultati scolastici dei ragazzi e delle ragazze. Mentre la percentuale di studenti maschi respinti nell'anno scolastico 2012/13 è del 16,5%, quella delle loro coetanee è quasi la metà (9,5%). Anche tra gli studenti stranieri il divario tra maschi e femmine è rilevante: la percentuale di insuccesso dei maschi è del 30,3% a fronte del 18,8% delle femmine.
L'area di studi in cui si registra il maggiore insuccesso scolastico è quella professionale, che nell'anno scolastico 2012/13 vede il 19,3% di alunni respinti. Bisogna però sottolineare come negli ultimi cinque anni l'area professionale sia l'unica che vede migliorare i risultati scolastici, mentre nell'area liceale risultano stabili e nell'area tecnica addirittura in lieve peggioramento.
Dal confronto con i dati nazionali, che vedono un 5,9% di respinti nell'area liceale, un 14,8% nell'area tecnica e un 19,4% nella professionale, si può notare come la provincia di Reggio Emilia presenti risultati leggermente migliori nelle aree liceale e professionale, peggiori nell'area tecnica.
Oltre agli alunni che non vengono ammessi alla classe successiva, c'è una quota di ragazzi che si ritirano nel corso dell'anno scolastico. I ritiri qui rilevati sono ovviamente quelli formalizzati presso le segreterie scolastiche e non i cosiddetti "banchi vuoti", ossia i ragazzi formalmente iscritti, ma che non frequentano le lezioni. I ritiri riguardano invece ragazzi che si trasferiscono all'estero o in scuole private non paritarie o ragazzi che escono dal sistema di istruzione per passare alla formazione professionale o all'apprendistato. La percentuale di ritiri negli ultimi cinque anni oscilla tra l'1,2% e il 2,7%.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
La Gilda Insegnanti annuncia l'incontro col Prefetto per sollecitare un intervento risolutivo nei confronti del Ministero dell'Economia -
Parma, 24 febbraio 2014 -
Il comunicato -
Comunichiamo alla stampa che domani martedì 25 febbraio 2014, i rappresentanti dei cinque sindacati firmatari del CCNL comparto scuola, alle ore 9.30 saranno ricevuti dal Prefetto.
L'incontro è stato richiesto per sollecitare un intervento risolutivo nei confronti del Ministero dell'Economia, che per il tramite della Ragioneria Provinciale dello Stato, ha di fatto bloccato l'agibilità sindacale nel nostro territorio.
Un fatto gravissimo che sottopone al controllo dei presidi (nel caso delle scuole) e di tutti gli altri dirigenti pubblici, le opinioni sindacali e politiche, cosa che è addirittura vietata dalla legge.
Questa situazione sta creando non pochi attriti sui luoghi di lavoro, diventando così anche un problema di ordine pubblico.
Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams, precisa: "Di fronte all'inconsistenza, o al silenzio complice della politica, confermiamo la nostra intenzione di organizzare un movimento per la scheda nulla alle europee ed alle amministrative prossime nel territorio Parmense. Ne abbiamo fin troppo di questi politicanti che adesso ci vogliono anche schedare".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Le assemblee dei docenti e degli educatori del Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, approvano un durissimo documento per protestare contro la schedatura per opinione sindacale dei dipendenti pubblici parmensi.
Parma, 22 febbraio 2014 -
Apprendiamo con soddisfazione che l'assemblea sindacale dei docenti e degli educatori che lavorano al Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, indetta unitariamente da tutte le rappresentanze sindacali, ha approvato un duro documento indirizzato al Ministro dell'Economia, alla Ragioneria dello Stato di Parma, al Dirigente Scolastico Provinciale ed all'Ufficio Scolastico Regionale, per esprimere il proprio sdegno nei confronti dello stesso Ministero dell'Economia che solo a Parma(!!!) dallo scorso 15 gennaio, pretende che qualunque dipendente statale che decide di aderire o si cancellarsi da un sindacato, per vedersi validata la propria scelta deve chiedere la controfirma della modulistica al capo ufficio, nel caso dei docenti è il preside. Fino ad oggi rispetto a questa decisione inspiegabile di stampo dittatoriale, ci sono state solo timide e tardive reazioni: dopo una ventina di gironi ci fu un'interrogazione parlamentare dell'On Maestri (Pd) e dopo 36 giorni un comunicato di solidarietà dell'Idv. Nessun politico di Parma è intervenuto d'autorità pretendendo che nel suo collegio, nella sua area territoriale di influenza, si mettesse fine a questa vergognosa operazione di schedatura. Se non sono capaci lo dicano. Martedì i rappresentanti di Gilda degli Insegnanti, Snals, Cgil, Cisle Uil, per questa vicenda saranno ricevuti dal Prefetto. Salvatore Pizzo, coordinatore Provinciale della Gilda Unams: "Noi della Gilda di fronte all'incapacità complice della politica di saper dirigere ed intervenire sul territorio di Parma, stiamo valutando seriamente di organizzare un movimento per la scheda nulla alle prossime europee ed amministrative".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Tre reggiani su cinque hanno trovato un impiego, diversi proprio dove hanno svolto lo stage, dopo l'esperienza all'estero vissuta grazie alla Provincia col progetto 'Mech Your Move'. La presidente Masini ai giovani: "Prendete in mano l'Europa e avvicinatela ai cittadini" -
Reggio Emilia, 20 febbraio 2014 -
Tre su cinque hanno trovato lavoro entro sei mesi, di questi l'82% in Italia: tra gli altri, diversi – come Costantina e Daniele in Irlanda , Laura e Hanh in Inghilterra, Federico in Spagna – sono stati assunti proprio là dove hanno svolto lo stage. Una esperienza formativa all'estero che, nella stragrande maggioranza dei casi, ha avuto un peso rilevante per la loro crescita, non solo professionale, e soprattutto per la ricerca di un lavoro. Sono i giovani tornati dagli stage formativi del progetto "Mech Your Move" - finanziato nell'ambito del programma Leonardo, di cui la Provincia di Reggio Emilia è leader – che questa mattina al Palazzo del Capitano del popolo hanno raccontato la propria esperienza. Assieme a loro c'erano i rappresentanti delle Province partner di Modena e Bologna, e della rete locale di sostegno al progetto, tra cui Università, Comune di Reggio Emilia, Fondazione Manodori, Cna, Ordine degli ingegneri.
La stessa Provincia di Reggio Emilia, da anni molto attiva nell'ambito della promozione della mobilità dei giovani in Europa, ha svolto un'indagine tra questi giovani, da cui è emerso un quadro estremamente positivo. Oltre agli ottimi dati sul fronte dell'occupazione, il 93% degli intervistati ha infatti espresso un giudizio molto/estremamente positivo sul progetto, affermando che consiglierebbe questa esperienza perché "è qualcosa di unico", "un'esperienza fondamentale per la crescita personale e professionale", "permette di conoscere la realtà lavorativa di un altro Paese, migliorare la lingua straniera, conoscere nuove persone, confrontarsi con un'altra cultura e stile di vita". "Mi è servita a trovare un tirocinio che col tempo si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato", "è in grado di incentivare chi partecipa ad essere flessibile, aperto e competitivo", hanno sottolineato altri. Decisive sono giudicate anche le competenze linguistiche acquisite nel corso dell'esperienza, giudicate come rilevanti in termini di occupabilità da 4 partecipanti su 5.
L'incontro è stato aperto dal saluto della presidente della Provincia Sonia Masini, componente a Bruxelles del Comitato delle Regioni, che ha esortato i giovani a viaggiare e a conoscere da vicino l'Europa perché "sarete voi a prenderla in mano, ad avvicinarla ai suoi cittadini" "Ci sono diversi modi di concepire l'Europa: spesso viene vista solo come sede di riunioni di vertice o come un gigante che schiaccia i Paesi, in realtà è il luogo dove ciascun cittadino, specie un giovane, può trovare una dimensione utile per il proprio futuro e per il proprio arricchimento - ha affermato la presidente Masini - Ecco perché bisogna dare la possibilità a tutti giovani, anche sul fronte economico, di viaggiare e studiare in Europa. Non dobbiamo chiuderci in casa. Là fuori c'è il mondo globale. Non abbiate paura di conoscere il mondo. All'estero i giovani possono incontrarsi, arricchirsi umanamente, imparare le lingue, importantissime, e porre le basi per trovare un lavoro".
Sono quindi intervenuti gli assessori alla Formazione delle tre Province (Ilenia Malavasi di Reggio Emilia, Giuseppe De Biasi di Bologna e Cristina Ceretti di Modena), che hanno pure sottolineato la grande importanza di questo progetto. "Non abbiamo speso, ma investito, risorse pubbliche per mandarvi all'estero – ha detto Malavasi - e al vostro rientro ci aspettiamo molto da voi". "Anche creare, sulla base di questa importante esperienza, nuove forme di imprenditorialità", ha aggiunto Cristina Ceretti, magari proprio "in questo triangolo emiliano della meccanica e della meccatronica che rappresenta ha vera e propria eccellenza a livello europeo", ha sottolineato Giuseppe De Biasi. Spazio quindi a racconti, foto e giudizi – positivi (tanti) e negativi (davvero pochi) - dei ragazzi,
Il progetto "Mech your move", promosso dalla Provincia di Reggio Emilia insieme a quella di Bologna e Modena, in collaborazione con il Centro servizi-Pmi, ha permesso a 56 giovani disponibili sul mercato del lavoro (neodiplomati, neolaureati, disoccupati) di età compresa fra i 19 e i 32 anni di svolgere un periodo di soggiorno all'estero di 14 settimane (2 di formazione linguistica e culturale e 12 di tirocinio professionale). I Paesi di destinazione erano Spagna, Francia, Portogallo, Irlanda, Germania e Lituania.
L'obiettivo del progetto era quello di offrire ai giovani la possibilità di acquisire competenze professionali che arricchiscano e qualifichino il loro percorso formativo e facilitino il loro inserimento nel mondo del lavoro; di mettere a disposizione delle realtà sociali ed economiche dei territori coinvolti professionalità maggiormente qualificate; di sensibilizzare i giovani sull'importanza della diversità culturale e linguistica e della multiculturalità in Europa. Complessivamente, per le 56 borse di studio messe a disposizione per l'ultima edizione (25 Reggio, 20 a Bologna, 11 a Modena), le tre Provincie d'invio hanno ricevuto oltre 250 domande di partecipazione.
A Reggio Emilia, il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di una rete locale composta da Fondazione Manodori, Camera di commercio, Unindustria, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Fondazione ITS, Cna, Lega cooperative, Reggio Emilia Innovazione, Acer, AEB e Ordine degli ingegneri.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Domani, venerdì 21 febbraio, alle ore 20.30 in Sala del Consiglio comunale a Novellara si terrà la prima serata di "Diritto di scuola", l'iniziativa organizzata dal Comune di Novellara, con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna, per riflettere sul mondo della scuola e fare un bilancio sui progetti realizzati in questi anni -
Novellara, 20 febbraio 2013 -
La prima serata, intitolata "Vita da adolescente", offrirà a docenti e genitori un focus sulle abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani. Nei mesi scorsi, gli studenti delle classi terze dell'Istituto Comprensivo di Novellara hanno risposto ad un questionario realizzato dall'associazione "Laboratorio adolescenza".
Questi dati saranno illustrati e commentati dal Sindaco Raul Daoli, da Maurizio Tucci, responsabile dell'indagine e da Francesca Fontanesi, psicologa dell'Istituto Comprensivo novellarese. Interessanti e significativi i dati che risultano dall'indagine: il 38% dei ragazzi dice di avere un computer, mentre il 52% si collega quotidianamente ad Internet. Quest'ultimo, insieme alla televisione, risulta essere uno dei modi preferiti per trascorrere il tempo libero, mentre allo studio i ragazzi dedicano due - tre ore al girono. Il 43,5% dei ragazzi intervistati, infine, dice di non avere mai letto un quotidiano non sportivo, mentre il 59,7 % ritiene che sarà difficile trovare un lavoro.
"In questi anni - ha affermato il Sindaco di Novellara, Raul Daoli - il Comune di Novellara ha collaborato attivamente con tutte le scuole del paese per realizzare progetti innovativi, capaci di rispondere al mutare delle esigenze degli abitanti più giovani del paese, mantenendo inalterati i valori fondanti dei servizi educativi e la loro qualità. I risultati dell'indagine sugli stili di vita degli adolescenti – ha proseguito Daoli – sono uno strumento molto utile per conoscere bisogni, sogni, paure dei giovani e capire come agire e lavorare per dare loro risposte concrete. Queste tre serate – ha concluso il Sindaco - sono l'occasione per riflettere su quanto è stato realizzato, coinvolgendo tutti gli attori che hanno contribuito a rendere Novellara un esempio studiato e seguito in tutta Europa."
In allegato scaricabile la cartolina col programma
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
Stamattina al Russell di Guastalla una lezione del progetto finanziato dalla Provincia Malavasi: "Arricchire il percorso formativo degli studenti con tecnologia e innovazione" -
Reggio Emilia, 19 febbraio 2014 -
Fab Lab Reggio Emilia entra nelle scuole. E lo fa grazie a un progetto finanziato dalla Provincia di Reggio Emilia.
Questa mattina, all'istituto superiore Russell di Guastalla, si è svolta una lezione dimostrativa del percorso che le classi 3° e 4° dell'indirizzo meccanica-meccatronica hanno avviato con il gruppo di lavoro di Fab Lab.
Quello di Reggio è il primo Fab Lab della regione. Si tratta una giovane impresa nata da un progetto di Francesco Bombardi in seno a REI – Reggio Emilia Innovazione, che fornisce alle imprese, alle scuole, ai creativi e a tutti i cittadini le macchine e l'attrezzatura necessaria per dar corpo alle proprie idee, permettendo a ogni utente di sviluppare una cultura del fare e di acquisire le competenze necessarie per trasformare le proprie idee in prototipi e prodotti.
"L'istituto Russell è una scuola pilota per questo tipo di progetti – ha spiegato l'assessore provinciale Ilenia Malavasi – Una scuola pubblica in cui si cerca di dare a tutti le stesse opportunità, offrendo un bagaglio di conoscenze che potranno avere uno sviluppo in base alle singole predisposizioni. L'obiettivo è arricchire il percorso formativo degli studenti, dare un sostegno alla creatività e alle idee dei giovani, che possono trovare nella tecnologia una facilitazione nel concretizzare idee e costruire prototipi. Un bel progetto pilota finanziato dalla Provincia, che potrebbe diventare una buona prassi per le scuole superiori per favorire la ricerca e il talento dei giovani".
"È il primo progetto attivato nelle scuole – ha spiegato Francesco Bombardi – Il vantaggio di Fab Lab è che è basato sulla stampa 3d, che permette di creare modelli senza investire sullo stampaggio. In questo modo si riducono molto i costi per creare un prototipo: lo si crea su pc per poi averlo stampato in tempo reale e assemblarlo".
Gli studenti dell'istituto Russell di Guastalla, competenti in modellazione solida, nell'ambio di questo progetto hanno quindi avuto la possibilità di ricevere elementi e informazioni per approfondire la fabbricazione digitale e la creazione rapida di prototipi, utilizzando i processi innovativi per fare rete tra competenze distintive del territorio e talenti.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il sopralluogo di Trespidi nell'istituto. Il dirigente scolastico Carini: "Grazie alla Provincia: lo strumento consente di completare i programmi ministeriali"-
Piacenza, 19 febbraio 2014 -
Sono nuovamente a disposizione degli studenti dell'Isii Marconi gli impianti di stoccaggio e di distribuzione di gas a servizio dei laboratori di chimica dell'istituto. E' stato questa mattina il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi, in visita nei locali di via Negri, a verificare di persona la conclusione dell'intervento che ha consentito di riattivare strumenti in stand by da oltre due anni.
"Ringrazio l'Amministrazione provinciale – ha detto il dirigente scolastico dell'Isii Marconi Gian Paolo Carini – per il lavoro svolto: l'intervento consente di completare i programmi ministeriali previsti per gli studenti dell'indirizzo chimico". "Oggi – ha aggiunto la docente Germana Iannelli – è stata vinta una grande battaglia: studenti e docenti potranno, grazie all'impegno dell'Amministrazione provinciale, rimettere le mani su uno strumento fermo da troppo tempo. Rivolgo a questo punto un appello alle aziende piacentine interessate a sponsorizzare altri lavori: il laboratorio ha ancora bisogno di finanziamenti che consentano di riattivare strumenti didattici". "Esprimo – ha concluso il presidente Trespidi – grande soddisfazione per il risultato raggiunto e per la risposta concreta fornita alla scuola. Credo ci sia necessità di investire di più nel sostegno agli indirizzi tecnici e professionali e assicuro l'impegno della Provincia in questa direzione".
L'intervento inaugurato questa mattina - finanziato dalla Provincia con una spesa di 16.957 euro - consiste precisamente nella predisposizione e installazione di quattro serbatoi per gas speciali con le relative condotte di adduzione e di distribuzione e valvole di sicurezza. Il progetto, coordinato dal dirigente del servizio Edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere Stefano Pozzoli, è stato elaborato dai tecnici Roberto Dacrema e Fausto Nicolini.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
A parlare agli studenti sono stati Daniele Borghi - responsabile Regionale Associazione Libera nomi e numeri contro le Mafie - e il capitano Luca Ferrari Comandante della Compagnia di Piacenza della Guardia di finanza con il sottotenente Denise Di Matteo -
Piacenza, 18 febbraio 2014 -
Secondo appuntamento questa mattina nell'aula magna dell'Isii Marconi per il progetto Concittadini, promosso dalla Provincia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Circa duecento giovani hanno assistito alla lezione dedicata alla Legalità introdotta e coordinata dall'assessore provinciale alle Politiche giovanili Massimiliano Dosi. Obiettivo del progetto - lo si ricorda - sensibilizzare le generazioni più giovani sui temi della cittadinanza e della memoria attraverso una serie di incontri con esperti. A parlare agli studenti sono stati Daniele Borghi - responsabile Regionale Associazione Libera nomi e numeri contro le Mafie - e il capitano Luca Ferrari Comandante della Compagnia di Piacenza della Guardia di finanza con il sottotenente Denise Di Matteo: l'attenzione è stata rivolta alla situazione mafiosa in Emilia-Romagna e alla legalità economica e finanziaria. Al termine della lezione i ragazzi hanno assistito ad una dimostrazione dell'unità cinofila della Guardia di finanza.
"Concittadini" coinvolge attualmente i tre Consigli comunali dei ragazzi di Carpaneto, Gragnano e Piacenza, il Comune di Carpaneto, le scuole Isii "Marconi", "Casali" con la sezione associata del "Romagnosi", "Gioia", "Colombini", "Raineri Marcora", gli istituti comprensivi di Cadeo-Pontenure, Cortemaggiore, Rivergaro e Fiorenzuola, le medie di San Nicolò, Calendasco e Gragnano e il terzo circolo didattico di Piacenza (in totale duemila studenti e circa trecento adulti fra insegnanti e genitori).
Il primo incontro dedicato alla Memoria era stato tenuto dal collaboratore scientifico del Museo monumento del deportati politico e razziale Francesco Maria Feltri; il 10 marzo sarà invece la giornata dedicata ai diritti con Amnesty International.
Il progetto Concittadini prevede, oltre alla presentazione finale dei vari progetti delle scuole in fase di elaborazione, la visita all'Assemblea legislativa di Bologna e alla Fondazione Fossoli (museo del deportato politico e razziale e ex campo).
É infine possibile, da febbraio ad aprile, per i partecipanti effettuare delle visite guidate in Provincia.
Per informazioni e iscrizioni: 0523795844/795525 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Questa mattina nell'aula Magna del liceo Spallanzani: assieme alla Provincia, all'Usl e al Provveditorato, tutti i 45 comuni e i dirigenti scolastici di tutte le scuole del territorio, comprese le scuole paritarie di ogni ordine e grado -
Reggio Emilia, 18 gennaio 2014 -
È stato firmato questa mattina, nell'aula magna del liceo scientifico Spallanzani, il "Protocollo d'intesa interistituzionale per la somministrazione dei farmaci a minori in contesti extrafamiliari, educativi e scolastici". Oltre cento le firme: assieme alla Provincia, all'Usl, al Provveditorato, i 45 comuni della provincia, i dirigenti scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio, cui vanno aggiunti i responsabili delle scuole paritarie di ogni ordine e grado, nonchè FISM, Confcooperative e Legacoop che gestiscono i servizi o-6 anni.
"Abbiamo fatto un lungo percorso insieme – ha spiegato l'assessore provinciale all'istruzione Ilenia Malavasi - Abbiamo risolto dubbi e problemi con un confronto costante, iniziato nel settembre del 2013. In questo lavoro abbiamo avuto a fianco l'Usl, il Provveditorato, gli enti locali, i sindaci e i dirigenti scolastici. Il risultato che abbiamo raggiunto rappresenta un passo avanti per garantire e facilitare l'inserimento scolastico dei bambini che richiedono una somministrazione di farmaci. In questo modo abbiamo cercato di tutelare il diritto alla salute e il diritto allo studio per tutti i nostri ragazzi. Per la prima volta rispetto al 2006, il Protocollo viene esteso anche ai contesti educativi extrascolastici e nelle comunità familiari per tutelare ancora di più i diritti dei minori".
I farmaci che potranno essere somministrati sono quelli per cui non sono richieste competenze specialistiche di tipo sanitario, né l'esercizio di una discrezionalità tecnica da parte dell'adulto che interviene. Il protocollo dà quindi una regolamentazione a questo tipo di necessità, e gli adulti che volontariamente si presteranno a compiere questa attività saranno supportati con una specifica attività di formazione, che sarà curata dall'AUSL.
"Agli Enti locali, spetterà il compito di individuare, in accordo con i dirigenti scolastici e i responsabili delle strutture educative, gli spazi più adeguati per consentire la somministrazione dei farmaci in modo riservato e per garantire l'adeguata conservazione degli stessi. Si potrà inoltre valutare la possibilità di fornire alle scuole collaborazione in orario scolastico attivando il capitale sociale del territorio, organizzando una vera e propria rete anche grazie al volontariato o al personale sanitario in pensione. A sua volta l'AUSL si dovrà occupare di individuare i professionisti e i servizi coinvolti nel percorso integrato per la somministrazione dei farmaci, dalla prescrizione del curante, fino alla corretta trasmissione dell'informazione alla scuola, e farsi carico di supportare la scuola ".
Il protocollo troverà applicazione in questi ambiti specifici: servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni); scuole dell'infanzia comunali, statali e paritarie; scuole statali e paritarie del ciclo primario e secondario; servizi pre e post-scuola; comunità educative e comunità familiari; strutture residenziali e semi residenziali; campi estivi e tutti quei contesti educativi in cui possa presentarsi la necessità di somministrare farmaci a persone minorenni affette da patologia cronica, purchè convenzionati con i soggetti sottoscrittori del protocollo.
"Questo protocollo – afferma la dottoressa Gabriela Gildoni, Direttore del Servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell'Azienda USL di Reggio Emilia – dà una risposta efficace ai diritti del minore di ricevere un'assistenza appropriata, della famiglia di vedere garantito il diritto alla salute del proprio figlio e degli operatori di ricevere una formazione adeguata".
Un buon risultato al quale ha collaborato anche l'Ufficio Scolastico Provinciale che plaude alla firma del Protocollo, come sottolinea il dottor Pierpaolo Cairo, portando il saluto della professoressa Silvia Menabue.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
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