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Nella mattinata di ieri, un'équipe specializzata della Polizia di Stato ha coinvolto nel progetto "Blue Box" duecento studenti dell'Istituto Tecnico Industriale "L. Da Vinci" per parlare di disagio giovanile.

Modena 26 gennaio 208 - Così, la dott.ssa Laura Amato, Dirigente del Commissariato di P.S. di Carpi ha posto l'attenzione sui fenomeni di autolesionismo causati da atti di bullismo e di cyberbullismo, illustrando - anche attraverso immagini e slide - la Legge n. 71 del 29 maggio 2017 concernente le "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", fornendo utili suggerimenti alle vittime di tali condotte.

Il Sostituto Commissario Elena Mazzeo della Divisione Polizia Anticrimine ha parlato della c.d. "tutela delle vittime vulnerabili", collegandosi alla campagna della Polizia di Stato "Questo non è amore" dedicata alla violenza di genere. Il dott. Massimo Neri, dell'Associazione Onlus "Psicologi per i Popoli dell'Emilia Romagna" ha approfondito gli aspetti più prettamente psicologici riguardanti vittime e oppressori, analizzando vari comportamenti di disagio giovanile.

La "Blue Box", una cassetta di colore blu, che richiama il colore istituzionale della Polizia di Stato, rimarrà presso l'istituto scolastico a disposizione di alunni e insegnanti, per la raccolta di segnalazioni anche anonime su qualsiasi criticità legata alle questioni giovanili, fino al prossimo appuntamento, in programma il 6 febbraio a Modena

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Al via anche a Modena il progetto concorso "PretenDiamo Legalità, a scuola con il commissario Mascherpa"

Si sono svolti ieri mattina i primi due incontri del progetto/concorso della Polizia di Stato, realizzato in collaborazione con il MIUR, "PretenDiamo Legalità, a scuola con il commissario Mascherpa", a cui hanno partecipato gli alunni delle scuole primarie "Collodi" di Modena e "Rodari" di Carpi.

Testimonial dell'iniziativa è il "Commissario Mascherpa", protagonista del fumetto a episodi edito in esclusiva da Polizia Moderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato, che sarà altresì fonte di ispirazione per gli elaborati che gli studenti dovranno realizzare nell'ambito del concorso.

Il Vice Questore Mascherpa, "il Commissario" per tutti, poliziotto per vocazione, ha scelto questo lavoro per seguire le orme dello zio, ucciso in un conflitto a fuoco con alcuni "uomini d'onore" durante la guerra di 'ndrangheta negli anni '80. Pronto all'azione, è disposto a sacrificare ogni cosa per raggiungere l'obiettivo e per risolvere le situazioni più complicate.

A fare le veci del Commissario Mascherpa, i Vice Questori Paola Convertino e Laura Amato che con il supporto di esperti operatori della Polizia Scientifica e della Squadra Volante hanno "svelato" ai piccoli studenti tecniche investigative e modalità operative, di cui si avvale la Polizia di Stato.

Argomento centrale la "legalità" per accrescere il senso civico nei giovani e far comprendere loro l'importanza del rispetto delle regole.

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Secondo giornata dedicata alla campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile, denominata "Blue Box", che ha interessato nella mattinata di ieri gli studenti dell'I.I.S. "Elsa Morante" di Sassuolo.

Il Vice Questore Fabio Pecoraro, Dirigente del locale Commissariato di P.S., ha aperto i lavori con un intervento di presentazione del progetto, cui è seguita una disamina sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo nelle sue varie estrinsecazioni (flaming, denigration, exclusion e cyberstalking) e delle conseguenze giuridiche che tali azioni possono comportare.

Il Dott. Eugenio Di Ninno, Dirigente dell'Ufficio Sanitario della Questura di Modena, ha proseguito trattando argomenti connessi alle motivazioni psicologiche e relazionali che sono alla base dei fenomeni di sopraffazione e prepotenza nella vittima e nell'autore.

L'Ispettore Capo Marco Ferrari, Responsabile della Sezione Polizia Postale e della Comunicazioni di Modena, avvalendosi di materiale video (spot e cortometraggi) ha attirato l'attenzione dei giovani sui pericoli connessi all'utilizzo di internet e dei social network.

La "Blue Box", per la raccolta di eventuali segnalazioni di disagio, stazionerà presso l'istituto scolastico di Sassuolo fino al prossimo incontro in programma il 25 gennaio presso l'I.T.I. "Da Vinci" di Carpi.

Giovedì, 14 Dicembre 2017 10:39

Proges porta in Europa in modello educativo italiano

La cooperativa Proges si aggiudica la gestione dei nidi della Commissione Europea destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles: "Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta una bella sfida su cui misurarsi"
 
Parma 14 Dicembre 2017 -
 
Tripletta per Proges, nel bando che la Commissione Europea ha emesso per la selezione dei gestori dei servizi all’infanzia destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles, sede dei numerosi uffici della Commissione.
 
I risultati del bando, a cui partecipavano numerose imprese del settore da diversi paesi della Comunità Europea, hanno visto i servizi della cooperativa parmigiana attestarsi nelle prime tre posizioni, con un punteggio di qualità tecnica rispettivamente di 97, 94,5 e 94 punti su 100.
 
Si tratta dei servizi “La Flute Enchantèe”, inaugurato nel 2012, “Le Site Galois”, inaugurato poche settimane fa, e “Le Site de la Loi”, ora in costruzione e la cui inaugurazione è prevista per il giungo 2018. 800 i posti complessivamente assegnati attraverso il bando, per una durata di 9 anni.
 
“Che l’Europa e le sue istituzioni non siano solo uno spazio economico e monetario – dichiara Marco Papotti, Responsabile della linea socio educativa di Proges – ma anche sociale e valoriale, è un’affermazione che è più facile enunciare che praticare. Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta allora una bella sfida su cui misurarsi. Per questo siamo soddisfatti della valutazione sulla qualità dei nostri progetti emersa dal bando. Questi indicatori certificano non solo la validità del nostro progetto pedagogico e dell’efficienza organizzativa, ormai riconosciuti e studiati da anni, ma anche la capacità di esportare la nostra esperienza e le nostre competenze pedagogiche e gestionali adattandole ad altri contesti sociali e legislativi. Un plauso va ovviamente ai nostri collaboratori sul posto ma anche al nostro ufficio commerciale che ha saputo ben interpretare una gara molto complessa.”
 
Chi è Proges
 
Proges è una cooperativa sociale, leader a livello nazionale nell'ambito dei servizi alla persona, tanto nel settore educativo, quanto nel settore socio-sanitario.
Nata a Parma 25 anni fa, ha sempre perseguito forme di collaborazione innovative tra il settore pubblico e privato attraverso strumenti quali concessioni, project financing e società miste, tutt’ora all’avanguardia per capacità di progettazione e ricerca, investimento e qualità della gestione.
Questi progetti hanno richiesto, infatti, notevoli capacità di programmazione, organizzazione e finanziamento, con investimenti per oltre 50 milioni di euro e contratti di gestione della durata di 50 anni.
La presenza territoriale di Proges tocca 10 regioni italiane, con un radicamento più intenso nei centro e nel nord, ma con attività anche al di fuori dei confini nazionali (Belgio, Cina e Russia).
 
3460 soci e dipendenti
9000 clienti/utenti
140 ml € di fatturato aggregato
50 ml € di investimenti
Venerdì, 17 Novembre 2017 12:44

Proges amplia la sua presenza a Bruxelles

La Cooperativa Proges ha inaugurato a Bruxelles il secondo nido d’infanzia per i figli dei dipendenti della Commissione Europea, portando nella città belga il proprio know how educativo che mette al centro il valore dell’inclusione e il benessere del bambino.

Parma 17 Novembre 2017 -

La Cooperativa Proges, leader a livello nazionale nell'ambito dei servizi alla persona, sia nel settore educativo sia in quello socio-sanitario, conferma il suo impegno al di fuori del territorio nazionale con l’inaugurazione a Bruxelles di una nuova struttura per l’infanzia a supporto delle istituzioni della Commissione Europea: si tratta del “Site Gaulois”,che si aggiungea “La Flûte Enchantée”, aperto da vari anni, e al “Site de la Loi”, attualmente in costruzione. Complessivamente, i tre servizi sviluppano una ricettività di 110 bambini, mentre il loro avvio ha richiesto un investimento di circa 1,2 milioni di euro.

Negli spazi rinnovati e riprogettati delle strutture, Proges esporta a Bruxelles il proprio know how educativo, frutto del lungo percorso che il welfare della nostra regione ha intrapreso negli ultimi decenni, fino a divenire un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale.

Si tratta di un modello educativo che mette al centro il valore dell’inclusione,e opera minimizzando le sovrastrutture esterne alla persona, per stimolare e sviluppare l’intelligenza emotiva, insieme alle competenze creative e sociali.

“In questi giorni – sottolinea Marco Papotti, Responsabile linea socio-educativa di Proges e amministratore di Minimonde, la società di diritto belga costituita dalla cooperativa per la gestione dei nidi di Bruxelles ripensando al lavoro che svolgiamo all’interno dei servizi educativi, siamo tornati continuamente al fulcro di tutto il nostro lavoro: il benessere dei bambini. Per ribadire a noi stessi, in ogni scelta che facciamo, l’importanza di continuare a crescere come educatori, sia in competenze che in motivazione. Per farlo, è necessario però innovarsi, reinterpretarsi, e leggere i nuovi bisogni delle persone e delle famiglie. Mi piace pensare – conclude Papotti – che l'incontro tra l'esperienza maturata da Proges in Emilia-Romagna e i servizi culturali in Belgio possa generare modelli educativi virtuosi. Per questo motivo desidero ringraziare il personale che lavora con noi ogni giorno, per la professionalità, la formazione continua e l’attenzione verso il benessere del bambino, che sarà l'adulto di domani in grado di trovare il suo posto in un mondo in eterno cambiamento”.

Quella che si sta consolidando con l’inaugurazione di questa nuova struttura è la presenza Proges su un territorio cosmopolita e culturalmente in fermento. Ne è prova la diversità dei bambini ospitati nei nidi, che provengono da oltre trenta diversi paesi.

“Questo nuovo servizio rappresenta un vero modello a tutti i livelli – evidenzia Pierre Crucifix, Responsabile per la Commissione Europea della qualità dei servizi per l’infanzia erogati al personale –. Dal lavoro svolto da Minimonde negli ultimi anni abbiamo maturato la piena fiducia di un perfetto servizio per i bambini, e siamo convinti di portare avanti insieme un ottimo lavoro”.

“Per noi questo è un momento importante di gratificazione e stimolo per il futuro – spiega Michela Bolondi, Vice Presidente Proges –. L’apporto della cooperazione sociale allo sviluppo della società e dei sistemi di welfare è da sempre una priorità per noi. La sfida per il futuro è quella di fornire risposte innovative ai rapidi mutamenti che stanno interessando il nostro Paese e l’Europa”.

“La nostra storia è fatta di persone. Il nostro lavoro è con le persone e per le persone – aggiunge Annalisa Pelacci, membro del Consiglio di Amministrazione Proges –. Il nostro know how, le nostre competenze e le nostre esperienze, sono il solo capitale di cui disponiamo. Uscire dall’Italia, rapportarci con leggi, sensibilità e sistemi di welfare diversi, affrontare la complessità di lavorare con nuovi interlocutori e dentro nuovi contesti è per noi una sfida impegnativa ma soprattutto un’occasione preziosa per crescere e alimentare quella propensione all’innovazione che da sempre ci spinge”.

Lunedì, 25 Settembre 2017 09:21

Imparare giocando: Giocampus Day 2017

Successo per la seconda edizione del Giocampus Day, evento che saluta l’estate trasmettendo lo spirito più profondo di condivisione, apprendimento e divertimento portato avanti da Giocampus.

Articolo e foto di Chiara Marando -

Lunedì 25 Settembre 2017 -

Una giornata di sole, il Campus Universitario di Parma invaso da bambini festosi e pieni di voglia di giocare, da maestre, genitori e ospiti d’eccezione: tutto questo è stato Giocampus Day 2017.

Giunto alla sua seconda edizione, questo evento saluta l’estate e la conclusione dei campi estivi trasmettendo, ancora una volta, lo spirito più profondo di condivisione, apprendimento e divertimento all’interno di un contesto unico che riesce a raccogliere attività sportive, laboratori di educazione alimentare, laboratori di orto-falegnameria, attività didattiche e giochi.

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La giornata del Giocampus Day ha visto presenti tutti i protagonisti del modello educativo portato avanti da questo progetto d’eccellenza: ragazzi, insegnanti, Maestri del Gusto, Maestri del Movimento e partner pubblici e privati dell’ importante alleanza educativa.

Ospite d’eccezione il campione di nuoto Gregorio Paltrinieri, oro olimpico nel 2016 a Rio de Janeiro, che ha fatto visita ai bambini intrattenendosi con loro e cimentandosi in alcuni momenti ludici.

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E poi Pasta Party finale curato dalla Cucina Mobile della Protezione Civile, un momento per gustare in compagnia la genuina semplicità della pasta, piatto principe della tradizione gastronomica italiana.

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“Giocare, fare movimento e mangiare in modo sano e consapevole sono i migliori ingredienti per una ricetta speciale: il futuro dei nostri bambini”. Questo è il messaggio lanciato dal mondo dello sport e dell’alimentazione, due realtà sinergicamente unite nel portare avanti la sfida dell’educazione per le generazioni future sotto il segno di Giocampus.

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A proposito del docente di una scuola statale piacentina oggetto di un esposto presentato contro di lui perché "reo" di aver preteso, forse energicamente, il rispetto di un ordine da egli impartito ad uno scolaro, ovvero quello di consegnare un telefono cellulare in suo possesso. A tal fine, anche se il collega non dovesse essere essere un nostro iscritto, noi della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma offriamo tutta l'assistenza possibile.

Spesso la gente dimentica che i docenti nell'esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali e come più volte ha ripetuto la Cassazione, rivestono poteri "autoritativi e certificativi"

Inoltre, spesso sfugge, che i cittadini che hanno compiuto il 14° anno di età sono penalmente perseguibili.

Senza entrare nel merito de caso specifico, che eventualmente valuteranno gli organi preposti, è sicuramente cosa buona e utile ricordare che esiste il reato di calunnia.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, ci tiene a far presente "che le Autorità dello stato si rispetta piaccia o non piaccia, questo vale anche a scuola, soprattutto a scuola".

Le Scuole secondarie di primo grado di Parma imparano diritti e doveri dell'essere cittadini. In Municipio per conoscere la storia, i simboli e le figure istituzionali; a seguire un gioco di ruolo per sperimentare i meccanismi con cui vengono assunte le decisioni pubbliche e per riflettere sulle regole democratiche.

Parma, 9 febbraio 2017

Un progetto importante per formare le nuove generazioni infondendo nei giovani studenti la consapevolezza di essere cittadini. Il progetto "Municipio: luogo di democrazia, luogo di memoria", realizzato per la prima volta lo scorso anno scolastico, in occasione del 70° anniversario della fondazione della Repubblica italiana, prevede nei mesi di febbraio e marzo la partecipazione di 35 classi delle Scuole secondarie di primo grado di Parma.

Il Comune di Parma – SO Servizi per la Scuola propone infatti, per il secondo anno questo progetto di educazione alla cittadinanza e all'esercizio dei diritti e dei doveri, in collaborazione con l'Associazione Centro Studi e Movimenti, con l'obiettivo di stimolare nei ragazzi la consapevolezza del proprio essere cittadini. Un percorso strutturato in due momenti. Le classi vengono accolte nella Sala del Consiglio Comunale dove hanno modo di conoscere la storia, i simboli e le figure istituzionali del Municipio cittadino; a seguire partecipano a un gioco di ruolo per sperimentare i meccanismi con cui vengono assunte le decisioni pubbliche e per riflettere sulle regole democratiche.

Per documentare quest'esperienza nell'anno scolastico 2015/2016 è stato realizzato il video - allegato a inizio pagina - che riprende il percorso di due classi, i cui alunni si sono calati nel gioco di ruolo, vivendo in prima persona la complessità ma anche la concreta positività del farsi carico della dimensione collettiva e dell'assumere scelte orientate al bene comune.

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Restituire il gioco ai figli, liberandosi da genitori con la "sindrome del campione". 
L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna informa su come affrontare lo sport in modo sano a genitori e ragazzi.

11 gennaio 2017

Lecca lecca per i genitori! Vengono distribuiti durante le "silent sundays", le domeniche silenziose inglesi, le partite di calcio tra ragazzini cui assistono anche le mamme e i papà, che sono caldamente invitati a non urlare o dare in escandescenze. Piuttosto, meglio mangiare il lecca lecca.

Con questo esempio che potrebbe sembrare esagerato, l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna, riporta come siano tantissimi i casi in cui i genitori che assistono alle partite urlano offese, insultano arbitri e allenatori e anche i propri figli, arrivando anche alla violenza fisica. Così quello che per i ragazzi dovrebbe essere un utile strumento di crescita psico-fisica che insegna l'importanza delle regole e consente di sperimentare il successo e l'insuccesso, lo sport, può diventare invece causa di ansie, paure, tensioni e profondo timore di non soddisfare le aspirazioni della famiglia.

"In uno dei meccanismi ricorrenti i genitori attribuiscono caratteristiche, sentimenti e aspirazioni proprie ai figli, perdendo in parte la capacità di vederli come individui altri da se stessi. Il rischio è che possano identificarsi con loro e, senza rendersene conto, appropriarsi del gioco sportivo, diventandone i protagonisti. Umiliazioni, offese e tensioni possono essere pertanto il frutto di adulti che cercano rivincite personali attraverso i figli e dell'idea che l'eventuale sconfitta sia sempre responsabilità di qualcun altro", spiega Anna Ancona, Presidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna.

"Nei bambini, al contrario, dovrebbe prevalere l'idea dello sport come gioco e divertimento, dove la collaborazione è preferita all'agonismo, anche perché - prosegue Ancona - la mancanza della soddisfazione e del piacere potrebbe portare alla demotivazione e a un successivo abbandono e rifiuto dell'attività sportiva. I bambini hanno bisogno di essere lasciati liberi di giocare senza eccessive pressioni, con poche direttive: rispettare gli altri (compagni, avversari, allenatori, arbitri), rispettare le regole del gioco sportivo e divertirsi."
Un atteggiamento sbagliato da parte degli adulti di riferimento, caratterizzato da eccessive tensioni dovute all'attività sportiva vissuta solo come agonistica, può indurre una sorta di "sindrome del campione". Il bambino viene sopravvalutato con giudizi, non sempre congrui alle reali prestazioni, che tendono all'iperprotezione. Il giovane sportivo può strutturare un'immagine di sé distorta, non riconoscere i propri limiti ed errori e sentirsi già campione. Ogni evento negativo può così venire interpretato dal bambino come sfortuna o ingiustizia causata da altri, mentre ogni vittoria viene vissuta come segno della propria grandiosità. L'eventuale sconfitta rischia di essere vissuta come un devastante fallimento personale e può essere accompagnata anche da gravi conseguenze psicologiche di tipo depressivo.

I bambini che praticano regolarmente un'attività sportiva guidata effettuano un'esperienza formativa sia sul piano psicologico che sociale, a condizione che i genitori - condividendo il progetto di formazione sportiva per il figlio - accettino di non esserne protagonisti. È importante che comunichino al figlio, nelle parole e nei fatti, la piena accettazione della sua soggettività, delle sue qualità, limiti, bisogni e desideri, di accettare il ruolo dell'istruttore/allenatore e di collaborare con lui anche delegandogli la gestione educativa durante l'attività. È fondamentale che siano un modello positivo di autocontrollo e che trasmettano il valore di saper accettare la sconfitta: se si perde e si tende al miglioramento è come aver vinto. 


In conclusione il genitore dovrebbe partecipare in modo equilibrato all'esperienza sportiva del figlio stimolandone la crescita, sviluppandone l'indipendenza, facendo lo spettatore discreto, evitando di essere onnipresente in tutte le fasi di allenamento. Fondamentale nella relazione è l'aspetto dell'incoraggiamento e del supporto che consiste nel sostenere il figlio a dare il massimo, a impegnarsi fin dove le sue possibilità lo consentono e soprattutto a stimolarlo a comportarsi bene in campo. 
Al di là dei consigli, il buon genitore del piccolo sportivo deve riconoscere il proprio ruolo, essere presente con atteggiamento propositivo e accogliente, con capacità di ascolto e di dialogo, dando il giusto valore agli avvenimenti per stimolare il figlio a realizzarsi come persona psicologicamente equilibrata.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Sabato, 01 Ottobre 2016 14:27

Primo Giocampus Day: un autentico successo

Allo stadio Tardini nasce la prima edizione di Giocampus Day: una festa aperta a tutti, con ospiti del mondo dello sport e dell'alimentazione, per rendere omaggio ad una comunità di grandi impegnata per il futuro dei più piccoli.

Di Pietro Razzini

Parma, 1 ottobre 2016

Una giornata per futuri campioni, non solo nello sport ma anche nella vita, perché cresciuti secondo principi corretti che portano a stili di vita in grado di influire positivamente sul loro presente. La prima edizione del Giocampus Day allo stadio Ennio Tardini è stato un autentico successo. Erano tantissimi i bambini protagonisti di questo evento che, in realtà, è stata una festa per tutta la famiglia. A partire dalle 9 del mattino, maestri del movimento e maestri del gusto hanno diretto le danze, portando i presenti alla scoperta della didattica di Giocampus.

AMICI DI GIOCAMPUS

Non solo divertimento e formazione durante la giornata organizzata allo stadio. Tempio dello sport per eccellenza nella città ducale, il Tardini ha accolto quattro pesi massimi nella propria disciplina, quattro atleti di fama internazionale capaci di fare emozionare i numerosi italiani che li hanno seguiti (e li stanno seguendo) nell'arco della loro brillante carriera. Filippo Magnini (elemento di spicco del nuoto azzurro da molti anni), Davide Cassani (attuale commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo), Giulia Ghiretti (recentemente vincitrice di due medaglie alle parolimpiadi in Brasile) e Ayomide Folorunso (a Rio 2016 con la staffetta italiana 4x400, specialista nei 400 metri ostacoli) hanno abbracciato i ragazzi, mandando messaggi positivi a giovani e meno giovani.

GIOCHI E PREMIAZIONI

Alla presenza di Elio Volta, coordinatore del progetto Giocampus, dell'Assessore Giovanni Marani, del responsabile relazioni scientifiche Barilla Group Roberto Ciati, i ragazzi hanno dimostrato talento e passione nelle varie discipline sportive proposte durante l'arco della mattinata: dal calcio al basket, dal rugby al baseball, passando anche dal golf e dal ping pong. E poi tante altre attività che hanno fatto divertire futuri ballerini e amanti delle arti circensi. Inoltre cinque rappresentanti del progetto sono stati premiati con una targa celebrativa per l'impegno quotidiano che hanno dedicato durante tutti questi anni di crescenti risultati positivi. La chiusura? Non poteva essere che un gustoso pasta party curato dalla cucina mobile della Protezione Civile in coordinamento con Barilla: un pranzo collettivo tra risate e chiacchiere. Il tutto all'insegna dello spirito di festa e della condivisione.

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Le foto continuano nella galleria in fondo alla pagina

Pubblicato in Cronaca Parma
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