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Dopo il pressing del Movimento 5 Stelle dal 2018 al via le analisi. Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S: "Soddisfatti ma si è perso molto tempo. Adesso escludere il pesticida dai disciplinari di produzione integrata così come hanno già fatto altre Regioni".

Bologna 10 gennaio 2017 - La Regione effettuerà finalmente il monitoraggio del glifosato nelle acque superficiali. Ad annunciarlo è la stessa Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, che nelle scorse settimane aveva presentato l'ennesimo accesso agli atti per conoscere quanto la Regione stava facendo per il controllo del pesticida utilizzato soprattutto in agricoltura.
"Anche se con largo e colpevole ritardo, finalmente la Regione ha inserito nei piani di monitoraggio delle acque il glifosato – spiega Silvia Piccinini – Si tratta di una decisione che attendavamo da tempo e che è arrivata anche grazie al nostro pressing su Giunta e ARPAE". Il monitoraggio per il momento riguarderà solo quelle superficiali e 2 invasi per le potabili mentre per quelle sotterranee bisognerà invece aspettare ancora. "Si tratta sicuramente di una notizia molto positiva anche se di negativo c'è che, essendo la Regione in un ritardo siderale su questo argomento, il monitoraggio non inizierà prima della fine del 2017 e in modo strutturale soltanto all'inizio del 2018" aggiunge Silvia Piccinini. La Regione, infatti, solo poco tempo fa ha stanziato i fondi per dotare il laboratorio specialistico di ARPAE (sede di Ferrara) della necessaria strumentazione per procedere con il monitoraggio del glifosato e del suo metabolita AMPA. ARPAE, inoltre, ha attivato le procedure per l'acquisizione di tutta la strumentazione idonea attraverso l'attivazione di una gara europea il cui iter prevede tempi molto lunghi (circa sei mesi). Subito dopo lo strumento sarà sottoposto a collaudo e, previa adeguata formazione specialistica del personale addetto, tarato. "Visto che si dovrà attendere ancora un altro anno per avere i primi campionamenti e risultati chiediamo che in questi mesi di vuoto si porti avanti una convenzione con ARPA Toscana – conclude Silvia Piccinini - Nei mesi scorsi, proprio grazie a un monitoraggio di quel tipo, si dimostrò come il glifosato non fosse presente in Emilia-Romagna semplicemente perché nessuno lo aveva mai cercato. Inoltre è necessario che sia eliminato dai disciplinari di produzione integrata e dalle varie deroghe stagionali così come hanno già fatto altre Regioni".

Ambiente – Lunedì 16 gennaio un convegno per presentare il progetto europeo 'Urbanproof' sul tema dei cambiamenti climatici. La partecipazione è gratuita, ma è gradita l'iscrizione all'indirizzo mail.

Reggio Emilia, 12 gennaio 2016

Lunedì 16 gennaio 2017, dalle ore 9.30 alle 13, nella Sala conferenze di palazzo Fonte (ex Tribunale, via Emilia San Pietro 12) si svolge l'evento di lancio del progetto europeo "UrbanProof", che affronta il tema dei cambiamenti climatici. Nel corso dell'iniziativa saranno presentati le linee guida, le azioni previste e i risultati attesi del progetto, che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del cambiamento climatico. La giornata sarà aperta dall'assessore all'Ambiente del Comune di Reggio Emilia Mirko Tutino e dai tecnici del Comune di Reggio Emilia, e proseguirà con gli interventi di alcuni esperti nazionali tra cui Piero Pelizzaro di Climalia, Valentina Mereu del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti climatici, Francesco Musco dell'Università Iuav di Venezia e Carlo Cacciamani del Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpa Emilia-Romagna, e di importanti stakeholder locali che contribuiranno alla realizzazione del progetto.

"Un impegno concreto, per affrontare mutamenti che toccano territorio, salute e stili di vita – dice l'assessore all'Ambiente Mirko Tutino - Grazie al progetto Urbanproof e alle azioni portate avanti in questo ultimo anno, come l'adesione votata in Consiglio comunale al Mayors Adapt sugli adattamenti climatici, il Comune di Reggio Emilia prosegue il suo impegno nel promuovere azioni concrete per affrontare questa importante sfida. Il tema dei cambiamenti climatici è spesso considerato come una questione per soli ambientalisti, con immagini evocative sulla desertificazione dell'Africa, il ritiro dei ghiacciai sulle Alpi o gli orsi polari costretti a nuotare per lo scioglimento della calotta di ghiaccio del Polo Nord. In realtà, se pensiamo alla
frequenza con la quale si allagano i sottopassi, ai quartieri della nostra città che non hanno mai avuto problemi di allagamento, alla tutela di bambini e anziani nei periodi di calore intenso o a sistemi di informazione della popolazione durante le calamità climatiche, ci rendiamo immediatamente conto di come invece il cambiamento del clima tocchi anche contesti come il nostro".

La partecipazione al convegno è gratuita, ma è gradita l'iscrizione all'indirizzo mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per maggiori informazioni: www.comune.re.it/cambiamenticlimatici 

(Fonte: Comune di Reggio Emilia)

Qualità dell'aria. Quasi 300 milioni per un pacchetto di 90 azioni per combattere lo smog: Pm10 dimezzate, traffico -20%, spostamenti in bici al 20%. Dal 2017 eco-bonus per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti, in arrivo oltre 600 nuovi autobus, interventi per mobilità sostenibile ed efficienza energetica di edifici e imprese. La Giunta approva il nuovo Piano aria integrato regionale (Pair) 2020, che inizierà l'iter consiliare in Assemblea legislativa entro fine mese. Il ministro Galletti il 30 gennaio in Regione per fare il punto su risorse aggiuntive e nuove azioni comuni nel bacino padano per migliorare la qualità dell'aria. 

Bologna, 10 gennaio 2017

Polveri sottili dimezzate e nelle città meno traffico, più aree verdi, pedonali e spostamenti in bicicletta. Poi trasporto pubblico, con autobus nuovi al posto di mezzi vecchi, e sostenibilità con ecoincentivi da 2.500 euro per rottamare i veicoli commerciali leggeri più inquinanti e promozione della mobilità elettrica. L'impegno della Regione per vincere la lotta allo smog si concretizza nel nuovo Piano aria integrato regionale (Pair),sostenuto con circa 300 milioni di euro di investimenti da qui al 2020, per migliorare la qualità dell'aria in Emilia-Romagna.

Approvato dalla Giunta, il Piano arriverà in Assemblea legislativa entro gennaio, per l'avvio dell'iter consiliare finalizzato all'approvazione definitiva. Il testo, nei mesi scorsi, è stato discusso con i Comuni, i territori e le associazioni di categoria, economiche e ambientaliste. L'obiettivo del Piano è far scendere dal 64% all'1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l'anno per le Pm10 e assicurare il rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici sull'intero territorio emiliano-romagnolo. Si prevede inoltre una riduzione delle emissioni, rispetto al 2010, pari al 47% per le polveri sottili (Pm10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per l'anidride solforosa.

Nei 30 comuni dell'Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti e nell'agglomerato di Bologna si punta alla riduzione del 20% del traffico, all'estensione delle Zone a traffico limitato fino al 100% dei centri storici e delle aree pedonali fino al 20%. E ancora: al 20% degli spostamenti in bicicletta, con 1,5 chilometri di piste ciclabili per abitante, e ad accrescere, sempre del 20%, le aree verdi, oltre alla piantumazione di un albero per ogni nuovo nato.

Entro il 2018, poi, si vuole raggiungere il 50% di "acquisti verdi" di beni e servizi da parte delle Amministrazioni pubbliche del territorio, come previsto dal Piano del Green public procurement.

Le misure: eco-incentivi per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti

Il Piano interviene in diversi ambiti per contrastare l'inquinamento, attraverso la realizzazione di 90 misure trasversali, fra cui lo stanziamento di 2 milioni di euro di ecoincentivi per la rottamazione, nel 2017, dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6, alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti.

Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di ricarica, ecc...) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano.

Per l'efficienza energetica degli edifici delle attività produttive sono previsti fondi per 67 milioni di euro, 53 milioni per la riduzione delle emissioni in agricoltura e 14 milioni per interventi di mobilità sostenibile.

Verranno inoltre sostituiti almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano, pari al 20% dei mezzi circolanti, per un investimento di 160 milioni. Di questi 80 milioni sono cofinanziati dalle aziende di trasporto pubblico locale.

Tra le novità, anche il divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna, nelle zone di pianura sotto i 300 metri per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento più sostenibile.

Le limitazioni al traffico nei centri abitati dei 30 Comuni con più di 30 mila abitanti e nei Comuni della cintura di Bologna aderenti alle misure del Pair 2020, nel periodo autunno/inverno varranno per i veicoli a benzina fino all'Euro 1, diesel fino all'Euro 3, ciclomotori e motocicli fino all'Euro 0.

Dal 1° ottobre 2018 la limitazione sarà estesa a tutti i veicoli diesel Euro 4; dal 1° ottobre 2020 anche ai mezzi a benzina Euro 2 e ai restanti veicoli (benzina, gpl e metano e per le due ruote) fino all'Euro 1 incluso.

Gazzolo: "Interventi strutturali, stop alla logica dell'emergenza"

"Lunedì 30 gennaio, in Regione, il Ministro Galletti incontrerà i rappresentanti di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per concordare nuove azioni comuni e risorse aggiuntive per migliorare la qualità dell'aria nel bacino padano", annuncia l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo. "Si uniranno alle azioni del Pair2020, frutto di un approccio trasversale che riguarda tutti i settori che incidono sulla qualità dell'aria: trasporti, riscaldamento domestico, agricoltura, energia e attività e attività produttive", sottolinea Gazzolo. I dati del 2016 sulle concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna confermano un trend positivo e segnano uno dei migliori risultati dell'ultimo decennio: solo otto stazioni su 43 hanno superato il valore limite giornaliero di Pm10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni, mentre nel 2015 erano state 23 stazioni. "L'obiettivo è rafforzare ulteriormente questa tendenza- conclude l'assessore Gazzolo- l'attuazione integrata di misure regionali e statali va appunto in questa direzione".

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

Risparmi nella gestione dell'ente e finanziamenti garantiranno per il prossimo anno quasi 20 milioni di euro di investimenti per la difesa del territorio. Particolarmente significativo il risparmio generato dalla gestione del Consorzio che sarà impiegato in nuovi lavori.

Reggio Emilia 19 dicembre 2016

I numeri parlano chiaro e il bilancio di previsione approvato in questi giorni dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale per il prossimo anno ne sono la prova più tangibile. Maggiori investimenti per la salvaguardia e la difesa del comprensorio servito, attenzione particolare per le aree montane più disagiate sottoposte a dissesto idrogeologico e risparmio sui costi di gestione dell'ente che, mantenendo la qualità del servizio in un anno di mutamenti legislativi ( vedi l'applicazione dei nuovi Piani di Classifica e ampliamento dell'area governata) è riuscito - in periodo di commissariamento straordinario da parte della Regione Emilia Romagna - ad incrementare efficienza guadagnando margini considerevoli da investire. Questo in sostanza è ciò che emerge dall'azione amministrativa del Consorzio che ha così consolidato nel 2016 un processo di gestione virtuosa gettando le basi certe per il 2017; un anno in cui aumenteranno le risorse finanziarie, frutto di una gestione attenta, per l'esecuzione di interventi di bonifica sul comprensorio. Complessivamente i costi per le attività tecniche supereranno i 15 milioni di euro ed andranno a finanziare una somma di interventi di poco superiore a 10 milioni di euro. A queste cifre si sommeranno gli oltre 7 milioni di euro per interventi finanziati con fondi Regionali, Statali o Comunitari, portando a 17 milioni di euro la previsione complessiva degli interventi di bonifica nel 2017. Anche il Piano degli investimenti si presenta piuttosto corposo con quasi 2,5 milioni di euro di investimenti straordinari, tra cui l'acquisito di un capannone nella zona di Bibbiano per la logistica che svolgerà il ruolo di base-operativa per lo staff tecnico e la realizzazione di due centraline idroelettriche lungo il Canale d'Enza. Il notevole impegno operativo che il Bilancio 2017 va a prefigurare è stato reso possibile grazie a significative economie di gestione (nei costi amministrativi, per l'energia e per il personale) oltre che per l'utilizzo di fondi accantonati nei precedenti esercizi.

"Nella programmazione economica finanziaria del 2017 – ha dichiarato il Commissario Straordinario Franco Zambelli – abbiamo fatto ogni sforzo per valorizzare il ruolo e le professionalità del Consorzio per la difesa e l'equilibrato sviluppo del territorio. Il nostro comprensorio, che si sviluppa su 4 Provincie e due diverse Regioni, pur essendo tra i più sviluppati in Italia presente molte situazioni critiche sotto il profilo idrogeologico. Mi riferisco al rischio di frane montagne e a quello di allagamenti in pianura, senza contare i danni delle possibili siccità. Per prevenire questi rischi il Consorzio opera quotidianamente a fianco delle amministrazioni pubbliche, delle aziende agricole e non, e dei singoli cittadini. Nel 2017 lo farà con maggior vigore". Nella programmazione degli interventi particolare attenzione sarà rivolta alla zona di alta pianura tra Albinea e San Polo d'Enza, dove il Consorzio ha acquisito dalla Regione la gestione di ben 150 km. di corsi d'acqua naturali oltre che nei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese i cui centri storici sono stati assoggettati a contribuenza nel corso del 2016.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Il nuovo progetto, che inizierà nel 2017 in 5 comuni della Valtaro, vedrà le 4 unità operative del Consorzio lavorare sulle priorità territoriali per 30 giorni in ognuno dei singoli comprensori montani di concerto con cittadini e amministrazioni locali.

Borgo Val di Taro (PR), 16 Dicembre 2016

"Un Mese nel Tuo Comune" è il nuovo progetto che il Consorzio della Bonifica Parmense ha presentato oggi nella Sala del Consiglio del Comune di Borgotaro insieme alla Provincia di Parma e ai cinque comuni dell'Alta Val Taro che per primi ne beneficeranno direttamente.
Borgotaro, Bedonia, Albareto, Compiano e Tornolo potranno contare per il 2017 sull'opera capillare dello staff tecnico e progettuale della Bonifica Parmense che proprio grazie al nuovo piano di interventi SOS Bonifica sarà a disposizione delle comunità per un intero mese durante il corso dell'anno.

Il Consorzio infatti, nel suo esteso comprensorio provinciale, porterà a 4 il numero delle unità di lavoro in prevenzione (tecnici, operai ed escavatori) per la salvaguardia del territorio e la sua messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico. Questa garanzia di continuità delle attività sarà direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità delle opere che saranno individuate di concerto con le amministrazioni locali e le necessità più impellenti anche segnalate dai cittadini.

"Le limitazioni operative e finanziarie che vivono oggi le amministrazioni locali – ha commentato il presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli – rendono assai poco agevole la possibilità di intervenire in modo ed in tempo utile dove serve, questa collaborazione con il Consorzio di Bonifica va così a compensare questo gap e ci consente di fare una pianificazione delle cose da fare e i benefici si toccano già con mano".
Il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e il direttore generale dell'ente Meuccio Berselli hanno sottolineato come l'operazione "Un Mese nel Tuo Comune" consenta proprio ai comuni di intervenire non solo nelle aree di competenza consortile, ma nell'intero territorio e questo significa dare un vero e proprio sostegno concreto laddove c'è una necessità non rinviabile.

Provincia di Parma Consorzio di Bonifica e Comuni del Parmense dissesto0

Oltre a questo i cittadini, gli imprenditori agricoli, le attività di agriturismo insieme ai tecnici di bonifica e a quelli comunali rappresentano oggi, soprattutto nelle aree più impervie a volte disagiate, le sentinelle di monitoraggio più presenti in grado di segnalare per tempo le criticità su cui intervenire prima che si verifichino come in passato danni ingenti alle prime piogge.

Il Sindaco di Borgotaro Diego Rossi ha rimarcato la vicinanza del Consorzio al Comune apprezzando in particolar modo la felice intuizione di condividere e concertare i lavori da fare con l'amministrazione: "Questo modo di operare del Consorzio – ha detto Rossi – rappresenta oggi un capitale ingente da mettere a profitto in un momento in cui non è semplice trovare risorse immediate per arginare il dissesto idrogeologico. Siamo molto soddisfatti".

E molto soddisfatti sembrano essere anche i rappresentanti degli altri comuni di Compiano, Tornolo, Bedonia ed Albareto che già hanno individuato le prime aree su cui intervenire nei prossimi mesi. Tra le emergenze segnalate che saranno tra le priorità operative vi sono le reti viarie e il consolidamento dei versanti montani in prossimità dei servizi sanitari e sociali di Tiedoli e quella in località Pistoi. Inoltre risistemazioni utili a migliorare e favorire l'economia del territorio con opere vicino alle imprese, utili anche a favorire l'accesso a strutture turistiche e di ristorazione tipica.
Il Consorzio di Bonifica Parmense inizierà la pianificazione delle opere da realizzare dal capoluogo Borgotaro e proseguirà fino alle zone più alte della Val di Taro.

(Fonte: Consorzio Bonifica Parmense)

L'ambizioso progetto LIFE Rinasce per la riqualificazione e rinaturalizzazione dei corsi d'acqua regala già effetti molto concreti. A testimoniarlo - all'incontro organizzato al Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale - i tre amministratori locali coinvolti dei Comuni di Gualtieri, Novi e Carpi: "In questo modo la gestione delle acque è sostenibile e incrementa la sicurezza". All'incontro anche la presentazione di un'esperienza di gestione arrivata dalla Finlandia e una dall'Abruzzo.

Reggio Emilia, 6 dicembre 2016

Oltre un centinaio di interessati, tra agronomi, geologi, studenti ed esperti dei temi ambientali provenienti da tutta l'Emilia Romagna si sono ritrovati oggi a Reggio Emilia grazie all'iniziativa promossa e organizzata dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in collaborazione con l'Assessorato alla Difesa del Suolo, Ambiente Costa e Protezione Civile della Regione. Grazie ad un finanziamento di circa 2 milioni di euro della Comunità Europea il Consorzio, con il supporto attivo dei tecnici regionali, sta concretizzando nei comuni di Gualtieri, Carpi e Novi l'ambizioso progetto LIFE Rinasce mirato alla riqualificazione e rinaturalizzazione dei corsi d'acqua. Un' iniziativa non solo legata alla conservazione degli elementi vitali che caratterizzano la vita di un corso di acqua, ma legata in maniera inscindibile ai protocolli di sicurezza, anti alluvionali e anti dissesto idrogeologico che stanno contribuendo e ricercando soluzioni tangibili alla mitigazione delle ripercussioni più negative sul territorio dei mutamenti climatici, sia in ambito urbano che rurale. LIFE Rinasce - che oggi riguarda i 3 comuni sopracitati del comprensorio dell'Emilia Centrale tra le province di Reggio Emilia e Modena – si presenta quindi come un possibile esempio che potrebbe diventare un modello esportabile al fine di rendere sostenibile e maggiormente integrata la rete idraulico-ambientale dei flussi dei canali emiliani.

Il progetto ha una durata di 4 anni, ma al giro di boa consegna già ora alla collettività una fase operativa che, riportando i corsi d'acqua verso condizioni decisamente più "naturali", recupera aree di laminazione per contenere eventuali portate di acqua eccedente e in modo contestuale rinnova l'ecosistema mantenendo i livelli idrici con l'opportunità di poter effettuare con puntualità e frequenza la corretta manutenzione dell'alvo, evitando così l'accumulo di rami ostruttivi spesso causa di esondazioni. I canali oggetto degli interventi diretti del Consorzio dell'Emilia Centrale sono il Collettore Alfiere, il Canale della Acque Basse Modenesi e il Canale Diversivo Fossa Nuova Cavata. Il workshop di presentazione dei risultati a due anni dall'avvio del LIFE sono stati comunicati a tutti presenti dal direttore del Consorzio di Bonifica Domenico Turazza, dalla dirigente Area ambientale Paola Zanetti, dalle dallo staff tecnico del progetto a partire dal project manager Aronne Ruffini (project manager), all'esperto ingegner Marco Monaci, insieme alla Responsabile Regionale dell'Assessorato Difesa del Suolo Monica Guida e al funzionario Alfredo Caggianelli. Particolarmente soddisfatti di quanto fatto finora sono stati i rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte: il sindaco di Gualtieri Bergamini, l'Assessore all'Ambiente del Comune di Carpi Tosi e il vice sindaco e Assessore all'Ambiente di Novi Gasperi. Tutti concordi nell'attribuire una funzione non solo sperimentale, ma molto pratica nell'ottica della manutenzione e della mitigazione e contenimento delle piene.

Nel corso della giornata sono stati particolarmente interessanti gli interventi sulle riqualificazioni fluviali di comuni che hanno voluto testimoniare a Reggio la validità di questo tipo di azione concertata: il sindaco Schipani del comune di Scontrone vicino l'Aquila e Oti Wahrloss docente arrivata dall'Università finlandese di Helsinky. Il professor Bischetti dell'Università di Milano ha sottolineato la validità del Life anche per il comparto rurale, il professor Galli dell'Istituto superiore reggiano Zanelli ha illustrato, tra le altre cose, anche le peculiarità legate alla biodiversità.
Nell'insieme un modello virtuoso di gestione esportabile che potrebbe fornire alle comunità rilevanti garanzie e maggior attenzione ad un ambiente sano, sicuro, vivibile.

(Ufficio Stampa Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

All'azienda guastallese Fondo Possioncella assegnato il prestigioso riconoscimento istituito dalla Cia – Agricoltori Italiani

La 14esima edizione del premio Bandiera Verde Agricoltura – istituito dalla CIA Agricoltori Italiani – qualche giorno fa a Roma ha visto premiata (nelle Sezioni Strategiche) un'azienda reggiana, la società agricola Fondo Possioncella dei fratelli Perini, che si trova in via Longarini a Guastalla.

Il premio è stato consegnato nella prestigiosa cornice del Campidoglio a Roma, e rappresenta una "certificazione" del valore di un lavoro volto ad ottenere la massima qualità dall'attività di allevamento e dal legame con il territorio d'origine. "Mettere insieme tradizione e innovazione. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è in questo mix, che nel 90% dei casi è interpretato in chiave ecosostenibile", afferma la CIA nel motivare il premio.

Giunta alla sua 14esima edizione, Bandiera Verde continua dunque a scoprire le realtà più creative e rappresentative per il settore agricolo. Il premio promosso dalla Cia -Agricoltori Italiani, è stato consegnato a 13 aziende, 6 comuni e 5 associazioni "campioni" della nuova agricoltura italiana.
Assegnati anche 7 riconoscimenti a "sezioni strategiche" e 2 Premi speciali.
Tra i premiati, anche Osvaldo Bevilacqua per la trasmissione "Sereno Variabile".

La motivazione del premio all'azienda guastallese così recita: Il formaggio come un contenitore del territorio e del sapere intelligente, che ha reso unico il grande percorso della cultura agro-alimentare del nostro Paese. Questa, in sintesi, la filosofia portata avanti dai fratelli Perini che hanno raccolto l'eredità di famiglia che, dal 1962, alleva vacche da latte di razza Frisona per la produrre latte di alta qualità, destinato principalmente alla formaggio Parmigiano-Reggiano venduto in azienda e attraverso i moderni canali di distribuzione. Un prodotto di eccellenza che, da secoli, segue sempre la stessa ricetta: il latte di due mungiture, il siero innesto (ovvero i fermenti lattici ottenuti lasciando acidificare il siero della lavorazione del giorno precedente) e caglio di vitello. Una catena che non si può mai interrompere per ottenere risultati eccellenti. In azienda nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari: dalla nascita dei bovini, ad un'alimentazione sana e naturale di tutti gli animali, passando per la loro crescita in spazi idonei e areati fino alla loro età produttiva.

Questo il mix che ha portato l'azienda a conseguire importanti traguardi, come il 4° posto, sui 500 partecipanti, raggiunto dal Parmigiano marchiato "Fondo Possioncella" al concorso Alma nel contesto CIBUS di Parma.

Insomma, ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Martedì, 15 Novembre 2016 09:21

Ecosistema Urbano: Parma nelle prime dieci d'Italia

Classifica "Il Sole24 Ore" Ecosistema Urbano, Parma sempre più vicina al podio: prima assoluta delle città emiliano romagnole si classifica al sesto posto, entrando così a far parte delle prime dieci. Fanalino di coda, in regione, Modena all'81mo posto.

Parma, 15 novembre 2016

Vivibilità ambientale dei centri urbani: aria, acqua, mobilità, energia, rifiuti: Macerata, Verbania, Mantova, Trento e Bolzano guidano la classifica delle migliori ecoperformance di questa 23esima edizione. Il rapporto realizzato da Legambiente in collaborazione con l'istituto di ricerca Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 ore registra per il 2016 una diffusa staticità nei capoluoghi italiani. Tra le prime dieci troviamo capoluoghi al di sotto degli 80mila abitanti (Macerata, Verbania, Mantova, Belluno, Oristano, Cuneo, Savona), tre centri di medie dimensioni (Trento, Bolzano e Parma) e nessuna grande città. In testa ancora prevalentemente il nord del Paese assieme con due città del centro Italia, la marchigiana Macerata quest'anno prima su tutte e la sarda Oristano (ottava). Le ultime cinque sono invece Frosinone e quattro città meridionali: Palermo, Siracusa, Caserta, Vibo Valentia, fanalino di coda della classifica.

Al podio si classificano Macerata, Verbania e Mantova. Parma vanta un sesto posto, entrando così a far parte delle prime dieci. Nella classifica pubblicata ieri dal Sole 24 Ore incidono alcuni parametri significativi legati alla qualità dell'aria, al trasporto pubblico, alla gestione dei rifiuti ed in tema di sistema idrico

Parma è la prima assoluta in classifica delle città emiliano romagnole. Per trovare un'altra provincia emiliano romagnola nella classifica bisogna scendere al 13mo posto, con Ravenna, Ferrara è al 27mo posto, Rimini al 32mo, Piacenza al 36mo; Reggio Emilia al 44mo, Forlì al 47mo e Bologna al 56mo. Fanalino di coda, in regione, Modena all'81mo posto.

Gli indicatori della 23ma edizione del rapporto di Ecosistema Urbano sono 17. Una novità dell'edizione 2016 è stata introdotta nel comparto energie rinnovabili. Il capitolo dei rifiuti incide per il 18% sulla classifica finale. Ed è qui che Parma eccelle.
Nella classifica relativa al tema di "quanto si recupera", Parma è al nono posto per la raccolta differenziata a livello nazionale e la percentuale della differenziata sul totale dei rifiuti prodotti è del 72,3 %, ponendosi al primo posto assoluto in Regione. Il panorama italiano va nella direzione di sempre meno rifiuti e sempre più differenziati e Parma ha colto nel segno. Altro ambito che vede Parma svettare sulle altre città è rappresentato dalla nuova voce introdotta proprio nell'edizione di quest'anno: "Consumi domestici: il ricorso alle rinnovabili" che vede la città ducale sul podio a pari merito con altre realtà. In tema di fabbisogni domestici l'utilizzo di fonti rinnovabili in percentuale vede Parma a quota 100, il massimo.

Le città della pianura padana sono penalizzate dal problema legato alle polveri sottili che le vedono tutte nella bassa classifica generale. La media dei valori medi annui registrati dalle centraline urbane in tema di PM10, vede Parma al 79mo posto. A questo tema è collegato quello del trasporto pubblico locale e della promozione della mobilità sostenibile: Parma è al settimo posto, fra le città di medie dimensioni, nel rapporto che c'è tra i passeggeri trasportati per anno in relazione al numero di abitanti. Buono il piazzamento anche per quanto concerne la ciclabilità che prende in esame il livello di infrastrutturazione in favore della ciclabilità, Parma è al 27mo posto. Ed è al 13mo posto per la superficie stradale pedonalizzata.

Ecosistema Urbano 2016 Parma nelle prime dieci

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco, Federico Pizzarotti, dall'assessore alla mobilità e ambiente, Gabriele Folli, che, ieri mattina, a Bari, ha ritirato il premio legato a Ecosistama Urbano, consegnatogli dal Presidente di Legambiente Rossella Muroni ed ha partecipato alla tavola rotonda con il presidente Anci, Antonio Decaro. Anche l'assessore all'energia, Michele Alinovi, si è detto felice per il buon posizionamento di Parma nella classifica nazionale, con particolare riguardo anche al tema dell'uso delle energie rinnovabili.

L'impegno paga, secondo il primo cittadino, che ha rimarcato come l'Amministrazione si sia data da fare su diversi ambiti legati al tema dell'ambiente, nella prospettiva di fare di Parma una città sostenibile: dalla raccolta differenziata alla riduzione del consumo di suolo.
"Il balzo in avanti di Parma – conclude il primo cittadino – ci fa onore e ci sprona ad andare avanti nella via intrapresa, nella consapevolezza che i risultati ottenuti sono frutto sia delle linee di indirizzo dell'Amministrazione sia dell'impegno sul campo dei cittadini che seguono le buone pratiche".

Pubblicato in Cronaca Parma

Il consigliere della Lega vuole anche sapere quando sarà riformata la legge regionale sul settore. Caselli: obiettivo massima collaborazione possibile.

Durante l'informativa dell'assessore Simona Caselli sul piano faunistico venatorio regionale in seconda commissione Bilancio dell'Assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli (Ln) ha ammonito la Giunta a non contrapporre gli agricoltori ai cacciatori, come a suo avviso avvenuto per talune previsioni contenute nel Calendario venatorio regionale, dato che una gestione venatoria efficace va a vantaggio dell'attività agricola. Inoltre, ha chiesto quando la Giunta affronterà la riforma della legge regionale sulla caccia e quale sia l'orientamento politico in proposito. Infine, ha invitato la Regione a contrastare il preoccupante calo del numero dei cacciatori, a partire da una revisione dei costi dell'attività venatoria.

L'assessore Caselli ha risposto che l'obiettivo della Regione è la massima collaborazione possibile fra cacciatori, agricoltori e ambientalisti, dato che la gestione di un ecosistema è attività complessa. Il problema del calo del numero dei cacciatori e della loro età sempre più elevata – ha sottolineato – è connesso anche con un cambio di cultura e di connotazione della pratica venatoria, utile all'ecosistema perché la difesa dell'ambiente passa anche attraverso la caccia.

(Luca Govoni)

Domenica, 06 Novembre 2016 09:45

La Regione frena il consumo del suolo

Urbanistica. La Regione frena il consumo di suolo: taglio a nuove previsioni di espansione, saldo zero, rigenerazione urbana e adeguamento sismico con regole più semplici, legalità e trasparenza. Ecco la nuova legge di riforma.

Fissata una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune: dagli attuali 250 chilometri quadrati (2 città di Bologna) previsti oggi nei piani comunali in Emilia-Romagna si scenderà a 70 chilometri quadrati. L'assessore Donini: "Svolta culturale sul modello di sviluppo, ora apriamo il cantiere di confronto territori, mondo produttivo, associazioni e professionisti"

Bologna – Stop all'espansione urbanistica in nome del consumo di suolo a saldo zero, della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Poi adeguamento sismico degli immobili, sostegno alle imprese e tutela del territorio agricolo. Sono gli obiettivi del progetto di nuova legge urbanistica presentato oggi in commissione Territorio e ambiente dall'assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini, alla vigilia di un mese di confronto sul testo con i territori, amministratori locali, associazioni di categoria e ambientaliste e professionisti.

La proposta di legge punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni e per favorire la qualità dei progetti, la legalità e la trasparenza.
Basti pensare che in base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica: l'equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati.

In particolare, il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana.
Il progetto di legge pone però anche un forte sostegno a chi fa impresa: gli insediamenti produttivi strategici, gli interventi di ampliamento produttivi e le opere pubbliche o di interesse pubblico, saranno escluse dalla quota massima del 3%.
L'obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all'obbiettivo europeo del 2050 (7^ Programma di azione ambientale dell'Unione europea).

"Con questa proposta di legge- afferma l'assessore Raffele Donini- che la Giunta intende approvare entro fine anno per consegnarla poi alla discussione in Assemblea legislativa, si apre un cantiere di confronto e dialogo con i territori e con il mondo produttivo, associazioni e professionisti. Proponiamo una svolta culturale sul nostro modello di sviluppo, non più basato sull'espansione e sul consumo di suolo ma sulla rigenerazione delle nostra città e l'adeguamento sismico degli edifici. Pensiamo ad una pianificazione semplice, veloce e trasparente- chiude- che consenta al territorio uno sviluppo sostenibile sbarrando la strada alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose".

Rigenerazione urbana e adeguamento sismico
L'aspetto centrale del progetto di legge va ricercato anche nei forti incentivi alla rigenerazione urbana e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

Nel testo, infatti, sono previsti per progetti di rigenerazione urbana contributi regionali diretti - i primi saranno 30 milioni di euro inseriti nell'accordo in via di approvazione fra Regione e Governo per l'utilizzo dei fondi FSC -, l'esonero dal contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.
In particolare per interventi di adeguamento sismico, tema oggi più che mai attuale, oltre agli incentivi per la rigenerazione urbana è prevista una norma specifica sull'interesse pubblico per avviare tali interventi, che comporterà la possibilità del 50% dei proprietari di un edificio di imporre la realizzazione sulla restante quota di proprietari, qualora essi si oppongano.

Pianificazione semplificata: taglio agli strumenti urbanistici
Il progetto di legge compie poi un considerevole taglio agli strumenti urbanistici di Regione, Città Metropolitana, Aree vaste e Comuni.
Nello specifico, la Regione si doterà di un nuovo Piano territoriale regionale, che conterrà al suo interno anche gli attuali piani paesistici e la parte infrastrutturale del PRIT, la Città Metropolitana e le Aree vaste si doteranno di un Piano strategico Territoriale Metropolitano o d'Area Vasta, mentre i Comuni, che avranno tre anni di tempo dall'approvazione delle nuove norme per avviarne i procedimenti di approvazione, di un PUG-Piano Urbanistico Generale (un unico strumento che andrà a sostituire gli attuali PSC e RUE) per stabilire la programmazione e pianificazione di tutto il loro territorio.
I Pug saranno quindi attuati attraverso "Accordi operativi" (che sostituiranno POC e PUA) che definiranno gli interventi da realizzare.
Il progetto di legge prevede inoltre norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni attraverso concorsi di architettura e per aumentare la trasparenza dei progetti urbanistici, al fine di evitare infiltrazioni mafiose o corruttive.
In questo caso, in particolare, si prevede l'impegno a recepire le disposizioni dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione e l'inserimento di informazioni antimafia per la validità degli accordi operativi, quale clausola di nullità del procedimento.

Per scaricare il progetto di legge e le slide di sintesi:
http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/nuovalrurb 
(Nelle foto l'assessore Raffaele Donini)

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