Incontro tra l'amministrazione comunale, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti Parma, Arpa, Ordine dei Medici, associazioni ambientaliste, GCR (Gestione Corretta Rifiuti) e Vigili per discutere sul problema inquinamento e restrizioni del traffico. Confesercenti: "Bloccare il centro storico non è sostenibile per la qualità dell'aria e il commercio di Parma" -
Parma, 30 gennaio 2015 -
Mercoledì 28 gennaio, si è svolto un incontro tra l'amministrazione comunale, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti Parma, Arpa, Ordine dei Medici, associazioni ambientaliste, GCR (Gestione Corretta Rifiuti) e Vigili per discutere sul problema inquinamento e restrizioni del traffico. L'emergenza annota 25 sforamenti, oltre il limite consentito del PM, nei primi 30 giorni del nuovo anno e l'Assessore Gabriele Folli ha proposto di attuare misure di contrasto come targhe alterne e restrizioni del traffico nel centro storico che in parte anticipano le misure restrittive previste dal nuovo piano regionale PAIR 2020.
Una soluzione che Confesercenti respinge da tempo in quanto non risolutiva per la questione ambientale e di poco profitto per i negozianti del centro che già vivono un periodo pesante dal punto di vista economico.
Sono oltre 10 anni che si risponde al problema ambientale con i giorni di blocco del traffico, ma sono altrettanti anni che il problema non si risolve «al giorno d'oggi vorremmo vedere una svolta nella politica ambientale più coscienziosa e consapevole - ha dichiarato Ernesto Monteverdi di Confesercenti - Il blocco del traffico all'interno dell'arco delle tangenziali o del solo centro storico ha già ampiamente dimostrato la sua inefficacia sul lungo periodo e un insufficiente effetto in termini di riduzione degli inquinanti nel breve periodo, causando inoltre effetti negativi su tutta la rete di vendita del centro storico».
Dopo tanti anni di insuccessi dal punto di vista ambientale la proposta sarebbe quella di spostare l'attenzione non tanto sui blocchi saltuari e temporanei, quanto piuttosto di creare in collaborazione un piano ambientale capace di includere iniziative culturali e di sensibilizzazione della cittadinanza, percorsi di formazione nelle scuole, attività di sostegno a quelle iniziative già in essere come il "piedibus" o il "biciBus" attualmente abbandonate alla buona volontà dei cittadini. Confesercenti ha inoltre proposto il riordino del servizio di trasporto pubblico, una maggiore efficienza nei collegamenti e un parco mezzi non inquinante e con prezzi ridotti del 50% per pendolari e studenti e convenzioni vantaggiose per incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico. Altro punto su cui lavorare potrebbe essere quello di aggredire il 60% delle emissioni in atmosfera non derivanti da traffico attraverso l'efficientismo dei riscaldamenti domestici ed industriali e l'obbligo di utilizzo di nuove tecnologie di filtraggio dei fumi con incentivi per chi utilizza nuove tecnologie ad impatto zero.
Maggiore attenzione si potrebbe porre anche sul parco mezzi privato e sul parco mezzi pubblico o sui mezzi per la raccolta rifiuti o mezzi di pulizia strada a spazzole che non utilizzano acqua sollevando enormi nubi di polvere.
«Ci aspettiamo una politica di svolta sui temi ambientali che non colpisca per l'ennesima volta solo chi opera e lavora in centro storico o solo i residenti del centro oppure solo i cittadini che non hanno una targa dispari e una pari. Ci aspettiamo una politica ambientale che pensi all'aria pulita in tutta la città, non solo all'aria del centro storico!» ha concluso Ernesto Monteverdi.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)
Provincia, tecnici, volontariato e forze dell'ordine a confronto per analizzare le criticità dell'ultima emergenza e rendere sempre più efficace la macchina di Protezione civile -
Reggio Emilia, 27 gennaio 2015 -
Nella sede del Centro unificato di Protezione civile si è tenuto ieri mattina il debriefing finale relativo alla recente emergenza della piena del Po. Promosso dalla Provincia di Reggio Emilia, come concordato nel corso della riunione conclusiva dell'Unità di crisi presieduta dal prefetto il 26 novembre a Guastalla, l'incontro ha rappresentato un importante momento di confronto tecnico tra tutte le varie componenti protagoniste dell'emergenza: appunto tecnici (a partire da Aipo e Consorzi di bonifica), Comuni, forze dell'ordine e volontariato.
"L'obiettivo – spiega la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti – era quello analizzare le criticità riscontrate nella gestione dell'emergenza e raccogliere dati e informazioni utili all'aggiornamento dei Piani comunali e provinciale sul rischio idraulico". Come proprio la piena del Po e, in precedenza, il terremoto d'Emilia hanno dimostrato, è proprio una accurata pianificazione – insieme alla massima collaborazione tra i livelli istituzionali, a partire dalla Prefettura, e quelli tecnico-operativi – a permettere alla complessa macchina della Protezione civile di intervenire con tempestività ed efficienza.
"Ogni emergenza, e dunque ogni concreta prova sul campo, è infatti fondamentale per aggiornare e rendere sempre più efficaci questi Piani che inevitabilmente nascono 'sulla carta'", aggiunge Federica Manenti. La recente emergenza del Po, ad esempio, permetterà di aggiornare le criticità idrauliche, sia note, sia nuove, del nostro territorio (fontanazzi, piezometri, pozzi domestici, venute d'acqua in prossimità degli argini) e i vari elementi di rischio nelle golene (residenti, attività, allevamenti, bombole e impianti Gpl). "I 'nuovi' Piani dovranno inoltre tenere presente anche di uno scenario di piena concomitante, come quello registratosi a novembre con tutto il reticolo di pianura che è stato messo a dura prova dalle piogge verificatesi anche in montagna – conclude la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia – così come sarà opportuno prevedere anche spazi coperti, probabilmente uno a Brescello e uno di supporto a Guastalla, per le attività di insacchettamento".
(Ufficio stampa: Provincia di Reggio Emilia)
Proroga sino al 31 dicembre 2015 per le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica -
Piacenza, 23 gennaio 2015 -
"Un'opportunità importante per recuperare risorse economiche, assicurando nel contempo effetti positivi per il clima e per l'ambiente": così l'assessore all'Ambiente e Urbanistica Giorgio Cisini, con riferimento alla recente proroga sino al 31 dicembre 2015 per le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica, sottolinea l'interesse del tema per tutti i cittadini.
Con la legge 190 del 23 dicembre 2014, non solo si è estesa per tutto l'anno in corso la validità delle agevolazioni che permettono di detrarre dall'Irpef o dall'Ires sino al 65% delle spese sostenute per opere di edilizia volte al risparmio energetico (sia sulle singole unità immobiliari, sia sulle parti comuni di edifici condominiali), ma sono state introdotte alcune novità.
Potranno infatti accedere alla detrazione, in quest'ambito, anche le schermature solari – così come definite nell'allegato M del decreto legislativo 311, datato 29 dicembre 2006 – e gli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore a biomasse combustibili, ad esempio stufe a pellet, cippato, legna, termostufe e simili. Il costo di queste due tipologie di riqualificazione sarà detraibile unicamente per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2015, mentre per gli altri interventi che già godevano delle agevolazioni fiscali restano invariati requisiti e procedure, con l'unica variazione della scadenza prolungata alla fine di quest'anno.
Per informazioni dettagliate, occorre consultare il sito www.agenziaentrate.gov.it, accedendo alle sezioni "cosa devi fare" – "richiedere" – "agevolazioni" – "detrazione riqualificazione energetica".
"In questo periodo di crisi – aggiunge – il risparmio energetico diventa una valore da sostenere per una pluralità di ragioni: finanziarie, ambientali ed etiche. Al vantaggio diretto per i singoli cittadini, si intreccia un beneficio significativo che si estende a tutta la comunità".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
Ha preso il via a Cesena davanti ad oltre 100 studenti di agraria Acqua e Territorio Lab, un laboratorio multidisciplinare organizzato dal Canale Emiliano Romagnolo, URBER e il Consorzio di bonifica della Romagna -
Parma, 23 Gennaio 2015 -
"Ragazzi, la risorsa del secolo vedrete non sarà il petrolio, ma l'acqua" con queste parole, che hanno subito destato l'attenzione di oltre 100 studenti riuniti nell' Aula Magna, il preside dello storico Istituto di Agraria-Agroalimentare e Agroindustria "Garibaldi – Da Vinci" di Cesena, Camillo Giorgi ha introdotto il workshop "Acqua e Territorio Lab", prima tappa romagnola di un percorso formativo interattivo e multidisciplinare che il Canale Emiliano Romagnolo e l'URBER (Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna) hanno organizzato su tutto il territorio regionale in collaborazione con i locali consorzi di bonifica.
In questo incontro protagonista è stato il valore dell'acqua e cosa comporta, in termini di competenze e innovazione tecnologica applicata, l'attività di governo dei flussi operata dai consorzi impegnati in mansioni molto diverse a seconda delle necessità ambientali compresa quella fondamentale legata all'irrigazione capillare delle colture tipiche.
Il Consorzio di Bonifica della Romagna ha così accompagnato tutti gli studenti in un ideale viaggio fatto di immagini scattate lungo tutto il territorio in cui esercita con i suoi tecnici specializzati la sua competenza, approfondendo, attraverso le esperienze personali e gli aneddoti dei suoi esperti, le molteplici funzioni svolte a sostegno concreto della collettività e dell'agricoltura. Proprio l'agricoltura, filo conduttore indiretto ma protagonista del percorso contenutistico sviluppato nel corso dell'intero anno di incontri, ha interessato da vicino gli studenti che diventeranno i protagonisti del domani di questo comparto tornato strategico per l'intero paese. Il Consorzio di Bonifica della Romagna è intervenuto con tre esperti che operano quotidianamente su un comprensorio del tutto variegato che unisce differenti tipologie morfologiche e che va dalla Costa Adriatica fino all'Appennino passando per la pianura; i tre tecnici della Bonifica, Andrea Cicchetti, Marco Carnacini e Leonardo Giorgi, hanno sviscerato le caratteristiche di un'area vasta di oltre 350mila ettari di estensione con più di 2200 km di vie d'acqua su cui effettuare manutenzione, monitoraggio costante, regimazione dei flussi e difesa montana. Il tecnico Gioele Chiari del CER, che coordinerà anche i successivi appuntamenti che riguarderanno la parte dedicata al laboratorio in classe, ha coinvolto gli studenti nella conoscenza del collaudato sistema di irrigazione Irrinet, un servizio web gratuito ideato dal Canale Emiliano Romagnolo a disposizione di tutte le aziende agricole della regione che fornisce in tempo reale consigli irrigui sul momento più opportuno di intervento e sui volumi da impiegare per ottenere un prodotto di qualità risparmiando risorse idriche preziose. Per un istituto agrario quanto mai tornato di attualità che vanta ben 133 anni di storia e per una bonifica che opera in Romagna da oltre 200 anni il domani passa proprio attraverso questi appuntamenti di conoscenza reciproca, incontri in cui un'agricoltura che affonda radici altrettanto lontane nel tempo scopre nella tecnologia e nella ricerca applicata un nuovo slancio verso il futuro puntando sui giovani.
(Fonte: Ufficio Stampa URBER-CER)
Incontro tra il nuovo Prefetto di Parma Giuseppe Forlani e i dirigenti del Consorzio di Bonifica Parmense sulle attività svolte dall'ente a difesa del territorio -
Parma, 22 gennaio 2015 -
Incontro in Prefettura stamattina tra il nuovo Prefetto di Parma Giuseppe Forlani e i dirigenti del Consorzio di Bonifica Parmense sulle attività svolte dall'ente a difesa del territorio. In particolare il Presidente Luigi Spinazzi e il direttore generale Meuccio Berselli hanno portato all'attenzione del Prefetto Forlani la necessità pressante, già più volte evidenziata anche durante la grave alluvione dell'autunno scorso, di creare un unico coordinamento di prevenzione tra enti per mitigare il progressivo fenomeno del rischio idrogeologico che minaccia costantemente Parma e la sua provincia. Attento anche alle problematiche delle zone montane Forlani ha approfondito le fasi operative del Consorzio attivo in montagna attraverso il progetto Difesa Attiva Appennino e SOS Bonifica, due progetti a valenza diffusa sui quali nei prossimi giorni saranno comunicate a Roma importanti novità di finanziamento e potenziamento.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parmense)
"Ricercati – La banda del RAEE": Iren e Istituto Einaudi di Correggio impegnati per il recupero e il riciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche -
Reggio Emilia, 22 gennaio 2015 -
Grande interesse ha suscitato "Ricercati – La banda del RAEE", l'iniziativa che Iren Ambiente ha promosso ieri, mercoledì 21 gennaio all'Istituto Tecnico Einaudi di Correggio.
Il Centro di Raccolta Mobile di Iren si è infatti posizionato nel piazzale davanti alla scuola e, grazie alla collaborazione di studenti e insegnanti, ha raccolto i RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (piccoli elettrodomestici, dispositivi di consumo, batterie, cellulari, ecc...), fornendo informazioni su questo genere di oggetti che sono così comuni nelle case di tutti, ma che devono essere smaltiti con attenzione perché spesso contengono sostanze pericolose come cloro, fluoro e mercurio. Dai RAEE, opportunamente trattati, è comunque possibile recuperare alluminio, ferro, vetro, rame, acciaio, argento, oro, piombo e parti elettroniche che possono dare vita ad altri oggetti, rientrando nel ciclo produttivo.
La tappa correggese fa parte della campagna di sensibilizzazione sui RAEE promossa da Iren Ambiente e dal Centro di Coordinamento RAEE con la collaborazione dei Comuni di Castelnovo Monti, Correggio, Montecchio Emilia, Reggio Emilia e Scandiano.
L'Istituto Tecnico Einaudi di Correggio è da tempo impegnato, insieme ad Iren, sui temi legati al riciclo e al riutilizzo dei rifiuti. In particolare, le classi III e IV D e IV F, guidate dalle prof.sse Maria Grazia Luppi e Flora Iotti, hanno avviato quest'anno un progetto specifico che vede "studenti formatori" valutare il grado e l'efficienza della raccolta differenziata che viene effettuata in ogni singola classe della scuola.
Anche il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, ha fatto visita ai ragazzi, agli insegnanti e agli operatori Iren presenti a Correggio.
"Si tratta di un'iniziativa molto interessante", ha commentato, "perché si rivolge direttamente ai ragazzi, coinvolgendoli sul recupero di una tipologia di rifiuti cui sono particolarmente interessati e che spesso li riguarda in prima persona. Non è un caso, inoltre, che Iren abbia trovato collaborazione da parte dell'Istituto Einaudi, che si è dimostrato sempre molto sensibile e attento nel proporre ai propri studenti attività che educano al senso civico e all'attenzione per le buone pratiche, essendo la scuola già da anni impegnata nella raccolta differenziata. Per questo faccio il mio plauso ai ragazzi, ai docenti e alla Preside per l'impegno che quotidianamente mettono per il corretto smaltimento dei rifiuti ritengo si tratti di un progetto di qualità che va sostenuto con convinzione".
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)
E' iniziata la nuova campagna sperimentale per promuovere ed incentivare l'utilizzo quotidiano dei pannolini lavabili. Tutte le famiglie novellaresi con bambini dai 0 ai 3 anni possono noleggiare e prendere in uso gratuitamente 2 kit -
Novellara, 21 gennaio 2015 –
"Un altro pannolino...è possibile" la campagna sperimentale per promuovere ed incentivare l'utilizzo quotidiano dei pannolini lavabili da parte delle famiglie di Novellara è iniziata.
A lanciare il progetto è l'assessore all'ambiente Alberto Razzini che, dopo una serata informativa organizzata lo scorso dicembre, invita tutte le famiglie le novellaresi con bambini dai 0 ai 3 anni a noleggiare e prendere in uso 2 kit composti da 10 pannolini ognuno, in taglia regolabile, completi di: inserto supplementare, una mutandina impermeabile esterna microporosa e un rotolo di veli raccoglitori.
La durata del noleggio gratuito è di 24 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno, dietro versamento di un deposito cauzionale pari a € 150.00, che verrà restituito al momento della riconsegna dei pannolini.
Sono tanti i vantaggi che si possono ottenere dall'uso quotidiano dei pannolini lavabili come spiega l'assessore Alberto Razzini: "questa iniziativa vuole sensibilizzare noi cittadini ad un approccio diverso per quanto riguarda la produzione di rifiuti, cercando di impattare il meno possibile nei confronti dell'ambiente. Altri aspetti molto importanti sono il maggiore benessere per la pelle del bambino, oltre all'aspetto economico che in questo periodo assume un peso non trascurabile". Rispetto ai pannolini usa e getta, i pannolini lavabili permettono, infatti, un risparmio del 70% dei costi totali.
Per ogni informazione rivolgersi all'URP del Comune di Novellara tel. 0522.655.417 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
1,5 cent contro i 15 centesimi della Germania è il ricavato dal reso delle bottiglie. In compenso si gode se una ditta fallisce solo perché è stata "sponsorizzata" dai grillini. La miope politica della contrapposizione giova molto a pochi e crea danni a tanti. (guarda i video)
di Lamberto Colla - Parma, 11 gennaio 2015 -
Prendo spunto dall'interesse suscitato dalla stampa locale e nazionale in merito al fallimento della società Vedelago srl specializzata nel riciclo e portata a esempio dal Movimento 5 Stelle e dal loro Sindaco Pizzarotti che proprio sulla alternativa al termovalorizzatore aveva impostato la campagna elettorale vinta al ballottaggio contro la corazzata PD parmense.
Come non essere d'accordo con Aldo Caffagnini che dal suo "sporco diario" scrive che "Il fallimento di una società non dovrebbe mai far piacere a nessuno."
Una difesa d'ufficio con connessi ringraziamenti alla fondatrice Carla Poli "per la grande disponibilità, prosegue il testo di Caffagnini, dimostrata anche noi parmigiani e per i viaggi a vuoto a spiegare che era possibile riutilizzare le plastiche invece che incenerirle. Vedelago ha aperto la strada alla miriade di aziende che oggi hanno bilanci in attivo e sono floride proprio con la gestione dei materiali plastici con l'utilizzo dell'estrusore."
La gestione dei rifiuti è un business miliardario sul quale molti vorrebbero mettere le mani ma non tutti con il nobile intento di salvaguardare l'ambiente.
La gestione separata dei rifiuti genera un flusso economico intenso grazie alla immissione sul mercato di "nuova" materia prima, plastica soprattutto (PET è il più noto), raccolta dalle amministrazioni locali o loro delegati e separata nelle diverse fasce di qualità per la quale viene remunerata dal COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero degli imballaggi di Plastica) che a sua volta pone mensilmente all'asta realizzando anche il doppio del valore pagato. Poche sono le imprese che possono permettersi un Margine Lordo del 100% contando sulla continuità di fornitura e sul governo totale del mercato.
Anche oltre 600€/tonnellata è il ricavato dalle aste per la migliore selezione (PET bianco o Blue) a fronte di un costo riconosciuto ai convenzionati COREPLA di 366,51€/ton (dicembre 2014) per la medesima qualità conferita.
E sin qui nulla di strano peccato che di questi vantaggi economici il cittadino non possa giovarne come invece in molti altri paesi accade. Basterebbe distribuire in ogni supermercato un raccoglitore di plastiche e vetro, collegarlo a una macchinetta con stampante e ottenere dei buoni da spendere nel punto vendita e il gioco è fatto.
Ebbene non è fantascienza ma realtà diffusa in Germania ma poco più di sperimentale in Italia con la differenza che nel paese della Merkel viene riconosciuto un buono di 15 centesimi mentre nelle nostre rare zone solo 1,5 centesimi, ammesso che la macchina funzioni.
Già perché in Italia siamo bravi a divulgare l'idea e "Striscia la Notizia" ne diede ampio spazio (si veda il video) per poi scoprire che queste attrezzature "miracolose" seppure un po' "taccagne" sono spesso in sofferenza. Diverso il caso della Germania che, come documenta questo video, non solo sono diffusissime, ben tenute (al coperto), funzionanti e miracolosamente "generose" con il consumatore ben incentivato a riconsegnare il prezioso materiale una volta esaurito il liquido contenuto.
Non vorrei mai che la posizione dominante di COREPLA possa avere influito sulla mancata diffusione, sul ridottissimo riconoscimento economico e sulla bassa resistenza meccanica delle attrezzature o sul non propriamente tempestivo intervento di manutenzione e ripristino delle funzionalità.
Probabilmente sono in cattiva fede fatto sta che osservo scontri infuocati sui termovalorizzatori e sulla raccolta differenziata a livello di "tifo calcistico" e nessuno invece infierire su una gestione dominante per non dire monopolistica del recupero e riciclaggio delle materie plastiche e degli imballaggi in genere.
I grillini che promuovono (Video di la Tribuna di Treviso relativamente a un comizio di Beppe Grillo) e poi difendono le imprese di separazione come unico modello utile (anche quando falliscono) combattendo i termovalorizzatori anche quando già esistono col rischio di gravare ancor più sui portafogli dei cittadini. Dall'altra parte gli ostinati amanti degli inceneritori che li vorrebbero in ogni comune. Invece un misero cassonetto che eroghi qualche spicciolo al consumatore che consentirebbe una differenziazione molto più pulita e meno onerosa delle materie di rifiuto pregiate non interessa quasi nessuno o almeno non ne viene data sufficiente pubblicità.
Le soluzioni sono a portata di mano ma sino a quando i nostri politici vivono una politica della contrapposizione su tutto continueremo a fare il gioco dei monopolisti, delle organizzazioni criminose.
Una politica concertata invece potrebbe giovare direttamente al cittadino e magari garantire alle aziende pionieristiche di operare in un mercato molto più trasparente e poter quindi contare su una aspettativa di vita molto più lunga con buona pace dei propri collaboratori, dipendenti e delle imprese dell'indotto. Una ridistribuzione del reddito in ambito locale che contribuirebbe a riattivare l'economia del paese.
Invece, nonostante le montanti difficoltà economiche, continuiamo a assistere a una politica di contrapposizione dialettica priva di idee e intrisa di demagogia becera.
Che in fondo in fondo, anche inconsapevolmente, siano tutti d'accordo per spartirsi le torte cucinate da cuochi occulti e servite da camerieri di buona scuola?
Pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende, diceva un illustre rappresentante della prima repubblica.
WWF raccoglie gli elementi favorevoli e le ombre dell'azione di governo in campo ambientale durante il 2014.
Roma - LE OMBRE
Tra le ombre, che emergono dai fatti in campo ambientale realizzati del Governo Renzi nel 2014 il WWF segnala :
1. ENERGIA: ANCORA PRO-FOSSILI
la mancanza nei decreti e nella Legge di Stabilità 2015 di una soluzione di continuità dai vecchi indirizzi di politica energetica pro-fossili della Strategia Energetica Nazionale del 2013 che consenta di dotare il Paese di una Nuova Strategia su Energia e Clima che definisca un vero Piano di decarbonizzazione dell'economia, invece di attestarsi sulla difesa e il sostegno alle centrali termoelettriche a carbone (da Vado Ligure a Civitavecchia) favorire la trivellazione selvaggia (con lo Sblocca Italia) e colpire con interventi miopi le energie rinnovabili (con le misure "spalma incentivi" del Decreto Sviluppo). Un' impostazione che manca di capacità di guardare alla realtà e al futuro del Paese, attingendo al petrolio presente nei nostri mari e nel sottosuolo (concentrato soprattutto in Basilicata) il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi (fonte: Ministero dello Sviluppo Economico), mentre si mettono a rischio i settori del turismo e della pesca;
2. IL PATRIMONIO NATURALE LANGUE
la scarsa attenzione dedicata sinora alla valorizzazione del patrimonio naturale del Paese, che non solo non vede nella Legge di Stabilità 2015, ancora alcuna risorsa economica adeguata dedicata alla piena attuazione della Strategia Nazionale sulla Biodiversità, approvata nel 2010, ma difficoltà incomprensibili nel garantire la semplice governance delle Aree protette nazionali, con gli ingiustificati ritardi accumulati per il rinnovo dei consigli direttivi, o il futuro di parchi storici come quello dello Stelvio, istituito nel 1935, che è stato di fatto denazionalizzato, come è stato ribadito nel decreto Sviluppo, e devoluto alle Province autonome di Trento e Bolzano di intesa con la regione Lombardia, senza più una gestione e pianificazione unitaria, creando un ibrido fuori dalla legge quadro sulle aree protette;
3. MOBILITA': LE 'SOLITE MOSSE'
la proroga delle concessioni autostradali senza gara, in violazione delle normative comunitarie, contenuta nello Sblocca Italia, che, secondo il calcolo dei maggiori economisti del Paese, darà benefici ai padroni dell'asfalto attorno ai 16 miliardi di euro, grazie ad aumenti dei pedaggi e all'allargamento dei poteri delle concessionarie autostradali sul territorio per realizzare tratte interconnesse, contigue o complementari, mentre il Paese, oltre che del prezioso apporto dell'Autorità Anticorruzione, avrebbe bisogno di emanciparsi dall'ipoteca insostenibile per la legalità, l'ambiente e i conti pubblici del Primo Programma delle Infrastrutture strategiche (il cui costo è salito dai 125,8 miliardi di euro del 2001 ai 375 del gennaio 2014) in favore di un Piano nazionale della Mobilità e della Logistica (che parta dalla domanda di mobilità dei cittadini e del Paese), indirizzando al potenziamento e all'ammodernamento delle reti ordinarie esistenti soprattutto nel Mezzogiorno (prima di tutto la ferrovia);
4. TERRITORIO A RISCHIO
la pericolosità per il nostro territorio del combinato disposto delle norme deregolatorie a favore degli speculatori edilizi e fondiari relative alle deroghe alla pianificazione urbanistica, alla elusione del nulla osta paesaggistico delle soprintendenze e del via libera agli appetiti dei privati sul patrimonio pubblico sulla base di semplici accordi di programma (contenute nel decreto Sblocca Italia), aggravate dalle misure contenute nel disegno di legge Madia sulla riforma della pubblica amministrazione relative all'estensione del meccanismo del silenzio assenso anche alle amministrazioni preposte alla tutela ambientale paesaggistico-territoriale e dei beni culturali e della salute dei cittadini e l'introduzione del voto a maggioranza invece che sulla base delle posizioni prevalenti, a difesa della tutela, nelle Conferenze di Servizi decisorie;
5. 'VIA' LIBERA AGLI INTERVENTI IMPATTANTI
la forzatura voluta, a scapito delle valutazioni e dei controlli ambientali e con un rischio forte su trasparenza e partecipazione, con l'insieme di norme del decreto Sblocca Italia che definiscono come strategiche intere categorie di interventi (incenerimento dei rifiuti, gasdotti, rigassificatori, stoccaggio di gas, ricerca, prospezione, coltivazione e stoccaggio del gas naturale nel sottosuolo) in deroga alle procedure ordinarie di valutazione ambientale ed economico-finanziario e cancellando le ineludibili intese con le Regioni, stabilite dal Titolo V della Costituzione, mentre, tra l'altro, si riporta con il decreto Sviluppo sotto il controllo politico del Ministro dell'Ambiente la scelta dei membri della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, quando invece nel Collegato Ambientale finalmente si disponeva una selezione pubblica con gara di esperti qualificati tra docenti, ricercatori e tecnici qualificati della pubblica amministrazione (ora scomparsa).
LE LUCI
Tra le luci, che emergono dalle molte Intenzioni e dai pochi fatti messi in campo dal Governo Renzi nel 2014 il WWF segnala:
1) IL CAPITALE NATURALE PRENDE FORMA
il contenuto innovativo delle misure contenute nel disegno di legge Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014 (ancora in discussione al Senato) nel quale si prevede l'istituzione del Comitato per il capitale naturale - per la valutazione ex ante ed ex post degli effetti delle politiche pubbliche sul capitale naturale e sui servizi eco sistemici nell'ambito del processo di programmazione economica nazionale -, del Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli e la delega al Governo per l'introduzione di sistemi di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali. Il disegno di legge contiene, tra le altre, anche misure sugli appalti verdi delle pubbliche amministrazioni, tese a ridurre i rifiuti, favorire la filiera dei prodotti derivanti dai materiali post consumo e incentivare la raccolta differenziata, o la rimozione e demolizione degli immobili abusivi realizzati in aree soggette a rischio idrogeologico.
2) FONDI PER DISSESTO IDROGEOLOGICO
Il Programma da 2 miliardi di euro, individuati nella legge di Stabilità 2014, che oggi sono allocati sulle contabilità speciali relative al dissesto idrogeologico e non impegnati al 31 dicembre 2013 e che sono stanziati dal CIPE, di cui bisogna verificare congruità e efficacia dei progetti a suo tempo selezionati, che viene completato con i 7 miliardi che dovrebbero provenire dai fondi di sviluppo e coesione (5) e dal cofinanziamento delle Regioni o dai fondi europei a disposizione delle Regioni (2). A cui bisogna aggiungere le disposizioni del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014 che sbloccano l'atteso passaggio dalle Autorità di bacino alle Autorità di distretto dando applicazione ai piani di Gestione idrografico (Direttiva quadro Acque, 2000/60/CE) e ai Piani di gestione del rischio alluvioni (Direttiva Alluvioni 2007/6'0/CE).
3) IL SUOLO COME RISORSA ECOLOGICA
La riproposizione da parte del Governo del disegno di legge innovativo sul contenimento del consumo del suolo, che è servito come base per le ulteriori elaborazione del Comitato ristretto della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, per dotare finalmente il Paese di un provvedimento (presentato nel febbraio scorso e ancora purtroppo in prima lettura) che individua il suolo come risorsa ecologica non rinnovabile e bene comune e che punta, tra l'altro, alla riduzione progressiva del consumo di suolo, al riuso e alla rigenerazione urbana come alternativa al consumo di suolo, alla destinazione vincolata dei proventi dei titoli abilitativi edilizi; ad una moratoria nella fase transitoria.
4) TUTELA PENALE DELL'AMBIENTE
L'attenzione dedicata alla tutela penale dell'ambiente, che ha come riferimento il testo unificato approvato a larghissima maggioranza dalla Camera dei deputati e che ora fermo nelle Commissioni Ambiente e Giustizia del Senato sul quale bisognerebbe procedere speditamente visti i segnali negativi che emergono dalle Sentenze relative ai casi Eternit, Bussi e Marzotto, e al quale bisogna dedicare particolare attenzione perché non deve essere minato dagli effetti che potrà avere il prossimo decreto legislativo in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto - in esecuzione della legge delega 28 aprile 2014, n. 67.
5) IMPEGNI SU HABITAT E BIODIVERSITA'
L'impegno profuso in campo internazionale, nell'ambito del Semestre europeo, in vista della COP 12 sulla Biodiversità di Pyongchang (ottobre 2014) con i meeting dedicati nel tempo al coinvolgimenti dei tecnici dei Ministeri dei Paesi europei a partire dalla riunione informale sulla mobilizzazione delle risorse economico-finanziarie del luglio scorso sino al meeting dei direttori della Protezione Natura dei Ministeri dell'Ambiente europei del novembre scorso, con l'approvazione della Carta di Roma sul Capitale Naturale e Culturale, che punta al rafforzamento della Direttive Comunitarie Habitat e Uccelli e al sostegno, conservazione e valorizzazione del capitale Naturale in sinergia con il Capitale Culturale.
6) CON LA UE PER DECARBONIZZARE L'ECONOMIA
L'adesione recente del Ministro dell'Ambiente italiano, insieme ad altri suoi 13 colleghi europei al Manifesto per il Pacchetto Europeo 2030 su Clima e Energia, in cui si punta ad una progressiva decarbonizzazione dell'economia da conseguire attraverso il sostegno alle fonti rinnovabili e grazie alla definizione di obiettivi chiari di efficienza energetica e ad una riforma sostanziale del Sistema ETS, per lo scambio di quote di emissione di gas serra.
7) UNA "CARTA" PER DIFENDERE IL MARE
La redazione della "Carta di Livorno per la tutela e lo sviluppo del mare" risultato finale della due giorni di lavori di metà novembre scorso su 'Il mare: la sostenibilità come motore di sviluppo' – organizzati dal ministero dell'Ambiente nell'ambito delle iniziative del semestre di presidenza italiana dell'Ue in cui si chiede una governance unitaria del mare, strategie integrate terra-mare, una maggiore efficacia dei controlli e la partecipazione alle scelte che riguardano gli ecosistemi marini e costieri.
(fonte WWF 30 dicembre 2014)
L'intervento di ripulitura, a seguito di comunicazione dell'Urp del Comune di Modena. Guerzoni: "Segnalazioni efficaci se dirette a Urp ed Hera" -
Modena, 8 gennaio 2015 -
A seguito di una segnalazione di rifiuti abbandonati proveniente dall'Urp del Comune di Modena, che a sua volta l'aveva ricevuta da un cittadino, Hera è intervenuta nella mattinata di mercoledì 7 gennaio per ripulire da una notevole quantità di rifiuti ingombranti abbandonati il canale che costeggia Stradello basso Ganaceto e che ora è completamente libero. Nella stessa giornata, Hera ha ripulito anche la vasca del Parco della Resistenza nella quale erano state abbandonate taniche di benzina.
"Un ottimo esempio – commenta Giulio Guerzoni, assessore comunale all'Ambiente – dell'importanza della collaborazione dei cittadini soprattutto quando vengono utilizzati i canali dedicati, come appunto l'Urp del Comune, il numero verde di Hera, l'app il Rifiutologo, che ci consentono di intervenire direttamente e rapidamente".
L'intervento di pulizia straordinaria in Stradello basso Ganaceto ha richiesto circa tre ore di lavoro. La prima fase è stata svolta con l'utilizzo di un mezzo pesante dotato di presa a ragno con la quale sono stati rimossi i rifiuti ingombranti. Successivamente si è intervenuti con un'operazione di pulizia manuale per rimuovere i rifiuti di dimensioni più piccole.
Per garantire una maggiore tempestività d'intervento, le segnalazioni di rifiuti abbandonati possono essere inoltrate direttamente a Hera, al numero 800.999.500 gratuito da rete fissa (da cellulare 199.199.500, chiamata non gratuita) e attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18, oppure attraverso il 'Rifiutologo la app scaricabile gratuitamente all'indirizzo www.ilrifiutologo.it. Con il Rifiutologo i cittadini possono fare una foto con il proprio smartphone e inoltrarla direttamente ai tecnici del servizio ambientale di Hera. Le segnalazioni possono essere inoltrate anche all'Urp del Comune, in piazza Grande (tel. 059 20312).
(Fonte: Comune di Modena)
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