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Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, ieri a Roma ha chiesto al Governo la sospensione fiscale: "Ho trovato sensibilità e attenzione" -

Bologna, 23 gennaio 2014 –

"Ho trovato sensibilità ed attenzione, da parte del Governo, alle questioni più urgenti che ho posto per dare le prime risposte ai tanti problemi che riguardano le zone del modenese coinvolte dalla esondazione del Secchia avvenuta domenica scorsa".
Lo afferma Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, ieri a Roma dove ha incontrato a Palazzo Chigi esponenti del Governo per mettere a punto le prime azioni a sostegno dei territori del modenese colpiti dall'alluvione.
"In considerazione della particolare e straordinaria situazione che si è venuta a verificare nella bassa modenese – ha detto Errani – colpita prima dal terremoto del maggio 2012 ed ora dalla esondazione del Secchia, ho chiesto al Governo un intervento immediato che possa dare a questi territori una prima risposta ai loro gravi problemi. In particolare, ho chiesto l'emanazione di un provvedimento che sospenda per 6 mesi ogni forma di pagamento tributario o fiscale – tasse, imposte, ecc. – in favore di chi lavora ed abita nelle zone coinvolte nell'evento alluvionale".
"Confido che possa arrivare rapidamente una risposta positiva alla mia richiesta – conclude Errani - Naturalmente si tratta di un primo ma importante passo verso il superamento della situazione che si è creata, che si affianca all'iter di riconoscimento dello stato di emergenza, già formalmente richiesto nei giorni scorsi. Confermo con chiarezza che il nostro obiettivo e il nostro impegno sono rivolti al pieno riconoscimento dei danni a tutti i soggetti interessati, imprese, cittadini, Enti pubblici".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Rabboni: "Una scelta strategica a sostegno di un settore di eccellenza del made in Italy. Lunedì 27 gennaio a Bologna la Regione chiama a raccolta tutto il mondo agricolo" -

Bologna, 23 gennaio 2014 -

Un miliardo 190 milioni di euro per l'agricoltura emiliano-romagnola. Sono le risorse in arrivo grazie al nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 dopo l'accordo Stato-Regioni dei giorni scorsi. Si tratta di 131 milioni in più rispetto al precedente settennato, oltre che del budget più alto tra le Regioni del centro nord. Un aumento determinato da maggiori risorse europee, ma soprattutto dalla crescita del cofinanziamento regionale, che praticamente raddoppia, passando da 106 a 203 milioni di euro nei sette anni. "Si tratta della quota più alta mai destinata da questa regione all'agricoltura – ha spiegato oggi a Bologna l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – l'esito di una scelta strategica della Giunta regionale a sostegno di un' agricoltura di eccellenza, tra i protagonisti del made in Italy".
"L'obiettivo principale – sottolinea Rabboni – sarà aumentare e stabilizzare la redditività del settore, allargando la platea dei beneficiari. Senza trascurare le iniziative di qualità delle singole aziende, punteremo in particolare sulle reti di impresa. Per ridurre i costi, fare sistema ed essere più competitivi".
Reti di impresa dunque come destinatarie privilegiate dei finanziamenti del nuovo Psr per il trasferimento tecnologico; gli investimenti di filiera "dalla terra alla tavola"; l'ammodernamento delle imprese di un medesimo comparto; la logistica e il mercato. Senza dimenticare cooperative, organismi interprofessionali, organizzazioni di produttori.
Su 1 miliardo 190 milioni di euro, le risorse che arrivano dall'Europa ammontano a 513 milioni di euro (il 43% del totale, 29 milioni in più rispetto al Psr 2007-2013), mentre la quota statale è di 474 milioni (il 40% del totale, circa 6 milioni in più).
Ulteriori risorse arriveranno al territorio emiliano-romagnolo dai quattro Piani nazionali (per i quali non è previsto cofinanziamento regionale) che rappresentano una delle novità della nuova Pac 2014-202: il Piano per la gestione del rischio contro le calamità naturali e le crisi di mercato che potrà contare su 1 miliardo 640 milioni di euro; il Piano irriguo cui sono destinati 300 milioni di euro; il Piano per la biodiversità animale e quello per la Rete Rurale Nazionale che avranno a disposizione, rispettivamente, 200 e 100 milioni di euro.
Il nuovo Programma di sviluppo rurale sarà al centro dell'incontro di lunedì 27 gennaio a Bologna (Sala A, Terza Torre, Viale della Fiera, 8) "Nuovo Psr 2014-2020: il documento strategico." L'appuntamento chiamerà a raccolta l'intero mondo agricolo e non solo, prima della messa a punto del documento conclusivo che essere approvato da Bruxelles entro l'estate.

Gli obiettivi del nuovo Psr: competitività, ambiente, innovazione, territorio rurale, giovani e meno burocrazia

Competitività, ambiente, innovazione, salvaguardia del territorio rurale. Ma anche giovani e una riduzione degli adempimenti burocratici. Questi alcuni degli obiettivi del nuovo Psr.
Circa il 44% delle risorse saranno indirizzate ad aumentare la competitività del sistema agricolo e agroalimentare emiliano-romagnolo, attraverso il sostegno, come si è detto, alle aggregazioni di imprese e alle diverse forme di agricoltura organizzata. Alle misure di carattere ambientale e all'agricoltura biologica andranno il 38% delle risorse. Rientrano in questo ambito anche gli interventi per la riduzione dei consumi idrici, il contrasto ai fenomeni di dissesto e di erosione del suolo, la lotta al cambiamento climatico, lo sviluppo delle bioneregie. Altro capitolo importante: il trasferimento della conoscenza e dell'innovazione (8% delle risorse) attraverso i Gruppi operativi per l'innovazione che rappresentano una delle novità della nuova programmazione 2014-2020. Anche in questo caso si tratta di vere e proprie reti di impresa tra aziende agricole, centri di ricerca e di assistenza tecnica.
Alla salvaguardia del territorio rurale andrà il 7,5% delle risorse, con un'attenzione particolare alla montagna e all'agricoltura periurbana per trasformare – ha spiegato Rabboni – "la contiguità tra città e campagna da elemento di degrado a elemento di vantaggio". Verranno finanziate l'agricoltura sociale, la vendita diretta, la multifunzionalità delle aziende, oltre a iniziative per valorizzare i prodotti di montagna rispetto a quelli di pianura e a forme di tutoraggio per i giovani che vogliono insediarsi nelle zone appenniniche. Il 2,5% delle risorse del nuovo Psr sarà destinato all'assistenza tecnica.
Già al centro del precedente Psr, che aveva destinato agli under 40 ben il 26% del totale (a fronte di un'incidenza reale sul totale degli imprenditori agricoli del 7,8%) i giovani restano dunque una priorità trasversale anche della nuova programmazione, con una corsia privilegiate per tutti gli interventi.
Quanto allo snellimento burocratico, Rabboni ha sottolineato come il Sistema informativo agricolo e il Registro unico dei controlli, a regime a giugno, permetteranno di alleggerire gli adempimenti a carico delle aziende. Inoltre la Regione ha messo a punto un meccanismo che permetterà di ridurre la documentazione necessaria per le misure di investimento.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L' interrogazione alla Giunta di Fabio Filippi (Fi-Pdl) per sapere se l'episodio rappresenti l'epifenomeno di un laicismo dilagante diffuso nella scuola pubblica reggiana o regionale -

Bologna, 22 gennaio 2014 -

Il caso sollevato da un quotidiano locale di Reggio Emilia "di un insegnante di religione che avrebbe redarguito una studentessa di terza media perché avrebbe istintivamente fatto il segno della croce al rumore di un'autoambulanza a sirene spiegate" è oggetto di un'interrogazione alla Giunta di Fabio Filippi (Fi-Pdl). L'insegnante – riferisce il consigliere - avrebbe chiesto all'alunna di "evitare manifestazioni di questo tipo perché il segno della croce avrebbe potuto, a detta del professore, offendere ragazzi che credono in altre religioni e avrebbe invitato la giovane, in alternativa a 'toccare ferro'".

Filippi stigmatizza l'episodio, a suo avviso "palesemente in contrasto con le norme concordatarie e con la sensibilità comune e che sembra andare nella direzione, perorata anche da diversi settori del nostro sistema istituzionale, volta a scardinare il senso religioso dal cuore e dalla mente dei ragazzi fin dall'inizio delle scuole pubbliche". Di qui l'interrogazione alla Giunta regionale per sapere se quello segnalato "costituisca un caso isolato, per quanto esecrabile, o invece rappresenti l'epifenomeno di un laicismo dilagante diffuso nella scuola pubblica reggiana o, peggio, regionale".

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Continua l'emergenza nelle carceri, il suicidio di un detenuto avvenuto a Parma il 17 gennaio è il terzo caso di suicidio dall'inizio dell'anno in un carcere italiano -

Bologna, 22 gennaio 2014 -

"Le due morti di persone detenute avvenute in pochi giorni in Emilia-Romagna - la prima per suicidio nel carcere di Parma e la seconda per malattia (come risulterebbe dai primi riscontri presumibilmente per infarto) nel carcere della Dozza di Bologna - impongono una continua e costante attenzione alle problematiche connesse alle condizioni di vita in carcere, sia per quanto riguarda la salute, sia per il rischio suicidario, particolarmente presente nelle persone in stato di custodia cautelare". E' quanto afferma la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno.

"Nonostante gli interventi normativi posti in essere- prosegue Bruno- e la flessione delle presenze negli istituti penitenziari, peraltro contenuta, siamo ancora lontani dal ritenere superata l'emergenza carceraria, acuita dalle risorse umane e materiali insufficienti a rispondere ai bisogni primari delle persone presenti negli istituti, detenute e non".

(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Chiusa la strada provinciale 568 nel tratto compreso tra la tangenziale di Camposanto e l'intersezione con la provinciale 468 a S.Felice sul Panaro -

Modena, 22 gennaio 2014 -

Sono ancora in corso gli interventi per mettere in sicurezza i comuni del modenese dopo l'esondazione del Secchia. Un duro lavoro che vede alle prese i vigili del fuoco, la protezione civile e i tecnici impegnati a controllare l'acqua fuoriuscita dal Secchia. La Provincia riporta che nella notte gli allagamenti hanno interessato un'area rurale nei pressi della strada provinciale 568 che è stata chiusa nel tratto compreso tra la tangenziale di Camposanto e l'intersezione con la provinciale 468 a S.Felice sul Panaro.
Sempre nella notte sono state evacuate alcune abitazioni nella zona rurale nei pressi della strada ed è stato realizzata una barriera a difesa del depuratore di Camposanto.
Il canali, lungo i quali sta defluendo il vasto fronte di l'acqua che si è accumulato nella zona rurale all'altezza della strada provinciale 5 a Camposanto sono mantenuti costantemente monitorati, in particolare il cavo Vallicella che presente tuttora livelli molto alti.
E' stato riaperto parzialmente al traffico, solo per i residenti, il tratto della strada provinciale 2 Panaria bassa nel tratto tra Camposanto e Bomporto. Nel tratto aperto è stato istituito un senso unico alternato a Gorghetto per la presenza di acqua in parte della carreggiata. Resta chiuso al traffico, invece, il tratto compreso tra Bomporto e Navicello, perchè la sede stradale è ancora invasa dall'acqua.
I collegamenti stradali con l'area nord del territorio modenese sono assicurati tramite le strade provinciali 413 da Carpi a Novi, poi fino a Concordia quindi lungo la provinciale 8 a Mirandola; l'altro percorso aperto parte da Modena per raggiungere Nonantola lungo la strada provinciale 255 per proseguire sulla provinciale 14 e la provinciale 1 per Ravarino, Camposanto quindi Finale Emilia.
Restano chiuse a causa degli allagamenti anche la statale 12 Canaletto tra Bastiglia e San Matteo di Modena e la provinciale 1 tra Sorbara e Bomporto.
Per la piena dei fiumi restano chiusi il ponte dell'Uccellino a Modena sul Secchia, il ponte di Bomporto e il ponte vecchio di Navicello.

Il comunicato della Regione 

Martedì prossimo, 28 gennaio, la Giunta regionale svolgerà una relazione in Assemblea legislativa sull'alluvione che ha colpito il modenese. La comunicazione è al primo punto dell'ordine del giorno della seduta assembleare approvato oggi dalla Conferenza dei presidenti dei Gruppi e dall'Ufficio di Presidenza, riuniti per la convocazione dell'Aula.

"Va compresa l'esasperazione delle persone, di famiglie e imprenditori colpiti così drammaticamente per la seconda volta dopo il terremoto e in tempi tanto ravvicinati- afferma la presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, che proviene dalle aree alluvionate-. Amministratori locali, strutture tecniche, volontari, con il coordinamento istituzionale della Regione, stanno facendo tutto il possibile per fronteggiare l'emergenza, limitare al massimo i danni ed evitare che quanto successo si ripeta. Il ripristino dell'argine che ha ceduto, l'assistenza agli sfollati, il lavoro già avviato dal presidente della Regione, Errani, sia per accertare le cause dell'esondazione del Secchia sia, soprattutto, per garantire i legittimi risarcimenti a tutti coloro che sono stati danneggiati, attraverso un'azione diretta nei confronti del Governo e del Parlamento nazionali: credo, ribadisco, che si stia facendo tutto il possibile".

"E' doveroso stare vicino ai cittadini colpiti, così come stiamo facendo, e farlo in maniera efficace- chiude Costi- così come va riconosciuto l'impegno dei sindaci, nell'ambito del coordinamento istituzionale con Regione e Provincia di Modena: sindaci ancora una volta chiamati in prima linea e ancora una volta capaci di una forza di volontà e di un impegno encomiabili".

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Resta ancora attivo il preallarme per Secchia e Panaro: ad oggi circa 700 le persone assistite -

Bologna, 21 gennaio 2014 –

E' stata chiusa con pietrame, già nelle prime ore di questa mattina, la falla dell'argine del Secchia. Questo ha consentito di migliorare notevolmente la situazione: al momento esce poca acqua, e i tecnici di Aipo stanno lavorando per completare l'impermeabilizzazione dell'argine nel più breve tempo possibile. In contemporanea si sta drenando, con le pompe, l'acqua fuoriuscita attraverso la rete dei Consorzi di bonifica.
A oggi sono circa 700 le persone assistite in centri, alberghi e strutture protette. Dai centri logistici della Protezione civile a Bologna e Ferrara si sta lavorando, proprio in queste ore, al trasferimento di materiale di pronto intervento idraulico, soprattutto idrovore, nelle aree colpite dall'alluvione per consentire le operazioni di drenaggio delle acque.
Nella giornata di ieri hanno operato sul campo 123 volontari della Protezione civile, e 20 mezzi. Continuano gli interventi dei Vigili del fuoco, in particolare per il recupero delle persone che sono rimaste nelle loro abitazioni, e per fornire loro i generi di prima necessità. Per qualunque esigenza, l'Agenzia regionale di Protezione civile invita i cittadini a chiamare il Centro di coordinamento di Modena, al numero 059 200200.

La situazione dei fiumi
Dalle 21 di ieri sera è cessato il preallarme per il fiume Reno nei Comuni di Bologna, Argelato, Castello d'Argile, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno e, nel ferrarese, a Cento e Sant'Agostino. Resta attivo il preallarme, nel bolognese, per Baricella, Malalbergo e Galliera, nel ferrarese per Poggio Renatico. Sempre ieri sera, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha stabilito il cessato allarme e preallarme per il fiume Enza nei Comuni parmensi di Mezzani e Sorbolo e, per quanto riguarda il reggiano, Gattatico e Brescello. E' ancora attivo il preallarme per i fiumi Secchia e Panaro. Poiché sono ancora possibili allagamenti e frane, è stata attivata ieri una fase di attenzione per la criticità idraulica e idrogeologica, fino alla mezzanotte del 23 gennaio, per tutti i bacini emiliani.

Agenti della polizia locale mobilitati per l'emergenza
Più agenti di polizia locale nelle zone colpite. Con l'attività di coordinamento prevista dall'apposita legge, la Regione sta operando affinché nelle aree modenesi colpite dalla piena ci sia una sufficiente presenza di agenti di polizia locale, anche con l'apporto dalle altre province, grazie alla collaborazione dei Comuni e delle Unioni di tutto il territorio. Nonostante l'impegno dei Comuni colpiti, che con il coordinamento della Città di Modena hanno mobilitato tutti gli uomini disponibili, serve infatti un supporto per garantire i servizi necessari, attingendo agli oltre 4.000 operatori di polizia locale che operano in Emilia-Romagna. Come già avvenuto nei giorni successivi al terremoto 2012 - quando la Regione mobilitò fino a mille agenti - il Servizio politiche per la sicurezza sta lavorando perché il personale messo a disposizione dai comandi di tutta l'Emilia-Romagna possa essere inviato dove c'è necessità, in modo da garantire la sicurezza dei cittadini, della viabilità e le operazioni di controllo.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza" -

Parma, 21 gennaio 2014 -

L'eccessiva attenzione mediatica, sfociata purtroppo in casi di morboso interesse da parte degli organi di informazione per il Garante regionale ha visto la violazione dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti. Maurizio Rigamonti, dopo la fuga all'estero, è tornato a Parma con il piccolo venerdì scorso. Il Garante a tutela del bambino di 8 anni ha segnalato la violazione dovuta alla forte esposizione e pressione mediatica a cui è stata sottoposto il piccolo.

Il comunicato della Regione -

L'enfasi riservata dai media nazionali, locali e online alla vicenda del minore di Parma "coinvolto in un contenzioso familiare che si protrae da molti anni con recenti e ulteriori eventi", oggetto "di pubblicazioni, foto e video del minore e interviste televisive dove è stato annunciato che seguiranno altre puntate sul caso", è al centro di un documento del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Luigi Fadiga, che ha segnalato "la violazione in corso dell'articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del fanciullo". Fadiga raccomanda quindi "agli organi professionali competenti e ai responsabili delle testate giornalistiche e televisive interessate di intervenire con prontezza per far cessare questa violazione".
Il Garante nel documento segnala "il caso" anche al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma "per l'ipotesi che nell'avvenuta divulgazione ravvisi reati perseguibili di ufficio di sua competenza". "L'esposizione mediatica e la conseguente forte pressione" costituiscono - scrive - "un'aperta violazione" dell'articolo 16 citato, "in base al quale la persona di minore età ha diritto a non essere oggetto di interferenze nella sua vita privata".
In applicazione di questo principio, si legge ancora nel testo, "sono stati da tempo sottoscritti precisi impegni da parte degli organismi professionali degli operatori dei mass media, tra cui la carta di Treviso, il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale e la recentissima Carta di Milano per il rispetto delle bambine e dei bambini nella comunicazione".
Il Garante ha infine disposto che il testo del documento sia inviato al sindaco e all'assessore ai Servizi sociali del Comune di Parma; al presidente e procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma; al giudice tutelare di Parma; all'Ordine degli avvocati di Parma; al presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna; al direttore dell'agenzia Ansa; alle testate giornalistiche e televisive tramite il servizio Informazione e comunicazione della Regione Emilia Romagna; alla presidenza della Regione Emilia-Romagna e, per conoscenza, al presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna; al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna; al presidente del Corecom dell'Emilia-Romagna e all'Autorità garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

 

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Regione chiederà al Governo lo stato d'emergenza per le zone del modenese colpite dall'alluvione. Lo ha reso noto il presidente Vasco Errani nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi nel Centro di Marzaglia -

Bologna, 20 gennaio 2014 -

Già nella giornata di ieri Errani aveva informato il presidente Letta e il responsabile della Protezione civile Gabrielli sulla situazione; i danni riguardano il sistema infrastrutturale pubblico e di pubblico interesse, il patrimonio edilizio privato e le attività produttive agricole. "Nei prossimi giorni – ha spiegato Errani – invieremo al Governo una prima ricognizione dei danni e delle spese necessarie per far fronte a questa nuova calamità, che riguarda peraltro aree già colpite dal sisma del 2012". La Regione intanto coprirà con risorse proprie i costi degli interventi necessari, fino a quando non verrà riconosciuto lo stato d'emergenza. Al momento, la priorità principale – a cui si sta lavorando incessantemente – è chiudere la breccia dell'argine del Secchia. Oggi Errani ha parlato anche del cittadino disperso: "Siamo tutti toccati – ha detto – da questa vicenda".

La situazione sul territorio: squadre speciali al lavoro per chiudere la falla
Le precipitazioni particolarmente intense che hanno interessato l'Emilia-Romagna a partire dal 16 gennaio hanno causato altezze fino a 400 millimetri d'acqua nei bacini del Trebbia, Taro, Enza e Secchia, e fino a 300 millimetri nei bacini del Panaro e Reno. Sono seguite ondate di piena significative, costantemente monitorate dai servizi tecnici competenti.
In questo contesto, è stata segnalata nella prima mattinata di domenica una rottura dell'argine del Secchia in località San Matteo (Comune di Modena) che è progredita molto velocemente sino al crollo, raggiungendo i 50 metri di apertura e stabilizzandosi poi, con un'erosione continua, su un'apertura di 70-80 metri. I tecnici di Aipo, autorità idraulica competente, hanno spiegato come la falla del Secchia sia avvenuta in un tratto di alveo rettilineo, regolarmente sottoposto a manutenzione attraverso periodici sfalci (l'ultimo intervento è stato concluso lo scorso 3 dicembre), pulizie del corpo arginale e già interessato da verifiche post sisma senza che emergessero criticità di rilievo. L'ipotesi di Aipo è che il cedimento sia dipeso da perforazioni causate da animali come volpi e tassi (cavità create per le tane) insieme all'eccessivo carico delle precipitazioni.
Per superare l'emergenza, Aipo ha ritenuto necessario "aggredire" il varco nell'arginatura sia a valle che a monte, procedendo con il riempimento in via provvisoria dell'apertura con l'utilizzo di pietrame. L'operazione – tutt'ora in corso e resa difficoltosa dalla conformazione stessa della sommità arginale – è stata preceduta dalla sistemazione a pista adatta al passaggio dei mezzi d'opera sia a monte che a valle della frana (per un totale di circa 500 metri), al fine del raccordo con i possibili accessi.
La creazione delle piste è terminata nel pomeriggio di domenica; il lavoro è continuato con la sistemazione delle piazzole per la posa del primo pietrame. Le attività sono tutt'ora in corso. Complessivamente, il volume del materiale ritenuto necessario per concludere il lavoro è stimato in almeno 10mila metri cubi. L'obiettivo è chiudere nel più breve tempo possibile la breccia e garantire il progressivo tamponamento della falla entro le prossime 24 ore. A questo fine si sono potenziate le squadre sul campo, e si è proceduto al reperimento dei massi necessari; è al lavoro il Gruppo operativo speciale "Movimento Terra" dei Vigili del fuoco di Roma.

L'assistenza alla popolazione
Sono circa 600 le persone accolte nei centri predisposti sul territorio: 300 si trovano nelle strutture di Mirandola e Modena, 50 nei centri di Carpi e Medolla; 54 ospiti della casa protetta "Villa Anna" sono stati trasferiti dal 118 all'ospedale di Baggiovara e in altre strutture; un gruppo di disabili di Sorbara è stato accolto a Carpi. Ci sono poi 250 persone che hanno trovato ospitalità in albergo. A queste si aggiungono i cittadini che hanno trovato autonomamente una sistemazione. Il numero degli sfollati è destinato a crescere e nuove strutture di accoglienza saranno allestite in queste ore sul territorio. L'Agenzia regionale di Protezione civile invita chi non ha abbandonato la propria abitazione a restare all'interno, segnalando le necessità (viveri, farmaci e altri beni) al numero 059 200200: i Vigili del fuoco provvederanno alla consegna.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, è nei comuni alluvionati del modenese, area dalla quale proviene -

Bologna, 20 gennaio 2014 -

"Una legge, dotata dei fondi necessari, per curare e prevenire il dissesto ambientale e rendere sicuri i territori regionali e nazionali. Questa è la sfida per il Governo e le forze parlamentari e politiche. Sono consapevole dell'importanza della legge elettorale ma non vorrei che, nel frattempo, il Paese sprofondasse, fisicamente inghiottito da alluvioni, frane e terremoti". La presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Palma Costi, è nei comuni alluvionati del modenese, area dalla quale proviene. Nel pomeriggio di oggi, così come successo ieri, assieme ai sindaci e agli amministratori locali, coordinati dal presidente della Regione, Vasco Errani, sta lavorando all'assistenza della popolazione e al ripristino di condizioni di sicurezza.

"L'unico 'modello' su cui impostare le riforme è il Paese reale- prosegue Costi-, attanagliato dal dissesto idro-geologico e ambientale e dalla disoccupazione. Gli enti territoriali, i Comuni e le comunità sono pressate da continue emergenze e ormai i costi da pagare sono enormi in termini economici, sociali e ambientali. Un piano serio di sicurezza del territorio, di manutenzione ordinaria e straordinaria, crea a sua volta buoni posti di lavoro ed evita i danni alle famiglie e alle attività economiche che continuamente vengono arrecati da questi fenomeni. Sicurezza dell'ambiente e lavoro- chiude la presidente dell'Assemblea legislativa regionale- sono le due facce della stessa medaglia, su cui c'è urgenza di risposte immediate e strutturali".

(Fonte:ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Ad oggi, in seguito degli eventi sismici, sono state rimosse circa 600 mila tonnellate di macerie -

Bologna, 17 gennaio 2014 -

«Bene l'inchiesta della magistratura. È un fatto positivo che ci sia un sistema di controlli chiaro che garantisca trasparenza e legalità della ricostruzione». Lo ha detto il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, in merito all'inchiesta della magistratura modenese sul trasporto della macerie.
Sul sistema dei controlli, la Regione Emilia-Romagna ha definito una procedura che da un lato permette il monitoraggio amministrativo delle attività di rimozione e dei relativi flussi, e dall'altro raccoglie anche le informazioni utili per la tutela della legalità che in questi mesi sono state costantemente fornite al Girer (il Gruppo interforze Emilia-Romagna) ed alle varie forze di polizia che ne hanno fatto richiesta.
Ad oggi, in seguito degli eventi sismici, sono state rimosse circa 600 mila tonnellate.
Tutta l'operazione di smaltimento delle macerie è stata realizzata seguendo un sistema meticoloso di tracciabilità che ha consentito di monitorare puntualmente le fasi di localizzazione dei cantieri, del trasporto, dello smaltimento e del recupero nonché della qualità dei materiali stessi.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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