In Assemblea legislativa sono state approvate due delle tre risoluzioni presentate -
Bologna, 29 gennaio 2014 -
Alla fine di un lungo dibattito seguito alla comunicazione della Giunta sull'alluvione nella Bassa modenese del 19 gennaio scorso, in Assemblea legislativa sono state approvate due delle tre risoluzioni presentate: all'unanimità quella sottoscritta da Silvia Noè (Udc), per chiedere al Governo, "oltre allo stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati". E' stata invece votata a maggioranza (astenuti Fi-Pdl, Lega nord, Malaguti-Misto, sì di Udc e di Favia-Misto) la risoluzione di cui è primo firmatario Luciano Vecchi (Pd), che esprime solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni colpite. Il testo è stato sottoscritto dai consiglieri dei gruppi Pd, Sel-Verdi, Fds, Idv, M5s, oltre a Grillini e Riva del gruppo Misto.
Respinta (no di Pd, Sel-Verdi, Fds, Grillini-Misto, sì di Udc, Mov5s e Favia-Misto) la risoluzione proposta dal gruppo Fi-Pdl, di cui è primo firmatario Andrea Leoni, sottoscritta anche dal gruppo Lega nord e da Mauro Malaguti (Misto). Quest'ultimo documento impegnava la Giunta a garantire un indennizzo del 100 per cento alle persone che hanno subito danni dall'esondazione del fiume Secchia e ad attivare la procedura per richiedere la 'no tax area'.
LE RISOLUZIONI
La risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza, dopo aver espresso solidarietà, vicinanza e sostegno alle popolazioni del modenese così duramente colpite e definito encomiabile l'impegno dell'intero sistema di Protezione civile e dei singoli cittadini che hanno fronteggiato l'emergenza, impegna la Giunta a operare nei confronti di Governo e Parlamento affinché si proceda rapidamente all'approvazione della dichiarazione dello stato d'emergenza; si definiscano tempi e modalità semplici e certe per il risarcimento di tutti i danni subiti da famiglie e aziende; si attivino sistemi di finanziamento immediato per fare ripartire l'economia e la vita delle comunità.
L'area interessata dal disastro alluvionale in parte coincide con il cratere sismico ed era già stata duramente provata dal sisma del maggio 2012. Perciò, la risoluzione pone l'esigenza di sospendere "per tempi ragionevoli e prevedibili" le scadenze fiscali e contributive per famiglie e imprese danneggiate, prevedendo modi e tempi di rateizzazione, e nel frattempo si attivino, integrando le risorse, gli ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori delle zone colpite. Scopo del documento approvato è anche quello di ottenere "misure certe di fiscalità di vantaggio integrando quelle già contenute all'interno della Legge di stabilità 2014 per le zone colpite dal sisma 2012".
Ancora, serve chiarire al più presto se le norme vigenti nella legge di stabilità siano in grado di garantire la copertura per la sospensione del pagamento dei mutui per le abitazioni rese inagibili dal sisma e/o dall'alluvione, o se sia necessario un provvedimento legislativo ad hoc. "Dal patto di stabilità – è scritto nella risoluzione – vanno escluse le spese che i Comuni, le Province e la Regione dovranno sostenere per ripristinare le infrastrutture, i servizi pubblici, le reti, e vengano garantite le risorse adeguate per poterle realizzare". Infine, il documento afferma l'improrogabile necessità di adottare provvedimenti legislativi in grado di rispondere in tutto il Paese in caso di calamita naturali, per favorire la messa in sicurezza del territorio a partire dalla quella idraulica, favorendo la semplificazione del quadro legislativo e investendo adeguate risorse finanziarie.
Ritirata dalla proponente, Monica Donini (Fds), che ha detto di riconoscersi nel testo proposto dalla maggioranza, una risoluzione in cui si chiedeva al Governo e al Parlamento, fra l'altro, l'approvazione di una legge che colleghi la messa in sicurezza del territorio con la creazione di posti di lavoro e di nuove opportunità di impresa.
La risoluzione presentata da Noè (Udc) impegna la Regione a chiedere al Governo "oltre allo stato di emergenza, la sospensione di tutte le scadenze fiscali e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati". L'evento catastrofico avrebbe colpito quasi 2 mila aziende e coinvolto più di 5 mila addetti alle attività produttive nel settore del commercio, nei servizi, nel manifatturiero e nell'edilizia, fino all'agricoltura ed all'allevamento. Nella risoluzione si dice che l'alluvione sarebbe stata causata da "una piena significativa, ma non eccezionale".
Il documento respinto, infine, di cui è primo firmatario Leoni (Fi-Pdl), richiama l'attenzione sul fatto che il tratto dove si è rotto l'argine è da anni inserito nell'elenco dei fiumi a maggiore criticità e rischio in caso di piene; quest'ultima alluvione, così come tante e frequenti negli anni precedenti, avrebbe dimostrato l'insufficienza e l'ormai ridotta capacità del sistema di contenimento delle acque del Secchia, comprese le casse di espansione di Campogalliano.
Il dispositivo del documento impegnava la Giunta a garantire in tempi brevi un indennizzo del 100% ai danneggiati e la proroga immediata del pagamento delle tasse e delle rate di mutui bancari in capo ai soggetti danneggiati. Chiedeva, inoltre, di far attivare il sistema degli ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori dipendenti e autonomi, di reperire i fondi necessari per finanziare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fiumi, e di attivare la procedura di richiesta della 'no tax area' o di una fiscalità di vantaggio per un periodo di almeno tre anni.
LE DICHIARAZIONI DI VOTO
In dichiarazione di voto, sono intervenuti nuovamente Noè (Udc), che ha ribadito la necessità di un "nuovo modo di fare sistema", Fabio Filippi (Fi-Pdl), "basta emergenze e basta errori politici", e Stefano Bonaccini (Pd), che ha rivolto alla Giunta la richiesta di un articolato elenco di impegni, ribadendo la necessità che non si faccia alcuno sconto alla pretesa di capire i perché di quanto accaduto. Tra le richieste avanzate dall'esponente Pd: che nei prossimi giorni il Governo proceda alla dichiarazione dello stato di emergenza, che si trovino modalità semplici e certe per risarcire fino all'ultimo euro chi è stato danneggiato per far ripartire l'economia, che si sospendano le scadenze fiscali e contributive oltre i sei mesi, che si utilizzi ogni strumento a disposizione per le aziende agricole, che sono la priorità nelle priorità, che si individuino norme per la sospensione dei pagamenti dei mutui per le abitazioni inagibili, che vengano escluse dal patto di stabilità le spese sostenute per ripristinare le infrastrutture danneggiate.