Bruno Boyer, responsabile delle Relazioni internazionali del Mémorial de la Shoah, ha messo a disposizione le copie degli atti con cui Petain inaspriva le discriminazioni verso gli ebrei o delle pubblicità per la "arianizzazione" della Francia. -
Bologna, 27 gennaio 2016
Le carte di identità con scritte le indicazioni discriminatorie verso i cittadini francesi di fede ebraica, i cartelli pubblicitari del Commissariato generale alle Questioni giudaiche che confermavano il processo di "arianizzazione" della Francia, con tanto di esproprio e vendita all'asta dei beni dei cittadini francesi. E poi il testo in cui, con correzioni a matita, il Maresciallo Petain istituiva e incattiviva le discriminazioni e le restrizioni verso gli ebrei nella repubblica collaborazionista di Vichy.
In occasione della celebrazione della Giornata della Memoria, Bruno Boyer, responsabile delle Relazioni internazionali del Mémorial de la Shoah di Parigi, ha fatto dono alla presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, di 15 copie di altrettanti documenti che raccontano e confermano le pagine più brutte della Francia collaborazionista e il coinvolgimento del regime di Vichy nella deportazione dei cittadini ebrei.
"Si tratta di documenti di grande valore e importanza che entreranno a far parte del patrimonio dell'Assemblea e che useremo nelle nostre attività nelle scuole- spiega Saliera-. Dobbiamo sempre rafforzare il nostro impegno per la formazione e la vaccinazione contro ogni forma di autoritarismo e di razzismo". Ecco perché, conclude la presidente, "sono sempre attuali le parole di Primo Levi: 'Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare'".
Non si tratta dell'unica collaborazione tra l'Assemblea legislativa e il Mémorial de la Shoah per questo 27 gennaio: ieri la presidente Saliera ha inaugurato, insieme a Boyer, la mostra dal titolo "I genocidi del XX secolo" nella sede dell'ente in viale Aldo Moro, a Bologna. La rassegna, a cura del'istituzione parigina, con cui l'Assemblea legislativa si avvia a rinnovare la convenzione in essere, ripercorre, con un approccio comparato, le tragiche vicende che determinarono nel Novecento la distruzione del popolo Armeno sotto l'Impero Ottomano, degli Ebrei per mano del Nazismo e dei Tutsi in Ruanda e intende offrire ai visitatori spunti di riflessione per comprendere i processi politici e culturali che hanno portato alla distruzione programmata di un popolo attraverso i germi del razzismo e dell'intolleranza.
Nelle foto i documenti donati dal Mémorial de la Shoah all'Assemblea legislativa
(jf)
(Fonte: ufficio stampa Regione ER)
I consiglieri rivelano che in alcuni Comuni della Bassa modenese, non avendo pagato le bollette Enel, diversi cittadini terremotati si sono visti ridurre al minimo la fornitura elettrica. In una interrogazione, i consiglieri chiedono alla Giunta regionale di "stanziare i contributi necessari per consentire il pagamento degli insoluti Enel" relativi a chi ancora abita nei moduli abitativi temporanei. -
Parma, 27 gennaio 2016
Alan Fabbri e Stefano Bargi (Ln) hanno rivolto una interrogazione alla Giunta per chiedere alla Regione di intraprendere iniziative volte a risolvere i disagi dei cittadini terremotati che ancora vivono nei Map "e che ora si ritrovano privi di corrente elettrica e di riscaldamento". "In alcuni Comuni della Bassa modenese come Rovereto di Novi, non avendo pagato le bollette Enel, diversi cittadini terremotati- rilevano i consiglieri- si sono visti ridurre al minimo la fornitura elettrica, quando appare indispensabile, specialmente nel periodo invernale, attivare il riscaldamento nei Map e, quindi, evitare ulteriori disagi a questi cittadini".
A questo proposito, Fabbri e Bargi chiedono alla Regione "di stanziare i contributi necessari per consentire il pagamento degli insoluti ed evitare che i cittadini ancora residenti nei Map si trovino a breve completamente senza luce e senza riscaldamento" e "di attivarsi urgentemente presso il Governo per impedire il distacco completo dell'energia elettrica nei Map, che si ritroverebbero senza luce e riscaldamento da parte di Enel".
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cc)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
In una interrogazione alla Giunta regionale, il consigliere torna a chiedere verifiche sul corretto uso di locali autorizzati per il prevalente svolgimento di attività di promozione sociale. Fabio Rainieri (Ln): "Servono nuovi controlli".
Parma, 26 gennaio 2016
"La Giunta regionale dovrebbe attivarsi perché siano effettuati nuovi e più severi controlli nei locali di via Zandonai, a Busseto, al fine di verificare che non siano indebitamente utilizzati come moschea, usufruendo di deroghe per attività di promozione sociale in realtà non svolta o svolta solo occasionalmente".
E' quanto chiede Fabio Rainieri (Ln) con una nuova interrogazione presentata alla Giunta per ulteriori chiarimenti sulle attività svolte a Busseto (Pr) dall'associazione 'Bel Agire', che rientra nell'elenco delle associazioni riconosciute di cittadini stranieri a Parma e provincia e i cui soci sarebbero in grande prevalenza di fede islamica.
Il consigliere ricorda che per il rilascio dell'autorizzazione "è stato considerato il fatto che le attività di culto che si svolgono nei locali in questione debbano rivestire carattere marginale rispetto alle attività di promozione sociale. E tuttavia- prosegue- mentre la Giunta regionale ha dichiarato che i controlli effettuati dalla Polizia municipale non sarebbero sufficienti a dimostrare che l'attività di culto sia prevalente rispetto a quella di promozione sociale, rimangono i dubbi sollevati da un consigliere, in Consiglio comunale, il quale senza essere smentito avrebbe definito 'sommari' tali controlli e avrebbe anche fatto notare che se le attività di culto sono state comunque riscontrate, non sarebbe al contrario mai emersa in quei locali la presenza di attività di tipo sociale prevista dallo statuto come prevalente". Di qui la richiesta alla Giunta per sapere se abbia riscontri in tal senso e se, nel caso venissero rilevate irregolarità non conformi alle autorizzazioni, sia pronta a cancellare l'iscrizione di 'Bel Agire' dal Registro delle associazioni di promozione sociale.
Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(is)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
L'incontro si terrà lunedì 25 gennaio nella Sala "XX maggio 2012" della sede regionale "Terza Torre" di Viale della fiera n. 8 a Bologna. Bologna 11 gennaio 2016 -
di Redazione, Parma 19 gennaio 2016 - "L'Eredità di Expo per l'agricoltura dell'Emilia-Romagna – Un futuro di innovazione e internazionalizzazione" sarà l'occasione per presentare i risultati conseguiti con la partecipazione regionale a Expo Milano 2015 e illustrare, con relazioni e testimonianze degli operatori, le iniziative di sviluppo verso i nuovi mercati.
L'occasione di Expo e l'intenso lavoro di relazione con i tanti paesi presenti, una vera diplomazia agroalimentare, che ha permesso di incontrare capi di governo, ministri e responsabili delle attività commerciali, rende ora più agevole il contatto e la cooperazione con molti Paesi. Assieme all'innovazione è l'internazionalizzazione dei mercati la spinta propulsiva della futura agricoltura regionale, l'incontro in programma vuole presentare e discutere le prime proposte.
Nella mattinata del 25 gennaio, ai saluti del Presidente Bonaccini e l'intervento introduttivo dell'assessore Caselli, seguiranno le relazioni dedicate ai diversi strumenti di internazionalizzazione già operativi a livello: regionale, nazionale e comunitario. Dopo l'intervento dell'assessore Costi, spazio per un breve video di testimonianze da Expo Milano 2015 e tavola rotonda con la partecipazione di alcune grandi imprese emiliano-romagnole che già sviluppano azioni sui principali mercati internazionali.
Se il made in Italy gode di grande reputazione, nel campo del cibo e della gastronomia il made in Emilia-Romagna ha una forza ancora maggiore. Dall'eredità di Expo occorre ora valorizzare tutti insieme, in primo luogo con l'incontro del 25 gennaio, le relazioni avviate, il nostro "saper fare", l'innovazione e la ricerca, per costruire un futuro di nuove opportunità, crescita e lavoro.
La partecipazione all'incontro è gratuita, ma per una migliore organizzazione è gradita la preiscrizione on-line.
Il Programma:
9,15 accredito dei partecipanti
9,30 Apertura dei lavori - Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna
9,45 Relazione introduttiva - Simona Caselli, Assessore Agricoltra Regione Emilia Romagna
10,00 Opportunità e strumenti per l'internazionalizzazione:
- Maurizio Torregiani, presidente Unioncamere Emilia Romagna
- Paolo de Castro, Europarlamentare
- Alessandra Spinelli, Financial Instruments International Aid Officer - Commissione Europea
- Fabrizio Grillo, Segretario Generale di Padiglione Italia
11,00 L'azione regionale per le imprese - Palma Costi, Assessore attività produttive Regione Emilia Romagna
11,15 testimonianze video di protagonisti dell'EXPO
11,30 Tavola Rotonda con imprese emiliano romagnole: Esperienze in corso e prospettive per il futuro
- Giovanni Beccari, Cefa
- Gianpiero Calzolari, Granarolo
- Lucio Cavazzoni, Alce Nero
- Maurizio Gardini, Conserve Italia
- Claudio Guidetti, Mulino Alimentare
- Tommaso Lo Russo, Romagna Coop Food
- Sara Roversi, Future Food Intitute
- Luigi Scordamiglia, Inalca
12,30 Conclusioni - Andrea Oliverio, (in attesa di conferma) Vice Ministro dell'Agroalimentare
Moderatore: Roberto Righetti, direttore Ervet
Regione, la Giunta comunica i nuovi Direttori generali. Le direzioni passano da 10 a 5. A Kyriakoula Petropulacos, che prosegue nell'incarico conferito lo scorso anno, si aggiungono Francesco Raphael Frieri e i confermati Paolo Ferrecchi, Valtiero Mazzotti e Morena Diazzi. Bonaccini: "Un altro importante tassello nella nostra riorganizzazione: auguro loro buon lavoro e ringrazio i direttori uscenti".
Bologna – Saranno nominati la prossima settimana dalla Giunta regionale quattro Direttori generali che, assieme al nuovo Capo di Gabinetto Andrea Orlando, già al lavoro dai primi di gennaio, saranno a capo delle Direzioni generali della Regione Emilia-Romagna, passate da 10 a 5 per effetto della riorganizzazione interna già approvata lo scorso mese di dicembre.
Le proposte che saranno sottoposte al vaglio della Giunta sono state illustrate stamani dall'assessore alle Risorse umane Emma Petitti, nell'ambito della Commissione consiliare Bilancio, Affari generale e istituzionali riunitasi nella sede della Regione, a Bologna.
Secondo la proposta, a capo della Direzione Gestione, sviluppo e istituzioni sarà Francesco Raphael Frieri, Paolo Ferrecchi guiderà la Direzione Cura del territorio e dell'ambiente, Morena Diazzi sarà a capo della Direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell'impresa, Valtiero Mazzotti guiderà la Direzione Agricoltura.
Per quanto riguarda la Direzione generale Salute e welfare, il contenuto coincide pienamente con quello dell'attuale Direzione generale Sanità e politiche sociali e integrazione, alla cui direzione è Kyriakoula Petropulacos, che sarà confermata nell'incarico assegnatole dalla Giunta regionale nel febbraio del 2015.
"Con la nomina dei Direttori generali – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – mettiamo un altro importante tassello nel complesso mosaico del processo di riorganizzazione della struttura organizzativa della Regione, improntata sulla razionalizzazione delle risorse coerentemente con gli obiettivi che ci siamo prefissi. Voglio ringraziare chi, fino ad oggi, ha saputo dare qualità e concretezza alle Direzioni di cui è stato a capo: sto parlando di professionisti di alto profilo, il cui apporto è stato imprescindibile per garantire a questa Regione di essere ai primi posti per qualità in un contesto europeo, la cui professionalità sarà valorizzata nel processo di riorganizzazione, ancora in corso".
"Ai nuovi responsabili delle Direzioni – ha proseguito il presidente – auguro buon lavoro e sono certo sapranno interpretare al meglio il mandato che abbiamo loro affidato garantendo allo stesso tempo innovazione e continuità: fare sempre più dell'Emilia-Romagna una delle locomotive per lo sviluppo del Paese, coniugando efficienza amministrativa e controllo dei costi, massima trasparenza e semplificazione delle procedure".
I direttori, esterni e assunti a tempo determinato (con scadenza il 30 giugno 2020) per chiamata diretta nel rispetto dei requisiti culturali e professionali stabiliti dalla legge, sono stati selezionati in base a una comprovata esperienza professionale nella pubblica amministrazione, in enti di diritto pubblico o aziende pubbliche o private, nelle libere professioni o in altre attività professionali di particolare qualificazione. L'esperienza specialistica e le competenze sono maturate in ambiti e settori strettamente correlati con le materie di competenza delle Direzioni di riferimento.
Secondo il modello organizzativo già approvato dalla Giunta, l'attività delle Direzioni troverà un punto di sintesi nel Comitato di direzione, organismo che sarà coordinato dal Capo di gabinetto Andrea Orlando e che avrà il compito di rendere sinergiche tutte le attività messe in campo dalla Regione.
I nuovi Direttori, rispetto ai predecessori, avranno una retribuzione più bassa: dai 154 mila euro che percepivano (compresa l'indennità di risultato) si passa a 130 mila euro, che potranno aumentare fino ad un massimo del 5% come indennità di risultato.
I NUOVI DIRETTORI
Francesco Raphael Frieri, nato a Urbino nel 1973, laureato in Scienze politiche è Direttore generale dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Ravenna), una delle più grandi d'Italia con 103.000 abitanti. E' consulente e formatore di FonSer per conto della Regione autonoma del Friuli-Vanezia-Giulia e attualmente project manager della costituzione dell'Unione del Friuli Centrale (comprendente il Comune di Udine). E' stato assessore al Bilancio nel Comune di Modena. E' autore di numerose pubblicazioni in riviste scientifiche, libri e interventi in convegni, in Italia e all'estero, quotidiani, visibili su www.frieri.nfo.
Paolo Ferrecchi, 51 anni, laureato in ingegneria, è a capo della Direzione generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di mobilità della Regione Emilia-Romagna dal 2007. Precedentemente, è stato Direttore del settore mobilità urbana del Comune di Bologna dal 2002 al 2007. E' tra l'altro stato componente del Cda dell'Aeroporto di Forlì e dell'aeroporto di Bologna. E' autore di studi e pubblicazioni.
Valtiero Mazzotti, 53 anni, laureato in Scienze agrarie, è dal 2007 Direttore generale agricoltura, economia ittica, attività faunistico venatorie della Regione Emilia-Romagna. E' stato fino al 2006 direttore responsabile del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, ha tra l'altro collaborato con l'Ersa (Ente regionale di sviluppo agricolo) e con il Cnr.
Morena Diazzi, nata a Modena nel 1961, è Direttore generale alle Attività produttive Commercio e Turismo della Regione dal 2006. Ha il Coordinamento dell'Area "Industria, Artigianato, Servizi, Commercio e Turismo" per la gestione delle attività legate agli eventi sismici del maggio 2012 ed è componente effettivo del Comitato del Punto di Contatto nazionale per l'attuazione delle Linee Guida Ocse su nomina della Conferenza delle Regioni. E' componente del Consiglio di Consultazione Industriale e Scientifico di Aster su nomina della Regione Emilia Romagna. E' stata Presidente dell'Osservatorio per il Sistema Fieristico Italiano della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Nel 1999/2005 è stata assessore agli Interventi economici, Rapporti con l'Università e la Ricerca, Infrastrutture telematiche e Pari opportunità della Provincia di Modena. E' laureata in Economia e Commercio e ha seguito corsi presso la London School of Economics.
L'accordo con i Comuni e la gara per l'acquisto dei veicoli elettrici. Le risorse dal Por Fesr 2007 - 2013. La consegna ufficiale dei mezzi ai 15 Comuni aderenti all'Accordo di Qualità dell'Aria 2012-2015 con il ministro Galletti, il presidente Bonaccini, gli assessori Costi e Donini. Agevolazioni fiscali per i veicoli elettrici e con alimentazione ibrida. -
Parma, 20 gennaio 2015 -
Una Regione a zero emissioni di CO2, che incentiva la diffusione dei veicoli elettrici sul proprio territorio, a partire dalla pubblica amministrazione. Con uno stanziamento complessivo di 2,4 milioni di euro circa (risorse Por Fesr 2007-2013) la Regione Emilia-Romagna ha finanziato al 100% l'acquisto di 103 veicoli tra auto, autocarri van, autocarri combi e quadricicli da parte dei 15 Comuni aderenti all'Accordo di Qualità dell'Aria 2012 - 2015 (Bertinoro, Bologna, Carpi, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini). Un'operazione che punta alla massima sostenibilità ambientale e a forme di mobilità alternative. La consegna ufficiale dei veicoli è avvenuta ieri in Regione, alla presenza del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, del presidente Stefano Bonaccini, degli assessori Palma Costi (Attività produttive) e Raffaele Donini (Infrastrutture e Trasporti).
"La Regione Emilia-Romagna dimostra ancora una volta di essere all'avanguardia – ha commentato il ministro Galletti – , anche sui temi della mobilità sostenibile. Abbiamo bisogno di puntare sempre più su mezzi che non inquinano: quest'iniziativa è senza dubbio un bel segnale".
Gli oltre 100 veicoli elettrici "si sommano ad altri provvedimenti di questa Regione per la mobilità sostenibile, come la costruzione di nuove ciclabili, i contributi per l'acquisto di autobus ecologici, l'impegno a favore dell'uso di auto elettriche o ibride, come le agevolazioni fiscali previste dalla legge di bilancio per gli autoveicoli con alimentazione ibrida benzina-elettrica e benzina-idrogeno" ha sottolineato Bonaccini, che ha annunciato l'inaugurazione, prevista a fine gennaio con il ministro Delrio, di 15 nuovi treni per i pendolari. Treni "che si andranno a sommare ai 7 già presentati recentemente, diventando così 22 in pochi mesi, per superare poi quota 100 in pochi anni. Garantiremo così – ha ricordato Bonaccini – , come previsto dalla 'gara del ferro', un servizio di altissima qualità a chi si sposta quotidianamente per lavoro e studio: treni completamente nuovi per i pendolari dell'Emilia-Romagna".
"L'acquisto di queste auto elettriche è un provvedimento che si inserisce perfettamente nelle nostre politiche in tema di sostenibilità ambientale – ha commentato l'assessore Costi – . I fondi europei sono stati programmati proprio per rispondere concretamente ad alcune criticità che riguardano anche il nostro territorio. Anche il nuovo Programma della Regione per quanto riguarda i fondi europei prevede altri 27 milioni di euro per la mobilità sostenibile. L'obiettivo è avere un'economia sempre più pulita, quindi ad emissioni sempre più tendenti allo zero".
"Oggi la mobilità sostenibile, in particolare quella elettrica, fa un passo decisivo in Emilia-Romagna – ha sottolineato l'assessore Donini – . Consegniamo ai Comuni 103 veicoli elettrici; al tempo stesso possiamo contare su una rete regionale di colonnine interoperabili per la ricarica, grazie a convenzioni con Enel, Hera, Iren. Abbiamo siglato accordi con i Comuni per il libero accesso delle auto elettriche alle Ztl e la possibilità di parcheggiare gratuitamente. Con la legge di stabilità 2016 abbiamo stanziato 500mila euro per l'esenzione dal pagamento del bollo per 3 anni per coloro che acquistano un'auto ibrida. Senza dimenticare – ha concluso Donini – che tutto il tema della mobilità sostenibile passa per la legge sulla ciclopedonalità, che faremo nel 2016, e l'anticipazione dell'acquisto del nuovo materiale rotabile".
L'accordo con i Comuni e la gara per l'acquisto dei veicoli elettrici
Dopo l'approvazione del Protocollo d'intesa tra la Regione e i 15 Comuni per l'acquisto dei veicoli elettrici all'interno del progetto pilota "Mi muovo elettrico - Free carbon city", a maggio 2015 è stata aggiudicata la gara svolta da Intercenter per la fornitura, in quattro lotti, dei mezzi. Renault Italia Spa si è aggiudicata tre lotti (e precisamente quello per le auto elettriche a quattro posti, per autocarri van a due posti, per autocarri combi a cinque posti), mentre l'azienda I'moving si è aggiudicata il quarto lotto (quadricicli pesanti a due posti). Con il contributo della Regione, oltre all'acquisto dei veicoli, i Comuni hanno pagato l'allestimento su strada.
L'Emilia-Romagna punta sull'elettrico
Il progetto "Free carbon city" è un tassello all'interno del più ampio piano della Regione per lo sviluppo della mobilità elettrica, con un obiettivo preciso: ridurre l'impatto esercitato dal settore dei trasporti sull'inquinamento atmosferico e sull'aumento delle emissioni di gas serra. Con il progetto "Mi Muovo elettrico", basato sul principio dell'interoperabilità su scala regionale e dell'integrazione di tutti i servizi di mobilità offerti al cittadino, in collaborazione con Enel, Hera e Iren sono state installate oltre 100 colonnine per la ricarica di energia elettrica. Sono stati stipulati inoltre accordi con i Comuni per l'"armonizzazione delle regole di accesso al centro storico": in questo modo i veicoli elettrici oggi possono circolare nelle Zone a traffico limitato (h 24) e parcheggiare gratuitamente.
Agevolazioni fiscali per i veicoli elettrici e con alimentazione ibrida
Già oggi i veicoli elettrici, in base alla normativa nazionale, non pagano il bollo auto per i primi cinque anni dalla prima immatricolazione. Per l'anno 2016, in Emilia-Romagna i proprietari di autoveicoli con alimentazione ibrida benzina-elettrica, inclusiva di alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno, immatricolati per la prima volta, vengono esentati dal pagamento dal bollo per tre anni. E' quanto prevede la legge regionale 23 del 2015 (disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018).
In allegato: la tabella riepilogativa del progetto
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
L'assessore regionale alle Attività produttive a Gaggio Montano: "Fronte comune per salvaguardare l'occupazione".
Bologna - "E' il momento di restare uniti. Dobbiamo fare fronte comune per trovarci preparati ad affrontare una situazione difficile. Si deve avviare una soluzione già a partire dall'incontro del prossimo 19 gennaio. Per questo è indispensabile che ci sia la disponibilità di tutte le parti, a iniziare dalla proprietà, per attivare un serio confronto". Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, ieri a Gaggio Montano sull'Appennino bolognese, incontrando i lavoratori e i rappresentanti sindacali della Philips Saeco in presidio davanti allo stabilimento.
L'assessore ha illustrato le prossime iniziative che saranno avviate dalla Regione insieme al Governo, confermando l'obiettivo di salvaguardare la produzione di Gaggio Montano e l'occupazione dei attuali lavoratori. "Non sono qui a portare solidarietà – ha aggiunto l'assessore -, quella è scontata. Come rappresentante dell'istituzione voglio condividere con i lavoratori le soluzioni che possano dare sicurezze a una realtà produttiva importante per la vallata ma anche per l'intera realtà produttiva emiliano-romagnola".
A margine dell'incontro con i lavoratori della Saeco l'assessore Costi ha incontrato l'ingegnere meccanico Mohamed Abdalla, impiegato tecnico licenziato nei giorni scorsi dall'azienda Metalcastello di Castel di Casio (Bo).
Domande dal 14 gennaio al 31 marzo. Bonaccini: "Già stanziati quasi 200 milioni per il settore agricolo. Stiamo correndo perché vogliamo che il 2016 sia l'anno di uscita dalla crisi." Caselli: "Investire in ricerca per competere sulla qualità e sulla fascia alta di mercato".
Bologna, 12 gennaio 2016
Un'alleanza tra mondo agricolo e mondo della ricerca, per spingere l'acceleratore sull'innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le perfomance ambientali e ridurre l'impatto su acqua, aria e suolo. Si chiamano Goi, ovvero Gruppi operativi per l'innovazione e sono forme di partenariato pubblico-privato costituiti da aziende agricole ed enti di ricerca, cui la Regione ha destinato nei sette anni risorse per 50 milioni di euro del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.
I primi cinque bandi per una disponibilità di oltre 12.630.000 euro sono stati presentati questa mattina a Bologna. "Siamo al primo posto tra le Regioni per aver speso tutti i fondi europei della programmazione 2007-2013. Puntiamo a eguagliare questo risultato e in sei mesi abbiamo già messo a disposizione del settore agricolo quasi 200 milioni di euro. Stiamo correndo perché vogliamo che il 2016 sia l'anno di uscita dalla crisi" - ha sottolineato il presidente Stefano Bonaccini. "Siamo la regione che è cresciuta di più nel 2015 insieme alla Lombardia – ha aggiunto - e il valore aggiunto dell'agricoltura è salito del 3%. Scommettiamo su questo settore come fonte di sviluppo e occupazione e lo facciamo investendo molto in qualità e difesa del territorio".
I bandi in arrivo rappresentano una delle principali novità del Psr 2014-2020. "I Gruppi operativi per l'innovazione – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - sono il nuovo strumento attraverso il quale in tutta Europa si farà l'innovazione, coinvolgendo imprese agricole ed enti di ricerca in progetti che dovranno avere una ricaduta operativa e i cui risultati dovranno confluire in un'unica banca dati pubblica, quella del Pei, il Partenariato europeo per l'innovazione". "Come Emilia-Romagna - ha aggiunto Caselli - stiamo seguendo una direzione molto precisa, quella dell'agricoltura di qualità, che compete su una fascia alta di mercato. Per questo occorre continuare a investire sull'innovazione. Complessivamente il nostro Psr destina al sistema della conoscenza più di 90 milioni. Siamo una delle Regioni che ci mette più soldi".
Nei bandi in uscita la percentuale del contributo pubblico è del 70% per i progetti rivolti a sostenere la competitività aziendale, sale al 90% per quelli di carattere ambientale, cui è riconosciuta una particolare rilevanza per la collettività e arriva a coprire il 100% della spesa ammissibile nel caso di interventi che abbiano come obiettivo il sequestro di carbonio. Le domande potranno essere presentate dal 14 gennaio al 31 marzo.
Aziende agricole più innovative
Il bando per sostenere progetti di sviluppo competitivo delle aziende agricole può contare su 4.206.000 euro. La percentuale di aiuto è del 70% della spesa ammessa. Tra gli interventi previsti: sviluppo di nuove varietà e tipologie di prodotto, meccanizzazione, robotica, agricoltura di precisione, nuovi modelli di commercializzazione.
Acqua e suolo: più qualità, meno sprechi
Tre i bandi che hanno come obiettivo il miglioramento delle performance ambientali.
Il primo punta a "migliorare la gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi". Dunque: riduzione delle sostanze inquinanti, miglioramento della qualità delle acque; controllo delle malattie delle piante con metodi a basso impatto; adattamento dei sistemi colturali ai cambiamenti climatici. Le risorse a disposizione superano i 5.839.000 euro e la percentuale di aiuto è del 90%.
Il secondo, è rivolto a "migliorare la qualità dei suoli", ha un plafond di 793.660 euro e finanzierà in particolare interventi per i sistemi colturali di tipo conservativo (cioè con ridotte lavorazioni del terreno). Anche in questo caso il contributo pubblico copre il 90% delle spese.
Il terzo bando ambientale è rivolto a sostenere tutti gli interventi per un "uso più efficiente dell'acqua in agricoltura". Meno dispersioni, dunque, a parità di beneficio per le coltivazioni. Le risorse ammontano a 1.020.000 euro e il contributo è del 90%.
Più carbonio nel terreno
Al "sequestro di carbonio" è rivolto l'ultimo dei cinque bandi. Obiettivo: favorire la naturale capacità del terreno di immagazzinare carbonio senza disperderlo in atmosfera. Con un duplice risultato: arricchire il suolo di materia organica e contrastare le emissioni che contribuiscono all'effetto serra. A disposizione 772.420 euro
Cosa sono i Goi
Possono avere le più diverse forme giuridiche. L'importante è che riuniscano aziende agricole ed enti di ricerca in un "patto" a termine per l'innovazione in agricoltura. I Goi possono comprendere anche enti di formazione, consulenti, aziende di trasformazione e commercializzazione del settore agroalimentare. Previste premialità per i Goi che comprendono anche l'attività di formazione, il bio e le produzioni certificate. Ogni Goi deve presentare un Piano di innovazione che abbia ricadute operative, ovvero, che risolva problemi concreti di un'azienda agricola, della durata massima di 36 mesi, i cui risultati dovranno essere diffusi attraverso la rete europea del Partenariato per l'innovazione. Nel 2016 è prevista l'uscita di altri bandi rivolti ai Gruppi operativi per l'innovazione per un importo di circa 16 milioni di euro.
Info: agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020
(Fonte: ufficio stampa regione ER)
Un mese di abbonamento gratuito per i pendolari, previsto per maggio 2016. L'assessore Donini: "Risarcimento doveroso per i disagi subiti dagli utenti. Intanto acceleriamo nel rinnovo dei mezzi". Costo complessivo per l'operazione, 2,5 milioni di euro. -
Bologna, 11 gennaio 2016
Un mese di abbonamento gratuito (maggio 2016) per i pendolari. L'ha previsto la Regione, come risarcimento per i disagi legati ai disservizi dello scorso anno. La gratuità interessa i titolari di abbonamenti con origine e/o destinazione in Emilia-Romagna, di entrambe le imprese ferroviarie – Trenitalia e Tper – che operano in regione. Costo complessivo previsto per l'operazione, 2,5 milioni di euro: sarà coperto con gli accantonamenti derivanti dall'applicazione delle sanzioni.
"Questo mese di abbonamento è un risarcimento doveroso per i disagi subiti dai pendolari della regione – sottolinea Raffaele Donini, assessore alle Infrastrutture e Trasporti – , con particolare riguardo al malfunzionamento degli impianti di climatizzazione. Si tratta di una compensazione, parziale, perché solo con mezzi nuovi il servizio potrà fare realmente quel salto di qualità che è un diritto per gli utenti e una priorità per noi. Per questo, in attesa del radicale rinnovo del parco rotabile previsto dalla gara, stiamo lavorando per mettere in servizio materiale nuovo anche in questa fase transitoria".
Le modalità per ottenere il mese gratuito sono quelle già adottate nel 2013; come regola generale, i titolari degli abbonamenti dovranno presentarsi alle biglietterie dell'impresa ferroviaria che li ha emessi a partire dal 24 aprile fino al 30 giugno 2016 per il ritiro del bonus. Unica eccezione, gli abbonamenti annuali "Mi Muovo" venduti da Tper, per i quali ci si dovrà rivolgere alle biglietterie di Trenitalia, e gli abbonamenti mensili Ferrobus di Tper per l'area bolognese. Nel dettaglio, i principali casi Trenitalia e Tper.
TRENITALIA
Abbonamenti mensili
Presentando due abbonamenti - acquistati in biglietteria o online, o da rivendite esterne o macchine emettitrici - e utilizzati nel periodo gennaio - aprile 2016 viene rilasciato un abbonamento gratuito valido per il mese di maggio
Abbonamenti annuali e annuali studenti
Per quelli che scadono tra il 30 aprile 2016 e il 30 aprile 2017, la validità viene prorogata di un mese; per quelli scaduti nel periodo tra il 31 gennaio 2016 e il 30 aprile 2016, e non rinnovati, sarà rilasciato un abbonamento mensile gratuito valido per il mese di maggio
Abbonamenti mensili "Mi Muovo Mese" e abbonamenti annuali "Mi Muovo" e "Mi Muovo studenti" (inclusi quelli emessi dalla società Tper)
La gratuità viene riconosciuta limitatamente al percorso Trenitalia con le stesse modalità previste per gli abbonamenti mensili, annuali e annuali studenti
Abbonamenti mensili integrati Tper e Tep
La gratuità viene riconosciuta limitatamente al percorso Trenitalia con le stesse modalità previste per l'abbonamento mensile
Abbonamento "Mi Muovo Frecciabianca - Intercity"con estensione regionale
Presentando due abbonamenti utilizzati nel periodo gennaio - aprile 2016 viene rilasciato un abbonamento gratuito valido per il mese di maggio relativo ai soli servizi regionali
Abbonamento annuale acquistato con le convenzioni di mobility management
Il riconoscimento del bonus avviene con le stesse modalità dell'abbonamento annuale
TPER
Le biglietterie Tper e le rivendite autorizzate emetteranno dal 24 aprile e fino al 30 giugno 2016 i titoli di viaggio gratuiti per gli abbonati al servizio ferroviario Tper, le integrazioni al trasporto urbano scontato per i titolari di abbonamento "Mi Muovo" annuale o mensile
Abbonamento mensile ferrobus
Con due abbonamenti obliterati tra gennaio e aprile 2016, sarà rilasciato un abbonamento valido per il mese di maggio 2016 sulla sola tratta ferroviaria.
Nelle biglietterie Trenitalia verrà rilasciato un titolo gratuito valido per il mese di maggio 2016 solo sulla tratta ferroviaria. Presentando poi l'abbonamento alle biglietterie Tper (dal 24 aprile al 24 maggio 2016) gli utenti potranno acquistare un titolo speciale "mensile ferrobus maggio 2016" per poter utilizzare in quel mese le linee suburbane ed extraurbane Tper sulle medesime direttrici extraurbane "Ferrobus": Porrettana, Galliera e Persicetana.
(Fonte: ufficio stampa ER)
A tre anni dall'entrata in vigore della legge regionale di riordino territoriale, 8 processi di fusione hanno determinato la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti. L'assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti: "Enti più grandi, meglio funzionanti e in grado di risparmiare e garantire più risorse e servizi per i cittadini e le imprese". -
Bologna, 30 dicembre 2015
Dal 1° gennaio 2016 il numero dei Comuni in Emilia-Romagna scende a 334 (-14 dal gennaio 2013).
A tre anni dall'entrata in vigore della legge regionale di riordino territoriale (21/2012), sono stati 8 i processi di fusione che hanno determinato la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti.
In particolare le ultime fusioni, in ordine di tempo, dal prossimo primo gennaio daranno vita a 4 nuovi Comuni al posto di 10 precedenti: Ventasso nell'Alto Appennino reggiano (dalla fusione dei quattro Comuni del crinale: Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto), Alto Reno Termenell'Appennino bolognese (nato dai Comuni di Porretta Terme e Granaglione); Montescudo-Monte Colombo nel riminese (tra gli omonimi Comuni) e Polesine Zibello in provincia di Parma (dalla fusione dei Comuni di Polesine Parmense e Zibello).
"Stiamo procedendo rapidamente sostenendo i vecchi e nuovi processi di fusione di amministrazioni locali che hanno scelto di mettersi insieme dando vita a Comuni più grandi, meglio funzionanti e in grado di risparmiare e garantire più risorse e servizi per i cittadini e le imprese", sottolinea l'assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti. "Dal primo gennaio nei nuovi Comuni fusi si insedieranno i commissari che, aiutati dagli ex sindaci, traghetteranno gli enti fino all'insediamento dei nuovi organi eletti dai cittadini. A loro l'augurio di buon lavoro, così come ai tanti altri amministratori che hanno dato avvio a nuovi processi di fusione, che già hanno fatto arrivare le istanze in Regione e che noi sosterremo anche grazie all'attività e alle competenze dell'Osservatorio regionale sulle fusioni".
In particolare, sono diversi i nuovi percorsi di fusione che avranno corso nel 2016. In provincia di Piacenza l'iter è avviato per Borgonovo Val Tidone e Ziano Piacentino (per i quali il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha firmato il 24 dicembre il decreto che indice il referendum per il prossimo 6 marzo) e hanno già formalmente inviato nuove istanze di fusione alla Regione: Fontanelice, Casalfiumanese e Borgo Tossignano nel bolognese; Mondaino, Saludecio e Montegridolfo in provincia di Rimini; Mirabello e Sant'Agostino nel ferrarese e, ancora in provincia di Piacenza, Bettola, Farini e Ferriere, da un lato, e Vigolzone e Ponte dell'Olio, dall'altro. Infine, nei giorni scorsi hanno votato a favore della fusione i Consigli comunali di Sant'Ilario, Gattatico e Campagine nel reggiano e ora arriverà in Regione la formale istanza.
I vantaggi delle fusioni
Grazie alle fusioni, i Comuni sono in grado di ottenere una razionalizzazione della spesa insieme ad una maggiore capacità di garantire servizi efficienti e migliore organizzazione delle funzioni. A questo si aggiunge la possibilità di ottenere contributi regionali ad hoc (per 15 anni) e statali (per un decennio): la legge di stabilità 2016 ha stabilizzato gli stanziamenti statali per incentivare le fusioni (30 milioni annui), raddoppiando la misura dell'incentivo previsto. Inoltre, per attenuare l'impatto dell'introduzione del principio di equilibrio di bilancio per i nuovi enti, la legge di stabilità 2016 ha stabilito l'assegnazione prioritaria, ai Comuni nati da fusione dal 2011 in avanti, degli spazi finanziari ceduti dalle Regioni; la stessa legge ha anche dato alle fusioni facoltà di assumere personale a tempo indeterminato per coprire il "turn over" al 100 % della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio l'anno precedente. Viene, infine, riconosciuta ai nuovi Comuni unici la priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali che prevedono contributi a favore degli enti locali.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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