Mostra fotografica di Caterina Orzi dedicata a Maria Luigia, protagonista di ieri e di oggi. Inaugurazione sabato 23 aprile, ore 11 presenta Stefania Provinciali giornalista e critica d'arte.
Parma, 20 aprile 2016
Dopo il recente successo alla Biblioteca Palatina di Parma, la mostra fotografica "Amori dalla Cenere. Canto di Donna" dell'artista fotografa parmigiana Caterina Orzi, sarà ospitata dal 23 al 25 aprile alla Reggia di Colorno, nell'Appartamento del Principe, nell'ambito di Nel Segno del Giglio, 23^ Mostra Mercato del giardinaggio di qualità presso il Giardino Storico della Reggia (23,24,25 aprile ore 10-19).
La mostra, la cui inaugurazione si svolgerà sabato 23 aprile alle ore 11 alla presenza di Stefania Provinciali, giornalista e critica d'arte, dedicata alla duchessa Maria Luigia, protagonista di ieri e di oggi, presenta 36 immagini fotografiche accompagnate da testi poetici.
‹‹Nel 1815 mentre si trovava a Schonbrunn Maria Luigia – scrive Caterina Orzi - ha avuto la conferma che le veniva assegnato il ducato di Parma e così ha scritto alla duchessa Louise Antoinette di Montebello, sua dama di compagnia a Parigi. E quando è giunta a Parma ha fatto della violetta il suo fiore simbolo, che è diventato pure il simbolo della città. Ha fatto coltivare le violette nell'Orto Botanico e a Colorno, e talvolta nelle lettere anziché mettere la sua firma disegnava la violetta. Questo è il motivo per qui dedico la mostra "Canto di Donna" alla Duchessa Maria Luigia. Credo che coltivare e ammirare fiori oppure fotografarli appoggiati come una carezza sulla pelle è pensare come fiori e rappresenta una cultura attuale ieri come oggi››.
Riscatto e rinascita: Caterina Orzi, da tempo impegnata su questi temi, offre attraverso le sue fotografie una possibilità per raccontare, con la rappresentazione di elementi naturali raccolti dalla quotidianità e posizionati sulla pelle, un percorso interiore che ogni donna può intraprendere per ritrovare un'armonia perduta.
La mostra si realizza con il contributo del Comune di Colorno, con il patrocinio della Provincia di Parma e in collaborazione con Antea.
Programma completo della manifestazione: www.nelsegnodelgiglio.it
I volti, i luoghi e le personalità degli studenti di Parma catturati negli scatti di Chiara Samugheo, celebre fotografa delle star del cinema. La mostra rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne nel Palazzo centrale di via Università.
Parma, 19 aprile 2016
40 immagini che ritraggono gli studenti dell'Università di Parma in situazioni e ambientazioni diverse: l'occhio esperto e attento di Chiara Samugheo, fotografa dei divi e delle dive del cinema come Liz Taylor, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, si è posato sui ragazzi dell'Ateneo. Volti, atteggiamenti, personalità, luoghi d'incontro catturati in un anno di lavoro e illustrati con maestria.
All'inaugurazione di oggi hanno partecipato il Rettore Loris Borghi, Daniela Ciriello nipote e aiutante di Chiara Samugheo - assente per motivi personali - e i curatori Luigi Allegri e Manuela Vico.
La mostra è promossa dal Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo – CAPAS dell'Università di Parma (struttura che raccoglie, organizza e supporta le attività para ed extracurricolari degli studenti negli ambiti artistici, comunicativi, culturali) in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, che possiede pressoché l'intero archivio delle immagini della grande fotografa pugliese.
Il Palazzo centrale di via Università, luogo simbolico dell'Ateneo, è la sede della mostra che rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne.
Foto di Francesca Bocchia
Ecco come da un viaggio impervio una giovanissima promessa della fotografia fa nascere 'The man in Amazonas'. Un omaggio all'Amazzonia, ma anche un modo per aiutare chi ha più bisogno.
di Alexa Kuhne
Parma, 16 aprile 2016
Se tutti i diciassettenni fossero come Lorenzo si potrebbe tirare un sospiro di sollievo e immaginare un mondo più bello.
Perché i suoi occhi sensibili e attenti, spinti dal desiderio di vedere e di andare oltre, sono stati capaci di cogliere quello a cui spesso gli adulti non fanno caso...
Ne è nato un lavoro fotografico di grande bellezza e forza: "THE MAN IN AMAZONAS", una photogallery che scopre l'Amazzonia brasiliana lungo le rive del Rio Negro e che verrà presentata il 5 maggio a Brescia, al Centro Congressi Auditorium "Capretti" in via Piamarta.
L' intento, dice Lorenzo, bresciano, studente del liceo scientifico Copernico, sostenuto, in questa sua passione, da mamma e papà, viaggiatori appassionati e instancabili, è benefico.
Perché questo giovane talento vuol tradurre il suo amore per gli scatti in contributo alle popolazioni brasiliane più bisognose.
Lorenzo si è sentito motivato da una bella responsabilità e ha messo tutta la sua creatività e la sua capacità tecnica in modo autentico nel suo obiettivo, senza alcun condizionamento, ma con il massimo impegno per fermare momenti di vita indigena e fotogrammi di natura reali e spettacolari.
Ha accantonato sovrastrutture e pregiudizi che ci si porta inevitabilmente addosso quando si viene dall'Occidente e si è vestito della sua passione e della sua inseparabile 'macchina da lavoro'. Solo così ha potuto dare libero sfogo alla sua sensibilità e, indipendentemente dalle condizioni di luce diurna e notturna, ha fotografato bambini, animali, scenari di natura sconfinata e immensa, lasciando trasparire ogni volta il suo stato d'animo, stupito o sorpreso, intenerito o commosso, con l'avidità del viaggiatore che si vuol gustare i ricordi di quelle emozioni per sempre.
"L'Amazzonia – racconta Lorenzo Viscardi, con una maturità che stupisce - fa questo effetto a tutti: fa tornare alle origini, all'essenza della vita, al soddisfacimento dei bisogni primari, conferendo all'anima uno stato di appagamento unico, che vorresti fosse eterno. Le popolazioni indigene custodiscono alla perfezione questi luoghi incontaminati integrandosi con foresta, fauna e acqua ".
Lorenzo si è educatamente mescolato alle popolazioni indigene, con animo aperto, per carpire la loro spiritualità. Ed è quello che esce prepotentemente fuori dai suoi scatti.
In questa esperienza unica c'è la lezione che lo ha fatto riflettere e, probabilmente, cambiato: "Ho capito il valore della conservazione della foresta pluviale amazzonica, il polmone del mondo, un patrimonio universale che assicura la maggior parte di biodiversità terrestre in cui vivono migliaia di specie arboree, pesci e uccelli rari, anche in pericolo di estinzione.
Queste fotografie ci fanno riflettere e pensare che tutti hanno il dovere di contribuire a preservare il pianeta, l'Amazzonia ed i suoi indios e ciascuno lo può fare a suo modo, con grandi o con piccoli gesti quotidiani".
Il giovane fotoreporter che non è la prima volta che visita il Brasile, racconta: "Rispetto alla prima mi accorgo di essere cambiato. Ogni volta che viaggio mi rendo conto di vedere il mondo in maniera diversa sviluppando e migliorando man mano tecnica e idee.
Queste fotografie sono frutto di emozioni passeggere, indescrivibili e di sentimenti difficili da ricordare. Rimangono invece perfettamente nitide nella mente le esperienze che ho vissuto e fotografato. Tutt'ora mi sembra di rivedere il colore del Rio Negro, la natura incontaminata, la magica Via Lattea, ma soprattutto gli uomini, le donne e i bambini che vivono nel mezzo dell'Amazzonia, gli indios. Nel nostro viaggio siamo entrati in contatto con varie popolazioni, alcune più evolute altre meno, ma tutte accomunate dall'attaccamento alla propria terra e alla natura selvaggia".
Infine, c'è il messaggio più bello e universale, quello che induce alla riflessione e che, detto da un diciassettenne, ti fa sentire un essere piccolo e immaturo: "Nella foresta amazzonica l'uomo, nonostante viva così lontano dal resto della civiltà, si dimostra molto più rilassato di qualsiasi cittadino che goda del benessere offerto dalla vita in città. Ho impressi nella memoria visi così sereni e felici di uomini che vivono senza schemi, che cercano soltanto di sfruttare al meglio quello che la natura ed ogni singola giornata può offrire...".
Tutte queste riflessioni si completano e hanno un significato ancora più forte con la finalità che questo inviato speciale vuol raggiungere. Un obiettivo pratico, di aiuto effettivo: "La photogallery vuole offrire la possibilità di migliorare le situazioni precarie di vita di molte persone, specialmente dei bambini, a cui verrà devoluto il ricavato della vendita di questo volume".
Il sostegno è per i progetti benefici in Brasile di: SCAIP , Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Casa Arte da Criança (Lagoa Encantada, Bahia).
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Lorenzo Viscardi classe 1998, frequenta il Liceo Scientifico "N.Copernico" di Brescia e da alcuni anni fa della fotografia uno dei suoi hobby preferiti. Ricerca creativa e tecnica fotografica sono le sue passioni, interessi che sono stati recentemente apprezzati nella Maratona Fotografica Brescia 2014 in cui ha vinto il primo premio della sezione "Brescia, patrimonio dell'Unesco". www.facebook.com/LorenzoViscardiPh
In allegato l'invito digitale alla mostra
La mostra personale della fotografa parmigiana Francesca Bocchia, “Ci facciamo in 4” inaugurerà sabato 9 aprile, dalle ore 17, presso il bar Marvisi food & bakery di via Dante 4 a Parma.Un viaggio nel mondo del volontariato per sensibilizzare e far conoscere più da vicino queste preziose realtà.
Di Chiara Marando -
Parma 06 Aprile 2016 -
La vita è fatta di scelte, di cammini che si intraprendono e seguono degli obiettivi a volte personali, altre volte indirizzati a scopi comuni e nobili. C'è chi promuove lo sport, quello tra persone con disabilità intellettive; chi regala momenti di gioia e sorrisi attraverso intrattenimento e sostegno; e chi, ancora, supporta l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, finanziando progetti di ricerca e assistenza per pazienti affetti da malattie oncoematologiche.
Loro sono volontari, uomini e donne che hanno deciso di impegnarsi in prima persona, scendendo in campo con passione, coraggio e generosità per aiutare il prossimo, per arricchire la società e migliorare la città sensibilizzandola e rendendola più sicura e solidale.
Eccoli: Asd San Severina onlus, Vip Parma onlus, Grade onlus con Serena Ballerini make up artist (gruppo amici dell’Ematologia) e i City Angels Parma. Saranno loro i «protagonisti» del progetto fotografico «Ci facciamo in 4» nato dal desiderio della fotografa parmigiana Francesca Bocchia di far conoscere più da vicino il mondo del volontariato, mettendone in risalto i particolari e le caratteristiche di unicità.
«Ho deciso per questo di seguire queste quattro associazioni - spiega Francesca Bocchia in una nota - e di intitolare la mostra con questo modo di dire spesso usato quando si vuole intendere “aver fatto davvero tanto” durante le loro attività, molto diverse tra loro ma con l’obbiettivo comune di portare aiuto e sostegno a chi si trova in difficoltà per i motivi più svariati. Persone che decidono di sottrarre tempo libero alle famiglie piuttosto che agli interessi personali per condividere l’aiuto e per portare un po’ di sollievo, per ritrovare un po’ di allegria e spensieratezza. Il mio focus – continua Francesca - è volto a delineare le attività dei volontari figure insostituibili in queste associazioni. Associazioni che si compongono di ragazzi giovanissimi e meno giovani, uomini, donne, pensionati o lavoratori, perché il volontariato è un valore che si porta dentro.
In questo percorso ho raccolto i loro valori, l’orgoglio di far parte delle loro associazioni, la stima reciproca, l’aiuto reciproco. Questo progetto si è rivelato un’esperienza che mi ha arricchito moralmente, che mi ha ogni volta coinvolto in modo diverso, permettendomi di conoscere persone davvero grandi e auspico con questo mio impegno di aver reso a loro in minima parte ciò che loro fanno per tanti».
L'appuntamento con l'inaugurazione della personale di Francesca Bocchia «Ci facciamo in 4» è per sabato 9 aprile, a partire dalle 17, presso il bar Marvisi food & bakery di via Dante 4 a Parma.
La mostra rientra nel circuito Off mostre Parma60 e sarà visibile negli orari di apertura del locale fino al prossimo 15 maggio.
Sabato 2 aprile alle ore 18.30 presso Fogg - art photo gallery inaugurerà la mostra "REALTA' CAPOVOLTE" di Roberto Perotti. L'evento si colloca all'interno del circuito 360Viral di PARMA 360 FESTIVAL.
Parma, 30 marzo 2016
Il lavoro di Roberto Perotti verte sul connubio di paradigmi di perfezione come la sfera e la monumentalità antica.
In arte, così come in natura, tutto ciò che è sferico, rotondo, circolare richiama l'essenza stessa della perfezione. L'Uomo di Vitruvio, la forma della Terra e dei pianeti, i canoni della bellezza femminile.
Nel lavoro di Perotti si palesano, ad uno sguardo più attento, piccole imperfezioni quali la goccia che si appoggia al selciato rinunciando alla sua perfetta rotondità, la presenza di figure umane collocate nella composizione in modo naturalmente disordinato, così come i monumenti stessi che si trovano in città, luogo generatore di caos.
Tutto si risolve in una calma apparente che sovverte il reale.
L'immagine di ogni monumento è sullo sfondo capovolta ed il riflesso nella goccia diventa il primo piano, utopisticamente non capovolto come dovrebbe essere.
E' forse nascosta una considerazione intima dell'artista? Cos'è veramente reale? L'immagine di qualcosa può diventare più vera, presente e concreta della realtà stessa? L'enigma non è risolto e sta a chi guarda proporre proprie riflessioni personali.
Ciò che è indubbia è la palese forza estetica e cromatica di queste composizioni, tutte unite da un fil rouge che ripercorre le tappe monumentali di una Parma Antica vista ai giorni nostri. Come in un sogno, la città si riflette dentro gocce che assomigliano più a bolle, forse retaggio di infanzia. Una nota naïve che riporta alle bolle di sapone quale ricordo della città natale che non si vuole abbandonare.
Undicesima edizione della kermesse dal 6 maggio a Reggio Emilia, Bologna, Parma e Rubiera. Significativo elemento di novità per l'edizione 2016 di Fotografia Europea la partecipazione di importanti realtà culturali e artistiche dell'Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival.
Bologna, 26 marzo 2016
Dal 6 maggio al 10 luglio, Reggio Emiliapresenterà la XI edizione di Fotografia Europea, festival interamente dedicato alla forma d'arte che più di altre comunica e interpreta la complessità della società contemporanea. La kermesse, ormai punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti culturali dedicati alla fotografia, affronterà il tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini.
Mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, ospitate nelle principali istituzioni culturali e sedi espositive di Reggio Emilia, saranno gli ingredienti di un ricco programma di eventi, animato da protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, per sollecitare un confronto fra differenti espressioni di creatività e di pensiero. Promosso e organizzato dal 2006 dal Comune di Reggio Emilia, il festival vedrà la partecipazione della Regione Emilia-Romagna epunterà a sviluppare sinergie e collaborazioni con altre provincie e realtà del territorio che quest'anno si sviluppano con istituzioni e soggetti culturali prestigiosi di Bologna, Parma e Rubiera.
La kermesse è stata presentata a Bologna, nella sede della regione Emilia-Romagna, presenti tra gli altri l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, il sindaco di Reggio Luca Vecchi e Walter Guadagnini, curatore di Fotografia Europea. Erano inoltre presenti rappresentanti delle realtà coinvolte.
L'assessore Mezzetti ha posto in relazione il respiro europeo della manifestazione con i drammatici fatti di Bruxelles, ribadendo il cordoglio della Regione e specificando come "anche un'iniziativa aperta come questa assume oggi un significato particolare". Mezzetti ha quindi specificato come "la definizione di questa bellissima edizione della rassegna sul percorso della via Emilia si inserisce armonicamente in una complessiva strategia regionale per la promozione turistica oltre che culturale".
Il sindaco Vecchi ha aggiunto che "dopo 10 anni di fortunate edizioni di rilievo internazionale a Reggio Emilia, Fotografia Europea si propone con un salto di qualità nell'idea progettuale, provocatoria sul piano culturale, cioè la via Emilia e i confini di luoghi identitari che si aprono al mondo e alle nuove relazioni del globale: i confini vissuti non come muri, ma come punti di incontro nel tempo delle grandi migrazioni. Credo che Fotografia Europea possa contribuire, come avvenuto per Reggio Emilia, ad accrescere l'attrattività culturale della nostra regione e delle sue città, così importanti in Europa e intelligentemente aperte al mondo". Vecchi ha anche anticipato alcune delle molte iniziative collaterali, che saranno presentate più avanti, concerti e spettacoli di danza (Aterballetto), incontri e racconti con il coinvolgimento di protagonisti quali Cavazzoni, Celati e Guccini.
Guadagnini è entrato nel dettaglio delle iniziative, mettendo inoltre in evidenza "la forte e produttiva collaborazione che ha permesso di poter snodare le iniziative lungo il territorio regionale", insieme alla cresciuta varietà dei luoghi espositivi scelti.
Significativo elemento di novità per l'edizione 2016 di Fotografia Europea è la partecipazione di importanti realtà culturali e artistiche dell'Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival come la fondazione Mast (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) di Bologna, lo Csac (Centro studi e archivio della comunicazione) dell'Università di Parma, l'associazione Linea di Confine per la fotografia contemporanea di Rubiera, in campo nella realizzazione di dettagliate indagini fotografiche e la Collezione Maramotti, prestigiosa raccolta privata di arte contemporanea con sede a Reggio Emilia.
Fotografia Europea 2016 potrà inoltre contare sulla conferma e sul rafforzamento del legame con la Fondazione Manodori attraverso la sede espositiva di palazzo da Mosto e sull'inserimento effettivo di palazzo Magnani, fondazione di cui il Comune di Reggio Emilia è divenuto socio.
Curata da un comitato scientifico composto da Diane Dufour (direttrice Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), Fotografia Europea 2016 ruoterà attorno al tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini nella sua accezione più ampia e trasversale.
Si tratta di una riflessione sul tema della strada, partendo proprio dalla grande arteria romana che va "dal fiume al mare" per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella società odierna. Questo argomento riprende a trent'anni di distanza, Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l'opera collettiva sul paesaggio a cura di Luigi Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il "volto di un paese reale" segnando una pagina significativa della fotografia contemporanea.
La "Via Emilia", arteria stradale strategica e con oltre 2200 anni di storia, è tra l'altro un brand territoriale della Regione Emilia-Romagna, pensato da Apt servizi nel 2015 per promuovere le eccellenze regionali.
Ai Chiostri di San Pietro, uno dei fulcri di Fotografia Europea, la mostra 1986. Esplorazioni sulla via Emilia, a cura di Laura Gasparini, presenteràuna selezione di opere di autori quali Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willman e il video di Nino Criscenti - tutte esposte in quella storica occasione - così da ricreare il clima culturale di una delle esperienze più lucide ed esaltanti della storia della fotografia italiana.
Inoltre, materiali originali dell'epoca, come il catalogo, le maquette di preparazione e i provini a contatto racconteranno il lungo lavoro di ricerca sul territorio iniziato nel 1984 e terminato con la collettiva del 1986.
La rassegna si completerà con la sezione 2016. Nuove esplorazioni: a testimoniare la continuità di un impegno, Fotografia Europea ha commissionato a sette autori contemporanei le "nuove esplorazioni" della via Emilia. Un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione e invenzione, che renderà davvero unica questa edizione del festival. Gli autoriAlain Bublex, Stefano Graziani, Antonio Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi, sono tra i protagonisti assoluti del panorama fotografico odierno, nazionale e internazionale, e le loro immagini saranno senza dubbio la novità più attesa di Fotografia Europea 2016.
Il tema dalla via Emiliasi allargherà verso le strade del mondo. Sempre ai Chiostri di San Pietro si terrà la mostra Exile che presenterà le opere di 24 fotografi appartenenti all'agenzia Magnum. Sono immagini di reportage, scattate dai grandi interpreti di questo genere, da Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni, in cui il tema dell'esilio è visto come una strada a un'unica direzione di cui è negato il ritorno, come una condizione di non appartenenza, un luogo estraneo alla propria storia e cultura. Una mostra che dalla storia arriverà alle tragiche pagine dell'attualità.
Sulla scia del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, ai Chiostri di San Pietro ritornerà il progetto Speciale Diciottoventicinque che, con la guida di tre professionisti della fotografia e dell'arte visiva quali Giorgio Barrera, Pietro Iori e Diego Zuelli, offre a 60 ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, la possibilità di comprendere come costruire un progetto espositivo, dalla stesura del concept alla mostra finale. Per la prima volta i ragazzi avranno modo di confrontarsi anche con il mondo del video.
Dai suoi albori la fotografia è strettamente legata all'esplorazione e alla conoscenza del territorio. I primi libri fotografici hanno contribuito a creare e a rafforzare una geografia immaginaria dei luoghi, modellando la nostra percezione dello spazio e del tempo. A questa affascinante tematica si riferisce la mostra di libri fotografici, curata da Ilaria Campioli, ai Chiostri di San Pietro che presenterà volumi che utilizzano la stessa struttura narrativa e visuale cara alle esplorazioni del XIX e XX secolo per riflettere sulle complesse relazioni fra scoperta, viaggio e conquista.
Per la prima volta in Italia, Palazzo Magnani renderà omaggio, con oltre 150 immagini e 80 riviste, a Walker Evans (1903-1975), uno dei grandi autori del Novecento, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato alcune delle sue immagini più famose.
Il fotografo americano sarà celebrato attraverso due distinte esposizioni. La prima, Walker Evans. Anonymous, curata da David Campany, Jean-Paul Deridder e Sam Stourdzé, (Catalogo Steidl) presenterà il lavoro foto-redazionale sviluppato da Evans su numerose riviste americane a partire dal 1929. A differenza di molti fotografi Walker Evans non lavorava per i magazine esclusivamente come fotografo; era lui stesso spesso a scegliere il tema, a scrivere i testi, a selezionare le fotografie e a curare l'impaginazione. Mentre i mass media indugiavano sul culto della celebrità e del consumismo, Evans fotografava anonimi cittadini e la loro vita quotidiana, creando immagini dirette e frontali delle condizioni del paese, con uno stile austero e distaccato privo di ogni forma di idealismo romantico. I suoi intensi scatti, prevalentemente in bianco e nero, lo hanno consacrato pioniere della fotografia documentale e sono divenuti simboli della cultura americana degli anni del New Deal.
La seconda, Walker Evans. Italia, a cura di Laura Gasparini (Catalogo Silvana editoriale), prodotta espressamente per Fotografia Europea 2016, proporrà 50 sue fotografie, tra le più famose, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, capaci d'ispirare il linguaggio poetico di molti dei fotografi protagonisti di Esplorazioni sulla via Emilia, da Ghirri a Basilico, da Guidi a Barbieri. A prova di ciò, saranno esposti alcuni esemplari scatti degli stessi autori italiani scaturiti dalla riflessione sulla lezione del grande maestro americano, insieme a pubblicazioni degli anni trenta e quaranta che testimoniano la presenza di Walker Evans nella storia del cinema e della fotografia italiana del dopoguerra.
Il percorso di Fotografia Europea 2016 proseguirà in altri luoghi simbolo di Reggio Emilia.
Allo Spazio Gerra si terrà la mostra Disco Emilia nata da un progetto che approfondisce, da un punto di vista storico-sociale, il ventennio compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta, in cui la regione ha assistito al sorgere di un vero e proprio distretto del divertimento con oltre 35 sale da ballo nel raggio di 100 km. Una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente dando vita a un percorso di crescita esponenziale e alle sue contraddizioni che si riverberano ancora nel presente. A raccontare questo fenomeno sociale e culturale saranno le immagini di Gabriele Basilico, che nel 1978, con la sua serie Dancing in Emilia, ritrasse la prima fase di questo fenomeno, per poi trasferirsi nell'attualità con le fotografie di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi.
Nella sede di Palazzo da Mosto - tra le più apprezzate lo scorso anno per la bellezza dell'edificio e dei suoi spazi espositivi - di proprietà della Fondazione Manodori, la collettiva Dalla via Emilia al mondo, curata dal comitato scientifico del Festival, presenterà le opere di Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber.
Si tratta in pratica di nove mostre personali, di autori provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla Finlandia all'Italia) che affronteranno attraverso diversi media, dalla fotografia alla videoinstallazione, le tematiche del viaggio, del confine, tanto nei suoi aspetti sociali quanto in quelli individuali. Molti di questi autori, protagonisti della scena artistica internazionale, esporranno per la prima volta in Italia, confermando la natura propositiva del Festival.
Sulla scorta della straordinaria esperienza di Joan Fontcuberta nella scorsa edizione, il Palazzo dei Musei aprirà le proprie sale a Paolo Gioli, uno dei grandi maestri della fotografia italiana e internazionale. Nella mostra Nature attraverso, Paolo Gioli si è misurato con gli spazi e le raccolte dei Musei Civici di Reggio, realizzando una serie di opere inedite, ottenute attraverso la tecnica del fotofinish. Ancora una produzione originale dunque; ancora un evento unico nel panorama dei festival nazionali.
Palazzo dei Musei ospiterà inoltre la personale di Fabio Boni che celebrerà i 150 anni di vita della Croce Rossa, attraverso i ritratti dei suoi volontari.
Fin dalla sua prima edizione Fotografia Europea ha rappresentato un palcoscenico dove proporre i lavori delle nuove generazioni di artisti. Ai Chiostri di San Domenico, ad esempio, si terranno le esposizioni dei 5 autori europei selezionati dal comitato scientifico tra gli oltre 250 progetti pervenuti alla Public call.
Si va dalle ricerche di Filippo Minelli che con il progetto Padania Classic documenterà il cambiamento del paesaggio architettonico contemporaneo padano dagli anni '80 ad oggi, tralasciando volutamente paesaggi naturali e patrimonio storico, a quelle del duo Luca Santese e Pasquale Bove che, con Italy&Italy, articoleranno in modo organico l'iconografia degli anni Novanta, focalizzandosi sulla vita quotidiana e mondana riminese, alle indagini condotte da Françoise Beauguion, In the country nowhere – Migrations to Europe, che analizzerà il tema delle migrazioni in Europa, da Ikuru Kuwajima, Trail, che documenterà il suo viaggio in auto nelle montagne del Pamir nel Tagikistan lungo il confine afgano, e da Cyrus Mahboubian e Sophie Nicole Culière, Wanderlust, in cui la strada è la traccia per raccontare il passaggio dell'uomo nel mondo.
Sempre in quest'ambito, Palazzo Casotti ospiterà Sideways, una mostra dedicata a fotografi emergenti under 35, a cura di Daniele De Luigi, in collaborazione con Gai Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani.
Alla Galleria Parmeggiani, due rassegne dedicate ad autori nati e attivi sul territorio testimonieranno la volontà del Festival di mantenere salde le proprie radici e il proprio rapporto con il tessuto culturale che lo anima.
La prima è il Viaggio nel tempo dell'iPhonegraphy di Giuliano Ferrari che ripercorrerà e attualizzerà le tappe del Grand Tour, che vedeva ricchi giovani dell'aristocrazia europea, a partire dal XVII secolo, scendere in Italia per conoscere l'antichità, la pittura rinascimentale e il paesaggio, utilizzando la camera fotografica dell'iPhone. La seconda è Columnae Herculis: architetture di confine e strategie urbanistiche militarizzate un progetto di Saverio Cantoni, a cura di Giovanna Calvenzi, che affronterà le strategie architettoniche e urbanistiche che coinvolgono la costruzione e il mantenimento del confine meridionale della zona demilitarizzata tra le due Coree.
In occasione di Fotografia Europea 2016, la Collezione Maramotti proporrà e ospiterà due esposizioni. Il progetto di Claudia Losi How do I imagine to being there? prende avvio da una cronaca di viaggio, da un reale attraversamento delle isole di S.ta Kilda nel 2012 per poi approdare alla costruzione di nuove mappe mentali e artefatti che costituiscono sedimentazioni mnemoniche del paesaggio. So near, so far di Paolo Simonazzi restituirà uno sguardo originale sul nostro territorio, inteso come crocevia di comunicazioni semantiche, culturali, linguistiche, visuali attraverso una scelta di scatti che coprono gli ultimi vent'anni del suo lavoro.
Fotografia Europea 2016 apre un nuovo capitolo e presenta numerose novità condividendo con la Regione Emilia-Romagna l'obiettivo di sviluppare sinergie e collaborazioni con altre realtà del territorio.
Lo Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma proporrà il frutto di un'indagine negli archivi della Sezione Fotografia. In Esplorazioni dell'archivio. Le fotografie della Via Emilia verranno esposti nuclei storici di stampe presenti nelle sua raccolte, di Bruno Stefani, di grandi atelier come quello bolognese dei Villani o del romano Studio Vasari, a confronto con l'opera degli autori protagonisti di quella nuova fotografia, dell'ultimo quarto del Novecento. Con tutto questo si intrecciano le foto di cronaca, le fotografie dello sport, rituali sociali, riprese della quotidianità. L'intenzione è quella di proporre una riflessione sugli sguardi di quel paesaggio, con l'ambizione di restituire uno sfondo al progetto di Esplorazioni della Via Emilia, 1986. Nella sala ex fienile verrà inoltre riproposta la mostra del Festival dell'Architettura 2007-08 dedicata al Pubblico Paesaggio dal titolo Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, esito di una ricerca che riflette, attraverso un rilievo topo-fotografico puntuale, su struttura e componenti del divenire della strada consolare quale strumento di continua rigenerazione dell'insediamento antropico emiliano.
Il Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna ospiterà la mostra Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell'Emilia Romagna al lavoro a cura di Urs Stahel. Attraverso le fotografie di autori quali Olivo Barbieri, Tim Davis, William Guerrieri, Guido Guidi, Paola de Pietri, Franco Vaccari, Walter Niedermayr e altri, l'esposizione documenterà lo sviluppo dell'Emilia Romagna negli ultimi decenni. Coppie di immagini contrapposte racconteranno come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico e come al paesaggio tradizionale di un territorio dal sapore antico si sostituiscano le nuove aree del terziario avanzato.
All'Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea presenterà, a cura di Antonello Frongia, Per strada, che proporrà oltre 60 fotografie, dai primi anni Settanta al 2007, realizzate da Guido Guidi sulla via Emilia e per le strade adiacenti, senza dimenticare la serie sul Teatro Bonci di Cesena realizzata nel 1984 con Luigi Ghirri, gli inediti di Esplorazioni sulla via Emilia e la serie SS9. In programma anche l'esposizione dei lavori prodotti dai partecipanti ai laboratori tematici condotti sulla via Emilia da Guido Guidi (Per strada), Sabrina Ragucci (Contemporaneamente immagini e parole) e Marco Signorini (Sguardi, grafemi, codici), a cura di William Guerrieri.
Anche per la sua XI edizione Fotografia Europea 2016 sarà arricchita dal Circuito Off, un programma di oltre 300 esposizioni ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio cittadino e provinciale.
Fotografia Europea è un progetto promosso e organizzato dal Comune di Reggio Emilia con la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani, la Fondazione Pietro Manodori, la Camera di Commercio di Reggio Emilia e Apt Servizi Regione Emilia-Romagna.
Special sponsor: Iren. Main sponsor: Gruppo Cariparma Credit Agricole, Coop Alleanza 3.0, Mast, CarServer, I Petali.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Esposizione fotografica per la Festa di San Giuseppe 2016. Sotto il porticato dell'Ospedale Vecchio in Via D'Azeglio Domenica 20 marzo 2016 dalle ore 9,00 alle ore 19,00 espongono 21 fotografi di Parmafotografica.
Parma, 19 marzo 2016
Nasce dall'Associazione Parmafotografica il progetto collettivo di illustrare fotograficamente lo svolgimento, o parte di esso, le regole, le attrezzature, gli atleti e i luoghi di alcuni di quegli sport che erroneamente molti considerano "MINORI" solo perché non hanno il seguito e l'attenzione mediatica di altri più famosi.
Anche se sport poco conosciuti coloro che li praticano dedicano loro grande passione, fatica e sacrificio personale.
Il progetto ha coinvolto 21 soci di Parmafotografica che hanno scelto in autonomia 18 attività sportive: Biliardo, canoa, bocce, rafting, flamenco, calciobalilla, agility dog, maratona, scherma, golf, windsurf, rugby, ginnastica ritmica, equitazione, tiro con l'arco, pugilato arrampicata e football americano.
In totale saranno presenti 235 fotografie in formato 30 x 40, sia a colori che in bianco e nero e interpretate secondo lo spirito di ogni singolo autore.
Inaugurata Bag Gallery: nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art di Parma. In mostra, fino al 17 aprile, Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.
Ph. Francesca Bocchia
Parma, 14 marzo 2016
Parma si arricchisce di un nuovo spazio dedito alla cultura. E' stata inaugurata venerdì scorso Bag Gallery, nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art. Ad inaugurare lo spazio Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.
La mostra fotografica a cura di Andrea Tinterri, restituisce tramite le immagini un breve romanzo collettivo e multiculturale sulle abitudini sociali e sulla società stessa. Protagonisti bambini provenienti da diversi continenti (Europa, America, Asia, Africa) circondati dai propri giocattoli, inquadrati all'interno dei loro spazi intimi di vita. Attraverso una cameretta o una finestra che guarda su una città, gli oggetti, veri strumenti di comprensione, prendono vita e iniziano a raccontare le loro storie attraverso gli sguardi dei bambini, i veri attori sul palcoscenico. Uno sguardo sul mondo per cominciare a capirlo proprio come quando eravamo bambini. L'esposizione sarà accompagnata da un catalogo fine art edito Greta Edizioni.
TOY STORIES
11 marzo ̶ 17 aprile 2016
a cura di Andrea Tinterri
BAG GALLERY
> Parma Borgo Ronchini, 3
orari: dal giovedì alla domenica 16.00 – 21.00
anche su appuntamento - T +39 338.1404626
Catalogo: Greta Edizioni
Allestimento spazio espositivo: Arch. Nicola Pinazzi
La 22esima edizione del Mercanteinfiera si chiude con un +10% di presenze e boom di vendite in Italia e all'estero. Vittorio Sgarbi: "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante".
Parma, 9 Marzo 2016
A chiudere la 22esima edizione del Mercanteinfiera è un commento di Vittorio Sgarbi "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante. Un' esposizione impressionante, non trovo aggettivi più calzanti".
Ed infatti, questo continua ad essere un format sempre più vincente e attrattivo: l'antico che si fonde con linguaggi contemporanei, capaci di coniugare gusto ed eleganza, stile, ricercatezza.
L'edizione primaverile della prestigiosa kermesse internazionale dedicata all'antiquariato, al modernariato ed al collezionismo vintage, ha registrato un significativo +10% sulle presenze registrate rispetto alla passata edizione, con una corposa rappresentanza proveniente dall'estero.
Oltre 1.000 gli espositori presenti, con proposte che hanno suscitato interesse ed apprezzamento fra i visitatori ed in particolare fra le centinaia di buyer che si sono alternati, per tutta la settimana, negli spazi del polo fieristico, alla ricerca del migliore acquisto. Buyer giunti a Parma da ogni parte del mondo: Stati Uniti, Cina, Brasile, Russia, FrancIa, Turchia, Norvegia e Danimarca i paesi più rappresentati.
Un vero e proprio successo, un boom certificato dai numeri che evidenziano quanto le vendite all'estero siano lievitate in maniera considerevole: oltre 300 sono infatti le opere, destinate a raggiungere i diversi stati esteri, per i quali gli acquirenti hanno richiesto una valutazione ai periti antiquari messi gratuitamente a disposizione da Fiere di Parma.
L'edizione primaverile ha visto Mercanteinfiera agire soprattutto sulla leva del rinnovamento abbracciando, attraverso i suoi appuntamenti collaterali e la sezione "Art Parma Fair" una molteplicità di linguaggi espressivi che hanno calamitato l'interesse del pubblico:"Sole o accompagnate? L'opera fotografica come opera singola e come serie", percorso di Fabio Castelli, ideatore di MIA Photo Fair; "Parma 360 on view", installazione realizzata da Federica Bianconi, Chiara Canali, Simona Manfredi e Camilla Mineo che anticipava i temi del Festival della creatività contemporanea; infine la mostra dedicata a Mario Sironi, curata da Estemio Serri e Alan Serri per Edizioni Cinquantasei Bologna e Galleria d'arte Cinquantasei, che negli spazi di "Art Parma Fair" ha raccolto novanta opere dell'artista.
Un risultato frutto anche della proficua sinergia con i diversi attori del territorio parmense: i fotografi del gruppo Obiettivamente, che hanno arricchito l'archivio delle immagini legate all'evento, valorizzandone appieno i suoi contenuti; il Centro Studi e Archivio per la Comunicazione (Csac); l'Assessorato al Turismo del Comune di Parma; i Castelli del Ducato; la Fondazione Teatro Due.
Mercanteinfiera tornerà con l'edizione autunnale in programma dall'1 al 9 ottobre 2016, preceduta intorno alla metà di settembre dall'avvio dell'ormai consueto programma del fuorisalone "OFF".
Incontri, mostre ed eventi che, in città, avranno tra i sicuri protagonisti anche Carla Sozzani, vera e propria "icona del fashion world italiano", fondatrice della galleria milanese "10 Corso Como" e, qualche mese fa, insignita del Premio Mercanteinfiera 2016.
foto di Francesca Bocchia
Sino al 5 giugno, a Palazzo del Governatore di Parma, la mostra "Giappone Segreto. Capolavori della fotografia dell'800". Il percorso espositivo vanta 180 opere originali, oltre ad alcuni esempi di arte decorativa giapponese, tra cui spiccano un'armatura da samurai del XVIII secolo, le maschere del teatro classico nō e alcuni splendidi kimono.
Galleria fotografica di Francesca Bocchia
Parma, 7 marzo 2016
A Palazzo del Governatore di Parma si fa luce su uno dei capitoli più importanti della storia della fotografia. Sono 140 le fotografie originali, autentici capolavori di sorprendente bellezza. I soggetti rappresentati così verosimili da non riuscire a distinguerli dalle moderne immagini stampate a colori, testimoniano lo sviluppo della fotografia nipponica tra il 1860 e il 1910. In questo periodo, infatti, in Giappone si sviluppò un insolito connubio tra la tecnica fotografica occidentale e la maestria dei pittori locali, eredi di un'antica e raffinata tradizione, capaci di applicare perfettamente il colore anche su minuscole superfici.
Il percorso espositivo, che ruota attorno ai capolavori della scuola di Yokohama, uno dei vertici della fotografia dell'Ottocento, e all'esperienza del viaggio dei 'globetrotter', segue un itinerario tematico, intervallato da tre piccole aree che presenteranno otto preziosi album-souvenir con le copertine in lacca giapponese, 20 rare carte de visite, 12 stampe xilografiche policrome dei migliori maestri dell'ukiyo-e quali Hokusai, Hiroshige e Utamaro.
Le fotografie sono messe in relazione anche ad alcuni esempi di arte decorativa giapponese, tra cui spiccano un'armatura da samurai del XVIII secolo, le maschere del teatro classico nō e alcuni splendidi kimono.
La rassegna, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e Marco Fagioli, col patrocinio del Comune di Parma, è prodotta da GAmm Giunti, in collaborazione con il Museo delle Culture di Lugano e la Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone di Zurigo che ha voluto depositare a tempo indeterminato il suo patrimonio di opere d'arte giapponesi al Museo delle Culture di Lugano, affinché potesse essere messo a disposizione del mondo degli studi e dell'arte.
Tutte le info sulla mostra.
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