Dopo la conclusione dei lavori della parte romantica del Parco, la settimana scorsa è stato riaperto il cancello piccolo sul retro su via Maria Luigia. Rossi: “La Provincia, proprietaria del palazzo e del Parco, si fa carico di una manutenzione particolarmente onerosa, consapevole della grande importanza di questo bene.”
Parma, 8 agosto 2019 – Anche l’ultimo cancelletto del Parco della Reggia di Colorno, quello su via Maria Luigia, è stato sistemato e riaperto. Lo annuncia la Provincia di Parma, proprietaria della Reggia e del suo magnifico Parco.
L'ingresso pedonale al giardino da via Maria Luigia quindi adesso è aperto e usufruibile dai cittadini, grazie alla convenzione col Comune di Colorno, dalle 7,30 al tramonto.
Si tratta dell’ ingresso pedonale sul retro, sistemato a conclusione dell’intervento che ha reso di nuovo fruibile la parte romantica del parco. Il cancello grande, sempre su via Maria Luigia, anch’esso apribile, resta invece chiuso, per ragioni di sicurezza. La decisione dell’apertura dei cancelli spetta al Comune di Colorno, come da convenzione con la Provincia.
Per la sistemazione del cancello, ovviamente la Provincia ha seguito scrupolosamente le indicazioni tecniche della Soprintendenza. Il cancello è stato smontato e riposizionato più alto, è stato sistemato il vialetto di ingresso per eliminare la "pecca" che creava un gradino e rendeva disagevole l’ingresso per carrozzine e passeggini.
I lavori sono stati eseguiti a cura della Provincia di Parma – Ufficio Patrimonio, dopo avere condiviso l’intervento con la Soprintendenza, ente che ha il compito di vigilare su tutti gli interventi che riguardano la Reggia e il suo Parco, affinché siano rispettate le caratteristiche storico – architettoniche di questo importantissimo patrimonio comune vincolato da precise norme.
“La Reggia di Colorno e il suo Parco costituiscono la parte più pregiata del patrimonio della Provincia di Parma – ricorda il Presidente Diego Rossi – La sua manutenzione è particolarmente onerosa e deve sempre tener conto doverosamente dei pareri della Soprintendenza. La Provincia comunque fa tutto quanto le è possibile per conservare questo bene preziosissimo di tutta la comunità provinciale e della città di Colorno, e per renderne sempre più agevole e interessante la fruizione per colornesi e turisti.”
L'Agenzia Area Italia di Parma, con la campagna di raccolta fondi popolare per il restauro della chiesa della Capitale Italiana della Cultura 2020 ha ottenuto l'Oro per il miglior progetto pubblicitario. "Liberiamo San Francesco del Prato".
La storia di San Francesco del Prato e il modo di raccontarla, coinvolgendo la collettività nel restauro della chiesa e nella riapertura alla città e al culto, conquistano il Premio Agorà, riconoscimento assegnato ai migliori progetti pubblicitari che si sono distinti per creatività, strategie e pianificazione. L'Agenzia Area Italia di Parma, guidata da Andrea Begani e Michele Rastelli, ha infatti ottenuto l'Oro con la "Campagna Raccolta Fondi Popolare Per il Restauro San Francesco Del Prato", progetto di comunicazione integrato, che nelle parole di Salvatore Limuti, Presidente del Premio Agorà il 29 giugno 2019 nel Teatro Comunale di Cefalù (PA), durante la cerimonia di premiazione, "con il claim Liberiamo San Francesco del Prato" ha saputo sensibilizzare cittadini ed istituzioni alla donazione, in favore del restauro della chiesa carcere".
Una campagna di comunicazione sociale efficace, basata sulla viralità e sui racconti storici, e con un obiettivo nobile.
Il progetto di rinascita di San Francesco del Prato, promosso e coordinato dal "Comitato per San Francesco del Prato", è uno dei temi cardini su cui si muove la città eletta "Capitale Italiana della Cultura" per il 2020. Una struttura maestosa che diventerà luogo di eventi musicali, accademici e culturali, ma che sarà anche riconsegnata ai Frati Minori Conventuali che circa 800 anni fa l'hanno edificata.
Per informazioni: Comitato San Francesco del Prato: www.sanfrancescodelprato.it
Nella foto, da sinistra: Stefano Andreoli del Comitato per San Francesco del Prato
Don Alfredo Bianchi del Comitato per San Francesco del Prato
Andrea Begani di Areaitalia
Saverio Borrini, progettista
Il progetto nasce con l’intento di promuovere interventi artistici per la valorizzazione degli edifici erp, oltre che valorizzare la creatività dei giovani talenti e promuovere l’arte urbana come forma comunicativa delle nuove generazioni. Sulla base di questa finalità ad inizio 2019 Acer e Comune di Parma hanno iniziato a dialogare e collaborare. Prerogativa dell’opera dovrà essere l’inserimento armonico nel contesto urbano ed essere espressione di dialogo fra l’arte urbana e la città. L'intervento rappresenterà un ponte tra l’artista e il quartiere.
Il vincitore si aggiudicherà un premio di 10.000 € che comprendono l’impegno e i materiali per la realizzazione, Acer mette a disposizione le infrastrutture necessarie per la realizzazione dell’opera.
Le domande dovranno essere presentate entro le ore 13.00 del 14 giugno 2019.
L’opera dovrà essere realizzata tra agosto e metà settembre.
Tutte le info sono sul sito: www.aziendacasapr.it
Palazzo del Governatore di Parma ospita la più grande mostra italiana dedicata all’arte cecoslovacca con oltre 200 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, lavori di grafica e di stampa, fotografie, oggetti di design e proiezioni cinematografiche.
Fino al 28 luglio, l’esposizione, allestita su entrambi i piani del Palazzo, propone al pubblico un percorso temporale, a partire dagli anni ’20 del Novecento fino agli anni ’80, in cui verrà approfondita l’atmosfera culturale di Praga e dell’intera nazione cecoslovacca, altamente influenzata dalle vicende storico-politiche, che portò a una particolarissima produzione artistica, parte della quale trovò espressione nella pittura realista di artisti di primo piano come Josef Štolovský (1879-1936), Josef Brož (1904-1980), Adolf Žábranský (1909-1981), Jaromír Schoř (1912-1987), Sauro Ballardini (1925-2010) ed Alena Čermáková (1926-2009).
Promossa da Fondazione Eleutheria, Collezione Ferrarini-Nicoli e Comune di Parma, in collaborazione con il Museo di Arte Decorative di Praga, la mostra è curata da Gloria Bianchino, FrancescoAugusto e Ottaviano Maria Razetto.
Informazioni
Il Palazzo del Governatore (Piazza Garibaldi, 19) è aperto al pubblico con i seguenti orari: dal martedì al venerdì: 10,00-19,00, sabato e domenica: 10,30-19,30, primo e ultimo sabato del mese aperto fino alle ore 24.00. Biglietto intero € 7, biglietto famiglia € 10, ridotto € 5, ridotto speciale € 4, scolaresche e gruppi € 3. Catalogo edito da Eleutheria e a cura di FrancescoAugusto Razetto e Ottaviano Maria Razetto, con testi di Gloria Bianchino, FrancescoAugusto Razetto, Vittorio Sgarbi, Magdalena Kracik Storkanova e ricco apparato iconografico. Per informazioni: T. +39 0521 218929, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Foto a cura di Francesca Bocchia
5 spazi, 25 artisti, cinema d’autore, eccellenze enogastronomiche del territorio, spettacoli di danza e molto altro per raccontare uno spicchio di Parma verso il 2020. La rassegna Quadrilegio è inserita nel programma ufficiale del Comune di Parma per le celebrazioni della Capitale Italiana della Cultura 2020 e vincitrice del bando ‘Reti d’arte’ della Fondazione Cariparma.
Quadrilegio NOW.2019, rassegna d’arte cittadina che per l’ottavo anno consecutivo propone al pubblico parmigiano un percorso di opere contemporanee in 4 antichi spazi privati aperti per l’occasione +1, quest’anno inaugura il 31 Maggio 2019 alle 19.30.
Circa 350 artisti in mostra e 10.000 visitatori nel corso delle edizioni precedenti fanno di Quadrilegio un appuntamento ormai consueto e irrinunciabile nel panorama delle proposte artistiche di nuovi linguaggi in città e in particolare in un quartiere del centro storico di Parma dove antichi palazzi nobiliari aprono le porte dei loro spazi privati per dialogare con l’arte contemporanea nel pieno rispetto dei luoghi e dei tempi.
E all’insegna del rispetto delle storie passate e future, l’edizione di quest’anno di Quadrilegio si ispira al tema dei linguaggi di comunicazione dell’ambiente e delle sostenibilità con un focus sul cambiamento del pianeta e sul ruolo dell’uomo che lo abita raccontato dalla sensibilità visionaria di artisti che traducono l’emergenza in un’opportunità di linguaggio globale.
NOW, un flash di idee e di progetti artistici sul contemporaneo per affrontare il tema dello sviluppo urbano e della sua evoluzione nel corso dei secoli che sarà elaborato e raccontato nell’ottava edizione del 2020, anno in cui Parma rappresenterà la Cultura Italiana con una serie di manifestazioni istituzionali programmate e che vedrà la rassegna Quadrilegio 2020 protagonista con un intero anno di proposte risultate vincenti al bando comunale per la selezione del calendario ufficiale Parma2020.
Per questa edizione le 4 sedi storiche si arricchiscono di uno spazio nuovo sede dello studio di un’artista parmigiana, Giovanna Scapinelli.
LE 5 SEDI DI QUADRILEGIO 2019
Spazio Manfredi di Simona Manfredi - B.go Riccio da Parma 19
BLL di Giulio Belletti - Piazzale Borri
Maura Ferrari Interior Design - Palazzo Pallavicino - B.go G. Tommasini 37
Galleria Alphacentauri di Marina Burani - B.go Felino 46
Studio Giovanna Scapinelli - B.go Felino 31
Quadrilegio 2019
Nello Spazio Manfredi di borgo Riccio da Parma 19, arricchito dallo splendido giardino interno, sono previsti ‘interventi’ artistici di 9 artisti contemporanei che ‘contamineranno’ con linguaggi espressivi differenti gli ambienti dello storico palazzo con esposizioni di opere nell’ingresso, nel cavedio, in giardino, nel cortile interno e nei due negozi che si affacciano sulla via.
Gli artisti:
NICOLA EVANGELISTI
Nato a Bologna nel 1972, dalla fine degli anni Novanta ha sviluppato un percorso artistico caratterizzato dall’uso della luce artificiale e incentrato su temi scientifici e cosmologici.
GRETA COMINOTTI
“E’ proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante” (Paulo Coelho). Autodidatta, si considera un’EcoArtista. Crea opere riciclando bottiglie PET e altri materiali.
ALEX PINNA
“La scultura per me è un linguaggio necessario, un corpo a corpo, tra materia ed idea in un territorio un cui l’aspetto manuale del lavoro è molto magico, anche perchè conduce a molti incidenti di percorso, che portano a continue scoperte e inaspettate evoluzioni.”
OTTO GROZNI
“Negli anni ha fatto un po’ di tutto: illustrazioni, convention di Street Art, installazioni temporanee, lampade e soprattutto oggetti con materiali poveri e di recupero”.
Le attività di cui si occupa e i progetti che realizza possono sembrare apparentemente lontani ma, in realtà, il suo approccio non cambia: sperimentare nuove tecniche, integrare discipline differenti e confrontarsi sempre con altre realtà e persone.
ERRESULLALUNA E CHULY PAQUIN
Si interessano a temi mitologici e classici, alle origini religiose e non della cultura italiana ed europea, e a tutto ciò che riguarda l’uomo nella sua dimensione conscia e inconscia.
‘Nessun giorno senza un passo’
Cosa succede quando il passo diviene danza?
Che un gesto normale, come il camminare, si trasforma in una formula plastica, un preciso cerimoniale, una danza. Il gesto più banale viene trasportato verso una personificazione di tale intensità, che non cessa di danzare, di muoversi, di fuggire, come la figura per eccellenza del desiderio: la Ninfa.
FILIPPO NEGRONI
Nei pugili di Negroni si notano le tumefazioni nei volti causate da incontri di pugilato di una violenza inaudita, che vogliono evidenziare le avversità che la vita a volte ci presenta.
Sono le cicatrici interiori, quelle che hanno segnato l’anima della persona e che hanno creato il carattere e la personalità di un individuo.
In queste sculture Il corpo è rappresentato con un obelisco che simbolicamente manifesta la forza e la potenza della persona, di conseguenza la capacità di entrare dentro l’anima per curare tutte queste ferite profonde.
Tutti i materiali usati per creare queste opere provengono da epoche passate, ferro antico ossidato dal tempo, legno tarlato e terra cotta che riprende le società antiche per evidenziare la forza del tempo passato che cura ogni ferita e rigenera l’uomo.
LUCIA CONVERSI
Nata a Parma nel 1980, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2004. All’attività di pittore affianca quella di illustratore per prodotti editoriali cartacei e multimediali. Vive sulle colline di Parma.
“Nelle tele di Lucia Conversi l’essere umano è scandagliato e rappresentato nelle sue realtà, da quelle più visibili a quelle più nascoste e sono proprio le zone d’ombra ad essere i nascondigli privilegiati della vita, i cassetti segreti che possono celare le verità più interessanti” (Sara Valente).
LUFER
Dagli anni ’90 Lufer si inoltra nella pittura e nella scultura, sperimenta tecniche e linguaggi espressivi diversi realizzando le sue prime sculture e pezzi di arredo.
Crea sculture, quadri, lampade, sedute, appendiabiti e tavolini con scarti industriali, Il suo “slogan” diventa “il riciclante ricicla in un istante”, e rappresenta la sintesi del suo “modus operandi”.
C999
DUALISMUS (2019)
“L’unità è sterile, fecondo è solo il dualismo, l’opposizione, la differenza.“ (Ludwig Feuerbach)
L’opera si compone di una serie di lavori a tecnica mista acrilico/smalto di piccole dimensioni e di una rendizione video artistica che riprende lo stesso tema.
Il dualismo come unità attraverso la coesistenza degli opposti, il bianco e nero, luce ed ombra e l’opera dell’uomo che nella dicotomia si muove, si determina, si schiera.
Ma l’arte non finisce qui.
Nel corso della rassegna sono previsti anche due appuntamenti con il ‘Cinemino di borgo Riccio’ curati da Marco Mazzieri che avranno luogo il 7 e il 14 giugno nel cortile di Palazzo Manfredi e il ‘Ristocinema’in cui contemporaneamente alla visione sarà servita una cena gourmet proposta da Bottega di Parma.
Venerdì 21 giugno invece andrà in scena una performance di danza a cura diLucia e Francesco Frola.
“Il brano che verrà presentato sarà un percorso attraverso la visione di ciò che guardiamo: non solo ciò che il nostro occhio vede ma ciò che percepisce quando ne ha elaborato la sensazione.”
Nella bella cornice dell’antistante piazzale Borri, nello spazio ricavato da un’antica chiesa sconsacrata e nel cortile interno saranno ospitate le opere di 6 artisti.
Gli artisti:
DAVIDE DALL’OSSO
Artista pesarese ora in Toscana. La trasparenza, il lasciarsi attraversare e modificare dalla luce, la metamorfosi, sono i colori principali del suo linguaggio scultoreo, che esprime maggiormente attraverso la fusione dei policarbonati. Ha esposto in USA, Francia, Olanda, Svezia, Regno Unito, Germania, Belgio, Svizzera.
TONI ALFANO
Grafico pubblicitario e artista milanese trapiantato a Siena. La sua è una ricerca pittorica introspettiva rivolta all’esplorazione della profondità dell’animo umano che negli ultimi tempi lo ha portato a realizzare opere stratificate dipinte a carboncino tirato a mano con velature di bitume e poi trattate con l’antica tecnica di restauro del Descialbo, letteralmente “strappare via”.
RAFFAELE PENNA
Foggiano ma da anni a Varese. La sua ricerca espressiva passa attraverso l’utilizzo di materiali sempre nuovi (corde, stracci, gommapiuma garze e fili di lino) che diventano parte integrante delle sue opere.
Ha esposto in Italia e all’estero a Lugano, Parigi, Stoccarda, e Philadelphia.
GIOVANNI MELEGARI
Artista nato a Parma nel 1951, ha all’attivo numerose personali dagli anni ’80 fino al 2007.
Per diversi anni ha diretto a Parma una sua scuola di pittura da lui fondata.
FABI BANDINI
Artista parmigiano, la sua è una pittura vivace e incisiva, concettualmente sempre attuale e provocatoria anche se nei tratti fresca, quasi infantile. Le sue installazioni sono in mostra a Quadrilegio fin dalle prime edizioni.
UMBERTO SQUARCIA JR
Architetto e artista parmigiano, da diversi anni vive e lavora a New York.
L’architettura e il campo delle varie espressioni d’arte sono state e sono tuttora l’ispirazione primaria per i processi creativi dell’artista. Ha esposto a New York, San Francisco, Parma, Roma, Cortina, Bologna, Monaco, Milano.
Saranno due gli artisti ospiti di Maura Ferrari al piano terra dello straordinario Palazzo Pallavicino.
Gli artisti:
ROBERTA BUSATO
Crea modellando un impasto dalla formula completamente naturale, lavorato e seccato a crudo, frutto di una lunga ricerca personale. Dall’osservazione del materiale nasce la serie di “Teste crude “un ciclo di lavori in cui è trascritta una femminilità condensata: nel gusto del particolare, nel piacere tattile di una materia che possiede colori diversi in base alla morfologia del luogo di provenienza, alla composizione organolettica della terra.
“...scaturiscono forme esteriormente lontane ma l’Humus che appartiene a tali figure, è il medesimo terreno sul quale oggi edifichiamo e poggiamo noi stessi. Confini, moduli, angolature che riecheggiano in presenze dense e silenziose e che si innalzano come guerrieri. Sono opere “aperte”, libere dall’ accordato, tese in un flusso continuo del tempo.”
(Roberta Busato)
GIUSEPPE BIAGI
È nato a Viareggio nel 1949, dove vive e lavora.
“Biagi vuole farci percepire l’enorme, dilatata, incommensurabile ampiezza dello spazio e insieme vuole darci l’idea di un tempo senza fine.
Nelle sue opere c’è una cultura d’immagine che però deve aver pesato su Biagi, una cultura dove conta la dilatazione, la dissoluzione delle forme e la scoperta di un ripetitivo, alienato quotidiano. Quella che in realtà Biagi oggi dipinge è la storia del proprio isolamento e delle capacità di leggere anche negli altri questa tensione, questa ricerca umana. Pittura dunque per narrare la solitudine”
(Arturo Carlo Quintavalle)
Alla Galleria Alphacentauri di Marina Burani da un paio d’anni trasferitasi a Palazzo Mambriani in Borgo Felino 46
Gli artisti:
EGOR ZIGURA
Egor Zigura vive e lavora a Kiev Ucraina, ha studiato alla National Academy of fin art.
Ha fatto la prima mostra in Italia alla Galleria Alphacentauri nel 2016.
Ha partecipato a diverse esposizioni tra le quali:
Spectrum Miami 2018 - United Kingdom Londra 2018 - Art Fair Malaga 2017
NIKITA ZIGURA
Nikita Zigura vive e lavora a Kiev Ucraina, ha studiato alla National Academy of fin art.
Ha fatto la prima mostra in Italia alla Galleria Alphacentauri nel 2016.
Ha partecipato a numerose mostre tra le quali:
Art Fair Malaga 2017 - Galleria La Zurbia Granata 2018 - Varsavia Polonia 2019
PATRIZIA CARAVAGGIO
“Vivo lo scatto fotografico come una specie di scambio, un dialogo tra il mio sè profondo e ciò che questo coglie all’esterno attraverso gli occhi. Quando “sviluppo” una foto, è un po’ come se mettessi a posto la punteggiatura di uno scritto. Il risultato di tutto questo, la fotografia, sarà qualcosa che difficilmente sarei riuscita a dire con le parole, e può anche creare un momento di confronto con chi guarda, un dialogo”.
MARINA BURANI
Etera, la donna evoluta e colta, non mortificava il suo corpo come le altre, poteva frequentare compagnie maschili, e riusciva ad avere un grande potere. Infatti l’unica donna che partecipa ai dialoghi di Platone è Diotima.
ANDREA VETTORI
“Nell’alchimia, come “l’uovo dei filosofi“ è ricettacolo della trasformazione interiore da materia grezza a oro. Il serpente è un archetipo universale che rappresenta, in estrema sintesi, le forze cosmiche della natura e la rigenerazione per mezzo di esse. Eros nasce con le ali dorate e mostra l’uovo che conteneva tutto il cosmo e le sue creature”.
Nello studio di Borgo Felino 31 l’artista espone le sue opere.
GIOVANNA SCAPINELLI
“Così, il volto o l’oggetto escono da fondali misteriosi… e le figure, tutte “scolpite” nei rossi “infernali”, dalle tavole sulfuree dei gialli delle coscienze; con i neri del passato a scandire ed equilibrare severamente le luci radenti dell’intelletto. È un mondo coerente nelle forme e tagliente nei significati, dove i personaggi protagonisti, in un ambiente apparentemente vuoto, ma in cui anche un muro respira come un essere umano, attendono, forse “attendono Godot”, probabilmente se stessi perché è la letteratura, la parola scritta, che li ha generati. Una incisiva pittura letteraria, quindi, in cui l’unica preoccupazione può apparire la difficoltà (e poi l’inutilità) della vita”. Tiziano Marcheselli.
INFO
Apertura al pubblico 31 maggio – 31 luglio 2019
Conferenza stampa giovedì 30 maggio ore 9.30
Inaugurazione venerdì 31 maggio ore 19.30 in tutte le sedi
Biglietti Ingresso gratuito
Promossa da Simona Manfredi, Giulio Belletti, Marina Burani, Maura Ferrari
Due mesi per amarla, due mesi per scoprirla: Parma bella d’estate. Giugno e luglio sono mesi ideali per lasciarsi conquistare dal suo fascino di edifici color pastello, borghi colorati, esaltati dalla luce della bella stagione. Arte, cultura e naturalmente gusto: molti appuntamenti in città per assaporare tutto il gusto della Food Valley.
DOMENICA - LIVE IN PARMA CON IL SOLE 24 ORE
Cultura ed impresa. Sono questi i temi della seconda edizione di Domenica - Live in Parma che, grazie alla collaborazione con La Domenica de Il Sole 24 ore, porterà, dal 31 maggio al 2 giugno, in Piazza Garibaldi un ricco dibattito culturale. I protagonisti del mondo della comunicazione, dell’impresa, della musica e dell’economia si alterneranno nel salotto della città. Ad aprire la rassegna venerdì 31 maggio sarà il giornalista e scrittore Furio Colombo che, a partire dal libro Il tempo di Adriano Olivetti (Edizioni di Comunità), ricorderà con Maria Pace Ottieri i suoi anni da dirigente all’Olivetti di Ivrea e quelli trascorsi in viaggio nell’America degli anni Sessanta, tra le manifestazioni per i diritti civili, la musica di Bob Dylan e i discorsi di Martin Luther King e di Bob Kennedy. Sabato 1 giugno Paolo Barilla a colloquio con Annalisa Sassi, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali.
L’ARTE CECOSLOVACCA IN MOSTRA
A Palazzo del Governatore, fino al 28 luglio, è ancora tempo di grandi mostre. Parma ospita, infatti, la più completa esposizione italiana dedicata all’arte cecoslovacca, con oltre 200 opere, fra dipinti, disegni e design, fotografie, acquerelli e lavori di grafica, cinema e stampa. Promossa da Fondazione Eleutheria, Collezione Ferrarini-Nicoli e Comune di Parma, in collaborazione con il Museo di Arte Decorative di Praga, la mostra La forma dell’ideologia. Praga: 1948 – 1989, è curata da Gloria Bianchino, Francesco Augusto e Ottaviano Maria Razetto.
Si tratta di un prezioso gemellaggio fra le due città nel nome della storia e dell’arte. Il percorso di visita parte dagli anni Venti del Novecento e si conclude negli anni Ottanta, abbracciando la produzione artistica di Josef Stolovsky, Josef Broz, Sauro Ballardini e Alena Cermakova, fra gli altri.
ANTEPRIMA PARMA 2020
Dal 20 al 23 giugno a Parma non scatta solo l’estate, ma anche il conto alla rovescia per il 2020, quando la città ducale sarà incoronata Capitale Italiana della Cultura. La grande anteprima regalerà alla città quattro giorni di festa e cultura e, sabato 22 giugno, una grande notte bianca in tutti i musei.
Tutta la città si trasformerà in un salotto di arti a cielo aperto: spettacoli, concerti, performance e visite guidate ai luoghi e ai monumenti più raffinati della petite capitale accompagnano la presentazione ufficiale del programma di Parma Capitale italiana della Cultura 2020 che si aprirà giovedì 20 con “Il tempo dell’amore”, la lezione-conversazione con Massimo Recalcati all’Arena Shakespeare.
Non c’è miglior fine settimana di questo per decidere di essere a Parma: fra gli eventi musicali, chi ama la classica segni in agenda il concerto di venerdì 21 alle 18 nella chiesa di San Rocco: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, a cura di Par.M.A. Parma Musica Antica - Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Parma
Venerdì 21 saranno, invece, gli Avion Travel, ospiti del Festival Verso Contamina, ad infiammare dalle 21,30 Piazza Garibaldi, mentre sabato 22 alle 23 Sasha Torrisi dedicherà un omaggio a Lucio Battisti.
Eventi diffusi toccheranno ogni angolo della città, con appuntamenti anche in provincia: sabato al 22 al Labirinto della Masone di Fontanellato il biglietto d’ingresso al Labirinto includerà anche la visita guidata gratuita alla mostra La maniera emiliana. Bertoja, Mirola, da Parma alle corti d’Europa.
SAN GIOVANNI, I TORTELLI E LA RUGIADA
Dopo la full immersion nelle arti e nell’anteprima del grande anno che verrà, fra 23 e 24 giugno a Parma si festeggiano San Giovanni e il solstizio d’estate. Succede in tutta Europa con le prime feste all’aperto o grandi spettacoli pirotecnici, ma a Parma la tradizione è un’altra. Più dolce e gustosa, mette insieme usanze antiche ed un rito che si rinnova sempre. Parola d’ordine: rozäda äd San Zvan, la prima rugiada d’estate, quella che cade nella notte di San Giovanni e che, bagnando erbe e campi, garantirà, come una laica benedizione, salute e felicità, migliorando le doti curative di quei prodotti che poi la Food Valley porta in tavola da secoli. È così che il fresco della prima rugiada d’estate si coniuga al sapore del piatto più simbolico della cucina parmigiana: il tortello d’erbetta, quella pasta ripiena che le rezdore parmigiane, vere signore della cucina casalinga, ancora fanno in casa, tirando la sfoglia e farcendola con un ripieno di coste o bietole, ricotta, burro, formaggio e un pizzico di noce moscata. Il tortello di San Giovanni va gustato all’aperto, affinché la rugiada possa condirlo con ulteriore sapore, quello del gusto di un’estate che arriva con notti calde e profumate dal vento delle colline. E allora la tradizione a Parma è quella di grandi o piccole tavolate nei borghi e nelle piazze o fra i colli in provincia dove “catturare” la rugiada e rinnovare l’incanto della bella stagione. La tradizione è un ottimo driver per regalarsi qualche giorno in città e a spasso per la Food Valley.
Mentre la tradizionale tortellata in strada sarà allestita a Borgo del Correggio, fra gli indirizzi dove gustare la tortellata di San Giovanni, si può spaziare dalle proposte stellate a quelle più robuste e casalinghe della tradizione emiliana: in città, tortelli a volontà al sapore della cucina casalinga
Per ulteriori informazioni:in città, tortelli a volontà al sapore della cucina casalinga dell'Hostaria Tre Ville. In provincia, tortelli d'erbetta stellati immersi nell'atmosfera da corte di castello dell'Antica Corte Pallavicina, mentre a Noceto si degusta un tris di tortelli nel terrazzo attorniato da giardino e piscina di Bertinelli. A Berceto lungo la via Francigena, a due passi dall'autostrada, Bacher propone ingredienti selezionatissimi per i suoi tortelli, da assaporare nel casolare in pietra immerso nel castagneto secolare. Al Mulino di Torrechiara, incastonato nel verde dei vigneti ai piedi del Castello di Torrechiara, la notte si declina sull'intera tradizione parmigiana.
Per ulteriori informazioni:
www.parmacityofgastronomy.it/tortellate-di-san-giovanni
LIEVITO MADRE: LA NOTTE DEI MAESTRI
Parma è sinonimo di buon gusto, sapore e buona tavola, e il menù della Food Valley non si ferma a prosciutto e salumi, parmigiano reggiano, torta fritta, pomodoro e pasta ripiena. Il catalogo del buon cibo arriva anche al dolce e, proprio all’ultimo signore del menù, la città ducale dedica un evento ed una grande notte. Bianca, come il lievito madre che sta alla base di tanti dolci e di buona parte della tradizione parmigiana. La sera di lunedì 22 luglio, Piazza Garibaldi si trasforma in un laboratorio di idee e di pasticceria con degustazioni, cooking showe laboratori en plein air. La Notte dei Maestri del lievito madre è giunta alla quinta edizione, grazie all’intuizione dei Maestri del lievito madre, associazione di maitre patissier nata per ribadire l’eccellenza della pasticceria artigianale italiana.
Parma è diventata Unesco Creative City of Gastronomy anche per il dessert. In principio fu Maria Luigia- la contessa che donò alla città raffinatezza e stile anche in cucina - a portare alcune chicche della tradizione dolciaria mitteleuropea in città, al punto che, da decenni, la petite capitale le ha dedicato una delle sue torte più golose, la Duchessa di Parma. Dall’Ottocento ad oggi tecnica e sapere, oltre a consapevolezza e ricerca, hanno sempre riletto la tradizione con l’occhio attento dell’innovazione. Come fa oggi Claudio Gatti della pasticceria di Tabiano Terme: la sua celebre Focaccia ha valicato i confini nazionali del gusto. Sarà lui uno degli ospiti della serata, insieme a Rolando Morandin, punto di riferimento nel mondo dei lievitati.
LEONARDO IN MOSTRA
C’è poi tempo fino al 12 agosto per ammirare la più bella di Leonardo, la Scapiliata,il dipinto di Da Vinci, star della collezione del Complesso monumentale della Pilotta e della Galleria Nazionale. La mostra La fortuna della Scapiliata di Leonardo da Vinci, a cura di Pietro Cesare Marani, fra i più noti studiosi di Leonardo, e di Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, propone una sequenza strepitosa di capolavori, a partire da ben quattro opere di Leonardo. Il pubblico vi potrà ammirare lavori di Gherardo Starnina, Bernardino Luini, Hans Holbein, Tintoretto e Giovanni Lanfranco, tutti riuniti intorno alla più affascinante fanciulla del Rinascimento. Disegni e dipinti sono giunti da Firenze, Milano e Windsor e per l’occasione la Scapiliata è esposta con una nuova, ricca, cornice realizzata ad hoc per l’evento.
Da venerdì 31 maggio, presso la sede provinciale Ugl di Parma, in via Abbeveratoia 65/A, saranno esposti i quadri dell’artista Fortunato Fazzari. La mostra potrà essere visitata negli orari d’ufficio del sindacato e sarà aperta a tutti.
“E’ il quarto artista, in ordine di successione, ad esporre le sue opere; - così dichiara Matteo Impagnatiello, segretario provinciale Ugl di Parma- la mostra realizza concretamente l’attività dell’Ugl anche nel settore artistico. L’Italia è sinonimo di arte e storia e possiede il maggior patrimonio artistico- culturale del mondo: nel contempo, però, poco si è fatto per la tutela degli artisti italiani. Data la tendenza crescente, nella maggior parte dei settori artistici, alla precarietà dell’impiego ed all’insicurezza delle condizioni di lavoro degli artisti, Ugl auspica che una parte soddisfacente di risorse pubbliche venga destinato alle attività di creazione, di espressione e di diffusione artistica”.
Sull’iniziativa interviene Giuseppe Cocco, segretario nazionale Ugl Creativi, che aggiunge: “Gli artisti devono poter partecipare più attivamente all’elaborazione delle politiche culturali nazionali: solamente così potrà esservi un’affermazione ed un riconoscimento del loro importante ruolo nella nostra società, dando così pienezza all’articolo 9 della nostra Costituzione”.
L’arte può diventare, così, un modo per scuotere le emozioni ed i sentimenti delle nuove generazioni.
A partire dal 25 maggio, fino al 28 luglio, il Palazzo del Governatore di Parma ospiterà la più grande mostra italiana dedicata all’arte cecoslovacca con oltre 200 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, lavori di grafica e di stampa, fotografie, oggetti di design e proiezioni cinematografiche.
A cura di: Gloria Bianchino, FrancescoAugusto Razetto, Ottaviano Maria Razetto
Parma -
Dal 25 maggio al 28 luglio 2019 sarà ospitata aParma la più grande mostra italiana dedicata all’arte cecoslovacca. “La Forma dell’Ideologia. Praga: 1948-1989” porterà nella storica sede del Palazzo del Governatore oltre 200 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, lavori di grafica e di stampa, fotografie, oggetti di design e proiezioni cinematografiche.
Promossa da Fondazione Eleutheria, Collezione Ferrarini-Nicoli e Comune di Parma, in collaborazione con il Museo di Arte Decorative di Praga, la mostra è curata da Gloria Bianchino, FrancescoAugusto e Ottaviano Maria Razetto.
L’esposizione, allestita su entrambi i piani del Palazzo, proporrà al pubblico un percorso temporale, a partire dagli anni ’20 del Novecento fino agli anni ’80, in cui verrà approfondita l’atmosfera culturale di Praga e dell’intera nazione cecoslovacca, altamente influenzata dalle vicende storico-politiche, che portò a una particolarissima produzione artistica, parte della quale trovò espressione nella pittura realista di artisti di primo piano come Josef Štolovský (1879-1936), Josef Brož (1904-1980), Adolf Žábranský (1909-1981), Jaromír Schoř (1912-1987), Sauro Ballardini (1925-2010) ed Alena Čermáková (1926-2009).
Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al cinema fino al design, l’arte di quel periodo è declinata nelle sue variegate sfaccettature sottolineando, in particolare, l’impatto che ebbe lo “stato di regime”, dal ’48 in poi, sulla cultura della città e dell’intera nazione.
“Questa mostra – ha introdotto l'assessore alla Cultura Michele Guerra – rappresenta un gemellaggio culturale tra Parma e Praga, primo passo di un percorso che mette in luce una eredità europea molto significativa, pur nelle differenze tra le due realtà, e che speriamo si rafforzi con risultati tangibili anche nel prossimo futuro. E' una mostra della quale siamo molto soddisfatti, non solo per la quantità ma anche per la varietà delle opere esposte, che ci raccontano vari decenni della cultura visuale del paese cecoslovacco: una cultura che possiamo ormai guardare con la giusta distanza per comprenderla”.
FrancescoAugusto Razetto, curatore e Presidente della Fondazione Eleutheria, ha spiegato: «Sono passati ormai quarant’anni dalla fine delle dittature comuniste dell’est Europa; questo lungo periodo permette ora di poter vedere con più obbiettività e meno coinvolgimento ideologico le opere di quegli artisti che seppur al “servizio” di un “partito cliente” hanno saputo esprimere una propria originalità e un’indubbia capacità artistica. Nei primi anni novanta eravamo in pochi, ad acquistare e in qualche modo a preservare dalla distruzione le opere di quegli anni. Ognuno di noi era alla ricerca di un bel quadro o di una scultura. I più ci vedevano con sospetto. Ho cercato di rendere giustizia a quegli artisti condannati alla damnatio memoriae al seguito della caduta del sistema socialista promuovendo, attraverso la Fondazione Eleutheria, mostre e studi sul quel periodo. Questa esposizione rappresenta di fatto un giusto riconoscimento di quel sentimento di conservazione, guidato dall’amore per l’arte che mosse me, e gli altri collezionisti che hanno prestato le loro opere per questa rassegna, a raccogliere la memoria artistica di quegli anni».
«La mostra – spiega Ottaviano Maria Razetto, curatore e vicepresidente della Fondazione Eleutheria – è un viaggio all’interno di oltre un settantennio di arte e cultura cecoslovacca. In questo senso il visitatore sarà accompagnato a scoprire una Praga diversa da quella che risplende davanti al turista di oggi, ma anche meno lontana di quanto dovesse emergere dalle scarse cronache “Oltrecortina” antecedenti il 1989. Il percorso che ha portato a questa mostra parte però da lontano, e precisamente nel 2016, quando la Fondazione Eleutheria iniziò a pensare di realizzare una serie di iniziative che portassero Parma a Praga ad essere sempre più unite in un rapporto di amicizia e collaborazione. A questo scopo nel 2018 la Fondazione Eleutheria organizzò, nella capitale ceca, una tre giorni di presentazione della città di Parma. In quella occasione oltre all’apertura di una mostra sul Parmigianino, alla redazione di due libri editi per l’occasione e incentrati sul rapporto tra le due città nella storia e a vari incontri istituzionali, fu soprattutto tracciata una strada che vedeva, a fianco della nostra Fondazione, le istituzioni politiche, amministrative ed economiche delle due città. Questa mostra a Palazzo del Governatore è quindi una “risposta” di Praga a Parma in quello che ormai si è costruito come un rapporto stabile e forte tra le due realtà».
Gloria Bianchino, nel testo pubblicato in catalogo, propone una lettura della mostra a partire dal «confronto che si determina nell’immediato dopoguerra fra i fautori della ricerca artistica legata alle avanguardie e un’altra idea dell’arte, un’arte attenta a proporre un linguaggio comprensibile immediatamente, subito leggibile da parte del popolo». «Da una parte – prosegue la curatrice – coloro che intendono lasciare liberi gli artisti di utilizzare linguaggi diversi, all’altra coloro che credono sia indispensabile proporre una sola lingua, e che dunque ritengono che si debba puntare sulla comprensione da parte del maggior numero di cittadini e che intendono usare le lingue popolari, e dunque subito comprensibili, piuttosto che le lingue ritenute di una élite, di una minoranza certo all’avanguardia». In questo confronto, la storica dell’arte si mantiene entro limiti precisi, ovvero «il dibattito a Praga negli anni Venti e oltre, il dialogo con la Russia sovietica da parte di alcuni intellettuali, la progressiva trasformazione del dibattito nel dopoguerra in qualcosa di diverso, con l’imposizione in apparenza di una sola lingua, ma, in realtà, di diverse lingue del realismo».
“Questa mostra – ha sottolineato Vittorio Ferrarini, Collezione Ferrarini-Nicoli – nasce da una concomitanza di intenti che quasi mai si verificano e della quale siamo molto soddisfatti: il fatto che più di un collezionista della nostra città si sia interessato e abbia raccolto tanto materiale relativo ad un periodo storico di una città e di un Paese e la possibilità, grazie al Comune e agli attori del territorio, di poter esporre questo ricco materiale”.
La mostra è realizzata con il patrocinio di: Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, Ambasciata d’Italia a Praga, Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana, Ministero della Cultura della Repubblica Ceca, Regione Emilia-Romagna, Praga Città Capitale, Provincia di Parma, Municipio di Praga 1, Istituto Italiano di Cultura di Praga, Centro Ceco di Roma, Archivio di Stato di Parma, Museo delle Arti Decorative di Praga, Camera di Commercio e dell’Industria italo-ceca, Famu (Film and TV School of the Academy of Performing Arts in Prague). Main sponsor: UniCredit bank, Architectural Consulting, s.r.o., Opem, Ferrarini porte blindate. Sponsor: Carebo, Terra d’Ombra. Partner: Rufa, GVERDI Eccellenze Italiane, Art Cafè, Ceci, Hotel Farnese.
Informazioni
Il Palazzo del Governatore (Piazza Garibaldi, 19) è aperto al pubblico con i seguenti orari: dal martedì al venerdì: 10,00-19,00, sabato e domenica: 10,30-19,30, primo e ultimo sabato del mese aperto fino alle ore 24.00. Biglietto intero € 7, biglietto famiglia € 10, ridotto € 5, ridotto speciale € 4, scolaresche e gruppi € 3. Catalogo edito da Eleutheria e a cura di FrancescoAugusto Razetto e Ottaviano Maria Razetto, con testi di Gloria Bianchino, FrancescoAugusto Razetto, Vittorio Sgarbi, Magdalena Kracik Storkanova e ricco apparato iconografico. Per informazioni: T. +39 0521 218929, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: Comune di Parma
La mostra personale dell’artista Marina Burani é stata inagurata venerdì presso Palazzo Pigorini a Parma. Oltre cinquanta opere esposte con una particolare attenzione alla persistenza del colore nero.
Parma -
E' in corso a Palazzo Pigorini l’esposizione “Marina Burani - Nero – 2019 / 1969”: la prima personale di Marina Burani a Parma, sua città d’adozione, è una rassegna retrospettiva dei lavori realizzati durante cinquant’anni di carriera.
La mostra, realizzata dall’associazione Alphacentauri e curata da Didi Bozzini con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma, presenta il percorso multiforme dell’artista sottolineandone un aspetto particolare, che è quello della persistenza fisica e simbolica del colore nero tra disegno e pittura.
Sui due piani di Palazzo Pigorini, cinquantasette opere che vanno a ritroso dagli specchi neri degli anni 2000 alle matite degli anni ’60 e testimoniano di un universo creativo nel quale il rapporto tra la figura e la sua assenza - la sua formazione e la sua scomparsa - occupa una posizione centrale e di fondamentale importanza.
La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta sino al 16 giugno.
Marina Burani - Nero – 2019 | 1969
Palazzo Pigorini | 10 maggio – 16 giugno
Orari di apertura:
mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30
ingresso libero
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Un titolo dal duplice significato per la accetta rossa installata piazza Garibaldi a Parma che, fino a fine ottobre, sarà presente sulla facciata del Municipio.
“Axcept Global Warming” allude infatti al doppio significato che propone la parola “accetta”. Se da un lato i comportamenti quotidiani (uso dell’auto, utilizzo di combustibili fossili, scarsa attenzione per stili di vita sostenibili) sembrano “accettare il riscaldamento globale”, l’invito è quello di dare un "colpo di accetta", un deciso cambio di rotta al fenomeno che impatta sul pianeta partendo da iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
L'installazione che ieri è stata sistemata, sospesa sulla piazza del Comune, si configura quindi come una vera e propria accetta, di colore rosso acceso semilucido, posta sul muro del Municipio.
L'artista Max Huges (Massimiliano Ughetti) è l’ideatore del progetto che è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’ingegnere Andrea Maggiorelli, che ne ha seguito i lavori di installazione.
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