Come è noto nei Santi Vangeli (Matteo 22,21 - Marco 12,17 - Luca 20,25) Nostro Signore affermò da un lato la separazione delle due sfere, temporale e spirituale, e dall’altra il rispetto e la sottomissione alle autorità costituite “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” Il principe degli Apostoli, Simon Pietro ci ha insegnato: “Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dare lode a quelli che fanno il bene. Perché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti. Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. Onorate tutti.
Amate i fratelli. Temete Dio. Onorate il re.” (1Pietro 2:13-17) e noi ortodossi, di tutte le chiese presenti nel territorio nazionale e di qualsiasi etnia, nelle nostre Divine Liturgie non dimentichiamo, come ci ha insegnato San Giovanni Crisostomo, vescovo, filosofo, teologo e Padre della Chiesa, di pregare “per i nostri governanti e per le autorità civili e militari. Concedi loro, o Signore, un governo pacifico, affinché noi pure in questa loro pace trascorriamo piamente e degnamente una vita quieta e tranquilla.”. E’ con questo spirito di filiale obbedienza alle leggi civili dello Stato e d’amore per la nostra Nazione che mi rivolgo a voi governanti e legislatori per denunciare una norma che lede ogni anno la “salus animorum” di migliaia di nostri concittadini, costretti ad abbandonare la fede in Cristo per abbracciare culti estranei, se non ostili, alla nostra civiltà occidentale e cristiana. Come è noto il documento fondamentale per la celebrazione del matrimonio dello straniero in Italia è il Nulla-Osta, rilasciato dalla competente Autorità del Paese d’origine secondo le condizioni regolate dalla legge nazionale del Paese di appartenenza, Il Nulla-Osta deve attestare che non esistono impedimenti al matrimonio secondo le leggi del Paese di appartenenza e deve chiaramente indicare i seguenti dati: nome, cognome, data e luogo di nascita, paternità e maternità, cittadinanza, residenza e stato libero.
Tutti ricorderanno che alle olimpiadi di Tokyo del 2021 il nostro concittadini Massimo
Strano, atleta delle Fiamme Gialle, rese onore alla nostra amata Patria vincendo l’oro nei 20 Km di marcia, e tutti ricordarono che era sposato con una ex siepista marocchina, cresciuta in Italia, certa Fatima Lofti e che si era “convertito all’Islam per amore”. Tutti i giornali italiani, purtroppo anche l’Avvenire, diedero grande risalto alla sua adesione all’Islam per amore e a nessuno è venuto in mente di domandarsi il perché? Il Regno del Marocco, come la quasi totalità dei 57 paesi dove vige la sharia (legge islamica) aderenti all’O.I.C. (Organizzazione della Conferenza Islamica) prescrive tra i requisiti per concedere il nulla osta ad un nubendo italiano con una nubenda di religione islamica, la sua conversione all’Islam “conditio sine qua non” per poter contrarre matrimonio, atteso che è vietato ad una donna musulmana sposarsi con un infedele. Soltanto a Roma, ogni mese, almeno 200 cittadini italiani nati nella fede in Cristo, e soltanto nella Grande Moschea di Monte Antenne, sono costretti ad abiurare il cristianesimo (o altra religione o non religione da essi professata) per contrarre matrimonio con una cittadina di religione islamica. Non va dimenticato che nel mondo non sono pochi gli Stati che consentono la poligamia: Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Bangladesh, Benin, Burkina
Faso, Bhutan, Camerun, Ciad, Congo (Repubblica del Congo), Egitto, Emirati Arabi Uniti, Filippine (solo per i musulmani), Gabon, Giordania, Guinea-Bissau, India (solo per i musulmani), Iran, Iraq, Kenya; Kuwait, Libano, Libia, Malaysia (solo per i musulmani), Marocco; Mali; Mauritania, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Centrafricana, Sahara Occidentale (Repubblica Democratica Araba dei Sahara), Senegal, Singapore (solo per i musulmani), Siria, Somalia; Sudafrica (solo per i musulmani), Sudan, Tanzania; Uganda, Yemen, Zambia e, questi stati potrebbero concedere il Nulla Osta perché tale pratica, vietata in Italia, non contrasta ed è ammessa nel loro ordinamento giuridico, con il risultato che le coniugi italiane incorrerebbero legalmente nel reato di bigamia (ex art. 556 c.p.). Oltre la poligamia vi sono altre forme di unioni che contrastino la normativa italiana legali in altri Stati, come il poli-amore, legalizzato negli Stati Uniti dallo Stato del Massachusetts e nella Comunità Europea dal Regno dei Paesi Bassi, che cozza con la monogamia, uno dei principi fondamentali dell'ordinamento italiano in materia matrimoniale o la poliandria, ancora praticata in alcuni paesi asiatici come il Bhutan, in Nepal e nello Sri Lanka.
La sacralità del matrimonio, che per la sua stessa istituzione, deve essere solamente tra due, ossia tra un uomo e una donna è, come noto stata ribadita da Nostro Signore Gesù Cristo che lo ha santificato nella sua prima uscita pubblica (Le nozze di Cana - Vangelo secondo Giovanni - capitolo 2) affinché i coniugi “non sono più due, ma una sola carne”. (Mt 19,6) ma solennizzato dalla stessa Costituzione “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.” (art. 29 Cost.).
Mi rivolgo pertanto a voi, autorevoli governanti e legislatori della nostra amata Italia, sulla quale invochiamo la benedizione divina, di impedire che nubendi o nubende italianen siano costrette a sottostare a legislazioni straniere dove le norme basilari della nostra civiltà giuridica occidentale, che ha le sue radici nel diritto romano e nella religione cristiana, e dove non sono discriminate le persone in base alle differenze etnico-politico-religiose: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” (art. 3 comma 1 Costituzione) e in considerazione che “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3 comma 2 Costituzione) è compito dello Stato vigilare affinché nei matrimoni tra italiani e stranieri non si chieda il Nulla Osta almeno per gli Stati che prevedono discriminazioni etniche politiche e religiose. La richiesta di Nulla Osta è discriminante anche rispetto ai cittadini diversamente etero che usufruendo dell’istituto giuridico delle unione civile ( cd Legge Cirinnà Legge 20 maggio 2016, n. 76) che riguardante disciplina giuridica di coppie formata da persone dello stesso sesso, finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci, per le quali, giustamente, nn si richiede il Nulla-Osta ai paesi dei compagni stranieri in considerazione del fatto che in diversi Stati islamici (vedi a: Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Nigeria, Mauritania, Pakistan, Somalia e Yemen) l’omosessualità è punita con la pena di morte, mentre in altri (Algeria, Azerbaigian, Giordania, Maldive, Mali, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Turchia), è repressa duramente perché lesiva della pubblica moralità. Non è forse meno discriminante riconoscere ai cittadini eterosessuali gli stessi diritti di quelli diversamente etero e sostituire il Nulla-Osta con un documento che attesti nello Stato di Famiglia che la persona è libera e non unita in matrimonio o altra forma giuridica equipollente con una terza persona? Nell’auspicio che Voi, nell’interesse del popolo italiano affidati alle Vostre cure, vogliate prendere in considerazione quanto da noi umilmente rappresentato, imploriamo sui governanti, legislatori e il fedele popolo italiano, la benevolenza e la divina Benedizione.