Venerdì, 25 Agosto 2023 06:31

Vietato pensare: da oggi al "rogo" la libera informazione In evidenza

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La data del 25 agosto 2023 segna l’inizio del controllo totalitario del potere, con l’introduzione, per 19 grandi piattaforme informatiche, del Digital Services Act (DSA) europeo.

Di Andrea Caldart Cagliari, 25 agosto 2023 (Quotidianoweb.it) - Non lo scopriamo oggi, ma il pacchetto di questo provvedimento era già stato pubblicato nella gazzetta ufficiale della Comunità Europea nell’ottobre 2022 e, in una parola, lo possiamo chiamare: CENSURA.

Sebbene venga comunicato che sia pensato per tutelarci da illeciti quali ad esempio, pedopornografia, incitazioni all’odio, etc., la realtà è che con questo provvedimento, inizia la totale manipolazione della libertà di espressione dove, articoli, post ed informazioni varie, verranno regolati non tanto per la tutela a cui fa riferimento la nuova norma, ma su sbarre politiche predefinite.

Insomma, la polizia del pensiero da questo momento è in atto perché tutto ciò che da “segnalatori attendibili” verrà considerato “non vero” o “scomodo”, della verità istituzionalmente precostituita, verrà censurato.

Ma chi stabilisce la definizione di “fonte attendibile”?

Manco farlo apposta l’unica entità auto referenziata, la Commissione Europea che, a poco a poco, continua la sua marcia nel sostituire le carte costituzionali dei Paesi democratici, con la totale e inquietante ignavia dei cittadini che non si pongono il minimo dubbio di cosa stia accadendo all’art. 21 della nostra Costituzione, ovvero alla libertà d’espressione.

Siamo entrati in una fase molto pericolosa della libertà di pensare, della libertà di poter dire perché, l’art 91 di questo regolamento UE ha un passaggio che esprime esattamente il vietato pensare: “In tempo di crisi, potrebbe essere necessario adottare con urgenza determinate misure specifiche. Si dovrebbe considerare che si verifichi una crisi quando si verificano circostanze eccezionali che possano comportare una minaccia grave per la sicurezza pubblica o la salute pubblica nell’Unione […] Tali crisi potrebbero derivare da conflitti armati o atti di terrorismo, compresi conflitti o atti di terrorismo emergenti, catastrofi naturali quali terremoti e uragani. Nonché pandemie e altre gravi minacce per la salute pubblica a carattere transfrontaliero”.

Quello al quale da molto tempo stiamo assistendo è che, nella gran parte dell’informazione circolante, sta cambiando il paradigma, dove viene abbandonata la sua vera natura giornalistica di indagare i dubbi, per lasciare spazio alle sole “certezze istituzionali”.

Esattamente quello che è descritto nell’art 91 del nuovo regolamento della UE dedicato al vietato pensare.

Per “tutelare” tutto questo nascono i nuovi inquisitori i “segnalatori attendibili” che, come nell’inquisizione del medioevo, hanno il compito di controllare i “diversi”, gli attivi siti d’informazione e i singoli cittadini, non allineati all’unicità del pensiero delle nuove norme.

Sembra che per l’informazione sia iniziato un suicidio assistito perché, se si va ad adottare questo regolamento, sarà come scegliere un unico credo religioso.

La notizia così pre-autorizzata e controllata diventa un luogo incantato, fatato in cui non è ammesso il dibattito o il contraddittorio, ma solo le certezze granitiche imposte, mettendo a tacere tutti i contrari e trasformando in eretici i nuovi atei.

Avremmo nuovi sciamani tra influencer, finanzieri, comunicatori industriali e nuovi tribuni tra politici e virostar che, dispensando le loro pozioni magiche e teorie pre-autorizzate, metteranno al bando la verità in favore delle “scienze” dominanti che diventeranno le visioni del mondo in cui già ora ci troviamo.

L’informazione mainstream è un paziente il cui indotto e progressivo “deterioramento mentale” sta banalizzando la realtà della verità, in favore di una propaganda in stile Bücherverbrennungen (rogo dei libri) di hitleriana memoria.

Non siamo certo a quel 10 maggio 1933, ma questo 25 agosto 2023, 90 anni dopo, ci fa ricordare che, mettendo al rogo quei libri contrari al regime, si voleva uccidere ogni espressione culturale di ricerca e di dubbio, proprio come oggi questo art 91 intende sottrarre ogni forma di informazione, soprattutto quella libera.